Tag: atalanta

  • Serie B: altro colpo Toro, dal Bologna arriva Bernacci

    Torino e Bologna raggiungono l’accordo per lo scambio BernacciRubin. La punta va a completare il reparto d’attacco di mister Lerda e rappresenta una valida alternativa a Bianchi, che, tra l’altro, salterà la prima giornata a causa di problemi alla schiena.

    Sempre in casa Toro, il difensore Rivalta è richiesto dal Piacenza.

    Gli emiliani sarebbero disposti ad inserire nella trattativa l’attaccante Tulli, ipotesi difficile però, visto appunto l’arrivo di Bernacci.

    La probabile partenza di Rivalta verso Piacenza spingerebbe comunque i granata a riprendersi Loria.

    Il giocatore, gradirebbe tornare nella squadra della sua città dove lo scorso anno ha disputato una discreta stagione, anche perché alla Roma ormai non sembra esserci più posto per lui.

    Tuttavia, il reparto difensivo torinista si arricchisce di un altro elemento: il laterale sinistro argentino Zavagno, svincolato dall’Ancona.

    Un altro svincolato, Tarana, ha firmato col Portogruaro. L’esterno offensivo ha disputato l’ultima stagione nelle fila del Mantova.

    Il Crotone prende in prestito il difensore Luca Tedeschi dal Parma, mentre si complicano le trattative per Gabionetta, in quanto il calciatore è ancora in Brasile.

    Ufficiale il passaggio alla Triestina del portiere Colombo, mentre la Reggina cede Vigiani alla Carrarese.

    Il Varese prende in prestito il difensore senegalese Coly dal Rodengo Saiano, squadra militante nel campionato di Lega Pro Seconda Divisione.

    Intanto, nell’anticipo della prima giornata, l’Atalanta ha battuto il Vicenza per 2-0, con le reti di Pettinari e il solito Tiribocchi su rigore. I bergamaschi, sul risultato di 1-0, hanno fallito anche un altro penalty con Ardemagni, che si è fatto parare il tiro dal portiere Frison.

  • Atalanta – Vicenza 2-0. Pettinari e Tiribocchi firmano la prima

    Inizia nel migliore dei modi la stagione dell’Atalanta di Colantuono nel campionato di Serie Bwin. I nerazzurri dati da tutti per favoriti alla vittoria finale con una buona prestazione mettono a tacere le velleità del Vicenza.

    Le reti portano la firma di Pettinari dopo appena 4′ e di Tirbocchi su calcio di rigore. Da segnalare anche un errore dal discetto di Ardemagni sull’1-0.

    IL TABELLINO
    ATALANTA-VICENZA 2-0 4′ Pettinari; 33′ Tiribocchi su rigore
    Atalanta (4-4-2)
    : Consigli; Bellini (37′ st Raimondi), Capelli, Manfredini, Peluso; Bonaventura (30′ st Radovanovic), Basha, Padoin, Pettinari; Tiribocchi (21′ st Doni), Ardemagni. A disposizione: Frezzolini, Radovanovic, Ceravolo, Ruopolo. All. Colantuono.
    Vicenza (4-2-3-1): Frison; Martinelli, Zanchi, Tonucci, Giani; Soligo, Botta; Di Matteo (18′ st Oliveira), Baclet (20′ st Alemao), Gavazzi (25′ st Tulli); Abbruscato. A disposizione: Russo, Minieri, Rossi, Braiati. Tulli. All. Maran 5
    Arbitro: Baracani
    Ammoniti: Tonucci, Gavazzi (V), Bellini, Consigli, Peluso (A).

  • Atalanta – Vicenza: la serie B parte d’anticipo

    Atalanta e Vicenza inaugurano la Serie B 2010-2011 e lo fanno nel vero senso della parola.

    Nel consueto anticipo serale del venerdì, la prima gara ufficiale della nuova stagione sarà celebrata allo stadio Azzurri d’Italia di Bergamo, con una cerimonia d’apertura ricca di musica e danza, un’occasione per presentare la nuova Serie bwin e i colori delle 22 squadre partecipanti.

    Proprio i neroazzurri, con la nuova coppia gol Tiribocchi-Ardemagni, sono tra le compagini favorite per la vittoria finale e la ri-salita in Serie A.

    Naturalmente, tra le pretendenti, anche le altre due neo retrocesse Siena e Livorno e il Torino di Colantuono, più che mai deciso quest’anno a non fallire l’obiettivo promozione dopo la finale play off persa contro il Brescia nel campionato scorso.

    Il Toro, ancora attivo sul mercato, punta tutto sul suo bomber Rolando Bianchi, che sarà affiancato da Iunco e dall’ultimo (per ora) arrivato Sgrigna.

    Da non sottovalutare il Sassuolo, che di sicuro vorrà riscattarsi dopo essere arrivato ad un passo dalla A nella passata stagione.

    Gli emiliani, infatti, furono eliminati nella semifinale playoff proprio dai granata.

    Un passo indietro le altre, con Grosseto, Padova e Reggina probabili outsiders, mentre sono da verificare le “nobili decadute” Ascoli, Empoli, Piacenza e Vicenza.

    Tra le possibili sorprese, le neo promosse Varese, Novara e Pescara, mentre riscuote subito simpatia e curiosità la matricola Portogruaro.

    All’esordio nel campionato cadetto, i veneti saranno impegnati nel derby col Cittadella, uscito un po’ indebolito dal calciomercato.

    Interessanti anche le sfide Padova-Novara e il posticipo del lunedì Torino-Varese, mentre promettono le prime scintille gli altri due derby di giornata: Reggina-Crotone e Modena-Piacenza.

    Il big-match della prima, invece, è senza dubbio Livorno-Sassuolo, in programma domenica sera al Picchi alle 20.45.

  • Intervista esclusiva: Simone Colombi, l’erede di Buffon

    Profilo

    E’ il portiere del momento. Purtroppo. Eh già, avete presente il video che ultimamente impazza su Youtube? Naturalmente parlo del rigore calciato da Ezequiel Calvente, giovane stella della nazionale spagnola under-19, con quello che, se non fosse per la magistrale finta, sarebbe stato battezzato come lo “strumentale” piede d’appoggio. Si tratta di un moderno ramake del penalty messo a segno da Reynoso con la maglia del Boca nel 91’(anno di nascita del baby iberico, che evidentemente ha studiato). Nella sua opera “Saggi sulla letteratura e sull’arte” Pasolini avrebbe apostrofato entrambi i gesti tecnici sotto il nome di poesia estetizzante. Al diciannovenne Simone Colombi (186 cm X 78 kg), malcapitato portiere di turno, sarebbe spettata la palma di prosatore sovente avvezzo all’epiteto, come è possibile constatare quando, appena battuto, rivolge “affettuosi complimenti” all’avversario. Parafrasando De Gregori potremmo dire “Simone non ti arrabbiare per non aver parato un calcio di rigore, non è da questi particolari che si giudica un giocatore”.

    Video
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    Intervista

    Prima di cominciare, giuri di rimettere tutti i tuoi peccati comprese le parolacce che indirizzi allo spagnolo dopo il rigore?

    (N.d.R.) Ride.

    Partiamo proprio da quel rigore. Cosa si prova ad essere spettatore del destino di qualcun altro? Essere su un palcoscenico ma con i riflettori puntati da tutt’altra parte, così da essere sotto gli occhi di tutti e nel contempo rimanere comunque anonimo. Insomma, che vento tira dall’altra parte della gloria?

    E’ un vento tranquillo e pacato. Bisogna prenderla con filosofia; se il portiere subisce il gol è merito dell’avversario, mentre se lo para fa il miracolo.

    Non vorrei infierire, ma fatalmente quel penalty sancisce la fine delle velleità azzurre ad un europeo U-19 che onestamente ha lesinato soddisfazioni per l’Italia. Si tratta sicuramente di un brutto colpo sintomatico del fatto che il rinnovamento, tanto vaticinato e decantato, stenta a decollare. Cosa ci è mancato in Francia? E soprattutto la nuova leva è capace, a tuo avviso, di regalare un futuro più radioso del deprimente presente?

    Il fallimento della spedizione azzurra si spiega con una semplice quanto veritiera analisi: la rosa spagnola annoverava tra le sue fila calciatori che hanno collezionato complessivamente 84 presenze in Liga, mentre noi solo 8 in Serie A. Inoltre in Spagna le formazioni giovanili si schierano in campo con la medesima intelaiatura tecnico-tattica della prima squadra, il che agevola il loro inserimento nel progetto dell’allenatore. Tutto questo a 19 anni conta tantissimo: contro di noi sembrava che stessero giocando contro dei bambini. Tuttavia, in Italia ci sono grandi promesse, ma tocca ai club puntare su di loro lanciandoli senza timore alcuno.

    Quali prospetti di quest’under-19 potrebbero calarsi subito nel contesto under-21 cercando, con la qualificazione a Euro 2011, di risollevare le sorti del calcio nostrano?

    Borini, Destro, D’Alessandro e Caldirola hanno grandi qualità e un sicuro avvenire. Tutti e quattro giocano già ad alti livelli: Borini (attaccante) gioca nel Chelsea, Destro (attaccante) nel Genoa, Caldirola (difensore) nel Vitesse e infine D’Alessandro (attaccante) nel Bari dopo aver raccolto 30 presenze in serie B la scorsa stagione.

    A fronte della pessima figura rimediata dai ragazzi di Lippi in Sudafrica si parla tanto di rinnovamento e valorizzazione dei vivai. Secondo te, un giovane necessita di attrezzature, strutture sportive e quindi investimenti o solo di una società che lanci, indipendentemente dall’età, un giocatore se si dimostra meritevole?

    Più che investire sui giovani occorrerebbe scommettere su di loro lanciandoli il più presto possibile in prima squadra. Tante sono le presenze, tanta è l’esperienza cumulata che permette a un giovane di maturare.

    Qual è la tua top 5 dei portieri?

    In ordine ammiro Buffon, J.Cesar, Casillas, Cech e Frey. Mi piacciono anche i giovani titolari di Francia e Germania, rispettivamente Lloris e Neuer.

    Dopo l’esperienza al Pergocrema, 18 presenze condite da 25 reti subite, ritorni all’Atalanta. Credi che la società bergamasca ti offrirà la chance di continuare il tuo apprendistato altrove, o ti terrà in rosa? Infine, ritieni che il prestito in compagini calcistiche minori che offrono la possibilità di giocare con continuità possa effettivamente migliorare il livello di un giovane come te?

    Sinceramente è stata un’esperienza che mi è servita tanto, perché mi sono confrontato in un campionato difficilissimo. Fino a Febbraio sono stato titolare, per poi tornare nel ritorno dei playout. Per quanto concerne il capitolo Atalanta, credo che mi toccherà partire visto che in rosa sono al completo con Consigli e Frezzolini. La meta, tuttora, è ancora un mistero.

    Prova di maturità: secondo te sono i calciatori che guadagnano troppo o gli operai che guadagnano troppo poco?

    Questa è una domanda difficile. Io non so perché le cose vadano in questo modo, ma quello che so è che se ci sono dei meriti a questo mondo vanno riconosciuti a quelle persone che lavorano 10 ore al giorno per 1500 euro al mese.

    Quali sono i tuoi punti di forza, e cosa invece devi migliorare nelle tue performance tra i pali per arrivare ai vertici?

    Sui punti di forza lascio giudicare gli altri. (Stefano Buonaccorso, responsabile dell’ attività di base per l’Atalanta:”Colombi ha già molto per fare il portiere, ha una struttura fisica ragguardevole ed è ancora in crescita. Tecnicamente può migliorare, ma ha attitudini interessanti, deve lavorare sulla lettura delle situazioni di gioco e nelle uscite. Il merito della sua crescita è soprattutto del preparatore dei portieri Massimo Biffi”). Posso solo dire di essere in grado migliorare molto visto che ho 19 anni.

    C’è un dubbio metodico che mi attanaglia: quando Buffon appenderà le scarpette al chiodo come la mettiamo? Insomma, la fortuna di aver potuto contare sul miglior portiere della storia prescrive due future opzioni: o giochiamo col portiere volante o bisogna trovare qualcuno in grado di rilevarne onori e oneri. Probabilmente qualcuno prenderà il suo posto, ma nessuno sarà forse in grado di sostituirlo. Comunque io un idea ce l’avrei, tu?

    Io penso che ci sono portieri in grado di sostituirlo, uno su tutti Sirigu. Ma qual è la tua idea?

    Simone Colombi, lo conosci?

  • Intervista esclusiva: Daniele Grandi, il nuovo Inzaghi

    Intervista esclusiva: Daniele Grandi, il nuovo Inzaghi

    “Oh mio Dio, hanno clonato Inzaghi!”. Questo è quello che penserete vedendolo giocare la prima volta. Sia chiaro che in quanto ad ereditarietà non mi riferisco, come il buon Mendel, esclusivamente ai tratti somatici: la rapidità, i movimenti, il senso della posizione, l’abilità nel gioco aereo, persino gli stessi occhi da tigre del bengala. E frattanto che l’illustre collega conquisti la sua prima Champions League, Daniele Grandi, enfant prodige classe ’93, comincia a sbucciare le ginocchia nell’oratorio Albino Calcio, in quel di Bergamo. Il promettente attaccante mancino non sfuggì all’onniscienza degli osservatori atalantini, che alla tenera età di 10 anni lo condussero alla corte della “Dea”. Nel medesimo vivaio che ha svezzato due tra i più fulgidi talenti nostrani coevi: Pazzini e Montolivo. L’ultima stagione, trascorsa tra le fila degli Allievi Nazionali, è stata pressocché eccezionale nonché ornata da media gol stratosferica. Pensate: 0,88 gol a partita. Un dato che testimonia le tangibili potenzialità del giovane bergamasco e lo consacra capocannoniere dello scorso torneo. Insomma, un bomber di razza. Uno degli eletti investito del prezioso dono che gli invidiosi chiamano fortuna mentre i fatalisti, al fine di denominarlo, scomodano addirittura il destino. Parlo dell’innata capacità di essere sempre al posto giusto nel momento giusto. Una qualità letale: con le donne in amore, e per i difensori sul campo da gioco. E’ per tal motivo che, come in passato fece il grande Gianni Brera con Riva e Rivera, qui soprannomino Daniele Grandi. “Carpe diem”. “Cogli l’attimo” per gli sprezzanti del latino. Spero solo di avere il benestare del futuro, e soprattutto di Orazio… (si dispensa da eventuali accuse di plagio da parte di autori latini dell’età augustea).

    Il calcio. Citando Ligabue, cosa ti ha portato a pensare: “Questa è la mia vita”?
    Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 5 anni nell’oratorio del mio paese, ma i primi calci al pallone li davo già da qualche anno nel cortile di casa. Si può dire che “sono nato con il pallone”. Dopo la scuola calcio ho disputato 2 campionati sempre con la squadra dell’oratorio Albino calcio giocando con i più grandi. All’età di 10 anni sono stato notato dagli osservatori dell’Atalanta e dopo una serie di provini sono stato scelto. E’ l’ottavo anno che trascorro in questa società, all’inizio non riuscivo a vedere il calcio come professione anche se è stato sempre il mio sogno; negli ultimi tempi, invece, a fronte delle ottime stagioni disputate ho iniziato a capire che questo può essere il mio futuro, il mio lavoro. C’è ancora molta strada da fare e tanto da migliorare, pertanto coltivo il mio sogno giorno per giorno.

    Di solito a un giovane calciatore si è soliti domandare l’identità della “Musa”, ovvero a chi si ispira. Tu perpetri, secondo gli addetti ai lavori, il mito “inzaghiano”. Cosa ne pensi dell’illustre accostamento?

    Per me è un onore essere paragonato ad un grande campione come Inzaghi e penso sia il sogno di tutti gli attaccanti intraprendere una carriera come la sua. Per caratteristiche posso assomigliare a questo tipo di giocatore, abile soprattutto in area di rigore. Inzaghi è un giocatore unico e insieme a lui l’altro grande giocatore a cui mi ispiro è Milito. Sono consapevole di dover migliorare tantissimo e per questo devo lavorare ogni giorno sul campo dando sempre il massimo. Tuttavia, il lavoro e i sacrifici non mi fanno paura; li faccio volentieri perché l’obiettivo da raggiungere è molto importante per me. La realizzazione di un sogno vale tutti i sacrifici fatti.

    Continuando il discorso precedente: preferiresti essere un piccolo Filippo Inzaghi o un grande Daniele Grandi?
    Come ho detto prima Inzaghi è un giocatore unico, cerco di apprendere tutti i suoi segreti guardandolo in televisione. In futuro mi piacerebbe essere un grande Daniele Grandi, anche se adesso non mi dispiace essere etichettato come un piccolo Filippo Inzaghi.

    Non credi che l’Atalanta possa riuscire nel tentativo di “evadere”dalla serie cadetta al primo tentativo? D’altronde, lì in avanti sono messi bene con Tiribocchi e Ardemagni. Due soggetti che fossi in te studierei a fondo, non trovi?
    L’ anno scorso l’Atalanta è stata sfortunata e purtroppo è retrocessa, ma in questo mercato la nuova dirigenza ha portato grandi giocatori che sicuramente saranno fondamentali per la risalita in serie A. Ardemagni, ad esempio, che insieme a Tiribocchi forma uno degli attacchi più forti del campionato, a mio avviso; sono due bomber e sicuramente quest’anno avrò la fortuna di vederli allenare a Zingonia. Entrambi mi incuriosiscono molto, e dunque li osserverò per cercare di “rubare” loro qualche segreto. Sono fiducioso per quest’Atalanta. Sta andando tutto benissimo, faranno un gran campionato.

    Domani: una paura, una speranza e un sogno.
    Le paure sono tante. Il domani ha sempre un punto di domanda e le risposte le trovi vivendo giorno per giorno. Chissà se tutto andrà come deve andare? Se avrò la salute, la fortuna, l’occasione giusta e se saprò cogliere l’attimo? Le speranze sono che tutte queste mie “paure” si risolvano positivamente, per arrivare a raggiungere e a realizzare il sogno che ho nel cassetto da sempre (ormai avete capito qual è).

    Uno spezzone di erba spelacchiata e un pallone. Questo lo so fare solo io…:
    Bella domanda. Non sono un giocatore che fa “i numeri” alla Cristiano Ronaldo o Messi. Se penso ad una cosa che mi riesce bene è sicuramente la scelta del tempo nel colpo di testa. Mi piace segnare in questo modo, quest’anno ho fatto 9 gol così. Essendo mancino ho segnato la maggior parte dei gol di sinistro in area di rigore, oppure tirando da fuori. Comunque per un attaccante l’importante è fare gol, il come è relativo.

    Da giovani si gioca a calcio per mero divertimento. Testa leggera, portafogli pure, e tantissimi sogni. Perché cambiare?
    Esatto. Nei settori giovanili si gioca per il puro divertimento, per la passione e per la voglia di arrivare. So benissimo che si parla di certe cifre nel mondo del calcio, forse non sono la persona più indicata per dire se sono giuste o sbagliate, ormai tutto si è ingrandito. Ora si sta cominciando a remunerare anche qualche giocatore del settore giovanile, in genere quelli più bravi perché le società si vogliono tutelare da eventuali “scippi” da parte di qualche concorrente; secondo me a volte si esagera rischiando di rovinare qualche talento montandogli la testa. Si vedono già ragazzi di 16 anni a cui vengono fatti contratti da professionisti e si rischia di illuderli. Magari sentendosi già arrivati “mollano” e non migliorano, facendo passare l’obiettivo di esordire in prima squadra in secondo piano. Questa è la mia vera meta. La trafila è stata lunga, ma ormai manca poco e voglio salire questo gradino il prima possibile.

    Daniele Grandi e la sua generazione possono arginare l’inesorabile colata a picco che vede protagonista il calcio nostrano, permettendo agli appassionati di abbandonarsi ad allettanti “voli pindarici”?
    Il calcio italiano andrà sempre peggio finché non si deciderà di puntare forte sui giovani talenti italiani dei settori giovanili; bisogna cominciare a lanciare i giovani dandogli fiducia e mettendoli in condizione di non “perdersi” o di emigrare dove sono più richiesti e hanno maggiori possibilità per mettersi in mostra (come ad esempio in Spagna ed Inghilterra). In questa mia generazione ci sono dei giocatori che possono essere il futuro della serie A e anche della nazionale italiana. Tuttavia, spesso e volentieri le società non reputano i giovani emergenti maturi , di conseguenza li spediscono nelle serie minori per crescere rimpinzando di stranieri le rose della prima squadra. In questo modo alcuni giocatori di talento si perdono. Un giorno vorrei che io e la mia generazione rappresentassimo il calcio italiano come simbolo di bel gioco e qualità, come eravamo abituati prima di questi ultimi anni.

    Porgendo la domanda come fosse un di gioco di parole: quand’è che vedremo Daniele Grandi debuttare tra i “grandi”? “Are you ready”, come direbbero gli inglesi?
    C’è sempre da migliorare e da lavorare, ma penso che oggi la voglia, la grinta e l’ambizione siano tali da farmi sentire pronto al grande salto. E’ giunto il momento di vivere il mio sogno.
    Video
    “Un saluto a tutti, ringrazio il pallonaro.com per l’intervista”
  • Il calendario di Serie B 2010/11. Si parte con due derby

    Dopo il ripescaggio della Triestina questa mattina è stato sorteggiato il calendario della prossima Serie B che prenderà il via il 22 agosto. Partenza subito entusiasmante con ben tre derby alla prima giornata: Reggina-Crotone e Portogruaro-Cittadella.

    Torino e Atalanta, favorite per la vittoria finale, debutteranno davanti ai propri tifosi rispettivamente contro Varese e Vicenza. Il neo promosso Pescara ospiterà l’ambizioso Siena di Mezzaroma.

    La prima giornata del campionato di Serie B:

    Atalanta – Vicenza
    Frosinone – Empoli
    Grosseto – Ascoli
    Livorno – Sassuolo
    Modena – Piacenza
    Padova – Novara
    Pescara – Siena
    Portogruaro – Cittadella
    Reggina – Crotone
    Torino – Varese
    Triestina – Albinoleffe

  • Calciomercato: Guarente va al Siviglia, il Parma si tiene Paloschi e Jimenez

    Calciomercato: Guarente va al Siviglia, il Parma si tiene Paloschi e Jimenez

    Con un autentico colpo dal cilindro il Siviglia beffa il Genoa e si assicura il talentuoso centrocampista dell’Atalanta Tiberio Guarente. Il ventiquatrenne, accostato praticamente a tutte le maggiori squadre della serie a questa mattina sembrava vicino al Genoa ma come ufficializza il sito della società andalusa il trasferimento nella Liga è ufficiale.

    Guarente firmerà un contratto con il Siviglia per le prossime 5 stagioni ed avrà una clausola rescissoria di 30 milioni di euro. Giornata importante anche per il Parma del giovane e dinamico presidente Ghirardi che in un sol colpo è riuscito a rinnovare le comprorpietà con Milan e Inter per Alberto Paloschi e Jimenez, in dirittura d’arrivo anche la trattativa con il City per Bojinov mentre saluteranno definitivamente i ducali Mariga e Biabiany la cui trattattiva con l’Inter porterà nelle casse gialloblu circa dieci milioni di euro.

  • Highlights Atalanta – Palermo 1-2

    Vittoria inutile quella del Palermo a Bergamo sull’Atalanta già retrocessa in cadetteria. Cavani porta in vantaggio i siciliani, pari di Ceravolo per i nerazzurri e ancora Cavani su rigore fissano il puntaggio finale sul 2-1 per i rosanero che, nonostante i 3 punti, non riescono a centrare la storica qualificazione in Champions League. Per la squadra di Delio Rossi sarà Europa League mentre il futuro della Dea è più nero che azzurro.

  • Serie A 38 Giornata: Atalanta – Palermo. Streaming e formazioni

    Probabili formazioni ATALANTA – PALERMO (ore 15:00)

    ATALANTA (4-4-2): Consigli; Bellini, Bianco, Manfredini, Peluso; Ferreira Pinto, Radovanovic, Padoin, Ceravolo; Doni, Tiribocchi.
    A disposizione: Coppola, Garics, De Ascentis, Caserta, Volpi, Chevanton, Gabbiadini.
    Allenatore: Mutti
    Squalificati: Pellegrino, Amoruso, Valdes
    Indisponibili: Barreto, Zanetti, Talamonti, Guarente
    PALERMO (4-3-1-2): Sirigu; Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti; Bertolo, Liverani, Nocerino; Pastore; Hernandez, Cavani.
    A disposizione: Benussi, Celustka, Calderoni, Goian, Blasi, Tedesco, Budan.
    Allenatore: Rossi
    Squalificati: Carrozzieri, Migliaccio
    Indisponibili: Miccoli, Bresciano, Simplicio, Mchedlidze, Brichetto

    Potrai assistere alla partita direttamente dal tuo pc cliccando sul link che ti collegherà al canale: CANALE 1, CANALE 2, CANALE 3

  • Serie A 37 Giornata:

    PROBABILI FORMAZIONI
    Napoli-Atalanta
    Napoli (3-4-3):
    De Sanctis; Rinaudo, Cannavaro, Aronica; Maggio, Hamsik, Gargano, Dossena; Lavezzi, Denis, Quagliarella.
    A disposizione: Iezzo, Rullo, Santacroce, Pazienza, Cigarini, Bogliacino, Hoffer. All.: Mazzarri
    Squalificati: Grava (1), Zuniga (1)
    Indisponibili: Campagnaro

    Atalanta (4-4-2): Consigli; Capelli, Bianco, Manfredini, Bellini; Ferreira Pinto, Guarente, Padoin, Valdes; Amoruso, Tiribocchi.
    A disposizione: Coppola, Garics, Peluso, Radovanovic, De Ascentis, Volpi, Ceravolo. All.: Mutti
    Squalificati: Pellegrino (2)
    Indisponibili: Barreto, Zanetti, Talamonti, Doni, Chevanton.

    Potrai assistere alla partita direttamente dal tuo pc cliccando sul link che ti collegherà al canale: CANALE 1, CANALE 2, CANALE 3