Tag: atalanta

  • Roma Marquinho tenta Luis Enrique

    Roma Marquinho tenta Luis Enrique

    Marco Antònio de Mattos Filho in arte Marquinho sta mettendo in dubbio l’undici titolare di Luis Enrique per la gara di domenica in casa dell’Atalanta. Il calciatore brasiliano, infatti, sta stupendo tutti gli addetti ai lavori di Trigoria mettendo grande grinta e determinazione durante gli allenamenti. Il venticinquenne di Passo Fundo ha un unico obiettivo e cioè quello di farsi riscattare dalla Roma a fine stagione. I giallorossi che lo hanno preso a gennaio con un prestito oneroso di 200 mila euro a quel punto dovrebbero versare altri 4,5 milioni di euro nelle casse del Fluminense.

    Marquinho sta facendo di tutto perchè questa prospettiva si avveri. E si sa che dalle parti di Trigoria nella nuova era enriquiana l’impegno durante la settimana può valere un posto da titolare anche contro ogni pronostico. Tanto più che il centrocampista non doveva neppure esordire col Parma nell’ultimo match di campionato.

    Marquinho vicino al debutto da titolare| © Fan Page
    E invece l’allenatore asturiano lo ha gettato nella mischia e Marquinho ha rischiato di bagnare l’esordio col gol grazie ad una azione “verticale”, proprio quel tipo di movimento che ha convinto Walter Sabatini che il giocatore può essere utile a questo Roma. In effetti il brasiliano è stato l’unico concreto acquisto del mercato invernale giallorosso e anche per questo aveva stupito la lapidaria dichiarazione di Luis Enrique nel pre-partita di Roma-Parma quando lo aveva bollato come “non ancora pronto”.

    Ma dopo l’esordio e la voglia del ragazzo la prospettiva è cambiata. A Bergamo la Roma dovrà cercare di sbloccare la partita contro una squadra molto organizzata che concede pochissimo. Ed ecco che Luis Enrique potrebbe giocarsi la carta Marquinho per cercare di sorprendere l’avversario con gli inserimenti dei centrocampisti. Nella Roma di oggi Miralem Pjanic è deputato a questo tipo di movimento, ma in alcune partite può non bastare, soprattutto se il bosniaco non è in giornata d’oro come è accaduto qualche volta in questa stagione. Considerando che con De Rossi bloccato davanti alla difesa l’altro elemento è Fernando Gago che non fa della velocità la sua migliore qualità e predilige la giocata orizzontale, ecco che Marquinho potrebbe essere una valida alternativa tecnica prima ancora che oggetto misterioso da svelare alla tifoseria.

  • Atalanta Genoa 1-0, Marilungo decisivo nel finale

    Atalanta Genoa 1-0, Marilungo decisivo nel finale

    Un gol di Marilungo a 11’ dalla fine permette all’Atalanta di ritornare alla vittoria nel recupero di campionato contro il Genoa. Per i rossoblù di Marino, dopo il pesante ko di Catania, un’altra sconfitta che acuisce il momento negativo. Una partita dai due volti quella andata in scena all’Atleti Azzurri d’Italia: primo tempo senza grosse emozioni, ripresa più vivace che oltre al gol decisivo ha visto anche un legno per parte con Kucka e Denis.

    Colantuono rispetto alla vigilia varia solo un elemento: non c’è Moralez nell’undici titolare infatti. Al suo posto Carrozza. Nel 4-4-2 proposto dal tecnico neroazzurro davanti a Consigli difesa formata da Lucchini e Peluso esterni, Stendardo e Manfredini centrali. Cigarini, recuperato nonostante nei giorni scorsi avesse accusato uno stato febbrile, giostra con Brighi in mezzo al campo mentre Schelotto e Carrozza agiscono sull’esterno. In avanti Gabbiadini fa coppia con Denis. Dall’altra parte tutto come previsto per Marino, eccezion fatta per l’impiego dal primo minuto di Kucka. Nel 4-3-2-1 davanti a Frey c’è una difesa formata da Rossi e Constant esterni, Granqvist e De Carvalho centrali. A centrocampo Veloso e Biondini giocano in mezzo con Kucka. Sculli e Jankovic agiscono dietro l’unica punta Palacio.

    Luca Cigarini | © Marco Luzzani/Getty Images

    Chi si aspetta una partita vibrante ed emozionante come quella dell’andata si sbaglia: il primo tempo infatti è soporifero, tanto che i due bomber Denis e Palacio ci provano solo da fuori mentre Gabbiadini su punizione trova pronto Frey. Fanno qualcosina in più i padroni di casa con l’esordiente Carrozza, ma occasioni da rete col contagocce.

    Nel secondo tempo sono gli ospiti però a venire fuori, colpendo subito una traversa con Kucka che su calcio d’angolo stacca imperiosamente ma non centra il bersaglio grosso. Risponde poco dopo Denis, il quale prima trova pronto Frey poi prende in pieno il palo. Colantuono però vuole una scossa, tanto da inserire Bonaventura e Marilungo al posto di Schelotto e Gabbiadini. Dall’altra parte Belluschi subentra ad uno spento Veloso. E il match finalmente decolla. L’Atalanta vorrebbe anche un rigore per un fallo di mano di De Carvalho su un tentativo di intervento di Denis. Prima l’arbitro accorda un calcio d’angolo, poi addirittura una rimessa dal fondo, tanto da far imbufalire i padroni di casa che a questo punto ci mettono maggiore determinazione. E al 34’ trovano il vantaggio: Denis appoggia per Marilungo il quale con un tiro preciso all’angolino supera Frey. Gli ingressi di Jorquera e Ze Eduardo non cambiano le sorti di un match che l’Atalanta riesce a gestire sino alla fine, facendo esplodere l’entusiasmo dei tifosi e di Colantuno. Un successo accolto come una liberazione dopo un momento difficile. Ancora una trasferta con ko annesso per il Grifone: fuori casa il rendimento sin qui è stato davvero pessimo.

    PAGELLE ATALANTA

    Carrozza 7: Era al debutto ma è apparso tutt’altro che emozionato. Una spina nel fianco per il Genoa, una dolce scoperta per l’Atalanta e un attestato di merito per Colantuono che ha creduto in lui.

    Marilungo 7 : Entra e segna, dopo una ventina di minuti, un gol decisivo. Una bella vetrina per lui e una sicurezza in più per il trainer orobico.

    Schelotto 5,5: Non è il giocatore ammirato altre volte. Troppo discontinuo nel periodo in cui è in campo. Tanto che il tecnico se ne accorge e lo sostituisce.

    Denis 6,5: Non segna ma colpisce un palo e fornisce un assist. El Tanque ormai è un pericolo costante per tutte le difese avversarie.

    PAGELLE GENOA

    Veloso 5,5: Dovrebbe fare la differenza, e la fa, ma al contrario. Troppo impacciato, non riesce a dare mai la marcia in più che servirebbe ai suoi.

    Palacio 5,5: Anche lui non entusiasta. Poche volte pericoloso, quasi mai nel primo tempo. E se non gira al meglio lui, sono dolori.

    Kucka 6,5: Tra i pochi a salvarsi tra i suoi. Colpisce anche una traversa, ma più in generale è molto attivo nel corso dei 90’

    Sculli 5,5: Dovrebbe giocare in appoggio alla punta ma alla stessa non fornisce mai palloni importanti e lui alla conclusione ci va davvero poche volte.

  • Atalanta Genoa, riscatto cercasi. Colantuono recupera Cigarini

    Atalanta Genoa, riscatto cercasi. Colantuono recupera Cigarini

    Il match del riscatto. E’ quello in programma alle 18:30 tra Atalanta e Genoa. Le due squadre infatti arrivano da un weekend tutt’altro che eccelso: gli orobici infatti sono stati fermati in casa sullo 0-0 dal Lecce, mentre gli uomini di Marino arrivano dal pesantissimo ko per 4-0 rimediato a Catania. Per entrambe dunque si presenta l’opportunità dell’immediato riscatto in questo recupero e lo richiede anche una classifica che sebbene non pericolosa per gli organici a disposizione dei due tecnici potrebbe essere decisamente migliore.

    Per Colantuono non ci sono grandi problemi di formazione, specie dopo aver recuperato Cigarini, il quale sembrava in dubbio a causa di uno stato influenzale. Out solo Carmona e Capelli. Neroazzurri in campo con il 4-4-2: in porta c’è Consigli, in difesa Ferri e Peluso agiranno sugli esterni con Stendardo e Manfredini centrali. Il recuperato Cigarini insieme a Brighi si occuperanno della zona centrale del campo con Schelotto e Moralez a pungere sugli esterni. In avanti il tandem formato da Denis e Gabbiadini. Panchina invece per Tiribocchi, non al meglio ancora.

    Stefano Colantuono | © Marco Luzzani/Getty Images

    Marino deve rinunciare ad Antonelli, Bovo, Gilardino, Kaladze e Mesto ma schiererà comunque un 4-4-2. In porta ci sarà Frey, difesa con Rossi e Constant esterni, Granqvist e Roger Carvalho centrali. In mezzo al campo agiranno Veloso e Biondini con Jankovic e Sculli sulle fasce. In attacco Zé Eduardo e Palacio, quest’ultimo uomo simbolo delle ultime settimane e sul quale si fa grosso affidamento. Solo panchina invece per Kucka così come per Moretti, quest’ultimo non proprio al top della condizione.

    PROBABILI FORMAZIONI ATALANTA GENOA

    ATALANTA (4-4-2): Consigli; Ferri, Stendardo, Manfredini, Peluso; Schelotto, Cigarini, Brighi, Moralez; Denis, Gabbiadini.
    A disp.: Frezzolini, Capelli, Lucchini, Bonaventura, Carrozza, Marilungo, Tiribocchi.
    All.: Colantuono.

    GENOA (4-4-2): Frey; M. Rossi, Granqvist, Roger Carvalho, Constant; Jankovic, Veloso, Biondini, Sculli; Zé Eduardo, Palacio.
    A disp.: Lupatelli, Sampirisi, Moretti, Belluschi, Kucka, Jorquera, Meucci.
    All.: Marino.

  • Calciomercato Milan vs Juventus lotta per Federico Peluso

    Calciomercato Milan vs Juventus lotta per Federico Peluso

    Milan e Juventus allargano la loro sfida nel calciomercato. Le due pretendenti allo scudetto sono interessate al terzino sinistro classe’84 Federico Peluso, attualmente in forza all’Atalanta. I rossoneri avrebbero fatto un sondaggio alla squadra bergamasca durante l’ultima sessione di mercato invernale, e anche Beppe Marotta avrebbe aperto un discorso preliminare riguardo il ragazzo 28 enne durante la trattativa che ha portato a Torino Simone Padoin negli ultimi giorni di gennaio.

    Peluso è un terzino sinistro giunto ormai alla piena maturazione calcistica. Durante il girone d’andata è stato uno dei protagonisti assoluti della squadra rivelazione del campionato, che senza l’handicap di 6 punti a quest’ora sarebbe nei primi 10 della Serie A con una partita da recuperare. Il terzino è arrivato a Bergamo nel 2009, lo stesso anno in cui Antonio Conte si siede sulla panchina della “Dea”. Sotto la gestione dell’ex tecnico di Bari e Siena, Peluso diventa titolare inamovibile attraverso ottime prestazioni.

    Considerato il feeling instaurato in passato fra giocatore e allenatore, è facile immaginare come sia stato lo stesso Conte a chiedere al dt Marotta l’acquisto di Peluso. L’orchestra bianconera ha nel ruolo di terzino sinistro un “vuoto” preoccupante, confermate dall’impiego di Chiellini e anche lo scarso utilizzo di De Ceglie sulla stessa corsia di sinistra.

    Anche il Milan ha sondato il terreno per il cartellino del giocatore bergamasco, scegliendo infine la soluzione Mesbah, arrivato dal Lecce per 500 mila euro. Nonostante l’acquisto del franco-algerino, la società rossonera non ha smesso di seguire il calciatore dell’Atalanta, considerata anche la duttilità tattica dell’ex giocatore del Lecce, che ha portato Allegri a schierarlo più a centrocampo che terzino. Non è detto poi che in estate Antonini venga confermato, mentre Zambrotta sembra ormai fuori dalle scelte del tecnico.

    Il valore di mercato del terzino nerazzurro si aggira intorno ai 2 milioni di euro, sebbene sia lecito credere che il prezzo del giocatore salirà da qui fino al termine della stagione, in vista anche del derby di mercato fra Milan e Juve, pronte a darsi battaglia per ottenere i servigi di Peluso.

    LA SCHEDA

    Nome: Federico Peluso
    Data di nascita:  20 gennaio 1984
    Città natale: Roma
    Squadra di appartenenza: Atalanta
    Altezza: 188 cm
    Peso: 81 kg
    Ruolo: terzino sinistro
    Costo cartellino: 1.6 – 2 milioni di euro

    VIDEO EUROGOL DI fEDERICO PELUSO IN ATALANTA-CESENA 4-1 (22 dicembre 2011)
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  • Arrestato Mario Cassano consigliò a Doni dove batter il rigore. Video

    Arrestato Mario Cassano consigliò a Doni dove batter il rigore. Video

    L’indagine calcioscommesse continua nel suo corso e, questa mattina, è stata emanata un’ ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Mario Cassano, portiere del Piacenza, oltre che Angelo Iacovello, componente dello staff medico del Bari, utilizzato come “portadenaro” dai clan malavitosi. Le due ordinanze sono il culmine della terza fase dell’indagine denominata “Last Bet”, l’ultima scommessa, naturale prosecuzione delle fasi precedenenti, che fra giugno e dicembre hanno portato in carcere ben 33 persone, fra cui uomini di spicco del calcio fra cui l’ex bomber del Bologna e della Lazio Beppe Signori, Paoloni, Gervasoni, l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni, solo per citare quelli più noti.

    Il portiere del Piacenza Mario Cassano, arrestato quest’oggi, è accusato di aver avuto un ruolo attivo nell’indirizzare gli esiti di alcuni match nella stagione di serie B 2008-2009 e 2010-2011. Secondo le indagini, le partite in questione sarebbero le seguenti: Piacenza-Albinoleffe, Siena-Piacenza, Piacenza-Mantova ed Atalanta-Piacenza, la gara in cui il portiere degli emiliani “consigliò” al capitano nerazzurro Cristiano Doni dove calciare il rigore, almeno stando alle dichiarazioni del capitano bergamasco.

    Mario Cassano arrestato scandalo calcioscommesse | ©Maurizio Lagana/Getty Images
    In tal senso, la procura di Cremona ha ormai concluso che il portiere del Piacenza sia stato coinvolto dall’organizzazione criminale che scommetteva e falsava gli incontri, ricevendo in cambio ingenti somme. Un reato, quello di frode sportiva, che coinvolge un portiere che nella sua carriera giovanile aveva ricevuto anche alcune convocazioni dall’Under 20, con 12 chiamate, ed anche dall’Under 21, senza però mai debuttare in campo. Nel 2002, inoltre, debutta in serie A in Parma-Fiorentina, disputando poi due partite in maglia Viola a causa delle assenze del portiere titolare Manninger.

    Mario Cassano, classe 1983, cresciuto nelle formazioni giovanili del Monza, padre di una bambina – Bianca – nata nel 2009 e sposato con Martina, finisce, così, in carcere soprattutto a seguito del filone di dicembre dell’inchiesta, quando l’ex compagno di squadra ed amico di Mario Cassano, Carlo Gervasoni, lo chiamò direttamente in causa per il suo coinvolgimento nelle combine delle quattro partite del Piacenza sopracitate.

    Mario Cassano vs Cristiano Doni il rigore di Atalanta Piacenza
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  • Cristiano Doni alla Gazzetta dello Sport “sono uno stupido”

    Cristiano Doni alla Gazzetta dello Sport “sono uno stupido”

    Cristiano Doni si sfoga durante l’intervista alla Gazzetta dello Sport e ammette le sue colpe nello scandalo calcioscommesse, rivolgendosi a chi ancora non ha il coraggio di parlare e rivelare ciò che è realmente accaduto. Un Doni a 360° gradi quello che si racconta alle pagine della Rosea, e le sue dichiarazioni raggiungeranno gran parte della penisola.

    “SONO UNO STUPIDO” – Si definisce così Doni, auto-condannandosi per i suoi errori che l’hanno trascinato davanti alla gogna mediatica e portato dietro le sbarre di un carcere. Proprio quest’ultima esperienza ha segnato profondamente lo stato d’animo dell’ormai ex capitano dell’Atalanta. Il calciatore si ripeteva più volte durante la giornata di quanto fosse stato stupido e non si capacitava di come avesse potuto tradire la fiducia di migliaia di fan bergamaschi.

    Cristiano Doni | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    LA FERITA PIU’ GRANDE –  Proprio il male inferto alla sua squadra e ai tifosi della Dea rappresenta uno degli incubi rincorrenti del giocatore. Doni parla di una ferita che difficilmente verrà ricomposta, non cerca il perdono, ma si augura soltanto che i fan possano ricordare le tante gioie che in campo il giocatore Doni gli aveva regalato. Ha spiegato inoltre che non è intenzionato a lasciare la propria città, e nonostante tutte le difficoltà che potrà incontrare da qui in avanti, rimarrà a Bergamo, alla quale con tutta probabilità restituirà il premio di cittadino onorario conferitogli in passato.

    BASTA OMERTA’ – E’ il messaggio che Cristiano Doni lancia a coloro che ancora non hanno rilasciato dichiarazioni spontanee agli investigatori riguardo lo scandalo scommesse, giocatori e persone che sanno ma hanno paura di parlare per eventuali ripercussioni successive. Esalta Masiello come simbolo da seguire, e si dice ancora shoccato dopo aver appreso che il suo ex allenatore ai tempi dell’avventura in Spagna, Hector Cuper, il quale è indagato da Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) avendo ricevuto 200 mila euro in maniera sospetta, con gli investigatori che accusano l’ex allenatore dell’Inter di aver venduto 4 partite (due del campionato spagnolo e le altre due di quello argentino).

  • Calciomercato Napoli, Gabbiadini nel mirino

    Calciomercato Napoli, Gabbiadini nel mirino

    Nella giornata di ieri il responsabile dell’area tecnica dell’Atalanta Pierpaolo Marino, in un’intervista rilasciata a Radio Kiss Kiss, ha confermato il colloquio avuto con il direttore sportivo azzurro Riccardo Bigon circa l’interesse del club partenopeo verso Manolo Gabbiadini, uno dei talenti più apprezzati del calcio nostrano. Appare chiara ormai la politica impostata da alcuni anni a Napoli, con i giovani al centro del progetto pluriennale del presidente De Laurentiis, grazie al quale la squadra è riuscita a esprimersi nelle ultime due stagioni a livelli altissimi, sia in campionato che in Europa.

    Manolo Gabbiadini | ©Dino Panato/Getty Images

    SULLE ORME DI IBRAGabbiadini è il nuovo prodotto del settore giovanile bergamasco che ha fatto innamorare già numerosi club in Italia e all’estero, fra tutti l’Amburgo. L’esperienza in Serie B con la maglia del Cittadella al fianco del bomber Piovaccari è stata per il ragazzo molto importante dal punto di vista della crescita professionale e della mentalità. Sebbene sia una seconda punta, l’attaccante dell’Atalanta ha un fisico fuori dal comune e un’ottima tecnica con i piedi. E’ esploso con la maglia dell’Under 21 nel torneo estivo di Tolone, mettendo a segno due reti contro la Costa d’Avorio e il Portogallo. Nelle qualificazioni all’Europeo, Ciro Ferrara ha potuto ammirarlo per la tripletta al Liechtenstein e la doppietta all’Ungheria. Gabbiadini, mancino naturale, dichiara di ispirarsi allo svedese Zlatan Ibrahimovic.

    OCULATEZZA FIRMATA NAPOLI – Fu lo stesso Pierpaolo Marino a intraprendere il nuovo corso del Napoli all’interno del calciomercato, quando era ancora il braccio destro di De Laurentiis. Il modello neanche tanto nascosto era quello dell’Udinese, portata ai vertici del campionato italiano grazie alla politica dei giovani instaurata da quello che è considerato uno dei maggiori dirigenti sportivi del nostro Paese. Gli acquisti di Hamsik e Lavezzi per pochi milioni di euro furono soltanto i primi colpi che diedero il là al progetto, proseguito successivamente da Riccardo Bigon. Fondamentale l’acquisto di Cavani, talento del Palermo esploso definitivamente lo scorso anno alla sua prima stagione al San Paolo, autore di 26 reti in campionato (record per la storia del Napoli). L’ultima grande promessa del calcio sudamericano si chiama Edu Vargas, acquistato durante la finestra del mercato invernale dall’Universidade de Chile per 11 milioni di euro. Un investimento importante quello per il cileno, il quale però è pronto a stupire l’Italia e l’Europa, garantendo fra qualche anno un ritorno economico ben maggiore rispetto ai milioni spesi per acquistarlo. Non dimentichiamo inoltre gli arrivi in questa stagione del centrocampista svizzero Inler dall’Udinese, il promettente difensore argentino Fideleff, classe ’89, capace di segnare una doppietta in Champions al Bayern Monaco, e il giovanissimo attaccante Chavez.

  • Atalanta Juventus 0-2, le pagelle. Marrone, che personalità!

    Atalanta Juventus 0-2, le pagelle. Marrone, che personalità!

    Al giro di boa la Juventus si presenta con due titoli, quello di Campione d’inverno e quello di squadra imbattuta. Antonio Conte riesce nel suo intento di portare la società bianconera a sperare nel titolo che da troppi anni manca in corso Galileo Ferraris.

    Luca Marrone

    Battendo l’Atalanta per 2 reti a 0 grazie a Lichtsteiner e Giaccherini, la Juventus mantiene il punto di vantaggio sulla diretta avversaria in attesa di sapere i risultati dai campi. Buona la prestazione dell’undici di Mister Conte che aveva sete di vittoria dopo le ultime due partite contro Lecce e Cagliari. A cambiare volto alla partita, dopo due legni colpiti (il primo da Barzagli e il secondo da Vidal) e dopo gli sciupi di Matri e Vucinic, sono stati gli ingressi in campo di Giaccherini e Marrone. Il primo ha preso il posto in campo di Marchisio, rimasto negli spogliatoi per acciacchi, e il secondo al posto di Pepe che ha rimediato una distorsione alla caviglia durante uno scontro con Peluso.

    Ordinata la gara dei bergamaschi che provano a contenere l’azione dei bianconeri provando a far male con le ripartenze talune volte arrivando alla conclusione con Denis.

    PAGELLE JUVENTUS

    Buffon 6,5: Sempre attento. Viene chiamato in causa poche volte anche grazie al grande lavoro di Chiellini e Barzagli.
    Lichtsteiner 7: Ci mette anima e cuore in ogni partita, segna il gol dell’ 1 a 0.
    Barzagli 7: Sempre preciso ed elegante, colpisce il palo di Consigli nel primo tempo.
    Chiellini 7: Un monumento non sbaglia nulla, vero leader della retroguardia bianconera.
    De Ceglie 6,5 Cresce partita dopo partita, dopo l buona prestazione contro il Cagliari, il terzino si prenota un posto da titolare per la fascia sinistra.
    Pirlo 6,5: Gli basta una carezza al pallone per sbloccare la partita. Il suo avvio di gara non è entusiasmante, ma quando si accende lui si illumina tutta la gara.
    Marchisio 6: Corre tanto e pressa tutto e tutti ma è costretto ad uscire per infortunio.
    -dal 1’ s.t. Giaccherini 7,5: Cambia il passo alla juve con molte accelerazioni, la sua rete, che chiude la partita con il gol del 2 a 0, è il premio di una prestazione fino a quel momento perfetta.
    Vidal 6: Prezioso per questa squadra, la sua è una partita non brillante ma di grande sacrificio. Colpisce la traversa con un gran tiro dalla distanza.
    Pepe 6: Un po’ in calo ma attacca, difende e aiuta i compagni, si arrende per una distorsione alla caviglia.
    -dal 24 s.t. Marrone 7: Un assist delizioso per il 2-0 finale, giocatore fortemente voluto da Conte ha un’intera carriera davanti.
    Vucinic 5,5: corre tanto ma a volte bisogna che un’attaccante segni anche per due partite consecutive.
    -dal 41’ s.t. Bonucci 5 Viene chiamato in causa per gli ultimi 4 minuti di partita, lui perde un pallone facile nel mezzo dell’aria di rigore rischiando di riaprire una partita già chiusa, riesce a farsi notare solo per i ripetuti errori che commette in ogni partita.
    Matri 5,5 Mezzo voto in più perché avvia l’azione del 2 a 0 ma è deludente sotto porta, non gli mancano i palloni.
    ALL: Conte 7 non si accontentava di un risultato minimo, infatti ha raccolto il massimo.

    PAGELLE ATALANTA

    Consigli 7: Attento e pronto quando viene chiamato in causa, nel primo tempo viene graziato per due volte dal legno.
    Raimondi 6: Vucinic e De Ceglie non gli danno tregua ma comunque assolve il suo compito senza grosse sbavature ne lodi.
    Manfredini 6: Il capitano con l’esperienza nonostante il risultano non demerita.
    Ferri 5,5: La sua non è una partita felice, ha rischiato molto ed è stato graziato solo dagli errori sotto porta dell’attacco bianconero.
    Peluso 6: Grinta e fiato non mancano nei 90′ del terzino che ha dalla sua però la colpa di essersi addormentato sul gol di Lichtsteiner
    Schelotto 5: Deludente la prestazione dell’oriundo che perde il duello fisico con De Ceglie.
    dal 31 s.t. Ferreira Pinto: s.v
    Cigarini 6: Anche per il centrocampista partita non facile. Tuttavia raddoppia spesso ed è tra i più generosi della formazione bergamasca.
    Padoin 5: Deludente, confuso e quasi sempre fuori posizione.
    Bonaventura 5: Perde nettamente il confronto con Lichtsteiner che per tutti i 90′ costituisce per lui una spina sul fianco.
    dal 18’ s.t. Marilungo 5 Volenteroso ma non riesce a cambiar volto alla partita.
    Maxi Moralez 5,5: Qualche spunto degno di nota per l’argentino che però deve fare i conti con le due colonne centrali della retroguardia bianconera.
    dal 38’ s.t. Gabbiadini s.v.
    Denis 6,5: E l’unico vero lottatore degli uomini di Colantuono. Ha qualche occasione che però non sfrutta per come dovrebbe. Grande prova di volontà e generosità la sua.,
    All. Colantuono 5.5: Ha dovuto fare i conti con le numerose assenze in difesa e a centrocampo. La sua squadra regge bene il primo tempo ma dopo la rete dell’1-0 avverte il colpo etando la spugna.

    HIGHLIGHTS ATALANTA JUVENTUS 0-2

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  • Atalanta Juventus 0-2, bianconeri campioni d’inverno

    Atalanta Juventus 0-2, bianconeri campioni d’inverno

    Mister Antonio Conte riesce a centrare il suo primo traguardo stagionale, la Juventus chiude il girone d’andata in testa alla classifica battendo l’Atalanta per 2-0 e conquistando il titolo di campione d’inverno che mancava da 6 anni, e a poco servono i risultati delle altre dirette inseguitrici che si affronteranno oggi, la Juventus ha centrato il suo diciannovesimo risultato utile consecutivo nell’attuale campionato senza subire sconfitte (venti se si considerea la partita di Coppa Italia vinta contro il Bologna).

    Pirlo, Chiellini e Buffon | © Marco Luzzani/Getty Images

    Nonostante la pessima mira sotto porta di Matri e le pochissime conclusioni in porta di Vucinic i bianconeri riescono a dominare la squadra di Colantuono, una formazione quella Bergamasca volenterosa e a tratti aggressiva ma che si presenta raramente dalle parti di Gigi Buffon, i maggiori pericoli la squadra bianconera li riceve più per demeriti propri che per meriti altrui, nello specifico ci riferiamo a palle regalate sulla trequarti agli avversari o, come accade spesso, le principali azioni pericolose la difesa bianconera le subisce da calci piazzati.

    A sbloccare il risultato è una straordinaria giocata ad opera di Pirlo-Lichtsteiner con il fantasista che inventa un assist di precisione a tagliare fuori tutta la retroguardia bergamasca trovando lo svizzero che con un gran tuffo di testa trafigge da due passi l’ottimo, fin lì, portiere Consigli. La Juve passa quindi al 54′ sbloccando una partita che stava diventando insidiosa ma che era stata dominata dagli uomini di Conte che potevano recriminare di aver colpito un palo con Barzagli e una traversa con un tiro dalla lunghissima distanza di Vidal.

    Ma i bergamaschi non ci stanno e ci provano a far tremare la retroguardia bianconera, ma poco impensierisce l’ottima volontà di Denis che però viene poco assistito dai compagni e invece ottimamente seguito da un attento Chiellini. L’Atalanta lascia spazi agli attaccanti Juventini che risultano disastrosi sotto porta tanto da non riuscire a chiudere la partita come spesso è accaduto in questa stagione, ma ci pensano i neo entrati Marrone e Giaccherini all’81’ a chiudere i conti per il 2-0 finale. Perfetto anche l’assist del giovanissimo Marrone e il conseguente gol al volo dell’ex del Cesena. E già, Giaccherini proprio lui voluto a tutti i costi da Conte, giocatore che quando chiamato in causa riesce a fare il suo.
    Una nota a parte merita il giovane Marrone, entra in campo al posto di Pepe infortunato e si presenta davanti a Consigli che effettua un miracolo sul tiro del giovane centrocampista, effettua l’assist al millimetro per il gol di Giaccherini, e dimostra tanta qualità in mezzo al campo, merita più considerazione, questi sono i nuovi Marchisio che avanzano. Una nota positiva anche per Chiellini che è ritornato al centro della difesa con ottimi risultati, oltre a De Ceglie che si sta riprendendo con prepotenza la fascia di sinistra.
    In attesa degli acquisti di Gennaio e dei gol degli attaccanti la Juventus può ritenersi soddisfatta.

  • Atalanta Juventus, Matri o Borriello il dubbio di Conte

    Atalanta Juventus, Matri o Borriello il dubbio di Conte

    Alla vigilia della sfida contro l’Atalanta, il tecnico Juventino Antonio Conte ha dichiarato: “Non firmo mai per obiettivi minimi anche perchè da parte nostra abbiamo l’obbligo di fare sempre il massimo e di sognare, siamo partiti sognando e ora continuiamo a sognare, non avrei firmato a giugno per obiettivi minimi, non lo faccio adesso”, quindi c’è da giurare che la Juventus non andrà a Bergamo per accontentarsi di un pareggio ma vuole la vittoria, che garantirebbe ai bianconeri il titolo di campione d’inverno che manca da 6 anni.

    Antonio Conte | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Questa partita rappresenta per Conte anche una rivincita personale: l’Atalanta è stata infatti la squadra con cui l’attuale allenatore della Vecchia Signora ha esordito nella massima serie da allenatore, quell’esperienza non finì purtroppo nel migliore dei modi (appena 13 punti in 13 partite, prima delle dimissioni). Proprio per questo, un’eventuale vittoria avrebbe un sapore ancora più speciale.

    Sul pullman che da Vinovo ha trasferito la compagine bianconera a Bergamo, dove stasera allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia”, Atalanta Juventus si affronteranno per l’ultima gara del girone d’andata, c’erano venti giocatori, anche contro l’Atalanta verrà riproposto il 4-3-3.
    Conte può contare sul rientro dopo il turno di squalifica di Chiellini, che dovrebbe giocare insieme a Barzagli al centro della difesa al posto del deludente Bonucci, con De Ceglie che dovrebbe essere riconfermato sulla corsia sinistra, e Lichtsteiner sulla corsia di destra, mentre a centrocampo torna a disposizione Giaccherini dopo gli acciacchi delle scorse settimane, la linea mediana dovrebbe essere composta dai “soliti” Marchisio, Pirlo, e Vidal, mentre in attacco sono ancora indisponibili Quagliarella ed Elia, Matri sembra in vantaggio su Borriello, con Vucinic e Pepe a completare la linea che dovrebbe penetrare le fitte maglie della difesa Atalantina. Non è stato convocato Manninger, che nel corso della rifinitura ha rimediato un lieve trauma distorsivo alla caviglia sinistra, al suo posto è stato convocato il portiere della Primavera Sluga. Quindi sono rimasti a casa tutti quei giocatori in partenza: Motta, Grosso, Iaquinta, Toni, Amauri ed anche Michele Pazienza. Il centrocampista pugliese ha chiesto di essere ceduto e con tutta probabilità la settimana prossima si trasferirà all’Udinese.

    L’Atalanta non potrà contare su Lucchini e Carmona, entrambi squalificati, e su Masiello non convocato dal tecnico Colantuono che rilancia dal 1′ Maxi Moralez il quale agirà sulla trequarti a supporto di Denis, al centro della difesa torna Manfredini in coppia con Ferri, mentre a centrocampo si rivedrà Bonaventura sulla fascia sinistra, con Schelotto sul versante opposto; in mezzo Padoin affiancherà Cigarini. Indisponibile Bellini, oltre al lungodegente Capelli. Sara’ Domenico Celi l’arbitro designato a dirigere l’anticipo serale della 19/a giornata.

    PROBABILI FORMAZIONI ATALANTA JUVENTUS

    ATALANTA (4-4-2): Consigli; Raimondi, Ferri, Manfredini, Peluso; Schelotto, Cigarini, Padoin, Bonaventura; Moralez, Denis.
    Panchina: Frezzolini, Minotti, Gabbiadini, Ferreira Pinto, Stendardo, Marilungo, Tiribocchi.
    Allenatore: Colantuono

    JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe, Matri, Vucinic.
    Panchina: Storari, Bonucci, Marrone, Estigarribia, Giaccherini, Del Piero, Borriello.
    Allenatore: Conte