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  • Napoli, follie Chelsea per Cavani e Hamsik

    Napoli, follie Chelsea per Cavani e Hamsik

    Rumors d’oltremanica rischiano di “rovinare” le festività natalizie dei tifosi partenopei. Secondo il tabloid inglese The Sun infatti i due gioielli del Napoli Edinson Cavani e Marek Hamsik sono finiti nel mirino di Roman Abramovic pronto ad investire nel mercato di riparazione 150 milioni di euro per rinforzare il suo Chelsea e cercare di raddrizzare una stagione al di sotto delle attese.

    Hamsik e Cavani | © Giuseppe Bellini

    Il magnate russo avrebbe pronta un’offerta da capogiro da recapitare nei prossimi giorni sulla scrivania di Aurelio De Laurentiis. Il tabloid britannico parla di un assegno di 80 milioni di sterline, quasi 100 milioni di euro (poco meno di 96 per la precisione), per convincere il presidente del club partenopeo a lasciar partire già a gennaio destinazione Londra l’attaccante e il centrocampista che svestirebbero l’azzurro del Napoli per indossare il blu del Chelsea.
    Se da un lato De Laurentiis potrebbe essere ingolosito dalla faraonica offerta del collega, dall’altro il presidente e produttore cinematografico non avrebbe la benchè minima intenzione di rinforzare i suoi euroavversari visto che il Napoli affronterà proprio il Chelsea negli ottavi di finale di Champions League.

    Sarebbe una grave perdita per la stagione del Napoli che senza Cavani e Hamsik perderebbe gran parte della propria forza, difficilmente avrebbe la meglio sui londinesi in Champions e tanto meno riuscirebbe a recuperare lo svantaggio dalla vetta della classifica della Serie A nonostante abbia piazzato il suo primo colpo di mercato mettendo in cassaforte l’accordo con l’attaccante dell’Universidad de Chile Eduardo Vargas in attesa che riapra ufficialmente il calciomercato e depositare il contratto in Lega.

    Il Chelsea con l’arrivo allo Stamford Bridge del Matador Cavani e di Hamsik andrebbe a rinforzare di parecchio la rosa a disposizione del tecnico Andrè Villas Boas, giunto a Londra come colui che avrebbe dovuto portare il Chelsea ai vertici del calcio europeo là dove hanno fallito due suoi illustri predecessori come Josè Mourinho e Carlo Ancelotti e che invece ha rotto con diversi elementi dello spogliatoio Blues mettendone molti altri in discussione.

    Vedremo nei prossimi giorni quanto di concreto ci sia nella notizia riportata dal Sun e quanto, in caso di riscontro positivo, De Laurentiis riuscirà a resistere alla tentazione di cedere i suoi due diamanti più brillanti della sua collezione davanti agli 8 zeri dell’offerta di Abramovic.

  • Napoli, Eduardo Vargas ufficiale

    Napoli, Eduardo Vargas ufficiale

    Eduardo Vargas è ufficialmente un giocatore del Napoli. A confermare la chiusura della trattativa il presidente del club partenopeo Aurelio De Laurentiis che, direttamente dai microfoni di Radio Marte, annuncia:

    Vi comunico ufficialmente che abbiamo acquistato Vargas, ho ricevuto pochi minuti fa la telefonata da parte del dottor De Nicola che ha visitato il calciatore ed ha dato il suo ok sotto il profilo medico ed atletico. Abbiamo firmato il contratto e abbiamo vinto anche la concorrenza di Club fortissimi che volevano il calciatore“.

    Eduardo Vargas © JUAN MABROMATA/AFP/Getty Images

    Sotto l’albero quindi i tifosi partenopei troveranno uno dei migliori talenti sudamericani in circolazione: Vargas, classe ’89, è considerato in patria, in Cile, il nuovo Alexis Sanchez, è stato strappato ad una folta ed agguerrita concorrenza come Inter, che aveva fatto manovre di disturbo sul giocatore che avevano rischiato di far saltare tutto sul più bello, e Manchester United andando così a rinforzare il reparto avanzato azzurro per cercare l’immediata risalita in campionato,  e continuare a sbalordire in Champions League dove il Napoli negli ottavi di finale incontrerà il Chelsea di Andrè Villas Boas, altra seria pretendente al cartellino di Turboman, così come viene soprannominato Vargas in patria. Nelle casse dell’Universidad de Chile entreranno poco più di 13 milioni di euro, un esborso oneroso per un calciatore sì giovane – ha appena compiuto 21 anni – ma dalle doti tecniche già importanti e di una rapidità che ricorda il Pocho Lavezzi.

    Questo è la testimonianza  – continua De Laurentiis nell’intervista – che il nostro è un osservatorio sempre aperto e che siamo continuamente alla ricerca di giovani talenti nel mondo che possano fare al caso del Napoli e per la crescita della nostra squadra“.

    Eduardo Vargas si aggregherà ai nuovi compagni nei primi giorni di gennaio quando riaprirà ufficialmente il calciomercato e potranno essere depositati in Lega i contratti dei nuovi acquisti. Dopo i rinnovi vicini di Marek Hamsik e Christian Maggio e la volontà di Edinson Cavani di non lasciare Napoli con le sirene inglesi che cercano di ammaliare il Matador, un altro grande colpo di De Laurentiis per continuare il suo ambizioso progetto.

  • Eduardo Vargas “ho scelto Napoli, arrivo a gennaio”

    Eduardo Vargas “ho scelto Napoli, arrivo a gennaio”

    Fine del tormentone Eduardo Vargas. Il giovane attaccante cileno eroe della Coppa Libertadores con le undici reti messe a segno con la maglia dell’Universidad de Chile è un giocatore del Napoli. L’accordo tra il club del presidente De Laurentiis, il giocatore e il club cileno era raggiunto già dallo scorso venerdì anche se negli ultimi due giorni sia Chelsea che Inter hanno cercato di far un gioco al rialzo ingolosendo la dirigenza dell’Universidad ma trovando il netto rifiuto del giocatore. E’ infatti la decisione di Eduardo Vargas di vestire la maglia del club che fu di Maradona a dar la stoccata decisiva alla trattativa che dopo esser stata conclusa positivamente poteva interrompersi per qualsiasi cavillo o per l’apparente maggior fascino di club più titolati.

    Ad ufficializzare l’accordo totale è la tv cilena Chile Vision riportando una intervista di Eduardo Vargas a Radio Cooperativa “Sono felice di andare a giocare in Italia. Non ho mai pensato che la trattativa con il Napoli potesse saltare così in fretta.” L’attaccante che in Cile viene definito il nuovo Sanchez (la scheda video) ha continuato poi dicendosi orgoglioso di poter raggiungere il calcio italiano dicendosi però ansioso e nervoso in attesa dello sbarco in Italia “arriverò a Napoli i primi giorni di gennaio e mi metterò a disposizione del mister per imparare e diventare importante per il club”.

    Eduardo Vargas ©JUAN MABROMATA/AFP/Getty Images
    L’ambientamento sicuramente non sarà semplice ma già l’aver scelto Napoli a piazze importanti come quella nerazzurra e il Chelsea di Abramovic tra l’altro prossimo avversario in Champions League, non può che far felice i tifosi. Il Napoli è oramai una certezza del calcio europeo e la capacità di trattare giocatori di un certo tipo con le big del Vecchio Continente ne è una ulteriore prova, Eduardo Vargas è costato al Napoli 15 milioni di dollari, 8 dei quali sembra siano già stati depositati nelle casse dell’Universidad.

  • Eduardo Vargas Napoli, è fatta “Un sogno che si avvera”

    Eduardo Vargas Napoli, è fatta “Un sogno che si avvera”

    Gli ottavi di Champions League per Napoli era già un grande regalo ma il patron De Laurentiis si è voluto ancora una volta travestire da Babbo Natale regalando a Mazzarri e ai suoi tifosi un grandissimo colpo: Eduardo Vargas, è un giocatore del Napoli. L’esterno d’attacco cileno che in Sud America si è messo in grande evidenza con la maglia dell’Universidad de Chile ha praticamente annunciato il buon esito della trattativa confermando ai microfoni di ‘Radio Cooperativa’ una emittente cilena il prossimo sbarco in Europa e precisamente al Napoli.

    “Sono molto felice di essere passato al Napoli. Una grande squadra in Italia e sono sicuro che lì farò benissimo. Dei giocatori del Napoli conosco bene Cavani e Lavezzi. Sono molto contento che sia stato chiuso tutto in fretta, per me andare in Europa è un sogno che si avvera”.

    Eduardo Vargas Napoli, è fatta | ©Juan Mabromata
    Il blitz del Napoli è stato ancora una volta vincente dotando la squadra di un elemento validissimo e dal sicuro avvenire tanto da esser considerato in patria una sorta di nuovo Sanchez e aver riscosso consensi in tutto il Sud America come giocatore più decisivo alle spalle del solo Neymar. Il nome di Eduardo Vargas negli ultimi mesi è stato più volte accostato a top club d’Italia e d’Europa ma il Napoli si è ancora una volta dimostrata tempestiva e lungimirante soffiandolo ad una agguerrita concorrenza.

    L’Inter nei giorni scorsi aveva cercato di inserirsi nella trattativa e anche il Manchester City ha cercato di metter i bastoni tra le ruote, il Napoli però forte dei nuovi introiti derivanti dalla partecipazione agli ottavi di Champions League ha chiuso la trattativa con un blitz e sembra che il giocatore abbia già avuto il primo contatto telefonico con il patron De Laurentiis. Il costo della trattativa sembra si aggiri intorno agli 11,5 milioni di euro anche se la radio cilena ha parlato di un esborso di poco superiore ai 13 milioni di euro.

    L’arrivo di Eduardo Vargas insieme al rinnovo di Marek Hamsik non possono che esser due segnali della volontà della società partenopea di dar continuità al progetto reinvestendo gli introiti derivanti dai successi di queste stagioni.

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  • Calciopoli non si dimentica, il tavolo c’e’ ma manca la pace

    Calciopoli non si dimentica, il tavolo c’e’ ma manca la pace

    Nemmeno il clima natalizio ha portato al rasserenamento degli animi dei protagonisti del c.d. “tavolo della pace” che si è tenuto in giornata a Roma, presso la sede del CONI.

    L’incontro è durato 4 ore e 36 minuti, un tempo lunghissimo che faceva già presagire un esito negativo della vicenda ed infatti, all’uscita dell’incontro, nessuno si è fermato a parlare con i giornalisti presenti. Calciopoli è una ferita ancora aperta e tutt’altro dimenticata da due dei protagonisti più importanti del tavolo e cioè Andrea Agnelli ed ovviamente Massimo Moratti.

    Massimo Moratti presente al Tavolo della Pace | ©Paolo Bruno/Getty Image

    Il tentativo del Presidente del Coni Gianni Petrucci non è quindi riuscito, ma d’altronde era facile prevedere un finale simile considerate le premesse della vigilia. Cercare di eliminare i veleni presenti nel calcio italiano con un tavolo era impresa assai ardua, quasi velleitaria dopo il terremoto del 2006. Massimo Moratti ed Andrea Agnelli si son parlati con la consueta calma e chiarezza ma nessuno dei due ha fatto un passo indietro con la Juve che è rimasta decisamente ferma sulle sue posizioni anche per quanto riguarda la richiesta di maxi risarcimento di 443 milioni di euro fatta alla Federcalcio.

    Un tentativo non riuscito“, è questo il commento tanto semplice quanto scontato del numero uno dello sport italiano Gianni Petrucci che si sforza di respingere parole come fallimento o sconfitta, perché comunque “si è discusso, anche se nella fattispecie gli interessi sono divergenti“. Pensare che la Juventus dopo la battaglia legale intrapresa a suon di ricorsi per riavere i due scudetti e l’Inter che si considera la società vittima del sistema moggiano potessero fare un passo indietro grazie solamente alla mediazione del Coni e con la presenza di illustri esponenti dei club più importanti d’Italia era, ribadiamo, pensiero utopistico ed al limite dell’impossibile.

    Certo, resta da capire l’utilità della presenza di alcuni club nel tavolo e la loro effettiva posizione con il Milan e la Fiorentina benché colpite diciamo di striscio dallo scandalo, convinte comunque anche loro di aver subito un torto nel 2006, il Napoli del presidente De Laurentiis estraneo ai fatti e con la Lazio del presidente Claudio Lotito colpita anch’essa da calciopoli ma inspiegabilmente assente al tavolo romano.

    Il parere di chi vi scrive è volto verso un indirizzo prettamente politico dell’incontro che aveva come unico scopo quello di pesare la forza economica e politica delle società presenti e con l’ennesima presa in giro di un governo sportivo italiano nuovamente dimostratosi assolutamente incapace a gestire uno degli scandali, se non lo scandalo, più grande della storia del calcio italiano.

  • Tavolo della pace o delle polemiche? C’è De Laurentiis manca Beretta

    Tavolo della pace o delle polemiche? C’è De Laurentiis manca Beretta

    Domani mercoledì 14 dicembre arriva il momento del cosiddetto “Tavolo della pace”,  organizzato dal presidente del Coni Gianni Petrucci per risolvere le controversie in merito all’annata 2006  e rimuovere le antichi antipatie tra alcuni presidenti di serie A. Nonostante i buoni propositi, c’è un malcontento generale che serpeggia nell’aria.

    "Tavolo della pace" Massimo Cellino tra gli scettici e polemici | © Enrico Locci/Getty Images
    SCONTENTI- Le polemiche purtroppo non sembrano calmarsi nemmeno alla vigilia di questo importante incontro, dove se le Big sembrano aver sotterrato l’ascia di guerra, le società non invitate hanno poco gradito questa loro assenza, con il portavoce degli scontenti Massimo Cellino che ha così spiegato la sua posizione ai microfoni della “Politica nel pallone-Gr Parlamento”: “Questo tavolo non l’ho capito, se doveva servire per far stringere la mano a due società come Inter e Juventus e dimostrare come i valori dello sport sono superiori a tutto, allora bastava la presenza di Agnelli e Moratti. Ma cosa c’entrano gli altri?”. Con un chiaro riferimento non a Galliani e Diego Della Valle (che per primo propose il tavolo), ma ad Aurelio De Laurentiis che all’epoca dei fatti non era nemmeno uno dei presidenti chiamati in causa. Ancora dure critiche sempre da parte di Cellino in merito all’assenza  del presidente della Lega Maurizio Beretta: “Perché mai non si invita la Lega che pure per quei fatti è stata parte lesa?- ha aggiunto il presidente del Cagliari con le idee chiare su questa iniziativa- Così è solo un’iniziativa che si trasforma in un atto arrogante di sopraffazione della Lega. L’idea che ci siano presidenti che si collocano al di sopra delle regole si trasforma di fatto in un sabotaggio del faticosissimo percorso che abbiamo intrapreso per trovare una unione al nostro interno”.

    CURIOSITA’ E SERENITA’- A Roma sarà sicuramente  presente Massimo Moratti, numero uno dell’Inter che intervenuto alla Gazzetta dello Sport ha ostentato molta serenità sull’incontro di domani: “Non so quale sarà esattamente il significato. Quindi andrò là con molta curiosità”. Un’ulteriore garanzia alla tranquillità in casa nerazzurra arriva direttamente dal presidente del Coni Gianni Petrucci: “Sarà un incontro all’insegna della serenità e, anche se sento un’attesa spasmodica nei confronti di questo evento, si tratterà di una riunione normale, un tavolo in cui si parlerà di calcio e in cui l’attore principale, com’è giusto che sia, sarà la Figc. Sono felice che tutte le persone invitate abbiano confermato la loro presenza”. Petrucci inoltre veste i panni del pompiere buttando acqua sul fuoco relativo ai malcontenti dei non invitati: “ Chi non è stato invitato non deve offendersi, perché se avessimo invitati, sarebbe diventata un’assemblea di Lega e non un tavolo della Pace. Spero che questo incontro servirà a chiudere definitivamente le pagine di discussioni, di corsi e ricorsi. Ho visto molta serenità da parte dei presidenti invitati e mi auguro che questa non sia dovuta solo al periodo natalizio.”

    ABETE NO ALLE PRESSIONI-  Presenza confermata al tavolo anche per il presidente della Figc Giancarlo Abete: “Calciopoli è stata un’esperienza traumatica per tutti, ma se ne parla ancora e spero questa sia l’occasione giusta per guardare avanti. L’importante- aggiunge Abete- è non strattonare la Federazione anche perché non ci faremo mettere pressioni da nessuno. Da parte mia ci sarà lo spirito giusto per fare riflessioni e dare chiarimenti”.  Conclusione per il numero uno della Figc sul clima dell’incontro: “Il clima deve essere positivo per guardare con serenità al passato ma anche al futuro”.

    Dichiarazioni tratte dal “Corriere Dello Sport”

  • Bruno Cortes, Napoli primo colpo Champions

    Bruno Cortes, Napoli primo colpo Champions

    I successi attuali del Napoli sono il frutto di una gestione oculata e di un sapiente lavoro di programmazione commisurato di anno in anno alla crescita degli obiettivi ed alla mole aggiuntiva di impegni a cui è sottoposto l’undici di Mazzarri. Rinforzare l’undici titolare del Napoli è operazione assai difficile, considerato che i tre tenori in attacco farebbero le fortune di qualsiasi squadra, il centrocampo ha trovato in Inler una sapiente regia e Maggio, Gargano e Dossena offrono ampie garanzie sia in termini di dinamismo che qualità la difesa poi ha nel trio Campagnaro, Cannavaro, Aronica una sorta di linea Maginot. Per esser una grande squadra però bisogna possedere dei ricambi all’altezza della situazione e in tal senso si dimostrano azzeccati i “ricambi” estivi con Fernandez e Fideleff che in attesa di Britos iniziano ad offrire garanzie e Pandev, Zuniga e Dzemaili sono decisamente più che alternative.

    Bruno Cortes vicino al Napoli | ©botafogo.com.br
    Il ruolo apparentemente scoperto resta a questo quello di laterale sinistro occupato adesso da Dossena e all’occorrenza da Zuniga che però pur disimpegnandosi bene è un adattato al ruolo essendo lui un esterno di destra. Aspettando il sorteggio e con l’ambizione di voler proseguire il cammino il Napoli sta vagliando il mercato alla ricerca dell’elemento giusto da regalare a Mazzarri e il nome più gettonato sembra esser quello di Bruno Cortes , esterno sinistro brasiliano del Botafogo autore di una grande stagione e con le giuste caratteristiche per entusiasmare Napoli. Bruno Cortes dopo esser imposto nei campionati minori e aver provato l’insolita (per un giovane) esperienza in Qatar quest’anno è esploso entrando nella top 11 del campionato e guadagnandosi la convocazione di Menezes per il Superclasico del Sud America Brasile Argentina.

    Come tutti i brasiliani, Bruno Cortes, deve crescere molto nella fase difensiva ma quando può attaccare e sprigionare la sua velocità diventa devastante. Il dribbling e il cross dal fondo sono le sue qualità maggiori tanto da poter esser schierato sia come terzino che come ala d’attacco. Il Napoli, attivissimo sul mercato Sud Americano, sembra aver trovato l’accordo totale con società e giocatore tanto che sia dal Brasile che dall’Italia arrivano conferme su un suo possibile arrivo già nel mercato invernale per una cifra vicina ai 4 milioni di euro. Un colpo interessante e di prospettiva che serve a Mazzarri a rinforzare l’organico in attesa degli ottavi di Champions League.

    Video, qualche spunto di Bruno Cortes con la maglia del Botafogo
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    La Scheda
    Nome: Bruno Cortes Barbosa
    Data di nascita: 11/03/1987
    Nazionalità: brasiliana
    Squadra d’appartenenza: Botafogo
    Ruolo: esterno sinistro
    Piede preferito: sinistro
    Caratteristica principale: progressione e dribbling
    Deve migliorare: fase difensiva
    Giocatore preferito: Ronaldo

  • Napoli antipatico, vincente e strategicamente in silenzio stampa

    Napoli antipatico, vincente e strategicamente in silenzio stampa

    Il Napoli è tornato ad esser una realtà del calcio italiano ma a differenze dei tempi di Maradona dove tutto ruotava intorno all’estro e ai colpi di testa del Pibe de Oro adesso vi è una grandissima organizzazione societaria che fanno ipotizzare un progetto più lungo e a più ampio respiro. Le scelte di De Laurentiis come sappiamo hanno portato gli azzurri in sette anni dalla Lega Pro fino alla Champions League esportando un modello Napoli sia dal punto di vista tecnico che manageriale.

    Walter Mazzarri © Scott Heavey/Getty Images
    Bilanci perfetta, squadra quasi sempre competitiva ma ancora pronta ad esser messa in discussione al primo passo falso. Il normale e fisiologico appannamento delle ultime settimana è stato infatti estremizzato forse troppo dalla stampa ma allo stesso mal recepito dagli orgogliosi Mazzarri e De Laurentiis tramuntando la bella e convincente vittoria contro l’Udinese in un inspiegabile e rumoroso silenzio stampa che ha fatto infuriare giornalisti, tifosi e Lega Calcio che ovviamente ha degli obblighi da rispettare per aver ancora dei succulenti introiti dai diritti tv. Ma perchè il Napoli è in silenzio stampa? Sicuramente Mazzarri avrà avuto qualche problemino fisico mercoledi sera ma allo stesso tempo la società o lo stesso presidente De Laurentiis avrebbero potuto sostituire il tecnico davanti alle telecamere è chiaro però che dietro c’è la strategia di un tecnico orgoglioso e antipatico che aspira ad esser apprezzato per esser vincente e di un presidente che fa dei colpi ad effetto e cinematografici il suo stile di vita. Pensate un pò era antipatica e vincente la Juventus di Moggi e di Lippi prima e Capello poi, era antipatica scontrosa e sempre in lotta l’Inter di Mourinho (tecnico a cui si aspira Mazzarri) e del triplete. Il Napoli simpatico della scorsa stagione ambisce adesso a diventare antipatico e vincente e nella scaramanzia e cura dei dettagli “laurentiana” indire un ingiustificato silenzio stampa ne è la testimonianza.

  • L’America’s Cup sbarca a Napoli per 2 tappe. Occasione di rinascita per la città

    L’America’s Cup sbarca a Napoli per 2 tappe. Occasione di rinascita per la città

    Coppa America a Napoli, una grande opportunità per la città partenopea, un evento realizzato ed ottenuto in collaborazione con tutte le componenti amministrative, e con il diretto coinvolgimento dello stesso sindaco Luigi De Magistris, che porterà due tappe della America’s Cup nelle acque napoletane, dal 7 al 15 aprile 2012 e  dall’11 al 19 maggio 2013, nell’edizione che culminerà, poi, nella finale di San Francisco 2013. Un ruolo importante quello di Napoli, perchè aprirà e chiuderà il torneo, prima della fase finale nelle acque dell’Oceano Pacifico.

    America's Cup | © Ezra Shaw/Getty Images
    Una chance che, evento sportivo a parte, potrebbe essere sfruttato tutto l’anno, date le “risorse naturali” di cui Napoli ed il suo meraviglioso golfo dispongono: vento, e condizioni ottimali per le regate, in particolare nei pressi di Capri, dove il vento è sempre regolare, così come sottolinea anche l’ex olimpionico Davide Tizzani, oro a Seul 1988 e ad Atlanta 1996. Alla conferenza di presentazione dell’ importante evento, svoltasi a Castel dell’Ovo alla presenza di Richard Worth, il presidente dell’Acea, ossia l’authority che organizza la competizione, ha parlato anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, sottolinenado l’importanza della manifestazione e la grande opportunità per la città per dimostrare che “a Napoli si può lavorare come in qualunque altro posto del mondo”. Una sorta di start up per la città vesuviana, per la sua periferia occidentale, ossia Bagnoli – ex polo siderurgico che diventerà il quartier generale della kermesse – e per l’intero Mezzogiorno Italiano, che potrebbe beneficiare dell’onda lunga di questa importante manifestazione consentendo di raccogliere “frutti importanti anche in futuro”, sull’esempio di quanto accaduto qualche anno fa a Valencia, rinata proprio grazie all’America’s Cup, e poi cresciuta ulteriormente con la realizzazione del circuito di Formula Uno.

  • Napoli, il rammarico di Mazzarri. De Laurentiis in estasi

    Napoli, il rammarico di Mazzarri. De Laurentiis in estasi

    Il Napoli forse non riuscirà a passare il girone eliminatorio ma sicuramente venderà cara la pelle riportando in auge il tanto bistrattato calcio italiano e ponendosi come esempio da seguire per le altre società a livello di gestione societaria e tecnica.

    La partita contro il City questa a Manchester ha dimostrato ancora una volta la bontà delle scelte di De Laurentiis e l’acume tattico di Walter Mazzarri imbrigliando l’undici di Mancini e rischiando seriamente di vincere la partita.

    Il tecnico partenopeo pur riconoscendo l’ottimo lavoro fatto dai suoi nel post partita svela un pizzico di rammarico per non averla chiusa “Siamo partiti contratti e abbiamo sofferto; nella ripresa abbiamo cominciato a giocare come vogliamo noi. Potevamo segnare anche il secondo gol. Poi volevamo anche strafare. Potevamo chiuderla, il rammarico è questo. Se non fai il secondo gol in uno stadio così rischi di perdere negli ultimi minuti”.

    Soddisfatto ed orgoglioso invece il presidente De Laurentiis “Questa è la seconda squadra d’Inghilterra, credo che quest’anno il titolo se lo giocheranno a Manchester e sono contentissimo e felicissimo del risultato, i nostri hanno dimostrato di essere cresciuti e di poter affrontare questi palcoscenici”. L’1-1 contro il City in Inghilterra è un signor risultato . “Non aver ceduto a nessuno i giocatori che stanno con noi da qualche anno è stata una scelta accorta e giusta, nel rispetto di una progressiva riconquista di un posto che credo il Napoli meriti in Europa. Il pari? Meglio così. I ragazzi avranno il tempo di riguardare la partita. Meglio così, altrimenti ci montiamo la testa”

    Il presidente poi parla del problema stadi criticando ancora una volta la classe politica italiana “Bisogna portare qui i politici italiani per poter copiare la legge che hanno in Inghilterra, in modo tale che al di là delle legge sugli stadi, si possa gestire un calcio spettacolare, che coinvolga i bambini e le famiglie. Non serve fare dei nuovi impianti, non serve una legge sugli stadi, piuttosto che i nostri politici vengano a lezione dai politici inglesi e la copino totalmente, in modo tale da risolvere così tutti i problemi”.