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  • Juventus, brutto pari nel silenzio. Lo Shakhtar sfiora il colpaccio

    Juventus, brutto pari nel silenzio. Lo Shakhtar sfiora il colpaccio

    La maledizione del martedì. Ad una settimana di distanza dall’opaca prestazione contro la Fiorentina, la Juventus si ripete contro lo Shakhtar Donetsk. Anche stavolta finisce in parità, 1-1 per l’esattezza, ma anche in questo frangente i bianconeri devono dire grazie alla traversa, quella colpita da Willian che a tempo scaduto grazie Buffon da distanza ravvicinata. Ma è solo una delle tante occasioni sprecate dagli ucraini che sono stati veramente ad un passo dal violare lo Juventus Stadium (rimasto in un silenzio surreale per via dello sciopero del tifo causato dai prezzi troppo alti dei biglietti, causa questa che motiva il mancato pienone), colpendo anche un palo e mandando diversi tiri di poco a lato.

    Bianconeri in balia degli avversari per buona parte del match e anche quando hanno preso in mano le redini dell’incontro, ovvero ad inizio ripresa, hanno sofferto tremendamente le ripartenze avversaria. E se i giocatori di Lucescu avessero avuto un po’ di freddezza in più sotto porta, per i bianconeri le cose si sarebbero messe veramente male. Con questo pareggio la Juventus stabilisce poi un record a livello continentale: sono ben otto i pareggi di fila ottenuti dai bianconeri tra quelli conseguiti in Europa League due stagioni fa e i due di questa Champions.

    Lo Shakhtar invece interrompe una lunga striscia di vittorie consecutive, ben 25 tra campionato, coppa ucraina e Champions. Un passo indietro per la squadra di Carrera rispetto alla gara di Londra e anche due rispetto a quella di sabato contro la Roma. I gol che fissano il pareggio, tra l’altro, arrivano a stretto giro l’uno dall’altro, ovvero a metà primo tempo quando Alex Texeira porta avanti il team ucraino e Bonucci fa subito 1-1. Ma alla vigilia lo avevano detto tutti, in primis Chiellini e Carrera: “Lo Shakhtar non è un avversario da sottovalutare”.

    Leonardo Bonucci © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Proprio per questo l’allenatore bianconero ha messo in campo i cosiddetti “titolarissimi”, con Matri preferito in avanti a Giovinco e Quagliarella. Ma si capisce sin dall’avvio che per la formazione torinese non sarà una serata semplice. I quattro uomini offensivi di Lucescu, ovvero Willian, Alex Texeira, Luiz Adriano e Mkhitaryan sono piuttosto sguscianti e la difesa bianconera fa fatica a contenerli. Inoltre fanno girare palla piuttosto velocemente e già dopo pochi minuti vanno vicini al vantaggio proprio con Mkhitaryan il quale da due passi spara alto. Pochi istanti dopo gli ucraini reclamano un rigore per un fallo di Lichtsteiner su Willian ma il gol è nell’aria e arriva al 23’ al termine di una bella azione conclusa nel migliore dei modi da Alex Teixeira che di potenza supera Buffon. La reazione juventina però è veemente tanto che poco dopo su angolo di Pirlo è Bonucci con un gran destro a segnare. Ma nonostante il pareggio la Juve dimostra tante lacune: sugli esterni non si sfonda, in particolar modo dal lato di Lichtsteiner, in mezzo al campo Vidal è spento mentre in avanti Vucinic e Matri non pungono.

    Prima della fine ancora Bonucci, e sempre su calcio d’angolo, manca di un soffio il vantaggio. Nella ripresa i ragazzi di Carrera scendono in campo con un altro piglio, ma è sempre la formazione ucraina ad essere ficcante di rimessa. Vucinc lascia spazio e Giovinco e proprio quest’ultimo comincia a combinare qualcosa di buono, in particolare quando serve un ottimo pallone a Matri che però sbaglia la conclusione a porta quasi vuota.

    Poco dopo lo stesso Matri lascerà spazio a Quagliarella. Lo Shakhtar però è solo apparentemente in letargo visto che si fa pericolosissimo con una punizione di Srna ben respinta da Buffon, con un tiro di Mkhitaryan che va di poco a lato e due legni colpiti da Willian, in particolare la traversa che al 93’ salva i bianconeri. Ma il cammino adesso è decisamente in salita.

    Le pagelle di Juventus-Shakhtar Donetsk:
    Bonucci 6,5: Segna il gol del pareggio, sfiora anche il 2-1 subito dopo. In una serata in cui è sotto pressione per via della fase difensiva trova il jolly.
    Vidal 5: Incappa in una serata decisamente negativa. Combina poco in mezzo al campo, soffrendo la dinamicità ucraina.
    Vucinic 5: Combina veramente poco o nulla in avanti. In Champions è ancora più palese la sua discontinuità
    Willian 7: E’ una spina nel fianco costante per la Juventus. Solo i legni gli negano la gioia di un gol che sarebbe stato meritato.
    Alex Teixeira 7: E’ lui a sbloccare il punteggio. Dimostra grande velocità e rapidità nei movimenti.
    Mkhitaryan 6,5: Dopo la clamorosa chance fallita in avvio si rialza e gioca una buona gara, specie in copertura.

    Il tabellino di Juventus-Shakhtar Donetsk:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5; Barzagli 6, Bonucci 6,5, Chiellini 6; Lichtsteiner 5,5, Vidal 5 (39′ st Pogba sv), Pirlo 6, Marchisio 6,5, Asamoah 5,5; Matri 5 (20′ st Quagliarella 5,5), Vucinic 5 (13′ st Giovinco 6). In panchina: Storari, Lucio, Caceres, Giaccherini. Allenatore: Carrera 6.
    SHAKTHAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov 6; Srna 6, Kucher 6,5, Rakitskiy 6, Rat 6; Hubschman 6,5, Fernandinho 5,5; Alex Texeira 6,5 (38′ st Ilsinho sv), Mkhitaryan 6,5, Willian 7; Luiz Adriano 6,5. In panchina: Kanibolotskiy, Shevchuk, Stepanenko, Kobin, Eduardo, Gai. Allenatore: Lucescu 7

    Le immagini di Juventus-Shakhtar Donetsk:
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  • La Juventus cancella Zeman. I bianconeri ne fanno quattro alla Roma

    La Juventus cancella Zeman. I bianconeri ne fanno quattro alla Roma

    Caterpillar Juventus. A distanza di quattro giorni dalla prova incolore contro la Fiorentina la formazione bianconera si riscatta alla grande schiacciando una Roma bruttissima. Un 4-1 netto e senza storie con i piemontesi che nei primi 20’ mandano in bambola la squadra del contestatissimo Zeman il quale lo Juventus Stadium se lo ricorderà non solo per i cori che gli sono stati intonati contro ma anche per il poker che gli è stato servito dalla formazione di Carrera.

    Sono bastati 18’ ai torinesi per mettere in cassaforte la gara grazie a Pirlo, Vidal e Matri. Nella ripresa Osvaldo prova a dare la scossa ma è solo illusione: nel finale infatti Giovinco chiude i conti rendendo ancora più pesante il passivo. Bianconeri che cosi rimangono in vetta alla classifica e fanno salire a 45 il numero di gare consecutive senza sconfitte. Per la Roma invece si interrompe la striscia di risultati utili esterni, che di fatto era stato il punto di forza dei capitolini sino al momento. Zeman dovrà cambiare veramente tanto. Tre sorprese nell’undici iniziale della Juventus: Carrera infatti sceglie Caceres, De Ceglie e Matri, tre che sin qui avevano giocato con il contagocce, lasciando fuori Isla, Asamoah e Quagliarella dati per titolari certi alla vigilia.

    Tre cambi che però non scalfiscono la forza della squadra bianconera a cui bastano 11’ per sbloccare la gara: dapprima Taddei commette fallo su Marchisio lanciato a rete con l’arbitro che tra la proteste dei torinesi toglie solo un cartellino giallo al giocatore ospite che commette però fallo da ultimo uomo. Ma ci pensa Pirlo con una punizione dal limite, complice uno Stekelenburg parecchio disattento, a far gioire i tifosi della Juventus Stadium.

    Esultanza Juventus © GABRIEL BOUYS/Getty Images

    Il gol fa crollare tutte le certezze della Roma che qualche minuto dopo subisce un altro duro colpo: Castan con una mano respinge un tiro di Matri in area di rigore e per l’arbitro non ci sono dubbi circa l’assegnazione del calcio di rigore che Vidal con freddezza glaciale trasforma. I giallorossi affondano definitivamente al 19’ quando Matri scatta sul filo del fuorigioco su un assist di Vidal e davanti al portiere non sbaglia. La Juventus a tratti sembra divertirsi mentre Zeman in panchina è letteralmente di sasso. Marchisio e Vucinic cominciano il “tiro alla traversa” ed è grazie ai legni che il passivo per gli ospiti, letteralmente storditi, non è ancora più pesante.

    Nel frattempo Balzaretti, ex di turno, accusa febbre alta ed è costretto ad uscire. Anche se Zeman, forse, avrebbe preferito cambiare anche gli altri al termine di un primo tempo nel quale la sua squadra è sembrata letteralmente in balia dei padroni di casa.
    Al rientro dagli spogliatoi la Juventus comincia a pensare alla gara di Champions in programma martedì contro lo Shakhtar e pensa bene di cominciare ad amministrare in vantaggio, anche se Vucinic e Matri provano a calare il poker.

    Zeman getta nella mischia Destro che quantomeno si da dare fare e si conquista anche un calcio di rigore che Osvaldo non sbaglia. Un fuoco di paglia però visto che la Juve non ha problemi e nel finale in contropiede Giovinco chiude i conti. Per la Roma c’è poco da fare: con una squadra cosi, e contro una Juve cosi, i discorsi scudetto sono rimandati. Almeno di un anno.

    LE PAGELLE DI JUVENTUS-ROMA:
    Marchisio 7,5: I suoi inserimenti sono come una lama che si infilza nel burro. Sarà che la difesa della Roma vista allo Juventus Stadium è stata obbrobriosa, sarà che lui era in una serata super, tant’è che ha fatto ciò che ha voluto.
    Pirlo 7: Stavolta non è stanco né appannato. Trova il secondo gol stagionale su punizione ed è decisivo nell’avvio arrembante dei bianconeri.
    Matri 7: Dopo Quagliarella ecco Matri. Anche lui alla prima chance utile va in gol. Sfrutta al meglio l’occasione che gli viene concessa.

    De Rossi 4,5: Viene dato per recuperato, ma evidentemente non lo era. Sempre lontano dalla sua zona di competenza, gioca una pessima gara.
    Florenzi 6: Predicatore nel deserto. L’unico, ma anche Destro non è andato male nello spezzone di gara cui ha preso parte, a combinare qualcosa di buono in una squadra assai deludente.
    Totti 5: Deludente la sua prova. Ok che di palloni non gliene giungono tanti, ma lui non fa nemmeno cosi tanto per andare a conquistarseli.

    IL TABELLINO DI JUVENTUS-ROMA:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6; Caceres 6, Vidal 7,5, Pirlo 7, Marchisio 7,5 (31′ st Asamoah sv), De Ceglie 6,5 (39′ st Pogba sv); Matri 7 (30′ st Giovinco 6,5), Vucinic 6,5. In panchina: Storari, Lucio, Marrone, Isla, Lichtsteiner, Giaccherini, Padoin, Bendtner, Quagliarella. Allenatore: Carrera 7,5
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 5,5; Taddei 4,5, Burdisso 5, Castan 5,5, Balzaretti 5 (34′ Marquinhos 5,5); De Rossi 4,5, Tachtsidis 4,5 (19’ st Perrotta 6), Florenzi 6; Lamela 5, Osvaldo 5, Totti 5 (18’ st Destro 6,5). In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Marquinho, Piris, Romagnoli, Lopez. Allenatore: Zeman 4

    Le immagini di Juventus-Roma:
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  • Fiorentina – Juventus massima allerta. Torna Pirlo, Jovetic vs Quagliarella

    Fiorentina – Juventus massima allerta. Torna Pirlo, Jovetic vs Quagliarella

    Cresce l’attesa per Fiorentina – Juventus di questa sera, anticipo della 5 giornata del campionato di Serie A. Al Franchi ci sarà il tutto esaurito per un match infuocato che dalle parti di Firenze viene sentito come un derby per la forte rivalità che intercorre tra la tifoseria viola e quella bianconera e tra i vertici societari delle due squadre accentuata dallo sgarbo da parte della dirigenza bianconera di soffiare Dimitar Berbatov ai toscani nelle ultimissime ore di calciomercato proprio quando questi stava recandosi a Firenze per firmare il contratto (poi l’attaccante ex Manchester United ha rifiutato anche la destinazione Juve preferendo rimanere in Inghilterra firmando con il Fulham).

    Per tali motivi nel capoluogo toscano si è raggiunto il massimo livello di allerta tanto da indurre le istituzioni ad inviare un vero e proprio esercito tra le forze dell’ordine, circa 500 uomini, per evitare scontri tra le due tifoserie (attesi oltre 2 mila tifosi provenienti da Torino) sia in prossimità che all’interno dello stadio e mantenere così l’ordine pubblico. Inoltre la presenza di Antonio Conte in tribuna non è ancora certa: il tecnico bianconero, squalificato 10 mesi per omessa denuncia nell’ambito della vicenda del calcioscommesse, non è amato da queste parti e, considerata l’assenza nell’impianto di box chiusi, dovrebbe sedere o in tribuna tra il pubblico fiorentino oppure negli spazi riservati alle televisioni (questa l’ipotesi più plausibile per evitare problemi con i sostenitori di casa).

    Fiorentina – Juventus © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Per quanto riguarda le questioni di campo, la Juve in questo primo scorcio di stagione non ha sbagliato un colpo vincendo tutte le quattro sfide precedenti lanciandosi capolista solitaria in classifica approfittando dei passi falsi nell’ultima giornata di Napoli e Lazio. Reduce dal pari di Parma subito in extremis, la Fiorentina, come del resto tutte le squadre che la Juventus incontra sul proprio cammino, vuole essere la prima ad infliggere la prima sconfitta in campionato interrompendo la lunga imbattibilità della squadra di Conte arrivata a 43 gare. Per farlo il tecnico Montella si affida all’estro di Jovetic, vicinissimo alla Juventus nell’ultima sessione di mercato ma rimasto a Firenze convinto dal progetto viola, che sarà affiancato da un altro giocatore dalle indubbie qualità tecniche, Ljajic. A centrocampo troverà spazio Migliaccio con Mati Fernandez che inizialmente dovrebbe partire dalla panchina con Pizarro e Borja Valero in mediana e Cuadrado e Pasqual sulle corsie laterali; confermati i 3 di difesa con Tomovic, Rodriguez e Roncaglia a protezione della porta difesa da Viviano.

    Modulo speculare per i bianconeri che si schiereranno secondo un 3-5 2: davanti a capitan Buffon, linea difensiva formata dal fiorentino Barzagli, Bonucci e Chiellini. A centrocampo rientrano dal primo minuto Vidal e Pirlo con il regista rimasto fuori tutti i 90′ contro il Chievo, a stazionare sulla corsia di sinistra ci sarà Asamoah, che dovrà fare molta attenzione alle discese di Cuadrado, e su quella opposta Lichtsteiner mentre l’unico nodo da sciogliere è l’impiego di Marchisio dal primo minuto, al suo posto dovrebbe esserci Giaccherini, ma pronto a subentrare a partita in corso nel caso ce ne fosse bisogno. In attacco certo di un posto da titolare è Fabio Quagliarella, impossibile spedire in panchina in questo momento di grazia l’eroe dello Stamford Bridge e autore di 3 gol nelle ultime due uscite, mentre Vucinic e Giovinco si contenderanno l’ultima maglia da titolare con quest’ultimo favorito sul montenegrino.

    PROBABILI FORMAZIONI FIORENTINA – JUVENTUS

    FIORENTINA (3-5-2): Viviano; Roncaglia, Rodriguez, Tomovic; Cuadrado, Migliaccio, Pizarro, Borja Valero, Pasqual; Ljajic, Jovetic
    Panchina: Neto, Lupatelli, Hegazy, Camporese, Savic, Cassani, Mati Fernandez, Romulo, Llama, Olivera, Seferovic, Toni.
    Allenatore: Montella.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Giaccherini, Asamoah; Giovinco, Quagliarella
    Panchina: Storari, Rubinho, Lucio, Caceres, Marrone, De Ceglie, Isla, Pogba, Marchisio, Bendtner, Matri, Vucinic.
    Allenatore: Conte (Carrera in panchina).

  • Quagliarella e la Juve sono inarrestabili, affondato anche il Chievo

    Quagliarella e la Juve sono inarrestabili, affondato anche il Chievo

    Ancora Fabio Quagliarella. Dopo il preziosissimo gol di Stamford Bridge l’attaccante napoletano si ripete contro il Chievo Verona e permette alla Juventus, nonostante il turnover e un grande Sorrentino, di conquistare la quarta vittoria su quattro gare in campionato e di raggiungere una striscia di 43 risultati utili consecutivi in campionato. Un momento d’oro dunque per l’estroso attaccante che in estate sembrava più volte al passo d’addio e che invece, con il resto del reparto in vistoso affanno in termini realizzativi, si sta dimostrando decisivo.

    Un successo indubbiamente meritato per la formazione di Carrera, rimasta con i piedi per terra dopo la bella partita di Londra, contro un Chievo troppo brutto e rinunciatario, lontano parente di quella squadra che da tre anni era imbattuto contro i bianconeri. Non c’è stata storia con i piemontesi che sin da inizio gara si sino riversati nella metà campo avversaria ma per un’ora un grande Sorrentino ha bloccato ogni tentativo di realizzazione. Dopo i due gol pura accademia e spazio anche all’ultimo arrivato Bendtner che ha avuto cosi modo di saggiare la Serie A.

    Ma non è stato il solo ad aver debuttato, in maglia bianconera, in campionato. Lo ha fatto anche Lucio, autore di una bella prova in difesa. Spesso il difensore brasiliano si è avventurato palla al piede nella metà campo avversaria dimostrando grande personalità. Gara in crescita invece per Pogba, limitatosi alle cose semplici ma molto ordinato. Male invece Isla, in ritardo non solo di condizione ma anche di integrazione nei meccanismi della squadra. Poca roba invece il Chievo che Sorrentino a parte non ha entusiasmato. Specie davanti dove Pellissier non si è mai visto.

    Ma andiamo alla gara. Nessuna sorpresa nella Juventus che presenta quel parziale turnover della vigilia. Fuori dunque Barzagli, Lichtsteiner, Pirlo e Giovinco. Dall’altro lato Di Carlo lascia fuori Di Michele per dare spazio a Thereau. L’avvio della Juventus è tambureggiante, tanto da costringere il Chievo a stringere le maglie della difesa. Le stesse prova ad aprirle Quagliarella con un bel diagonale, ma in quel preciso momento comincia lo show di Sorrentino che di li a poco si ripeterà in sequenza su Giaccherini e un Asamoah tornato quello che tutti conoscevano dopo l’opaca prova di Stamford Bridge. Buffon invece si gusta la partita da spettatore non pagante.

    L’esultanza della Juventus © Marco Luzzani/Getty Images

    Bianconeri che comunque sembrano in parte soffrire dell’assenza di Pirlo: capita spesso infatti di vedere i difensori uscire palla al piede o lanciare lungo visto che Pogba, almeno nella prima frazione, sembra non andare oltre al compitino assegnatoli e Isla sulla destra è pressoché impalpabile. Nella ripresa dopo pochi minuti i bianconeri sostituiscono Vidal con uno spento Isla e il neo entrato occupa l’insolita posizione di esterno destro. Si alza ancora il baricentro e si cinge maggiormente d’assedio un Chievo che si difende con le unghie e con i denti. E quando la difesa ospite si dimentica di Chiellini su un calcio d’angolo, ci pensa Sorrentino a chiudere la saracinesca con un intervento sontuoso.

    Ma sul susseguente corner la mezza rovesciata di Quagliarella non lascia scampo nemmeno allo spider clivense che deve raccogliere la palla in fondo al sacco. E’ il game over per il Chievo che perde cosi la chance di portarsi a casa lo 0-0 ed in più non sembra in grado di poter creare delle situazioni ideali per tentare di concludere a rete una volta. Figuriamoci due visto che di li a poco è ancora Quagliarella show: stavolta il numero 27 salta Dainelli e insacca in rete facendo calare il sipario sul match. Trovano spazio per uno spezzone di gara Lichtsteiner e Bendtner ma solo per far rifiatare i compagni. La Juventus è un rullo compressore. La Fiorentina è avvisata.

    LE PAGELLE DI JUVENTUS-CHIEVO VERONA
    LUCIO 6,5: Era all’esordio in campionato con la Juve e nonostante lo scetticismo dei tifosi ha disputato una grande prova, non tanto in fase difensiva visto che il Chievo da quelle parti non si è visto, ma per la volontà messa in fase di spinta.
    GIACCHERINI 6,5: Dove lo metti lui gioca, e lo fa bene. Stavolta Carrera lo mette in mezzo e non solo si danna l’anima per recuperare palloni ma più volte tenta la conclusione. E in una di queste solo super Sorrentino gli nega la gioia del gol.
    ASAMOAH 7: Era chiamato a riscattarsi dopo la brutta gara con il Chelsea. Sarà che stavolta non ha Ivanovic davanti ma punta l’uomo e lo salta che è una bellezza. E’ lui a servire l’assist per il 2-0.
    QUAGLIARELLA 8: E’ decisamente il suo momento. Altri due gol e soprattutto una grinta e una volontà che lo hanno fatto ritornare alla ribalta dopo un periodo di difficoltà. E pensare che in estate doveva essere merce di scambio. Che sia lui il top player offensivo della Juventus?
    SORRENTINO 7,5: Per un’ora o poco più è insuperabile. Le prende veramente tutte, ma la più bella parata è quella su Chiellini da distanza ravvicinatissima. Il suo muro però crolla quando Quagliarella lo infila per la prima volta: ma anche lì è andato vicinissimo al miracolo.
    VACEK 6,5: Tra i pochi a salvarsi nel Chievo. Dimostra grande personalità e lotta veramente tanto in mezzo al campo a differenza di qualche suo compagno apparso spento.

    IL TABELLINO DI JUVENTUS-CHIEVO VERONA:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon sv; Lucio 6,5, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5; Isla 5 (7′ st Vidal 6,5), Marchisio 6 (28′ st Lichtsteiner sv), Pogba 6, Giaccherini 6,5, Asamoah 7; Vucinic 6, Quagliarella 8 (35′ st Bendtner sv). In panchina: Storari, Rubinho, Barzagli, Caceres, Marrone, De Ceglie, Pirlo, Matri, Giovinco. Allenatore: Carrera 7
    CHIEVO VERONA (4-3-2-1): Sorrentino 7,5; Frey 5,5, Dainelli 6 (28′ st Sardo sv), Cesar 6, Jokic 6; Vacek 6,5, Hetemaj 5, L. Rigoni 5 (17′ st Cruzado 5); M.Rigoni 5,5, Thereau 5 (25′ st Moscardelli 5,5); Pellissier 5. In panchina: Puggioni, Andreolli, Viotti, Cofie, Papp, Guana, Samassa, Stoian, Di Michele Allenatore: Di Carlo 5

    VIDEO JUVENTUS-CHIEVO 2-0

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  • Chelsea-Juventus, le pagelle. Vidal mostruoso, serata no per Pirlo

    Chelsea-Juventus, le pagelle. Vidal mostruoso, serata no per Pirlo

    Ecco i giudizi relativi a Chelsea-Juventus. Tra i bianconeri in grade evidenza, oltre ai marcatori Vidal e Quagliarella, anche Chiellini. Male invece Pirlo e Asamoah. Dall’altro lato grandi prove per Oscar e Ivanovic mentre sono apparsi in ombra sia Torres che Lampard.

    PAGELLE JUVENTUS:
    Buffon 6,5: E’ attentissimo, compie qualche buon intervento e non si fa mai sorprendere. Infonde grande sicurezza all’intero reparto difensivo, per non dire a tutta la squadra. Sui gol non può fare veramente nulla.

    Barzagli 6,5: Non concede spazio a Torres e Mata, chiudendo con grande mestiere ogni varco. Quando non ci arriva con la velocità infatti usa l’esperienza. Lì dietro sembra davvero indispensabile.

    Bonucci 6: Lì dietro è il meno positivo. Lasciando da parte la deviazione sul primo gol di Oscar sembra non riuscire ad azzeccare mai un lancio quando si trova ad impostare. In chiusura, a volte con un pizzico di fortuna, riesce però a fare il suo.

    Chiellini 7: Instaura una lotta aerea con Torres ma si sbatte da una parte all’altra della difesa uscendo anche per raddoppiare la marcatura sulla sinistra quando Asamoah va in difficoltà. Giganteggia nel reparto arretrato.

    Lichtsteiner 6,5: Cole è avversario tosto ma ha il merito prima di contenerlo e poi di puntarlo e superarlo. Diverse volte infatti si trova nei pressi dell’area di rigore avversaria. Cala nella ripresa, ma ci sta. Dal 32′ st Isla sv: Troppo poco in campo per esprimere un giudizio.

    Arturo Vidal © Clive Rose/Getty Images

    Vidal 7,5: Mostruoso. Manca lui dal campo e la Juventus subisce il gol. Rientra zoppicando ma trova la forza di fare il gol e rimanere in campo per tutti i 90’ A centrocampo è un moto perpetuo, ruba palloni su palloni e trasmette grande grinta ai compagni.

    Pirlo 5: Uno dei peggiori Pirlo versione bianconera. Non ne azzecca una perdendo diversi palloni, alcuni dei quali pericolosi. Ma una giornata storta ci può stare. Certo, se anche lui si sarebbe espresso al top per il Chelsea sarebbero stati dolori.

    Marchisio 7: Se sotto porta si dimostra per l’ennesima volta titubante, nelle vesti di assist man è implacabile. Prima appoggia a Vidal la palla del 2-1, poi vede in profondità Quagliarella per il 2-2. Una gara molto positiva.

    Asamoah 5,5: Riesce a sfondare davvero con il contagocce sulla sinistra. O per meglio dire lo fa solo nel finale, anche se sulla sua corsia trova un grande Ivanovic. Forse tradito dall’emozione si esprime sotto la sufficienza.

    Vucinic 5,5: Si danna l’anima avanti e indietro ma la porta sembra non vederla mai. Ha una sola chance, nel primo tempo, ma la spreca malamente. C’è da dire che i difensori del Chelsea lo circondano e non gli danno scampo. Dal 40′ st Matri sv: entra a risultato acquisito.

    Giovinco 5: Si dimena in mezzo alla difesa del Chelsea che lo sovrasta in lungo e in largo. Poteva essere una gara importante per lui, ma ancora una volta non convince. Dal 29′ st Quagliarella 7: Era finito nel dimenticatoio. Ma Carrera lo ripesca e lui ripaga con un gol e un incrocio. Una serata magica per il giocatore napoletano che complice il momentaccio di Giovinco potrebbe ritagliarsi grande spazio.

    Carrera 7: Azzecca il cambio decisivo e incita la squadra anche quando è sotto di due gol. Esordio europeo da incorniciare per lui.

    PAGELLE CHELSEA
    Ivanovic 7: Sempre preciso, riesce ad arginare con grande facilità Asamoah. Si sgancia e prova anche il tiro in una circostanza, ma Buffon gli nega la grande gioia.

    Lampard 5,5: Dovrebbe fare la differenza in mezzo al campo ma invece appare piuttosto opaca la sua prova.

    Oscar 8: Scende in campo quasi a sorpresa ma dopo il primo gol fortunoso si ripete con una rete veramente da incorniciare. Un’arma in più per Di Matteo.

    Torres 5: Nulla da eccepire sull’impegno, ma gira praticamente a vuoto. Qualche pallone lo prende ma verso Buffon mai una conclusione.

    Di Matteo 6: Azzecca la mossa di Oscar titolare ma nella ripresa sbaglia ad arretrare cosi tanto il baricentro consentendo alla Juventus di venir fuori.

    Gli altri: Cech 6; Ivanovic 7, David Luiz 6, Terry 5,5, Cole 6; Mikel 6, Lampard 5,5; Ramires 5,5 (24′ st Bertrand 5,5), Oscar 8 (29′ st Mata 6), Hazard 6,5; Torres 5.

    Chelsea-Juventus il commento della partita

  • La Juve non muore mai, Oscar illude il Chelsea

    La Juve non muore mai, Oscar illude il Chelsea

    Era probabilmente l’esordio che i tifosi bianconeri sognavano. La Juventus dopo una prestazione di grande personalità esce imbattuta da Stamford Bridge e conquista un punto preziosissimo in casa dei campioni d’Europa del Chelsea. Un pareggio griffato da Vidal e Quagliarella capaci di rialzare da terra una Juventus stordita dopo il micidiale uno due di Oscar alla mezz’ora del primo tempo. Ma la rete del cileno, dolorante alla caviglia ma stoico nel rimanere in campo, ha permesso alla Juventus di giocare un secondo tempo d’assalto alla ricerca del pari. L’ingresso di Quagliarella in tal senso è stato azzeccato, e per poco il giocatore napoletano non ha firmato addirittura la marcatura del sorpasso.

    Ma come inizio può andar bene così. Un premio per i tanti tifosi bianconeri che hanno incitato la squadra dall’inizio alla fine nella trasferta londinese ma anche per Conte, costretto a seguire la squadra dalla tribuna marcato stretto dall’Uefa. Al di là dei gol si è vista una Juventus tutt’altro che passiva. Il team bianconero ha cercato di fare gioco nonostante la serata no di alcuni uomini chiave come Pirlo e Asamoah, oltre ad un attacco che in fase conclusiva ha fatto veramente poco con Giovinco e Vucinic parecchio in ombra. Ma la cosa che fa ben sperare i bianconeri è che nonostante tutto si è riusciti a disputare una gara alla pari con la squadra campione d’Europa.

    Il Chelsea dal canto suo ha concentrato troppo il proprio gioco, specie sino al 2-0, sui cross per Torres, chiuso comunque bene dalla difesa bianconera. Ed in effetti i due gol del brasiliano Oscar sono arrivati per vie centrali. Ma andiamo alla gara. Carrera conferma l’undici della vigilia, con i cosiddetti titolarissimi tutti presenti. Dall’altro lato Di Matteo schiera a sorpresa il brasiliano Oscar al posto di Mata, quest’ultimo non al top. Una mossa che si rivelerà decisiva. In avvio il Chelsea prende l’iniziativa del match cercando di cogliere d’infilata la Juventus sulle corsie laterali, cercando sempre la giocata su Torres che oltre a prendere qualche palla di testa non fa tanto, chiuso com’è da Barzagli, Chiellini e Bonucci. Ma i bianconeri non solo non si fanno sorprendere, ma pungono pericolosamente anche di rimessa.

    L’esultanza di Fabio Quagliarella © Mike Hewitt/Getty Images

    E per due volte potrebbero passare in vantaggio con altrettanti inserimenti di Marchisio e Vucinic, ma prima c’è Cech a chiudere e poi è la mira del montenegrino ad essere sbagliata. Occasioni da non fallire contro una squadra dalla caratura del Chelsea che subito dopo punisce i bianconeri: su un tiro all’apparenza innocuo di Oscar da fuori Bonucci ci mette il piede deviando in maniera decisiva il pallone alle spalle di Buffon, con la Juve in quel momento in dieci uomini per via di un infortunio alla caviglia subito da Vidal poco prima. Nemmeno il tempo di riprendersi dallo shock che i piemontesi prendono il secondo schiaffone.

    Ma stavolta Oscar è tutt’altro che fortunato in quanto sfrutta un pallone involontariamente arrivatogli da Bonucci e con un favoloso tiro a giro infila Buffon sul palo lontano. Un 2-0 che annichilisce una Juve sin lì tutt’altro che negativa. Intanto Vidal, dopo l’1-0, rientra in campo ma zoppicante. Dalla panchina bianconera si alzano Isla e De Ceglie per riscaldarsi ma il cileno si sa, è uno che difficilmente molla. Tanto che qualche istante dopo sfrutta un assist di Marchisio e dal limite trova quel gol che riapre la gara e che sembra rinvigorirlo, tanto da non fargli lasciare il campo.

    Nella ripresa è la Juve a far la partita, ma manca la profondità. Asamoah sulla sinistra spinge poco, Pirlo in mezzo fa fatica ad inventare. L’unico a proporsi è Lichtsteiner sulla destra, con Vidal che in mezzo al campo è un leone. Il Chelsea si vede solo di rimessa e ci prova con Ivanovic ma senza pretese. Dall’altra parte invece c’è un buon inserimento di Marchisio ma nulla più. Giovinco fa a sportellate, per quanto riesce, ma non è efficace. Anzi. Vucinic dal canto suo prova ad inventare, ma intorno a lui si crea un capannello di uomini ogni qualvolta prende palla. E ciò lo condiziona parecchio.

    Carrera a questo punto cambia inserendo Quagliarella al posto di Giovinco mentre Mata rileva Oscar. Gli ultimi due ingressi in campo saranno decisivi. Il giocatore di casa infatti spreca in contropiede la palla del 3-1 e lo juventino puntualmente punisce gli inglesi scattando sul filo del fuorigioco a siglando il 2-2 sotto le gambe di Cech. Stavolta sotto shock ci va il Chelsea che per poco non subisce la rimonta completa con il tiro a giro di Quagliarella che si stampa sulla traversa. Finisce con un 2-2 che al di là del punto permette alla Juventus di continuare a sognare: la personalità e il carattere sono da grande squadra e i margini di miglioramento sono tanti.

  • Udinese-Juventus, doppio Giovinco. Pozzo protesta

    Udinese-Juventus, doppio Giovinco. Pozzo protesta

    Tutto facile. La Juventus cala il poker a Udine e continua a mantenere la vetta della Serie A a punteggio pieno. Si allunga a 41 la striscia di risultati utili consecutivi dei torinesi che hanno cominciato questa stagione come avevano finito la precedente, ovvero vincendo. Continua invece il momentaccio dell’Udinese che dopo l’eliminazione in Champions patita in settimana non trova il riscatto ma anzi, si vede sommergere e incassa cosi la quarta gara ufficiale, su quattro, senza vittorie.

    Periodo nero dunque per Guidolin, e la dimostrazione lo è la gara persa contro la Juventus: non è passato nemmeno un quarto d’ora infatti che si ritrova con dieci uomini campo e sotto per un rigore realizzato da Vidal. Vucinic e due volte Giovinco calano il poker e il gol di Lazzari serve solo a rendere meno amaro il passivo. Una situazione critica in casa friulana, ma bisogna reagire subito prima di trovarsi invischiati in zone di classifica piuttosto anomale.

    Nessuna sorpresa nell’Udinese con Guidolin che lascia fuori Maicosuel, protagonista in negativo contro il Braga. Carrera ritrova Buffon, Chielini e Caceres, ma solo i primi due scendono in campo. In avanti Giovinco vince il ballottaggio con Matri: questa scelta risulterà fondamentale ai fini del risultato. La gara del Friuli dura meno di un quarto d’ora, il tempo che l’arbitro assegni un rigore, dubbio, per un allo di Brkic su Giovinco, espellendo anche il portiere di casa.

    Decisione, quella di Valeri, che non è andata giù ai padroni di casa ma che Vidal ha capitalizzato al massimo superando Padelli. Strada in discesa perla Juve che cosi domina in lungo e in largo contro un’Udinese nervosa, stordita e senza idee. E così Vucinic, dopo aver mancato una bella palla gol, sfrutta l’errore di Armero, proprio colui il quale era stato nel mirino della Juve sino a qualche settimana fa, siglando il punto del 2-0 sul finire di primo tempo.

    Giovinco festeggia il gol © Dino Panato/Getty Images

    Nella ripresa Guidolin tenta la carta Muriel ma è Giovinco a salire in cattedra, scacciando le perplessità sul suo conto, siglando una bella doppietta prima approfittando di una corta respinta di Padelli e poi con un bel diagonale. Carrera lascia dà spazio a Marrone, Quagliarella e Matri mentre nell’Udinese entra Allan. Lazzari trova il gol all’esordio, sfruttando una dormita della retroguardia ospite, ma serve a poco: quest’Udinese deve subito cambiare marcia se non vuole ritrovarsi in cattive acque. Per la Juventus tutto sin troppo facile: e dopo la sosta troverà anche Isla, Pepe e Bendtner. E con essi anche la Champions League.

    Le pagelle di Udinese-Juventus:
    Pirlo 7: Stavolta non attraversa momenti di appannamento ma anzi, si dimostra superlativo come solo lui sa fare.
    Giovinco 8: Risponde con i fatti alle critiche. E’ lui a procurarsi il rigore che mette in discesa il match ma nella ripresa fa di più, siglando anche due gol. Ritrovato.
    Vucinic 7: Trova il gol e ciò gli fa vivere la gara con una maggiore tranquillità rispetto al solito, ma si dimostra indispensabile per questa squadra.
    Danilo 5: Affonda anche lui insieme al resto della squadra. Otto gol subiti in quattro gare, troppi per una squadra come quella friulana.
    Lazzari 6: Esordio con gol e prestazione comunque più dignitosa rispetto a quella di altri suoi compagni di squadra.
    Di Natale 5: Nel grigiore generale nemmeno lui riesce a tirare su la squadra. Non riesce in alcun modo a sbloccarsi e a segnare quest’anno.

    Il tabellino di Udinese-Juventus:
    UDINESE (3-5-2): Brkic 5; Benatia 5,5, Danilo 5, Domizzi 5,5; Basta 5,5, Pinzi 5,5, Pereyra 5 (6′ st Muriel 5,5), Lazzari 6, Armero 5; Fabbrini sv (14′ Padelli 5,5), Di Natale 5 (31′ st Allan 5). In panchina: Heurtaux, Coda, Angella, Gabriel Silva, Pasquale, Faraoni, Willians, Barreto, Maicosuel. Allenatore: Guidolin 5
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6, Bonucci 6, Chiellini 6 (26’ st Marrone 6); Lichtsteiner 6,5, Vidal 6,5, Pirlo 7, Marchisio 6,5, Asamoah 6,5; Giovinco 8 (30′ st Quagliarella 6), Vucinic 7 (30′ st Matri 6). In panchina: Storari, Branescu, Caceres, De Ceglie, Pogba, Giaccherini. Allenatore: Carrera 7

    LE IMMAGINI DI UDINESE-JUVENTUS:

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  • Juventus-Parma 2-0, bastano Lichtsteiner e Pirlo

    Juventus-Parma 2-0, bastano Lichtsteiner e Pirlo

    La Juventus riparte in campionato da dove aveva lasciato lo scorso 13 Maggio: con una vittoria. Nel secondo anticipo della nuova stagione del Campionato di Serie A 2012/2013 i bianconeri Campioni d’Italia superano il Parma per 2-0 grazie alle reti di Lichtsteiner e Pirlo.

    Basta solo un tempo, il secondo, alla Vecchia Signora per dominare un Parma voglioso soprattutto a centrocampo. L’avvio per i bianconeri infatti non è brillante e lo dimostrano i numerosi colpi alle vetrate oscurate che ospitano lo squalificato Antonio Conte in tribuna. Il 3-5-2 è il modulo scelto da entrambi i tecnici ma mentre la Juventus fatica a fare la partita il Parma si dimostra molto attento nel reparto difensivo chiudendo gli spazi agli avversari e cercando di sfruttare le accelerazioni di Biabiany. Il primo guizzo è per i ducali che al 25′ sfruttano un calcio d’angolo con Parolo che di testa spara alto sulla porta difesa da Storari. Al 33′ l’episodio che potrebbe cambiare la partita, Lichtsteiner viene atterrato in area da Mirante, bravo il quinto uomo a segnalare il calcio di rigore, meno bravo l’assistente a non segnalare poco prima la posizione di off-side dello svizzero. Sul dischetto si porta Vidal che conferma di non essere nella sua serata migliore facendosi parare il tiro dal portiere. Tutto invariato, si va negli spogliatoi sul risultato di 0-0.

    Nella ripresa non ci sono cambi per le due formazioni a parte il cambio di passo dei padroni di casa. I bianconeri si fanno subito aggressivi e in meno di 15 minuti chiudono la partita. Prima Vidal sfiora il gol su un invito di Asamoah, poi Vucinic decide di sciupare un’occasione ghiotta tirando in porta anzichè servire Marchisio libero al centro infine è ancora Asamoah, l’uomo in più di questa Juventus, che mette al centro un cross rasoterra per Lichtsteiner al quale va l’onore di inaugurare la stagione con il primo gol bianconero esattamente come accadde lo scorso anno.

    Ormai in vantaggio i bianconeri possono dominare il campo e già al 59′, esattamente 5 minuti dopo la prima rete, arriva il raddoppio con una punizione non impeccabile di Pirlo che però non è trattenuta da Mirante entro la linea di porta. Ancora una volta è il quinto uomo a farsi carico della responsabilità di decretare la seconda rete dei bianconeri, le immagini non sembrano chiarire perfattamente il dubbio ma la sensazione è che Mirante abbia effettivamente lasciato che il pallone oltrepassasse la linea di porta.

    Juventus-Parma | © Marco Luzzani / Getty Images

    Il Parma prova debolmente a riaprire la partita, prima con Biabiany che costringe Storari a mettere in corner, poi con Belfodil lanciato a rete da Bonucci ma fermato da un attento Barzagli e poi da Valdes il cui contropiede viene smontato da un intervento di Bonucci. Troppo poco per questo Parma che nel primo tempo non ha saputo approfittare della condizione poco brillante dei padroni di casa.

    La Juventus continua quindi la serie positiva di imbattibilità in campionato senza incassare gol, finisce così, con 2 reti e con i cori della curva per il grande assente dello Juventus Stadium, Alessandro Del Piero.

    Le pagelle di Juventus-Parma

    Asamoah 7,5: E’ l’uomo in più di questa Juventus: corre, difende e propone in avanti, non a caso è suo l’assist che sblocca la gara. Confermate le lodi che su di lui erano piovute all’indomani della SuperCoppa Italiana.

    Marrone 6,5: Inventato da Conte nel ruolo di difensore centrale, il giovane non delude le aspettative del mister nel ruolo di libero che va ad occupare.

    Lichtsteiner 7: Il cambio di passo nel secondo tempo lo porta a cambiare le sorti della gara, dopo aver conquistato il rigore sul finire della prima frazione di gioco, è suo il tocco che sblocca la partita esattamente come l’anno prima.

    Vidal 5: Che questa satasera non sarebbe stata la partita di Vidal si era capito dai primi passaggi sbagliati ad avvio gara. Al 33′ ha l’occasione di sbloccare il risultato calciando il rigore procuratosi da Lichtsteiner ma la sciupa malamente.

    Mirante 6: Ha l’onore di aver salvato il risultato sul finire del primo tempo incantando Vidal dal dischetto ma pasticcia sulla punizione di Pirlo che di fatto chiude anticipatamente il match.

    Acquah 5: Non una bella prestazione quella dell’ex centrocampista del Palermo che si è messo in mostra stasera più per i falli inutili commessi che per le belle giocate.

    Valdes 5,5: Soffre molto la presenza di Marchisio e Asamoah, dovrebbe illuminare la squadra con le sue giocate ma soprattutto nel secondo tempo i suoi compagni lo aiutano poco nell’impresa.

    Biabiany 6: La Juventus temeva le sue accelerazioni ma complice la poca collaborazione dei suoi compagni anche lui è costretto ad arrangiarsi per come può.

    Juventus (3-5-2): Storari 6,5; Bonucci 5,5, Marrone 6,5, Barzagli 6,5; Lichtsteiner 7 (33′ st Padoin sv), Vidal 5,5, Pirlo 6,5, Marchisio 7, Asamoah 7,5; Vucinic 6,5 (34′ st Matri sv), Giovinco 5,5 (41′ st De Ceglie sv). A disp.: Leali, Branescu, Chiellini, Masi, Pogba, Boakye, Giaccherini, Quagliarella. All.: Carrera 6.

    Parma (3-5-1-1): Mirante 6; Zaccardo 5,5, Paletta 6, Lucarelli 5,5; Rosi 5 (36′ st Pellé sv), Valdes 5,5, Acquah 5 (12′ st Ninis 6), Parolo 6, Gobbi 5,5; Biabiany 6; Pabon 5 (12′ st Belfodil 6,5). A disp.: Pavarini, Bajza, Morrone, Musacci, Modesto, Benalouane, Fideleff. All.: Donadoni 6.

    Highlights Juventus-Parma 2-0

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  • Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    E’ andato secondo previsioni il trofeo Berlusconi 2012. Vittoria meritata di una Juventus che seppur con qualche defezione di troppo ha addomesticato un Milan troppo brutto per essere vero. Che la rivoluzione estiva non facesse presagire nulla di buono lo si era capito da tempo, ma per quanto visto a San Siro contro i bianconeri la sensazione è che la strada per poter competere riguardo lo scudetto è veramente tanta. Specie dopo l’addio, annunciato da Galliani a fine gara, di Antonio Cassano. Un altro pezzo da novanta che lascia i rossoneri, apparsi contro la Juventus quasi incapaci di tenere testa alla formazione avversaria. Il gol di Robinho in apertura aveva un po’ illuso, ma la pronta risposta di Marchisio, la traversa di Vucinic e il gol di Vidal hanno ribaltato il tutto.

    Nella ripresa uno dei più attesi, Matri, in predicato di passare proprio ai rossoneri, ha tramortito i padroni di casa in gol nel finale, su rigore, con Robinho. Troppo poco per una squadra che nell’ultimo ventennio, per lungo tempo, ha dominato in Italia ed in Europa e che probabilmente per la prima volta sembra cominciare la stagione fuori dalle pretendenti per lo scudetto. Di contro c’è una Juventus che non molla mai, nemmeno quando Carrera decide di partire con diverse novità. Come Marrone, inserito al centro della difesa o Pogba in mezzo al campo.

    Entrambi, nonostante la giovane età, riescono a dire la loro più che egregiamente, in modo cosi da non far sentire troppo le assenze di Chiellini e Pirlo. Due tra i tanti, visto che mancavano anche Buffon, Caceres e Isla. Insomma, non dei novellini. Veramente poche le note liete tra gli uomini di Allegri: l’unica forse è legata a Constant, il cui contributo a centrocampo è stato veramente importante, tale da non fare rimpiangere chi è andato via. Per il resto buone prove per Montolivo, Flamini e Yepes. Per il resto, Robinho a parte, si è visto veramente poco, e sono state gli uomini di maggior talento a tradire i rossoneri: Boateng e Pato su tutti.

    La Juventus alza il trofeo Berlusconi © Claudio Villa/Getty Images

    Passando alla partita nonostante Carrera schieri una Juve rabberciata, con gli inserimenti a sorpresa di Marrone dietro, Padoin e De Ceglie laterali, fa molto meglio di un Milan che di fatto deve fare a meno di Mexes e Ambrosini, mentre Pato comincia dalla panchina. Un intervento errato di Storari su tiro di Flamini spiana la strada a Robinho per il gol illusorio. Sì perché proprio nel giro di un amen ecco che De Ceglie scodella in mezzo per Marchisio il quale in scivolata anticipa Flamini e fulmina Abbiati. Boateng gioca a nascondino e a parte Constant i rossoneri non ci fanno bella figura.

    Dall’altra parte la Juve si da da fare, con Vidal solito guerriero in mezzo al campo, Pogba che si limita a fare il compito assegnato e dunque rispettando le consegne del tecnico e un Vucinic che dopo un inizio in sordina esce allo scoperto centrando una grande traversa. Fa meglio Vidal in chiusura di frazione che sfrutta un fuorigioco applicato male dal Milan battendo col piattone destro Abbiati. Nella ripresa rivoluzione di Carrera che cambia ben 7/11 della squadra, gettando nella mischia fra gli altri Bonucci, Giaccherini, Quagliarella e Matri.

    Nel Milan fa l’ingresso in campo Pato ma di fatto non si vedrà mai. A differenza di Matri, sempre attivo e capace di sfruttare uno svarione del Milan per calare il tris. La dinamicità di Giaccherini rischia di costare casa ai padroni di casa che negli ultimi istanti rientrano in gara dopo che Boateng si fa commettere fallo da un acerbo Masi in area di rigore. Dal dischetto Robinho segna ma non evita una sconfitta giusta. Servono rinforzi, e anche urgentemente, viceversa per i tifosi del Milan potrebbe essere una stagione avara di emozioni. Dall’altro lato continua a crescere la consapevolezza, quella del gruppo juventino, di poter dire la propria con qualsiasi formazione scenda in campo.

    La video sintesi di Milan-Juventus 2-3:
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  • La Juventus supera l’Aygreville 7-1, Lucio subito flop

    La Juventus supera l’Aygreville 7-1, Lucio subito flop

    Sono scesi tutti in campo i giocatori della Juventus per la partita contro l’Aygreville: Antonio Conte ha infatti deciso di dare spazio a tutti cambiando completamente la squadra dal primo al secondo tempo, testando così la condizione fisica di ognuno e provando molti schemi tattici e tecnici. Il risultato finale di 7-1 ha premiato il lavoro del tecnico e soprattutto sono state ottime le prove Quagliarella e Vucinic in attacco, del nuovo arrivato Asamoah e di Masi, giovane che non dovrebbe però rimanere a vestire la maglia bianconera per un passaggio in Serie B.

    La partita non è però iniziata nei migliori dei modi per la Juventus in quanto proprio il nuovo arrivato dall’Inter Lucio ha commesso uno strafalcione dopo soli 20” di gioco dove, nel cercare di stoppare un passaggio nel limite dell’area, ha perso la palla facendo partire il tiro di Turato che ha così portato in vantaggio l’Aygreville. La risposta dei bianconeri non si è comunque fatta attendere troppo: al 7′ è Quagliarella ad insaccare la rete da dentro l’area grazie ad un passaggio di Asamoah. Da qui in poi è solo uno show colorato di bianconero: dopo il primo goal arriva la rete su rigore di Vucinic al 21′ e solamente a distanza di 2′ è nuovamente Quagliarella a superare il portiere Gini.

    Juventus FC v Aygreville © Claudio Villa/Getty Images

    Nonostante il primo tempo sia finito con un 3-1, le occasioni per andare a segno ulteriormente non sono mancate alla Juventus: Vucinic ha infatti preso in pieno una traversa su un tiro da fuori area e poco dopo ha sfiorato la doppietta con un pallonetto deviato da Gini. Nella ripresa cambio di squadra ma non di livello: i bianconeri infatti vanno a segno su rigore al 57′ grazie al tiro di Matri guadagnato da Vidal, al 63′ con Boakye grazie all’assist di Matri, al 92′ con Vidal nuovamente su rigore e un minuto dopo con Padovan che chiude la partita con il 7-1 finale. Inutile nascondere l’ottima prova di Boakye nel secondo tempo ma quello che più preoccupa Antonio Conte è la prova sicuramente insufficiente del brasiliano Lucio il quale nemmeno nei restanti 45′ è riuscito a mettersi in luce.

    La papera di Lucio a 20” dall’inizio del match

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    Gli Highlights

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