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  • Juve, Milan, Real e City. Tutti vogliono Van Persie

    Juve, Milan, Real e City. Tutti vogliono Van Persie

    Trentadue reti in 37 partite, quasi un gol ogni 90′, di cui 25 in Premier e 5 in Champions. Numeri che rendono l’annata 2011-2012 di Robin Van Persie la migliore in assoluto della sua carriera e che se non fosse per il marziano Messi (ieri il 50esimo gol in stagione, ndr) sarebbe il candidato a vincere la Scarpa d’Oro 2012. Il 29enne attaccante olandese sta trascinando, a suon di gol, l’Arsenal alla conquista del terzo posto dopo l’avvio shock  in campionato con 4 sconfitte nei primi 7 turni che hanno costretto i Gunners ad una difficile risalita dalle retrovie della classifica.

    Nonostante il tecnico dell’Arsenal Arsene Wenger abbia ribadito più volte, l’ultima l’altro ieri, l’incedibilità del proprio giocatore a costo di perderlo a parametro zero (il contratto dell’olandese scade a giugno 2013, ndr) “E’ nostra intenzione trattenerlo anche se arriverà un altro giocatore. Robin è il leader del nostro gruppo“, è noto ormai a tutti che Van Persie sia finito nel mirino dei più grandi club europei: il Real Madrid segue da tempo le gesta dell’attaccante che, dopo la partenza da Londra dell’istituzione Henry, ne ha raccolto l’eredità al centro dell’attacco tanto da meritarsi anche la fascia di capitano, in Italia Robin ha in Juve e Milan gli estimatori più interessati mentre l’ultima in ordine cronologico a muoversi sul giocatore della nazionale Orange è l’opulento Manchester City.

    Il club di Roberto Mancini, secondo quanto scrive il Daily Mirror, avrebbe bussato alla porta del procuratore pronto a ricoprire d’oro l’olandese mettendo sul tavolo una proposta faraonica, trovando un accordo sulla base di oltre 10 milioni di sterline a stagione. L’intento dello sceicco Mansour è quello di rinforzare la rosa e renderla competitiva più di quanto non lo sia ora per sferrare l’assalto alla prossima edizione della Champions League.

    Robin Van Persie © Laurence Griffiths/Getty Images

    Milan e Juve, che ultimamente si erano avvicinate sensibilmente a Van Persie, non hanno la forza economica per competere con i petroldollari dello sceicco e dovranno confidare nel maggior appeal che rossoneri e bianconeri possono offrire al numero 10 dei Gunners. Il Milan aveva approfittato dello scontro negli ottavi con l’Arsenal per chiedere informazioni sul giocatore con Ibrahimovic che aveva dato la propria benedizione all’operazione. La Juve è alla continua ricerca del top player in attacco in grado di farle compiere quel salto di qualità per raggiungere il livello delle avversarie in Italia, il ritorno in Chanpions league (obiettivo che deve essere centrato ad ogni costo) può portare denaro fresco nelle casse societarie che, insieme agli introiti derivanti dallo stadio e dal merchandising, verranno reinvestiti nel mercato estivo per portare allo Juventus Stadium il campione chiesto a gran voce dalla tifoseria per far fronte alla scarsa vena realizzativa dell’attacco bianconero.

    Per Van Persie è forte anche la concorrenza del Real Madrid che fino a qualche giorno fa, prima dell’inserimento del City, i bookmakers davano per favorito quotando un suo trasferimento nella capitale spagnola a 3.00, la più bassa in assoluto. Sarà difficile anche per una superpotenza come il Real competere sul piano economico con i Citizens.

    Quel che è certo è che chiunque riesca a mettere le mani su Van Persie, all’apice della sua carriera, si assicuri un bomber di sicuro affidamento.

  • Ibrahimovic criticato dalla stampa, Wenger accusa l’arbitro

    Ibrahimovic criticato dalla stampa, Wenger accusa l’arbitro

    Il ritorno degli ottavi di Champions League fra Arsenal-Milan ha mostrato un Wenger come non si era mai visto, furibondo nel finale con la terna arbitrale capitanata dallo sloveno Skomina. Se il tecnico dei Gunners è stato protagonista di una reazione che non rientra nel suo classico aplomb, dall’altra i tifosi rossoneri hanno assistito al solito Ibrahimovic formato Champions League, autore di una prova lontana anni luce dall’imperiosa prestazione di sabato scorso contro il Palermo. La stampa non è stata affatto tenera con l’attaccante svedese, con il voto in pagella che oscilla tra il 4 e il 5. Dopo la tripletta al Barbera ci si chiedeva se Ibra fosse da Pallone d’oro. Da ieri le quotazioni del numero 11 rossonero sono crollate.

    WENGER CONTRO TUTTI – Chi considerava il calcio inglese come il campionato del fair-play, dove regna l’armonia tra squadre e arbitri, dove gli allenatori non si sognano nemmeno lontanamente di insultare i fischietti di gara, dovrà rivedere le sue posizioni. L’allenatore dell’Arsenal ha forse il doppio passaporto francese-italiano del quale ci ha tenuti all’oscuro fino ad oggi? Il Wenger furioso ha fatto la sua comparsa nella ripresa, quando la tensione sul campo si tagliava a fette e l’orologio continuava inesorabile nella corsa verso i 90′. La rabbia del francese è esplosa al momento della comunicazione dei 3′ minuti di recupero, decisione considerata incomprensibile per Wenger, che ha spiegato in maniera non proprio ortodossa le sue ragioni al quarto uomo.

    arsene wenger | © Laurence Griffiths/Getty Images

    LUNGA SQUALIFICA? – Il tabloid inglese “Sun” riferisce come il tecnico dei Gunners completamente fuori di sé avrebbe apostrofato con un appellativo irripetibile l’arbitro Skomina, reo secondo il francese di aver condotto una direzione di gara a senso unico a favore dei rossoneri. Nelle interviste del post-partita Wenger non ha saputo o voluto citare un episodio in particolare, recriminando però anche per l’arbitraggio dell’andata a Milano. L’Uefa deciderà nei prossimi giorni se comminare una squalifica all’allenatore francese, una vera istituzione a Londra e del calcio inglese.

    IBRAHIMOVIC – Solo due giorni fa osannato dai media nazionali e celebrato dallo stesso Allegri, compreso il patron rossonero Berlusconi, secondo i quali lo svedese potrebbe concorrere insieme a Messi e Ronaldo per la conquista del prossimo Pallone d’oro. Ieri invece Ibrahimovic ha offerto una prestazione sconcertante, sempre fuori dal gioco e mai pericoloso. Assente ingiustificato per l’ennesima volta, sempre negli ottavi di finale. Questa volta però avrà la chance di riscattarsi, con il Milan che è riuscito ugualmente a raggiungere i quarti di finale di Champions League. Sarà la volta buona per vedere finalmente un Ibra in formato campionato anche in Europa?

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  • Champions League Arsenal – Milan 3-0, le pagelle. Male Ibrahimovic

    Champions League Arsenal – Milan 3-0, le pagelle. Male Ibrahimovic

    Per quest’anno all’Emirates Stadium, teatro perfetto ieri notte di un match indimenticabile, non risuonerà più la musichetta della Champions League. Tra Arsenal e Milan è stata partita vera, con i Gunners che hanno strapazzato per tutto il primo tempo i rossoneri, i quali hanno avuto il merito di rientrare nella ripresa con un’altra mentalità e salvare una qualificazione ai quarti che dopo l’incontro dell’andata sembrava un discorso chiuso. Ibrahimovic ha confermato di non essere un calciatore da grandi sfide (sopratutto in campo europeo) steccando per l’ennesima volta nella sua carriera uno degli appuntamenti più importanti della stagione rossonera. Per fortuna del Diavolo in porta c’era San Abbiati, che ha salvato la barca quando ormai stava affondando.

    Arsenal Milan 3-0, le pagelle.

    ARSENAL
    Szczesny 6,5: buona la prestazione del portiere polacco classe ’90, l’uscita su Ibrahimovic all’inizio del secondo tempo permette ai suoi compagni di squadra di credere nell’impresa fino all’ultimo secondo.
    Sagna 7: il terzino destro dell’Arsenal è un moto perpetuo, frequenti le sovrapposizioni con Walcott, Mesbah dall’altra parte non ci capisce niente.
    Koscienly 7: autore del gol che accende le speranze dei Gunners, lasciato incolpevolmente solo da Van Bommel. Rispetto all’andata sembra un altro giocatore, bene in difesa.
    Vermaelen 6,5:  l’ex difensore dell’Ajax tiene alta la linea della difesa inglese, rischiando in più di un’occasione l’imbarcata. In ogni caso se la cava piuttosto bene durante tutto il match.
    Gibbs 6,5:  il terzino sinistro dell’Inghilterra se la deve vedere con Abate, e i due danno vita a un duello entusiasmante. Meglio in fase offensiva che quella di difesa.
    Song 6,5: un primo tempo che per intensità e corsa ha pochi paragoni nel calcio moderno. Cala nella ripresa come il resto della squadra.
    Rosicky 7,5: il centrocampista ceco è il migliore dei suoi. Realizza il secondo gol dell’incontro sfruttando l’errore di Thiago Silva. Corre per due e dispensa assist ai propri compagni lanciando contropiedi pericolosissimi.
    Chamberlain 7: la giovane ala inglese con le sue folate mette in continua apprensione la retroguardia rossonera, procurando anche il calcio di rigore firmato da Van Persie per il 3-0 alla fine del primo tempo. Mexes e compagni ringraziano quando nella ripresa esce sfinito. (30′ s.t. Chamakh 5)
    Walcott 7:  riscatta la deludente prestazione di due settimane fa a San Siro, ridicolizza Mesbah fino a quando rimane in campo. (39′ s.t. Park s.v.)
    Gervinho 7: ottima prova dell’ivoriano, capace di mandare in tilt il centrocampo rossonero in più di un’occasione. Dialoga a meraviglia con i propri compagni di reparto, resta una spina nel fianco per tutti i 90′.
    Van Persie 6: il voto finale è la media fra l’8 per la prestazione maiuscola offerta e il 4 meritato per il gravissimo errore del 56′. Se avesse realizzato il 4-0 sarebbe stata un’altra partita e un altro voto.

    MILAN
    Abbiati 8: sceso in campo con la fascia da capitano si immola ad eroe della patria. Nel primo tempo vola all’incrocio per togliere un pallone destinato in rete calciato da Van Persie. E’ prodigioso nella ripresa quando nel giro di 5 secondi prima a Gervinho e poi a Van Persie nega il quarto gol ai Gunners che avrebbe consentito agli avversari di andare ai supplementari.
    Abate 7: dimostra di essere a suo agio sull’erba inglese, ingaggia un bellissimo duello con Gibbs dal quale esce vincitore. Quando lo vedono correre i compagni capiscono che è ora di scendere in campo anche con la testa.
    Mexes 7: nel primi 45′ minuti subisce le offensive dell’Arsenal, ma nella seconda frazione è l’ultimo ad alzare bandiera bianca. Una sua scivolata nel finale evita guai ben maggiori rispetto al 3-0 finale.
    Thiago Silva 6,5: sul match del brasiliano pesa l’errore in occasione del secondo gol dei Gunners, quando consegna direttamente sui piedi di Rosicky il pallone del 2-0. Dopo una mezzora da incubo si riprende e insieme a Mexes e Van Bommel si erge a muro invalicabile.
    Mesbah 4: l’algerino non è ancora pronto per calcare questi palcoscenici. Resta in balia di Walcott per 85′, insieme a Nocerino provoca il rigore del 3-0, viene infilato ripetutamente anche da Sagna. Nel finale Allegri lo sostituisce con Bonera (s.v.), confidando nella maggiore esperienza dell’ex giocatore del Parma.

    mark van bommel | © Laurence Griffiths/Getty Images

    Van Bommel 7,5: è uno dei pochi a salvarsi nel primo tempo da incubo vissuto dalla squadra, diventa il totem rossonero quando nella ripresa insegue e ferma chiunque passi per la sua strada.
    Nocerino 5: spaesato, incapace di contenere la furia agonistica degli inglesi per tutto il primo tempo. Clamorosa l’occasione che fallisce nella ripresa, quando a due passi dalla linea di porta consegna il pallone a Szczesny. La cosa più bella del centrocampista è quando nel finale fa scatenare i tifosi del Diavolo che esultano come se avesse segnato un gol.
    Emanuelson 4: nel post-partita chiede scusa a tutti i tifosi rossoneri su Twitter per la gara da infarto. L’olandese ci mette molto del suo per rendere il ritorno con l’Arsenal un match da cuori forti.
    El Shaarawy 6: inspiegabile come mai Allegri sostituisca nel secondo tempo il Faraone, fin lì l’attaccante più pericoloso dei rossoneri, e non Robinho. Poco prima di uscire per lasciare posto ad Aquilani fa una corsa palla al piede  che rimane l’azione più bella di tutta la squadra (25′ s.t. Aquilani 6)
    Robinho 4,5: il brasiliano visto all’Emirates ieri sera è lontano parente rispetto al calciatore brillante che solo due settimane prima aveva realizzato una doppietta ai Gunners. Perde tutti i duelli fisici, è imbarazzante come i difensori inglesi lo superino sistematicamente in velocità per tutta la partita.
    Ibrahimovic  4: da un candidato al Pallone d’oro ci si aspetta sicuramente di più. Lo svedese ha quasi paura di ricevere il pallone, quando lo chiede è sempre in fuorigioco (otto alla fine, roba da Inzaghi), ancora una volta sparisce nelle partite che contano. I tifosi del Diavolo si augurano che ai quarti l’attaccante svedese dimentichi di essere in Champions League.

    HIGHLIGHTS ARSENAL MILAN 3-0
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  • Champions League Arsenal – Milan 3-0. San Abbiati blocca Van Persie

    Champions League Arsenal – Milan 3-0. San Abbiati blocca Van Persie

    A Londra il ritorno degli ottavi di Champions League fra Arsenal Milan finisce 3-0 per i Gunners che hanno a lungo accarezzato il sogno di centrare un’impresa epica. Le reti per i padroni di casa arrivano tutte nel primo tempo, e portano la firma di Koscienly (7′), Rosicky al 26′ e Van Persie al 44′ su calcio di rigore. Nella ripresa il Milan fallisce delle chiare occasioni da gol che avrebbero chiuso anzitempo il discorso qualificazione, sebbene la palla più importante sia stata nei piedi di Van Persie, quando l’olandese al 58′ si è visto negare il gol del possibile 4-0 da un intervento prodigioso di Abbiati, che ha consegnato di fatto il pass tra le prime otto d’Europa ai rossoneri.

    All’Emirates riecheggia quel Milan Milan Milan proveniente dalla curva dei tifosi del Diavolo negli ultimi secondi di una partita che resterà nella storia della Champions League. Un incubo per la squadra di Allegri durato 93′ minuti, una pellicola da infarto. Il 3-0 del tabellone alla fine del primo tempo è un’istantanea terrificante. Lo stesso risultato un’ora dopo è una gioia indescrivibile per i fan rossoneri. Il Milan riesce a qualificarsi ai quarti di finale nella maniera più incredibile ripensando al match di San Siro giocato due settimane fa.

    Onore all’Arsenal che ha cercato di ribaltare il 4-0 dell’andata attraverso una prova sontuosa, specialmente nei primi 45′, ma il coraggio e l’intensità messi in campo questa sera non sono alla fine bastati agli uomini di Wenger per compiere quella che rimane un’impresa mai realizzata nella storia della Coppa Campioni.

    INCUBO PRIMO TEMPO – La foga agonistica messa in mostra nel primo tempo e la cornice straordinaria del pubblico londinese che fino all’ultimo ha sperato nel miracolo rappresentano due fattori che hanno inciso pesantemente sull’andamento del primo tempo. Dopo soli 7′ minuti l’Arsenal passa in vantaggio sugli sviluppi di un corner, grazie al colpo di testa di un liberissimo Koscienly, lasciato colpevolmente solo da Van Bommel. I Gunners pressano a tutto campo e mettono in grossa difficoltà un Milan che appare da subito alle corde. Da bollino rosso la prestazione di Mesbah, letteralmente asfaltato a turno da Walcott e Sagna. I rossoneri potrebbero capitolare al 19′, quando un super Abbiati dice no ad una conclusione perfetta di Van Persie destinata all’incrocio dei pali. Nonostante Allegri abbia schierato il tridente, il Milan non si rende quasi mai pericoloso, pagando oltre misura l’ennesima prova opaca di Ibrahimovic (per lo svedese 8 off-sides in tutto l’arco della partita).

    IL MILAN AFFONDA – Al 26′ c’è il raddoppio degli inglesi. Arriva dai piedi di un redivivo Rosicky, tra i migliori a fine gara, il quale approfitta dell’errore difensivo di Thiago Silva per piazzare in rete il tiro che galvanizza ancora di più i tifosi dell’Arsenal. Non è finita perché a tre minuti dal termine del primo tempo l’arbitro concede il rigore per la cintura operata dalla coppia Mesbah-Nocerino ai danni del velocissimo Chamberlain. Van Persie spiazza Abbiati e porta i suoi compagni sul 3-0. Ma la notte è ancora lunga all’Emirates.

    christian abbiati | © Laurence Griffiths/Getty Images

    ABBIATI PRODIGIOSO – Se non fosse per il doppio miracolo di Abbiati al 58′ del secondo tempo forse a quest’ora saremo qui a raccontare un’altra partita. Il portiere rossonero compie due autentici miracoli, prima su Gervinho e poi su Van Persie, con l’olandese che manca incredibilmente la ribattuta a rete andando con troppa sufficienza sul pallone che poteva significare 4-0 e certezza dei supplementari con oltre mezzora da giocare. E’ però un Milan diverso rispetto a quello della prima frazione, e mostra segni di risveglio al quarto d’ora, quando Ibra da lontano fa venire i brividi al portiere avversario Szczesny fuori dai pali, ma il tiro finisce a lato. L’ultima cavalcata di El Shaarawy (sostituito da Aquilani al 71′) fa capire che il Milan è finalmente tornato.

    NOCERINO NON SI SBLOCCA – L’Arsenal non pressa più come nel primo tempo, e nonostante Wenger le provi davvero tutte (entrano anche Chamakh e Park), la retroguardia difensiva rossonera non corre grossi pericoli. E’ lo stesso Diavolo a sfiorare la rete del 3-1 che avrebbe significato la fine delle sofferenze milaniste, ma Nocerino fallisce clamorosamente la più facile delle occasioni, spedendo il pallone nelle mani del portiere a due passi dalla linea di porta.

    URLO LIBERATORIO – Gli ultimi minuti di gara sono altamente sconsigliati ai deboli di cuore. La scivolata di Mexes, le corse di Thiago Silva e i lanci di Mesbah sono la perfetta fotografia di ciò che è stato il finale di un match entusiasmante. Wenger è incontenibile e perde il suo proverbiale self-control andando a protestare più volte con il quarto uomo per la direzione di gara dell’arbitro Skomina (autore di una prova senza sbavature ed errori macroscopici). A sancire la fine dell’incubo non è il triplice fischio del fischietto sloveno, ma quell’urlo che ancora riecheggia all’Emirates Stadium, Milan Milan Milan.

  • Champions League Arsenal Milan, Van Persie per la rimonta?

    Champions League Arsenal Milan, Van Persie per la rimonta?

    Stasera torna la Champions League. Il Milan affronta il ritorno degli ottavi con relativa serenità, dopo il 4-0 dell’andata con cui spazzò via l’Arsenal di Wenger. Il tecnico francese si è detto fiducioso circa le possibilità di rimonta all’Emirates Stadium, sebbene tutte le statistiche facciano credere il contrario. Dall’altra parte Allegri scaccia via l’incubo La Coruna, e schiera il tridente composto da Robinho-Ibrahimovic-El Shaarawy. Gli inglesi si aggrappano a Van Persie, il bomber dei Gunners in questa stagione. Chi si qualifica approda ai quarti di finale.

    EMANUELSON A CENTROCAMPO – Per il Milan continua l’emergenza a centrocampo. In mezzo a campo i rossoneri possono contare soltanto su tre giocatori di ruolo, più il rientrante Aquilani che si siederà in panchina. C’era apprensione circa le condizioni fisiche di Emanuelson, uscito anzitempo durante la partita di Palermo per una brutta botta alla caviglia. L’olandese però ha completamente recuperato e sarà titolare questa sera come mezz’ala sinistra. Il connazionale Van Bommel si riappropria delle chiavi del centrocampo rossonero, mentre Nocerino verrà impiegato nel settore di centro-destra. In attacco Allegri arretra Robinho nella posizione di trequartista e lancia dal primo minuto il Faraone El Shaarawy, al fianco di Ibrahimovic. Nel reparto difensivo continua il ballottaggio fra Antonini e Mesbah, con l’algerino leggermente favorito sul primo. Al centro c’è Mexes, che in campionato deve ancora scontare due giornate di squalifica per il pugno rifilato a Borriello durante Milan-Juventus. A destra Abate, con Abbiati chiamato a difendere i pali della porta rossonera. In panchina, vista l’indisponibilità di Maxi Lopez, figura il figlio d’arte Simone Andrea Ganz, attaccante della Primavera di Dolcetti.

    robin van persie | © Laurence Griffiths/Getty Images

    GERVINHO DIETRO VAN PERSIE – L’Arsenal si schiera con il 4-2-3-1, lo stesso modulo utilizzato all’andata ma con interpreti differenti. Tra i titolari non figurano questa volta né il gallese Ramsey né il centrocampista Arteta, mentre in difesa torna titolare il laterale sinistro Gibbs. In porta Szczesny, centrali difensivi Vermailen e il francese Koscienly, terzino destro il connazionale Sagna. In mediana giocherà il camerunense Song in coppia con Rosicky. Al posto di Ramsey l’ivoriano Gervinho, sulle fasce i due giovani inglesi Walcott e Chamberlain. Unica punta l’olandese Van Persie, reduce dalla doppietta siglata nel match di Anfield contro il Liverpool sabato scorso, sul quale sono riposte tutte le speranze dei Gunners per riuscire a firmare un’impresa mai riuscita fino ad oggi ad alcuna squadra di Champions League.

    RETI BIANCHE – I due precedenti tra Arsenal Milan non sorridono agli inglesi. Entrambe le sfide passate terminarono con il risultato di 0-0. La prima volta fu nel ’95, quando i rossoneri pareggiarono in Inghilterra contro i londinesi nell’andata della finale di Supercoppa Europea (poi vinta dal Milan con il successo a San Siro per 2-0). L’altro precedente è quello della stagione 2007-2008, con gli uomini di Ancelotti che impattarono sullo 0-0 contro la squadra di Wenger per poi essere eliminati dagli inglesi al ritorno. In quell’occasione furono lo spagnolo Fabregas e Walcott a siglare le reti della vittoria inglese.

    Probabili formazioni Arsenal Milan 

    Arsenal (4-2-3-1): Szczesny, Sagna, Vermailen, Koscienly, Gibbs, Song, Rosicky, Gervinho, Walcott, Chamberlain, Van Persie.
    Panchina: Fabiansky, Djourou, Jenkinson, Coquelin, Miquel, Park, Chamakh. Allenatore: Wenger.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Mexes, Thiago Silva, Mesbah, Emanuelson, Van Bommel, Nocerino, Robinho, Ibrahimovic, El Shaarawy.
    Panchina: Amelia, Bonera, Yepes, Zambrotta, Antonini, Aquilani, Ganz. Allenatore: Allegri.

  • Del Piero, futuro in Premier? Tentazione Arsenal

    Del Piero, futuro in Premier? Tentazione Arsenal

    A giugno chiuderà la sua lunga avventura (da calciatore) alla Juventus dopo 19 anni di onorato servizio, ma di appendere le scarpe al chiodo Alex Del Piero non ci pensa proprio. Dopo il rinnovo di contratto per quello che sarà, come ha specificato il presidente Andrea Agnelli nell’ultima assemblea dei soci, “il suo ultimo anno in bianconero“, nel futuro immediato del capitano, prima di assumere un incarico in società, non ci sono solo gli States, ma anche la Premier League che da sempre corteggia il numero dieci bianconero.

    Secondo quanto riporta l’edizione odierna di Tuttosport, infatti su Del Piero, dopo vari interessi di squadre inglesi poco blasonate, si è fatta sotto con prepotenza l’Arsenal che attraverso il suo storico manager Arsene Wenger ha cominciato a tessere i primi contatti con Pinturicchio. Un fax e una telefonata hanno lusingato Del Piero che da sempre è affascinato e attirato dall’intraprendere un’esperienza in Inghilterra in Premier League prima di dire basta, lì dove è amato come in pochi altri paesi. La tentazione si chiama Arsenal, i Gunners potranno permettere ad Alex di continuare a giocare ad alti livelli, lui che a 37 anni suonati ancora ha l’energia, la voglia di fare e le motivazioni di un ragazzino di 20. Tra l’altro Londra è sicuramente destinazione gradita alla famiglia del giocatore.

    Alessandro Del Piero | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Nonostante il progetto di Wenger sia incentrato, da sempre, sui giovani, il ritorno della bandiera Thierry Henry, anche se solo per un paio di mesi, ha dato i suoi benefici al gruppo che si era un pò smarrito in questa stagione con dei risultati deludenti, soprattutto ad inizio campionato. L’esperienza, la classe e la forza di volontà di un giocatore come Del Piero potrà solo fare bene ai Gunners, che Alex sia un modello e un esempio per i giovani è un fatto assodato e questo il tecnico alsaziano, che ha profonda stima e ammirazione nei confronti del capitano bianconero, lo sa benissimo.

    E chissà che effetto farebbe, in un ipotetico trasferimento a Londra, se il destino un giorno facesse incrociare Del Piero e la sua amata Juventus, per la prima volta da avversari, In Champions League, magari in una gara importante.

  • Champions League Arsenal – Milan, la vigilia. Allegri non si fida

    Champions League Arsenal – Milan, la vigilia. Allegri non si fida

    Domani sera a Londra Arsenal Milan si affrontano per il ritorno degli ottavi di Champions League. All’andata i rossoneri furono autori della “partita perfetta” che mandò in delirio i tifosi del Diavolo. I Gunners di Wenger arrivano alla sfida decisiva senza grandi speranze, nonostante le ultime due vittorie importanti in Premier. Dall’altra parte Allegri non si fida degli inglesi e chiede ai suoi di non prendere la trasferta in Inghilterra sotto gamba. Tra i rossoneri torna a disposizione Aquilani, che partirà dalla panchina.

    QUALIFICAZIONE CHIUSA? – Il 4-0 di due settimane fa non lascia grandi speranze neanche al più ottimista dei tifosi londinesi. Soltanto tre squadre nella storia delle competizioni Uefa sono riuscite a ribaltare uno svantaggio di 4 reti, mai nessuno in Coppa Campioni. Il Real Madrid nel ’85-86 contro i tedeschi del Borussia Monchengladbach (1-5, 4-0, terzo turno di Coppa Uefa), il Leixoes contro La Chaux-de-Fonds nel ’61-62 al primo turno di Coppa delle Coppe, e i serbi del Partizan (2-6, 5-0) contro gli inglesi del Queens Parker Rangers nella stagione ’84-85 al secondo turno di Coppa delle Coppe.

    TUTTO SULLA PREMIER – Dopo il sonoro k.o. di San Siro e l’eliminazione dalla FA Cup per opera del Sunderland, l’Arsenal ha deciso di concentrare ogni singola energia sul campionato inglese. Gli uomini di Wenger sono riusciti a collezionare due vittorie importantissime, prima contro i rivali del Totthenam (5-2 in rimonta all’Emirates Stadium) e sabato scorso l’impresa di Anfield (2-1 al Liverpool grazie alla doppietta di Van Persie, sempre in rimonta). Attualmente i Gunners occupano il quarto posto, l’ultima posizione utile per la qualificazione alla Champions League, e possono contare su un vantaggio di tre lunghezze sul Chelsea.

    zlatan ibrahimovic | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    FRECCIA ROSSANERA – L’intercity del Milan al momento sembra viaggiare a velocità doppia rispetto ai suoi diretti concorrenti. Più volte la vittoriosa trasferta di Udine è stata definita come la partita della svolta per la stagione rossonera. Da quella sfida la squadra di Allegri ha collezionato quattro successi in cinque match disputati, 13 punti sui 15 a disposizione. Al momento l’uomo in più del Diavolo è Zlatan Ibrahimovic, protagonista assoluto di una prestazione monster nell’ultimo incontro di campionato contro la Juve. Qualora i bianconeri non dovessero ottenere i tre punti nel recupero contro il Bologna al Dall’Ara, il Milan si porterebbe a due lunghezze di vantaggio sugli acerrimi rivali.

    PRUDENZA ALLEGRI – L’allenatore toscano non intende staccare la spina, ben consapevole che a questi livelli ogni partita può presentare insidie imprevedibili. In particolar modo Allegri teme lo spirito combattivo che caratterizza tutte le squadre inglesi, famose per il loro orgoglio e mai rinunciatarie. Il mister dei rossoneri ha concluso dichiarando che “il match di domani può sembrare come una gara semplice per il risultato dell’andata, ma non sarà affatto facile”.

    EL SHAARAWY DALL’INIZIO – Il Faraone dovrebbe far parte dell’undici titolare che scenderà domani sera all’Emirates Stadium. Robinho probabile trequartista, mentre Mexes sarà al fianco di Thiago Silva in difesa. Van Bommel, dopo il turno di riposo contro il Palermo, torna dal primo minuto in mezzo al campo. I padroni di casa dell’Arsenal affidano le proprie speranze al bomber olandese Van Persie, che con la doppietta rifilata al Liverpool sabato è salito al terzo posto nella classifica della Scarpa d’oro dietro a Messi e Ronaldo. Wenger spera anche di ritrovare un Walcott in grande spolvere, con l’inglese già giustiziere del Milan di Ancelotti nel ritorno degli ottavi del 2008 a San Siro.

    SPETTRO LA CORUNA – Il 4-0 dell’andata non fa dormire sogni tranquilli al portiere del Milan Christian Abbiati, memore della clamorosa eliminazione subita per opera del Deportivo nella stagione 2004-2005, con i rossoneri campioni uscenti dopo il trionfo di Manchester nel 2003 ai danni della Juventus di Marcello Lippi. All’andata gli uomini di Ancelotti sconfissero gli spagnoli con un perentorio 4-1, ma in Spagna subirono una delle sconfitte più cocenti della propria storia europea, il famoso 4-0 del Riazor, che consentì agli iberici di approdare in semifinale contro il Porto di Mourinho, vincitore finale della competizione. Storia appartenente al passato, l’Arsenal riuscirà a renderla attuale?

  • Champions League, Milan Arsenal 4-0 le pagelle. Effetto Boateng

    Champions League, Milan Arsenal 4-0 le pagelle. Effetto Boateng

    Partita d’altri tempi, un Milan sorprendente anche per i suoi stessi tifosi. Un 4-0 che suona come condanna definitiva per l’Arsenal. Ibrahimovic è spettacolare, ma anche Boateng e Robinho sono protagonisti di un match dominato in lungo e largo dai rossoneri. Disfatta su tutti i fronti per gli inglesi. In Inghilterra non si assisteva ad una sconfitta di tali proporzioni dal 1958. Walcott evanescente, Henry dice addio al club che l’ha fatto diventare leggenda, Van Persie l’unico a provarci.

    Le pagelle di Milan Arsenal 4-0 (andata degli ottavi di Champions League)

    MILAN

    Abbiati 7: nel secondo tempo compie due autentici miracoli sulle conclusioni dell’attaccante olandese Van Persie, che avrebbero potuto riaprire i giochi per un’eventuale rimonta dell’Arsenal nel ritorno in Inghilterra.

    Abate 6,5: il terzino destro rossonero offre un’attenta prestazione difensiva, risultando però un po’ troppo timoroso in fase offensiva al momento di crossare.

    Mexes 7: ottima prova del difensore francese, che riesce a fermare Van Persie in più di un’occasione, mostrando a volte un po’ troppo i muscoli e venendo graziato dall’arbitro nel finale.

    Thiago Silva 8: autentico fuoriclasse della difesa milanista. Al posto delle scarpe sembra avere delle molli ultra-resistenti, non sente la fatica e continua a scattare fino al 90′, insuperabile.

    Antonini 7,5: una delle note più positive della magica notte di San Siro. Corre a tutto spiano sulla corsia di sinistra, annichilisce Walcott nel primo tempo, andando addirittura vicino al gol in due occasioni.

    Van Bommel 7,5: Pellegatti  l’ha soprannominato Magister football, ed oggi il campione olandese fornisce una prestazione maiuscola per la causa rossonera, ergendo un muro invalicabile davanti la difesa e proponendo ottimi assist ai compagni.

    kevin prince boateng | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Nocerino 6,5: l’ex rosanero non trova il gol, rimandando così alla prossima partita la sua prima marcatura nel torneo internazionale. Compie una gara di sacrificio aiutando l’intera squadra a conquistare preziosi palloni a centrocampo.
    Emanuelson 7: Allegri lo schiera mezz’ala sinistra, il suo ruolo naturale, e l’olandese ex Ajax lo ripaga con la migliore prestazione da quando è arrivato nel Milan lo scorso anno. Egoista nel finale ma quest’oggi i tifosi del Diavolo perdonano ogni cosa. (Seedorf s.v. 12′ giocati)

    Boateng 8,5: il Boa conquista l’Europa. Prova immensa sotto il profilo atletico ed una tecnica immensa che permettono al ghanese di segnare gol come quello di questa sera che ha qualcosa di magico. Ambrosini 6 (25′ s.t.)

    Robinho 8: il brasiliano si sveglia dal letargo. Meglio tardi che mai qualcuno avrà detto all’uscita dello stadio. Binho firma una doppietta stagionale nel match più importante della stagione. Pato s.v.(40′ s.t.)

    Ibrahimovic 9: uno schiaffo alle polemiche. Prova da leader, una rarità se si considera il passato del bomber di Malmoe. Trascina i rossoneri al successo fornendo deliziosi assist ai compagni e causando innumerevoli pericoli alla retroguardia dei Gunners. Segna il definitivo 4-0 su rigore.

    ARSENAL

    Koscielny 4: un incubo che perseguiterà a lungo il ragazzo francese. Non ci capisce più nulla fin dai primi minuti di gara. Esce per infortunio alla fine del primo tempo, forse un bene tutto sommato. Djourou 4,5 (44′).

    Song 4,5:  il centrocampista dei Gunners dovrebbe in teoria spezzare le offensive del Milan, ma la realtà si dimostra ben lontana rispetto all’ideale di partita immaginato da Arsene Wenger.

    Ramsey 4,5: naufraga insieme al resto della squadra. Il fatto che non segni ispira una fiducia ritrovata all’interno dello spettacolo internazionale, meno fra i tifosi inglesi, che rimarranno a lungo scioccati dopo la prestazione offerta dalla squadra questa sera a San Siro.

    Walcott 4: che il tabù sia stato cancellato oggi lo dimostra la prova incolore dell’ala destra inglese. L’inconsistenza della sua prova costringe Wenger alla sostituzione del calciatore inglese alla fine del primo tempo.

    Henry 5: l’addio alla sua squadra del cuore non poteva essere peggiore. Entrato ad inizio ripresa al posto di uno spento Walcott non riesce quasi mai a rendersi pericoloso. Goodbye campione.

    Van Persie 6: il gioiellino olandese è l’unico a provarci nella disfatta generale dell’Arsenal. La giornata no dei Gunners viene decretata nel secondo tempo da uno strepitoso Abbiati che compie due autentici miracoli nei confronti dell’attaccante.

    Altri giocatori: Szczesny 5,5, Sagna 4,5, Vermaelen 4,5, Gibbs 4, (21′ s.t. Chamberlain 5), Arteta 4,5, Rosicky 5.

    HIGHLIGHTS MILAN ARSENAL 4-0

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  • Champions League, Milan Arsenal 4-0. Straripante Ibrahimovic

    Champions League, Milan Arsenal 4-0. Straripante Ibrahimovic

    Il Milan supera 4-0 l’Arsenal e ipoteca la qualificazioni ai quarti di Champions. Gli inglesi cadono sotto i colpi di Boateng (15′) e Robinho (38′) nel primo tempo, mentre nella ripresa capitolano per la doppietta personale del brasiliano (49′) e il rigore al 79′ di Ibrahimovic, il migliore in campo. Wenger sprofonda nella panchina, quasi volendo nascondersi dopo la prova della sua squadra. Raggiante Allegri che in una notte magica spazza via tutte le perplessità sulla carta d’identità dei propri ragazzi. San Siro esplode, una partita che è entrata già nella storia del club più titolato al mondo.

    LA PARTITA PERFETTA – Alla vigilia nessuno ipotizzava un successo così facile per il Milan ai danni dei Gunners, e nemmeno il tifoso più ottimista avrebbe avuto il coraggio di puntare un solo euro sul risultato secco di 4-0 con cui i rossoneri hanno asfaltato letteralmente la formazione avversaria, mettendo in ginocchio il calcio inglese e sfatando quel tabù che rischiava di distruggere psicologicamente le certezze del Diavolo. Molti che sedevano oggi a San Siro, man mano che il cronometro andava avanti, avranno iniziato a tornare con la mente al passato. Un passato che i tifosi del Milan avevano quasi dimenticato, essendo passati quasi 5 anni dall’ultimo successo in Coppa Campioni. Il match di stasera accende i motori della macchina del tempo rossonera, riavvolgendo il nastro a quella notte del 2007, quando un certo Carlo Ancelotti riuscì a condurre i propri uomini alla finale di Atene disputando a San Siro la cosiddetta partita perfetta, il 3-0 al Manchester United che nessun tifoso del Milan potrà mai dimenticare. Quell’anno arrivò la Champions, la più inaspettata e imprevedibile per la società di Via Turati. Gli uomini sanno bene che la storia ha quella caratteristica che la rende speciale: si ripete.

    zlatan ibrahimovic | © Claudio Villa/Getty Images

    EFFETTO BOATENG – Forse è un caso, o forse no. Il miglior Milan della stagione (anche se è riduttivo pensare soltanto al 2011-2012) ha un protagonista assoluto che alla vigilia non era nemmeno dato nell’undici titolare, il Principe Boateng. Schierato nel ruolo a lui più congeniale, quello di trequartista, spacca in due il match. La difesa dell’Arsenal va subito in tilt per la pressione costante che i padroni di casa riescono a mettere per tutti i 90′ minuti dell’incontro, forse la chiave determinante del successo. Il gol che sblocca il risultato a favore dei rossoneri è pazzesco, e lo segna proprio lui, il Boa. Destro al volo da dentro l’area che prima colpisce la parte inferiore della traversa per poi rimbalzare nell’asta inferiore della rete, senza nemmeno toccare quest’ultima. Una rete da cineteca.

    ROBINHO, IL RITORNO – La punta brasiliana ex City conferma di essere un giocatore dalla mentalità parecchio ballerina, come la sua esultanza dopo il primo gol della serata. Segna una doppietta nella gara più importante fino ad oggi, depositando la sua firma indelebile in una delle partite che i tifosi più giovani presenti allo stadio racconteranno ai propri nipoti. La seconda rete ad inizio secondo tempo manda il Milan sul 3-0, scatenando il tripudio sotto la Curva Sud. Wenger cade in depressione, pensando già al volo di ritorno che attende lui e la propria squadra a Londra.

    L’ULTIMA DI HENRY – A nulla è servita la carta Henry, utilizzata dopo il rientro dagli spogliatoi, con il francese che non è riuscito ad incidere in alcun modo sull’andamento della partita. L’attaccante tornerà in America nella giornata di domani, e se solo avesse immaginato una disfatta di tali dimensioni avrebbe sicuramente anticipato volentieri la sua partenza verso gli States. Un 4-0 che forse non macchia la carriera indimenticabile vissuta da Henry tra le fila dell’Arsenal, ma che in ogni caso rimarrà come uno di quei risultati che in certe notti riaffiora sotto forma di incubo.

    CILIEGINA IBRA – Dimenticati gli schiaffoni, dimenticate le follie, ecco un nuovo straripante Ibrahimovic. L’attaccante svedese conclude una prova maiuscola al cospetto della squadra inglese, lanciando contropiedi pericolosissimi e trasformandosi in uomo assist in occasione della prima rete di Robinho. Se Emanuelson e Pato fossero meno egoisti nel finale, il bomber di Malmoe avrebbe festeggiato la seconda marcatura dopo il rigore realizzato al 79′. L’Ibrahimovic versione Champions piace e convince più del formato campionato. Il mondo si è proprio capovolto.

  • Champions League, Milan Arsenal. Ibra vs Van Persie

    Champions League, Milan Arsenal. Ibra vs Van Persie

    San Siro si veste d’Europa per un mercoledì da leoni. Stasera Milan-Arsenal si affrontano per l’andata degli ottavi di Champions League. I rossoneri affrontano una delle partite più importanti della stagione. I Gunners arrivano a Milano con un Henry in più. La leggenda francese giocherà oggi la sua ultima partita con la maglia dei londinesi, per poi tornare nuovamente in America. I padroni di casa partono favoriti secondo le quote dei bookmakers, con la vittoria degli uomini di Wenger data a 3.70 (il successo del Milan a 2.00). Il pubblico del Meazza potrà gustarsi lo scontro fra Ibrahimovic e l’olandese Van Persie, due fra gli attaccanti più forti d’Europa.

    BOATENG DALLA PANCHINA – Difficilmente lo vedremo partire titolare, ma il tecnico Allegri può ugualmente sorridere per aver recuperato Boateng, il cui rientro si aggiunge a quelli di Nesta e Pato. Il ghanese è un elemento essenziale per l’assetto tattico dei rossoneri, e in più di un’occasione ha messo in difficoltà celebri difese, (chiedere informazioni a Piqué e soci). Fondamentale anche il recupero del Papero. L’attaccante brasiliano resta al momento un calciatore in grado di spostare da solo gli equilibri di un match, e ancora una volta ci vediamo “costretti” a scomodare il Camp Nou (e perché no, anche il Bernabeu) per avere certezze a riguardo.

    Abbiati ha recuperato dall’infortunio che l’ha costretto a saltare la vittoriosa trasferta di Udine e sarà fra i pali della porta rossonera. Il rientro di Nesta permette ad Allegri di ricostituire le basi del fortino milanista, con Thiago Silva pronto ad affrontare lo spauracchio Van Persie. Sulla corsia di destra il giovane Abate  dovrà vedersela contro l’ala inglese Chamberlain, sebbene il compito più arduo della serata toccherà ad Antonini, che avrà di fronte Walcott. A centrocampo Allegri propone Van Bommel in mezzo, e con ogni probabilità Emanuelson verrà nuovamente chiamato in causa sul centro-destra della linea mediana rossonera. Mezz’ala sinistra Nocerino, che dovrà sfruttare le folate di Walcott per trovare quegli spazi che potrebbero permettere all’ex rosanero di segnare il suo primo gol in Champions League. Il compito di trequartista spetterà a Seedorf, su cui Allegri crede fermamente, anche perché l’olandese nell’ottavo di finale dell’anno scorso contro il Totthenam è stato uno dei migliori giocatori in campo, a dimostrazione che queste partite vengono sentite in maniera particolare dal calciatore che ha vinto tre Champions League nella propria carriera. Ibrahimovic e Robinho, salvo sorprese dell’ultimo minuto (vedi El Shaarawy), formeranno la coppia d’attacco di stasera. Lo svedese dovrà rispondere con i fatti alle critiche piovutegli addosso negli ultimi giorni, mentre a Binho gli si chiede soltanto di non ripetere gli errori che in questi due anni hanno macchiato in più di una circostanza le sue prestazioni.

    thierry henry | © Michael Regan/Getty Images

    TABU’ INGLESE – Non c’è soltanto il tabù inglese, con Arsenal, Manchester United e Tottenham giustizieri del Milan dal 2008 in poi. Curiosamente il club londinese non è mai stato eliminato da un’italiana in otto doppie sfide disputate. Wenger arriva a San Siro con il 4-2-3-1, un modulo mal digerito dalla squadra di Allegri. In porta giocherà Szczesny. Difesa a quattro composta da Sagna e Coquelin terzini e la coppia centrale Vermaelen-Koscielny. Song e Arteta i due mediani di fronte alla difesa, con il discusso Ramsey centrocampista più avanzato. Sulle fasce i velocissimi Walcott e Chamberlain, mentre Van Persie sarà il punto di riferimento centrale in attacco. In panchina siederà Henry, pronto ad entrare nella ripresa qualora la partita prendesse una piega sbagliata.

    I PRECEDENTI – L’unico precedente tra le due formazioni in Champions League è l’ottavo di finale del 2008, quando i rossoneri di Carlo Ancelotti, campioni uscenti del torneo, pareggiarono 0-0 in Inghilterra per poi perdere 0-2 in casa, con i gol di Fabregas e Walcott nei minuti finali della sfida.

    Probabili formazioni Milan Arsenal 

    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Thiago Silva, Antonini, Van Bommel, Emanuelson, Nocerino, Seedorf, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Bonera, Mexes, Ambrosini, Boateng, El Shaarawy, Pato. Allenatore: Allegri

    Arsenal (4-2-3-1): Szczesny, Sagna, Vermaelen, Koscielny, Coquelin, Song, Arteta, Walcott, Ramsey, Chamberlain, Van Persie.
    Panchina: Almunia, Djourou, Rosicky, Arshavin, Benayoun, Miquel, Henry. Allenatore: Wenger