Tag: atalanta

  • Lazio Atalanta 2-0, le pagelle. Hernanes e Klose ritorno alla gioia

    Lazio Atalanta 2-0, le pagelle. Hernanes e Klose ritorno alla gioia

    La Lazio supera abbastanza nettamente l’Atalanta all’Olimpico di Roma grazie ai gol di Hernanes, su rigore e Klosenei minuti finali.

    Miro Klose ©Paolo Bruno/Getty Images

    Gol importantissimi sia per la classifica biancoceleste che per i due giocatori che escono, il brasiliano, da un periodo abbastanza difficile ed il tedesco, da un digiuno che durava da oltre un mese. Passo indietro deciso per la squadra di mister Stefano Colantuono che è letteralmente scomparsa dal campo dopo l’espulsione di Lucchini ad inizio ripresa.

    Lazio

    Hernanes 6,5 il “profeta” torna titolare dopo l’assenza nella debacle di Siena trasformando il rigore procurato da Radu ed illuminando il gioco per tutto il periodo in cui è rimasto in campo.
    Klose 7 il tedesco non segnava da quasi un mese e dopo un po’ di tentativi trova il varco giusto nei minuti finali del match.

    Lulic 6,5 si conferma una delle sorprese più liete di tutta la serie A, motorino sulla fascia riesce ad essere presente in entrambe le fasi di gioco ed impreziosisce la prestazione con il passaggio decisivo per il 2-0 di Klose.

    Rocchi 5 questa volta il capitano non punge e dire che di occasioni ne ha avute davvero tante, grazia Consigli in molte occasioni mangiandosi dei gol clamorosi.

    Atalanta

    Maxi Moralez 5 l’argentino sembra aver perduto la verve di inizio stagione, troppo prevedibile sia nei movimenti che nei dribbling dove viene contenuto alla grande dalla retroguardia biancoceleste.

    Denis 5 il “Tanque” non è in giornata e per di più la squadra non riesce a supportarlo a dovere costringendolo ad una partita anonima e senza nessun spunto degno di nota.

    Lucchini 5 sicuramente l’espulsione non c’era per il difensore bergamasco ma forse un po’ più di prudenza nell’intervento sarebbe sicuramente servita.

    Le pagelle

    Lazio: Marchetti 6; Zauri 6, Dias 6 (42′ Diakitè 5,5), Biava 6, Radu 6,5; Gonzalez 6, C.Ledesma 6, Lulic 6,5; Hernanes 6,5 (42′ Matuzalem 6), Klose 7, Rocchi 5 (43′ st Del Nero sv). A disposizione: Carrizo, Stankevicius, Zampa, Alfaro. All.: Reja

    Atalanta: Consigli 6; Masiello 5 (32′ st Tiribocchi sv), Ferri 6, Lucchini 5, Peluso 5,5; Schelotto 6, Cigarini 5, Carmona 5,5 (1′ st Moralez 5), Padoin 5,5; Marilungo 5 (8′ st Bellini 5,5); Denis 5. A disposizione: Frezzolini, Bonaventura, Gabbiadini, Raimondi. All.: Colantuono

  • Vittoria scaccia crisi per la Lazio, Atalanta ko 2-0. Hernanes – Klose a segno

    Vittoria scaccia crisi per la Lazio, Atalanta ko 2-0. Hernanes – Klose a segno

    La Lazio batte l’Atalanta 2-0 nell’anticipo della 18esima giornata di Serie A grazie ai gol di Hernanes su rigore nel primo tempo e di Miroslav Klose a 5’ minuti dalla fine del match. Atalanta in dieci per quasi tutta la ripresa per l’espulsione di Lucchini.

    Miroslav Klose | © Paolo Bruno/Getty Images

    Le previsioni della vigilia vengono confermate con la Lazio che si presenta davanti i propri tifosi con Hernanes dietro al duo d’attacco composto da Rocchi e Miro Klose mentre Stefano Colantuono preferisce Marilungo come partner di German Denis a scapito di Maxi Moralez.

    L’inizio match è all’insegna dell’equilibrio che viene interrotto bruscamente al 19’ a causa del fallo in area di rigore atalantina commesso su Radu e con il consequenziale penalty trasformato da Hernanes. Il rigore cambia il gioco della Lazio ed esalta le qualità del “profeta” che purtroppo deve interrompere anticipatamente il match a causa di un dolore al ginocchio sinistro che lo costringe alla sostituzione nel finire del primo tempo. Brutta è invece la prima frazione della squadra di Stefano Colantuono, mai pericolosa davanti a Marchetti con Denis e Marilungo molto evanescenti.

    La ripresa si apre con la novità Moralez al posto di Carmona per cercare di dare un po’ di brio alla manovra bergamasca, molto scialba nei primi 45’. L’Atalanta parte bene nella ripresa ma ci pensa Lucchini, che subisce la seconda ammonizione dopo 7’ per un fallo su Rocchi, a sconvolgere i piani di Colantuono facendosi espellere in una maniera assolutamente evitabile. L’Atalanta in dieci fatica a creare pericoli mentre la Lazio produce tantissime palle gol mangiandosi dei gol praticamente già fatti soprattutto con Tommaso Rocchi. Tuttavia Marchetti non è mai seriamente impegnato nella ripresa mentre Consigli si deve arrendere a 5’ dalla fine sul rasoterra preciso di Miro Klose che mette la parola fine all’incontro.

    Vittoria molto importante per la compagine di Edy Reja che si porta a quota 33 punti mentre un deciso passo indietro per l’Atalanta che rimane ferma a quota 20.

  • Lazio – Atalanta, probabili formazioni. Rocchi preferito a Cissè

    Lazio – Atalanta, probabili formazioni. Rocchi preferito a Cissè

    Dopo il nubifragio di ieri che ha interrotto un bellissimo match fra Catania e Roma sul punteggio di 1-1 al 23’  della ripresa, la Lazio di Edy Reja e l’Atalanta dei miracoli di mister Colantuono aprono, con il c.d. “Launch Match”, la 18esima giornata di Serie A.

    La compagine biancoceleste sembra essere in crisi considerate le ultime non certo esaltanti prestazioni contro il Chievo, pareggio a reti bianche all’Olimpico prima della sosta natalizia e la scoppola subita a Siena (4-0) la settimana scorsa. I bergamaschi cercheranno di dimenticare le ormai tristi vicende legate al calcioscommesse, presentandosi all’Olimpico agguerriti più che mai e alla ricerca anche dei tre punti.

    Tommaso Rocchi ©Paolo Bruno/Getty Images

    Reja deve ancora fare a meno di Konko e Brocchi, i due verrano sostituiti molto probabilmente da Scaloni e Gonzalez. Ritorna dal primo minuto il brasiliano Hernanes, il “profeta”, grande assente nella deludente serata di Siena, cercherà di riscattare un girone d’andata condito sin qui da molte ombre e pochissime luci. In attacco scalpita Rocchi: Cissé, dopo l’ennesima prestazione inconsistente, dovrebbe accomodarsi in panchina.
    Colantuono ha diversi problemi per la difesa: out Capelli, anche se Manfredini e Bellini sembrano aver recuperato a velocità lampo l’infortunio patito. Ancora out Brighi. Confermato il 4-4-2 che ha regalato tante soddisfazioni fin qui. In attacco potrebbe essere confermato Marilungo, che sta giocando molto bene ma resta in corsa però anche Maxi Moralez desideroso anche l’argentino di un pronto riscatto dopo le ultime prestazioni un po’ sotto tono, uno dei due affiancherà in attacco l’inamovibile German Denis

    Le formazioni Lazio – Atalanta

    LAZIO
    Marchetti, Scaloni, Dias, Diakité, Radu, Gonzalez, Ledesma, Lulic, Hernanes, Klose, Rocchi.
    Panchina: Carrizo, Biava, Stankevicius, Del Nero, Sculli, Cana, Cissé.
    Indisponibili: Mauri, Brocchi, Cana, Konko, Makinwa, Sculli, Scaloni
    ATALANTA
    Consigli, Masiello, Bellini, Manfredini, Schelotto, Cigarini, Padoin, Bonaventura, Marilungo, Denis.
    Panchina: Frezzolini, Lucchini, Carmona, Gabbiadini, Ferreira Pinto, Moralez.
    Indisponibili: Capelli,

  • Atalanta Milan 0-2, le pagelle. Ibra monster

    Atalanta Milan 0-2, le pagelle. Ibra monster

    Continua il momento magico del Milan di Massimiliano Allegri, che sul campo dell’Atalanta centra la 10^ vittoria nelle ultime 12 partite di campionato. Confermato il primato insieme alla Juventus, anche lei vittoriosa nella prima partita del 2012 contro il Lecce a Via del Mare. Ancora una volta è Ibrahimovic a togliere le castagne dal fuoco. Lo svedese grazie alla realizzazione del rigore (molto contestato dai padroni di casa e oggetto della lite che ha visto protagonisti Allegri e Paparesta in un accesissimo post partita), stravolge il sostanziale equilibrio nei primi minuti di gara. Per Ibra è il 12° gol in questo campionato e raggiunge Denis al secondo posto nella classifica dei marcatori, comandata da Di Natale (autore di una doppietta nella vittoria dell’Udinese per 4-1 contro il Cesena). Buona la prestazione di Alexandre Pato, che si procura il penalty nel primo tempo e ad inizio ripresa colpisce di testa il pallone che si stampa sul palo. Per l’Atalanta una sconfitta indolore, potendo vantare ancora 8 punti di vantaggio sulla zona retrocessione occupata da Novara, Cesena e Lecce (tutte  e tre sconfitte quest’oggi), gli stessi che aveva prima della sfida contro i rossoneri. Da segnalare la buona prestazione corale della squadra di Colantuono, sfortunata in circostanza del rigore concesso generosamente dall’arbitro Rizzoli e sopratutto per il palo colpito al 13′ del secondo tempo con Denis, quando la palla era praticamente in porta (sarebbe stato il gol del momentaneo pareggio).

    Zlatan Ibrahimovic | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Le pagelle di Atalanta Milan, conclusasi con il risultato di 0-2 in favore dei rossoneri.

    ATALANTA

    Denis 5: “El Tanque” lotta contro la coppia centrale avversaria composta da Thiago Silva e Mexes, riuscendo a creare qualche apprensione ad Abbiati in circostanza di un bel tiro dopo 9′ minuti di gioco che finisce alto di poco. E’ incredibile però il suo errore al 13′ della ripresa quando sulla linea di porta colpisce il pallone con la gamba destra colpendo il palo. E se non bastasse vede Di Natale allontanarsi nella speciale classifica dei marcatori.

    Schelotto 6,5: fureggia sul versante di destra. E’ lì che l’Atalanta crea maggiori pericoli alla retroguardia rossonera. Dimostra di avere gambe e grossa tenuta fisica. Prandelli ci farà un pensierino?

    Manfredini 6: il replay toglie qualsiasi responsabilità al bergamasco sull’episodio del calcio di rigore. Inoltre è miracoloso quando salva sulla linea di porta un tiro di Ibrahimovic destinato ad entrare in porta sul momentaneo 0-1.

    MILAN

    Ibrahimovic 8,5: prestazione monster dello svedese all’Atleti Azzurri d’Italia, forse una delle migliori disputate con la maglia del Milan. Segna l’ennesimo rigore, fornisce l’assist a Boateng per il secondo e decisivo gol. Quando prende palla è immarcabile per gli avversari. Sacchi a fine partita celebra la straordinaria tecnica del giocatore affermando che sia il migliore solista di calcio al mondo, più forte anche di Messi. L’elastico ai danni di Ferri sul finire della partita vale da solo il prezzo del biglietto. Consigli prima e Manfredini poi gli negano la gioia della doppietta personale. Allegri non può che essere contento di un Ibra così, ma deve anche chiedersi che Milan sarà qualora lo svedese dovesse assentarsi in una o più partite.

    Thiago Silva 7: è il secondo fuoriclasse della squadra campione d’Italia in carica. La sua presenza nella difesa milanista ha il dono di conferire una grande sicurezza in più ai propri compagni. Il brasiliano, in tempi non sospetti, venne definito da Carlo Ancelotti come uno dei difensori centrali più forti in prospettiva. Dopo 3 anni non è una pazzia sostenere come Thiago Silva sia uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, non a caso il Barcellona di Pep Guardiola ha più volte provato a corteggiare il calciatore nelle ultime due estati. Quello che compie al 25′ della ripresa nel fermare un contropiede avversario pericolosissimo è lo spot migliore che il brasiliano potesse mandare ai suoi estimatori.

    Pato 6: il “Papero” è spesso fuori dal gioco rossonero ma ha il merito di entrare nell’azione decisiva del calcio di rigore al 21′ e poi colpisce il palo con un colpo di testa nei primi minuti del secondo tempo. Allegri poi decide di preservarlo per il derby sostituendolo con Robinho a metà ripresa.

    Boateng 6: nonostante si faccia trovare pronto in occasione del secondo gol grazie a una delle sue proverbiali incursioni offensive, il Boa soffre il pressing e la corsa degli avversari, mostrando una condizione fisica ancora precaria. Servirà un Boateng al top della forma fra 7 giorni, quando andrà in scena il derby della Madonnina.

    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 6, Masiello 5, Ferri 5,5, Manfredini 6, Peluso 5,5, Schelotto 6,5 (80′ Gabbiadini s.v.), Cigarini 6, Carmona 6 (71′ Bonaventura 5,5), Padoin 6,5, Marilungo 6 (56′ Tiribocchi 5).
    Panchina: Frezzolini, Lucchini, Bellini, Ferreira Pinto.
    Allenatore: Colantuono 6,5

    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6,5, Bonera 5,5, Mexes 6, Thiago Silva 7, Zambrotta 5,5, Van Bommel 5,5, Nocerino 6, Boateng 6, Emanuelson 5, Ibrahimovic 8,5, Pato 6 (’68 Robinho 6,5).
    Panchina: Amelia, Nesta, De Sciglio, Antonini, El Sharaawy, Inzaghi.
    Allenatore: Allegri 6

    HIGHLIGHTS ATALANTA MILAN 0-2

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  • Ibra e Boateng, Atalanta Milan 0-2

    Ibra e Boateng, Atalanta Milan 0-2

    Il Milan risponde alla Juventus, vittoriosa per 0-1 sul campo del Lecce, vincendo su un campo ostico come quello dell’Atalanta per 0-2. Ibrahimovic su rigore al 21′ e Boateng a 8 minuti dalla fine gli autori delle due reti che permettono ad Allegri di arrivare al derby della settimana prossima con 8 punti di vantaggio sui rivali dell’Inter e al comando della classifica con i bianconeri di Conte.

    zlatan ibrahimovic | © Claudio Villa/Getty Images

    AVANTI DI RIGORE – Primo tempo equilibrato fra le due squadre. Colantuono ordina ai suoi un pressing altissimo sui giocatori del Milan e la sfida nei primi minuti vive a un ritmo sostenuto. Le occasioni però latitano e solo Denis riesce a rendersi pericoloso con un tiro che finisce alto di poco. Dopo un primo quarto d’ora intenso le due squadre calano e lo spettacolo della partita ne risente. Al 21′ l’episodio che fa esplodere lo stadio bergamasco. Pato, servito in area da Ibra viene steso da Manfredini. L’arbitro Rizzoli indica il dischetto tra le proteste nerazzurre e le grida dei tifosi di casa. Ztatan Ibrahimovic si incarica della battuta e batte l’estremo difensore dell’Atalanta Consigli che era quasi riuscito a raggiungere il pallone calciato dallo svedese. Il Milan mantiene il vantaggio gestendo senza troppi affanni fino alla fine del primo tempo.

    DOPPIO PALO – La ripresa regala numerosi emozioni nei primi 20′ minuti di gioco. Al 7′ Pato colpisce un clamoroso palo dopo aver ricevuto di testa un cross dalla sinistra di Emanuelson. Dopo 120 secondi risponde la squadra di Colantuono prima con Cigarini e poi con il cileno Carmona su calcio di punizione, ma trova in Abbiati un baluardo insuperabile. Sugli sviluppi del successivo calcio d’angolo Denis fallisce incredibilmente l’occasione più ghiotta avuta dai suoi compagni di squadra in tutto l’arco della partita. Con il corpo quasi dentro la porta, il “Tanque” argentino colpisce a botta sicura col destro ma la sfera finisce sul palo. L’Atalanta sembra crederci e il pubblico cerca di diventare il dodicesimo uomo in campo, ma è il Milan ad avere l’occasione  per andare sullo 0-2, con Ibrahimovic che spreca un contropiede favorevolissimo per i rossoneri. L’Atalanta si spegne e gli 11 di Allegri gestiscono agevolmente la partita.

    BLITZ BOA – Lo svedese si erge a protagonista assoluto e va vicinissimo al gol della sua personale doppietta con una punizione calciata da 30 metri che sfiora il palo e un tiro che viene miracolosamente bloccato sulla linea di porta da Manfredini. Ibra continua a brillare e dopo una prorompente azione personale serve l’accorrente Boateng che a due passi trafigge Consigli portando il Milan sullo 0-2 al 37′ del secondo tempo. Match chiuso, i padroni di casa spariscono dalla scena e il Diavolo fa quello che vuole. L’asse Robinho-Nocerino diventa molto caldo negli ultimi minuti di gioco e i due firmano le azioni più pericolose per la porta bergamasca, non riuscendo però a centrare il tris.

    Vittoria importante per gli uomini di Allegri, su un campo dove ancora nessuno fino ad oggi era riuscito a strappare i 3 punti. Per l’Atalanta sconfitta indolore considerati i passi falsi delle ultime tre della classifica, con Lecce, Cesena e Novara che non riescono a prendere nemmeno un punto nella prima giornata del 2012.

  • Atalanta Milan, probabili formazioni. Pato in coppia con Ibra

    Atalanta Milan, probabili formazioni. Pato in coppia con Ibra

    Atalanta Milan si sfidano alle ore 15 presso l’Atleti Azzuri d’Italia. La partita, valevole per la 17^ giornata del campionato di Serie A, si preannuncia molto equilibrata. Analizziamo le due squadre alla vigilia del match e le probabili formazioni che scenderanno sul rettangolo di gioco.

    QUI ATALANTA – I bergamaschi sognano lo sgambetto ai campioni d’Italia in carica. Fino a questo punto hanno dimostrato di essere una delle compagini più in forma. Senza l’handicap di 6 punti in campionato, inflitta agli uomini di Colantuono per lo scandalo scommesse nella scorsa estate, l’Atalanta sarebbe al quinto posto. Al momento la classifica non preoccupa, essendo otto i punti vantaggio sul Lecce in ultima posizione. I padroni di casa schierano in attacco il capocannoniere della Serie A, quel German Denis che ha già segnato due gol al Milan con le maglie di Napoli e Udinese. Alle spalle del “Tanque” giocherà Marilungo. Sulle fasce torna l’argentino Schelotto a destra, mentre sul versante opposto ci sono Carmona e Bonaventura in ballottaggio per una maglia da titolare, con il secondo favorito sul cileno. In difesa spazio a Ferri e Thomas Manfredini. Il ruolino di marcia della “Dea” tra le mura di casa parla di 4 vittorie e altrettanti pareggi in 8 partite fin qui disputate, mentre la casella delle sconfitte è ancora ferma a zero.

    atalanta milan | © Marco Luzzani/Getty Images

    QUI MILAN – I rossoneri vanno a Bergamo con un obiettivo ben preciso, ottenere i 3 punti e provare a staccare la Juventus con la quale gli uomini di Massimiliano Allegri occupano il primo posto in classifica. La sfida contro l’Atalanta sarà l’occasione per il tecnico livornese di vedere i frutti del lavoro di Dubai. In attacco, aspettando Tevez, il punto fermo dell’11 titolare sarà ancora una volta lo svedese Zlatan Ibrahimovic. Il consueto ballottaggio fra i due brasiliani Pato e Robinho dovrebbe risolversi a favore del “Papero”, il quale si è presentato con un gol in questo inizio di 2012, nell’amichevole giocata contro il Psg dell’ex Ancelotti, e considerato dallo stesso Allegri come il nuovo acquisto del Milan per il girone di ritorno. A centrocampo la novità dell’ultima ora è rappresentata dall’infortunio di Aquilani, messo ko da un infortunio alla caviglia. Boateng quindi scala a centrocampo mentre l’ex Ajax Emanuelson dovrebbe partire titolare come trequartista. In difesa torna Alessandro Nesta al fianco dell’insostituibile Thiago Silva. Zambrotta e Bonera si contendono la maglia per il ruolo di terzino destro. I rossoneri nelle ultime tre trasferte hanno collezionato 2 vittorie (contro Genoa e Cagliari) e un pareggio (2-2 al Dall’Ara). Su un totale di 8 partite lontano da casa, il Milan è riuscito a raccogliere 14 punti sui 24 disponibili, solo la Lazio di Edi Reja è stata capace di fare meglio.

    CHIAVE TATTICA – Da osservare con molta attenzione la fascia destra bergamasca, che potrebbe mettere in difficoltà la squadra rossonera. L’ex cesenate Schelotto ha gamba e determinazione nel mandare in difficoltà il non entusiasmante Antonini. In suo aiuto non è difficile immaginare un eventuale spostamento di Marilungo largo a destra, creando così lo spazio per il taglio da sinistra verso il centro di Bonaventura, il quale è intenzionato a sbloccarsi e realizzare la prima marcatura in questo campionato. Inoltre il reparto difensivo di Allegri potrebbe soffrire la forza fisica del “Tanque” Denis, dotato di un gioco aereo difficilmente eguagliabile dalla coppia centrale Thiago Silva-Nesta, e i cross di Schelotto dalla destra potrebbero in più di un’occasione trovare la testa dell’argentino. Il contropiede nerazzurro rappresenterà un pericolo costante per il Milan, spesso bilanciato avendo due calciatori a centrocampo come Boateng e Nocerino che si spingono naturalmente in avanti, con il lento Van Bommel lasciato solo in mezzo al campo.

    PROBABILI FORMAZIONI ATALANTA MILAN

    ATALANTA (4-4-1-1): Consigli, Masiello, Ferri, Manfredini, Peluso, Schelotto, Cigarini, Padoin, Bonaventura, Marilungo, Denis.
    Panchina: Frezzolini, Lucchini, Bellini, Carmona, Gabbiadini, Ferreira Pinto, Moralez.
    All. Colantuono

    MILAN (4-3-1-2): Abbiati, Zambrotta, Nesta, Thiago Silva, Antonini, Van Bommel, Nocerino, Boateng, Emanuelson, Ibrahimovic, Pato.
    Panchina: Amelia, Bonera, Mexes, Taiwo, Seedorf, Carmona, El Shaarawy.
    All. Allegri

  • Il pagellone di serie A. Super Atalanta, delude il Cesena

    Il pagellone di serie A. Super Atalanta, delude il Cesena

    Atalanta 7: La squadra allenata da Colantuono ha sorpreso tutti specie in questa seconda parte dell’anno. Dopo aver raggiunto la promozione con un avvicente campionato in serie cadetta e aver subito, in estate, una pesante penalizzazione a causa del coinvolgimento nelle indagini sul calcioscommesse, che di recente ha portato all’arresto del suo storico capitano Cristiano Doni, ha iniziato alla grande il campionato in corso raccogliendo ben 26 punti che senza i 6 di penalizzazione la collocherebbero in posizioni ben più nobili della classifica. Tra le note liete: la grande verve realizzativa del Tanque Denis e la sorpresa Moralez che insieme a Cigarini ha regalato grossa qualità al reparto centro-offensivo degli atalantini.

    German Denis | ©Getty Images
    Bologna 6: Il voto è la media fra l’ottima prestazione dell’anno scorso, che ha portato ad una salvezza tranquilla, con grosse soddisfazioni per l’undici guidato da Malesani, che avrebbe potuto anche puntare a qualcosa di più se nelle ultime 8 partite non avesse racimolato la miseria di 2 punti, in un anno decisamente complesso soprattutto a livello societario e la scarsa propensione alla vittoria registrata in questa prima parte dell’anno. Nonostante il rafforzamento della rosa con l’arrivo in squadra di giocatori di qualità come Alessandro Diamanti, i rossoblu non hanno dato grandi prove di gioco, perdendo punti importanti anche in casa, contrariamente all’anno scorso il Dall’Ara non è più fortino inespugnabile per le squadre avversarie anche per quelle meno blasonate. I punti di forza sono sempre il non ancora eccelso Gaston Ramirez, dal quale è obbligo aspettarsi molto di più, e dal capitano di lungo corso Marco Di Vaio meno prolifico rispetto agli altri anni ma pur sempre fondamentale.

    Cagliari 5: Per i sardi vale lo stesso discorso fatto per il Bologna, se si guarda allo scorso anno e alle prime uscite di questo il voto sarebbe di gran lunga più alto, ma nel corso delle giornate i risultati e sopratutto i gol sono venuti sempre meno. All’inizio della stagione poi ci si è messo anche il solito Cellino, che prima ancora dell’esordio in campionato ha esonerato Donadoni, affidando la squadra a Ficcadenti, che ha aperto la sua avventura in rossoblu con un’ottima doppia vittoria in trasferta a Roma, dove gli isolani non vincevano da 43 anni, e in casa contro il neo-promosso Novara. Ma alla lunga i problemi soprattutto in fase realizzativa sono venuti fuori e la mancanza di un vero bomber di razza si è fatta sentire, e come ci si aspettava anche l’ex tecnico del Cesena è stato sollevato dal proprio incarico, dal suo vulcanico presidente che ha affidato la squadra ad un cavallo di ritorno come Ballardini. Unica nota lieta di questo inizio di stagione è la riconferma, qualora ce ne fosse bisogno della compattezza del centrocampo cagliaritano che con in testa capitan Conti, seguito da Biondini e dal definitivamente esploso Nainggolan. Da tenere d’occhio il giovane Ibarbo che nella trasferta vittoriosa di Catania ha fatto vedere cosa è in grado di fare.

    Catania 6: splendida la stagione dello scorso anno specie sotto la guida del Cholo Simeone, quando gli etnei sono riusciti a chiudere l’anno in undicesima posizione battendo, con 46 punti, anche il loro precedente record in serie A fermo a 45. Quest’anno la squadra è stata affidata a Montella che tra alti e bassi sta regalando soddisfazione ai suoi nuovi tifosi, primo su tutti la strabiliante vittoria nel sentitissimo derby contro i cugini del Palermo. Tra le novità più liete o sarebbe meglio dire tra le riconferme ma quest’anno con prestazioni più continue rispetto allo scorso campionato, ci sono senza dubbio, il centrocampista Gomez mix di duttilità tattica unita ad un’ottima tecnica individuale e l’attaccante Bergessio, voluto fortemente da Simeone e riconfermato a differenza del tecnico argentino nella rosa etnea.

    Cesena 4: l’anno scorso una salvezza sudata ma meritata, quest’anno per evitare patemi d’animo il presidente Campedelli aveva deciso d’investire su giocatori di qualità, acquistando gente del calibro di Mutu e confermando anche Parolo. Questo però non è servito, tanto è vero che la squadra romagnola si ritrova ad oggi in una posizione di classifica che ai blocchi di partenza non era preventivabile. Solo il cambio in corsa alla guida tecnica sembra aver invertito un minimo la rotta, il 30 ottobre di quest’anno, infatti, al tecnico Giampaolo è succeduto il cesenate doc Daniele Arrigoni. Le stelle sono ovviamente Mutu e Parolo, il primo fuggito dalle pressioni di Firenze in una piazza sicuramente più rilassante e dove poter chiudere degnamente una carriera forse troppo sopra le righe; mentre il secondo ha rinunciato alle sirene provenienti da club più blasonati e militanti nella nostra serie A. Ma il vero guru della squadra è il portiere Antonioli, di anni 42, ex campione d’Italia con la maglia della Roma e ancora tanta voglia di mettersi in gioco nonostante l’età avanzata.

  • Doni collabora e si guadagna i domiciliari

    Doni collabora e si guadagna i domiciliari

    Ieri era il giorno più atteso nelle stanze della Procura di Cremona e dall’opinione pubblica, dopo gli arresti dell’inchiesta Last Bet Cristiano Doni era chiamato al colloquio di garanzia, incontro importante per capire come l’ex capitano dell’Atalanta si sarebbe posto davanti alle nuove accuse e al coinvolgimento sempre maggiore nello scandalo del calcio scommesse. Cristiano Doni dopo aver avuto la possibilità di colloquiare con il suo legale, l’avvocato Salvatore Pino, per circa un ora e mezza ha deciso di svuotare il sacco confermando quasi totalmente le accuse per le partite Atalanta-Piacenza e Ascoli-Atalanta mentre ha smentito qualsiasi coinvolgimento sulla presunta combine tra le società in Padova-Atalanta.

    Cristiano Doni | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Cristiano Doni ha tenuto a precisare che ha sempre agito per conto personale e che l’Atalanta ne è stata sempre allo oscuro così come ha smentito qualsiasi contatto e conoscenza con il gruppo degli “zingari” che secondo l’accusa si occupa nell’intermediazione tra i giocatori e il gruppo di Singapore. L’ex giocatore è apparso visibilmente provato dai giorni di carcere e forse finalmente cosciente delle sue reali colpe tanto che le indiscrezioni che provengono dalla procura e confermate dal legale parlano di un colloquio proficuo che è servito agli inquirenti a far chiarezza su altri dettagli utili per circostanziare ancora meglio l’intero illecito. Cristiano Doni già questa mattina lascerà il carcere di Cremona avendo ottenuto gli arresti domiciliari e insieme a lui a passar il Natale con i propri cari andranno Santoni, Carobbio e Benfenati.

    L’avvocato Salvatore Pino intervenuto dopo l’interrogatorio ai microfoni di Sky Sport ha raccontato di Doni provato e ferito dallo scandalo e preoccupato per la sua famiglia e per il coinvolgimento dell’Atalanta. Il legale comunque racconta di una posizione del suo assistito più delineata e meno grave di quella paventata prima dell’incontro di ieri.

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  • Atalanta, uno schiaffo allo scandalo scommesse

    Atalanta, uno schiaffo allo scandalo scommesse

    Atalanta vs calcio scommesse, potrebbe essere il titolo del prossimo bestseller sul nostro calcio nazionale. Un avvio di campionato strepitoso per la Dea, penalizzata dall’handicap di meno 6, senza il quale sarebbe attualmente al quinto posto in coabitazione con l’Inter, in piena zona Europa League. Qual’è il segreto della squadra bergamasca?

    Atalanta |© Giuseppe Bellini/Getty Images

    ALLENATORE: l’artefice principale della cavalcata nerazzurra è il tecnico Stefano Colantuono. Oltre all’abilità tattica, è un allenatore sanguigno, che spinge i giocatori a dare più di ciò che hanno da offrire. Romano di nascita è stato adottato dal presidente Gaucci ai tempi della Sambenedettese, dove alla prima esperienza da allenatore compì un miracolo, portando la squadra ascolana alla promozione in Serie C1 con una serie di 9 vittorie consecutive. Sambenedetto fu il trampolino di lancio ideale per il tecnico romano. L’anno seguente Gaucci gli offrì la panchina del suo gioiello preferito, il Perugia. E da lì l’arrivo a Bergamo, nella stagione 2005-2006, culminata con la storica promozione in Serie A dopo un’annata storica (81 punti, record per la serie cadetta). Il 2006-2007 è l’anno zero del calcio italiano, con Calciopoli che aveva mietuto numerose vittime fra i club della massima serie. Colantuono riesce a portare l’Atalanta fino all’ottavo posto, totalizzando 50 punti, un altro record per la società bergamasca. Seguono le sfortunate esperienze a Palermo e Torino, prima del ritorno in Serie A con la squadra che più l’ha fatto conoscere agli addetti ai lavori. Al momento è in corsa per realizzare una nuova stagione da incorniciare, di quelle che i tifosi ricordano e raccontano al bar dello sport dopo molti anni.

    SOCIETA’: dietro una squadra solida e compatta c’è sempre una società forte. Se poi questa squadra ha come direttore tecnico Pierpaolo Marino è già un passo avanti rispetto alle altre. L’ex ds di Napoli e Udinese è uno dei dirigenti sportivi più apprezzati in Italia. Unanimi attestati di stima arrivano dagli stessi colleghi e operatori di mercato. Durante la sua carriera ha vinto uno scudetto con il Napoli di Maradona e contribuito alle fortune del club friulano, per il quale ha lavorato per oltre otto anni, raggiungendo uno storico terzo posto in Serie A nella stagione ’97/’98. Fra le ultime scoperte di Marino ricordiamo i giovanissimi Hamsik e Lavezzi, acquistati a cifre irrisorie e oggi dichiarati incedibili anche per offerte che superano i 30 milioni di euro. Il suo arrivo a Bergamo è coinciso con una campagna acquisti che ha portato in maglia nerazzurra i vari Denis (attuale capocannoniere della Serie A con 12 reti), Maxi Moralez, Schelotto e Cigarini. Tutte trattative low cost che si sono rivelate vincenti per la causa atalantina.

    OMBRA DONI: il capitano Cristiano Doni rappresenta il passato. Le ultime vicende assegnano all’ex idolo della curva l’etichetta di traditore, la più alta offesa che il leader di una squadra possa subire durante la propria carriera. Lo scandalo sembra avere travolto Doni e gli altri indagati, quasi tutti ex calciatori, non l’Atalanta. La lezione data dall’Italia di Lippi nel mondiale tedesco del 2006 è stata studiata a memoria dai ragazzi di Colantuono. A volte le avversità aiutano nel fortificare il gruppo, che diventa ancora più forte di prima.

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    Calcio scommesse, si salvano solo Milan, Inter, Juve e Palermo

    E’ un vero e proprio terremoto. Lo scandalo calcio scommesse nel suo terzo filone inizia a coinvolgere pesantemente anche incontri della serie A lasciando presagire una nuova estate turbolenta con la giustizia sportiva costretta a stravolgere le classifiche del campo con punizioni per responsabilità dirette o oggettive. Molte indiscrezioni vogliono che le nuove rivelazioni che coinvolgono ben 22 incontri del massimo campionato siano ancora parziale proprio per il tentativo di non stravolgere il normale corso del campionato rimandando all’estate il tormentone ma allo stato attuale a fregiarsi di esser pulite ed estranee sono solo Milan, Inter, Juventus e Palermo. Quattro squadre su venti che compongono il campionato di serie A è davvero un fallimento del sistema e se le accuse dovessero esser confermate ci troveremmo di fronte al più grande scandalo della nostra storia, più grande di Calciopoli.

    Campedelli presidente del Chievo | ©Getty Images
    Ovviamente, volendo esser estremamente garantisti, le indiscrezioni dovranno esser confermate e il coinvolgimento delle squadre dimostrato con fatti tangibili ma è chiaro che il sistema a questo punto dimostra ancora una volta di aver tante falle ed ogni occasione è buona per cadere nell’illecito. Man mano che si susseguono gli interrogatori per gli inquirenti della Procura di Cremona è più facile contestualizzare i vertici e il modus operandi di questa nuova cupola che pare avesse i suoi vertici a Singapore ma che poteva contare in Italia, così come in altre parti d’Europa, su delle cellule pronte ad entrare in azione comprando un certo risultato.

    Per il pool di Cremona le partite sospette al momento sono Napoli Sampdoria, Brescia Lecce e Brescia Bari ma ce sono altre 19 attenzionate per il flusso anomalo di scommesse. Ad aver il record di coinvolgimenti è il Chievo Verona che “vanta” ben sei match sospetti, seguito a ruota da un bel gruppetto che vanta quattro coinvolgimenti (Bari, Bologna, Brescia, Genoa, Lecce) tre match per la Roma, due per Sampdoria, Lazio, Napoli, Cagliari e Catania e una partita per cesena e Udinese.

    CALCIO SCOMMESSE ELENCO DELLE PARTITE SOSPETTE DI SERIE A:
    Catania-Chievo 1-1 (11/1/2011)
    Napoli-Sampdoria 4-0 (30/1/2011)
    Brescia-Chievo 0-3 (30/1/2011)
    Brescia-Bari 2-0 (6/2/2011)
    Genoa-Roma 4-3 (26/2/2011)
    Brescia-Lecce 2-2 (27/2/2011)
    Fiorentina-Roma 2-2 (20/3/2011)
    Genoa-Lecce 4-2 (20/3/2011)
    Bari-Chievo 1-2 (20/3/2011)
    Brescia-Bologna 3-1 (2/4/2011)
    Parma-Bari 1-2 (3/4/2011)
    Chievo-Sampdoria 0-0 (3/4/2011)
    Bologna-Napoli 0-2 (10/4/2011)
    Chievo-Bologna 2-0 (17/4/2011)
    Lecce-Cagliari 3-3 (17/4/2011)
    Catania-Cagliari 2-0 (1/5/2011)
    Lazio-Genoa 4-2 (14/5/2011)
    Chievo-Udinese 0-2 (15/5/2011)
    Catania-Roma 2-1 (15/5/2011)
    Genoa-Cesena 3-2 (22/5/2011)
    Lecce-Lazio 2-4 (22/5/2011)
    Bologna-Bari 0-4 (22/5/2011)

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