Dopo i controlli a tappeto in quel di Cortina, e il rafforzamento dei controlli su tutto il nostro territorio, la ‘tanto temuta’ Guardia di Finanza ha colpito senza mezzi termini anche il mondo del Calcio. È infatti notizia dell’ultima ora che le fiamme gialle su mandato della Procura di Napoli stiano eseguendo dei controlli mirati sulla società sportiva del patron Aurelio De Laurentiis a Castel Volturno. Non bastasse si parla anche di un blitz negli uffici centrali della Figc a Roma.
Secondo le ultime indiscrezioni che filtrano nei mezzi di stampa, la Guardia di Finanza starebbe eseguendo una serie di acquisizioni di documenti, tutti relativi alle procedure di acquisto e cessioni dei diritti sulle prestazioni dei calciatori, aggiungendo inoltre i rapporti con gli agenti degli stessi e alle successive movimentazioni finanziarie. I magistrati a questo punto avrebbero disposto l’acquisizione di bilanci, contratti degli atleti tesserati, mandati ai procuratori, modelli depositati presso la Federazione, garanzie, pagamenti relativi agli ingaggi dei calciatori professionisti.
Al momento non si conoscono ancora i nomi dei calciatori e il periodo in cui i contratti sono stati sottoscritti. Ovviamente essendo in viaggio per la trasferta europea contro il Psv, la dirigenza del Napoli non ha ancora fatto pervenire nessuna reazione ufficiale da parte della società. Rimane da capire da cosa possa essere stata scatenata tutta questa indagine, e cosa rischi realmente il Napoli se dovessero risultare delle incongruenze dal punto di vista finanziario e legislativo.
Che al Napoli avesse dato molto fastidio aver perso la partita di Supercoppa Italiana contro la Juventus era chiaro, in quanto la squadra non si era nemmeno presentata alla premiazione. Ma ora a salire in cattedra per farsi sentire non è ne Aurelio De Laurentiis ne un componente del club, bensì i tifosi. Nella giornata di oggi infatti oltre cento tifosi della società campana hanno chiesto la ripetizione della gara di Supercoppa: i motivi per cui viene richiesto tutto questo sono vari ma il punto di fondo è che tutti loro sono convinti che sotto vi sia una truffa. Tramite l’avvocato Gaetano Di Cicco gli ultrà napoletani hanno contattato il giornale “Il Mattino” dove hanno inserito quanto segue:
“L’avvocato Gaetano Di Cicco, comunicato di aver curato l’esposto inoltrato alle procure della Repubblica di Parma e di Roma e alla Procura della Federcalcio, riporta che i tifosi che si sono rivolti al mio studio sono oltre cento e chiedono la ripetizione della gara”.
Ma questo non è il primo reclamo dei fanatici seguaci del Napoli: già poco dopo la sconfitta infatti sono partite varie richieste da più parti dei tifosi che sembrano proprio non aver digerito la vittoria della Juventus. Tra i tanti ci sono stati anche volti noti come Nino D’Angelo, Biagio Izzo, Vincenzo Maria Siniscalchi, Maurizio De Giovanni, Monica Sarnelli e tanti altri che hanno voluto esprimere il proprio pensiero riguardo l’arbitraggio di Mazzoleni.
“I club e tutti i tifosi organizzati sono pronti ad una protesta ufficiale – ha dichiarato il presidente del Napoli Club Saverio Passaretti – gli errori di Mazzoleni hanno deciso il risultato. Ringraziamo gli azzurri per l’impegno profuso, siamo con la società per la decisione di non presentarsi alla premiazione”.
Nonostante siano passati ormai due mesi il Napoli non molla quindi la presa anche se le possibilità di ripetere il match sono praticamente nulle.
Aurelio De Laurentiis e Cavani grandi protagonisti nell’ultimo giorno del calciomercato. Il contratto-show firmato nel pomeriggio di ieri ha regalato emozioni ai tifosi del Napoli e titoli a caratteri cubitali per la carta stampata. Dopo un tira e molla infinito, costellato da rumors intransigenti di mercato (Marco Barzaghi, volto noto di Sportmediaset, aveva lanciato negli ultimi giorni d’agosto la bomba Chelsea, rivelatasi poi la classica bolla di sapone estiva), la firma tanto attesa è arrivata. Peccato che De Laurentiis abbia deciso di farlo a modo suo, come se la sala stampa del Napoli fosse il Globe e Cavani un attore consumato di Hollywood. Il buon DeLa detta legge quando si invade il campo della spettacolarizzazione. Il pallone però rimane sempre tondo.
Sceneggiata napoletanaDe Laurentiis e Cavani, più che recitare un film di Spielberg, hanno recitato una volgare sceneggiata napoletana, dove il lato tragicomico della vicenda è apparso da subito lampante. Scuro in volto, il presidente del Napoli è entrato in sala insieme all’attaccante uruguaiano dopo un’anteprima quantomeno mediocre (visto che c’eravamo, perché non assoldare Carlo Conti?). Subito dopo De Laurentiis ha preso la parola, ammettendo che il giocatore aveva deciso di lasciare l’Italia per andare nella fredda Manchester. Sebbene il DeLa si sia ampiamente sforzato per rendere il tutto credibile, il risultato è stato prossimo allo scarso. Anche perché come spalla ha avuto uno scellerato Cavani, il quale dopo 50 secondi interminabili di pathos ha avuto l’idea geniale di mettersi a ridere e dire un semplice “dai firmiamo”.
Titoli di coda Oltre il danno è arrivata anche la beffa, dal momento che i giornalisti presenti in sala hanno assistito ad un film muto, per stessa ammissione di De Laurentiis (almeno sui microfoni si poteva osare qualcosina di più Presidente). Col senno di poi forse è stato meglio così, peccato però che la diretta integrale su Sky Sport 24 sia stata invece più che comprensibile. Alla fine della fiera è spuntata anche una maglia targata 2017, consegnata da Edinson al presidente come affetto personale. Questa verrà poi messa all’asta e il ricavato andrà in beneficenza ad un’organizzazione sul cui nome De Laurentiis ha scelto il riserbo.
Dubbi Una domanda che sorge subito spontanea è: era davvero necessario una commedia del genere? Forse no. I motivi sono piuttosto chiari. Chi ci assicura che Cavani resti fino al 2017? Cinque anni nel calcio sono un’eternità. In più va considerata la variabile Mino Raiola, che nel puzzle napoletano rappresenta una scheggia impazzita che può accendersi ad ogni ora. Edinson, Marek Hamsik, in ultima istanza Omar El Kaddouri sono i tre cavalli di razza su cui il procuratore più invidiato in Europa può contare. A memoria non ricordiamo alcun giocatore di Raiola che è rimasto nello stesso club per più di un lustro, e difficilmente Cavani resterà a Napoli fino al 2017. In fondo non ci vuole un genio per capirlo. Lo stesso De Laurentiis è “garante” di tale filosofia di pensiero. Un’amichevole con la Nazionale saltata, un infortunio al di là dei confini di Castelvolturno, un rapporto odi-et-amo con Raiola: sono tanti i dubbi intorno al Cavani 2017. I matrimoni nel calcio, così come nella vita, non sono eterni.
Il video del contratto show con De Laurentiis e Cavani protagonisti
Basta una gran partita vinta con un netto 0-3 ai danni del Palermo e qualche buona parola per far tornare il sereno sopra Edinson Cavani e Aurelio De Laurentiis: proprio nella giornata di ieri sono arrivate le prime notizie riguardanti il rinnovo che El Matador ha voluto mettere a segno con il Napoli, squadra con la quale è legato da luglio 2010. Le tante discussioni venute a galla durante l’estate tra l’uruguaino ed il club campano sono infatti state cacciate da una clausola rescissoria inserita nel contratto di Cavani che, se pagata, lo libererà immediatamente, proprio come era stato fatto per Lavezzi.
Rispetto a quella di Ezequiel questa volta la cifra è leggermente più alta infatti, secondo le prime indiscrezioni, arriverebbe a toccare i 55 milioni di euro, asticella che pochissimi leader nel settore del mercato calcistico possono attualmente permettersi di sfiorare. A questa clausola però bisogna aggiungerci anche l’ingaggio personale di Cavani, ritoccato a 5 milioni di euro a stagione fino al 2017, sempre se qualche sceicco non arriva a Napoli munito di valigetta con tanto di soldi. Quel che è certo è che il presidente De Laurentiis ha voluto mettere a segno un colpo grosso, andando ad accontentare sia il giocatore che la rosa di Mazzarri e allo stesso tempo mettendo ben al sicuro El Matador dai propri diretti avversari di campionato vista l’altissima cifra della clausola rescissoria.
Con questo rinnovo il Napoli esclude però l’arrivo di un altro bomber, accontentandosi della coppia Insigne-Cavani: una scelta che va ad accontentare in primis De Laurentiis, che ha cercato in tutti i modi di rinnovargli il contratto, ma anche tutti i tifosi azzurri che, dopo la partenza di Lavezzi presa di certo non molto bene, sono riusciti a rimanere legati all’uruguaiano, sperando di poter assistere ad un campionato dove i propri beniamini continuino a portare a casa vittorie, migliorando la quinta posizione conquistata nella passata stagione.
L’ultimo campionato di Serie B ha regalato gol e spettacolo grazie alle performance di giovani dalle belle speranze. Il campionato di Serie A ormai alle porte ospiterà molti di questi talenti, Insigne in primis tenterà di confermarsi ai massimi livelli nazionali sotto l’ombra del Vesuvio. Stesso dicasi per l’ex compagno di squadra Ciro Immobile, capocannoniere dell’ultima serie cadetta con 28 gol, che godrà di una maglia da titolare nel Genoa, sperando di convincere la Juve (proprietaria dell’altra metà cartellino) a puntare su di lui in futuro. Non dimentichiamo GianlucaSansone che nell’ultima splendida stagione a Sassuolo si è garantito un posto in A con il Torino così come Marco Sau è tornato alla base al Cagliari dopo aver deliziato in B i tifosi della Juve Stabia. Ecco allora che in questi ultimi giorni di mercato a questa ristretta lista potrebbe aggiungersi un ottimo talento straniero come Omar El Kaddouri.
CHI E’? – Omar El Kaddouri, 22 anni compiuti lo scorso 21 agosto, è un trequartista in forza al Brescia. Nato a Bruxelles ma di origini marocchine ha la doppia nazionalità (belga e marocchina) e ha partecipato agli ultimi giochi olimpici con la selezione del Marocco. Oltre ad essere giovane El Kaddouri è un prospetto davvero interessante soprattutto per la sua predisposizione tattica in quanto può giocare da prima o seconda punta ma anche da regista. Chi lo prende fa un affare, il Brescia ci ha visto lungo quando l’ha prelevato nel 2007 dalle giovanili dell’Anderlecht aggregandolo alla primavera. Nel 2008 esordisce in Serie B con la maglia delle rondinelle mentre nella stagione successiva totalizza 2 presenze in Coppa Italia. Nel 2010-2011 trova continuità giocando in prestito in Lega Pro con il Sud Tirol Alto Adige. In trentino trova una maglia da titolare in 31 occasioni, siglando le prime 2 reti tra i professionisti. Dopo l’esperienza in Lega Pro nella scorsa stagione il Brescia lo riporta alla base garantendogli la possibilità di ben figurare in B ed El Kaddouri non delude le aspettative facendosi notare anche grazie alle 7 reti messe a segno su 37 presenze totali. Per strapparlo al Brescia bastano 4 milioni di euro, ma tra un paio d’anni potrebbe valere ben altre cifre.
SINERGIA GENOA-MILAN – Le ottime cose fatte intravedere dal centrocampista marocchino non sono passate inosservate neanche in Serie A visto che negli ultimi mesi sul giocatore c’è stato il forte interesse della Juve e del Parma. Altro particolare da non sottovalutare è chi cura i suoi affari ovvero il numero 1 dei procuratori Mino Raiola. Negli ultimi giorni il Genoa sta pensando ad imbastire insieme al Milan un’operazione con il Brescia con protagonista proprio El Kaddouri. Galliani e Preziosi non sono nuovi a questo tipo di operazioni basti pensare alle 2 operazioni più eclatanti sull’asse Milano-Genova vedi Kevin-Prince Boateng e Stephan El Sharaawy. L’intenzione del Genoa è quella di prelevare l’intero cartellino di El Kaddouri dal Brescia, per poi a gennaio girare metà cartellino al Milan. Insomma sarebbe un colpo del futuro in chiave Milan ma anche un ottimo acquisto del presente per il grifone.
PRESSING NAPOLI – Nonostante la pole position del Genoa per El Kaddouri, c’è una altra società italiana pronta a beffare il Grifone e di conseguenza anche il Milan. Stiamo parlando del Napoli di Aurelio De Laurentiis che nelle ultime ore sta tentando il colpo grosso offrendo al Brescia 2 milioni più bonus per la comproprietà facendo tremare di conseguenza l’asse Genoa-Milan. Anche il Napoli ha un precedente ben augurante con il Brescia basti pensare all’affare Hamsik. Il centrocampista slovacco che ben figurò con le rondinelle in B fu acquistato dal Napoli per 5,5 milioni nel 2007, guarda caso l’anno in cui il Brescia scovò El Kaddouri in Belgio. Corsi e ricorsi del mercato…
L’estate sta finendo, il mercato quasi. A 10 giorni dalla chiusura della sessione estiva delle trattative il Napoli, ma anche la Serie A si coccolano uno dei giocatori più ambiti dalle grandi d’Europa. Stiamo parlando di Edinson Cavani, punta di diamante del Napoli. 67 gol in 96 presenze con la maglia azzurra, il bomber uruguaiano è l’attaccante che tutti vorrebbero avere ma per molti rimarrà solo un sogno. Chiedere al Chelsea, che nonostante gli acquisti di Hazard e Oscar ha provato a portarlo a Stamford Bridge già per questa stagione mettendo sul piatto di De Laurentiis 35 milioni di euro. Niente da fare (per adesso) perchè il Napoli e Napoli vogliono ancora sognare con i suoi gol, magari decisivi per uno scudetto, obiettivo sempre più consono alle qualità della rosa di Mazzarri.
L’addio di Lavezzi, seppur traumatico, è stato accettato e superato grazie soprattutto alla consapevolezza di aver trovato in casa un talento straordinario come Lorenzo Insigne, già ribattezzato Il Magnifico. Se poi a finalizzare le trame mazzarriane c’è sempre lui, Cavani, lo scudetto è possibile ora più che mai. Proprio per questo in settimana ci sarà l’incontro tra il presidente De Laurentiis e gli agenti del Matador. Oggetto della discussione è il rinnovo, di cui tanto si è parlato nei mesi addietro. Cavani, che attualmente percepisce 2,5 milioni di euro, chiede tramite i suoi agenti il doppio di quanto percepito adesso ovvero 5 milioni. Il presidente partenopeo, nonostante non gradisca molto essere preso per la gola, potrebbe e dovrebbe acconsentire senza fare troppo storie.
Perchè? Innanzitutto Aurelio da buon intenditore di calcio qual è diventato, è conscio del grande valore del giocatore e ha capito perfettamente che un bomber come Cavani può ambire ai palcoscenici europei più alti. Non che Napoli non sia un grande palcoscenico anzi, ma al momento la crescita esponenziale di Cavani, sotto gli occhi di tutti soprattutto dei club europei più facoltosi, viaggia troppo veloce soprattutto in termini economici. Tutto ciò ha determinato una serie di meccanismi animati dal Dio denaro che potrebbero danneggiare l’ambiente partenopeo. Consapevole del fatto di non poter trattenere Cavani a Napoli alle proprie condizioni, De Laurentiis è pronto a ripercorrere con l’uruguaiano la storia del film di Lavezzi.
Il buon Aurelio che di trame e di film se ne intende è pronto a concedere il rinnovo con aumento, ma con la promessa di separarsi tra un anno senza rancore. D’altronde le richieste per Cavani c’erano, ci sono e ci saranno.
Costa carissima la condotta provocatoria e vittimistica durante la finale persa ai supplementari contro la Juventus di supercoppa italiana a Pechino del Napoli di Walter Mazzarri e soprattutto Aurelio De Laurentiis.
Il giudice sportivo RenatoTosel ha punito pesantemente la squadra partenopea squalificando per due turni l’attaccante macedone Goran Pandev ed il centrocampista Andrea Dossena e per un turno l’allenatore Walter Mazzarri ed il colombiano Camilo Zuniga.
Non sono servite a nulla le eclatanti dimostrazioni di protesta degli alti piani partenopei, anzi, è sotto osservazione da parte della Procura Federale anche l’assurda decisione di non presentarsi alla cerimonia di premiazione della supercoppa italiana facendo cadere nel ridicolo, e davanti agli occhi di tutto il Mondo, il calcio italiano.
Goran Pandev viene squalificato per gli insulti riversati nei confronti del guardalinee e precisamente, secondo Tosel: Pandev, espulso al 40′ della ripresa, è stato punito per “aver rivolto ad un Assistente, a giuoco fermo, un’espressione insultante”. Stessa colpa di Dossena, che era arrivato al 120′ ma al termine della gara ha “rivolto ad un Assistente un’espressione intimidatoria”.
La decisione dell’arbitro Mazzoleni di espellere Goran Pandev aveva innervosito molto il prosieguo della partita con le proteste accese di Walter Mazzarri e l’altra espulsione per doppia ammonizione di Juan Camilo Zuniga, ebbene sia l’allenatore partenopeo che il centrocampista colombiano, sono stati squalificati per un turno. Questa la decisione ufficiale di Tosel: Walter Mazzarri, allontanato alla fine dei tempi regolamentari per “aver contestato platealmente una decisione arbitrale, uscendo dall’area tecnica e indirizzando al Direttore di gara un ironico applauso e un’espressione ingiuriosa”
Ricordiamo che tutte queste squalifiche dovranno essere scontate nel Campionato di Serie A e quindi Pandev salterà i primi due turni dove il Napoli sarà impegnato in trasferta a Palermo mentre nella seconda giornata ci sarà la Fiorentina di scena al San Paolo.
Il calciomercato sta per entrare nella fase cruciale. Molte squadre sono alla ricerca del colpo last minute, tra queste c’è l’Inter di Massimo Moratti che si è inserita prepotentemente nella corsa ad Alvaro Pereira, terzino uruguaiano del Porto. Sulle tracce del 27enne terzino dei Dragoes, c’è da parecchio tempo anche il Napoli di Aurelio De Laurentiis, che vuole regalare a Walter Mazzarri il quarto esterno in modo da completare il reparto. L’inserimento dell’Inter complica e non poco i piani dei partenopei, intenzionati a chiudere l’operazione con il Porto sulla base di un prestito oneroso (1,5 milioni) con diritto di riscatto fissato a 9,5 milioni. Stesso tipo di operazione che è pronta ad attuare l’Inter, che ha già un precedente simile con il Porto vedi Fredy Guarin. Il centrocampista colombiano arrivò a Milano lo scorso gennaio in prestito venendo poi riscattato 6 mesi dopo per circa 11 milioni di euro.
Proprio i buoni rapporti tra l’Inter e il Porto non fanno stare tranquilli a Napoli. Per di più venerdì è previsto a Milano l’arrivo di un emissario del Porto, che potrebbe portare alla definizione dell’affare con l’Inter. Il nazionale uruguaiano è valutato 12 milioni di euro e alla corte di Stramaccioni troverebbe non solo un vecchio compagno come Guarin ma anche un posto fisso da titolare, forte anche della sua duttilità tattica visto che può giocare sia come terzino sia come esterno di centrocampo. Ecco quindi che l’Inter vuole al più presto assicurarsi le prestazioni di Alvaro Pereira per poi concentrarsi sull’affare Ramirez, altro grande obiettivo dei nerazzurri in questa fase finale del calciomercato.
L’arrivo di Alvaro Pereira all’Inter, porterebbe al dirottamento di Nagatomo come terzino destro, in sostituzione del possibile partente Maicon, sul quale vige sempre l’interesse del Real Madrid, pronto a strapparlo all’Inter negli ultimi giorni di mercato. Ecco le grandi manovre di fine estate in casa nerazzurra, con un occhio al bilancio e l’altro alle cessioni, con Pazzini e Julio Cesar prontissimi ai blocchi di partenza.
E’ soltanto il 13 di agosto ma il calcio italiano non è in vacanza. Non è in vacanza perché l’ennesimo scandalo, quello del calcioscommesse ha alimentato il mese di luglio arrivando nella scorsa settimana ai primi verdetti, non è in vacanza perché alla prima occasione utile (la Supercoppa Italiana) siamo riusciti a dar ancora una volta la peggiore immagine di noi stessi. Juventus-Napoli a Pechino oltre che per un maggiore incasso per i due club voleva significare nelle intenzioni della Lega Calcio una vetrina sul mondo per il calcio italiano alla perenne ricerca di nuovi capitali e bacini d’utenza. Se gli spalti festosi di sorridenti e rumorosi asiatici potevano e lasciavano presagire in una serata di gala, l’epilogo finale purtroppo ha lasciato ancora una volta l’amaro in bocca.
Sbaglia Mazzoleni ma anche De Laurentiis. Senza voler entrare nel merito delle decisioni dei cinque direttori di gare è lapalissiano che la gestione della partita da parte di Mazzoleni non è stata impeccabile, qualche cartellino in più nel primo tempo e l’aver chiuso un occhio agli insulti di Goran Pandev all’indirizzo del guardalinee avrebbero contribuito, senza ombra di dubbio, a mantener su piani accettabili i toni della partita. Allo stesso modo avremmo preferito una gestione della partita da parte di Mazzarri (perché sacrificare Hamsik?) e del dopo gara da parte del presidente De Laurentiis, la decisione del Napoli di disertare la premiazione post partita, è un male per il calcio italiano e sopratutto per il Napoli che protesta non accettando le regole basilari del mondo di cui fa parte. Il gesto eclatante ha manifestato ancora una volta il complesso di inferiorità di una piazza nobile del calcio italiano che ritrovatasi nelle posizioni che contano dopo gli anni bui del dopo Maradona non riesce, nonostante i grandi traguardi, a sentirsi definitivamente grande.
L’esempio di Cammarelle alle Olimpiadi Le Olimpiadi per fortuna hanno dato anche una immagine diversa dell’Italia. Dalla Cagnotto alla Ferrari fino a Cammarelle, delusione più cocente, il profilo degli atleti è stato sempre basso e rispettoso delle regole. Il pugile, dopo l’oro a Pechino, si è visto scippato di un traguardo storico solo per il campanilismo dei giudici e nonostante la cocente delusione ha stretto la mano all’avversario, posticipando la protesta al momento successivo, quello post premiazione.
In piena bufera scommessopoli che ancora una volta non ha dato una bella immagine del calcio italiano, le polemiche sorte dopo la vittoria di ieri della Supercoppa italiana della Juventus ai danni del Napoli, non aiuta a distendere questo clima già di per se molto teso.
Il Napoli recrimina le decisioni della terna arbitrale che ieri ufficialmente per la prima volta era composta da 6 elementi data la presenza dei 2 uomini di porta.
Il rigore concesso da Mazzoleni per il fallo di Fernandez su Vucinc ha aperto la strada all’ira azzurra e infatti, i partenopei raggiunti sul risultato di 2-2 non hanno saputo tenere a freno la rabbia anche in campo. Ma ciò che più recriminano gli azzurri è l’espulsione di Pandev reo, secondo l’assistente Stefani, di avergli rivolto una frase ingiuriosa. L’attaccante macedone giura di non aver “proferito alcuna parola” limitandosi a ripetere, una volta imboccata la strada degli spogliatoi, “Ho solo ripetuto che quello non era fuorigioco“, salvo poi lasciarsi sfuggire la frase “Se poi Stefani capisce anche il macedone è davvero bravo…“, considerazione quest’ultima che non serve a dimostrare la sua innocenza, anzi.
Infine non è andata giù l’espulsione per somma di ammonizione a Zuniga soprattutto perchè Mazzarri e soci non hanno gradito il primo dei due gialli rimediati dal difensore. Come conseguenza di tutto ciò Mazzarri anch’egli perde le staffe rimediando il terzo cartellino rosso di Mazzoleni.
Tutto qui? No macchè… Il Napoli avanza anche il sospetto che la vittoria della Juve fosse già stata decisa a tavolino, sospetto che verrebbe confermato dall’occhiolino di Buffon rivolto a Rizzoli, giudice di porta, subito dopo il 4-2: dirigenti, tecnici e giocatori sono convinti che l’assegnazione della Supercoppa fosse già stata decisa. Il tutto avrebbe mandato su tutte le furie il Presidente De Laurentiis (si racconta di una discussione con occhiataccia finale del Presidente verso Mazzarri) il quale, come conseguenza avrebbe imposto la decisione di disertare la cerimonia ufficiale di premiazione rischiando anche il deferimento. Ciò che più conta è che si è ignorata la pessima figura rimediata all’estero e la mancanza di rispetto verso gli avversari trionfatori che, ci tengono a precisare nel post gara Marotta, Marchisio e Buffon: “Noi a Roma siamo rimasti in campo e li abbiamo anche applauditi” – con una chiara illusione all’episodio della finale di Coppa Italia con il rigore negato su Marchisio che evidentemente De Laurentiis & co. avranno rimosso.
Intanto la Juventus si gode la conquista del primo trofeo ufficiale della stagione 2012/2013, un trofeo che voleva a tutti i costi come riscatto di quella Coppa Italia sfuggita al 23 Maggio e come trofeo da dedicare all’allenatore Conte, costretto a guardare la partita dalla tribuna per effetto della squalifica per lo scandalo calcioscommesse. Conte non è stato l’unico destinario della dedica per la vittoria, il capitano Gianluigi Buffon ha infatti subito rivolto la sua dedica su Facebook anche all’ex Capitano bianconero Alessandro Del Piero:
“Felicissimo per questa vittoria…. in ballo, aldilà del trofeo c’erano altri spunti e rivalità-duelli di grande interesse….. complimenti ai giocatori del Napoli che hanno combattuto e lottato strenuamente fino all’ultimo istante….. complimenti anche a noi, che con caparbietà e un bel gioco abbiamo vinto questa partita…. Avrei diverse dediche per questo trofeo ma rischio di impelagarmi e scordarmi qualcuno, se così fosse chiedo venia sin da ora :-)….. la prima dedica va al nostro allenatore che ci trasmette quotidianamente una rabbia agonistica,una voglia di primeggiare,che non ha eguali….e tutto ciò,nonostante i suoi grattacapi…. la seconda ai nostri tifosi italo-cinesi :-),che ci hanno seguito sino a qui e sostenuto con grande calore….grazie mille…. il terzo pensiero va a Simone e Leo che sono usciti da un incubo lunghissimo e in tutto questo tempo non si sono risparmiati un istante per la causa juventina….. il quarto a Giorgione Chiellini,che avrebbe meritato di essere in mezzo a noi a festeggiare,solo che per un infortunio dovuto alla sua consueta generosità,l’ha tenuto fuori….. il quinto a Marco Storari che a differenza mia, ha avuto la sfortuna di giocare la finale di coppa Italia, anziché questa, altrimenti avrebbe vinto da protagonista questo trofeo….ma lui protagonista lo è sempre, perché insieme agli altri compagni che non hanno avuto la fortuna di giocare,sono in ogni momento prodighi di consigli….e questo affiatamento non può che farci bene…..ultima dedica,ma non per minor importanza (anzi)….sicuramente al nostro capitano Ale Del Piero,che meritava di chiudere la sua storia bianconera alzando un trofeo…..ma la vita è lunga…. e spesso si diverte a dare delle rivincite….. un abbraccio a tutti…. sono proprio felice :-)“