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  • Rossi e Ducati, il matrimonio continua grazie ad Audi

    Rossi e Ducati, il matrimonio continua grazie ad Audi

    Strano come il futuro di un pilota possa cambiare radicalmente nel giro di poche settimane. Se fino a poco tempo fa il divorzio, figlio di molte incomprensioni tra il pilota e il team, a fine stagione tra Valentino Rossi e la Ducati era pressocchè scontato, oggi emerge un nuovo scenario per il futuro prossimo del pilota di Tavullia e la casa di Borgo Panigale, impensabile fino a pochi giorni fa: il matrimonio, destinato ad interrompersi con buona pace dei sostenitori del connubbio tutto italiano, continua. O almeno dovrebbe. Il condizionale è d’obbligo per cautelarci da qualche altra sorpresa improvvisa.

    A farlo intendere è stato lo stesso Rossi subito dopo il Gran Premio di Germania, corso sul circuito del Sachsenring, nel quale è riuscito a portare a casa un buon sesto posto nonostante le mille difficoltà in cui va incontro sistematicamente ormai in ogni week-end. Il Dottore ha confidato di aver già parlato con la nuova proprietà della casa bolognese, ovvero Audi, ammettendo l’esistenza di un progetto tecnico di cui egli stesso, nelle intenzioni della casa tedesca, fa parte: «Ho parlato con Audi, loro sono molto interessati a continuare per aiutare la Ducati a tornare competitiva, è un progetto ambizioso che a me fa molto piacere. E hanno intenzione di farlo con me». Allo stesso tempo però Rossi rimane cauto circa la riuscita di questo progetto: «Non bisogna pensare che arriva l’Audi e cambia tutto. Audi fa le macchine e non cambia le moto».

    Valentino Rossi © ROBERT MICHAEL/AFP/GettyImages

    A quanto pare la volontà di Audi di riportare la Rossa nelle prime posizioni della griglia c’è tutta, altrimenti risulterebbe incomprensibile l’investimento importante fatto solo pochi mesi fa acquisendo il marchio Ducati per l’enorme cifra di 860 milioni di euro. La rottura insanabile quindi tra Valentino e Ducati derivata da un anno e mezzo di continue e costanti delusioni sembra essersi ricucita grazie all’intervento del colosso tedesco e i nuvoloni neri carichi di tempesta diradati. Ma guai a pensare che tutti i problemi potrebbero essere risolti con delle semplici dichiarazioni: quello di cui hanno bisogno Ducati e Rossi in questo momento sono un pilota e un gruppo di ingegneri e  tecnici che la pensino tutti allo stesso modo circa la progettazione della nuova Desmosedici che scenderà in pista nel 2013; se ognuno dovesse continuare a percorrere la propria strada, come accade da diverso tempo nonostante Ducati abbia accontentato Rossi sul telaio perimetrale in alluminio abbandonando quello a motore portante in fibra di carbonio, risulterebbe tutto inutile ed entrambi continuerebbero solo a farsi del male. Altre annate come queste, improbabile infatti che nella seconda parte della stagione si registri un notevole passo in avanti, sarebbero solo deleterie per l’uno e per l’altra.

    Stando quindi a quanto dichiarato da Rossi nelle prossime settimane, quando il mercato piloti per il 2013 entrerà nel vivo dando vita ad un valzer di selle mai visto prima, potremmo aspettarci l’annuncio del rinnovo contrattuale. Solo il tempo potrà dirci se questa sia la decisione giusta.

  • Ducati in vendita, Audi si fa avanti

    Ducati in vendita, Audi si fa avanti

    Qualche settimana fa avevamo parlato della volontà di Andrea Bonomi, proprietario della Ducati, di mettere in vendità lo storico marchio della casa di Borgo Panigale stabilendo un prezzo di vendita attorno al miliardo di euro. Una grande operazione finanziaria questa che avrebbe consentito all’imprenditore milanese di ricavare il triplo di quanto sborsato nel 2006 per l’acquisto del marchio bolognese.

    Appresa la notizia, pubblicata sul più autorevole giornale economico-finanziario del Regno Unito e del mondo, il Financial Times, e riportata anche dal nostro Sole 24 Ore, sulla Rossa si sono fiondate immediatamente le case automobilistiche tedesche che hanno fiutato l’affare mettendosi in prima linea per l’acquisizione del noto marchio motociclistico: Bmw, Mercedes ma soprattutto Volkswagen. Come si apprende oggi dalla rivista britannica Car, l’Audi, facente parte del gruppo del colosso con sede a Wolfsburg, si sarebbe assicurata un’opzione d’acquisto il cui termine ultimo per esercitarla è stata fissata a fine aprile. Si parla di un’offerta che oscilla tra gli 840 e 850 milioni di euro.

    La Ducati così potrebbe parlare presto tedesco. Se da un lato il rammarico per la perdita di un marchio storico made in Italy esiste, dall’altro, inutile negarlo, affidarsi, specialmente in questo momento di recessione, ad un partner industriale forte come lo è il gruppo Volkswagen potrebbe rivelarsi una scelta azzeccata sfruttando la sua solidità e la sua forza economica traendone notevoli benefici ed affermarsi sul mercato internazionale dal momento che la casa tedesca è uno dei pochi produttori a non risentire della crisi economica che sta attanagliando non solo il mercato dell’automobile, anzi, incrementa anno dopo anno il suo fatturato e l’utile netto che nel 2011 è raddoppiato rispetto all’anno precedente.

    Ducati logo

    Si era parlato anche di una quotazione in borsa della casa di Borgo Panigale ma questa ipotesi rimane una possibilità molto remota, la strada principale intrapresa da Bonomi, che attraverso la sua holding Investindustrial detiene la maggioranza delle quote (il 70% circa), resta quella di legarsi con un partner finanziario stabile economicamente.

    Uno dei problemi da risolvere quanto prima è conoscere realmente a quanto ammonta il debito dell’azienda bolognese, stimato secondo la rivista d’oltremanica in 800 milioni di euro, quota che ridurrebbe il valore netto dell’azienda a soli 50 milioni. Ducati ha però precisato che il debito non raggiunge i 200 milioni. Qualunque sia la cifra del debito,Volkswagen potrebbe bissare l’operazione fatta nel 1998 quando rilevò, sempre attraverso Audi, il 100% di un altro noto marchio italiano, Lamborghini, risanandone completamente il bilancio.

  • 24 Ore di Le Mans, Sarrazin (Peugeot) fa il miglior tempo

    24 Ore di Le Mans, Sarrazin (Peugeot) fa il miglior tempo

    Eurosport
    E’ partita ieri alle 22:00 con le prime sessioni di qualifiche il lungo weekend della celeberrima corsa delle 24 Ore di Le Mans giunta alla 78esima edizione. Sul circuito de la Sarthe che si snoda lungo oltre 13 chilometri, l’Audi R18, la Peugeot 908, la Bmw M3 GT, la Ferrari F458, la Porsche 997, la Lola, l’Aston Martin, la Ford GT, la Corvette C6 ZR1, la Nissan si daranno battaglia per 24 lunghe ore no stop per trionfare nella corsa endurance più famosa al mondo. A sorpresa il miglior tempo è stato realizzato dalla Peugeot 908 del francese Stephane Sarrazin (3:27.033) che ha preceduto le 3 Audi guidate da Marcel Fassler, dal tedesco Timo Bernhard, vincitore nella scorsa edizione insieme al connazionale Mark Rockenfeller e al francese Romain Dumas, e del nostro Rinaldo “Dindo” Capello che vanta tre successi (nel 2003, 2004 e 2008) qui a Le Mans. Nella categoria GTE miglior tempo, 29esimo in assoluto, della Bmw M3 GT di Andy Priaulx con il crono di 3:58.426 seguito dalla Ferrari 458 dell’ex pilota di Formula 1 Giancarlo Fisichella staccato di mezzo secondo dal pilota britannico.