Tag: aurelio de laurentiis

  • Juve tra Cavani e Suarez, bomber uruguagio per la Champions

    Juve tra Cavani e Suarez, bomber uruguagio per la Champions

    Manca ancora più di un mese alla fine della stagione, considerando anche la finale di Coppa Italia contro il Napoli in programma il 20 Maggio, ma per la Juventus è già tempo di guardare al futuro, programmando la prossima stagione e, di conseguenza, gli acquisti finalizzati a potenziare la rosa, soprattutto in vista della partecipazione alla prossima Champions League. In tal senso, uno dei reparti da potenziare appare l’attacco soprattutto alla luce della filosofia di gioco di mister Conte, e del “flop” di alcuni uomini come Marco Borriello, che ha reso molto meno delle aspettative, soprattutto a livello realizzativo, e che quasi sicuramente non verrà riscattato dalla Roma. Il calciomercato della Juve, dunque, è già iniziato.

    Nella lista di Paratici e Beppe Marotta, infatti, per la prossima stagione si fanno già alcuni nomi importanti e, fra questi, spiccano quelli del bomber del Napoli Edinson Cavani e dell’attaccante del Liverpool Luis Suarez: entrambi venticinquenni, entrambi Nazionali della Celeste, ossia l’Uruguay.

    edinson cavani | © ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Nonostante le similitudini fra i due, le trattative che potrebbero riguardarli appaiono sostanzialmente differenti. Per quanto riguarda Edinson Cavani, infatti, stando alle dichiarazioni del presidente Aurelio De Laurentiis, non ci sarebbe margine per intavolare alcuna trattativa, considerando quanto sostenuto dallo stesso patron del Napoli “molti sono interessati ai tre tenori ma i contratti li ho io”, riferendosi esplicitamente alla sua volontà di mantenerli in squadra: una circostanza che, però, potrebbe mutare nel caso in cui la squadra di Walter Mazzarri fallisse l’obiettivo stagionale della qualificazione in Champions League perchè, in tal caso, verrebbero meno gli introiti cospicui che la Coppa dalle grandi orecchie garantisce e De Laurentiis potrebbe dover decidere di sacrificare uno dei suoi tre pezzi pregiati, Hamsik, Lavezzi o, appunto, Cavani. In tal caso, però, la cifra richiesta per il cartellino del Matador sarebbe sicuramente molto elevata, anche alla luce del fatto che la Juventus è una diretta concorrente, oltre che una “rivale storica”: per rilevare Cavani, dunque, potrebbero esser necessari circa 40-45 milioni di euro. Un sacrificio economico importante per il club bianconero, anche se Cavani resta in assoluto l’attaccante preferito sia da mister Antonio Conte (e le  sue valutazioni contano moltissimo in chiave mercato, ndr) sia dal Presidente Andrea Agnelli.

    Data la potenziale onerosità dell’operazione, però, pare che il club bianconero stia valutando attentamente anche altre possibili piste e, fra queste, quella di maggior rilievo appare la soluzione che potrebbe condurre all’uruguagio del Liverpool, Luis Suarez, autore di otto reti nella presente stagione ma che, in altre circostanze, ha mostrato tutto il suo valore dal punto di vista dell’abilità realizzativa, laureandosi capocannoniere nell’ultima edizione della Coppa America, vinta proprio dal suo Uruguay. Il suo cartellino, secondo la valutazione dei Reds comunicata nei contatti informali fra i due club, potrebbe aggirarsi sui 30 milioni di euro, una cifra più “abbordabile” rispetto a quella necessaria per acquistare Cavani, ma rimangono alcuni dubbi circa la rispondenza di Suarez con il profilo ricercato dal club bianconero, non dal punto di vista tecnico, ma considerando alcuni comportamenti del giocatore non propriamente consoni all’immagine della Juventus: basti pensare all’episodio degli insulti razzisti all’indirizzo di Evra.

  • Napoli, scelte Mazzarri fanno discutere. Insorgono le “riserve”

    Napoli, scelte Mazzarri fanno discutere. Insorgono le “riserve”

    La sconfitta maturata sul campo della Juventus ha evidenziato tutti i limiti di un Napoli che sembra aver finito la benzina. A dire la verità questa sensazione si era avuta già nel match degli ottavi di finale di Champions League perso 4 a 1 contro il Chelsea. Una squadra stanca, completamente lontana da quella che ad inizio stagione faceva faville in Champions e che fa difficoltà anche a tirare in porta, va completamente in tilt sui calci piazzati e non riesce nemmeno a giocare in velocità sulle fasce come spesso accaduto. I tre tenori Hamsik, Lavezzi e Cavani sembrano irriconoscibili rispetto a qualche tempo fa: mai pungenti, visibilmente stanchi, incapaci anche solo di mettere ansia alle difesa avversaria.

    In difesa invece la spia di Aronica sembra segnare il rosso fisso da tempo mentre Cannavaro e Campagnaro non riescono più ad esprimersi su buoni livelli. A questi va aggiunto il nervosismo di Zuniga, ieri sera espulso per una gomitata rifilata a Chiellini ma anche le precarie condizioni di Maggio, recordman di sostituzioni nel primo tempo nel corso dell’ultimo mese. Detto ciò una domanda sorge spontanea: perché Mazzarri da inizio stagione continua ad affidare il Napoli sempre ai soliti undici senza mai far rifiatare qualcuno di essi? Il caso più lampante è quello di Maggio: spesso lo si sta facendo giocare non al top, e ciò gli sta causando infortuni su infortuni. Magari Dossena non avrà la stessa spinta, ma se non gli viene mai data fiducia non può dimostrare appieno le proprie potenzialità.

    In avanti il trio delle meraviglie ha fatto gli straordinari ma in panchina c’è un Pandev che a livello di esperienza probabilmente ha qualcosina in più degli altri, e spesso quest’anno ha trovato anche la rete. Perché non dargli spazio? Eppure sembra poter essere assolutamente in grado di sostituire uno dei tre tenori. Senza dimenticare l’oggetto misterioso Edu Vargas , arrivato a gennaio quasi come il bomber che avrebbe consentito agli azzurri di fare il salto di qualità ed invece relegato a riserva. Peggio di quanto accaduto a Lucarelli, il cui apporta è praticamente nulla. Eppure i suoi gol in Serie A negli anni scorsi li ha fatti.

    Walter Mazzarri © Giuseppe Bellini/Getty Images

    A centrocampo il discorso non cambia di molto: Dzemaili , soffiato in estate ad un’agguerrita concorrenza non ha avuto mai quella fiducia che si è conquistato sul campo con buone prestazione negli spezzoni di gara che gli sono stati riservati. Di Dossena invece abbiamo detto. Ma il caso più curioso appare quello difensivo: Aronica quest’anno non ha convinto quasi nessuno. Ed invece continua a giocare titolare mentre il nazionale argentino Fernandez continua a stare fuori. Ma quest’ultimo ogni qualvolta è stato chiamato in causa ha fatto sempre la sua ottima figura. Sempre fuori anche Fideleff e Britos, quest’ultimo autore di un grandissimo campionato lo scorso anno al Bologna e a cui in estate si erano interessati diversi club tra cui la Juventus.

    In sintesi, rispetto allo scorso anno, l’unico volto nuovo tra gli undici intoccabili è Inler. Detto ciò una domanda sorge spontanea: a cosa sono serviti i rinforzi messi a disposizione dalla società all’allenatore nel corso delle finestre di mercato visto che giocano sempre i soliti undici? Che spreco di risorse vi è stato in questo senso visti alcuni investimenti importanti come quello che ha portato Edu Vargas in Campania? Se lo è chiesto anche il presidente Aurelio De Laurentiis il quale dopo la netta sconfitta patita allo Juventus Stadium ha “ordinato” a Mazzarri di dare spazio, in questo finale di stagione, ai giovani fino a 22 anni con qualche altro elemento di massimo 27 anni. Finalmente Mazzarri cambierà l’intoccabile undici? Staremo a vedere.

  • Finale Coppa Italia, Juventus – Napoli a Roma

    Finale Coppa Italia, Juventus – Napoli a Roma

    La finale di Coppa Italia tra Juventus e Napoli, in programma il 20 maggio, si disputerà allo stadio Olimpico di Roma. Si è risolta con una semplice telefonata dunque la querelle che durava da ieri tra il presidente della Lega Maurizio Beretta e quello del Coni Gianni Petrucci. Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo la vicenda. Nella tarda mattinata di ieri infatti la Lega ufficializza la scelta di Roma come sede per la finale del 20 maggio ma non fanno i conti con il presidente del Coni Gianni Petrucci, infastidito dalle troppe diatribe tra i club riguardo alla scelta dell’Olimpico, secondo qualcuno addirittura considerando non adatto ad ospitare il match.

    Come se fosse un impianto diverso da quello che appena qualche anno fa ospitò la finale di Champions League tra Barcellona e Manchester United. “Stiamo pensando di non concedere lo stadio Olimpico – aveva dichiarato ieri Petrucci -. Troppi litigi, e poi non abbiamo ancora avuto la conferma”. Pronta la replica di Maurizio Beretta. “La finale di Coppa Italia è un evento di straordinario richiamo e merita uno stadio che consenta al maggior numero di tifosi di assistervi – aveva risposto -. Noi lavoriamo perchè questo si realizzi e abbiamo uno scambio formale di corrispondenza con il Coni per la disponibilità della tradizionale sede dello stadio Olimpico. Considerato lo straordinario richiamo di una sfida tra Juventus e Napoli, stiamo cercando di costruire tutte le condizioni perchè il massimo numero di tifosi assista all’evento. Mi pare evidente che la definizione di tutti questi aspetti è importante al fine della scelta. A tutela di tutti gli sportivi deve essere chiaro che nessun biglietto è ancora stato messo in vendita. Sarà la Lega ad avviare la procedura e ad annunciarla ufficialmente“.

    Gianni Petrucci © Paolo Bruno/Getty Images

    Nella mattinata di oggi, dopo le parole pepate di Beretta, Petrucci è stato protagonista di una controreplica. Una risposta che sembrava aver chiuso definitivamente le porte dell’Olimpico alla finale tra le due squadre, ironia del destino, di fronte proprio domenica sera per il match di campionato. “Per noi il discorso è chiuso, pensassero ad un altro stadio. Pensavo che le lettere di richiesta per l’utilizzo dello stadio e le riunioni svolte dalla Lega all’Olimpico fossero ufficiali, non formali. Altrimenti non avrei nemmeno risposto accogliendo le richieste. Beretta dimentica che l’anno scorso Inter-Palermo ha fatto registrare il tutto esaurito all’Olimpico. Ha voluto mettere una toppa ma non s’è accorto che è rimasto il buco” ha affermato Petrucci.

    Quindi la telefonata tra i due che finalmente ha risolto il tutto: la finale Coppa Italia tra Juventus e Napoli, il prossimo 20 maggio, si affronteranno all’Olimpico, e la decisione sembra trovare concordi anche le due società. “La Coppa Italia è definita da alcuni anni Coppa del Presidente della Repubblica quindi è naturale che la sede della finale sia a Roma. Appena tre anni fa si è disputata allo Stadio Olimpico la finale Barcellona Manchester United, non si vede per quale motivo non si possa giocare Juventus-Napoli” ha dichiarato il presidente dei bianconeri Andrea Agnelli. “Io sono d’accordo con Andrea Agnelli quando dice che bisogna giocare a Roma. Per noi l’importante e’ garantire la presenza dei nostri tifosi, quelli che hanno la tessera del tifoso ma anche i tanti che non la hanno, che sono venuti a sostenerci per tutta la stagione e che sono venuti con noi in giro per l’Europa” ha poi aggiunto Aurelio De Laurentiis a Radio Marte.

  • De Laurentiis sogna Del Piero e attacca Petrucci

    De Laurentiis sogna Del Piero e attacca Petrucci

    Il derby d’Italia disputatosi domenica scorsa ha ridato nuova luce ad Alessandro Del Piero.

    Il capitano della Juventus ha contribuito al successo contro i nerazzurri sancendo il 2-0 definitivo con il quale i bianconeri hanno messo fine all’avventura dell’ex Ranieri sulla panchina dell’Inter.

    Il secondo gol consecutivo nel giro di 4 giorni ha riacceso l’interesse intorno alla bandiera della Vecchia Signora.

    In prima linea un insospettabile Aurelio De Laurentiis, che ha dichiarato la propria ammirazione verso il numero 10 juventino, auspicando il desiderio di averlo all’interno dello staff dirigenziale partenopeo.

    Il presidente del Napoli ha inoltre avuto parole di fuoco verso il “palazzo”, in relazione alla scelta dell’impianto dove si disputerà la finale di Coppa Italia del prossimo 20 maggio, che vedrà sfidarsi la Juventus di Antonio Conte e la squadra partenopea.

    DEL PIERO – De Laurentiis è rimasto affascinato dalle ultime prestazioni di Del Piero, tanto da rivelarne un’innata passione, per la quale farebbe carte false pur di poterlo annoverare fra i suoi uomini una volta che deciderà di appendere le scarpette al chiodo. Lo stesso numero uno del Napoli ha però ammesso che al bianconero eventualmente piacerebbe ricevere una proposta dal proprio club, sebbene rimangano forti  dubbi circa un suo futuro a Torino da dirigente, dopo gli screzi avuti ad inizio anno con il presidente Andrea Agnelli.

    aurelio de laurentiis | © Kris Connor/Getty Images

    FINALE COPPA ITALIA – Dopo il sogno, la realtà. Il patron azzurro ha espresso la propria condanna nei confronti della politica antiquata che vige nel “palazzo” (“chi ha cervello faccia in modo che il calcio si modernizzi, chi lo ha guidato finora non mi sembra che abbia avuto grande cervello”), riferendosi implicitamente a Gianni Petrucci (presidente del Coni ndr), il quale aveva precedentemente dichiarato come non fosse in programma alcuna variazione per la finale di Coppa Italia, con lo stadio Olimpico di Roma che rimaneva l’unica soluzione possibile.

    Sia la Juventus che il Napoli continuano la propria battaglia per avere una location diversa, in quanto ritengono che possano nascere dei seri pericoli di ordine pubblico qualora la finale venga disputata nella capitale. Lo spazio per prendere una decisione definitiva non è più così ampio, le due società si incontreranno nei prossimi giorni affinché venga presa una presa di posizione unanime da formulare poi al Consiglio di Lega e al Coni.

  • Il Napoli coccola Lavezzi, Hamsik prolunga fino al 2016

    Il Napoli coccola Lavezzi, Hamsik prolunga fino al 2016

    Il momento del Napoli appare davevro eccellente, sia in campionato che in prospettiva Champions League, soprattutto dopo la bella vittoria ottenuta nell’anticipo di ieri contro il Cagliari, strapazzato con un perentorio 6 a 3 che ha messo in luce le caratteristiche essenziali del gioco della squadra di Mazarri, spettacolo, gol, cuore ed emozioni. Il Napoli, dunque, ora si prepara ad affrontare la vera e propria prova di maturità, facendo visita al Chelsea allo Stamford Bridge: i presupposti rassicuranti ci son tutti, dopo la grande prova disputata negli ottavi di andata al San Paolo, ma quando si tratta della coppa dalle grandi orecchie, la prudenza e la scaramanzia non è mai troppa, ancor di più se si fa riferimento al Napoli ed ai napoletani. Ecco, dunque, che si preferisce ragionare step by step, cercando di avvicinarsi alla trasferta in terra inglese nel migliore dei modi, soprattutto sotto il profilo psicologico.

    Serenità e tranquillità è la parola d’ordine, cercando di allontanare tutte le ombre e le tensioni potenzialmente incombenti. In tal senso, è da sottolineare una notizia molto importante e molto gradita all’ intero ambiente partenopeo, ossia il rinnovo contrattuale da parte di Marechiaro Hamsik, uno dei perni essenziali dello spogliatoio, ed imprescindibile per il gioco di Mazzarri. Come ha annunciato il presidente De Laurentiis, infatti, Hamsik ha firmato un prolungamento del suo contratto fino al 2016, sposando in pieno la causa Napoli, allontanando in un colpo solo le fastidiose ed insistenti voci su un possibile interessamento da parte del Psg nei confronti del centrocampista slovacco: Parigi sarà pure una bellissima città, ma “i napoletani sono più simpatici”. Una battuta, dunque, per liquidare in fretta qualsiasi voce che potesse turbare Marechiaro, ed enfatizzando, invece, la bella notizia del suo rinnovo per altre quattro stagioni.

    Tutto rose e fiori, dunque, se non fosse per una questione che potrebbe in qualche modo turbare un presente tanto brillante, ossia il pericolo che i grandi club possano allungare i loro tentacoli su questa creatura costruita con grande abilità gestionale, creatività ed oculatezza, cresciuta in modo graduale, assemblata ed oliata con grande cura in ognuno dei suoi meccanismi. In particolare, il pericolo principale riguarda il possibile interessamento dei club milionari sul pezzo più pregiato dell’ orchestra di Mazzarri, ossia Lavezzi, El Pocho, che sta vivendo un momento di forma eccezionale, anche in chiave realizzativa, colmando uno dei pochi aspetti nei quali aveva da migliorare: uno stato di grazia, coinciso soprattutto con la nascita del suo bambino, Thomas, che pare avergli regalato una carica in più, anche sotto il profilo psicologico.

    Lavezzi e Hamsik | © CARLO HERMANN/AFP/Getty Images

    In tal senso, nonostante il presidente De Laurentiis lo coccoli in ogni circostanza, “mi piace perchè è uno scapigliato, come lo ero io alla sua età”, esiste la possibilità che quella clausola rescissoria da 31 milioni di euro presente nel suo contratto, diventi un’arma a doppio taglio, se adoperata dagli altri club, soprattutto esteri, che avrebbero la possibilità di offrire quella cifra per assicurarsi le prestazioni del Pocho.

    Un argomento tabù, soprattutto in questa “vigilia”, in cui il Napoli sta preparando la sua pagina di storia, una pagina mai scritta, che potrebbe significare quarti di Champions League, un traguardo mai raggiunto, neppure nell’epopea Maradona.

    Un argomento che, però, dovrà essere affrontato, per evitare che nessuno provi a spezzare l’incanto di questo momento, scippando al Napoli il suo gioiello più prezioso.

  • Napoli Chelsea, Mazzarri “Guai a considerarci favoriti”

    Napoli Chelsea, Mazzarri “Guai a considerarci favoriti”

    Ennesimo appuntamento con la storia per il Napoli che domani sera in un San Paolo che va verso un altro tutto esaurito (si attendono 60 mila spettatori) riceverà il Chelsea per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. La squadra di Mazzarri nella fase a gironi ha compiuto un vero e proprio miracolo sportivo qualificandosi come seconda nel girone di ferro eliminando la corazzata Manchester City “confinata” in Europa League, quella di Villas Boas ha strappato il primato nel proprio raggruppamento soffrendo e soltanto nella gara finale.

    Il cammino fin qui deludente stagionale dei Blues (quinti in Premier League a -17 dalla vetta, eliminati dalla Carling Cup e costretti al “Replay” degli ottavi di finale di FA Cup dal Birmingham, ndr) non deve far pensare ad un Napoli favorito per due ragioni principali: perchè la squadra londinese resta pur sempre un top club europeo e la voglia dei giocatori di dimostrare il loro reale valore potrebbe emergere proprio in Champions League perse, o quasi, tutte le altre competizioni, e perchè quest’anno ogniqualvolta i partenopei vengono considerati favoriti “steccano” l’appuntamento. Restare umili è la parola d’ordine di Mazzarri, da quando il Napoli infatti è tornato a giocare con lo stesso spirito dello scorso anno sono arrivati nuovamente i risultati, le prossime due gare pertanto, con appunto il Chelsea e l’impegno di campionato contro l’Inter per la corsa al terzo posto, saranno fondamentali e crocevia di una stagione che per i partenopei sembrava essersi messa davvero male.

    Le due squadre si affrontano per la prima volta in assoluto, i precedenti del Chelsea in Italia però sono incoraggianti per il Napoli dal momento che i Blues nelle 7 trasferte precedenti in Italia hanno vinto soltanto una volta il 4 novembre 2003 con in panchina Claudio Ranieri battendo la Lazio all’Olimpico 4-0 nella fase a gironi dell’edizione 2003-2004 di Champions League.

    Walter Mazzarri | © ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Mazzarri, che domani non sarà in panchina (sostituito da Frustalupi) per le due giornate di squalifica inflittegli dalla Discilplinare dell’Uefa dopo l’espulsione rimediata nella gara contro il Villarreal e che quindi soffrirà dalla tribuna, nella conferenza stampa alla vigilia del match è stato molto cauto cercando di tenere al massimo il livello di concentrazione della squadra temendo le individualità degli avversari: “Sento dire che siamo favoriti. Se lo pensiamo davvero ci troveremo in difficoltà. Non conta che il Chelsea non stia andando benissimo in campionato. La pressione c’è ma sono fiducioso. Affrontiamo una squadra che in Champions ha giocato più di 100 partite, ha tanti uomini che possono fare la differenza. Noi proveremo a limitare il loro giocoDobbiamo dare il massimo e alla fine tireremo le somme“.

    Anche il numero uno del club partenopeo, il presidente Aurelio De Laurentiis, ha voluto dire la sua sul match: “Contro il Chelsea sara’ una grande sfida, ma noi non ci poniamo limiti. A Napoli ho vissuto momenti emozionanti. Io sono un entusiasta e per me il Napoli è un film senza fine. Ringrazio la squadra, Mazzarri e i nostri tifosi per averci portato sin qua per questo fantastico appuntamento. La partita e’ aperta ad ogni risultato, la palla è rotonda e noi dovremo fare leva sulle nostre forze per riuscire a centrare un altro risultato importante“.

    Per quanto riguarda le formazioni, il Napoli andrà in campo con il consueto 3-4-2-1 con tutti gli uomini a disposizione, unico assente Edu Vargas per la distorsione alla caviglia che lo terrà fuori un altro pò, quindi undici tipo con Campagnaro, Cannavaro e Aronica davanti a De Sanctis, Inler e Gargano in mezzo al campo, Maggio e Dossena saranno le due ali a sostegno del tridente Hamsik e Lavezzi che agiranno poco dietro il Matador Cavani; unico dubbio Campagnaro non al meglio, se non dovesse farcela è pronto Britos. Nel Chelsea, Villas Boas recupera Terry che dovrebbe guidare la difesa a 4 con Ivanovic, Cahill e Ashley Cole davanti a Cech, mediana a 3 con Ramires, Lampard e Raul Meireles tridente composto da Drogba boa centrale e Sturridge e Mata sugli esterni, panchina per Fernando Torres, Essien e Malouda.

  • Crisi Napoli, Mazzarri e De Laurentiis “colpa degli arbitri”

    Crisi Napoli, Mazzarri e De Laurentiis “colpa degli arbitri”

    Il Napoli non sta attraversando quello che si definisce uno splendido periodo di forma. Il pareggio casalingo a reti inviolate contro il Cesena,  è stata soltanto l’ultima prestazione deludente all’interno di un ciclo negativo di partite dove gli uomini di Mazzarri hanno raccolto la miseria di 3 punti su 4 match disputati. Mazzarri e De Laurentiis protestano contro la classe arbitrale, rea secondo il loro giudizio di aver pesantemente condizionato le ultime gare di campionato.

    Le colpe però non sono attribuibili esclusivamente agli arbitri, scelte discutibili da parte dell’allenatore toscano e una rosa a livello numerico incapace di affrontare le tre competizioni rientrano tra le cause principali della crisi in campionato in cui è incappata la squadra partenopea, attualmente al settimo posto in classifica con 30 punti conquistati dopo 21 giornate, fuori dall’Europa League. Undici punti dividono gli azzurri dal terzo posto occupato dall’Udinese, l’ultima piazza utile per raggiungere i preliminari di Champions League, competizione che vede il Napoli protagonista assoluto dopo aver raggiunto gli ottavi di finale e superato un girone di ferro composto da City, Bayern e Villareal.

    walter mazzarri | © Valerio Pennicino/Getty Images

    ARBITRI – Nella conferenza post partita il tecnico Walter Mazzarri è sbottato, dopo l’ennesimo torto arbitrale subito dalla propria squadra. Nell’occhio del ciclone il direttore di gara Banti, il quale ha annullato un gol di Pandev nel finale, rete che la moviola ha mostrato essere regolare. Mazzarri ha sottolineato come anche a Genova la conduzione arbitrale fosse stata sfavorevole ai suoi uomini, dopo l’annullamento della terza rete che avrebbe significato pareggio e quindi un punto in più per la classifica. Il tecnico ha poi ricordato che ugualmente contro il Siena gli errori arbitrali siano stati decisivi ai fini del risultato, gara che si era conclusa sull’1-1.
    Lo stesso presidente De Laurentiis ha dato ragione al proprio allenatore, chiedendo all’associazione italiana arbitri (A.I.A.) di presentarsi a fine partita davanti ai microfoni dei giornalisti e spiegare le ragioni delle loro scelte, avendo così un confronto ragionevole con le società direttamente interessante.

    TURNOVER – E’ impensabile però che le recenti deludenti prestazioni della squadra napoletana siano da attribuire unicamente agli errori arbitrali. Quando Mazzarri ha utilizzato il turnover non è mai stato premiato. Nelle ultime 8 partite il Napoli ha affrontato in sequenza Novara, Bologna, Siena, Cesena, raccogliendo 4 punti, senza mai vincere. Queste gare sono state caratterizzate dal turnover del tecnico toscano, con i tre “tenori” Cavani, Lavezzi, Hamsik mai partiti insieme nell’undici titolare. Ieri contro il Cesena c’era solamente il bomber uruguaiano. Lo stesso Cavani non era stato schierato inizialmente da Mazzarri nella trasferta di Genova persa per 3-2 (con i due gol azzurri realizzati dal Matador nei minuti finali).
    Chi difende il tecnico, automaticamente mette in discussione le scelte societarie e la figura del direttore sportivo Bigon. Mancanza di ricambi all’altezza dei titolari, l’acclamatissimo Edu Vargas acquistato per 11 milioni di euro che non si è quasi mai visto in campo in questo mese di gennaio (se si escludono i 45′ minuti di Coppa Italia disastrosi contro il Cesena), e i dubbi che serpeggiano sul reale potenziale del Napoli se alla rosa viene tolto uno fra Cavani, Lavezzi e Hamsik.

    VIDEO MAZZARRI

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    VIDEO DE LAURENTIIS 

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  • Serie A, Galliani vuole il rinvio di Milan Napoli. De Laurentiis dice sì

    Serie A, Galliani vuole il rinvio di Milan Napoli. De Laurentiis dice sì

    Adriano Galliani ha chiesto al presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta di rinviare il posticipo in programma domenica prossima alle 20.45 a San Siro fra Milan Napoli. Motivo per il quale l’ad rossonero ha inoltrato una lettera ufficiale al numero uno della Lega le condizioni avverse meteorologiche che stanno funestando nelle ultime ore tutta la penisola, in particolar modo il Nord Italia.

    Grandi difficoltà sono state registrate anche per il turno infrasettimanale previsto quest’oggi, con due partite (Siena-Catania, Bologna-Fiorentina) rinviate a data da destinarsi, dopo il rinvio che ha suscitato numerose polemiche da ambo le parti del match di ieri sera fra Parma e Juventus, con il Tardini dichiarato non a norma dopo le copiose nevicate che hanno interessato la provincia dell’Emilia.

    adriano galliani | © Claudio Villa / Getty Images

    D’accordo con l’appello lanciato da Galliani, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis si è detto favorevole al posticipo della gara che vedrà la propria squadra affrontare i rivali rossoneri a San Siro, con una temperatura prevista tra i -8 e -10 gradi, ed il rischio gelo assai concreto, pericolo numero uno per la sicurezza in campo dei calciatori e quella degli spettatori che andranno ad assistere alla partita.

    I maligni già ipotizzano però scenari tutt’altro che riconducibili alle vicende meteo. C’è l’ipotesi che il Milan voglia rinviare la partita per arrivare al match contro la Juve di Coppa Italia (in programma fra una settimana esatta a San Siro) con forze fisiche pressoché uguali a quelle dei bianconeri, che ieri sera hanno “riposato” a causa della decisione della Lega e del Prefetto di Parma di rinviare la partita (si pensa alla data del 7 marzo come giorno ideale per il recupero del match della 21^ giornata, quando sarà tempo del ritorno degli ottavi di Champions League). Anche il Napoli è “interessato” al posticipo della partita di domenica contro il Milan, considerato l’impegno infrasettimanale di Coppa Italia che vedrà i partenopei impegnati contro il Siena del tecnico Sannino.

    Attesa entro la serata di oggi, o al più tardi domani la decisione di Maurizio Beretta in merito all’appello di Adriano Galliani, spalleggiato quest’ultimo dal presidente del Napoli De Laurentiis.

     

  • Calciomercato Napoli, Gabbiadini nel mirino

    Calciomercato Napoli, Gabbiadini nel mirino

    Nella giornata di ieri il responsabile dell’area tecnica dell’Atalanta Pierpaolo Marino, in un’intervista rilasciata a Radio Kiss Kiss, ha confermato il colloquio avuto con il direttore sportivo azzurro Riccardo Bigon circa l’interesse del club partenopeo verso Manolo Gabbiadini, uno dei talenti più apprezzati del calcio nostrano. Appare chiara ormai la politica impostata da alcuni anni a Napoli, con i giovani al centro del progetto pluriennale del presidente De Laurentiis, grazie al quale la squadra è riuscita a esprimersi nelle ultime due stagioni a livelli altissimi, sia in campionato che in Europa.

    Manolo Gabbiadini | ©Dino Panato/Getty Images

    SULLE ORME DI IBRAGabbiadini è il nuovo prodotto del settore giovanile bergamasco che ha fatto innamorare già numerosi club in Italia e all’estero, fra tutti l’Amburgo. L’esperienza in Serie B con la maglia del Cittadella al fianco del bomber Piovaccari è stata per il ragazzo molto importante dal punto di vista della crescita professionale e della mentalità. Sebbene sia una seconda punta, l’attaccante dell’Atalanta ha un fisico fuori dal comune e un’ottima tecnica con i piedi. E’ esploso con la maglia dell’Under 21 nel torneo estivo di Tolone, mettendo a segno due reti contro la Costa d’Avorio e il Portogallo. Nelle qualificazioni all’Europeo, Ciro Ferrara ha potuto ammirarlo per la tripletta al Liechtenstein e la doppietta all’Ungheria. Gabbiadini, mancino naturale, dichiara di ispirarsi allo svedese Zlatan Ibrahimovic.

    OCULATEZZA FIRMATA NAPOLI – Fu lo stesso Pierpaolo Marino a intraprendere il nuovo corso del Napoli all’interno del calciomercato, quando era ancora il braccio destro di De Laurentiis. Il modello neanche tanto nascosto era quello dell’Udinese, portata ai vertici del campionato italiano grazie alla politica dei giovani instaurata da quello che è considerato uno dei maggiori dirigenti sportivi del nostro Paese. Gli acquisti di Hamsik e Lavezzi per pochi milioni di euro furono soltanto i primi colpi che diedero il là al progetto, proseguito successivamente da Riccardo Bigon. Fondamentale l’acquisto di Cavani, talento del Palermo esploso definitivamente lo scorso anno alla sua prima stagione al San Paolo, autore di 26 reti in campionato (record per la storia del Napoli). L’ultima grande promessa del calcio sudamericano si chiama Edu Vargas, acquistato durante la finestra del mercato invernale dall’Universidade de Chile per 11 milioni di euro. Un investimento importante quello per il cileno, il quale però è pronto a stupire l’Italia e l’Europa, garantendo fra qualche anno un ritorno economico ben maggiore rispetto ai milioni spesi per acquistarlo. Non dimentichiamo inoltre gli arrivi in questa stagione del centrocampista svizzero Inler dall’Udinese, il promettente difensore argentino Fideleff, classe ’89, capace di segnare una doppietta in Champions al Bayern Monaco, e il giovanissimo attaccante Chavez.

  • Calciomercato Napoli Sivok e Kadlec nel mirino

    Calciomercato Napoli Sivok e Kadlec nel mirino

    Con il campionato fermo per la sosta invernale continua a tenere banco il mercato in casa Napoli . Tanti i nomi che gravitano intorno alla società partenopea. Preso Eduardo Vargas, come ormai noto da tempo, sai punta a fare arrivare sotto il Vesuvio elementi di esperienza che magari possono tornare utili sia in Champions che in campionato.

    Michal Kadlec nel mirino del Napoli ©JOE KLAMAR/AFP/Getty Images
    Napoli e il vice Inler: Per il centrocampista belga Gaby Mudingayi la strada non è semplice: su di lui ci sarebbero infatti anche Fiorentina, Genoa, Lazio e Udinese. Proprio per questo resta in piedi la pista che porta a Claudio Ariel Yacob, centrocampista 24enne del Racing Avallaneda. Il giocatore sarebbe stato già bloccato da De Laurentiis, ma le sue caratteristiche non sembrano collimare con quelle richieste da Mazzarri. Sempre viva la pista che porta a Candreva, si guarda anche al mercato ceco. Piacciono molto infatti il centrocampista Tomas Sivok, attualmente in forza ai turchi del Besiktas e in passato già in Italia con la maglia dell’Udinese e l’esterno Michal Kadlec, giocatore che milita in Germania nel Bayer Leverkusen e che potrebbe giungere in Italia per una cifra intorno ai 6 milioni di euro. Praticamente impossibile invece arrivare a Shaqiri del Basilea, il quale è ormai del Manchester City di Roberto Mancini. Per la difesa invece il sogno è uno: Chivu. L’Inter presterebbe volentieri il giocatore ai partenopei, ma il rumeno non ha intenzione di ridursi l’ingaggio complicando così un affare che altrimenti potrebbe andare in porto nel giro di poche ore.

    Sul fronte partenza Leandro Rinaudo lascerà Napoli. Il difensore, la passata stagione alla Juventus, potrebbe far ritorno in Piemonte ma stavolta per vestire la casacca del Novara. Praticamente ad un passo dall’addio anche Mascara e Santana mentre è incerto il futuro di Donadel. La ricerca di un centrocampista da parte della società partenopea fa pensare ad una possibile cessione del giocatore.