Atalanta Parma finisce 1-1 con i gol realizzati da due difensori, Manfredini per i bergamaschi nel primo tempo e pareggio di Paletta per gli emiliani, ad inizio ripresa.
Le formazioni annunciate alla vigilia vengono confermate con l’unica eccezione rappresentata dal forfait di Mirante che si fa male nel corso del riscaldamento con Pavarini pronto a sostituire il portiere gialloblù.
l’inizio del match è traumatico per la squadra emiliana con il vantaggio dei padroni di casa firmato da Thomas Manfredini. Bellissimo il gol del biondo difensore atalantino che su cross di Moralez insacca in mezza rovesciata. Il Parma nei primi 15’ non riesce ad avvicinarsi nell’area nerazzurra ed è una punizione di Giovinco, al 20’, la prima occasione pericolosa per gli ospiti con il tiro della formica atomica che sfiora la traversa a Consigli battuto. La partita vive di sussulti con Gabbiadini che impegna Pavarini nel corso della metà del primo tempo che si conclude con i padroni di casa in vantaggio 1-0. Prima frazione di gioco molto equilibrata con i padroni di casa che hanno sfruttato la magia di Manfrediniad inizio partita.
Il secondo tempo si apre come il primo ma a ranghi invertiti. E’ il Parma infatti, che riesce ad agguantare il pari con Paletta, che stacca di testa in mezzo all’area atalantina su cross preciso di Valdes. Colantuono manda Carrozza in campo al posto di Gabbiadini ed al 67’ è Schelotto che, con una discesa imperiosa sulla fascia destra, mette un cross al centro dell’area di rigore con Pavarini che va a vuoto e Denis che fallisce con la testa l’impatto per il gol. Il Parma non riesce più a giocare in attacco e gli ultimi 15’ della partita, si trasformano in un assedio dei bergamaschi alla porta di Pavarini. A meno di 10’ dal termine Cigarini tenta il gol con un gran tiro dalla trequarti, Mariga ribatte e sul tiro susseguente di Denis a botta sicura, è Lucarelli che devia in angolo. Paletta, oltre al gol, è decisivo anche nell’anticipare Denis su cross di Schelotto con la difesa gialloblù in affanno nei 5’ minuti di recupero che però non regalano la vittoria ai padroni di casa che devono accontentarsi di un pareggio in una partita comunque bella ed aperta sino alla fine.
Pareggio che comunque accontenta tutte e due le squadre in ottica salvezza ma con i bergamaschi a recriminare per le tante occasioni avute nel finale di partita.
Ecco le formazioni di Atalanta Parma una delle sfide della domenica pomeriggio valide per la 27° giornata di Serie A, attesa per la sfida tra i bomber delle due compagini e cioè, il “tanque” German Denis e la “formica atomica”, Sebastian Giovinco.
Succulento match all’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo, l’Atalanta di mister Colantuono cercherà di conquistare il bottino pieno contro un Parma comunque in ottima salute dopo il pareggio raggiunto nel turno di recupero infrasettimanale contro la Fiorentina.
I padroni di casa presentano qualche problema in attacco a causa della squalifica di Guido Marilungo, Colantuono sembra intenzionato a schierare a fianco dell’intoccabile Denis, Carrozza con il giovane talento dela nazionale Under 21 di Ciro Ferrara, Gabbiadini, che dovrebbe partire inizialmente dalla panchina. In difesa, causa le assenze dei due centrali Stendardo e Lucchini, Peluso si sposterà al centro della retroguardia nerazzurra in coppia con Manfredini. I due terzini saranno Ferri e Bellini, mentre in mezzo al campo, nessuna novità con l’imprevedibilità e la fantasia rappresentate egregiamente dal duo Schelotto – Moralez.
Gli ospiti devono ancora fare i conti con l’assenza in attacco di Sergio Floccari, Roberto Donadoni non è rimasto convinto del pieno recupero dell’ex giocatore della Lazio e quindi lo manderà in panchina con il giovane Okaka che avrà un’altra ghiotta occasione dal primo minuto. In difesa Donadoni recupera Alessandro Lucarelli che farà coppia nel reparto centrale con Paletta mentre il francese Biabiany sarà schierato a destra a mangiarsi tutta la fascia dal primo all’ultimo minuto. In mediana Giacomo Valiani sarà chiamato a sostituire in cabina di regia, l’infortunato Galloppa.
La gara del Friuli fra Udinese ed Atalanta ha regalato ai pochi spettatori presenti allo stadio un match di certo non entusiasmante, con poche emozioni e zero gol, anche e soprattutto a causa di una giornata sottotono da parte di coloro che, alla vigilia, erano i protagonisti più attesi dell’incontro, Totò Di Natale e German Denis, i bomber infallibili.
Il risultato del campo, invece, li ha visti come semplici comprimari, lasciando gli onori delle cronache a coloro che, solitamente, tendono a fare il “lavoro sporco”: Pazienza nell’Udinese, autore di una gara di grande sostanza, in cui ha tenuto compatto il suo centrocampo, e Consigli nell’Atalanta, che ha salvato la sua porta con un provvidenziale intervento, proprio su tiro di Di Natale, a pochi istanti dal fischio finale.
Le pagelle di Udinese – Atalanta
Udinese
Handanovic 6 Poco impegnato dalle scarse incursioni nerazzurre. Una domenica davvero tranquilla
Benatia 6 Fa valere il fisico negli interventi, che riesce a completare positivamente con gran senso dell’anticipo
Danilo 6 Gara senza particolari affanni, ma portata a casa con precisione
Domizzi 6 Qualche intervento rude, qualche incursione in avanti, proivando il tiro dalla distanza
Basta 6 La sua presenza si fa sentire, produce un buon numero di cross che, se sfruttati meglio, avrebbero potuto essere pericolosi. Sostiuito sul finire della gara da Ferronetti
Fernandes 5.5 Potrebbe incidere di più sulla gara; ha delle buone occasioni che non riesce a sfruttare a dovere.
Pazienza 6.5 Oggi il migliore dei suoi; qantità, lucidità, concentrazione: riesce a tenere bene in mano il suo centrocampo dimostrando di essersi inserito perfettamente nel gioco di Guidolin
Asamoah 6 Solita gara generosa ma meno lucido del solito. Probabilmente stanco dalla trasferta in Nazionale
Pasquale 5 Schierato da Guidolin per dare un turno di riposo ad Armero, non coglie l’occasione concessagli; si dimostra confuso e poco lucido al punto che lo stesso tecnico decide si sostituirlo proprio con Armero
Fabbrini 5 In campo al posto di Floro Flores, non punge in avanti, gioca lontano dalla porta, si muove molto ma invano. Sostituito da Floro Flores che, quantomeno, mostra maggiormente la sua presenza
Di Natale 5.5 Non la sua miglior giornata. Troppe volte in off-side, troppo testardo nel cercare l’azione solitaria. Avrebbe l’occasione di segnare il gol vittoria nei minuti di recupero, ma Consigli lo neutralizza in maniera eccellente
Consigli 7 La sua parata finale vale un gol, perchè consente all’Atalanta di uscire imbattuta dal Friuli. Per il resto, grande prestazione, sempre reattivo e concentrato
Raimondi 6 Una gara sufficiente, portata a casa con giusta grinta e concentrazione
Stendardo 6 Copre bene, ma è facilitato dalla giornata “no” di Di Natale
Manfredini 6 Una buona prestazione, di grande applicazione
Bellini 6 Poteva subire le incursioni di Basta, ma riesce a tenergli testa egregiamente.
Schelotto 6 La sua verve oggi è offuscata dai compiti di copertura che Colantuono gli ha attribuito. Alla distanza, però, si concede anche qualche iniziativa
Carmona 5 Uno dei meno brillanti della sua squadra: appare in difficoltà contro il centrocampo friulano e viene sostituito da Cazzola
Brighi 6 Gara generosa, di determinazione e grinta: troppa, forse.
Bonaventura 6 Gara positiva sulal sua corsia di competenza
Marilungo 5 Dovrebbe supportare Denis ma non gli riesce quasi mai: El Tanque è troppo isolato
Denis 5.5 Isolato per lunghi tratti della gara non riesce a pungere come fa di solito: le responsabilità, però, sono da dividere con la squadra che lo supporta poco.
Alla vigilia, Udinese – Atalanta poteva essere considerata una partita molto delicata soprattutto per gli ospiti, considerando il trend positivo dei risultati dei Friulani, oltre che l’entusiasmo del gruppo di Guidolin per il riconoscimento prestigioso ricevuto dal tecnico nella scorsa settimana, con la consegna della panchina d’oro per l’otimo lavoro svolto nella scorsa stagione. L’Atalanta di Stefano Colantuono ha saputo reggere bene l’urto dei padroni di casa, senza demordere e senza timori reverenziali, riuscendo a portare a casa un punto pesante quanto prezioso, soprattutto in chiave salvezza.
E’ stato uno 0-0 non eccessivamente emozionante, condizionato dall’atteggiamento prudente delle due squadre ma, soprattutto, dal fatto che l’Udinese non fosse nella sua miglior giornata, con un gran numero di giocatori stanchi a causa dei viaggi infrasettimanali con le proprie nazionali, rientrati in Friuli soltanto nella serata di giovedì, avendo affrontato trasferte anche transoceaniche. Non un alibi, ma lo stesso Guidolin a fine partita ha ritenuto opportuno sottolineare tale fattore, ricordando proprio come tale intasamento dei calendari vada inevitabilmente a penalizzare soprattutto le squadre come la sua Udinese, che ha un gran numero di Nazionali (soprattutto africani e sudamericani) ma non ha la possibilità (al contrario delle grandi squadre) di ovviare a tale aspetto ricorrendo ad adeguati ricambi.
Il risultato è stato dunque frutto di un match in cui le due squadre hanno dato l’impressione di non volersi far male, con un solo tiro in porta nel primo tempo da parte dei padroni di casa, peraltro neppure troppo percoloso, ad opera di Asamoah. Nel secondo tempo, la gara si è ravvivata maggiormente, anche se le emozioni sono state comunque centellinate: una punizione di Di Natale al 47′, deviata dalla barriera nerazzurra, l’esterno della rete colpito da Pazienza al 48’sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Al 62′ il brivido maggiore per gli ospiti: cross da destra di Basta con Fernandes che, di testa, colpisce in direzione della porta di Consigli, ma riesce solo a sfiorare la traversa da distanza ravvicinata. Ancora Udinese al minuto 69′ con il neo entrato Floro Flores che prova un tiro rasoterra che non sorprende Consigli che riesce a parare.
Il leit motive della gara continua così, alternando qualche iniziativa personale di Totò Di Natale a qualche buona ripartenza Atalantina, ma la gara non riesce a sbloccarsi: in casa nerazzurra il centravanti “simbolo”, German Denis, quest’oggi pare troppo isolato e lasciato da solo contro la difesa friulana che riesce a neutralizzare i suoi (sporadici) tentativi, anche a causa di una scarsa assistenza da parte dei compagni di reparto. La gara continua su tali binari, e dopo tre minuti di recupero concessi dal direttore di gara Giannoccaro, è proprio negli istanti finali ad esserci la migliore occasione per l’Udinese per sbloccare il risultato e portare a casa il match: al 93′, grande assist di Asamoah per il capitano friulano Totò Di Natale che si incunea e prova il tiro al volo: Consigli, però, si supera in tale occasione e riesce a deviare la palla d’istinto.
Un brivido finale su cui si spengono le emozioni della gara, che termina con il definitivo risultato di 0-0: dopo tutto, un risultato giusto.
Dopo il riconoscimento come miglior tecnico della scorsa stagione, con la panchina d’oro ricevuta a Coverciano, per Francesco Guidolin è tempo di tornare in campo alle questioni domenicali, con la sua Udinese che sarà impegnata al Friuli contro l’Atalanta di Colantuono.
Un impegno non del tutto agevole, considerando anche il buon campionato che i bergamaschi hanno fin qui disputato, impartendo nella scorsa domenica di campionato una “lezione” molto pesante alla Roma di Luis Enrique. In trasferta, però, le quotazioni dei nerazzurri si ridimensionano notevolmente, così come fra le mura amiche l’Udinese assume una forza notevolmente maggiore.
Questi, in sintesi, gli spunti che il match offre alla vigilia, ma – com’è noto – il campo ha sempre la capacità di ribaltare qualsiasi pronostico. Nella conferenza stampa di presentazione, Francesco Guidolin non ha tralasciato di caricare i suoi, augurandosi che – da qui al termine del campionato – riescano a conservare la cattiveria e le motivazioni necessarie per restare ai vertici della classifica, pur non considerando il match di domenica pomeriggio come un crocevia, forse anche per non caricare i suoi di eccessive pressioni.
Guidolin, così, si limita a considerare che “non abbiamo imperativi, ma dobbiamo limitarci a fare una bella partita“, soprattutto contro l’Atalanta che è una delle più belle sorprese della stagione, che con i suoi 37 punti all’attivo è una bella realtà, molto prossima a raggiungere l’obiettivo salvezza nonostante la penalizzazione iniziale con cui ha affrontato questo campionato.
Il match non è stato preparato con molto tempo a disposizione a causa degli impegni dei Nazionali, che sono rientrati soltanto nella giornata di giovedì, ed in particolare sono da valutare le condizioni dei “ritardatari” Asamoah ed Armero, con quest’ultimo, proprio a causa della stanchezza del lungo viaggio, che potrebbe essere sostituito da Pasquale. Fra gli indisponibili, Isla, Badu ed Abdi, mentre al fianco di capitan Totò Di Natale potrebbe trovar posto Fabbrini.
Pertanto, l’undici friulano dovrebbe scendere in campo con il solito modulo 3-5-1-1 con Handanovic in porta, la difesa a tre composta da Benatia, Danilo, Domizzi, a centrocampo Basta, Pinzi, Pazienza, Fernandes e Pasquale e in avanti Fabbrini e Di Natale.
In casa Atalanta, gran parte delle speranze di far bene al Friuli sono aggrappate alla vena realizzativa del “Tanque” German Denis, che sta attraversando un momento di forma straordinario, accompagnato da una vena realizzativa eccellente: inoltre, Denis tornerà domani al Friuli in veste di ex e, probabilmente, vorrà provare a togliersi la soddisfazione di segnare alla sua ex squadra, anche se comunque il ricordo che in casa Udinese serbano di lui è sicuramente positivo, sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista prettamente umano, descrivendolo come una persona generosa ed umile, con un grandissimo attaccamento al lavoro ed alla squadra.
L’Atalanta di mister Colantuono, dunque, con la certezza Denis in attacco, si schiererà con modulo 4-4-2, dovendo rinuciare a Moralez e Lucchini, che in difesa verrà sostituito da Stendardo: la probabile formazione dell’Atalanta prevede, dunque, Consigli fra i pali, Ferri, Stendardo, Manfredini, Bellini in difesa; a centrocampo Schelotto, Cigarini, Brighi, Carrozza; in avanti Marilungo e Denis.
Il direttore di gara allo stadio Friuli sarà il signor Giannoccaro di Lecce.
E’ stato un lungo interrogatorio, durato circa tre ore, quello cui è stato sottoposto questa mattina Cristiano Doni, ex capitano dell’Atalanta, davanti ai rappresentanti della procura federale della Figc, nello studio milanese di Via Montenero del suo legale, l’Avvocato Salvatore Pino, in merito all’ormai nota inchiesta della procura di Cremona sul Calcioscommesse, denominata “Last bet”, che ha coinvolto – tra gli altri – l’ex centrocampista nerazzurro, in particolare per alcuni match della scorsa stagione, come Atalanta-Piacenza, Atalanta-Ascoli e Padova-Atalanta.
In merito all’interrogatorio odierno, pare non ci sia “nulla di nuovo da segnalare”, considerando che – secondo quanto emerso – Doni avrebbe confermato ciò che aveva già sostenuto durante l’interrogatorio reso alla procura di Cremona, ed in particolare nei confronti dell’autorità giudiziaria della città lombarda.
In particolare, secondo quanto è emerso, questa mattina il calciatore non avrebbe rivelato alcun elemento che possa condurre al coinvolgimento di altri soggetti al di fuori di quelli già segnalati, anche se avrebbe riferito alcuni particolari ed alcuni dettagli particolarmente interessanti per la giustizia sportiva.
Il legale di Doni, inoltre, al termine dell’interrogatorio non ha voluto confermare che si sia discusso della partita tra Atalanta e Pistoiese, di oltre dodici anni fa, dell’agosto 2000, che secondo lo stesso Doni sarebbe stata oggetto di “combine”. Il legale Salvatore Pino, però, si è semplicemente limitato a sottolienare che, in riferimento a tale partita, si tratterebbe comunque di “un episodio già prescritto”.
Al termine dell’interrogatorio, durato appunto tre ore circa, l’ex capitano dell’Atalanta ha comunque preferito non sottoporsi alle domande dei cronisti, andando via subito in taxi: dopo la decisione comunicata dal presidente del Coni Gianni Petrucci – presa di comune accordo con il presidente della Figc Giancarlo Abete – in merito alla necessità di non prendere assolutamente in considerazione l’ipotesi amnistia, probabilmente l’umore di Doni e degli (ormai ex) giocatori coinvolti non sarà affatto dei migliori.
Da una parte la gioia dell’Atalanta, dall’altra il dramma sportivo della Roma. Non ci sono mezze misure in questa partita che per tutti i 90 minuti vede una squadra padrona del match ed un’altra smarrita e in balia dell’avversario. I bergamaschi hanno annichilito i giallorossi sotto ogni profilo. La tattica di Colantuono è logica e perfetta: organizzazione difensiva e contropiede letale. A Luis Enrique neanche le briciole. Il suo undici si può definire a stento squadra, non ci sono idee, non c’è brillantezza fisica e non c’è traccia di grinta e orgoglio. Il resto lo ha fatto l’esclusione di De Rossi che si è accomodato in tribuna per provvedimento disciplinare (causa un ritardo nella riunione tecnica pre-partita) e la grandissima voglia di vincere dell’Atalanta con Denis e Marilungo veri fenomeni. Ora gli orobici sono distanti dalla zona calda della retrocessione e possono aspirare a posizioni da stagione indimenticabile. Per la Roma c’è solo il caos: obiettivo Champions praticamente sfumato, bufera nello spogliatoio e contestazione dei tifosi.
PAGELLE ATALANTA
Colantuono 7,5 Mette in campo una squadra perfetta. Tatticamente surclassa il collega spagnolo e prepara il match in modo sopraffino conferendo ai suoi una dimensione psicologica da big. L’Atalanta di Colantuono è una vera mina vagante della Serie A.
Denis 8 Tripletta da sogno per lui. Ogni palla che tocca è oro colato e si trasforma in gol. Se non bastasse partecipa attivamente al gioco della squadra con grande qualità nei movimenti e nei gesti tecnici.
Marilungo 7,5 Gol e assist per il giovane attaccante uniti ad una corsa costante e sfrenata. E’ indemoniato atleticamente, ma rimane sempre lucido nei repentini contropiedi atalantini.
Maxi Moralez 7 Regala un sublime assist a Denis ed è sempre scattante e preciso. La sua velocità è basilare nel gioco di contropiede soprattutto se El Nano mette in luce una intelligente visione di gioco e il sacrificio per la squadra.
Manfredini 7 Lì dietro non sbagliano nulla eppure i clienti sono molto scomodi. Essendo il leader della retroguardia detta i tempi di movimento della linea difensiva e le marcature in modo impeccabile.
Cigarini 6,5 E’ il regista della squadra, ma ha polmoni da mediano puro. Rischia con la reazione su Osvaldo, ma la prestazione rimane di alto livello
Brighi 6,5 Mette la voglia di rivincita dell’ex senza cattiveria inutile e dimostra ancora una volta il suo valore assoluto di giocatore importantissimo in fase difensiva, ma capace di orchestrare le ripartenze.
Stendardo 6,5 Si conferma centrale di grande affidabilità soprattutto nel gioco aereo e sul gioco d’anticipo.
Bellini 6,5 Entra dopo 10 minuti del primo tempo e dà il solito apporto di grande concretezza ed esperienza.
Peluso 6,5 Come tutta la linea di difesa non concede nulla agli avversari temporeggiando in pressione senza commettere fallo e seguendo all’unisono i movimenti dei compagni di reparto.
Schelotto 6 Entra quando la partita è già sul binario dei tre punti, ma non smette di correre per la squadra.
Carrozza 5,5 E’ fra i meno brillanti dei suoi. Non spinge con grande qualità sulla fascia, ma comunque difende sempre in modo molto ordinato.
Consigli 5 E’ l’unica nota stonata dello strepitoso pomeriggio atalantino. Commette una papera clamorosa sul gol di Borini ridestando una Roma pressochè defunta.
Luis Enrique 3 La partita è fondamentale per l’intera stagione e lui decide di escludere De Rossi per un leggero ritardo nella riunione pre-partita. In ciò la società lo appoggia, ma come lo stesso Baldini ha riferito, nel pullman che portava la squadra allo Stadio l’asturiano è sembrato un uomo molto amareggiato e confuso. Questo atteggiamento non può aiutare una squadra nelle ore che precedono una gara importante soprattutto se composta da molti giovani in cerca di fiducia e modelli forti di riferimento. In campo la situazione non migliora. La tattica suicida dei terzini che fanno le ali si è ormai dimostrata perdente e la Roma prende gol in fotocopia per questo motivo. La squadra non gioca e non lotta, non ha identità e si fa prendere dal nervosismo isterico. Dov’è l’allenatore?
Borini 6 Ha il merito di siglare il gol della speranza romanista e continua a lottare come un leone anche a risultato compromesso.
Taddei 6 Spinge pochissimo sulla destra, ma le poche volte crea pericoli. Sulla sua fascia l’Atalanta non è mai pericolosa e questo vuol dire tantissimo considerando il colabrodo della difesa.
Lamela 5,5 E’ uno dei pochi a dimostrare un pò di grinta e prova più di una volta a dare la scossa ai suoi con giocate personali, ma non è giornata per la Roma.
Marquinho 5,5 L’ultimo arrivato gioca una discreta partita. Perlomeno ha voglia di fare e di correre e dimostra una buona personalità andando più volte al tiro con risultati però abbastanza deludenti.
Josè Angel 5 Entra nella ripresa ma non aggiunge nulla alla Roma, anzi manifesta ancora una volta una svagatezza difensiva inaccettabile.
Stekelenburg 5 Non ha colpe evidenti, ma la sensazione è che un portiere del suo calibro avrebbe potuto sventare qualche minaccia in più.
Gago 5 La lentezza si unisce alla superficialità dei passaggi e alla pochezza in regia. De Rossi è di un altro pianeta in quel ruolo, ma oggi guarda l’argentino seduto in tribuna.
Heinze 5 E’ sempre preso in velocità perchè la Roma è messa male. Nel gol del 3 a 1 ci mette anche del suo ciccando l’intervento in anticipo su Marilungo.
Juan 4,5 Come il collega argentino subisce la scriteriata tattica romanista, ma commette anche vistosi errori individuali. Sembra mancare di cattiveria agonistica.
Pjanic 4,5 Sembra invisibile. Dovrebbe essere lui l’uomo di qualità a centrocampo, ma è troppo timido. Sbaglia passaggi e lanci banali, non ha idee e manca la voglia di lottare. Acerbo.
Cassetti 4 Entra a freddo dopo mesi di tribuna, panchina o televisione. Il risultato è scadente. Prima regala a Cigarini la palla per l’assist a Denis per il quarto gol e poi si fa espellere in modo imperdonabile offendendo il guardalinee.
Osvaldo 4 Con la Roma in crisi nera, ma ancora aggrappata alla partita decide di fischiare la fine rifilando un colpo a palla lontana a Cigarini con conseguente rosso diretto. Se De Rossi è stato escluso dal match per un lieve ritardo alla riunione tecnica allora Osvaldo ha concluso qui la sua stagione.
Rosi 4 I gravi limiti tecnico-tattici del giocatore oltre che noti sono irrilevanti di fronte alla totale mancanza di sacrificio, concentrazione e umiltà. Da serie B.
Una Atalanta in formato europeo calpesta una Roma piccola piccola all’Atleti Azzurri d’Italia con tripletta di Denis più Marilungo e Borini per la Roma. Per i giallorossi l’ennesimo pomeriggio di pura follia nel quale non ci sono aspetti positivi, ma solo errori marchiani in campo e fuori.
Si comincia dal pre-partita quando Daniele De Rossi appare in tribuna: scelta tecnica da parte di Luis Enrique, poi si mormora provvedimento disciplinare, alla fine l’allenatore mischia le carte nelle interviste post-partita ed emerge un quadro confuso che non risolve nulla. Ha chiarito la situazione solo Franco Baldini, ai microfini di Mediaset Premium a match concluso, dicendo con nettezza che l’esclusione è dovuta ad un lieve ritardo di De Rossi nelle riunione tecnica prima della partita e che la società ha avallato la scelta del mister. Sta di fatto che l’assenza del numero 16 pesa enormemente in una squadra, la Roma, che sembra totalmente priva di personalità e di freschezza fisica e mentale. Il classico possesso palla enriquiano è inesistente, la difesa un panetto di burro e la grinta fuori dal dizionario giallorosso.
Questa Roma sbiadita e flaccida impatta contro la solita splendida Atalanta che ha voglia di correre e di dimostrare, che lotta su ogni palla e che morde le caviglie all’avversario senza perdere lucidità e manifestando un invidiabile tasso tecnico nei suoi uomini. German Denis su tutti squarcia la diga di carta romanista con giocate di grande velocità e intelligenza e soprattutto con una freddezza sotto porta da rapace di alto livello. Ma i bergamaschi non sono solo l’argentino, sono squadra compatta e organizzata, specchio del carattere combattivo di mister Colantuono.
PRIMO TEMPO – Pronti via e dopo 3 minuti Marilungo sfrutta la prateria della retroguardia giallorossa e senza trovare opposizione da parte di Rosi e Juan si presenta davanti a Stekelenburg il quale fa un miracolo deviando il tiro dell’atalantino sulla parte interna del palo. La Roma è nel caos totale e al 10′ arriva il vantaggio orobico con Marilungo che copia e incolla l’azione precedente ma stavolta buca il portiere romanista. L’Atalanta è completamente padrona della partita con la Roma che tiene un pò più la palla, ma il risultato sono soltanto due tiri sbilenchi di Marquinho. Così i ragazzi di Colantuono possono fare il gioco di contropiede che amano e infatti Denis raddoppia al minuto 19 dopo un bel triangolo con Maxi Moralez nella difesa di sale romanista.
L’Atalanta si difende in modo perfetto e dà l’impressione di poter segnare su ogni palla persa dai romanisti che girano la palla in modo troppo lento e scontato. Al 36′, però, una Roma in lieve risalita accorcia le distanze con un tiro centrale di Borini sul quale Consigli fa una papera clamorosa. La prima frazione di gioco si conclude con la Roma gettata in un forcing disordianato, ma vivace. Maxi Moralez al 48′ rischia per una gomitata su Rosi, ma Romeo lo grazia col giallo per proteste.
SECONDO TEMPO – La reazione d’orgoglio di fine primo tempo della Roma svanisce nel secondo dopo soli 2 minuti quando Heinze sbaglia su Marilungo concedendo l’ennesimo contropiede, concluso poi con l’assist per Denis che insacca da due passi: è 3-1 ed è la fine virtuale del match. I giallorossi sbagliano ogni giocata e si fanno divorare dal nervosismo: Osvaldo al 9′ sgambetta Cigarini a palla lontana e si prende il cartellino rosso da parte dell’arbitro che ammonisce anche l’atalantino per un buffetto di reazione, usando probabilmente due pesi e due misure.
Sta di fatto che l’Atalanta sta divorando la Roma sotto ogni profilo e la prospettiva per i giallorossi non è rosea. Infatti la Roma stanca e nevrotica subisce il quarto gol ad opera del mattatore Denis che al 21′ sfrutta uno svarione di Cassetti e dopo 30 metri palla al piede supera Stekelenburg con un dolce scavetto. I ragazzi di Luis Enrique sono ormai completamente inermi e menano calci di frustrazione. La ciliegina, si fa per dire, è l’espulsione di Cassetti al 37′ per offese al guardalinee, forse un pochino troppo permaloso in una partita dall’esito ormai certo e già dai nervi tesi. L’Atalanta vince 4-1.
Sfida fondamentale tra Atalanta e Roma. Per i bergamaschi l’obiettivo dei tre punti vuole dire una classifica rassicurante fuori dalla cerchia che lotta per non retrocedere. Per la Roma la trasferta all’Atleti Azzurri d’Italia significa la possibilità di insidiare l’Udinese per il terzo posto, ma soprattutto la Lazio contro cui giocherà il derby nel prossimo turno. Luis Enrique è alla ricerca di quella fantomatica continuità che sarebbe la chiave di volta della stagione giallorossa, ma che fino ad ora è rimasta soltanto una chimera. Per Colantuono le parole d’ordine sono organizzazione e brillantezza per onorare fino in fondo un campionato fin qui stratosferico.
ATALANTA – I lombardi entreranno in campo col consueto 4-4-2. Consigli sempre titolare con Lucchini spostato sulla destra e l’ex Lazio e Juventus Stendardo centrale difensivo insieme a Manfredini e Peluso che torna terzino destro dopo le gare disputate da fluidificante offensivo. Il centrocampo sarà composto da Maxi Moralez esterno a sinistra e Carrozza a destra che giocherà al posto di Schelotto cui Colantuono regala un turno di riposo. Nella zona mediana agiranno Cigarini e l’ex di turno Matteo Brighi che affronterà una gara al sapore di rivincita. In avanti il bomber capocannoniere German Denis al fianco di Marilungo preferito a Gabbiadini.
ROMA – Luis Enrique si affiderà al consueto 4-2-3-1. Stekelenburg tra i pali con l’acciacato Rosi che recupera sulal destra e Taddei confermato a sinistra. Al centro Juan è diffidato e in previsione del derby giochera Simon Kjaer al suo posto a fare coppia con l’argentino Heinze. A centrocampo l’inamovibile Daniele De Rossi avrà l’ausilio di Pjanic e di Gago, ma attenzione perchè l’ex Real Madrid è diffidato e al suo posto potrebbe cominciare il nuovo arrivato Marquinho in un colpo di scena alla Enrique. In attacco considerando la squalifica di Totti ci sarà Lamela trequartista a supporto di Borini e Osvaldo. Bojan è acciaccato, ma stringe i denti e sarà in panchina.
Importante match all’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo Atalanta Roma per la 25esima di Serie A. I giallorossi si giocano tre punti fondamentali per la rincorsa al terzo posto che vale i preliminari di Champions League, ormai obiettivo dichiarato per voce di Daniele De Rossi e Walter Sabatini. Per gli orobici, invece, in ballo c’è la riconferma di una posizione di classifica lontana dalla zona retrocessione con punti utili a suggellare una straordinaria stagione. Luis Enrique vuole la continuità che tanto servirebbe alla Roma, contro la stessa Atalanta battuta per 3-1 ad inizio stagione in una partita in cui si cominciò a vedere la faccia buona della sua squadra. Mentre per StefanoColantuono c’è la voglia di dimostrare ancora una volta di essere una squadra quadrata e propositiva contro la squadra della sua città.
QUI ATALANTA. I nerazzurri si preparano alla sfida contro i giallorossi con la consapevolezza di poter fare bottino pieno e che “la Roma si può fermare” come ha dichiarato Cigarini che domenica sarà titolare. Colantuono dovrebbe proporre il consueto 4-4-1-1 e potrebbe far rifiatare Schelotto dopo una importante serie di partite consecutive e rilanciare dal primo minuto Carrozza. A completare il centrocampo Maxi Moralez e l’ex di turno Matteo Brighi che vivrà una partita dal sapore di rivincita. In attacco oltre all’inamovibile e capocannoniere German Denis il rebus vede favorito Marilungosu Gabbiadini.
QUI ROMA. I capitolini devono rinunciare allo squalificato Francesco Totti. Inoltre Kjaer potrebbe essere schierato al posto di Juan che è diffidato e col giallo salterebbe il derby con la Lazio nel prossimo turno del 10 marzo. A sorpresa Luis Enrique potrebbe mettere dal primo minuto il neoacquisto brasiliano Marquinho per sostituire Gago, altro giocatore diffidato. Rosi è acciaccato ma molto probabilmente stringerà i denti così come Bojan che ci sarà ma partendo dalla panchina. L’attacco sarà composto così dal trio Lamela, Osvaldo, Borini.