Chic ed importante, come conviene alle migliori società, la presentazione delle nuove maglie del Napoli diventano uno show grazie al colpo cinematografico di Inlerstudiato dal presidente De Laurentiis ma anche dalla location e dalla cura per il dettaglio. La nuova maglia disegnata ancora una volta da Macron mira a metter insieme le nuove tecnologie di tessuti e di prodotti al fascino della tradizione. Il colore e la vestibilità riportano alla memoria del popolo partenopeo la maglia del primo scudetto, delle magie di Maradona e chi sa se può esser un segno scaramantico.
Il tormentone Hamsik è diventato un vero e proprio braccio di ferro tra il patron De Laurentiis e Mino Marek HamsikRaiola due esponenti di un modo di far calcio completamente diverso. Il presidente del Napoli sin dal suo sbarco nel complicato mondo del calcio ha dichiarato guerra ai procuratori prediligendo il rapporto diretto con i giocatori e imponendo le ferree regole societarie in termini di contratto, il “pizzaiolo olandese” che con le sue beghe e sotterfugi riesce sempre a svincolare i suoi assistiti portandoli nella destinazione decisa ovviamente guadagnandoci in prima persona. DeLa considera Hamsik incedibile ma si dice pronto a sedersi ad un tavolo se qualcuno è disposto a parlare sulla base di cento milioni di euro o come disse qualche tempo fa 50 milioni più Pato riferendosi al Milan. Ma per aumentare la contesa il patron mette in mezzo l’Inter svelando una sorta di patto morale promesso a Moratti quando gli chiese di voler trattare il giocatore.Ecco quanto confessa De Laurentiis al Corriere dello Sport. C’è una possibilità che Hamsik vada via?«Hamsik non è sul mercato, l’ho detto e lo ripeto. Se poi volete una cifra, allora vi accontento: viste le valutazioni che sento in giro, valutato il calciatore, allora dico che per prendersi Hamsik si può cominciare a discutere partendo da 100 milioni. Poi magari uno si siede e trova un punto d’incontro: ma per cominciare a chiacchierare, ci vogliono cento milioni di euro». È il gioco delle parti…?«Scherza? Io non faccio il mercante e dunque non vendo Hamsik, ragiono in funzione del Napoli, tant’è vero che cerco già il nuovo Marek, il nuovo Lavezzi. E poi, posso confessare una cosa: chi mi ha chiesto dello slovacco è stato Moratti, tre anni fa, con rispetto e signorilità. Gli risposi che il calciatore non era sul mercato. Me lo ha chiesto di nuovo due mesi fa, sempre con stile: Aurelio, è vero che stavolta si può trattare Hamsik? Ho detto ancora di no. Ma ho anche aggiunto che il suo atteggiamento m’aveva colpito ed ho promesso – nel caso in cui dovessero cambiare gli scenari un diritto di prelazione all’Inter. La chiami opzione morale, la chiami come vuole lei: ma perché accada qualcosa, bisogna che ci siano nuove condizioni. Hamsik non si vende». Lo slovacco però intervistato in Costa Smeralda dalla Gazzetta dello Sport continua ad aver il Milan in cima alle sue preferenze “Perché il Milan? Perché ha vinto tutto; per me sarebbe una crescita. Perché è la squadra che ha vinto il campionato ed è il club più titolato al mondo. E Seedorf è il più bravo. Mi sembra che i rossoneri abbiano mostrato un certo interesse per me”. E ai tifosi confida: “A Napoli sto bene e non sarebbe un problema restare. Ma non faccio promesse ai tifosi”.
L’ultima stagione, esaltante per gli azzurri, ha riportato Napoli nel gotha del calcio dando la possibilità ai calorosi tifosi di riassaporare la suggestione della Champions League riaprendo il San Paolo per le big d’Europa. Il miracolo targato da Mazzarri e De Laurentiis ma sopratutto da un gruppo di giocatori ambizioso e coeso è però qualcosa di irripetibile e come succede spesso nel calcio confermarsi ad alti livelli è ancora più difficile che arrivarci. Aurelio De Laurentiis Riuscire a tenere alte ambizioni e anzi nutrire nuovi sogni di gloria è difficile e lo è ancor di più se si continua a ragionare da provinciale. Il Napoli in tal senso dovrà presto rimodulare il suo credo societario alzando il tetto salariale e sopratutto adeguandosi alle leggi di mercato permettendo ad ogni giocatore di gestire in proprio gli emolumenti derivanti dagli sponsor personali. Il patron ha annunciato un nuovo progetto di prospettiva ma adesso non bisogna illudere i tifosi ed esser chiari, chi sa qual è l’obiettivo per la prossima stagione? Quali sono i top player funzionali al progetto? In che modo si riuscirà a tenere a bada la serrata corte delle big d’Europa ai tre campioni in squadra? Una grande società non può annunciare Criscito e poi lasciarlo andar via, non può tirare per le lunghe per Inler e riuscire a chiudere solo grazie al patto con il presidente Pozzo. La grana Hamsik sarà il primo vero banco di prova per il produttore cinematografico, la querelle Mazzarri infatti non ha nulla a che vedere per il giocatore, il tecnico livornese infatti non è patrimonio della società e una eventuale rottura non avrebbe portato grossi problemi al bilancio, lo slovacco si e tenerlo contro voglia farebbe solo perdere la sua quotazione. Adesso pare che il Manchester City sia pronto a sferrare l’attacco a Lavezzi scelto da Mancini come reale alternativa di Sanchez per l’attacco. Il Pocho ha oltretutto una clausola rescissoria di 32 milioni di euro e nonostante l’ennesima smentita dai soliti microfoni di Radio Marte siamo sicuri che se l’argentino è entrato nelle grazie dello sceicco per De Laurentiis sarà difficile trattenerlo. Il mercato al momento ristagna, Vidal non arriverà, Santana vaglia nuove ipotesi e la Coppa America alle porte potrebbe esporre troppo i gioielli.