Dopo la sconfitta nella finale di CoppaItalia contro gli acerrimi nemici biancocelesti della Lazio, è bufera in casa giallorossa con il vaso di pandora letteralmente saltato in aria a causa della furiosa lite fra l’attaccante giallorosso PabloDanielOsvaldo e l’oramai ex tecnico della Roma, AurelioAndreazzoli. (altro…)
Ti aspetti Totti e Di Natale ed invece, sotto una pioggia incessante, Udinese-Roma finisce 1-1 con i gol, uno per tempo, segnati dall’argentino Erik Lamela e dal colombiano Luis Muriel. Un match non certo esaltante e dove lo spettacolo è mancato totalmente e con le due squadre impegnate prima a non prenderle che ad offendere. Era la partita dei due capitani goleador della serie A, Totò Di Natale e Francesco Totti un duello a distanza vinto da nessuno anche a causa della scelta, forse un po’ troppo difensivista di Andreazzoli, di lasciare in panchina Osvaldo lasciando tutto il peso dell’attacco proprio a Francesco Totti. Il campo pesante e l’espulsione di Hertaux hanno fatto il resto con un Udinese decisamente sotto tono nel primo tempo e molto meglio nella ripresa dove ha messo in seria difficoltà una Roma che ha lasciato alquanto a desiderare dal punto di vista del gioco.
Un primo tempo decisamente a ritmi molto bassi con la formazione di casa che si rende subito pericolosa con il solito Di Natale che impegna severamente Stekelenburg dopo nemmeno 3’ di gioco. Tuttavia è l’unico tiro concesso nello specchio della porta da parte della Roma che dopo 10’ di studio inizia a macinare gioco con in primis il suo capitano Francesco Totti. Il numero 10 giallorosso decide di voler far segnare Florenzi e gli offre due assist al bacio, nel primo basta la respinta Brkic ma nel secondo il bravo portiere bianconero riesce a deviare sulla traversa ma non può nulla sulla ribattuta da due passi di Erik Lamela. La prima frazione di gioco si chiude con la Roma in vantaggio con un Udinese decisamente sotto tono e troppo prevedibile in attacco.
Il secondo tempo si apre sulla falsa riga del primo con l’Udinese che non riesce proprio a rendersi pericolosa dalle parti di Stekelenburg e con la Roma a controllare il match. Andreazzoli decide di togliere Totti per Osvaldo e dopo un minuto arriva il pareggio dell’Udinese con una magia di Muriel che supera in dribbling Burdisso ed insacca sotto le gambe di un incerto Stekelenburg. La partita sembra incanalarsi sul pareggio ma ci pensa Herteaux a ravvivarla facendosi espellere per un fallo criminale su Florenzi a meta campo. Entra anche Nico Lopez ma è di Osvaldo l’occasione migliore per la Roma con l’italo – argentino a mangiarsi il gol scavalcando Brkic ma spedendo a lato da ottima posizione.
Finisce quindi 1-1 un match molto brutto, giocato sotto ritmo dalle due squadre e dove il pareggio sembra il risultato più giusto e più ovvio per quello visto in campo.
Udinese-Roma, Le Pagelle
Udinese (3-4-2-1): Brkic 6; Hertaux 4,5, Danilo 6,5, Domizzi 6; Basta 6, Badu 6, Allan 6, Gabriel Silva 5; Maicosuel 6 (70’ Pereyra 6), Muriel 6,5 (75’ Angella s.v.); Di Natale 5,5 (85’ Ranegie s.v.). A disp.: Padelli, Pawlowski, Angella, Merkel, Zielinski, Rodriguez, Pereyra, Ranegie, Campos Toro. All.: Guidolin
Udinese-Roma, il secondo anticipo della giornata numero 28 di Serie A vedrà l’Udinese di Totò Di Natale ospitare allo stadio Friuli la Roma di capitan Totti in una sfida che promette fuochi d’artificio. Infatti saranno di fronte due dei maggiori goleador della storia del Campionato Italiano, Totò Di Natale cercherà di spegnere l’entusiasmo di Francesco Totti che contro il Genoa ha appena raggiunto Nordahl al secondo posto ogni epoca, con 225 reti in serie A con davanti il solo Piola. Partita importantissima anche per il futuro della panchina giallorossa con mister Andreazzoli che, da traghettatore designato sino a fine stagione, potrebbe mettere in seria difficoltà la dirigenza capitolina infatti dopo l’iniziale passo falso contro la Sampdoria, il tecnico ha collezionato tre vittorie consecutive che mantengono la speranza giallorossa per una seppur difficile qualificazioni ai preliminari di Champions League.
La salvezza tanto decantata da mister Guidolin è stata raggiunta e quindi si può giocare a viso aperto in questo anticipo dove in attacco dal primo minuto, a fianco di Totò Di Natale, ci sarà il colombiano LuisMuriel ma le assenze importanti fra i padroni di casa saranno in difesa con le dipartite di Benatia e Pasquale, oltre a quelladi Pinzi in mediana. Roma senza Marquinhos, MattiaDestro e MiralemPjanic, Andreazzoli dovrebbe rilanciare Castan sul centrosinistra della difesa con Federico Balzaretti decisamente favorito sul brasiliano Marquinho sulla fascia sinistra. In attacco tridente stellare composto da Lamela – Osvaldo – Totti.
Udinese-Roma Probabili Formazioni
Udinese (3-4-2-1): Padelli; Hertaux, Danilo, Domizzi; Basta, Badu, Allan, Gabriel Silva; Pereyra, Muriel; Di Natale. A disp.: Brkic, Pawlowski, Angella, Merkel, Zielinski, Rodriguez, Maicosuel, Ranegie, Campos Toro. All.: Guidolin
Roma (3-4-2-1): Stekelenburg; Piris, Burdisso, Castan; Torosidis, De Rossi, Florenzi, Balzaretti; Lamela, Totti; Osvaldo. A disp.: Goicoechea, Lobont, Dodò, Romagnoli, Marquinho, Taddei, Tachtsidis, Lucca, Perrotta, Lopez. All.: Andreazzoli
Alle 20.45 di oggi 16 Febbraio i riflettori saranno puntati tutti sul Big Match che si svolgerà all’Olimpico: show offerto da Roma e Juventus. Le due nemiche storiche si affronteranno con due morali completamenti differenti. I padroni di casa reduci da un’annata che definire al momento “disastrosa” rispetto alle aspettative d’agosto non è un reato e quindi la vittoria diventa fondamentale per non fallire completamente anche l’obiettivo europeo. Tutt’altra storia per i bianconeri il cui morale è alle stelle dopo la bella vittoria sul campo difficile del Celtic in Champions League oltre a trovarsi in vetta della classifica del campionato. Dunque i presupposti per assistere ad uno spettacolo ci sono tutti.
Anche questa settimana Antonio Conte dovrà fare a meno di alcune pedine importanti come Marchisio costretto a saltare il big match per squalifica, lo stesso vale per Peluso che dopo le due prestazioni convincenti è costretto dal giudice a saltare la gara; tuttavia il tecnico salentino ritrova Bonucci dopo lo stop per squalifica di due giornate e Asamoah rientrato dalla Coppa D’Africa. 3-5-2 è il modulo fedele al tecnico pugliese che all’Olimpico affronterà gli avversari con Buffon in porta, difesa affidata a Barzagli, Bonucci e Caceres. In mediana spazio per Asamoah a sinistra e Lichtsteiner a destra, Pirlo al centro con Vidal e Pogba al posto dello squalificato numero 8 torinese. In attacco ancora fiducia per la coppia formata da Vucinic e Matri.
Dopo tante parole, toni avvelenati, contestazione, tifosi-vandali che si sono sfogati sull’auto di Osvaldo, nel clima di caos generale che sembra regnare incontrastato a Trigoria interviene colui che ha il potere di essere ascoltato parlando con autorevolezza, con la ragione e il cuore, con l’attaccamento alla maglia della Roma che i fatti hanno sempre dimostrato. Capitan Francesco Totti non può abbandonare la nave in tempesta, e pertanto ha deciso di intervenire con una precisa presa di posizione sul internet in cui ripercorre cosa è accaduto domenica scorsa a Marassi durante il match contro la Sampdoria, quando è avvenuto l’episodio che ha scatenato le ire dei tifosi. Osvaldo gli ha strappato di mano in pallone del calcio di rigore, poi sbagliato, ed è divenuto il bersaglio di tutto l’ambiente giallorosso, per aver osato scavalcare Totti nella gerarchia dei rigoristi designati, per di più sbagliando il penalty. Nei scorsi giorni si erano diffuse indiscrezioni circa l’irritazione del tecnico Andreazzoli sia con Osvaldo che con capitan Totti, reo di aver concesso al compagno di squadra di andare sul dischetto al suo posto, rinunciando alle sue responsabilità di rigorista.
Francesco Totti, ovviamente, ha precisato di non aver avuto intenzione di tirarsi indietro di fronte alla propria responsabilità ma di aver concesso ad Osvaldo di poter calciare il rigore senza opporsi per evitare che si mostrasse pubblicamente un’immagine della squadra “spaccata” al suo interno. Poi, però, si erano diffuse ulteriori illazioni circa un confronto “privato” tra il tecnico Andreazzoli e capitan Totti e, su questo punto, il capitano giallorosso ha voluto smentire fermamente, precisando di “non essere stato chiamato individualmente per l’episodio di Genova ma il tema tanto discusso è stato affrontato solo collegialmente, nella riunione con allenatore, staff e calciatori”.
Un messaggio molto preciso per sottolineare come ci siano state false notizie diffuse da chi vuol nascondersi “dietro la mia persona per millantare cose non vere”, un modo per sottolineare che qualcuno a Trigoria probabilmente abbia voluto remare contro di lui o, comunque, in una direzione differente rispetto al bene della squadra. In ogni caso, però, Totti ribadisce il suo ruolo di capitano e sottolinea l’importanza di svolgerlo al meglio, “facendosi sentire nei momenti di difficoltà” con l’obiettivo di dare il massimo per questa maglia, dimostrando unità d’intenti nel gruppo, dai calciatori all’allenatore ai dipendenti. In tal senso, Francesco Totti sottolinea che il gruppo giallorosso è unito e solido e che ne fa parte a pieno titolo anche Daniel (Osvaldo, ndr) che Totti definisce “uno di noi“, con l’auspicio che torni presto ad esultare dopo un gol.
Parole di distensione finalizzate a placare gli animi e le tensioni, in particolar modo perchè si sta avvicinando sempre di più il match dell’Olimpico, in programma sabato sera contro la Juventus. Una prova di certo non agevole che attende il gruppo romanista, ma alla quale Totti tiene fortemente: ecco perchè il suo intervento di chiude con una sorta di incitazione al gruppo, che racchiude in sè tutta la sua passione verso la Roma, che il capitano definisce “semplicemente la vita”, sottolineando il suo monito con parole ancor più forti: “giù le mani dalla mia, nostra e vostra Roma”.
Alta tensione in casa Roma, dove dopo la pesante sconfitta con la Sampdoria alla quale sono seguite le accese polemiche per il dito medio di Delio Rossi ed il litigio tra il tecnico doriano e Nicolas Burdisso, ieri è stata la volta dell’ “agguato” a Osvaldo, l’attaccante giallorosso italo-argentino che domenica scorsa ha sbagliato il calcio di rigore dopo averlo “strappato” a capitan Totti. Non sono bastate le scuse di Osvaldo su Twitter, non è bastato il suo mea culpa: alcuni tifosi se la sono presa con la sua automobile, mentre il giocatore si trovava al volante e lasciava Trigoria al termine dell’allenamento di ieri, colpendo ripetutamente la vettura e inveendo con insulti e improperi rivolti ad Osvaldo. Il tifoso che in prima persona ha colpito l’automobile è stato individuato dalle forze dell’ordine che si trovavano a presidiare il centro sportivo di Trigoria ed è stato fermato. Il tutto è stato, così, prontamente risolto anche se la tensione e la confusione nello spogliatoio giallorosso continuano a farla da padrona.
Alla ripresa degli allenamenti, infatti, il tecnico Andreazzoli ha riunito la squadra per fare il punto della situazione e per affrontare il tema della sconfitta rimediata con la Sampdoria che ha evidenziato alcune crepe, oltre che di organizzazione di gioco, anche in termini di “gerarchie” e di chiarezza nella gestione del gruppo. In tal senso, infatti, ha suscitato grande sorpresa la presa di posizione del tecnico che, oltre a rimproverare Osvaldo per aver impedito a Totti di calciare il rigore, ha strigliato anche il capitano, perchè essendo il rigorista designato avrebbe dovuto impedire ad Osvaldo di andare sul dischetto. In tal senso, lo stesso Francesco Totti era intenzionato a diffondere una nota “ufficiale” per precisare che la sua decisione di non opporsi alla volontà di Osvaldo di calciare il rigore non era un sottrarsi alla responsabilità di rigorista designato ma soltanto una scelta fatta “da capitano” per evitare di mettere in luce una Roma divisa e spaccata anche nei rapporti tra i calciatori. La nota del capitano non è stata poi pubblicata anche se la società e Sabatini sembra siano stati messi al corrente del pensiero del capitano.
Per cercare di mettere un po’ di ordine nella situazione tanto confusa ed intricata è intervenuto lo stesso presidente giallorosso James Pallotta che ha deciso di “metterci la faccia” per difendere i dirigenti giallorossi ed in particolare Baldini e Sabatini che “vengono attaccati quotidianamente anche se è inutile e non porta alcun risultato, quidi se preferite prendetevela con me”. In tal senso il presidente della Roma ha fatto leva sul fatto che la società stia attraversando un periodo di transizione e che, dunque, è necessario aver pazienza per consentire alla squadra di superare il momento delicato e continuare a costruire qualcosa di importante in futuro.
Tuttavia, in una piazza calda come l’ambiente della Roma la pazienza e la capacità di attendere i risultati della squadra non sono mai stati una caratteristica peculiare e non sembrano esserlo neppure ora, in particolare perchè le tensioni provengono sia dall’interno che dall’esterno ed il caos sembra regnare incontrastato.
Il dopo Zeman inizia oggi per i giallorossi. La sfida Sampdoria-Roma apre il nuovo ciclo Andreazzoli che ha sostituito il boemo dopo il suo esonero. Sono previsti parecchi cambiamenti nella formazione capitolina che cercherà di trovare l’equilibrio tattico mai avuto con l’ex tecnico del Pescara. I padroni di casa, dopo il buon punto in casa del Torino, sono chiamati alla prova del nove e Delio Rossi vorrà testare la personalità dei propri ragazzi. La classifica non sorride a nessuna delle due squadre con la Sampdoria in piena mischia per non retrocedere e la Roma troppo distante da quel terzo posto che ad agosto è stato battezzato come il vero obiettivo del club. L’ex tattico di Spalletti, ora primo allenatore giallorosso cercherà di dare una sterzata alla stagione romanista e la sfida al Marassi diventa subito importantissima.
QUI SAMP – Delio Rossi deve fare a meno di Palombo, fermo per infortunio, mentre recupera Obiang dalla squalifica e Icardi, acciaccato ma pronto a giocare. Conferma in vista per il 3-5-2 con l’argentino Romero in porta. Difesa a tre composta da Rossini (che andrà a sostituire Palombo), Gastaldello e Costa. A centrocampo gli esterni saranno De Silvestri (uno dei fedelissimi di Rossi) e Estigarribia, al centro Obiang, Poli e Krsticic. In attacco Icardi sarà supportato da Soriano. In panchina Maxi Lopez che potrebbe scendere in campo nella ripresa.
QUI ROMA – Grossi cambiamenti in vista per i giallorossi. Andreazzoli schiererà il 4-2-3-1 di Spallettiana memoria e rispolvera Stekelenburg in porta, finito in panchina nella gestione Zeman a causa del suo carattere riservato. In difesa, vista l’assenza di Balzaretti e Castan, giocheranno da destra a sinistra Piris, Burdisso, Marquinhos e Torosidis. A centrocampo Bradley e De Rossi formano la barriera in mediana. I tre trequartisti saranno Florenzi, Lamela e Pjanic (che ritrova il campo dopo il periodo passato in panca con Zeman) e il terminale offensivo sarà Francesco Totti che cambia radicalmente posizione rispetto alla gestione del boemo.
CURIOSITA’ – Intorno alla figura di Andreazzoli si è detto tanto e scritto altrettando. Si è parlato del suo carattere deciso e duro, della sua fantasia tattica (che ha permesso a Spalletti di creare un modulo senza bisogno di punte vere) e dalla sua inesperienza come primo allenatore. A Genova si scopriranno le vere potenzialità del tecnico che dalla sua ha l’ottimo rapporto con i leader dello spogliatoio giallorosso come Totti e De Rossi. Attenzione anche a Taddei però, che inventò e dedicò la finta “Aurelio” proprio all’attuale mister capitolino.
MAXI PANCHINARO – Arrivato quest’estate come il colpo dell’anno, dopo sei mesi in prestito al Milan, Maxi Lopez era pronto a prendersi tutte le responsabilità dell’attacco e fino al grave infortunio che l’ha tenuto lontano dai campi da gioco per almeno tre mesi, stava garantendo un discreto numero di reti. Con l’esplosione del giovane connazionale Icardi, l’ex punta del Catania rischia di perdere il posto da titolare.
Essere il successore di Zdenek Zeman non è uno dei compiti più agevoli che possano capitare ad un tecnico come Aurelio Andreazzoli, un eterno “secondo” che ha l’occasione di diventare finalmente primo, guidando proprio la sua Roma, la squadra che ha amato da sempre: i colori giallorossi sono dentro di lui, così come lo spirito romanista e a dirlo sono proprio coloro che lo conoscono bene per aver lavorato a stretto contatto con lui. Uno su tutti, Luciano Spalletti, ex allenatore della Roma – che aveva come secondo in panchina proprio Andreazzoli – che lo definisce “una grande persona e un grande allenatore”. Di certo, un tecnico amato dai suoi calciatori, capace di unire lo spogliatoio piuttosto che dividerlo alla maniera di Zeman compiendo anche scelte assolutamente impopolari. Le “referenze” positive per Andreazzoli provengono proprio da chi ha già avuto modo di lavorare con lui, come Spalletti che lo avrebbe voluto portare con sè a San Pietroburgo quando fu chiamato dallo Zenith: Andreazzoli, però, preferì restare alla Roma, nello spogliatoio che conosceva meglio, insieme a quei giocatori che spesso gli hanno saputo dimostrare anche platealmente la sua importanza e la bontà del suo lavoro “dietro le quinte”.
Andreazzoli, l’Aurelio di Taddei | foto dal web
In tal senso, basti pensare a ciò che fece Rodrigo Taddei nel corso di Olympiacos-Roma, gara della Champions League edizione 2006: il brasiliano in quell’occasione diede mostra di un fantastico movimento interno-esterno, con la palla che passa dietro all’altra gamba: un gesto tecnico strabiliante che venne ribattezzato “Aurelio” proprio in onore dell’attuale tecnico della Roma, che allora ricopriva il ruolo di secondo di Spalletti e che in allenamento aveva incoraggiato Taddei a provare quel movimento. Un rapporto speciale con Taddei, così come con gli altri calciatori della Roma di allora, che Aurelio Andreazzoli cercherà di costruire anche in questa nuova esperienza che, di certo, non sarà una “passeggiata” considerando le premesse da cui si deve necessariamente partire.
Lui però ha gli stimoli giusti e la voglia di far bene, di riassestare un gruppo abbattuto da settimane di polemiche e difficoltà, colpito da una situazione di certo non serena e troppo “confusionaria”. Ecco perchè i tasti sui quali Andreazzoli vorrà premere principalmente per risollevare il morale alla squadra sono la necessità di regole chiare e semplici, che allontanino le energie negative, e rendano possibile la creazione di uno spirito nuovo a Trigoria, fatto di nuovo di entusiasmo: ed è proprio tale entusiasmo che, personalmente, il neo tecnico fatica a contenere, al punto tale da restare fino a mezzanotte – da solo – nello spogliatoio di Trigoria per fare una doccia che mettesse ordine nei suoi pensieri dopo un turbinio di emozioni connesse alla grande fiducia dimostrata dalla società nei suoi confronti.
Ora le idee di Andreazzoli sono molto chiare, al punto da indurlo a dichiarare “so bene quello che devo fare, come e con chi farlo”: per la Roma il suo arrivo appare come una ventata di ottimismo e positività potrebbe essere proprio l’aspetto che finora era mancato, un raggio di sole dopo mesi di piogge e temporali. Per Andreazzoli, invece, è l’occasione di una vita.
Nuovo giro, nuova corsa. La posizione di Zeman rimane in bilico. Dopo le parole di Sabatini nel corso della giornata di ieri, che confermava la possibilità di esonerare il boemo a causa degli scarsi risultati ottenuti, uniti ad uno spogliatoio in completa anarchia, quest’oggi ci sarà un nuovo faccia a faccia tra il tecnico giallorosso e la dirigenza capitolina. In realtà, il confronto riguarderà Zeman e Franco Baldini, due personaggi che nelle ultime ore non se le sono mandate a dire, con il primo pronto ad accusare la dirigenza di lasciare troppa libertà ai giocatori e l’ex braccio destro di Capello che replicava accusando il boemo di avere poco polso per tenere in mano lo spogliatoio della Roma. In tutto questo, a rimetterci è stata la formazione giallorossa, che nelle quattro partite del 2013 non è ancora riuscita a vincere una gara.
Ieri è stata una giornata ricca di confronti e idee. Si è pensato al futuro della Roma, a come proseguire questa stagione e l’eventuale nuovo allenatore del club.
Panchina salva? – Ieri si è salvato, ma non è detto che questa lunga giornata non porti ad una decisione importante. Secondo le ultime notizie, Zeman avrebbe la possibilità di salvare la panchina in caso di vittoria nella gara di venerdì, in casa contro il Cagliari. Ma, il faccia a faccia odierno tra il tecnico e il direttore generale del club potrebbe cambiare le carte in tavola. Il boemo dovrà accettare alcuni consigli tattici che prevedono il ritorno tra i pali di Stekelenburg, a sfavore di un non eccellente Goicoechea e soprattutto un netto riavvicinamento con De Rossi, cuore romanista, spesso finito in panchina con l’arrivo di Zeman. Se il boemo dovesse accettare queste direttive, la conferma verrà in automatica fino al termine della stagione, altrimenti amici come prima e buona fortuna per il futuro.
I papabili – La Roma si ritrova così a dover operare con un doppio obiettivo. Cercare un traghettatore fino a maggio, cercando di salvare il salvabile, e cominciare a pensare al prossimo “vero” allenatore del club. Per il primo caso, fino a ieri il nome di Malesani sembrava in pole, seguito a ruota da tecnico della Primavera Alberto De Rossi (padre di Capitan Futuro). Ma, in questo momento è spuntato il nome di Aurelio Andreazzoli, il tattico dell’era Spalletti, che avrebbe la possibilità di seguire la squadra fino al termine della stagione per poi lasciare la panchina ad un big.
Ed ecco che passiamo agli allenatori per la prossima stagione. Il sogno assoluto rimane Ancelotti, ma il tecnico (che ha espresso il suo desiderio di allenare un giorno la Roma) è legato da un lungo contratto con il Paris Saint Germain. Allora spuntano le idee più accessibili che portano il nome di Massimiliano Allegri e Laurent Blanc. L’ex allenatore di Sassuolo e Cagliari difficilmente verrà confermato sulla panchina del Milan per l’inizio del nuovo ciclo e l’idea Roma lo stuzzicherebbe parecchio, mentre il francese, dopo la non brillante esperienza con la Francia è in attesa di una nuova avventura. I giallorossi avrebbero già sondato il terreno trovando l’ok dell’ex difensore dell’Inter. Meno plausibili i nomi di Panucci e Zago, troppo inesperti per portare avanti un progetto che dovrebbe portare il club capitolino a lottare per lo scudetto nel giro di qualche anno.
Il pubblico romanista si divide. Chi preferisce ancora il boemo per il suo gioco spettacolare e sempre emozionante e chi, vorrebbe al più presto il cambio d’allenatore, anche se, il francese Blanc non sembra solleticare le fantasie del popolo capitolino.