Tag: aurelio de laurentiis

  • De Laurentiis tentenna, Juve e Roma allettano Mazzarri

    De Laurentiis tentenna, Juve e Roma allettano Mazzarri

    Il calcio spesso è strano e di difficile lettura. E’ da qualche giorno chi si parla tantissimo di un caso Mazzarri, di una possibile rottura con De Laurentiis e mi viene in mente sempre la stessa domanda: perchè Mazzarri deve lasciare un posto dove è venerato privandosi dell’opportunità di giocarsi la Champions League?

    La prima risposta a freddo e senza pensarci troppo mi fa venire in mente un Mazzarri calcolatore consapevole di aver tirato fuori il massimo da questo organico e quindi difficilmente potrà incidere ancora nella prossima stagione. La carriera del tecnico livornese poi è una cartina di tornasole per capire la sua forza nel far decollare squadre in crisi e portarli a traguardi insperati per poi però lasciare e riaprire una nuova avventura.

    La seconda strada è un pò più articolata e mi fa pensare che se De Laurentiis quest’inverno non avesse avuto il braccino corto investendo su un centrocampista e su un attaccante il Napoli oggi forse non sarebbe cosi distante dal Milan e lo scudetto poteva esser più che un sogno per il popolo partenopeo.

    Per affrontare la Champions League ci vuole programmazione ed investimenti altrimenti si corre il rischio di far brutte figure e rovinare completamente la prossima stagione (vedi Samp). E’ per questo condivisibile l’attaggiamento d’attesa di Mazzarri sopratutto se alle spalle hai due big in cerca di riscatto come Juve e Roma pronte ad affidarsi alle sue cure.

  • Cavani batte cassa, l’incubo Raiola su De Laurentiis

    Cavani batte cassa, l’incubo Raiola su De Laurentiis

    Incredibile ma vero a Napoli esiste un caso Cavani. Il Matador accolto ed adottato dal popolo partenopeo dopo aver ripagato la fiducia sul campo a suon di gol, forte dalle richieste di mercato adesso batte cassa. Se sia solo un indiscrezione per destabilizzare l’ambiente a cinque giornate dalla fine al momento non è dato saperlo, ma nel calcio la gratitudine non esiste ed è ormai cosa nota.

    Dietro Cavani ci sarebbe il Real Madrid con Mourinho suo estimatore da tempi non sospetti ma anche il Chelsea che come svelò Arrigo Sacchi fu vicino a prenderlo su suggerimento di Ancelotti. Con queste big alle spalle il milione e otto attuale al Napoli sono veramente briciole, sopratutto se alle spalle incombe l’interesse di Mino Raiola un mago nel far crescere e piazzare i suoi calciatori.

    De Laurentiis è comunque un tipo difficilmente malleabile e questa può esser l’ennesima sfida per far capire a tutti che il Napoli è ormai una realtà e non è disposta ad esser messa sotto scacco da nessuno.

  • Il Napoli interessato Borja Valero

    Il Napoli interessato Borja Valero

    Sarà perchè in Spagna si gioca il calcio che più piace al presidente De Laurentiis o per la presenza nella Liga di Lionel Messi, giocatore che più si avvicina a Diego Armando Maradona, ma il Napoli per rinforzare il proprio organico punta lo sguardo ancora una volta nella penisola iberica.

    Nel mercato invernale è arrivato il giovane e promettente Ruiz, nei giorni scorsi è invece saltato alle cronache il nome di Bojan Krkic ma sembra che Bigon stia monitorando con maggiore attenzione Borja Valero elegante centrocampista del Villareal che impressionò proprio nella sfida contro il Napoli in Europa League per qualità e carattere.

    Il suo procuratore, Camanho, ai microfoni di Radio KissKiss si è dimostrato possibilista anche se non ha nascoto l’interesse del Real Madrid per il suo assistito. La prima alternativa è un altro spagnolo, l’under 21 Ruben Perez dell’Atletico Madrid, in prestito al Deportivo La Coruna.

  • Bojan Krkic, il Napoli pensa al regalo Champions

    Bojan Krkic, il Napoli pensa al regalo Champions

    Il Napoli sogna in grande e mentre i tifosi accarezzano l’idea di far uno sgarbo alle “Genoveffe” Milan e Inter conquistando uno scudetto impensabile alla vigilia la società sta lavorando consapevole di dover rinforzare l’organico per non sfigurare nella prossima Champions League.

    L’ambizioso De Laurentiis ha pronosticato nel giro di tre/quattro anni il periodo di completamento del gap dalle big d’Italia e la politica societaria, iniziata con l’acquisto di Hamsik e continuata con quello di Lavezzi e Cavani prevede gli acquisti di giocatori, aspiranti campioni, pronti a far crescere la competitività del Napoli.

    Già in arrivo nella prossima stagione ci sono Fernandez e Matavz ma indiscrezioni vogliono il Napoli interessato al baby prodigio della cantera Bojan Krkic. Soli 21 anni e tanta esperienza a grossi livelli fanno di Bojan un prospetto allettante per diverse società e il Napoli non vuol esser da meno.

    Krkic il baby prodigio ha forse pagato delle scelte sbagliate, come il rifiutare la nazionale serba in favore di quella spagnola, ha perso forse il treno dle Barca venendo scavalcato da Pedro e chiuso dagli arrivi di Villa e Afellay. Il prossimo anno in blaugrana potrebbe arrivare anche il nostro Giuseppe Rossi e per Krkic lo spazio si ridurrebbe, il costo è sui 15 milioni di euro e la trattativa è solo agli albori ma il Napoli ci prova.

  • Mazzarri apre alla Juve “vedremo a fine stagione”

    Mazzarri apre alla Juve “vedremo a fine stagione”

    Nei giorni scorsi il nome di Walter Mazzarri è stato associato a quello della Juventus costringendo il presidente De Laurentiis ad intervenire per fermare sul nascere le voci e consentire al suo Napoli di lavorare senza cali di concentrazione questo ultimo scorcio di campionato.

    Ma a mettere in dubbio il futuro di Mazzarri ci pensa lui stesso prendendo tempo e dicendosi onorato della voci che lo vogliono sulla panchina della Vecchia Signora “La Juventus? Certi apprezzamenti fanno sempre piacere, ma non mi illudo, perchè so che le cose possono cambiare. Solo a fine anno si tirano le somme”.

    Le parole di De Laurentiis “Potrei anche essere esonerato se le cose non dovessero andar bene, e il contratto in certi casi conta poco. Quindi riparliamone a fine stagione. “Ho sentito le parole di De Laurentiis (‘la Juventus se lo sogna, Mazzarri ha un contratto con noi, se lo vogliono devono provarci dopo il 2016’), ma anche il presidente ha precisato ‘finchè c’è stima reciproca e finchè c’è fiducia’, funziona così, devono esserci tante cose”

    “Sono talmente esperto che, visto che manca ancora un quarto di campionato, in questo momento non voglio sentire cose che non riguardino il campo. Non mi faccio distrarre, penso solo al campo e alle 10 finali che mancano. Non penso ad altro, leggo anche di mercato, e’ assurdo, voglio garantire che non ci faremo distrarre da nulla”.

    Gli elogi di Prandelli “lo ringrazio, per me è un grande uomo, e so che se ha detto certe cose su di me, sono vere, perchè non ha fini faziosi. Sono parole al di sopra delle parti. Lui è arrivato per meriti alla Nazionale, perchè ha fatto bene con i club”

    Il campionato “La situazione della mia squadra è buona. Questi ragazzi vanno sempre elogiati, stanno facendo un campionato straordinario. Ho sentito parlare da qualche parte di calo, ma non è vero almeno dal punto di vista delle prestazioni. Semmai è successo con un giocatore o due che erano stanchi. Non siamo in calo, poi non dobbiamo mai dimenticare le nostre premesse iniziali. I numeri non si possono disconoscere, ad oggi abbiamo due punti in più rispetto al girone d’andata”.

  • Moggi tuona contro Moratti e De Laurentiis

    Moggi tuona contro Moratti e De Laurentiis

    E’ di ieri la notizia della convocazione di Massimo Moratti da parte del procuratore federale Stefano Palazzi per far luce, finalmente, sul secondo filone dell’inchiesta a Calciopoli nata dalle nuove intercettazioni saltate fuori dal dibattimento presso il Tribunale di Napoli e sollecitata dall’esposto presentato da Andrea Agnelli.

    Lo stesso presidente nerazzurro ha definito oggi “ridicola” la convocazione dell’Inter facendo esplodere le proteste di Luciano Moggi che dai microfoni di Radio Kiss Kiss ha inveito contro Moratti accusandolo, ironicamente, di esser smemorato e di non ricordare le telefonate a Tavaroli o i solleciti di Facchetti per vittoria contro il Cagliari.

    “Moratti dice che chiamare l’Inter è ridicolo? Forse non ha letto le intercettazioni. Forse non ricorda che ha chiamato nel suo ufficio Tavaroli, che Tavaroli con Facchetti hanno incaricato Cipriani. Fa finta di niente e parla tanto per parlare”. – e poi continua – Cosa è Calciopoli dopo cinque anni? Non è successo proprio niente. Di 170mila telefonate ne hanno prese solo quaranta e tutte della Juventus. Le altre, sono tutte irrilevanti. Era irrilevante quando Facchetti diceva a Bertini “fammi vincere la partita di Coppa Italia col Cagliari” a Cagliari nel 2008 e guarda caso poi l’Inter ha vinto quella Coppa Italia e quindi la federazione avrebbe dovuto toglierla. Era irrilevante quando si diceva al designatore “passa per l’ufficio che Moratti deve darti un regalo”. E invece era rilevante il fatto che una società si difendesse da queste cose.

    Big Luciano bacchetta anche Aurelio De Laurentiis “Sbaglia ora ed ha sbagliato prima quando ha detto che ‘il calcio è più pulito’. Il calcio è sempre stato pulito e mai sporco. Sbaglia ora, dicendo che lassù nessuno vuole il Napoli: si confonde e si contraddice. Se lassù nessuno vuole il Napoli, vuol dire che il calcio non è pulito: delle due, l’una”.

    L’ultima sugli arbitri “La verità è che gli arbitri non sono persone che truccano, ma quando si trovano di fronte Inter, Roma e Milan alzano tanto di cappello, ma lo fanno involontariamente. Si chiama “sudditanza psicologica”. De Laurentiis fa bene a chiedere maggior attenzione, ma ha fatto male in passato quando ha detto che gli arbitri sono tutti bravi e se sbagliano sono solo casi”.

  • Zamparini: “Io sto con De Laurentiis”

    Zamparini: “Io sto con De Laurentiis”

    Era solo questione di tempo e la replica non si è fatta attendere. Dopo lo sfogo di Aurelio De Laurentis è arrivata puntuale anche la dichiarazione di un altro vulcanico presidente della serie A, Zamparini. Il patron del Palermo non ha, infatti, perso tempo per schierarsi con il collega partenopeo e in un’intervista rilasciata a Radio Kiss Kiss Napoli, ha confermato le parole del produttore cinematografico senza lasciare spazio alle interpretazioni: «Le parole di De Laurentiis? Da quello che si vede in campionato sembra di sì, da quello che la storia del calcio dice sembra di sìGli errori arbitrali, stranamente, vanno sempre nelle stesse direzioni. Col Palermo ho avuto il 99,9% degli errori arbitrali contro, basta vedere le ultime quattro partite. Si vede che è un’annata sfortunata, ma do ragione certamente a De Laurentiis perché le istituzioni calcio dovrebbero un attimino interrogarsi. Si fanno errori, è chiaro, ma l’errore di un centravanti è diverso da un errore che fa l’arbitro: come l’errore che fa il ladro al mercato è diverso da quello che fa il giudice che poi l’assolve. Il giudice deve essere super partes, sopra le righe, così come gli arbitri. Dovrebbero avere una cultura etica molto elevata che non hanno quando si difendono con la scusa di dire “noi siamo incorruttibili”. La storia ha dimostrato che nessuno è incorruttibile, né i presidenti, ne gli arbitri. Le istituzioni devono mettere i paletti necessari affinché le squadre tra di loro non comprino e non vendano le partite e che gli arbitri siano equidistanti. Gli interessi in gioco sono forti anche a livello europeo e i paletti devono garantire equidistanza e serenità degli arbitri».

    Un’altra “Cenerentola” che quindi si sente perseguitata dal palazzo e crede in un progetto oscuro volto a sfavorire le cosiddette piccole a vantaggio degli squadroni del nord. Ad ascoltare bene le parole dei due presidenti sembrerebbe che il tempo non sia passato da quella fatidica estate del 2006 in cui l’Italia pallonara è stata stravolta dallo scandalo Calciopoli. I concetti espressi sono sempre gli stessi e le polemiche sembrano essere sempre dietro l’angolo, pronte a venir fuori ad ogni minimo errore arbitrale. Corsi e ricorsi storici che fanno riflettere e che fanno dubitare della memoria a lungo termine dei presidenti delle società italiane, che non hanno mai smesso di essere tifosi prima che uomini di sport e i tifosi si sa molto spesso non sono obiettivi nelle loro valutazioni e si arrovellano alla ricerca di machiavelliche macchinazioni costruite ad hoc per favorire ora l’una ora l’altra squadra “al potere”. Credevamo di esserci sbarazzati di tutto questo dopo la pulizia post-Calciopoli e fu proprio il presidente del Napoli, in un’intervista, a dire che dopo l’uscita del mostro Moggi dal sistema, il calcio era più pulito. Adesso a quanto pare non è più così.

    Ad unirsi al coro degli scontenti è anche Tommaso Ghirardi, presidente del Parma che visto il prossimo impegno del sua squadra contro il Napoli ha pensato bene di rimarcare i concetti espressi dal collega azzurro:« Fare calcio diventa sempre più difficile, bisogna dare una mano per livellare gli interessi e le entrate e non conseguire la logica della diversificazione che è controproducente. Nel calcio moderno ci sono due o tre squadre importanti, in sei lottano per la zona Champions e siamo in dieci per la lotta contro la retrocessione e in questo modo i risultati diventano sempre più scontati».

    Il presidente emiliano ha avuto inoltre parole al miele per De Laurentiis: «A me fa piacere se De Laurentiis verrà a Parma, lo volevo chiamare perché è un presidente simpatico che ha delle idee innovative. Dobbiamo essere noi i primi a comportarci in modo corretto non facendo polemiche per dare segnali positivi a chi ci guarda. Sicuramente telefonerò nei prossimi giorni il Presidente del Napoli per invitarlo a Parma».

    Non ci ha messo molto quindi il presidentissimo napoletano a trovare degli alleati, stiano dunque attente le “Genoveffe” perché le Cenerentole hanno trovato la loro fatina e sono pronte per il ballo.

  • De Laurentiis rinnega tutto. Ma il calcio non era pulito?

    De Laurentiis rinnega tutto. Ma il calcio non era pulito?

    Il Napoli è una realtà che dà fastidio, così come danno fastidio il Palermo, la Lazio e la Roma qualche volta. Quindi se il torneo lo debbono fare solo tre squadre, tre Genoveffa, allora facciamo una serie A1 a tre squadre e un A2 a 17. Questa potrebbe essere una soluzione, poi i due vincitori faranno lo spareggio

    Lo pensavo da tempo, prima o poi ci casca… De Laurentiis ha tolto i panni di presidente e dover aver diretto la protesta del San Paolo al momento dell’espulsione di Mazzarri, costata un turno di squalifica, ha approfittato della presentazione del film Amici Miei per far delle pesanti accuse alle tre “sorelle” del calcio italiano.

    Lo dicevo in tempi non sospetti per diventare una grande squadra oltre alle stelle in campo bisogna avere una dirigenza con i piedi per terra sia nel momento d’estasi (ricordate cosa diceva il DeLa il 20/10/2008) che nei momenti un pò più opachi. E’ troppo facile scaricare sugli arbitri, anzi no, sul sistema calcio visto che De Laurentis continuia il suo sermone “Gli arbitri? Indovinano, sbagliano, ma è la verità di sempre. Non ho nulla contro di loro, altrimenti non dovrei iscrivere la squadra al campionato. Non ci dobbiamo vergognare di stare al terzo posto e non dobbiamo farla così pesante perchè è successo questo o quello. Il Palermo, per esempio, in passato che cosa avrebbe dovuto dire? Fino a che non avremo la moviola – ha concluso De Laurentiis – non usciremo mai da questa situazione. È successo anche in campo internazionale, e non è che c’è un complotto internazionale contro di noi”.

    Troppo facile, tutto troppo facile. Perchè non dire che il Napoli ancora una volta ha toppato nel mercato di riparazione? Perchè non dire che al Madrigal Mazzarri ha mandato in panchina Cavani, dando una impronta netta a quali erano gli obiettivi degli azzurri. Perchè non dire che Lavezzi dopo la squalifica si è divorato i gol della qualificazione?

    Indubbiamente il Napoli è stato penalizzato da alcune decisioni arbitrali ma se il presidentissimo li assolve, con chi se la prende? Ma Calciopoli non era finito?

  • Keisuke Honda, il Napoli punta al Sol Levante

    Keisuke Honda, il Napoli punta al Sol Levante

    Il calcio ha aperto le sue porto al mondo alla ricerca di nuove forme di mercato e di nuovi bacini d’utenza alla ricerca di capitali e nuova popolarità. Se l’uso della tecnologia e del web è un modo nuovo per approcciarsi ai tifosi il mercato asiatico è quello più appetibile per far “soldi” facili aumentando gli introiti commerciali del proprio club.

    L’esempio concreto è la truppa nipponica in estasi dopo il gol di Nagatomo ieri a San Siro o la scelta del MIlan di aprire una scuola calcio proprio in Giappone. Al Sol Levante sembra stia puntando anche quella “vecchia” volpe di Aurelio De Laurentiis che di calcio, per sua stessa ammissione ne capirà poco, ma di marketing e strategie d’appeal ha molto da insegnare ai dirigenti di calcio nostrani.

    Keisuke Honda oggetto del desiderio estivo del Milan potrebbe diventare un giocatore del Napoli la prossima estate, ponendosi come vera alternativa ad Hamsik nel ruolo di collante tra attacco e difesa e aprirebbe un nuovo interessante canale di mercato.

    Honda, occhi a mandorla ma piedi brasiliani si è fatto conoscere con la maglia del Cska MOsca dimostrando che il movimento calcistico asiatico è in continua crescita e può finalmente arrivare a competere con il modello europeo.

    Arrivare ad Honda può esser dispendioso ma pare ci siano più interessi a far si che il giocatore arrivi in Italia. La trattativa è nelle mani del presidente De Laurentiis che insieme ad un agente Fifa sta trovando di incanalare sui giusti binari la trattativa.

  • Napoli, De Laurentiis tra mercato, ambizioni e sfida scudetto con il Milan

    Napoli, De Laurentiis tra mercato, ambizioni e sfida scudetto con il Milan

    Il presidente del Napoli De Laurentiis si racconta a 360 gradi in una lunga intervista presente sulla Gazzetta dello Sport con la firma di Nicola Cecere in edicola stamattina. Il Napoli lunedì sera a San Siro scenderà in campo in una partita che avrà come posta in palio molto di più dei soliti 3 punti. L’obiettivo dei partenopei è fermare la corsa del Milan  e scavalcarli in classifica prendendo il posto della capolista. La vittoria sarebbe un segnale chiaro che vorrebbe dire attenzione a non sottovalutarci, dove l’obiettivo stagionale rimane la qualificazione in Champions League, ma il Napoli ora come ora non si può porre dei limiti e deve sognare in grande come fanno i suoi tifosi.

    L’intervista si apre con la domanda sulla delusione sulla sconfitta europea contro il Villareal, con il presidente che spiega di essere stato molto calmo nonostante l’eliminazione e che la delusione va dimenticata in fretta: “Per carattere sono portato a dimenticare molto in fretta. È stata una notte stregata, i nostri hanno giocato molto bene. Mettiamocela alle spalle”.

    Il discorso continua con le lodi all’allenatore Mazzarri con cui il presidente ha un feeling particolare: “E’ una persona per bene … Ritengo che la sua grande qualità sia la conoscenza approfondita del calcio, sia nella teoria che  nella pratica, per cui i suoi schemi di gioco filano in automatico anche in base a come si dispongono gli avversari. Ecco Mazzarri ha questa grossa capacità di saper leggere le partite. E riesce, nelle sostituzioni, a conciliare la logica con la necessità.”

    Sul colpo di mercato dell’anno con l’acquisto di Cavani De Laurentiis si frega ancora le mani:

    “Volevo Cavani 3 anni fa, così quando seppi da Mazzarri che piaceva anche a lui, e poteva fare al caso nostro trovai l’accordo con Zamparini (con cui ha sempre avuto un ottimo rapporto) in due minuti”.

    Un Napoli da sogno, un progetto che è in continua espansione con l’inserimento graduale anno per anno di nuovi giocatori, la maggior parte di giovane età:

    “Il mio progetto è quello di avere 22 giocatori sullo stesso piano in modo che al calo della forma di uno si rimedi con le qualità di un altro. Ogni stagione inserisco almeno tre elementi di rinforzo– aggiunge il presidente parlando del difensore argentino Fernandez – e per l’attacco ne abbiamo diversi nel mirino”.

    L’intervista scende nel dettaglio con la domanda secca sull’interessamento del Napoli per Gokhan Inler centrocampista in forza all’Udinese: “Questo posso confermarlo: è un giocatore che ci interessa . Però ne abbiamo individuato un altro per lo stesso ruolo, ha ventidue anni e sarebbe un colpo più conveniente sotto il profilo dell’investimento. Valuteremo”.

    L’idea di fondo è quella di cercare giovani promesse da inserire gradualmente nella squadra, ottenendo ottimi risultati senza investimenti stratosferici. Un Napoli che è riuscito a conciliare l’aspetto finanziario con ottimi risultati: “Credo al lavoro di gruppo, mi piace formare una squadra affiatata sia nel cinema che nel calcio. Abbiamo sfruttato bene merchandising e marketing, siamo l’unica società che si auto produce, troviamo risorse, insomma, e stiamo attenti agli sprechi. Diciamo che ho applicato le regole dell’industria più complicata al mondo, quella del cinema, che conosco molto bene. Le ho trasportate nel mondo del calcio e questa mia decisione ha funzionato”.

    Alla domanda dell’anno, cioè se si aspettava già da quest’anno di lottare per lo scudetto, il presidente De Laurentiis da due versioni di risposte: “Se devo parlare da presidente dico che mi starebbe bene arrivare quinto visto che l’anno scorso eravamo sesti. Poi se parla il tifoso, beh divento bulimico e le dico che non mi accontento mai che mi sento pronto per vincere tutto e subito..”.

    Apprezziamo la sincerità!