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  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Orlando distrugge Atlanta, Bryant porta i Lakers sul 2-0

    Gara 1 tra Magic ed Hawks finisce con una disfatta per gli ospiti, sommersi sotto 43 punti di scarto. Margine che tocca anche il massimo sul +46 per i padroni di casa che devono tenere testa ad Atlanta solo nel primo periodo terminato 25-23. Nei successivi 2 periodi però la pessima giornata al tiro dei ragazzi di Woodson (34%) e la grande difesa di Orlando fanno si che i rossoblu della Georgia mettano assieme solo 21 punti. Dominio sotto i tabelloni per i neroazzurri della Florida (53-35 a rimbalzo, 56-34 i punti nel pitturato), con un Howard tornato a grandi livelli (21 punti, 12 rimbalzi e 5 stoppate). Buono l’apporto di Carter e Nelson rispettivamente con 20 e 19 punti. Horford, come al solito quando si trova davanti centri di assoluto livello, fornisce una prova a dir poco imbarazzante con 4 punti (1/7 dal campo) e 6 miseri rimbalzi. Solo 3 uomini in doppia cifra per Atlanta: Josh Smith 14, Johnson 10 e Pachulia 12. Gara 2 è in programma giovedì 6 maggio sempre all’Amway Arena di Orlando.

    I Lakers battono nuovamente i Jazz e si avvicinano all’ennesima finale di Conference. Gara senza storia perchè i gialloviola ne tengono il comando per tutta la durata, tranne nel quarto quarto quando Utah si rifà minacciosa arrivando sul -4.
    Ma qui Kobe Bryant si ritrova nella fase preferita della sua partita e la chiude segnando 8 punti. Alla fine saranno 30 i punti per il numero 24, ben supportato da Gasol (22 punti e 15 rimbalzi) e Bynum (17+14 rimbalzi e 4 stoppate). Bene anche Artest con 16 punti e Odom in doppia doppia da 11 punti e 15 rimbalzi (con 4/4 dal campo). Ai Jazz non bastano i 26 punti e 11 rimbalzi di Millsap e i 20 e 12 rimbalzi di Boozer. Ottimo Miles che chiude anche lui a quota 20 punti, mentre Williams passa una serata un pò anonima mettendo a referto 15 punti e 9 assist. Ora si va tutti a Salt Lake City e se Utah vorrà riaprire la serie sarà costretta a vincere entrambe le partite. Gara 3 è in programma sabato 8 maggio.

    Risultati NBA del 4 maggio 2010

    Orlando Magic – Atlanta Hawks 114-71
    –> Orl: Howard 21, Carter 20, Nelson 19 – Atl: Josh Smith 14, Pachulia 12, Johnson 10
    Los Angeles Lakers – Utah Jazz 111-103
    –> Lak: Bryant 30, Gasol 22, Bynum 17 – Uta: Millsap 26, Boozer 20, Miles 20

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 1-1
    Magic-Hawks 1-0
    Lakers-Jazz 2-0
    Suns-Spurs 1-0

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Orlando Magic – Atlanta Hawks

    Questa sfida dovrebbe presentare parecchi fattori di equilibrio. Tuttavia se si esaminano i precedenti nella regular season il confronto è decisamente dalla parte dei Magic, che conducono per 3 a 1. L’unica vittoria Hawks è stata inoltre vinta da un buzzer beater di Josh Smith che con un rimbalzo volante ha siglato l’86 a 84 finale a fronte di 3 vittorie nette a favore di Orlando, con uno scarto medio di oltre 22 punti che dimostrano la superiorità della squadra della Florida in questa stagione.
    Nei quattro confronti Howard, che non ha mai avuto problemi di falli commettendone al massimo 4, ha avuto una media di 16.8 rimbalzi a fronte di una media di 13.2 in totale e ha dato 3.5 stoppate, contro le 2.8 di media stagionale.
    Il confronto coi lunghi di Atlanta è stato quindi vinto dal centro di Orlando, che con il gioco molto profondo di Horford e Smith ha potuto dare il meglio di se in difesa. Il conto generale dei rimbalzi è stato comunque a vantaggio della squadra di Van Gundy, che ne ha raccolto, in 4 gare, ben 189, contro i 148 di Atlanta, ovvero in media più di 10 rimbalzi in più degli avversari.
    Cifre che sanciscono le difficoltà di Joe Johnson e compagni di limitare l’onda d’urto dei lunghi Magic. L’unica vittoria di Atlanta è arrivata tenendo i Magic sotto i 90 punti e dando ad Howard meno spazio e tenendolo a percentuali inusuali per lui solitamente sopra il 50%. Per poter giocarsela nella serie Atlanta dovrà fare tesoro di questa esperienza e chiudere bene gli spazi in area come nella partita del 24 marzo.
    Da esaminare anche un altro fattore, ovvero i giorni di riposo: ben 9 quelli di Orlando senza giocare essendosi sbarazzata dei Bobcats con un secco 4-0. Atlanta ha invece giocato fino a 48 ore fa, portata a gara 7 dai miracolosi e sorprendenti Milwaukee Bucks. C’è chi dice che sarebbe meglio non perdere il ritmo partita e propende per un vantaggio Hawks, chi invece dice che il riposo è oro colato e sancisce una vittoria della serie dei Magic. Resta il fatto che gli Hawks sono una squadra piuttosto giovane e atletica che non ha problemi a recuperare lo sforzo di una gara di playoff in 2 giorni, anche in considerazione del fatto che Gara7 contro i Bucks non ha richiesto uno sforzo molto elevato e possono quindi presentarsi a Gara1 in ritmo senza essere scarichi mentalmente o fisicamente.
    Dal canto suo Orlando ha potuto preparare le migliori soluzioni tattiche per affrontare l’avversario nel secondo turno, con Van Gundy che ha potuto studiare ogni singola debolezza degli Hawks per poterne trarre vantaggio. Vedremo solo sul campo chi avrà ragione.

    I Magic hanno trovato l’apporto, finalmente, di Jameer Nelson in questi playoff, e con il gioco interno di Howard restano una delle squadre più difficili da fermare: un mix di “dentro-fuori” che se attuato con perizia risulta devastante. Se si decide di dare la palla dentro il pitturato, Dwight Howard risulta letale visto il suo strapotere fisico. Se la palla viene fatta girare sugli esterni, i Magic hanno giocatori che risultano pericolosissimi nel tiro dalla lunga distanza come Vince Carter, Jameer Nelson, Rashard Lewis, J.J. Redick, Matt Barnes, Jason Williams e Mickael Pietrus. E quando queste 2 armi funzionano assieme praticamente Orlando diventa imbattibile.
    Atlanta ha un enorme livello di talento di squadra ma contro i Bucks si sono viste difficoltà inaspettate segno che non sempre il talento, senza il duro lavoro, riesce a pagare. Se si vuole estrometterre i Magic dalla post season tutto dovrà essere perfetto e girare per il meglio altrimenti saranno dolori veri per i “Falchi”.

    I Magic dovrebbero scendere in campo con questo quintetto: Jameer Nelson e Vince Carter come guardie, Rashard Lewis e Matt Barnes come ali e Dwight Howard come centro. Dalla panchina potrebbero risultare decisivi il francese Mickael Pietrus (gran difensore e buon attaccante) Marcin Gortat come cambio di Howard, J.J. Redick tiratore terrificante e Jason Williams a portare tanta esperienza quando conta. Ricordiamo che la panchina dei Magic è stata la migliore nella regular season assieme a quella dei Cavs.
    Probabilmente il quintetto di partenza per gli Hawks sarà questo: Joe Johnson e Mike Bibby come guardie, Marvin Williams e Josh Smith come ali e Al Horford come centro. Dalla panchina Jamal Crawford (sesto uomo dell’anno e pericolosissimo interprete del doppio ruolo di playmaker e guardia tiratrice), Maurice Evans e il veterano Joe Smith daranno il loro contributo ad una squadra che ha come unico limite qualche sconfitta di troppo in trasferta dovuta ad un timore reverenziale che a scorrere il roster dei “Falchi” e il talento di squadra non avrebbe modo di esistere. Anche Pachulia potrebbe essere utile per spendere qualche fallo su Howard.

    Chiavi della serie saranno il confronto tra Josh Smith (inarrivabile come fisicità messa sul parquet) e Rashard Lewis: 2 modi differenti di interpretare il ruolo di ala grande, ma importantissimi nell’economia di squadra. Poi il confronto tra Horford e Howard: in regular season il centro dei Magic ha letteralmente asfaltato e distrutto il centro degli Hawks che è chiamato ad una pronta maturazione se vuole dare qualche chance alla sua squadra di passare il turno. Le percentuali dall’arco di Vince Carter potrebbero far pendere la bilancia dall’una o dall’altra parte. Da non sottovalutare anche il confrontro tra coach: Van Gundy ha dimostrato di essere arrivato ad un ottimo livello, Woodson, al contrario, nella serie contro i Bucks, ha mostrato molte lacune e il suo rivale Scott Skiles è uscito nettamente vincente dal duello. Dovrà rimediare in questa serie contro i Magic per elevare la sua reputazione.

    Si parte stanotte alle 8.00 pm (le 2 in Italia)

    Game 1 martedì 4 maggio 2010 8.00 PM Hawks @ Magic (2.00 orario italiano)
    Game 2 giovedì 6 maggio 2010 8.00 PM Hawks @ Magic (le 2.00 in Italia)
    Game 3 sabato 8 maggio 2010 5.00 PM Magic @ Hawks (le 23.00 in Italia)
    Game 4 lunedì 10 maggio 2010 8.00 PM Magic @ Hawks (2.00 orario italiano)
    Game 5 se necessaria mercoledì 12 maggio 2010 Hawks @ Magic orario da definire
    Game 6 se necessaria venerdì 14 maggio 2010 Magic @ Hawks orario da definire
    Game 7 se necessaria domenica 16 maggio 2010 Hawks @ Magic orario da definire

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: I pronostici

    I pronostici delle semifinali di Conference dei playoff 2010:

    EASTEN CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 4-0
    Magic-Hawks 4-2

    WESTERN CONFERENCE:

    Lakers-Jazz 2-4
    Suns-Spurs 4-1

  • NBA playoff 2010, primo turno: Atlanta spazza via Milwaukee

    Dopo essere stata sull’orlo della clamorosa eliminazione al primo turno dei playoff, gli Hawks rialzano la testa e nella decisiva gara 7 distruggono i Bucks sommergendoli sotto oltre 20 punti di scarto.
    Partita che ha visto le pessime percentuali di Milwaukee dal campo (32%) e un dominio a rimbalzo di Atlanta (55-32) che è risultato decisivo ai fini del risultato.
    Per Milwaukee resta un’annata straordinaria, culminata con gli inaspettati playoff e con il rimpianto dell’infortunio di Bogut. Atlanta ora invece andrà a sfidare i fortissimi Orlando Magic (ben riposati tra l’altro) di Dwight Howard.

    Risultati NBA del 2 maggio 2010

    Atlanta Hawks – Milwaukee Bucks 95-74
    –> Atl: Crawford 22, Horford 16, Josh Smith 15, Bibby 15 – Mil: Jennings 15, Ilyasova 13, Mbah a Moute 13

  • NBA playoff 2010, primo turno: Gasol elimina i Thunder, volano i Jazz, Hawks a gara 7

    Atlanta batte Milwaukee in trasferta, pareggia la serie e avrà ora la possibilità di giocarsi la gara decisiva sul parquet amico. Jamal Crawford dimostra a tutti che il premio di miglior sesto uomo è stato ben assegnato (24 punti), Johnson ne infila 22. Horford e Smith danno un buon apporto con 15 punti e altrettanti rimbalzi per il primo e 10 punti, 9 rimbalzi e 4 stoppate per il secondo. Pessima prova dei Bucks sia in attacco (32%) che a rimbalzo (51-42 per Atlanta). Solo Delfino con 20 punti (4 tiri da 3) riesce a tenere in piedi i padroni di casa, ma non può ovviamente bastare. Decisiva gara 7 da disputare ad Atlanta domenica 2 Aprile.

    Alla Energy Solutions Arena di Salt Lake City, i Jazz padroni di casa vincono l’incontro coi Nuggets e volano alle Semifinali di Conference. Match sostanzialmente equilibrato con piccoli strappi subito ricuciti da ambo le parti. Nel primo tempo va detto però che è Joey Graham a tenere a galla Denver con una prova assurada da 19 punti nei primi 2 quarti. La gara però si decide sul finale dopo il pari di Carmelo Anthony a quota 95: i Jazz producono un decisivo 11-0 di parziale con il gioco da 3 punti di Millsap e l’8/9 dalla lunetta del trio Williams-Boozer-Matthews. Per Denver è la fine della speranze di pareggiare la serie. Spettacolare e determinante la stoppata di un sorprendente Matthews (top scorer Jazz a quota 23 punti) che chiude la strada, sul +6, alla penetrazione di Anthony. Utah vince tirando ben 51 tiri liberi ed avendo il 52% dal campo con Boozer autore di una prova mostruosa da 22 punti e 20 rimbalzi mentre il duo Millsap-Matthews combina per 44 punti, 16 rimbalzi, 7 assist e 4 stoppate (21 punti e 11 rimbalzi per il solido Millsap). Non ha brillato come nelle altre partite Deron Williams (14 punti e 10 assist) ma i compagni hanno coperto la sua giornata storta. Per i Nuggets, non basta il risveglio di Billups (30 punti) dopo una serie deludente con Anthony che non va oltre i 20 punti ed il 6/22 dal campo. Graham alla fine chide con 21. Denver che saluta la post season al primo turno dopo aver fatto sputare sangue ai Lakers lo scorso anno in finale di Conference. Ora per i Jazz gli avversari saranno proprio i Lakers.

    Un tap-in di Gasol a soli 5 decimi di secondo dalla fine del match regala partita e serie a Los Angeles e sbatte fuori dai playoff i giovani Thunder che avrebbero meritato sicuramente qualcosa in più. Oklahoma che non si è mai arresa pur avendo davanti i campioni NBA, riuscendo sempre a resatre in partita anche quando tutto poteva far pensare ad un facile successo per L.A.
    Nel quarto quarto sul 91-84 per i gialloviola tutto sembra già scritto ma un parziale di 10-0 porta clamorosamente i Thunder avanti (94-91) grazie ai 2 assi Kevin Durant e Russell Westbrook. Mancano solo 2 minuti e Kobe riduce sull’azione successiva lo svantaggio infilando il suo 32esimo punto per il 94-93. Da quel momento si vede solo difesa, ma i campioni (come già molte volte è successo quest’anno) trovano il jolly in Gasol che corregge l’ultimo tiro di Bryant quasi sullo scadere per il controsorpasso (95-94). Con soli 5 decimi di secondo il tentativo finale della disperazione di Westbrook per i padroni di casa si spegne sul ferro e condanna i Thunder ad una crudele eliminazione.
    I Lakers hanno vissuto sulle magie di Bryant, ottimo Gasol in difesa (9 punti, 18 rimbalzi) poi il vuoto. Oklahoma ha avuto in Durant (26 punti), Green (16) e Westbrook (21) i punti di riferimento ma non è bastato. Questione di un rimbalzo in attacco! Resta comunque il fatto che gli ex Seattle Sonics hanno dimostrato che i Lakers non sono poi così imbattibili, anzi…
    E in più hanno messo a nudo i punti deboli, perchè se questi Lakers vengono fatti correre per tutto il parquet diventano una squadra molto vulnerabile. A coach Jerry Sloan di Utah basterà guardare queste partite per capire come battere i gialloviola, in fondo ad Oklahoma è mancata quell’esperienza che invece ai Jazz non manca di certo. E stando ai progressi dei giovani di Oklahoma chissà che il prossimo anno si festeggi la qualificazione a parti invertite, dopotutto nella NBA le rivincite sono all’ordine del giorno!

    Risultati NBA del 30 aprile 2010

    Milwaukee Bucks – Atlanta Hawks 69-83
    –> Mil: Delfino 20, Jennings 12, Thomas 11 – Atl: Crawford 24, Johnson 22, Horford 15
    Utah Jazz – Denver Nuggets 112-104
    –> Uta: Matthews 23, Boozer 22, Millsap 21 – Den: Billups 30, Graham 21, Anthony 20
    Oklahoma City Thunder – Los Angeles Lakers 94-95
    –> Okl: Durant 26, Westbrook 21, Green 16 – Lak: Bryant 32, Brown 11, Fisher 11

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 4-1 (Cavs al turno successivo)
    Hawks – Bucks 3-3
    Celtics – Heat 4-1 (Celtics al turno successivo)
    Nuggets – Jazz 2-4 (Jazz al turno successivo)
    Lakers – Thunder 4-2 (Lakers al turno successivo)
    Magic – Bobcats 4-0 (Magic al turno successivo)

    Mavs – Spurs 2-4 (Spurs al turno successivo)
    Suns – Trail Blazers 4-2 (Suns al turno successivo)

  • NBA: Tyreke Evans nominato rookie dell’anno

    Tyreke Evans, dei Sacramento Kings, è stato nominato “rookie of the year” ovvero matricola dell’anno della NBA.
    Succede a Derrick Rose dei Chicago Bulls e i 2 hanno qualcosa in comune: infatti i 2 atleti sono entrati nella Lega provenienti dall’Università di Memphis.

    Evans, quarta scelta assoluta dell’ultimo draft, entra anche in un club molto esclusivo, quello dei giocatori che al primo anno nella Lega hanno avuto almeno 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media a partita, accostandosi a vere leggende del basket professionistico americano come Oscar Robertson, Michael Jordan e LeBron James.
    La guardia dei Kings ha infatti avuto 20.1 punti, 5.8 assist e 5.3 rimbalzi di media ad incontro e questo ha fatto la differenza rispetto ai suoi avversari che erano Stephen Curry dei Golden State Warriors e Brandon Jennings dei Milwaukee Bucks (unico tra i 3 però a disputare i playoff dove sta giocando in modo meraviglioso trascinando i suoi Bucks al momentaneo vantaggio su Atlanta per 3-2 e la possibilità stanotte di mandare a casa i favoriti Hawks nella gara 6 sul parquet amico).

    Evans ha ottenuto 67 voti da primo posto per un punteggio totale di 491 punti, secondo si è piazzato Curry con 43 voti da primo posto e 391 punti complessivi, terzo Jennings con 12 preferenze e 204 punti totali.

    I complimenti sono arrivati, al numero 13 di Sacramento, innannzitutto dagli sconfitti che hanno espresso grandi apprezzamenti per la stagione disputata dal loro collega.

    Queste le parole del vincitore all’annuncio della sua vittoria:

    Sono fiero che il mio nome venga accostato a nomi di giocatori che hanno fatto la storia di questo gioco. Quando sono arrivato in NBA il mio obiettivo era di vincere questo trofeo e aiutare la mia squadra; uno l’ho portato a termine adesso bisogna lavorare sul secondo e siamo decisamente sulla buona strada“.

    Per completezza riportiamo i suoi massimi stagionali in ogni singola categoria:

    Punti: 34 vs CHA 18/1/2010)
    Rimbalzi: 11 (per 4 volte)
    Assist: 13 (per 2 volte)
    Recuperi: 4 (per 2 volte)
    Stoppate: 3 (per 3 volte)

  • Impresa dei Bucks ad Atlanta, i Nuggets restano in corsa

    Un grandissimo quarto periodo permette ai Milwaukee Bucks di espugnare il parquet degli Atlanta Hawks e di portarsi in vantaggio per 3-2 nella serie.
    Hawks con la partita in mano a pochi minuti dal termine (82-73), messi sotto con un parziale di 14-0 per l’incredibile 87-82 a soli 33 secondi dalla fine del match. Horford prova a caricarsi la squadra sulle spalle e con 5 punti (anche un clamoroso, per lui, tiro da 3 punti) riporta sotto i padroni di casa (89-87). Jennings si prende la responsabilità di andare in lunetta sul fallo sistematico di Atlanta, mantiene la freddezza e segna i 2 liberi della vittoria. Alla fine saranno 25 i punti per l’ex Lottomatica Roma, sempre importante nei momenti chiave, ottimo come al solito l’apporto di Salmons (19 punti) e di un fantastico Ridnour (15 punti in soli 17 minuti!). Per Gli Hawks molto sottotono Joe Johnson con soli 13 punti, Crawford (premiato nel prepartita) non dimostra le qualità che gli sono valse il premio di sesto uomo dell’anno, chiudendo con 11 miseri punti e percentuali pessime dal campo. A tirare la carretta i soli Horford (25 punti e 11 rimbalzi) e Marvin Williams (22 punti). Bucks che riescono a non far vedere l’assenza degli infortunati Bogut e Redd, tenendo testa ai lunghi degli Hawks a rimbalzo (39-39) sebbene l’assenza del centro croato-australiano si faccia sentire, e demolendo gli avversari nel tiro da 3 anche senza lo specialista Redd (2-11 per Atlanta, 8-19 per i Bucks).
    Gara 6 è in programma a Milwaukee venerdì 30 aprile, con i Bucks che non possono lasciarsi sfuggire l’occasione di chiudere la serie. Coach Skiles sta dimostrando di essere pronto per grandi franchigie, veramente un grande allenatore: nessuno dava speranze alla sua squadra, si pronosticava addirittura lo sweep sul 4-0 e invece pur dovendo rinunciare a 2 dei suoi migliori giocatori sta mettendo sotto scacco i più quotati avversari.

    Denver annulla il primo match point per i Jazz e sul parquet di casa porta la serie sul 3-2. Gara risolta solo nella ripresa dopo che per 3 quarti la partita si è mantenuta sostanzialmente in equilibrio. Ultimo parziale letale dei Nuggets che chiudono con 6 uomini in doppia cifra tra cui il solito Anthony con 26 punti e 11 rimbalzi, Billups con 21, Martin che chiude quasi in doppia doppia con i suoi 18 punti e 9 rimbalzi, i 17 di Smith con un mortifero 4/5 da 3, 10 punti 7 rimbalzi e 3 stoppate per Andersen che risponde così alle critiche di Anthony a fine gara 4 e Afflalo che ne segna 12 senza sbagliare un tiro (3/3 da 2 e 2/2 da 3!)
    Utah sempre più dipendente dal duo Williams-Boozer (34 punti e 10 assist per il primo, 25 e 16 rimbalzi per il secondo). Matthews e Millsap hanno provato ad essere di aiuto ma non è bastato per portare a casa la partita che di fatto ha riaperto la serie.
    Gara 6 è in programma a Salt Lake City venerdì 30 aprile. Per i Jazz sarebbe meglio chiudere il conto e non fidarsi di questi Nuggets.

    Risultati NBA del 28 aprile 2010

    Atlanta Hawks – Milwaukee Bucks 87-91
    –> Atl: Horford 25, Williams 22, Johnson 13 – Mil: Jennings 25, Salmons 19, Ridnour 15
    Denver Nuggets – Utah Jazz 116-102
    –> Den: Anthony 26, Billups 21, Martin 18 – Uta: Williams 34, Boozer 25, Millsap 16

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 4-1 (Cavs al turno successivo)
    Hawks – Bucks 2-3
    Celtics – Heat 4-1 (Celtics al turno successivo)
    Nuggets – Jazz 2-3
    Lakers – Thunder 3-2
    Magic – Bobcats 4-0 (Magic al turno successivo)
    Mavs – Spurs 2-3
    Suns – Trail Blazers 3-2

  • Jamal Crawford premiato come miglior sesto uomo della stagione

    Jamal Crawford degli Atlanta Hawks ha vinto il premio come miglior sesto uomo dell’anno, battendo la concorrenza di altri grandissimi atleti come Jason Terry dei Dallas Mavericks, Anderson Varejao dei Cleveland Cavaliers, J.R. Smith dei Denver Nuggets, Paul Millsap degli Utah Jazz, Manu Ginobili dei San Antonio Spurs, Lamar Odom dei Los Angeles Lakers, Carl Landry dei Sacramento Kings, Al Harrington dei New York Knicks e Kevin Love dei Minnesota Timberwolves.

    La guardia degli Hawks, ex Bulls, Knicks e Warriors, ha disputato una stagione fenomenale partendo dalla panchina come primo cambio dei titolari scrivendo a referto 18 punti, 3 rimbalzi e 2.5 assist a partita. Crawford ha ricevuto ben 580 dei 610 voti totali di cui 110 sui 122 disponibili come votazioni da primo posto.
    Al secondo posto, staccatissimo, Jason Terry con 220 preferenze, terzo Varejao con 126.

    E’ stato il secondo miglior realizzatore di Atlanta in stagione dietro al leader Joe Johnson; per ben 27 volte, pur partendo dalla panchina, è stato il miglior realizzatore in singole partite di stagione regolare. Si è classificato settimo assoluto nella graduatoria dei migliori tiratori da 3 punti segnandone 163 (solo Chuck Person degli Indiana Pacers nel 1991-1992 fece meglio partendo dalla panchina con 164), i suoi 18 punti a gara sono la media più alta dopo quella di Ricky Pierce (23 punti a partita nel 1989-1990) per un giocatore che parte dalla panchina. Inoltre Crawford ha fatto registrare anche 9 giochi da 4 punti in stagione (canestro da 3 più fallo per il libero aggiuntivo) e guida la classifica NBA di ogni tempo in questa “specialità” con 28 giocate complessive nella sua carriera.

    Durante la premiazione ha parlato proprio il suo coach, Mike Woodson:

    Sono molto fiero di Jamal, si è subito ambientato e accettato il ruolo di sesto uomo senza obiettare. E’ un grande giocatore in campo ma soprattutto fuori, è un serio professionista e si è sempre allenato dando il massimo. E’ un onore avere un bomber come lui che esce dalla panca“.

    Ecco invece le parole del vincitore:

    Incredibile! Non posso crederci. Sono riuscito a battere giocatori del calibro di Jason Terry e Manu Ginobili. Ringrazio coach Woodson per la fiducia visto il mio avvio di stagione poco felice. E’ stato duro accettare di partire dalla panchina. Ringrazio tutti anche per il mio nuovo soprannome “The Difference”, è un grande onore e spero di poter onorare questo premio“.

  • Magic avanti, Milwaukee pareggia, Phoenix ad un passo dalla qualificazione

    I Milwaukee Bucks pareggiano il conto contro Atlanta. Hawks che in trasferta si trasformano completamente rispetto alla squadra che gioca sul parquet amico, quasi una sindrome da dottor Jeckill & Mister Hyde! Le partite fuori casa sono il vero limite di questa squadra che altrimenti sarebbe insidiosa anche per il titolo. I Bucks restano senza segnare dal campo negli ultimi 3 minuti del quarto periodo ma riescono a resistere alla tardiva rimonta dei “Falchi”. Il 10/11 dalla lunetta basta a portare a casa il match. Ottima prova del trio Jennings (23 punti) , Salmons (22) e Delfino (22 con un incredibile 6/8 da 3) che guidano i padroni di casa al successo. Per gli Hawks non bastano i 29 punti di Joe Johnson che smista anche 9 assist mentre Crawford porta dalla panchina 21 punti. 10/19 da 3 per Atlanta che però subisce lo strapotere dei Bucks nel pitturato (44-26 i punti complessivi in area) anche senza l’infortunato Bogut. Male Horford, vera palla al piede per Atlanta, Josh Smith (20 punti e 9 rimbalzi) non ha potuto combattere contro tutti i lunghi dei Bucks. Gara 5 sarà ad Atlanta mercoledì 28 aprile. Chi vince si assicura una fetta di qualificazione.

    Orlando è la prima qualificata per le semifinali di Conference. Unica squadra a completare lo “sweep” (cappotto) sugli avversari e inizia a far paura nella lotta al titolo. I vicecampioni si sono sbarazzati in sole 4 gare dei sempre temibili Charlotte Bobcats, pur avendo un contributo minimo da parte della propria stella, il centro Dwight Howard (anche in gara 4 solo 6 punti e 13 rimbalzi). Nel quarto quarto 2 liberi di Tyson Chandler regalano il -1 a Charlotte ma Pietrus (con 2 triple) e Nelson chiudono la gara con un parziale di 9-0. 18 punti per Nelson, senza dubbio il migliore nella serie contro i Cats mentre Carter mette a referto 21 punti con 7/16 al tiro con il trio Pietrus-Barnes-Lewis che combina per 10 delle 13 triple mandate a bersaglio dai Magic. Charlotte esce dai playoff con tanta delusione (neanche una gara vinta, che doveva essere quantomeno il minimo) e con una brutta gara 4 di Stephen Jackson che non va oltre gli 8 punti con 2/11 dal campo, 8 assist e 4 palle perse. Ci ha provato con orgoglio Tyrus Thomas, autore di 21 punti e 9 rimbalzi uscendo dalla panchina ma non è bastato per una squadra che in un match decisivo ha tirto con il 26% da 3 ed il 63% ai liberi. Orlando ora attederà pazientemente la vincente di Hawks-Bucks, potendo usufruire di tanti giorni di riposo che non fanno mai male!

    A Phoenix i Suns si portano in vantaggio nella serie e mettono una serie ipoteca sul passaggio del turno. Per un quarto (il primo) Portland si tiene in partita chiudendo avanti di un punto (28-27) ma poi cala il buio, con i successivi periodi dominati letteralmente da Phoenix. Nel finale del tempo i padroni di casa infatti acquisiscono la doppia cifra di vantaggio che non molleranno più, con la tripla di Dudley che sfrutta il settimo assist di un Nash che successivamente segna 9 punti nel terzo quarto guidando i Suns sul +20. Portland non reagisce e l’ultimo periodo vede la fuga definitiva di Phoenix che stordisce gli avversari a suon di triple (3 di Dudley) e addirittura con un gioco da 4 punti di Frye. 5 Suns in doppia cifra (Frye con 20 punti, Dudley 19, Stoudemire 19, Nash 14 punti e 10 assist e 13 di Richardson.Per i Blazers 21 punti di Miller e 17 a testa per Bayless e Aldridge. I 2 reduci da infortuni, ovvero Roy e Batum segnano solo 5 punti il primo e 3 il secondo: condizioni fisiche troppo precarie per una serie che potrebbe essere segnata. Gara 6 a Portland giovedì 29 aprile. Phoenix va per chiudere il discorso e sbattere fuori dai playoff i Blazers.

    Risultati NBA del 26 aprile 2008

    Milwaukee Bucks – Atlanta Hawks 111-104
    –> Mil: Jennings 23, Salmons 22, Delfino 22 – Atl: Johnson 29, Crawford 21, Josh Smith 20
    Charlotte Bobcats – Orlando Magic 90-99
    –> Cha: Thomas 21, Wallace 17, Diaw 13 – Orl: Carter 21, Nelson 18, Lewis 17
    Phoenix Suns – Portland Trail Blazers 107-88
    –> Pho: Frye 20, Stoudemire 19, Dudley 19 – Por: Miller 21, Aldridge 17, Bayless 17

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 3-1
    Hawks – Bucks 2-1
    Celtics – Heat 3-1
    Nuggets – Jazz 1-3
    Lakers – Thunder 2-2
    Magic – Bobcats 3-0
    Mavs – Spurs 1-3
    Suns – Trail Blazers 2-2

  • Charlotte sull’orlo dell’eliminazione, orgoglio Blazers e Bucks

    Orlando espugna Charlotte (alla prima apparizione nei playoff, in casa, da quando ha preso la denominazione di Bobcats) e ancora una volta il protagonista è Jameer Nelson con 32 punti. Dwight Howard è come al solito una presenza in difesa (7 stoppate per il neo miglior digensore dell’intera Lega, 18 in 3 partite in questa serie contro i Cats). Ai padroni di casa non bastano i 19 punti di Stephen Jackson e i 13 a testa di Wallace e Felton. Orlando nella prossima partita (lunedì 26 aprile) cercherà di chiudere la serie, cosa oramai pressochè certa.

    Milwaukee riapre la serie contro Atlanta: i 22 punti di un super trascinatore quale John Salmons permettono ai Bucks di imporsi sugli Hawks che registrano pessime percentuali al tiro. Buono il contributo di Stackhouse da 16 punti e di Jennings (13). Joe Johnson con 25 punti ha provato a non piegarsi ai rossoverdi ma il resto della squadra non ha seguito il loro leader. Decisivi il primo e il terzo quarto dove Milwaukee ha fatto la differenza. Gara 4 è in programma sempre a Milwaukee lunedì 26 aprile, con i Bucks desiderosi di impattare.

    Uno strepitoso LaMarcus Aldridge da 31 punti e 11 rimbalzi permette a Portland di imporsi sui Suns. Liete notizie per i Blazers che vedono il ritorno in campo (a tempo di record vista l’operazione di pochi giorni fa al menisco!) di Brandon Roy che contribuisce al successo con 10 punti. A Phoenix non bastano i 26 punti di Stoudemire e i 15 a testa per Nash e Richardson (molto in calo dopo i 42 punti di gara 3). Ora si ritorna in Arizona per gara 5, snodo cruciale per le sorti dell’intera serie.

    Risultati NBA del 24 aprile 2010

    Charlotte Bobcats – Orlando Magic 86-90
    –> Cha: Jackson 19, Hughes 14, Felton 13, Wallace 13 – Orl: Nelson 32, Lewis 14, Howard 13
    Milwaukee Bucks – Atlanta Hawks 107-89
    –> Mil: Salmons 22, Stackhouse 16, Jennings 13 – Atl: Johnson 25, Pachulia 16, Crawford 11
    Portland Trail Blazers – Phoenix Suns 96-87
    –> Por: Aldridge 31, Miller 15, Bayless 11 – Pho: Stoudemire 26, Nash 15, Richardson 15