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  • L’Atalanta completa il tris di primi in Europa League

    L’Atalanta completa il tris di primi in Europa League

    Serata di gioia per l’Atalanta in Europa League, i nerazzurri di Gasperini battono 1-0 il Lione e, dopo la qualificazione conquistata lo scorso turno, si aggiudicano il primo posto nel Gruppo E.

    Un traguardo da definire storico e difficilmente pronosticabile al momento del sorteggio, l’Atalanta veniva vista da molti come terza forza del girone con qualche chance di insidiare l’Everton per il secondo posto.

    Finisce male l’esordio europeo da allenatore per Gattuso, il suo Milan gioca una brutta partita ed esce sconfitto per 2-0 in casa del Rijeka. Niente di preoccupante per quanto riguarda la classifica del girone D di Europa League che i rossoneri avevano già vinto, qualche pensiero in più il tecnico certamente lo avrà a causa della prestazione negativa.

    Già qualificata e prima lo era anche la Lazio, i biancocelesti di Inzaghi hanno subito la prima sconfitta europea stagionale in casa dei belgi dello Zulte Waregem. Sotto per 2-0, la Lazio è riuscita a recuperare sul 2-2, grazie ad un Lucas Leiva versione assistman prima e goleador poi, prima di subire il definitivo 3-2 firmato da Leya Iseka. Da segnalare il buon rientro in campo di Felipe Anderson, assente dallo scorso maggio.

     

    Partiamo con il racconto della gara dei nerazzurri.

    Al Mapei Stadium di Sassuolo va in campo un vero e proprio spareggio per la vetta del girone di Europa League. Nei primi minuti si assiste ad un’occasione per parte, prima Diaz costringe Berisha ad una bella parata, poi Cristante si fa trovare solo in area ma di testa mette fuori. Al 10° l’Atalanta passa in vantaggio: cross di Spinazzola, Hateboer tenta la girata al volo, la palla rimbalza alta e finisce verso Petagna che con la faccia segna il gol. Il gol carica ancora di più i bergamaschi che non permettono alcuna reazione al Lione, l’unica azione degna di nota per i francesi arriva sul finale di tempo e se la costruisce Depay, ma il suo tiro dalla distanza viene deviato sul fondo.

    La ripresa vede ancora l’Atalanta al controllo della sfida con gli ospiti che non riescono a rendersi mai pericolosi. I nerazzurri di Gasperini tengono alla grande il controllo delle operazioni ma rischiano una clamorosa beffa al 92° quando la punizione calciata da Fekir colpisce il palo. Finisce 1-0 per l’Atalanta che conquista il primo posto nel girone E di Europa League e sarà così testa di serie nel sorteggio.

     

    ATALANTA – LIONE 1-0 (10° Petagna)

    Atalanta (3-4-3): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Hateboer, Cristante (87° De Roon), Freuler, Spinazzola; Iličić (83° Palomino), Petagna (75° Kurtic), Gomez

    Allenatore: Gasperini.

    Lione (4-2-3-1): Lopes; Rafael, Marcelo, Diakhaby, Mendy; Ferri, Ndombele; Cornet (45°+1 Geubbels), Fekir, Depay (68° Aouar); Mariano Diaz (75° Gouiri)

    Allenatore: Genesio.

    Arbitro: Eskov.

    Ammoniti: Freuler (A)

     

    Passiamo all’altra gara delle 19 con una italiana in campo ovvero il Milan.

    La sfida di Rijeka non ha alcuna validità ai fini della classifica in quanto il Milan è già qualificato come primo ai sedicesimi di Europa League ed i croati già eliminati. Gattuso sfrutta il suo esordio europeo per fare parecchio turnover, con la speranza di vedere la grinta di chi sino ad ora ha giocato meno. Le cose si mettono subito male perché al 6° Puljic pennella una punizione che bacia l’interno del palo non lasciando scampo a Storari. Ci si aspetta una reazione rabbiosa o quantomeno un Milan più aggressivo ed invece per tutto il primo tempo i rossoneri non riescono praticamente mai a spaventare la difesa dei padroni di casa.

    Si riparte ed il Rijeka raddoppia subito, cross basso dal fondo di Kvrzic, Paletta si fa anticipare con troppa facilità da Gavranovic che gira in rete la palla del 2-0. Subita la seconda rete il Milan prova a farsi più intraprendente ma il primo pericolo per il portiere Sluga arriva al 59° con la conclusione di Antonelli, servito da Locatelli, deviata sul fondo. Al 77° insidiosa punizione di Biglia fuori non di molto. Non accade molto altro, Gattuso inizia la propria marcia europea con una sconfitta.

     

    RIJEKA – MILAN 2-0 (6° Puljic, 47° Gavranovic (M))

    Rijeka (4-2-3-1): Sluga; Vesovic, Zuparic, Elez, Zuta; Pavicic, Males; Acosty (76° Puncec), Puljic, Kvrzic (85° Mavrias); Gavranovic (81° Crnic)

    Allenatore: Kek.

    Milan (3-5-2): Storari; Zapata, Paletta, Romagnoli; Calabria, Zanellato (74° Abate), Biglia, Locatelli, Antonelli (80° Forte); Cutrone, André Silva

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Vad.

    Ammoniti: André Silva (M), Males (R), Antonelli (M), Locatelli (M)

     

    Concludiamo con la partita della Lazio iniziata alle 21.05.

    Tra Zulte Waregem e Lazio la gara ha il sapore dell’amichevole in quanto i padroni di casa sono già eliminati mentre i biancocelesti hanno già vinto il proprio girone da un paio di turni, per questo motivo Inzaghi attua un corposo turnover puntando anche sui propri giovani. La partenza della sfida sorride allo Zulte che al 6° passa già in vantaggio con il colpo di testa, non irresistibile, di De Pauw su cross di Kaya. La Lazio prova subito a reagire ma in sostanza non crea nulla di pericoloso, anzi è De Pauw ad avere ad avere un’altra chance di testa, blocca Vargic. Al 26°gli uomini di Inzaghi sfiorano il pareggio, cross di Patric, tocco di Caicedo e palla che arriva verso Crecco che però non riesce a colpire. Il pareggio biancoceleste arriverebbe anche al 34° con Palombi, si alza però la bandierina del guardalinee, rete annullata. Al 45° un pasticcio del portiere Vargic rischia di regalare il raddoppio allo Zulte ma i belgi non ne approfittano, il pallone finisce altissimo sopra la traversa ed il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte con la Lazio che prova ad alzare le proprie posizioni, cercando di chiudere indietro lo Zulte. I biancocelesti sembrano sempre poter creare presupposti positivi in ogni azione ma alla fine concretamente Bostyn non corre pericoli. Al 60° lo Zulte raddoppia con Haylen bravo a divincolarsi e a girare in rete su azione da corner. Al 66° la Lazio accorcia con Caicedo che gira in gol la sponda di Lucas Leiva arrivata dopo il cross di Lukaku. Al 76° arriva addirittura il pareggio, Lucas Leiva è rapidissimo con un colpo di tacco a mettere in gol una palla vagante nell’area piccola. Lo Zulte però non ci sta e al 83° Leya Iseka si gira dal limite e lascia partire una conclusione talmente precisa da non lasciare scampo a Vargic. Non succede molto altro, lo Zulte Waregem s’impone per 3-2.

     

    ZULTE WAREGEM – LAZIO 3-2 (6° De Pauw (Z), 60° Heylen (Z), 66° Caicedo (L) 76° Lucas Leiva (L), 83° Leya Iseka (Z))

    Zulte Waregem (3-4-1-2): Bostyn; Heylen, De Fauw, Baudry; Walsh (87° Saponjic), Doumbia (46° De Sart), Kaya, Madu (46° Hamalainen); Coopman; Leya Iseka, De Pauw.

    Allenatore: Dury.

    Lazio (3-5-2): Vargic; Patric, Luiz Felipe (65° Wallace), Bastos; Basta, Miceli (55° Lucas Leiva), Murgia, Crecco (55° Felipe Anderson), Lukaku; Palombi, Caicedo

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Kalogeropoulos.

    Ammoniti: Walsh (Z)

    I risultati della serata di Europa League | © UEFA.com

    Queste le squadre qualificate ai sedicesimi di Europa League: Villarreal (Spa), Astana (Kaz), Dinamo Kiev (Ucr), Partizan (Srb), Braga (Por), Ludogorets (Bul), Milan (Ita), Aek Atene (Gre), Atalanta (Ita), Lione (Fra), Lokomotiv Mosca (Rus), Copenhagen (Dan), Plzen (Cze), Steaua Bucarest (Rom), Stella Rossa (Srb), Salzburg (Aut), Olympique Marsiglia (Fra), Athletic Bilbao (Spa), Ostersunds (Sve), Lazio (Ita), Nizza (Fra), Zenit (Rus), Real Sociedad (Spa).

    A queste 16 si aggiungono le 8 retrocesse dalla Champions League: Cska Mosca (Rus), Celtic (Sco), Atletico Madrid (Spa), Sporting Lisbona (Por), Spartak Mosca (Rus), Napoli (Ita), Lipsia (Ger), Borussia Dortmund (Ger).

     

  • Europa League: manita per Milan e Atalanta, Lazio pari indolore

    Europa League: manita per Milan e Atalanta, Lazio pari indolore

    Serata fantastica per le squadre italiane impegnate in Europa League, Atalanta e Milan rifilano una manita rispettivamente in trasferta a Liverpool con l’Everton e in casa contro l’Austria Vienna. La Lazio viene fermata sul 1-1 in casa ma è un pari che non fa male, i biancocelesti erano già qualificati al primo posto nel girone.

    Il doppio successo per 5-1 regala a Milan ed Atalanta la qualificazione ai sedicesimi di Europa League e per i rossoneri arriva anche il primo posto nel girone, i nerazzurri bergamaschi si giocheranno la vetta del proprio gruppo nell’ultima gara in casa contro il Lione. 

    L’Italia realizza così un ottimo ed importante 3 su 3 in Europa League e il tutto con un turno d’anticipo.

    Veniamo al racconto della sfida delle 19 con la Lazio protagonista.

    Una Lazio che fa molto turnover viene subito attaccata dal Vitesse a cerca di punti per sperare nella qualificazione. Al 4° Matavz sfiora il gol, per il vantaggio ospite basta attendere pochi minuti perché al 13° Linssen su calcio di punizione non lascia scampo a Vargic. Il portiere biancoceleste è bravo a salvare su Mount. La Lazio si sveglia e prima della mezz’ora sfiora il pari con Palombi e al 42° trova l’uno ad uno grazie ad una gran conclusione al volo di Luis Alberto. Il gol sostanzialmente chiude la gara con 45 minuti d’anticipo, nella ripresa infatti non si segnalano emozioni, all’Olimpico finisce 1-1 con il Vitesse che saluta l’Europa League con un turno d’anticipo.

     

    LAZIO – VITESSE 1-1 (13° Linssen (V), 41° Luis Alberto (L))

    Lazio (3-5-1-1): Vargic; Patric, Luiz Felipe, Bastos; Basta (86° Miceli), Murgia, Luis Alberto (68° Marusic), Crecco, Lukaku; Nani (54° Lulic); Palombi

    Allenatore: Inzaghi.

    Vitesse (4-3-3): Pasveer; Lelieveld (81° Dabo), Kashia, Miazga, Faye; Serero, Mount, Foor; Rashica (69° Van Bergen), Matavz (62° Castaignos), Linssen

    Allenatore: Fraser.

    Arbitro: Palabiyik.

     

    Passiamo alla sfida di San Siro.

    Il Milan parte tenendo in mano il pallino del gioco ma con un ritmo basso che non crea problemi agli avversari. Al 21° Bonucci tiene in gioco Monschein, l’attaccante supera Donnarumma in uscita e poi calcia a porta vuota, il tiro però è lentissimo e sulla traiettoria c’è Bonucci, il capitano del Milan però inspiegabilmente non riesce a deviare il pallone che beffardo gli passa tra le gambe ed entra. La reazione del Milan è immediata, Rodriguez al 27° è bravo a farsi trovare solo sul secondo palo, controlla la palla e poi con freddezza la infila alle spalle del portiere. Al 36° Rodriguez è ancora protagonista il suo calcio di punizione rasoterra trova sulla traiettoria André Silva, il portoghese controlla e a due passi da Pentz sigla il raddoppio. Al 42° c’è anche tempo per il gol di Cutrone che ben servito dal cross dal fondo di Borini, segna di testa il 3-1. Al riposo si va con questo risultato.

    Il Milan parte subito forte e costruisce un paio di palle gol ma non riesce a concretizzarle, l’Austria Vienna si affida a qualche ripartenza del velocissimo Pires ma niente più. Al 69° il poker arriva e lo serve André Silva con un bel diagonale, dall’interno dell’area, che sorprende Pentz e si insacca. Prima del fischio finale c’è tempo anche per la doppietta di Cutrone che dribbla il portiere e al 93° segna il 5-1, il Milan porta a casa un successo importante che non solo vale la qualificazione ai sedicesimi di Europa League ma significa anche primo posto del girone.

     

    MILAN – AUSTRIA VIENNA 5-1 (21° Monschein (A), 27° Rodriguez (M), 36°, 69° André Silva (M), 42°, 93° Cutrone (M))

    Milan (3-5-2): Donnarumma; Musacchio, Bonucci (80° Gomez), Zapata; Borini (74° Locatelli), Kessié, Calhanoglu, Biglia, Rodriguez (64° Antonelli); André Silva, Cutrone

    Allenatore: Montella.

    Austria Vienna (4-3-3): Pentz; de Paula, Kadiri, Borković,  Salamon (69° Gluhakovic); Alhassan, Serbest, Holzhauser (86° Lee); Prokop, Monschein, Pires (78° Tajouri).

    Allenatore: Fink.

    Arbitro: Treimanis.

    Ammoniti: Musacchio (M), Salamon (A)

     

    Concludiamo con la sfida del Goodison Park tra Everton ed Atalanta.

    I bergamaschi volano in Inghilterra per cercare di chiudere il discorso, l’Everton è al’ultima chiamata. I primi 10 minuti sono sostanzialmente di marca Toffies ma Berisha a parte una buona uscita non deve compiere interventi. Al 10° ci prova di testa Masiello ma la palla finisce alta. Passano solo 2 minuti e l’Atalanta passa in vantaggio, percussione sulla destra di Castagne, il belga arriva sul fondo e poi piazza un passaggio basso in area che trova pronto Cristante, conclusione di destro e palla in gol. I padroni di casa cercano di reagire ma i primi pericoli arrivano dopo la mezz’ora, prima Mirallas calcia fuori, poi è bravo Toloi a salvare, il primo tempo si chiude con i nerazzurri avanti 1-0.

    Si riparte e l’Atalanta ha subito una super chance per indirizzare ancor di più il match, Cristante si procura un calcio di rigore che però Gomez si fa parare. Cristante è in una serata strepitosa, al 50° va anche vicino al 2-0 ma l’Everton salva quasi sulla linea. Al 63° Cristante corona la sua super partita girando di testa in gol un corner battuto da Gomez. La reazione dell’Everton questa volta porta i suoi frutti ed al 71° Ramirez controlla in area l’assist di Mirallas e fa partire il diagonale che Berisha non riesce a parare. L’Atalanta non si spaventa e anzi nel finale dilaga prima al 87° con la conclusione da fuori di Gosens e negli ultimissimi minuti con la doppietta di Cornelius che vale il definitivo 5-1. L’Atalanta si qualifica ai sedicesimi di Europa League e nell’ultimo turno si giocherà il primo posto del gruppo con il Lione.

     

    EVERTON – ATALANTA 1-5 (12°, 63° Cristante (A), 71° Ramirez (E), 87° Gosens (A), 89°, 94° Cornelius (A))

    Everton (4-3-3): Robles; Kenny (69° Feeney), Martina, Keane, Williams; Davies, Baningime, Klaassen (62° Vlasic); Mirallas (79° Calvert-Lewin), Rooney, Ramirez.

    Allenatore: Unsworth

    Atalanta (3-5-2): Berisha; Toloi, Palomino, Masiello (61° Caldara); Hateboer (70° Gosens), Cristante (82° Cornelius), de Roon, Freuler, Castagne; Petagna, Gomez

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Kehlet

    Ammoniti: Williams (E), Martina (E), Davies (E), Calvert-Lewin (E)

     

  • Europa League, volano Lazio ed Atalanta, delude il Milan

    Europa League, volano Lazio ed Atalanta, delude il Milan

    La serata della terza giornata dei gironi di Europa League sorride a Lazio ed Atalanta che giocano due grandi gare e s’impongono, contro il Nizza in trasferta i biancocelesti e contro l’Apollon Limassol in casa i nerazzurri. Rimane deluso San Siro che vede il Milan di Montella non andare oltre allo zero a zero contro l’Aek Atene.

    Fortunatamente la classifica dei gironi di Europa League sorride ancora a tutte e tre: Il Milan si trova al comando del girone D con 7 punti, due di vantaggio sul Aek, al terzo posto il Rijeka con 3, fanalino di coda l‘Austria Vienna con 1 punto. Nel Gruppo E l’Atalanta è in testa con 7 punti, davanti al Lione con 5, l’Apollon con 2 e sorprendentemente all’ultimo posto si trova l’Everton con 1. Ancora meglio per la Lazio che guida il gruppo K a punteggio pieno (9), davanti al Nizza con 6 e alla coppia Vitesse, Zulte Waregem ferma ad 1.

    Partiamo con la gara della prima italiana in campo, la Lazio.

    I biancocelesti, con un discreto turnover, partono malissimo e al 4° vanno subito sotto, perfetto cross dell’ex Inter Sneijder, la palla arriva a Balotelli che di testa batte Strakosha. La reazione della Lazio è immediata, palla al centro, un paio di passaggi ed il pallone è in area francese, Dante e Cardinale non si intendono, s’infila Caicedo che di tocca segna il gol del pari. La partita prosegue in maniera piacevole ad al 37° Radu non è bravo a sfruttare una respinta del portiere e calcia sopra la traversa. Si va al riposo sul 1-1.

    Nella ripresa è Balotelli ad avere una buona occasione ma la spreca. Al 60° Inzaghi si gioca la doppia carta pesante Immobile-Luis Alberto ma il gol del vantaggio al 65° lo confezionano Caicedo, con un bel assist dal fondo, e Milinkovic-Savic che gira in gol. La rete che chiude definitivamente la gara la sigla ancora Milinkovic-Savic con il colpo di testa su azione da corner al minuto 89°.

     

    NIZZA – LAZIO 1-3 (4° Balotelli (N), 5° Caicedo (L), 65°, 89° Milinkovic-Savic (L))

    Nizza (4-2-3-1): Cardinale; Marlon, Dante, Le Marchand, Jallet (88° Srarfi); Mendy, Walter; Lees Melou (70° Plea), Snejider, Burner; Balotelli.

    Allenatore: Favre.

    Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Bastos, Luiz Felipe, Radu; Patric, Murgia, Di Gennaro (60° Luis Alberto), Milinkovic, Lulic; Nani (60° Immobile); Caicedo (75° Lucas Leiva).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Thomson.

    Ammoniti: Mendy (N), Luiz Felipe (L).

     

    Veniamo al racconto del match dei nerazzurri bergamaschi.

    La partenza dell’Atalanta è buona, l’Apollon Limassol non demerita ma al 11° i ciprioti cadono, bell’azione personale di Spinazzola che mette in mezzo un bel rasoterra che trova Ilicic pronto a segnare a porta vuota. Il gol carica ancora di più i padroni di casa che avrebbero subito la chance di raddoppiare con Freuler ma il portiere si salva. Gli uomini di Gasperini dominano la gara, Petagna ha due volte la palla per il raddoppio ma non riesce a concretizzare ed il primo tempo si chiude soltanto sul 1-0.

    La ripresa non sembra vedere l’Atalanta in difficoltà ma il tecnico dell’Apollon azzecca i cambi e al 59° i ciprioti trovano il pareggio con Schembri. Un pari che però dura solo 5 minuti perchè il colpo di testa di Petagna su azione di corner riporta avanti i nerazzurri che nel giro di soli due minuti chiudono la pratica con Freuler che, imbeccato dall’assist di petto di Ilicic, infila il gol del 3-1. La rete, se pur con oltre 20 minuti da giocare, sostanzialmente chiude la gara per la gioia di tutti i tifosi atalantini che vedono proseguire alla grande l’avventura degli uomini di Gasperini in Europa League.

     

    ATALANTA – APOLLON LIMASSOL 3-1 (11° Ilicic (At), 59° Schembri (Ap), 64° Petagna (At), 66° Freuler (At))

    Atalanta (3-4-3): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, Cristante (70° De Roon), Freuler, Spinazzola; Ilicic (86° Cornelius), Petagna, Gomez (79° Kurtic).

    Allenatore: Gasperini.

    Apollon Limassol (4-3-3): Vale; Pedro, Yuste, Pitian, Santana; Alef, Sachetti, Allan (56° Alex); Jakolis, Maglica (56° Zelaya), Schembri (81° Adrian).

    Allenatore: Avgousti.

    Arbitro: Kabakov.

    Ammoniti: Gomez (At), Sachetti (Ap), Allan (Ap), Petagna (At), Masiello (At), Caldara (At)

     

    Veniamo ora all’ultima italiana impegnata in questa serata, il Milan.

    Il Milan parte discretamente bene, l’Aek all’inizio si limita a contenere e a provare a ripartire. All’ottavo minuto Cutrone fa gridare al gol tutto lo stadio ma il giovane attaccante si fa pescare in fuorigioco e la rete viene annullata. Le emozioni latitano anche se la partita rimane in mano al Milan. Al 30° pasticcio di Musacchio che si fa rubare palla da Simoes, la conclusione attraversa l’area a due passi dalla linea ma per fortuna del Milan finisce sul fondo. Non accade molto altro degno di nota, si va al riposo sullo 0-0.

    La ripresa vede un Milan provarci, al 58° con Andrè Silva, poi al 69° anche con Cutrone ma in entrambi i casi è bravo Anestis a dire di no. Montella prova a cambiare qualcosa ma i rossoneri non decollano. Suso al 81° ha la palla del vantaggio ma ancora una volta il portiere dei greci dice di no. Nell’ultimo minuto di recupero addirittura un contropiede dell’Aek potrebbe segnare il gol beffa con Araujo ma Musacchio salva in corner. Finisce 0-0 in un San Siro delusissimo.

     

    MILAN – AEK ATENE 0-0

    Milan (3-5-2): Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Rodriguez; Calabria, Suso (83° Borini), Locatelli, Calhanoglu, Bonaventura (73° Kessie); André Silva (63° Kalinic), Cutrone

    Allenatore: Montella.

    Aek Atene (3-4-1-2): Anestis; Vranjes, Tzanetopoulos, Bakakis; Galo, Johansson, Simoes, Lopes; Mantalos; Lazaros (64° Araujo), Livaja (76° Bakasetas)

    Allenatore: Jimenez.

    Arbitro: Ekberg.

    Ammoniti: Simoes (A), Locatelli (M), Mantalos (A), Livaja (A).

     

  • Europa League: buona Lazio, sospiro Milan, cuore Atalanta

    Europa League: buona Lazio, sospiro Milan, cuore Atalanta

    Il secondo turno dei gironi di Europa League non vede ripetersi il bottino pieno del primo ma regala comunque 2 successi ed un pari alle tre italiane impegnate nella competizione.

    La giornata si è aperta con la Lazio che ha proseguito l’ottimo inizio di stagione imponendosi per 2-0 contro lo Zulte Waregem grazie ai gol di Caicedo e del solito bomber Ciro Immobile.

    Nelle gare delle 21.05 erano impegnate Atalanta e Milan, gli uomini di Gasperini sul difficile campo di Lione sono andati sotto sul finire di primo tempo ma hanno riacciuffato un prezioso pari grazie al Papu Gomez, pareggio gestito benissimo fino alla fine anche grazie ad un’ottima difesa.

    Discorso diverso per il Milan che dopo essersi portato sul 2-0 con i gol di André Silva e Musacchio, si è fatto riacciuffare, per alcuni errori difensivi, dal Rijeka nel finale di gara. Decisivo si è rivelato Cutrone autore del gol vittoria al 93°.

    Veniamo al racconto della sfida della Lazio.

    In un Olimpico deserto, per una vecchia squalifica, una Lazio in versione turnover prende subito il dominio del gioco ma non riesce a rendersi pericolosa. Al 18° la gara si sblocca, Lukaku, crossa in mezzo, Marusic fa la sponda e Caicedo in tuffo sigla il gol del 1-0. Trovato il vantaggio i biancocelesti costruiscono altre buone occasioni ma hanno il difetto di non concretizzare ed al riposo si va sul 1-0.

    Nella ripresa lo Zulte, anche grazie ad un paio di cambi, si dimostra più aggressivo, più propositivo. Inzaghi manda dentro Immobile e Milinkovic-Savic però è Caicedo ad avere una grossa chance sottoporta, strepitoso Leali nella risposta, cambio di fronte ed è Strakosha a salvare su Iseka Leya. Il portiere della Lazio si ripete sul colpo di testa di Olayinka al 83°. Al 90° arriva il gol che chiude i giochi, la Lazio riparte veloce in contropiede, Murgia serve un pallone delizioso ad Immobile che con una precisa conclusione non lascia scampo a Leali. Finisce 2-0 per la Lazio che dopo due gare di Europa League mantiene il punteggio pieno nel girone K.

    LAZIO – ZULTE WAREGEM 2-0 (18° Caicedo, 90° Immobile)

    Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Patric,L.Felipe Radu; Marusic, Parolo, Di Gennaro (54° Immobile), Murgia Lukaku (79° Lulic); L.Alberto (54° Milinkovic-Savic); Caicedo

    Allenatore: S.Inzaghi.

    Zulte Waregem (4-3-3): Leali; De Fauw, Baudry (85° Saponjic), Heylen, Hamalainen; Derijck, De Pauw (46° Olayinka), Doumbia; Coopman, Leya Iseka, Kastanos (46° Onur Kaya).

    Allenatore: Dury.

    Arbitro: Lechner.

    Ammoniti: Baudry (Z), Iseka Leya (Z).

     

    Veniamo al racconto della sfida dei rossoneri.

    La partenza è favorevole ai croati che dopo soli 3 minuti, per una disattenzione della difesa del Milan, avrebbero la chance di trovare il vantaggio ma il diagonale di Heber finisce a lato. Gli ospiti tengono il pallino del gioco ma al 14° il Milan sblocca la gara grazie ad una bella giocata di André Silva che riceve palla, rientra saltando il difensore e lascia partire un tiro che s’insacca. Nei restanti minuti di primo tempo il Milan prova a gestire la gara, Donnarumma non rischia praticamente niente ma anche il portiere dei croati non deve esibirsi in grandi interventi, a San Siro si va al riposo sul 1-0.

    Si riparte ed il Rijeka ha subito una potenziale chance ma Abate fa un’ottima diagonale e salva. Al 52° il Milan raddoppia, corner di Bonaventura, sponda di Cutrone che sbatte sul tacco di Bonucci e finisce a Musacchio che da due passi non può sbagliare. Gli uomini di Montella controllano abbastanza agevolmente anche se al 68° Donnarumma è costretto ad intervenire per salvare su Misic. Al 84° un pasticcio tra Bonucci e Donnarumma permette ad Acosty di segnare un gol davvero fortunoso e nato da un rimpallo sul tentativo di uscita del portiere. Al 88° pasticcio di Romagnoli che si fa scippare il pallone sulla linea di fondo e poi commette il fallo da rigore che permette ad Elez dagli 11 metri di trovare il 2-2. Il Milan subisce per qualche istante il colpo e poi si rilancia in avanti e trova con un perfetto inserimento di Cutrone il gol del preziosissimo 3-2.

    MILAN – RIJEKA 3-2 (14° André Silva (M), 52° Musacchio (M), 84° Acosty (R) 89° rig. Elez (R), 93° Cutrone (M))

    Milan (3-5-2): Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Abate, Locatelli, Calhanoglu (46° Bonaventura), Kessie (70° Mauri), Borini; Cutrone, André Silva (82° Suso).

    Allenatore: Montella.

    Rijeka (4-4-2): Sluga; Vesovic, Elez, Zuparic, Zuta; Kvrzic (58° Acosty), Misic, Bradaric, Heber; Puljic (80° Crnic), Pavicic (71° Males).

    Allenatore: Kek.

    Arbitro: Grinfeld.

    Ammoniti: Bradaric (R), Elez (R).

     

    Contemporaneamente al Milan è scesa in campo anche l’Atalanta, veniamo al racconto della gara dei nerazzurri.

    Come prevedibile la gara la fanno i padroni di casa che però, oltre al dominio territoriale non creano niente ed anzi la prima occasione della gara ce l’ha Hateboer al 23°, l’olandese però non riesce a girare in rete il buon cross di Spinazzola. Il Lione risponde con un bel colpo di testa di Tete che costringe Berisha a respingere una palla ben direzionata sotto la traversa. Al 35° altro spavento per l’Atalanta con una conclusione di Mendy, leggermente deviata, che attraversa l’area piccola e finisce sul fondo. Quando il primo tempo sembra potersi chiudere sullo 0-0 Fekir s’inventa una gran giocata, mette la palla in mezzo per il colpo al volo di Traorè che trova Berisha pronto alla respinta ma la palla torna ancora al 10 del Lione che ribadisce in gol.

    L’approccio dei bergamaschi ad inizio ripresa è buono, dopo 3 minuti Petagna calcia da dentro l’area ma una deviazione regala solo corner. Al 57° l’Atalanta si procura una punizione dal vertice dell’area, il Papu Gomez si fa toccare la palla poi lascia partire un bolide che, approfittando anche dell’apertura della barriera, s’infila alle spalle di un immobile Lopes. Subito il gol, il Lione cerca di ributtarsi in avanti ma concede anche qualche spazio che i nerazzurri provano a sfruttare. I francesi attaccano e al 68° Caldara salva in corner un tiro di Diaz, dal calcio d’angolo successivo arriva il colpo di testa di Tete respinto da Castagne e subito dopo una gran conclusione da lontano di Ndombele alzata oltre la traversa da Berisha. Al 75° è super il riflesso di Berisha che tocca in corner un cross basso insidioso deviato verso la porta da Caldara. Il Lione si butta in attacco ma Caldara e Masiello sono due muri insuperabili e alla fine l’Atalanta porta a casa un 1-1 che gli permette di mantenere la testa, a quota 4, del girone E di Europa League.

    LIONE – ATALANTA 1-1 (45° Traorè (L), 57° Gomez (A))

    Lione (4-2-3-1): Lopes; Tete, Marcelo, Morel, Mendy; Tousart, Ndombele; B. Traorè (85° Cornet), Fekir, Aouar (70° Depay); Dìaz (70° Maolida).

    Allenatore: Genesio.

    Atalanta (3-5-2): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, Cristante (46° Castagne), de Roon, Freuler, Spinazzola; Petagna (61° Ilicic), Gomez

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Siebert.

    Ammoniti: Cristante (A), de Roon (A), Tete (L), Ilicic (A).

  • Calciomercato: Atalanta in anticipo, preso Cornelius!

    Calciomercato: Atalanta in anticipo, preso Cornelius!

    Il calciomercato è attivo sempre e le notizie si rincorrono per tutto l’anno con rumors vari. Ma quando a spaccare le voci e a dare un’ufficialità fuori dalle date canoniche è una cosiddetta provinciale i rumors vengono spazzati via dalla notizia. L’Atalanta brucia le tappe e lavora già con convinzione per la prossima stagione, al punto tale che, oggi ufficializza l’acquisto di Andreas Cornelius, giovane attaccante poderoso prelevato dal F.C. Copenaghen.

    Un colpo di calciomercato che instrada il club bergamasco verso l’ampliamento della rosa, sia in quantità che in qualità, per dare a Gasperini un team in grado di poter affrontare l’avventura europea senza subire il contraccolpo del gravoso impegno.

    Certo rimane fermo, anche in sede di calciomercato, l’obbiettivo di investire nei giovani da parte dell’Atalanta infatti l’attaccante danese ha 24 anni e ha già suscitato l’interesse di diversi club europei come uno dei migliori prospetti giovani del calcio scandinavo.

    Andreas Cornelius, nuovo acquisto dell’Atalanta | Foto Twitter

    Andreas Cornelius dopo essersi formato nelle giovanili del F.C. Copenaghen si è messo in luce a suon di gol e di buone prestazioni anche in prima squadra, questo gli ha permesso di essere visionato e richiesto in prestito dal Cardiff nel 2013 per giocare in Premier League. L’esperienza però dura solo 6 mesi con solo 8 presenze in campo e nessun gol così a gennaio dello stesso anno l’attaccante ritorna al Copenaghen ricominciando a macinare reti e buone prestazioni.

    9 reti e 5 assist in 21 partite di campionato, oltre a 2 gol e 3 assist nelle quattro partite dei playoffs scudetto che gli hanno permesso di vincere il titolo in Danimarca. Questo il bottino in patria del nuovo giocatore dell’Atalanta in quest’anno.

    Che l’operazione di calciomercato atalantina sia stata fatta per bruciare eventuali inserimenti della concorrenza non c’è dubbio, come non c’è dubbio che il rinforzo sia legato alla prossima esperienza europea. Infatti Cornelius ha, proprio in questa stagione, realizzato anche 6 reti in Champions League, tra la fase dei preliminari e quella a gironi. Con il passaggio, dopo la fase a gironi della Champions, in Europa League della squadra, Cornelius realizza solo una rete negli ottavi di finale contro l’Ajax. Andreas Cornelius è anche un giocatore cardine della Nazionale danese dal 2013 e anche nella rappresentativa nazionale ha segnato diverse reti. Il giocatore sarà a disposizione dei nerazzurri dal raduno per la prossima stagione.

    Alto 1 metro e 94 centimetri nella sua struttura e per il modo di giocare rappresenta un’ottima alternativa per Andrea Petagna sia dal punto di vista fisico che tattico, in quanto può rappresentare un ottimo “grimaldello” per scardinare le difese avversarie e aprire i varchi giusti per gli inserimenti dei centrocampisti tanto cari a Gasperini.

  • Fiorentina capolista. Napoli, il poker è servito

    Fiorentina capolista. Napoli, il poker è servito

    La Fiorentina, da stasera, è la nuova capolista della Serie A, non succedeva dal febbraio del 1999, dopo il successo casalingo per 3-0 contro l’Atalanta: Ilicic su rigore, dopo tre minuti,come contro l’Inter, Borja Valero e nella ripresa il primo gol stagionale di Verdù. La gara ha preso subito una brutta piega per i bergamaschi: dopo soli 3′ gol su rigore di Ilicic e conseguente inferiorità numerica dovuta all’espulsione di Paletta, per aver interrotto una chiara occasione da rete, dovuta all’atterramento di Blaszczykowski. Nel finale della prima frazione è Borja Valero a raddoppiare su invito verticale del solito Bernardeschi; la ripresa è stata ben gestita dalla formazione di Paulo Sousa che torva il tris con Verdù con uno splendido destro al volo su imbeccata di Kalinic. Questa Fiorentina è, oramai, una bellissima realtà, grande merito a Paulo Sousa, che ha sta dando un ottimo gioco alla sua squadra che arriva, alla seconda sosta stagionale, in vetta solitaria con tutta una città che sogna.

    Borja Valero, autore della doppietta con cui la Fiorentina ha battuto l'Atalanta
    Borja Valero, autore della doppietta con cui la Fiorentina ha battuto l’Atalanta

    A “San Siro” va in scena lo show del Napoli, la squadra di Sarri disputa la partita perfetta sconfiggendo il Milan per 0-4: Allan, Insigne per due volte, la seconda con una splendida punizione, a chiudere la gara è una autorete di Ely. Il Milan non è mai esistito, non è mai sceso in campo  e ha palesato tutti i limiti; la formazione di Mihailovic  incassa una sconfitta la quale lascerà sicuramente strascichi nel futuro della squadra. Il primo tiro, e unico, in porta arriva al 60′ ed è un colpo di testa da parte di Ely su palla inattiva; a nulla è servito l’ingresso in campo di Cerci con il cambio di modulo a tre punte. La sosta servirà a capire, a valutare le contro misure da prendere anche se tanti componenti della rosa saranno impegnati nelle gare di qualificazione delle Nazionali. Di contro Sarri le azzecca tutte, Napoli in formato splendido con due super Higuain e Insigne che mandano in continua difficoltà la difesa del Milan già uscito di partita dopo lo 0-2.

    Al 12′ il vantaggio del Napoli con Allan: Napoli bravo in pressing alto a sfruttare l’errore di Zapata, Allan giunge solo davanti a D. Lopez e lo supera con un piatto destro rasoterra.  Al 48′ la seconda rete: scambio Insigne-Higuain con l’argentino che ricambia, lanciando con un assist rasoterra Insigne il quale conclude con un tiro sul secondo palo, nulla da fare per D.Lopez. Al 67‘ ancora Insigne a rete con una splendida punizione che va ad infilarsi alla destra di D.Lopez. Al 76′ il poker è servito, Ghoulam mette in mezzo un cross rasoterra da sinistra, involontariamente Rodrigo Ely, in spaccata impatta la palla che finisce alle spalle del proprio portiere.

     

  • Roma frena ancora, vince solo l’Udinese

    Roma frena ancora, vince solo l’Udinese

    La domenica pomeriggio della 26° giornata di Serie A ha visto la Roma frenare anche in casa del Chievo, non andando oltre allo 0-0. Pareggio a reti bianche anche per il Parma, che torna a giocare dopo le due giornate rinviate, contro l’Atalanta. Si spartiscono la posta anche Empoli e Genoa, 1-1 il finale. L’unico successo di questo pomeriggio l’ottiene l’Udinese che riesce a fermare la striscia positiva del Torino, andando ad imporsi per 3-2 contro i granata. Da segnalare in Chievo-Roma il bruttissimo infortunio di Federico Mattiello che in un contrasto di gioco con Nainggolan ha subito la frattura di tibia e perone.

    Veniamo ad un breve racconto delle gare odierne.

    CHIEVO – ROMA 0-0

    Niente da fare, Rudi Garcia non riesce a trovare la cura per la pareggite. Una Roma davvero brutta, che non è piaciuta nemmeno al proprio tecnico, non riesce a scardinare un Chievo preciso ed ordinato. Maran può essere contento e magari rammaricarsi per alcuni contropiede non finalizzati a dovere. Al Bentegodi è 0-0.

    EMPOLI – GENOA 1-1

    Partita dai due volti, decisamente divertente, quella del Castellani. Nel primo tempo un Genoa brillante, ben messo in campo sovrasta un Empoli brutto e lento, e trova il meritato vantaggio al 27° con Niang. Nella ripresa però i padroni di casa cambiano regime e spingono alla ricerca di quel pari che arriva, in maniera un po’ rocambolesca, con Barba che spinge in rete dopo un salvataggio di Perin dal corner di Valdifiori.

    PARMA – ATALANTA 0-0

    Il Parma torna a giocare dopo due gare rinviate e conquista subito un punto. La gara del ritorno dei Ducali e della prima di Reja sulla panchina dell’Atalanta, non è stata certo indimenticabile, da segnalare pochissimi sussulti e l’espulsione del gialloblu Rodriguez nel finale di gara.

    UDINESE – TORINO 3-2

    Antonio Di Natale | Foto Twitter
    Antonio Di Natale | Foto Twitter

    L’Udinese torna al successo, il Torino ferma la sua striscia di 12 risultati positivi consecutivi. Stramaccioni torna a respirare l’aria buona del successo dopo un periodo decisamente no. A passare in vantaggio però è il Toro con l’ex Quagliarella che al 15° di testa batte Karnezis. Neanche il tempo di gioire che Di Natale riagguanta subito i granata. Il pari esalta i bianconeri che al 25° su azione di corner trova il vantaggio per la sfortunata deviazione di Molinaro nella propria porta. Il Torino cerca il pari ma l’Udinese regge e nella ripresa il giovane Wague trova il gol del 3-1. I granata provano a tornare in partita grazie alla conclusione di Benassi, deviata da Piris, ma non basta, i 3 punti sono dei ragazzi di Stramaccioni. 

     

    RIEPILOGO RISULTATI 26° GIORNATA SERIE A

    Sampdoria- Verona 2-0 giocata ieri

    Milan – Verona 2-2 giocata ieri

    Cesena – Palermo 0-0 giocata alle 12.30

    Chievo – Roma 0-0

    Empoli – Genoa 1-1 

    Parma – Atalanta 0-0 

    Udinese- Torino 3-2

    Napoli – Inter stasera alle 20.45

    Lazio – Fiorentina domani h.19

    Juventus – Sassuolo domani h.21

     

    CLASSIFICA DOPO 26 GIORNATE

    Juventus* 58, Roma 50, Napoli* 45, Lazio* 43, Fiorentina* e Sampdoria 42, Genoa* 37, Torino 36, Inter*, Milan e Palermo 35, Udinese* 31, Empoli, Sassuolo* e Verona 29, Chievo 26, Atalanta 24, Cagliari e Cesena 20, Parma ** 11

    * una partita in meno

    ** due partite in meno

    Parma un punto di penalizzazione.

     

  • Sampdoria corsara a Bergamo, verso rotte europee

    Sampdoria corsara a Bergamo, verso rotte europee

    Ottima prestazione di carattere per i blucerchiati di Sinisa Mihajlovic che s’impongono a Bergamo in casa della Dea e restano in rotta verso l’Europa. La Sampdoria vince in recupero sull’Atalanta 1-2 grazie a Muriel e Okaka, ma nella seconda rete c’è anche lo zampino di Eto’o a dimostrazione che la macchina ligure ammirata all’andata inizia a funzionare anche in questo girone di ritorno.

    I bergamaschi avevano più di un buon motivo per essere determinati quest’oggi contro un avversario che era segnalato come poco in forma. Soprattutto dopo la sconfitta interna del Cagliari contro l’Hellas, infatti se l’Atalanta avesse vinto avrebbe distanziato in classifica proprio i sardi relegati al terzultimo posto ed ora invece sempre a soli tre punti di distacco.

    Mihajlovic voleva la vittoria, e così è stato. Le buone intenzioni blucerchiate si sono viste subito, perché la Sampdoria nei primi dieci minuti tiene palla e la fa girare costruendo ma con ancora poca confidenza nel trio Muriel-Okaka-Eto’o. L’Atalanta così dopo i primi spauracchi blucerchiati si fa sotto e trova la rete del vantaggio con Stendardo al 16°, quando Dramè dalla sinistra sfodera un cross basso al centro e il difensore nerazzurro s’infila alle spalle di Regini che non lo cura e realizza l’1-0 indisturbato.

    La Sampdoria sembra accusare il colpo, infatti poco dopo è Carmona a calciare verso la porta, ma Viviano è attento e respinge la conclusione, poi ancora lo stesso Carmona e Bellini potrebbero raddoppiare per la Dea ma non c’è nulla da fare i tiri non inquadrano lo specchio della porta e si va al riposo con i nerazzurri in vantaggio.

    Una buona prestazione di Samuel Eto'o | Foto Twitter
    Una buona prestazione di Samuel Eto’o | Foto Twitter

    Nella ripresa, Mihajlovic conferma la sua attitudine a saper leggere la partita e saper modificare la sua squadra mettendola meglio in campo, infatti la Sampdoria parte con in piglio diverso e soprattutto con una cattiveria diversa. Acquah ed Eto’o sono precipitosi nel concludere a rete peccando di precisione. Di contro i bergamaschi partono a fiammate in contropiede e al 51° sugli sviluppi di un calcio d’angolo ancora Stendardo svetta di testa a colpo sicuro ma la palla impatta contro Romagnoli prima di uscire ancora in calcio d’angolo.

    Al 73° arriva il pareggio doriano, Okaka pesca benissimo Muriel in area, il colombiano sembra chiuso ma inventa un tiro di sinistro ad incrociare potente che mette fuori causa Sportiello e insacca il pallone nell’angolo opposto, bellissima rete. Il pareggio è meritato e spezza il fiato ai bergamaschi, che improvvisamente accusano la stanchezza. La seconda rete della Sampdoria avviene dopo un’invenzione di Samuel Eto’o che da buona posizione sulla sinistra tenta con un tiro a girare di sorprendere Sportiello, il portiere atalantino respinge in tuffo ma sulla ribattuta è il più lesto Okaka che davanti alla porta, solo, non può sbagliare.

    Il finale è un attacco convulso dei bergamaschi, ma la Sampdoria in alleggerimento potrebbe allargare il vantaggio restando però sempre contratta e attenta più a non subire che a far male.

    ATALANTA-SAMPDORIA 1-2 (1-0) – 15° Stendardo (A), 67° Muriel (S), 81° Okaka (S)

    Atalanta (4-4-1-1): Sportiello 5,5; Bellini 6, Stendardo 6,5, Benalouane 6, Dramè 6, Emanuelson 6,5, Cigarini 5,5, Carmona 6, Gomez 6 (dal 82° D’Alessandro S.V.); Baselli 5 (dal 73° Boakye 5,5); Pinilla 5 (dal 65° Denis 5,5).

    All.: Stefano Colantuono 5,5

    Sampdoria (4-3-3): Viviano 6;  De Silvestri 6, Silvestre 6,5, Romagnoli 6, Regini 5; Acquah 6,5, Palombo 6, Duncan 6 (dal 92° Mesbah S.V.); Muriel 7 (dal 77° Correa S.V.), Okaka 6,5, Eto’o 6,5.

    All.: Sinisa Mihajlovic 7

    Arbitro: Antonio Damato 5,5

    Ammoniti: Regini (S), Stendardo (A), Viviano (S), Okaka (S), D’Alessandro (A), Eto’o (S). Espulsi: –

  • La legge di Max sveglia la Juventus

    La legge di Max sveglia la Juventus

    La Juventus affronta l’Atalanta nel proprio fortino con un curriculum recente veramente pesante, è da quattordici gare che i Campioni d’Italia sono imbattuti, l’ultima sconfitta per la Vecchia Signora risale addirittura al match esterno in casa del Genoa del 29 ottobre e allo Juventus Stadium i bianconeri hanno addirittura un record impressionante.

    Dopo il pareggio di Cesena e l’occasione di una fuga mancata, dopo il pareggio della Roma con il Parma avvenuto nell’anticipo della settimana scorsa, Allegri ha lanciato un messaggio chiaro e forte, chi pensava ad un turn-over massiccio in vista della gara interna di Champions League contro il Borussia Dortmund, sbagliava di grosso. Nessun calcolo nemmeno sui diffidati in vista della partitissima della settimana prossima contro i secondi in classifica.

    Massimiliano Allegri così schiera un undici titolare, privo solo di Vidal non convocato e Lichtsteiner  relegato in panchina.

    Colantuono ha ben altri problemi, undici giocatori tra infortuni e squalifiche sono out, l’attacco è raffazzonato con il solo Denis davanti affiancato all’inesauribile Baselli a centrocampo è riesumato Migliaccio mentre in difesa Scaloni si posiziona sulla fascia destra.

    Il primo quarto d’ora di gara vede una bella Juventus, che con triangolazioni veloci ma inefficaci che cerca di mettere sotto l’Atalanta, la cosa riesce solo a metà perché i bergamaschi sono schiacciati dentro la propria area ma non subiscono mai tiri in porta. Di contro l’Atalanta mette in apprensione la difesa bianconera con lanci lunghi di alleggerimento, ma mai casuali e sempre alla ricerca dell’uomo avanzato che spesso si trova uno contro uno al difensore della Juventus.

    Al 19° bel taglio di Llorente che viene servito in area bergamasca, stoppa bene in corsa e nel tentativo di anticipare l’intervento di Masiello calcia verso la porta chiudendo troppo il destro e la palla esce abbondantemente alla sinistra di Sportiello.

    24° incredibile azione di contropiede per l’Atalanta che con tre passaggi arriva al limite dell’area bianconera, poi quando l’azione sembra aver perso efficacia perché gli avanti nerazzurri, Denis e Emanuelson, si passano il pallone in modo impacciato un rimpallo serve Baselli solissimo davanti a Buffon, il tiro è respinto d’istinto in angolo dal portiere della Nazionale.

    l’azione successiva è il vantaggio bergamasco, dal calcio d’angolo battuto Migliaccio svetta e devia di testa verso la porta il tiro, palo interno nerazzurro e palla che danza dentro o fuori prima che Buffon la recuperi, per l’arbitro e l’assistente è oltre la linea e quindi 0-1 Atalanta.

    La Juve reagisce subito, bella triangolazione tra Pogba, Tevez e Pereyra sulla sinistra, il tucumano calcia a botta sicura a tu per tu con il portiere bergamasco ma Sportiello si supera e respinge il tiro.

    Al 38° Pogba serve in modo fantastico Cáceres che dalla destra s’inserisce in area, il cileno calcia di collo esterno ma Sportiello con il pugno devia a mezz’altezza in calcio d’angolo. Sull’angolo battuto da Pirlo è Bonucci a saltare più in alto di tutti e il portiere nerazzurro riesce solo a respingere centralmente di piede e sulla ribattuta si crea una mischia sul quale Llorente è il più lesto di tutti a mettere in gol per il pareggio bianconero. Da rivedere sull’azione la posizione di Tevez che dopo la respinta del portiere si avventa sul pallone non riuscendo ad intervenire ma partecipando attivamente all’azione.

    Andrea Pirlo risolve la partita Juventus-Atalanta | Foto Twitter
    Andrea Pirlo risolve la partita Juventus-Atalanta | Foto Twitter

    Al 45° il capolavoro di Andrea Pirlo. La Juventus continua a manovrare in velocità ma non riesce a trovare sbocchi, così la palla torna indietro a Pirlo, il quale stoppa e praticamente da fermo calcia di collo esterno dal limite dell’area mettendo il pallone sotto l’incrocio dei pali, una bellissima rete alla quale Sportiello non poteva fare nulla. E’ l’ultima azione del primo tempo.

    Nella ripresa nessuna delle due squadre effettua cambi ma dopo cinque minuti l’Atalanta perde per infortunio anche Zappacosta ed al suo posto entra D’Alessandro. Il match ha lo stesso canovaccio del primo tempo con la Juventus che fa la partita e l’Atalanta che rilancia lungo per il contropiede.

    Al 51° Pereyra servito sulla fascia destra serve un cross morbido al centro e Pogba è solissimo a due passi dalla linea di porta ma il suo tiro di testa viene ribattuto dal portiere atalantino in disperata uscita, l’Atalanta sembra meno unita rispetto alla prima razione e spesso è tagliata in due dalla manovra juventina.

    Al 64° è Marchisio che ci prova da fuori area ma il suo destro a girare termina alto sopra la traversa. In questa fase si nota un certo nervosismo da parte delle due squadre per una serie di decisioni arbitrali di poco conto comunque contestate, per esempio viene espulso al 75° Colantuono per proteste su un cambio prolungato da parte della Juventus.

    Succede poco altro, la Juve tiene e gestisce la partita, facendo incetta nel caso di cartellini gialli,  anche quando l’Atalanta inserisce forze fresche come Gomez potrebbe chiudere il match ma non lo fa, mentre i nerazzurri fino alla fine restano in partita dando a Colantuono comunque ottimi segnali per il prosieguo della stagione, a due minuti dalla fine Migliaccio di testa, servito da Scaloni, manda fuori di pochissimo. La Juventus finisce la partita alle corde, sia fisicamente che mentalmente, difficile dire quanto pesi la prospettiva del match di coppa contro il Borussia Dortmund.

     

    JUVENTUS-ATALANTA 2-1 (2-1) – 25° Migliaccio (A), 39° Llorente (J), 45° Pirlo (J)

    Juventus (4-3-1-2): Buffon 6; Cáceres 6, Bonucci 6, Chiellini 5,5, Padoin 6; Pogba (dal 65° Lichtsteiner 5,5), Pirlo 6,5, Marchisio 6,5; Pereyra 6,5; Tevez (dal 89° Coman S.V.), Llorente 6,5 (dal 74° Morata 6).

    All.: Massimiliano Allegri 6

    Atalanta (4-4-2): Sportiello 6,5; Scaloni 6,5, Masiello 6,5, Bellini 6, Drame 5; Emanuelson 6,5, Cigarini 6, Migliaccio 6,5, Zappacosta 6 (dal 50° D’Alessandro 5,5); Baselli 6,5 (dal 82° Gomez S. V.), Denis 5,5 (dal 70° Boakye 6).

    All.: Stefano Colantuono 6,5

    Arbitro: Massimiliano Irrati 6

    Ammoniti: Baselli (A), Marchisio (J), Padoin (J), Bellini (A), Pereyra (J), Lichtsteiner (J), Morata (J) Espulsi: Colantuono (A)

  • Anticipi Serie A: tris Lazio, Palermo all’ultimo respiro

    Anticipi Serie A: tris Lazio, Palermo all’ultimo respiro

    I due anticipi della 15° giornata di Serie A hanno visto due successi interni, ma se per la Lazio è stato un netto 3-0, maturato nella ripresa, contro l’Atalanta, il Palermo ha trovato subito il vantaggio, si è fatta agganciare dal Sassuolo e proprio nel recupero della seconda frazione ha trovato il gol vittoria.

    Veniamo a raccontare i due match partendo da quello delle 18 disputato al Renzo Barbera tra Palermo e Sassuolo.

    PALERMO – SASSUOLO

    Allo stadio di Palermo si affrontano due squadre in salute e che possono essere considerate tra le sorprese di quest’inizio di stagione.

    Iachini mantiene il suo 3-5-2 con Vazquez che rientra dalla squalifica e si accomoda accanto a Dybala. A centrocampo Barreto non ce la fa, gioca Chochev.

    Anche Di Francesco non modifica il modulo, mantenendo il suo 4-3-3 e sostituendo i tre squalificati Peluso, Vrsaljko e Berardi con Gazzola, Longhi e Floro Flores.

    Si parte ed il Palermo passa subito in vantaggio con Rigoni che gira di testa un corner calciato da Dybala. Il Sassuolo tenta di reagire ed il primo tempo si mantiene vivace con entrambe le squadre che provano a far gol. Il parziale però non cambia e si va al riposo sul 1-0.

    Nella ripresa il Palermo ha diversa chances ma le spreca e al 66° arriva l’episodio che potrebbe indirizzare la gara ancor di più verso i rosanero: ripartenza Palermo, Consigli sbaglia totalmente l’uscita ed è costretto a stendere, fuori area, Maresca, l’arbitro estrae il rosso. Sembrerebbe la mazzata per il Sassuolo ma i neroverdi non mollano ed incredibilmente al 85° trovano la parità. Andelkovic sbaglia l’intervento respingendo corto un’imbucata di Floccari, Pavoletti è lesto a calciare senza lasciare scampo a Sorrentino. Sembra finita ma non sono stati fatti i conti con Belotti che al 92°segna ma partendo da posizione di fuorigioco ed un minuto dopo, assistito da Vazquez, si presenta nuovamente davanti a Pomini, in posizione regolare, e calcia regalando il vantaggio al Palermo. Zaza avrebbe addirittura il pallone del pari ma Sorrentino si supera e salva il risultato. Al 96° c’è tempo per un altro rosso, brutta entrata di Cannavaro su Dybala che gli costa l’espulsione diretta.

    PALERMO – SASSUOLO 2-1 (1-0) (2° Rigoni (P), 85° Pavoletti (S), 93° Belotti (P))

    Palermo (3-5-2): Sorrentino; Munoz, Gonzalez, Andelkovic; Morganella, Rigoni (82° Bolzoni), Maresca (89° Belotti), Chochev (72° Della Rocca), Lazaar; Vazquez, Dybala.

    Allenatore: Iachini.

    Sassuolo (4-3-3): Consigli; Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Longhi; Taider (82° Pavoletti), Magnanelli, Missiroli; Floro Flores (68° Pomini), Zaza, Sansone (77° Floccari).

    Allenatore: Di Francesco.

    Arbitro: Maresca.

    Ammoniti: Gazzola (S), Magnanelli (S), Zaza (S), Belotti (P).

    Espulsi: Consigli (S), Cannavaro (S).

     

    LAZIO – ATALANTA

    Alle 20.45 si sfidavano Lazio ed Atalanta.

    Pioli sceglie un 4-3-2-1 con Felipe Anderson e Mauri alle spalle di Djordjevic e con un centrocampo composto da Ledesma-Gonzalez-Lulic.

    Colantuono modifica il suo schema, passando ad un 4-3-1-2 con le due punte pesanti, Denis e Bianchi, supportate da Moralez e con Del Grosso scelto sull’esterno al posto di Dramè.

    Stefano Mauri
    Stefano Mauri

    Il primo tempo è tutto fuorchè spettacolare, le squadre tendono più a controllare che a pungere e a parte qualche tentativo della Lazio, non si assiste ad emozioni.

    Nella ripresa la sfida si accende subito con Mauri che al minuto 51 sfrutta una bella azione di Felipe Anderson e praticamente a porta vuota, deposita in rete per il vantaggio. Ci si aspetta una reazione nerazzurra che non arriva, anzi è la Lazio a trovare il raddoppio con un gran tiro a giro sempre di Mauri, su tocco di uno scatenato Felipe Anderson. La gara però non si chiude qua, i biancocelesti calano il tris al 81° con un bel colpo di testa di Lulic su perfetto cross di Basta. La Lazio conquista un successo pesante che permette, momentaneamente, alla squadra di Pioli di agganciare il Genoa al 3° posto.

    LAZIO – ATALANTA 3-0 (0-0) (51°, 71° Mauri, 81° Lulic)

    Lazio (4-3-2-1): Marchetti; Basta, de Vrij, Cana, Radu (82° Cavanda); Gonzalez, Ledesma, Lulic; Mauri (72° Keita), Felipe Anderson; Djordjevic (76° Klose).

    Allenatore: Pioli.

    Atalanta (4-3-1-2): Sportiello; Benalouane, Stendardo, Cherubin, Del Grosso (63° Dramè); Migliaccio (60° D’alessandro), Cigarini, Carmona; Moralez; Denis, Bianchi (72° Boakye).

    Allenatore: Colantuono.

    Arbitro: Rocchi

    Ammoniti: Denis (A), Migliaccio (A)