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  • Juventus Campione d’Italia, le pagelle scudetto

    Juventus Campione d’Italia, le pagelle scudetto

    E’ il trentesimo nel cuore e nella testa di tutti gli juventini, è quello più bello e inaspettato, quello che segna la rinascita dopo l’inferno della Serie B e dopo annate segnate da risultati molto deludenti, è quello che chiude il cerchio e riporta la Vecchia Signora sul trono più alto d’Italia, quello che per rango e blasone le spetta di diritto, prima con 84 punti e senza mai subire l’onta della sconfitta. Merito di un lavoro costante, di una società che c’ha messo un po’ ad ingranare, ma che ha avuto la giusta intuizione nello scegliere un bianconero puro, mettendolo alla guida di una squadra ben costruita, certo con qualche errore, ma ideata con un mix di giovani e veterani, affamati e vogliosi di prendersi quello che da troppo tempo mancava all’ombra della Mole.

    Le Pagelle

    Marotta-Paratici-Nedved 8: la nuova triade nata sotto l’egida di un Agnelli, ha avuto grosse difficoltà al suo primo anno dovendo ricostruire una squadra vecchia e stanca. Specie il duo ex-sampdoriano ha portato quell’esperienza che era mancata alla precedente dirigenza per far risorgere dalle ceneri la gloriosa maglia bianconera. Il terzo elemento aggiuntosi in seguito è colui che ha permesso ai dirigenti di capire cos’è la Juve, cosa vuol dire vivere e indossare determinati colori e combattere per essi.

    Andrea Agnelli 9: ha ripreso da dove Calciopoli aveva interrotto, al suo arrivo ha cancellato quanto fatto nelle annate precedenti e si è accollato il peso di decisioni talvolta impopolari che gli sono però valse il rispetto di tutto il popolo della Vecchia Signora. Ha voluto Conte, ha voluto Nedved in società e ha voluto continuare il progetto dello stadio per regalare una casa alla sua Juventus, una casa dove poter arricchire la propria bacheca.

    Antonio Conte | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    Antonio Conte 10: voto massimo per il condottiero della Juve, è riuscito nell’impresa di rinvigorire giocatori che sembravano non essere da grande squadra, ha riportato la juventinità nello spogliatoio e dopo aver conquistato la qualificazione in Champions ha realizzato un capolavoro che neanche ai suoi maestri era riuscito prima, vincere al primo anno senza perdere neanche una partita, un’impresa che rimarrà impressa negli annali della storia bianconera e non solo. Oltre a questo ha regalato alla squadra un’identità ed un gioco che da molti anni non si vedevano alla corte bianconera.

    Gianluigi Buffon 9: è il portiere numero uno in Italia e in Europa da anni, troppe volte messo in discussione e criticato anche dallo stesso popolo bianconero con la memoria troppo corta, quest’anno molto spesso le sue pagelle sono state un s.v. perchè quasi mai è stato chiamato in causa per fare ciò che meglio gli riesce, ha reso più interessante, diciamo così, il finale di campionato con quell’errore di piede nella partita casalinga contro il Lecce che è valso il pareggio dei salentini, ma negli anni a venire nessuno ricorderà quella gaffe. SUPERMAN

    Marco Storari 7: secondo silenzioso e mai invadente, del resto quando a rubarti il posto è un certo signor Buffon, non puoi mica pretendere tanto. Ha sempre risposto presente quando è stato chiamato in causa ed è anche merito suo se la squadra dopo aver vinto lo scudetto potrà giocarsi una preziosa finale di Coppa Italia. GREGARIO DI LUSSO

    Alexander Manninger 6: ha vissuto nottate di gloria in maglia bianconera come quella del Bernabeu espugnato con doppietta del capitano, quest’anno ha lavorato in silenzio godendo dei frutti del sudore altrui. ONORE AL MERITO

    Andrea Barzagli 9: una forma spettacolare, preciso negli interventi, mai fuori tempo ha disputato un campionato su livelli da Campione del Mondo ed è certamente uno dei migliori acquisti della gestione Marotta-Paratici. Anche Prandelli sarà stato felice di vederlo così. THE WALL

    Giorgio Chiellini 9: ha cominciato da centrale, poi è passato esterno sinistro, poi terzo di sinistra della difesa a 3, una duttilità tattica e una grinta figlia di chi ha vissuto quel periodo con una gran voglia di rivalsa, con la fame e la rabbia di voler tornare a certi livelli. Giorgione ci mette l’anima e la testa come quando a Roma pareggia con una zuccata il momentaneo vantaggio di De Rossi. KING KONG

    Leonardo Bonucci 8: rinato, risorto e tornato a nuova vita anche in una stagione decisamente con alti e bassi per lui, ha il merito però di credere in se stesso, di riprendersi una maglia da titolare, di siglare gol importanti come quello a Palermo e di fornire l’assist del gol scudetto a Vucinic. LAZZARO

    Stephan Lichtsteiner 8,5: arrivato in estate per una cifra ragguardevole, il laterale svizzero va subito a segno alla prima giornata, su una schema che molto spesso si ripeterà in stagione e che lo porterà a siglare un’altra rete a Bergamo. Sempre presente in attacco e difesa, un motorino inarrestabile. PENDOLINO

    Paolo De Ceglie 7,5: è sempre stato un oggetto del mistero per tutto il popolo bianconero, ma quest’anno non ha mai sbagliato una gara quando è stato chiamato in causa. SBOCCIATO

    Martin Caceres 7,5: ha fortemente rivoluto la maglia bianconera e la dirigenza ha rinunciato a Guarin per poterlo riaccogliere tra le proprie fila, una scelta decisamente azzeccata visto che appena arrivato ha messo a segno da terzino una doppietta a San Siro contro il Milan in Coppa Italia, ipotecando di fatto la finale. MATURATO

    Andrea Pirlo 10: l’uomo in più di quest’anno, metronomo di un centrocampo perfetto direttore d’orchestra di una squadra che sotto i suoi passaggi ha composto musica. Dato per finito troppo presto dal Milan ha avuto la sua personale rivincita in maglia bianconera. GENIO

    Arturo Vidal 9,5: arrivato come oggetto misterioso del mercato bianconero, ha convinto Conte a cambiare modulo e dire che la mossa è stata azzeccatissima è dire poco, una stagione di altissimo livello quella del Guerriero bianconero, recupera palloni su palloni a centrocampo e non disdegna di siglare gol esteticamente meravigliosi, vedi gol contro il Napoli. RE ARTU’

    Claudio Marchisio 9,5: la stagione della consacrazione per il capitano bianconero del futuro, gol di alta scuola come quello al Parma e prestazioni spettacolari come quella casalinga contro il Milan, dove lascia il segno per ben due volte. PRINCIPINO

    Simone Pepe 8: rinvigorito dalla cura Conte, più libero di agire anche in zona gol e si vede, meglio la prima parte della stagione che la seconda. Fondamentale quello che vale il pareggio contro il Napoli. SOLDATINO

    Emanuele Giaccherini 7,5: Voluto fortemente da mister Conte e difeso a spada tratta dallo stesso tecnico bianconero che ha più volte ribadito che se il ragazzo fosse stato brasiliano non ci si sarebbe sorpresi più di tanto di vederlo indossare la maglia della Juventus. GIACCHERINHO

    Marcelo Estigarribia 7: vera rivelazione della Coppa America è stato un ottimo gregario, nobilita la sua stagione mettendo la firma nella decisiva rimonta di Napoli. EL CHELO

    Elijero Elia-Milos Krasic 6: poche apparizioni per entrambi ma una rete all’attivo per il serbo importante ai fini del risultato. Un unico lampo in una stagione incolore che l’ha visto poi finire ai margini della squadra, probabile il suo addio a fine stagione. Stesso discorso per il vero oggetto del mistero della campagna acquisti bianconera il giovane olandese ha avuto pochissime occasioni di mettersi in mostra e sarà ricordato come una meteora negli annali juventini visto che ha già annunciato di voler lasciare la squadra. DESAPARECIDOS

    Luca Marrone-Simone Padoin 6: entrambe ricorderanno a lungo questa stagione, sempre pronti quando sono stati chiamati in causa, hanno mostrato di essere sempre a disposizione della squadra. Entrambi si levano anche lo sfizio di entrare nel tabellino dei marcatori, il secondo nella gara contro la Fiorentina mentre il primo con un bolide nell’ultima di campionato ieri contro l’Atalanta. GREGARI

    Marco Borriello 7,5: arrivato a Gennaio c’ha messo un po’ per entrare nel cuore dei tifosi bianconeri, ma il gol contro il Cesena, fondamentale per la corsa scudetto gli ha facilitato molto il compito. OPPORTUNISTA

    Fabio Quagliarella 7,5: l’anno scorso fino al suo infortunio la Juventus viaggiava spedita, quest’anno Conte ha dovuto aspettarlo e dosarlo per fargli recuperare fiducia in se stesso, l’allenatore è stato ripagato con prestazioni sempre molto sufficienti. SCUGNIZZO

    Alessandro Matri 8: in molte partite ha tirato avanti la carretta di un attacco che appariva sterile, nelle ultime partite ha perso un po’ di smalto sotto porta, anche per il grosso lavoro di sponde che richiede il mister, ha avuto il merito di siglare forse il gol più importante della stagione, quello del pari a San Siro contro il Milan. UTILE

    Mirko Vucinic 9: doveva essere il top player tanto invocato durante il mercato acquisti, il montenegrino è genio e sregolatezza, ma quest’anno alla corte della Vecchia Signora ha mostrato, specie nella seconda parte di stagione, molta più maturità e costanza nelle prestazioni, suo il gol scudetto. FENOMENO

    Alessandro Del Piero 110 e lode: Laurea summa cum laude per i suoi 19 anni in maglia bianconera, coronati da una vittoria tanto bella quanto inaspettata, in molti sperano che rimanga ancora, ma nel frattempo si godono le giocate che il capitano è ancora in grado di regalare, chiedere a Marchetti in campionato e Stekelenburg in Coppa Italia. Per parlare di Alex servirebbero pagine intere e speriamo che quelle pagine non si concludano il 20 maggio a Roma. INFINITO

  • Novara – Juventus, Vucinic Borriello e Vidal poker da scudetto

    Novara – Juventus, Vucinic Borriello e Vidal poker da scudetto

    La Juventus cala un altro poker e questa volta ad essere travolta dalla fame di scudetto dei bianconeri è il Novara. Al Piola, sotto gli occhi di due personaggi simbolo della gloria Juventina come Boniperti e Platini, la Vecchia Signora allunga le mani sul tricolore anche se il Milan non da segnali di resa e risponde con un perentorio 4-1 al 4-0 che gli uomini di Conte rifilano al Novara.

    Parte subito forte la Juventus che sul sintetico di Novara ha il merito (rispetto alla gara di Cesena) di sbloccare subito il riusultato, d’altronde l’intenzione di Conte era evidente con l’inserimento tattico di Giaccherini al posto di De Ceglie e la scelta di dare nuovamente fiducia a Borriello galvanizzato dal gol di mercoledì che ha regalato i 3 punti d’oro contro il Cesena.
    Già al 16′ la Juve passa in vantaggio con un gioiello di Vucinic: su punizione di Pirlo il montenegrino si libera dalla marcatura e con un tocco vellutato infila all’incrocio della porta difesa da Fontana. I padroni di casa reagiscono nel peggiore dei modi al vantaggio degli ospiti lasciando loro ampia manovra e soprattutto lasciando libero Pirlo a dettare legge in mezzo al campo. Inizia l’assalto dalle parti di Fontana con i tentativi in rete di Marchisio, Pirlo, Lichtsteiner e Giaccherini, ma bisognerà attendere la mezz’ora del primo tempo per il raddoppio di Borriello: su cross di Giaccherini l’ex giallorosso è libero di infilare di testa l’estremo difensore del Novara siglando la sua seconda rete consecutiva in tre giorni. Il primo tempo si conclude con il doppio vantaggio della capolista.

    Mirko Vucinic – Novara Juventus | © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Nella ripresa la musica non cambia, il Novara sembra rassegnato alla sua sorte mostrandosi come la brutta copia della squadra ben organizzata che mercoledì scorso aveva fatto capitolare la Lazio, mentre la Juve dimostra di avere ancora grinta e corsa nelle gambe per cercare la rete del 3-0 che chiuderebbe definitivamente la partita. Rete che puntuale arriva al 50′ con Vidal che raccoglie una respinta corta di Fontana su conclusione di Vucinic. Al 64′ c’è ancora spazio per la gloria per il montenegrino che segna la sua doppietta personale e il suo ottavo centro in campionato. L’attenzione è rivolta ormai al risultato di Siena sperando in un passo falso del Milan che però non arriva. Sul finale ci provano prima Pirlo, che su calcio di punizione colpisce il palo, e poi anche Elia che cerca gloria andando vicino alla rete per tre volte con l’obiettivo di essere il 19° giocatore bianconero ad andare a segno in questo torneo.

    Il distacco tra le due pretendenti allo scudetto rimane invariato ma con una partita in meno da giocare. Mercoledì la Juve potrà avere il primo match point, in caso di vittoria e contemporanea sconfitta dei rossoneri sarà scudetto con due giornate d’anticipo, altrimenti si andrà ancora ad oltranza in caso di sconfitta o pareggio della Juve e di vittoria del Milan con la squadra di Conte che può permettersi un passo falso da qui fino alla fine della stagione e rimanere ancora in vetta (per il vantaggio negli scontri diretti, ndr). Novara ormai spacciato e ad un punto dall’aritmetica retrocessione anche se le decisioni della federazione in merito alle vicende del calcioscommesse potrebbero sconvolgere la classifica di Serie A e farlo sperare in un ripescaggio.

    PAGELLE NOVARA JUVENTUS

    NOVARA:

    Fontana 5,5: Costretto ad affrontare l’assalto dei bianconeri senza un’adeguata assistenza dalla sua difesa. Incassa 4 reti ma di responsabilità ne ha poche.

    Garcia 5: La sua partita è segnata dalla botta in testa nello scontro con Lichtsteiner. Evidentemente il colpo gli fa perdere l’orientamento perchè la sua gara sarà segnata da interventi fallosi e imprecisi.

    Rigoni 6: L’unico dei piemontesi che prova a metter ordine, ma si trova solo a lottare contro gli avversari anche per l’atteggiamento difensivo adottato da Tesser.

    Caracciolo 4,5: Se non avessimo letto il suo nome nella lista dei giocatori scesi in campo, non ci saremmo neanche accorti della sua presenza. Non tocca un pallone.

    JUVENTUS

    Barzagli 6.5: Oggi non ha avuto particolari apprensioni, ma nelle uniche due occasioni in cui si richiedeva il suo intervento si è fatto trovare pronto come al solito. Senza dubbio è il difensore bianconero più continuo della stagione che potrebbe essere coronata da un gol visto che è l’unico dei giocatori maggiormente utilizzati da Conte a non essere andato in rete.

    Pirlo 7,5: Lui è il Direttore, i suoi compagni formano l’orchestra. In ogni azione che ha portato al gol c’è sempre la sua firma. Nel finale solo il palo gli nega la gioia del gol.

    Vidal 7,5: Corre quanto il pallone. Lui è in ogni parte del campo, difende, recupera palloni attacca e segna. Sono 7 i centri stagionali del centrocampista cileno prelevato in estate dal Bayer Leverkusen per 12 milioni (ora ne vale almeno il doppio) e che di recente ha attirato le attenzioni del Real Madrid.

    Vucinic 7,5: Apre le danze al poker al Novara con un gol che da solo vale il prezzo del biglietto. Particolarmente ispirato regala una doppietta ai suoi tifosi quasi a farsi perdonare i periodi di black out durante la stagione.

    Borriello 7: Paradossalmente il centravanti ha dimostrato di avere un feeling particolare con il sintetico visto che gli unici due gol della stagione (gol pesanti e decisivi) li ha siglati a Cesena e Novara in meno di 4 giorni. Grande lottatore in campo.

    Novara (4-3-1-2): Fontana 5,5; Dellafiore 5 (1′ st Da Silva 5), Lisuzzo 5,5, Paci 5, Garcia 5; Porcari 5, Pesce 5,5, Gemiti 5,5; Rigoni 6; Mazzarani 5,5 (22′ st Radovanovic 5,5), Caracciolo 4,5 (6′ st Morimoto 5). A disp.: Coser, Centurioni, Jensen, Mascara. All.: Tesser 5

    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Lichtsteiner 6, Vidal 7,5 (8′ st Padoin 6), Pirlo 7,5, Marchisio 6,5 (15′ st De Ceglie 6), Giaccherini 6,5; Borriello 7, Vucinic 7,5 (20′ st Elia 6). A disp.: Storari, Caceres, Del Piero, Quagliarella. All.: Conte 7

    VIDEO NOVARA JUVENTUS 0-4
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  • Real Madrid su Vidal, Marotta conferma

    Real Madrid su Vidal, Marotta conferma

    La grande stagione di Arturo Vidal non è passata di certo inosservata agli occhi di moltissime squadre europee. Su tutte il Real Madrid. I massimi dirigenti spagnoli hanno contattato Fernando Felicevich, procuratore del giocatore cileno, chiedendo informazioni sul suo assistito.

    Ormai si sa, funziona così. Ci si rivolge in primis al procuratore, piuttosto che alla società proprietaria del cartellino del giocatore, scelte che fanno infuriare e non poco i dirigenti della società di appartenenza del calciatore. Ma in questo caso non c’è stata nessuna polemica, anzi tutt’altro. Fernando Felicevich ha subito informato i dirigenti bianconeri del vivo interesse dei madrileni verso Vidal, informando comunque gli spagnoli che il proprio assistito a Torino si trova alla perfezione.

    Arturo Vidal © Valerio Pennicino/Getty Images

    Marotta e Paratici, appresa la notizia della corte madrilena verso il giocatore cileno, hanno tagliato corto, affermando che il calciatore non è in vendita. Beppe Marotta ha concentrato l’ attenzione su un fatto determinante, in quanto Vidal è ritenuto un perno fisso della Juve del presente e del futuro. Non si tratta di questioni economiche. Conte punta fortemente sul cileno, al quale ha affidato le chiavi del centrocampo, e sul suo dinamismo e duttilità tattica, cercherà di costruire una linea mediana di grande temperamento in vista della prossima stagione, dove la Juventus giocherà nuovamente la Champions League.

    Vidal è arrivato a Torino in punta di piedi. E’ vero, in estate erano tante le squadre interessate al cileno, Chelsea, Bayern Monaco, la stessa Inter. Quando il passaggio dal Bayer Leverkusen al Bayern Monaco sembrava cosa fatta, si è fatta avanti la Juventus. A qual punto Vidal non ha esitato un attimo a mandare all’aria l’operazione, chiedendo esclusivamante una sola cosa: “Voglio andare alla Juve“. Il resto è storia di oggi. Di certo, nessuno mai si sarebbe aspettato un inizio così, il quale l’ ha visto protagonista fin da subito. Vidal ha bruciato le tappe entrando nel cuore dei tifosi bianconeri grazie alle sue doti da guerriero. Se alla Juventus si cercava un top player, forse lo si è  trovato! “Arturo, quando il gioco si fa duro, Vidal”!

  • Juventus – Roma 4-0, le pagelle. Furia Vidal

    Juventus – Roma 4-0, le pagelle. Furia Vidal

    Noi vogliamo questo scudetto” canta lo Juventus Stadium, e la Juve ce la sta mettendo tutta per accontentare i suoi tifosi. La vittoria di misura contro la Roma ipoteca buona parte dello scudetto staccando il Milan a +3 dopo il passo falso in casa contro il Bologna. Partita già virtualmente chiusa all’ 8′ quando Vidal insacca per la seconda volta alle spalle di Stekelenburg; la Roma non riesce ad entrare mai veramente in partita e assiste inerme alla battaglia bianconera.

    JUVENTUS

    Buffon sv: Non è colpa sua se la Roma a parte qualche tiro da lunghissima distanza, non tira mai in porta.
    Bonucci 6,5: In assenza di attaccanti avversari da fermare, si fa notare come regista arretrato di difesa, esibendo alcuni pregevoli lanci a scavalcare il centrocampo Romanista.
    Chiellini 6,5: La serata non è particolarmente impegnativa in difesa e quindi si spinge in attacco sfiorando il gol di testa.
    Barzagli 6,5: Quasi una scampagnata per lui, non lascia nemmeno le briciole a Osvaldo.
    Lichtsteiner 6,5: Si trova molto più a suo agio nella difesa a quattro che non sulla linea dei centrocampisti, ma svolge senza particolari affanni il suo compito.
    De Ceglie 6,5: Un treno su quella fascia, sbaglia la misura di qualche cross ma indovina quello giusto per quello del vantaggio, sfiora anche il gol con un tiro al volo dal limite.
    Marchisio 7,5: E’ finalmente tornato il principino di inizio stagione, rigore ed espulsione guadagnati, gol del 4-0 e un altro salvato per miracolo del portiere, oltre ad aver annullato i centrocampisti avversari, e scusate se è poco.
    Vidal 8: Otto come i minuti che ci ha impiegato per mandare il Milan a -3 in classifica, corre per i compagni, pressa gli avversari, recupera palloni, finalizza e costruisce, sicuramente un acquisto fondamentale. (dal 22’ s.t.) Giaccherini 6: Partecipa alla fase di controllo dell’ultimo quarto di gara.
    Pirlo 7,5: Se il campionato della Juve finisse con la conquista dello scudetto, qualcuno non deve piangere per un gol non visto, ma deve rimpiangere un grandissimo campione come Pirlo; ciliegina sulla grande prestazione il gol sulla respinte del suo calcio di rigore.
    Quagliarella 6,5: Conte ha finalmente trovato il partner giusto da affiancare a Vucinic, anche se non arriva il gol lui lavora per la squadra pressando e facendo salire la squadra, un giocatore ritrovato. (dal 16’ s.t.) Del Piero 6,5: Entra quando la Juve ha smesso di attaccare ma lui ci prova ugualmente, si rende protagonista di un doppio scambio con Marchisio con miracolo finale del portiere su quest’ultimo.
    Vucinic 7: Entra in tutti e quattro i gol bianconeri non segna ma quando decide di cambiare passo la squadra gira che è una meraviglia, esce tra il tripudio dello Juventus Stadium. (dal 12’ s.t.) Borriello 4,5: Ha davanti a se intere praterie e lui si ferma a pascolare, fischiatissimo da tutto lo stadio il suo prestito è l’unica sconfitta della Juve fino ad oggi.
    Conte 7: Da una lezione di gioco al suo collega, non sbaglia nulla per quanto riguarda gli undici iniziali, la Juventus scende in campo con la convinzione di essere una grande squadra, un peccato vedere Matri rimanere in panchina e far entrare Borriello al suo posto, Luis Enrique non avrebbe firmato per il pareggio, Conte invece si è accontentato di vincere con 4 gol all’attivo visto che la sua Juventus per 40 minuti del secondo tempo ha smesso di attaccare.

    Claudio Marchisio | © GIUSEPPE CACACE / Getty Images

    ROMA

    Stekelenburg 5: Due gol subiti dopo nemmeno 10 minuti di gioco ed ennesima espulsione stagionale.
    Rosi 4,5: Dalla sua parte sfonda chiunque.
    Kjaer 4: Possibile che la rosa della Roma non disponga di un difensore che sia migliore di questo ragazzo?
    De Rossi 5: Mezzo voto in più soltanto perché non è un difensore di ruolo, serata pessima.
    Josè Angel 4.5: Non esce dal campo umiliato soltanto perché dalla sua parte gioca Lichtsteiner (non certo un fenomeno con i piedi) se avesse giocato un laterale offensivo di ruolo sarebbe stato sicuramente affondato.
    Gago 5,5: Il meno peggio del centrocampo giallorosso.
    Pjanic 5: In 61 minuti di gioco non è riuscito a trovare la posizione in campo. (dal 63’ s.t.) Lamela 3,5: Entra e si fa notare solo per lo sputo a Lichtsteiner, la prova tv farà il suo dovere.
    Perrotta 4,5: Era da Dicembre che non giocava titolare, Luis Enrique ha scelto per lui la serata peggiore.
    Marquinho 4,5: Non tocca un pallone, Vidal lo ridicolizza.
    Osvaldo 4: Un giocatore sceso in campo solo per bisticciare con gli avversari e con l’arbitro invece di giocare a pallone, si rende protagonista in negativo anche in conferenza stampa. (dal 57’) Bojan 5: Entra a partita già chiusa ma lui si becca un giallo per un brutto e inutile fallo a centrocampo.
    Borini 5,5: Non in perfette condizioni fisiche esce dopo 27’ minuti per la squalifica di Stekelenburg e far posto al portiere di riserva. (dal 27’ p.t.) Curci 6,5: Neanche il tempo di entrare e para un calcio di rigore ma Pirlo segna sulla ribattuta, evita almeno altri 2 gol, sicuramente il migliore dei suoi.

    Luis Enrique 3: Totti in panchina per mettere in campo un inutile Perrotta è uno schiaffo a chi ama il calcio, se da 33 partite la Roma fa i soliti errori è anche colpa sua, non avrebbe firmato per un pareggio invece ne esce con 4 gol subiti e zero segnati e con la 13° sconfitta stagionale, un allenatore Italiano sarebbe stato già esonerato.

  • Juve – Roma 4-0, per Conte si avvicina il sogno scudetto

    Juve – Roma 4-0, per Conte si avvicina il sogno scudetto

    C’era grande attesa per il big match Juve Roma dove gli uomini di Antonio Conte, con una grande prova di forza, ipotecano una buona parte di scudetto nella sfida del posticipo della trentaquattresima giornata di serie A. Dopo lo scivolone in casa del Milan contro il Bologna, la Juventus allunga le mani sul tricolore battendo con grande autorità una Roma quasi del tutto assente all’appuntamento allo Juventus Stadium, portandosi a +3 dai rossoneri a 5 giornate dalla fine.

    Parte subito a mille all’ora la Vecchia Signora e a Vidal bastano appena 8 minuti per sfoderare una doppietta: il primo goal arriva al 5′ di sinistro su cross di De Ceglie, il secondo invece è un potente destro diagonale su appoggio di Vucinic. La scelta di Luis Enrique di preferire De Rossi al centro della difesa al fianco di Kjaer (escludendo Heinze), e di inserire Rosi e Perrotta (quest’ultimo non in perfette condizioni fisiche) non si è dimostrata molto sensata, e infatti la Juventus dilaga. Al 26′ Marchisio si trova tutto solo davanti a Stekelenburg grazie ad un raffinato lancio di Vucinic, il centrocampista si allunga il pallone ma il numero uno giallorosso alza il ginocchio quel tanto che basta per far fischiare all’arbitro il calcio di rigore con conseguente, eccessiva, espulsione. Luis Enrique è costretto a richiamare in panchina Borini per consentire l’ingresso di Curci il quale ha il merito di parare il rigore calciato da Pirlo prima che lo stesso, sulla respinta, ridabisca in rete il il colpo del 3-0.

    Arturo Vidal doppietta in Juventus – Roma | GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Il primo tempo si conclude senza alcun accenno di risposta da parte della Roma che già nella ripresa sa che può solo cercare di limitare i danni. Come non detto perchè la Juve di questo anno ha più volte dimostrato di non volersi risparmiare e così al 52′ un colpo di tacco di Vucinic libera un gran tiro di Marchisio che di precisione chiude definitivamente il match sul 4-0. A risultato ormai acquisito (ma a dire il vero non è mai stato in pericolo) Conte pensa già al prossimo impegno con il Cesena per il recupero della 33° giornata, per questo sul finale c’è spazio anche per Giaccherini, Borriello e Del Piero al posto di Vidal Quagliarella e Vucinic, ma il loro ingresso non cambia il risultato anche perchè la Juventus ormai è soddisfatta della grande impresa e la Roma rassegnata attende solo il fischio della fine. Unica nota stonata in una partita perfetta è la querelle che ha visto protagonisti Lamela e Lichtsteiner: il primo avrebbe sfoderato all’indirizzo dell’avversario  le sue migliori doti da lama (il suo sputo potrebbe passare al vaglio della prova TV) come conseguenza del famoso gesto del 4 (ricordate quello di Totti a Tudor nel 2004?) che lo svizzero avrebbe esibito al giocatore giallorosso.

    La Juventus si sbarazza anche dell’ultimo ostacolo grande del campionato, mancano solo 15 punti per la conquista del tricolore, il primo dell’era post Calciopoli. E se finora per Conte la parola scudetto era un sogno da raggiungere, ora quel sogno comincia ad avvicinarsi alla realtà. Intanto la vittoria contro la Roma ha decretato per i  bianconeri la certezza di aver raggiunto la qualifica alla prossima Champions League. La Roma invece perde la buona occasione di avvicinarsi al terzo posto rimanendo a 50 punti, -5 dalla Lazio.

  • Conte carica la Juve “Scudetto? Il Milan deve sputare sangue”

    Conte carica la Juve “Scudetto? Il Milan deve sputare sangue”

    E’ Conte show nel ritiro della Juventus a Vinovo per la preparazione dell’importante trasferta di Palermo di sabato prossimo. Con le doti carismatiche e da grande “ammaliatore” il tecnico ha radunato la squadra in mezzo al prato prima dell’allenamento per ribadire ancora una volta il concetto: vuole vincere lo scudetto. Per farlo sa che è fondamentale lo sprint finale in queste giornate conclusive della stagione.

    La vittoria di domenica sera contro il Napoli ha “rosicchiato” al Milan due punti importanti in questa fase del campionato, e quello che diventa fondamentale ora è mantenere alta la concentrazione, perchè i rossoneri – spiega Conte – sono favoriti ma non intoccabili.

    Questo il discorso di Conte alla squadra:

    Dobbiamo guardare chi ci sta davanti perché abbiamo raggiunto una maturità tale che noi adesso ce la possiamo giocare fino alla fine. Come vi ho detto prima devono vincere lo scudetto? Allora devono sputare sangue fino all’ultima partita. L’imbattibilità, di cui si parla poco, forse dà un po’ fastidio. Ma che non sarà facilmente ripetibile. Per fare questo, però, non voglio atteggiamenti superficiali, non voglio cali di tensione, non saranno tollerati

    Il riferimento ai cali di tensione è alla partita contro il Milan e soprattutto quella con il Chievo, due risultati che al tecnico bianconero non sono andati a genio.

    Al termine dell’allenamento Antonio Conte era atteso allo Juventus Store di Area12, per partecipare alla prima videochat della stagione con i Member bianconeri. Circondato da affetto dai tutti i presenti ha esposto il suo segreto per trasmettere la mentalità vincente alla squadra.

    Sono arrivato alla Juventus nel ‘91 da una realtà piccola come Lecce e sono riuscito a rimanere per 13 anni in maglia bianconera, a diventare capitano della squadra, ad avere la fortuna e la bravura, concedetemelo, di segnare un ciclo vincente. La Juventus mi ha insegnato a vincere ed è questo l’unico modo per acquisire la mentalità giusta e riuscire a trasmetterla. E poi, quando uno inizia a vincere, non vorrebbe smettere mai…

    E poi i riferimenti all’imbattibilità e gli elogi verso i suoi ragazzi:

    Siamo riusciti a far provare di nuovo orgoglio ai nostri tifosi e a non far gioire nessun avversario e questo è merito dei ragazzi che stanno portando avanti una stagione straordinaria e che fin dal primo giorno hanno dimostrato grande disponibilità. Dopo pochi mesi, battere Milan in casa 2-0 o l’Inter a San Siro e riuscire subito a dare risposte importanti sul campo è stato straordinario, così come il fatto che siamo imbattuti. Se ne parla poco, perché forse dà un po’ fastidio, ma per noi è motivo di grandissimo orgoglio. La squadra deve anche rispecchiare il carattere dell’allenatore, ma da questo punto di vista non ho mai avuto difficoltà, perché ho trovato giocatori di grande temperamento. Ecco perché è stato facile, tra virgolette, far nascere questa squadra. Lo spirito era già innato e ho solo dovuto tirarlo fuori. Questa è una squadra indomita, che mi ricorda molto la Juventus di quando giocavo, e che ha voglia di stupire. Non sono 11 leoni, sono 24 perché tutti sono importanti. E poi ci sono i tifosi che in questo stadio, standoci molto più vicini, rappresentano davvero il dodicesimo uomo in campo. Entrare in campo e sentirli cantare l’inno è entusiasmante e vederli andare via soddisfatti dopo la partita, non solo per il risultato, ma anche per la prestazione della squadra, ci riempie di orgoglio. Quando per strada la gente ti ferma e ti ringrazia per quanto stai facendo è la cosa più bella“.

    Antonio Conte © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Dopo la prestazione contro il Napoli, un elogio non poteva che non essere rivolto a Vidal, grande combattente e trascinatore di questa Juventus:

    L’acquisto di Arturo è stato molto importante. E’ arrivato all’ultimo, dopo aver partecipato alla Coppa America, e un conto è vedere un calciatore all’opera in cassetta, un conto è vederlo da vicino… E’ stato anche il suo acquisto a spingermi a provare nuove soluzioni, perché o cambiavamo o uno tra Marchisio Pirlo e Vidal sarebbe stato di troppo. Abbiamo allora lavorato su una diversa situazione tattica e ci siamo accorti subito della qualità e dell’intensità che Arturo riesce a darci

    E infine, immancabile, un pesiero su Del Piero:

    Da parte nostra c’è sempre stato un occhio particolare verso il settore giovanile. Spesso mi capita, a fine allenamento, di correre attorno a Vinovo, per dimostrare ai giovani che la 1°squadra gli è vicina. Siamo tornati a investire molto. Abbiamo vinto il Viareggio. Perso la coppa Italia. Baroni è un grande. La nostra speranza è quella di trovare un Marchisio, un De Ceglie (non cito Del Piero perchè era nelle giovanili del padova). Bisognerebbe, come in Del Piero, prendere giocatori di primavera di altre squadre e portarli da noi. Però del piero penso sia unico, bisognerebbe clonarlo“.

    IL VIDEO DEL DISCORSO DI ANTONIO CONTE ALLA SQUADRA

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  • Vidal simbolo del cuore Juve: grinta e qualità

    Vidal simbolo del cuore Juve: grinta e qualità

    Arturo Vidal potrebbe essere il testimonial di uno spot di batterie, quelle del tipo a “lunga resistenza”: la location della pubblicità potrebbe essere, naturalmente, il campo da gioco, ed in particolare il rettangolo verde dello Juventus Stadium, nella partita di ieri contro il Napoli, dove il cileno ha dato prova di straordinarie doti fisiche, atletiche, ma anche di grande qualità, con la deliziosa giocata, fatta di passo, doppio passo ripetuto, spostamento della palla dal destro al sinistro, che ha ipnotizzato Campagnaro e gli ha permesso di andare in gol, con un perfetto tiro di collo pieno, realizzando la rete del 2 a 0, che ha messo in ghiaccio il risultato contro i partenopei prima del terzo gol di Quagliarella.

    Una rete preziosa, che ha fatto esplodere lo Juventus Stadium, e che ha coronato una prestazione perfetta, con ben 101 palloni giocati, 8 recuperi, tanto pressing e generosità da vendere: la gara di ieri, però, non è altro che l’ennesima conferma del suo essere indispesabile per questa squadra, così come già mostrato nell’intero campionato e, più di recente, nella trasferta di Firenze contro la Viola e nella vittoria contro l’Inter della scorsa settimana. Una presenza fondamentale, dunque, quella di Arturo, nel terzetto di centrocampo che condivide con Marchisio e Pirlo, e che costituisce il vero cuore pulsante di questa squadra indomabile, che Antonio Conte ha creato a sua immagine e somiglianza, fatto di sostanza, corsa e qualità, che riesce spesso a sopperire alle difficoltà degli attaccanti, che talvolta giocano a corrente alternata, come accaduto anche ieri sera a Mirko Vucinic e Marco Borriello.

    Arturo Vidal | © Getty Images

    Fra i “magnifici tre”, Arturo Vidal – classe 1987 – però, è quello che più somiglia, in termini di caratteristiche tecniche, al suo allenatore Antonio Conte quando era giocatore e capitano della Juventus: “El Guerrero” il soprannome di Arturo, così come Conte era (ed è ancora oggi in panchina, ndr) un guerriero, mai domo, sempre a mille, sempre sul pezzo, un duro dal cuore leale, e dall’infinita generosità in campo. Ecco perchè il carattere di Vidal somiglia tanto al carattere di questa squadra, che sta costruendo la sua straordinaria stagione proprio sulle caratteristiche psicologiche, sulla grinta, la concentrazione e la voglia di vincere che il mister ha inculcato e che i suoi uomini sembrano aver recepito alla perfezione, con i suoi insegnamenti che, a volte, appaiono come veri e propri dogmi.

    La grinta di Vidal come la grinta di Antonio Conte, racchiusa nell’esultanza del mister dopo il gol di Arturo, incontenibile e contagiosa, che trasudava amore e passione infinita per la squadra, la sua squadra. Con un Vidal così e con un Conte così, la Signora può sognare davvero, continuando a lottare con il coltello fra i denti, com’è stato finora, con la fame di vittoria che trapela in ogni partita, in ogni azione, in ogni dichiarazione: il cammino è ancora lungo, ma l’entusiasmo dell’ambiente è ormai straripante, al punto che anche la principessa Allegra Caracciolo di Castagneto, moglie di Umberto e madre del presidente Andrea Agnelli, ieri in tribuna si è lasciata andare ad un’esultanza tipicamente “da stadio”.

  • Juventus – Napoli 3-0, le pagelle. Vidal e Pirlo immensi

    Juventus – Napoli 3-0, le pagelle. Vidal e Pirlo immensi

    Grande prova per la Juventus che nel posticipo di ieri della 30° giornata di Campionato ha battuto il Napoli per 3-0 in quella che era una sfida importante per entrambe le squadre. Bianconeri e azzurri erano infatti obbligati a vincere per approfittare del passo falso di Milan e Lazio negli anticipi di sabato. La Juventus si riporta ora a -2 punti dai rossoneri rendendo ancora più avvincente la corsa allo scudetto, gli azzurri invece non riescono nell’aggancio al terzo posto rimanendo a 3 punti dalla Lazio.

    Juventus – Napoli, la partita

    JUVENTUS

    Buffon s.v.: Non si registra un tiro in porta da parte del Napoli.
    Bonucci 6,5: A parte la rete (fortunata) non sbaglia un solo intervento.
    Barzagli 6,5: Il suo rientro è coinciso con zero gol subiti nelle due partite contro Inter e Napoli, una sicurezza.
    Chiellini 6,5: Alza un muro e i tre tenori non riescono a superarlo mai, ormai è una colonna di questa squadra, all’ennesimo anticipo su Zuniga riceve una gomitata che verrà espulso.
    Lichtsteiner 6: Riceve un’ammonizione per le continue proteste con un guardalinee e rischia il rosso per una goffa simulazione, questo basta per cancellare il buono che aveva fatto fino a quel momento, viene giustamente sostituito. Dal 65’ Caceres 6,5: Si piazza sulla corsia di destra e macina chilometri, sfiora anche il gol.
    Marchisio 6,5: Così come è successo contro l’Inter rifiata nel primo tempo per poi dare tutto il meglio di sé nella ripresa, cerca più volte il gol ma con poca fortuna.

    Andrea Pirlo © Valerio Pennicino/Getty Images

    Pirlo 7,5: Si sprecano ormai gli aggettivi per questo signore del calcio, aperture magistrali, chiusure precise, carezze al pallone, magia con i piedi, colpi di tacco a smarcare i compagni, si permette un tunnel in piena area di rigore bianconera e questo dice cosa sta facendo questo signor giocatore, da una sua parabola nasce il gol dell’ 1 a 0.
    Vidal 8: Aveva davanti a sé Inler che doveva arrivare alla Juventus al suo posto, lui non lo ha fatto rimpiangere, un giocatore strepitoso che corre per 90 minuti e recupera decine di palloni, gli inserimenti poi, non sono mai casuali come quello del 74’ minuto quando con un doppio degno del miglior Ronaldo e un tiro preciso, chiude la gara guadagnandosi gli applausi del pubblico.
    De Ceglie 6,5: Annulla prima Maggio e poi Zuniga, sbaglia la misura di qualche cross ma non sbaglia tutto il resto.
    Borriello 5: Prova inguardabile, con la sua uscita dal campo la Juventus si è trasformata. Dal 71’ Quagliarella 6,5: In venti minuti crea più occasioni che Borriello in 70′ di partita. Sfiora l’eurogol con un pallonetto dai 50 metri e poi castiga De Sanctis con un destro sul primo palo.
    Vucinic 5,5: Qualche lampo di classe, un passo indietro rispetto alle precedenti uscite, ma si sacrifica molto per la squadra. Dall’ 81’ Del Piero 6,5: Gli bastano 10 minuti di partita per regalare alta classe ai tifosi, sfiora per 2 volte il gol e fornisce l’assist per il gol del 3 a 0.

    Allenatore Conte 7: E’ grazie a lui se la Juventus e i suoi tifosi possono ancora coltivare il sogno scudetto, ma Borriello andava sostituito molto prima.

    NAPOLI

    De Sanctis 7: Salva in un paio di occasioni, anche se sul terzo gol poteva fare di meglio, ma sono dettagli.
    Campagnaro 5,5: In occasione del gol di Vidal viene addirittura deriso dal gioco di gambe del Cileno, ma fino a quel momento era stato il migliore del reparto difensivo.
    Cannavaro 5,5: Finchè dalle sue parti gioca Borriello, il capitano dei napoletani ha avuto vita facile, il discorso cambia con l’entrata di Quagliarella e Del Piero, qui si vedono i suoi limiti.
    Aronica 5: Non è entrato mai in partita è stato travolto dalla furia bianconera.
    Gargano 5,5: Ha dovuto lottare contro un guerriero come Vidal, e ne è uscito con le ossa rotte.
    Inler 4,5: Non è riuscito a giocare un solo pallone, e a centrocampo ha perso tutti i duelli. Dal 60’ Pandev 6: Il suo ingresso dà vivacità in attacco al Napoli, è l’unico che salta l’uomo, per fermarlo a volte i giocatori della Juventus ricorrono al fallo “tattico”.
    Maggio 6: Finchè è rimasto in campo era stato il migliore dei Napoletani infortunato è stato sostituito. Dal 24’ Dossena 5: Prima Lichtsteiner e poi Caceres lo hanno travolto sulla fascia destra.
    Zuniga 4: Il cartellino rosso sventolato in faccia per una gomitata a Chiellini ci ha fatto accorgere che era in campo.
    Hamsik 4,5: Solo davanti a Buffon si trascina la palla sul fondo, per il resto della gara non combina nulla. Dal 71’ Dzemaili 5: Con il suo ingresso la Juventus sigilla il secondo e il terzo gol.
    Cavani 4,5: Mai visto giocare così male, in 90 minuti effettua una ciabattata che Buffon nemmeno accompagna con lo sguardo.
    Lavezzi 5: Qualche spunto in velocità e qualche pallone recuperato, ma poco per un giocatore come lui.

    Allenatore Mazzarri 5: Quando le cose vanno bene è giusto fare gli elogi, ma quando le cose vanno male è giusto essere criticati, contro la Juventus il Napoli era messo malissimo in tutte le zone del campo.

    Arbitro Orsato 6: Sbaglia la distribuzione dei cartellini gialli, sicuramente ha graziato Lichtsteiner che andava ammonito per simulazione e quindi espulso, ha la pecca di annullare un gol probabilmente regolare di Vucinic e qualche vistosa trattenuta in area Napoletana, giusto il rosso diretto per la gomitata di Zuniga a Chiellini.

    VIDEO JUVENTUS – NAPOLI 3-0

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  • Una grande Juve bastona il Napoli. Il Milan ora è più vicino

    Una grande Juve bastona il Napoli. Il Milan ora è più vicino

    Un altro ostacolo superato, un’altra sfida insidiosa affrontata così come doveva essere, e un altro segnale forte a chi sta ancora li davanti. La Juventus, come una vera macchina da guerra, mette al tappeto il Napoli che forse senza troppa convinzione era giunto allo Juventus Stadium per tirare un brutto Pesce d’Aprile ai milioni di tifosi bianconeri. Pesante la sconfitta subita, 3-0, in chiave Champions alla luce dello stop di ieri della Lazio contro il Parma e pesante anche la vittoria dei padroni di casa che con i 3 punti accorciano le distanze dal Milan fermato ieri al Massimino dal Catania.

    In uno scenario che anche oggi ha registrato il tutto esaurito parte forte la Juventus che scende in campo con il 3-5-2 che vede l’esclusione dagli undici titolari di Pepe e Matri. Conte sceglie di schierare Bonucci al centro della difesa affiancato dai soliti Barzagli e Chiellini con i laterali De Ceglie e Lichtsteiner a supporto dell’eroico Vidal, Pirlo e Marchisio. In attacco preferita la coppia Vucinic-Borriello. Per Mazzarri invece formazione tipo con l’unica variante Zuniga a sinistra al posto di Dossena e il solito tridente Hamsik-Cavani-Lavezzi con Gargano e Inler in mediana.

    Parte subito forte la Juventus con Borriello che già nei primi minuti sciupa un’occasione fornita da Pirlo. Qualche minuto più avanti sarà Vidal a non inquadrare la porta di testa e poco più avanti toccherà a Pirlo, solito faro del gioco bianconero, a pungere con una punizione dai 35 metri che finisce di poco alto sulla traversa. La sensazione, dopo appena 20′ di gioco è che la Juventus crea tantissimo, domina il campo ma non punge, complice anche il poco supporto delle due punte.

    Juve-Napoli Vidal e Bonucci | © Marco Luzzani/Getty Images

    Per vedere il primo guizzo degli azzurri si deve attendere il 15′ quando Hamsik si trova a tu per tu con Buffon, lo supera ma lo slovacco si allunga il pallone sul fondo. Sfortunato Mazzarri al 25′ perde Maggio per il solito problema muscolare che lo ha colpito anche contro il Chelsea. Spazio per Dossena con Zuniga costretto a cambiare fascia. Il primo tempo termina sullo 0-0 con una Juventus che da l’impressione di avere una condizione fisica migliore rispetto ai partenopei e lo dimostra subito nella ripresa quando la squadra di Conte entra in campo con la caparbietà giusta per trovare la via del gol.

    Rete che si concretizza al 9′ della ripresa sugli sviluppi di una punizione Pirlo mette in mezzo per Vucinic, il montenegrino calcia verso la porta trovando sulla traiettoria della conclusione il ginocchio di Bonucci che devia quel tanto che basta per mettere fuori causa De Sanctis. Il vantaggio porta serenità e ancor più cattiveria tra i bianconeri che subito troverebbero il raddoppio con Vucinic se solo Orsato non avesse segnalato un fuorigioco che la moviola ha poi rivelato inesistente. Conte prova l’inserimento di di Caceres per Lichtsteiner mentre Mazzarri prova ad aggiustare la squadra inserendo Pandev per Inler e in effetti l’ingresso del macedone sembra dare una scossa per gli azzurri che durerà però giusto qualche minuto perchè a chiudere le speranze del Napoli ci pensa Vidal che trova il raddoppio con una super azione: entra in area e con una serie di finte alla Ronaldo disorienta Campagnaro lasciando partire un sinistro sul secondo palo che batte De Sanctis.
    Sul finale c’è spazio anche per Alex Del Piero che rileva un altalenante Vucinic e appena il tempo di toccare il primo pallone che con un assist preciso manda in rete Quagliarella entrato poco prima del capitano a rilevare Borriello. L’ex di turno taglia definitivamente le gambe e anche il morale agli uomini di Mazzarri costretti anche nel finale a giocare in 10 uomini per l’espulsione di Zuniga per una gomitata rifilata a Chiellini. La seta di gol della Juve non si placa neanche sul risultato ormai acquisito del 3-0 e infatti continui sono i tentativi per calare il poker: ci prova ancora da fuori Marchisio e anche lo stesso capitano che di dimostrare il suo valore in campo sembra non poterne fare a meno.

    La Juventus conquista 3 punti d’oro per la corsa allo scudetto, il Milan ora farà sogni meno tranquilli con una rivale a -2 che ha ancora una volta dimostrato di essere la squadra più in forma del campionato. Il Napoli invece non riesce ad agganciare il terzo posto rimanendo ancora a 3 punti dalla Lazio. La squadra sta probabilmente pagando il dispendio di energie in Champions League, questa sera il trio delle meraviglie non ha brillato e, come nelle ultime precedenti partite, anche negli altri reparti qualcosa sembra si sia inceppato. Ne sono la prova le statistiche rilasciate a fine gara che evidenziavano la netta supremazia dei bianconeri con 19 tiri totali al cospetto dei 5 registrati dai partenopei e di questi nessuno indirizzato verso la porta. Buffon? Spettatore non pagante.

  • Juventus – Inter 2-0, le pagelle. Vidal lottatore, Buffon uomo ragno

    Juventus – Inter 2-0, le pagelle. Vidal lottatore, Buffon uomo ragno

    La Juventus batte l’Inter nel derby d’Italia numero 185 in campionato, dopo un primo tempo ricco di occasioni da gol sia da una parte che dall’altra, nella ripresa i nerazzurri si arrendono sotto i colpi di Caceres e di Del Piero che trova la sua prima rete in campionato e allo Juventus Stadium proprio nella sfida più sentita tra le due squadre e tifoserie (le altre due reti stagionali allo Stadium il numero 10 le ha segnate in Coppa Italia). La Juve resta così a -4 dal Milan capolista.

    Juventus – Inter 2-0, la partita

    PAGELLE JUVENTUS

    Buffon 7,5: Nel primo tempo decide di chiudere la saracinesca e ci riesce con almeno 4 miracoli, nel secondo tempo assiste alla vittoria.

    Caceres 7,5: Il primo tempo ha giocato un pò in affanno, ma quando Conte passa al 3-5-2 lui si esalta e riesce anche a segnare il gol dell’1-0, corre e rincorre per tutto il secondo tempo senza mai fermarsi.

    Barzagli 6: Era al suo rientro dopo quasi un mese, ma ha il merito di farsi trovare pronto.

    Chiellini 7: Dopo il primo tempo con qualche sbavatura, decide di mettersi in carreggiata nei secondi 45 minuti, allora diventa un muro insuperabile in difesa e sfiora il gol con un’azione da autentico attaccante.

    De Ceglie 6,5: Dalle sue parti gioca un certo Maicon ma lui non ne esce certo sconfitto dal confronto, sbaglia la misura di qualche cross ma si fa trovare sempre pronto in difesa.

    Pirlo 6: Nel primo tempo viene francobollato da Poli e non riesce a brillare sbaglia passaggi facili ma dopo il vantaggio si allenta la marcatura e lui torna a danzare con la palla tra i piedi.

    Marchisio 6: Nel primo tempo rifiata mentre nella ripresa si inserisce negli spazi e accompagna l’azione, da una sua conclusione nasce il calcio d’angolo del 1 a 0.

    Vidal 7,5: E’ il più continuo dei giocatori bianconeri in campo, si batte per tutti i 90 minuti, e confeziona un bellissimo assist per il gol della sicurezza.

    Pepe 5,5: Ancora in ritardo di condizione, sbaglia tutti i cross, ma ha il merito di metterci comunque sempre la grinta. Dal 52’ Bonucci 6: Entra e si piazza al centro della difesa a tre, questa volta senza sbavature.

    Matri 5: Sbaglia due gol nel primo tempo, ma è praticamente assente, giustamente sostituito. Dal 52’ Del Piero 7: Ripaga la fiducia di Conte con il gol del 2 a 0 e con una prestazione ad alti livelli, molto meglio di chi lo ha preceduto in campo.

    Vucinic 5,5: Questa volta la stella non brilla, ma era normale dopo i 120’ minuti di Martedì, viene aiutato poco dagli altri compagni di reparto. Dal 73’ Quagliarella 5: In campo si muove bene ma sbaglia 2 gol facili, un attaccante può sbagliare un gol ma 2 sono già troppi.

    Allenatore Conte 7: La sua Juventus ancora è imbattuta, ha il merito di saper leggere le partite, infatti dopo un primo tempo un po’ in affanno ridisegna la squadra, e nel secondo tempo schianta l’Inter.

    Gianluigi Buffon © Valerio Pennicino/Getty Images

    PAGELLE INTER

    Julio Cesar 7: Determinante come il collega Buffon ma con un pizzico di fortuna in meno.

    Maicon 7: Le partite con la Juve lo esaltano e lui sfodera una prestazione grandiosa, salva sulla linea un gol già fatto.

    Lucio 5: Sbaglia sull’imbucata di Del Piero sul gol del 2 a 0 e non sempre è sicuro nelle chiusure.

    Samuel 6: E’ il migliore dei neroazzurri in difesa ma da solo non può reggere le avanzate bianconere.

    Nagatomo 5: In attacco si vede poco e in difesa sbaglia molto.

    Zanetti 6,5: Nonostante le sue primavere è sempre uno dei migliori in campo, è l’ultimo ad arrendersi.

    Stankovic 6: Nel primo tempo prende la sua squadra per mano e detta i tempi a centrocampo, cala vistosamente nella seconda frazione di gioco e i risultati si vedono.

    Poli 6,5: Ha il merito di fermare per tutto il primo tempo Pirlo, viene sostituito ingiustamente. Dal 67’ Faraoni 5,5: Entra quando la partita è già segnata.

    Obi 6,5: Nel primo tempo è devastante per corsa pressing e ritmo alto, ma cala alla distanza. Dal 67’ Pazzini 5: Non incide nei pochi minuti giocati.

    Milito 6: Cerca la rete in un paio di occasioni e si carica il peso dell’intero reparto offensifo dell’Inter, è poco aiutato da Forlan, ma lotta come un leone.

    Forlan 4,5: Non si registra una giocata degna di nota nei suoi 90 minuti in campo.

    Allenatore Ranieri 5,5: Azzecca le mosse del primo tempo, ma sbaglia tutto nel secondo le partite durano 90 minuti.

    HIGHLIGHTS JUVENTUS – INTER 2-0

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