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  • Europa League, il Chelsea di Sarri trionfa nella notte di Baku

    Europa League, il Chelsea di Sarri trionfa nella notte di Baku

    Un secondo tempo straordinario basta al Chelsea di Maurizio Sarri per battere 4-1 l’Arsenal ed alzare al cielo di Baku l’Europa League 2018/19.

    Giroud prima, Pedro e la doppietta, il primo su rigore, di Hazard poi hanno lanciato i Blues verso il successo rendendo inutile il bel gol di Iwobi che era valso il momentaneo 1-3.

    Il Chelsea mette così nella propria bacheca la seconda Europa League, dopo la vittoria del 2012/13, primo successo invece per Maurizio Sarri che fa subito centro alla prima finale europea.

    Un successo, quello del tecnico italiano, arrivato partendo dalla gavetta delle categorie dilettantistiche italiane e giunto dopo un triennio al Napoli nel quale aveva espresso un gran bel calcio ma che non aveva portato ad ottenere alcun trofeo.

    Delusione per l’Arsenal e per il re di Europa League Unai Emery, i Gunners dopo una prima mezz’ora in controllo del match si sono poi sciolti subendo un tris di reti in poco più di un quarto d’ora nella ripresa.

    Veniamo al racconto della finale di Europa League di Baku.

    La gara inizia su ritmi piuttosto bassi con le due squadre molto attente a non commettere il minimo errore. Al 8° prima chance per l’Arsenal con Aubameyang che prova a girare verso la porta una respinta di Kepa, il pallone finisce sul fondo. Passano 10 minuti ed è Lacazette a presentarsi in area, Kepa è bravo in uscita ad ostacolare ma non a toccare l’attaccante e la palla sfila oltre la linea. Il Chelsea si vede intorno al 25° ma Giroud non riesce a controllare in area, palla persa. I Gunners ci provano al 27° con un gran tiro da fuori di Xhaka che pizzica la traversa. La partita si apre e al 33° Emerson da dentro l’area lascia partire una discreta conclusione ma Cech è pronto e respinge. Al 39° strepitoso riflesso di Cech che riesce ad intercettare il rasoterra incrociato di Giroud. Il primo tempo della finale di Europa League si chiude sullo 0-0.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. Al 49° la sblocca il Chelsea, Emerson pennella il cross per Giroud che, in tuffo, con il colpo di testa batte Cech. L’Arsenal prova a reagire alzando il ritmo ma i Gunners vengono puniti al 60° da Pedro che gira di prima verso la porta un perfetto assist di Hazard. Al 65° Maitland-Niles “tampona” in area Giroud, è rigore che Hazard trasforma con freddezza. Emery si gioca la carta Iwobi al 67° e dopo due minuti il numero 17 con un gran tiro da fuori accorcia le distanze. E’ solo un illusione perché dopo soli 5 minuti il Chelsea recupera palla, Giroud dentro l’area serve un cross morbido per Hazard che non ha problemi a girare in rete. Il quarto gol dei Blues in sostanza chiude il match, il Chelsea va vicino più volte alla quinta segnatura mentre per i Gunners si mette in luce il giovane Willock. Finisce in trionfo per il Chelsea di Maurizio Sarri che conquista l’Europa League nella notte di Baku.

     

    CHELSEA – ARSENAL 4-1 (49° Giroud (C), 60° Pedro (C), 65° rig., 72° Hazard (C), 69° Iwobi (A))

    Chelsea (4-3-3): Kepa; Azpilicueta, Christensen, David Luiz, Emerson; Kantè, Jorginho, Kovacic (76° Barkley); Pedro (71° Willian), Giroud, Hazard (89° Zappacosta).

    Allenatore: Sarri.

    Arsenal (3-4-1-2): Cech; Sokratis, Koscielny, Monreal (67° Guendouzi); Maitland-Niles, Torreira (67° Iwobi), Xhaka, Kolasinac; Özil (77° Willock); Aubameyang, Lacazette.

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Pedro (C), Christensen (C).

  • Europa League, a Baku la finale sarà tutta londinese

    Europa League, a Baku la finale sarà tutta londinese

    La storia si ripete, il giorno dopo la finale di Champions tutta inglese, anche quella di Europa League sarà disputata da due squadre della Premier League, in questo caso addirittura due compagini di Londra, l’Arsenal ed il Chelsea. 

    Un successo più semplice quello dei Gunners guidati da Unai Emery, molto più sofferto e complicato quello dei Blues di Maurizio Sarri. 

    L’Arsenal dopo il successo maturato in casa per 3-1 nella gara dell’Emirates, ha rischiato solo ad inizio gara quando il Valencia ha sbloccato la partita con il gol di Gameiro al 11°. La paura però è durata solo 6 minuti, al 17° infatti ha iniziato la sua grande serata trovando il gol del pareggio. Il 2-1 firmato da Lacazette ha sostanzialmente chiuso il discorso qualificazione, c’è stato spazio per il gol del momentaneo 2-2 ancora di Gameiro e la doppietta (alla fine sarà tripletta per lui) del bomber Aubameyang.

    Unai Emery si presenta così alla sua quarta finale di Europa League, dopo i tre successi consecutivi tra il 2013/14 ed il 2015/16 alla guida del Siviglia, alla ricerca di uno strepitoso Poker.

    Sulla sua strada del tecnico basco però ci sarà il Chelsea che ha avuto bisogno di arrivare sino ai calci di rigore per eliminare un coriaceo Eintracht Francoforte.

    Una sfida, quella di semifinale di Europa League, tra inglesi e tedeschi che ha costantemente viaggiato sul filo dell’equilibrio. Dopo l’uno ad uno dell’andata a Francoforte, il Chelsea partiva leggermente in vantaggio ed il gol di Loftus-Cheek al 26° sembrava poter indirizzare totalmente la gara. Nel secondo tempo però i tedeschi hanno preso coraggio e sfruttando anche un errore in marcatura di David Luiz, ha immediatamente pareggiato. Nel resto della ripresa ed anche nei successivi supplementari gli uomini di Sarri non hanno sfruttato alcuni ghiottissimi contropiedi mentre l’Eintracht ha visto due conclusioni di Haller salvate sulla linea, prima da David Luiz e poi da Zappacosta.

    Dagli undici metri prima ha sbagliato Azpilicueta, poi però Kepa ha saputo respingere le conclusioni di Hinteregger e Paciencia regalando ad Hazard il match point che il belga non ha fallito.

    Il Chelsea è così volato in finale per un derby tutto londinese con l’Arsenal, c’è spazio anche per un piccolo record per Maurizio Sarri, il tecnico ex Napoli è infatti il primo italiano a raggiungere l’atto conclusivo della competizione da quando si chiama Europa League. 

     

    TABELLINI SEMIFINALI EUROPA LEAGUE

    VALENCIA-ARSENAL 2-4 (11°, 58° Gameiro (V), 17°, 69°, 88° Aubameyang (A), 50° Lacazette (A)) (risultato andata 1-3)

    Valencia (4-4-2): Neto; Piccini (56° Soler), Garay, Paulista, Gayà; Wass, Parejo, Coquelin, Guedes (71° Ferran Torres); Rodrigo (71° Santi Mina), Gameiro.

    Allenatore: Marcelino.

    Arsenal (4-3-1-2): Cech; Maitland-Niles, Sokratis, Koscienly, Monreal; Kolasinac (71° Mustafi), Xhaka, Torreira (80° Guendouzi); Ozil (62° Mkhitaryan); Lacazette, Aubameyang.

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Makkelie.

    Ammoniti: Garay (V), Gayà (V), Ozil (A), Matiland-Niles (A), Paulista (V).

     

    CHELSEA – EINTRACHT FRANCOFORTE 5-4 d.c.r. (1-1 d.t.s 26° Loftus-Cheek (C), 49° Jovic (E)) (risultato andata 1-1)

    Sequenza Rigori: Haller (E) gol, Barkley (C) gol, Jovic (E) gol, Azpilicueta (C) parato, de Guzman (E) gol, Jorginho (C) gol, Hinteregger (E) parato, David Luiz (C) gol, Paciencia (E) parato, Hazard (C) gol.

    Chelsea (4-3-3): Kepa; Azpilicueta, Christensen (74° Zappacosta), David Luiz, Emerson; Kovacic, Jorginho, Loftus-Cheek (85° Barkley); Willian (62° Pedro), Giroud (96° Higuain), Hazard.

    Allenatore: Sarri.

    Eintracht Francoforte (3-4-1-2): Trapp; Abraham, Hinteregger, Falette; da Costa, Rode (70° de Guzman), Hasebe, Kostic; Gacinovic (118° Paciencia); Rebic (92° Haller), Jovic.

    Allenatore: Hutter.

    Arbitro: Hategan.

    Ammoniti: Falette (E), Rode (E), Kovacic (C), Azpilicueta (C), de Guzman (E), Zappacosta (C).

     

  • Niente rimonta, il Napoli perde e saluta l’Europa League

    Niente rimonta, il Napoli perde e saluta l’Europa League

    Doveva essere la notte della rimonta impossibile dopo il k.o. subito all’Emirates, così purtroppo non è stato ma anzi il Napoli ha incassato una sconfitta anche al San Paolo concludendo in maniera amara il cammino in Europa League. 

    Un Napoli totalmente diverso da quello visto qualche mese fa nei gironi di Champions, un attacco poco pungente, un centrocampo che non ha saputo brillare, una squadra insomma che ha provato sì a far qualcosa ma dopo il gol su punizione di Lacazette, con qualche responsabilità di Meret, arrivato al 36° ha sostanzialmente visto spegnersi ogni minima speranza di qualificazione.

    Con l’eliminazione di questa sera della squadra di Carlo Ancelotti, l’Italia rimane così senza alcuna compagine nelle semifinali europee.

    Veniamo al racconto della gara del San Paolo.

    Pronti via ed il Napoli cerca subito di esser aggressivo, spinto anche da un grande pubblico. L’Arsenal però non sta a guardare e cercare di sfruttare rapide ripartenze. Passati alcuni minuti però sono gli inglesi a prendere il comando delle operazioni. Al 17° Koulibaly ruba palla e lancia il contropiede, il senegalese trova Callejon sul secondo palo ma Cech è attento e respinge il rasoterra dello spagnolo. L’occasione dà fiducia ad Insigne e compagni che alzano il proprio baricentro e trovano anche il gol con Milik che però viene annullato per la bandierina alzata dal guardalinee. Al 28° Milik di testa in tuffo spreca non trovando la porta. Al 34° problema per Ramsey che lascia il campo per Mkhitaryan. Al 36° Lacazette lascia partire una punizione che lascia immobile Meret per il vantaggio dei Gunners. La risposta del Napoli arriva al 42° con un tiro al volo di Callejon fuori non di molto. Il primo tempo si chiude con l’Arsenal avanti per uno a zero.

    Si riparte con Ancelotti che si gioca la carta Mertens al posto di Maksimovic. AL 48° Allan perde un brutto pallone, Mkhitaryan la mette in mezzo per Aubameyang che calcia a botta sicura ma Meret con un prodigio alza in corner. Gli azzurri spingono, esponendosi al contropiede, ma non riescono a creare occasioni. I minuti passano, Ancelotti manda in campo Younes per Insigne ma il risultato non cambia. Entra Mario Rui e al 74° confeziona subito un bell’assist per Milik che però pasticcia e non trova la rete. I gunners si limitano a controllare e a tentare qualche ripartenza. Al 80° Cech con un gran riflesso blocca un tentativo di autogol di Monreal. Non succede molto altro, il Napoli non riesce nella rimonta, cade anche al San Paolo e saluta l’Europa League ai quarti di finale.

     

    NAPOLI – ARSENAL 0-1 (36° Lacazette)

    Napoli (4-4-2): Meret; Maksimovic (46° Mertens), Chiriches, Koulibaly, Ghoulam (72° Mario Rui); Callejon, Allan, Fabian Ruiz, Zielinski; Milik, Insigne (61° Younes).

    Allenatore: Ancelotti.

    Arsenal (4-3-1-2): Cech; Maitland-Niles, Sokratis, Koscielny, Monreal; Kolasinac, Torreira, Xhaka (61° Elneny); Ramsey (34° Mkhitaryan); Aubameyang, Lacazette (69° Iwobi).

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Hategan.

    Ammoniti: Insigne (N), Cech (A), Callejon (N).

     

    I risultati della serata di Europa League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata il Chelsea di Sarri vola agevolmente sul 4-1 ma poi subisce una parziale rimonta dello Slavia Praga che riesce a ridurre le distanze sino al 4-3, i blues vanno in semifinale dove troveranno l’Eintracht Francoforte a cui è riuscita la rimonta dopo il 2-4 subito 7 giorni fa in casa del Benfica. C’è da dire che il gol del 1-0 dei tedeschi nasce da una posizione di fuorigioco non segnalata dalla terna italiana. L’avversaria dell’Arsenal invece sarà il Valencia che ha battuto agevolmente 2-0 il Villarreal.

     

  • Il Napoli esce sconfitto dall’Emirates, ora servirà la remuntada

    Il Napoli esce sconfitto dall’Emirates, ora servirà la remuntada

    Il Napoli esce sconfitto per 2-0 nell’andata dei quarti di Europa League ed adesso avrà bisogno di tentare la rimonta tra sette giorni al San Paolo per eliminare l’Arsenal e volare in semifinale.

    Gli azzurri di Carlo Ancelotti hanno avuto il difetto di concedere quasi totalmente il primo tempo ai Gunners che, oltre ai due gol segnati, hanno anche creato diverse altre occasioni sfruttando proprio i tanti errori del Napoli.

    Nella ripresa si è visto un Napoli migliore, più aggressivo, più propositivo che ha concesso qualche occasione ai padroni di casa ma che ha anche il rimpianto di aver sprecato delle ghiotte chances per poter rendere più agevole il match di ritorno.

    Adesso servirà la Remuntada, servirà la partita perfetta, l’Arsenal in trasferta concede molto ma il margine d’errore degli azzurri dovrà essere ridotto al minimo.

     

    Veniamo al racconto del match dell’andata dei quarti di Europa League. 

    Partenza aggressiva dei padroni di casa che provano a lanciarsi subito in attacco. Gli azzurri vanno in difficoltà e per due volte serve Koulibaly a respingere le conclusioni dei Gunners. Al 14° ripartenza dell’Arsenal che con tre passaggi arriva a servire Ramsey che da dentro l’area non sbaglia. La formazione di Emery abbassa i ritmi ma la reazione partenopea non si vede. Al 25° però brutta palla persa da Fabian Ruiz, ne approfitta Torreira che arriva al limite e fa partire il tiro che, complice la deviazione di Koulibaly, finisce alle spalle di Meret. Nemmeno il secondo gol fa svegliare il Napoli che continua a sbagliare agevolando pericolose ripartenze inglesi. Al 39° è bravo Meret a bloccare in due tempi una conclusione insidiosa di Lacazette. Passa un minuto ed ancora Meret è attento sul colpo sotto di Aubameyang. Sul finire di tempo grande occasione per Insigne che gira altissimo, da buona posizione, un bel cross di Callejon. Immediato cambio di fronte ed è Ramsey a provarci con una conclusione acrobatica che però non sorprende Meret. Si va al riposo sul 2-0 per i padroni di casa.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. Il copione ad inizio ripresa sembra modificato con un Napoli sempre impreciso ma almeno più volenteroso ed aggressivo. Al 52° Insigne trova anche il gol ma il tutto arriva a gioco fermo per la bandierina alzata. L’Arsenal però si riaccende e al 59° ancora Meret salva deviando in corner un gran tiro di Ramsey. Al 70° strepitoso il portiere del Napoli che prima salva su Kolasinac e poi su Maitland-Niles. Passano 2 minuti e Zielinski spreca clamorosamente da pochi metri un perfetto assist di Insigne. Al 81° è Ramsey a sprecare un calcio di rigore in movimento facendo finire la palla oltre la traversa dall’altezza del dischetto. Nel finale si vede un bel Napoli che prova a trovare il gol del 1-2 ma si espone al contropiede dei Gunners che al 88° vanno vicini al gol con Aubameyang. Finisce così, l’Arsenal batte il Napoli 2-0, tra sette giorni servirà la remuntada per ottenere il passaggio alle semifinali di Europa League. 

     

    ARSENAL – NAPOLI 2-0 (15° Ramsey, 25° aut. Koulibaly)

    Arsenal (3-4-1-2): Cech; Papastathopoulos, Koscielny, Monreal; Maitland-Niles, Torreira (77° Elneny), Ramsey, Kolasinac; Ozil (67° Mkhitaryan); Lacazette (67° Iwobi), Aubameyang.

    Allenatore: Emery.

    Napoli (4-4-2): Meret; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Allan, Fabian Ruiz (83° Ounas), Zielinski; Mertens (66° Milik), Insigne (83° Younes).

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Mallenco.

    Ammoniti: Hysaj (N).

     

    I risultati della serata di Europa League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata il Benfica, trascinato dalla tripletta di Joao Felix, ha battuto 4-2 l’Eintracht Francoforte, con i tedeschi in 10 dal 20°. Con un gol nel finale di Marcos Alonso il Chelsea di Sarri ha vinto in casa dello Slavia Praga. Un clamoroso uno-due nei minuti di recupero ha permesso al Valencia di vincere in trasferta per 3-1 contro il Villarreal.

  • Sorteggi, l’urna sorride alla Juve, un po’ meno al Napoli

    Sorteggi, l’urna sorride alla Juve, un po’ meno al Napoli

    L’urna di Nyon ha riservato due stati d’animo totalmente diversi per Juve e Napoli. I bianconeri nei quarti di Champions League se la vedranno contro l’Ajax mentre il Napoli ai quarti di Europa League affronteranno il temibile Arsenal. 

    Ovviamente nessuna squadra è da sottovalutare o da considerare impossibile ma certamente come avversari, per quanto riguarda il sorteggio Champions, erano previsti team di altissimo livello come il Manchester City o il Barcellona, alla luce di tutto questo l’avversario della Juve pare alla portata dei bianconeri.

    L’Ajax è comunque una squadra da rispettare e tenere in considerazione, è ancora fresco il ricordo del 4-1 rifilato al Bernabeu al Real Madrid con la quale i lancieri hanno eliminato i campioni in carica.

    Il talento dei giovani de Ligt, de Jong, van de Beek e Neres, miscelato all’esperienza di Danny Blind, Lasse Schone e Dusan Tadic rendono la squadra guidata da Erik ten Hag una pericolosa outsider che ha anche dalla sua la serenità di aver già fatto un cammino andato oltre le aspettative.

    Il tabellone dopo i sorteggi Champions | © UEFA.com

    Gli altri quarti di finale vedranno il derby inglese tra Tottenham e Manchester City (la cui vincente sfiderà la vincente di Ajax-Juventus in semifinale) la sfida tra Porto e Liverpool e Manchester United-Barcellona con il ritorno di Solskjaer in quel Camp Nou che venti anni fa lo fece entrare nella storia del calcio.

     

    Se la Juve, come abbiamo già detto, ha diversi motivi per ritenere positivo il risultato del sorteggio di Nyon, lo stesso non si può dire per il Napoli che negli ottavi di Europa League si troverà contro una delle squadre più forti presenti nell’urna.

    L’Arsenal, insieme al Chelsea, è da molti considerata una grande favorita quantomeno per raggiungere la Finale di Baku ed è certamente una di quelle compagini che gli azzurri avrebbero voluto evitare.

    I Gunners guidati da Unai Emery fanno del proprio stadio una vera e propria roccaforte, 4 vittorie ed un pareggio con 11 reti segnate e solo 2 subite, mentre sembrano più abbordabili in trasferta, 2 sconfitte su due gare esterne nella fase ad eliminazione diretta di questa Europa League contro Bate Borisov e Rennes.

    Aubameyang e Lacazette in attacco, Ramsey ed Ozil a centrocampo, Mustafi e Koscielny in difesa, sono solo alcuni nomi presenti nella rosa dell’Arsenal ai quali il Napoli dovrà fare molta attenzione.

    Il tabellone dopo i sorteggi Europa League | © UEFA.com

    Per quanto riguarda le altre gare ci sarà il derby spagnolo tra Villarreal e Valencia (la vincente affronterà la vincente di Arsenal-Napoli) Benfica-Eintracht e Slavia Praga-Chelsea.

  • Europa League: rabbia Milan, gioia Lazio

    Europa League: rabbia Milan, gioia Lazio

    Sensazione e sentimenti differenti per le due italiane impiegate questa sera nel ritorno degli ottavi di Europa League: rabbia per il Milan, gioia per la Lazio.

    I rossoneri giocano un gran primo tempo in casa dell’Arsenal, trovano il vantaggio che riapre una speranza qualificazione, tutto cancellato al 39° da un rigore, visto solo dall’addizionale, procuratosi con grande astuzia da Welbeck. Il pareggio così subito e il 2-1 causato da un errore di Donnarumma, tagliano definitivamente le gambe ai rossoneri che lasciano così, agli ottavi di finale, l’Europa League. 

    Gioia incredibile invece per la Lazio che, sul difficilissimo campo di Kiev, tiene praticamente sempre il controllo della gara e sfrutta due calci d’angolo per aprire, nel primo tempo, e chiudere il match, portando a casa un 2-0 che vale il pass per gli ottavi di Europa League.

    Veniamo al racconto della gara delle 19 con in campo i biancocelesti.

    La Lazio ha il compito di vincere e parte subito forte, al 8° Immobile salta anche il portiere Boyko ma il suo tiro viene respinto da Kádár. Al 16° ancora Immobile, la sua conclusione finisce sul fondo. Al 23° i biancocelesti passano in vantaggio, la rete è di Lucas Leiva che colpisce di testa su un corner preciso di Luis Alberto. Il primo squillo della Dinamo Kiev è firmato dal solito Tsygankov che sfrutta un errore difensivo di Lulic e lascia partire il tiro che esce di poco. Al 34° altro gran bel corner battuto da Luis Alberto ma stavolta, con qualche difficoltà, salva Boyko. Il resto del primo tempo è una sfida tra Immobile e Boyko, vince sempre il portiere anche se al 43° la sua parata sul pallonetto dell’attaccante sembra arrivare fuori area. Si va al riposo con uno 0-1 che sta molto stretto alla Lazio.

    Si riparte con la Dinamo che prova a far qualcosa in più ma al 52° è Patric a fallire, da dentro l’area e a porta spalancata, il gol del raddoppio. La Lazio sfrutta gli spazi e sfiora il 2-0 con la punizione di Luis Alberto fuori di nulla. Intorno alla mezz’ora doppio brivido per Strakosha, prima la conclusione di Tsygankov che esce di un niente e poi il tiro di Gonzalez che prende il giro esterno e si spegne sul fondo. Al 83° la Lazio spegne ogni pensiero negativo grazie a de Vrij che sfrutta la sponda di Luis Felipe, su azione di corner, e deposita in rete la palla del 2-0 che chiude definitivamente match e qualificazione. La Lazio passa ai quarti di Europa League.

     

    DINAMO KIEV – LAZIO 0-2 (23° Leiva, 83° de Vrij)

    Dinamo Kiev (4-2-3-1): Boyko; Kędziora, Burda, Kádár (45° Shabanov), Pivarić; Shepeliev, Buialsky; Morozyuk (57° González), Moraes, Tsygankov; Besedin (70° Mbokani).

    Allenatore: Khatskevich.

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, de Vrij, Radu; Patric (72° Marusic), Parolo, Leiva, Luis Alberto, Lulic (69° Lukaku); Felipe Anderson, Immobile (82° Caicedo).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Manzano.

    Ammoniti: Luiz Felipe (L), Moraes (D), Shabanov (D), Buialsky (D).

     

    Veniamo al racconto della sfida dell’Emirates.

    Il Milan è costretto ad una vera e propria impresa, ribaltare lo 0-2 di San Siro, in casa dell’Arsenal. Passano solo 40 secondi ed Andrè Silva spreca calciando sull’esterno della rete. I padroni di casa perdono Koscielny per infortunio al minuto 11. Al 25° bel cross di Calhanoglu sul quale si lancia Cutrone ma Xhaka salva, sulla ripartenza Welbeck si presenta in area, calcia da posizione defilata e Donnarumma respinge. Al 35° il Milan passa con una grande conclusione da fuori area di Calhanoglu che non lascia scampo ad Ospina. Neanche il tempo di esultare che l’Arsenal trova il pareggio con un calcio di rigore concesso, su suggerimento dell’addizionale, per un contatto leggerissimo, praticamente inesistente, tra Rodriguez e Welbeck, che si lascia ampiamente cadere. Dagli undici metri è proprio Welbeck a spiazzare Donnarumma. Si va al riposo con il pareggio ed un Milan piuttosto arrabbiato.

    Si riparte con gli uomini di Gattuso che provano a lanciarsi all’attacco ed eccezion fatta per una chance avuta da Mkhitaryan al 50°, sono i rossoneri a sfiorare più volte il secondo gol con Suso, Cutrone e Kalinic. Al 71° però arriva il colpo del k.o., Xhaka lascia partire un tiro da fuori non certo imparabile, Donnarumma si fa sorprendere, la tocca malamente e la palla si insacca. Il 2-1 dei Gunners taglia le gambe e spegne ogni entusiasmo per i rossoneri. Al 86° arriva anche la doppietta di Welbeck che di testa mette in gol la respinta di Donnarumma su Ramsey. Finisce 3-1, il Milan saluta l’Europa League, ai quarti va l’Arsenal. 

    ARSENAL – MILAN 3-1 (35° Calhanoglu (M), 39° rig., 86° Welbeck (A), 71° Xhaka (A))

    Arsenal (4-3-2-1): Ospina; Bellerin, Mustafi, Koscielny (11° Chambers), Monreal; Ramsey, Xhaka; Ozil (79° Kolasinac), Wilshere, Mkhitaryan (69° Elneny); Welbeck.

    Allenatore: Wenger.

    Milan (4-4-2): Donnarumma; Borini, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Suso, Kessie (79° Locatelli), Montolivo, Calhanoglu (70° Bonaventura); Cutrone (67° Kalinic), André Silva.

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Eriksson.

    Ammoniti: Donnarumma (M), Romagnoli (M), Calhanoglu (M), Borini (M), Monreal (A), Suso (M)

     

  • Europa League: il palo ferma la Lazio, crolla il Milan

    Europa League: il palo ferma la Lazio, crolla il Milan

    Serata non certo positiva per le italiane impegnate nelle gare di andata degli ottavi di Europa League.

    Il Milan di Gennaro Gattuso ha fermato la propria striscia positiva perdendo per 2-0 in casa contro un Arsenal, che non sarà quello di qualche anno fa, ma che ha messo in campo tutta la qualità dei singoli tanto da chiudere sul 2-0 il primo tempo e gestire poi il tentativo di reazione rossonera nella ripresa.

    Diversa la partita della Lazio di Simone Inzaghi che ha tenuto il pallino del gioco nel primo tempo, creando poco, ha sbagliato l’approccio nella ripresa, finendo sotto ma poi ha reagito accelerando e ribaltando la gara. Una invenzione di Junior Moraes ed il palo all’ultimo secondo di Ciro Immobile ha fissato il risultato su un 2-2 che lascia l’amaro in bocca.

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza del Milan è promettente e nei primi 3 minuti i rossoneri creano qualche grattacapo alla difesa ospite. L’Arsenal, superata la sfuriata rossonera, inizia a fare la propria gara e si rende pericoloso al 8° con Mkhitaryan che però colpisce l’esterno della rete. L’armeno si riscatta al 15° quando, servito da Ozil, lascia partire il tiro che, anche grazie alla deviazione di Bonucci, s’infila alle spalle di Donnarumma. Il gol da fiducia ai Gunners che rischiano di trovare il raddoppio, bravo il portiere rossonero a fermare Chambers e Welbeck. Al 44° su azione da corner Bonucci colpisce di testa ma per poco non trova lo specchio della porta. Nel recupero Mkhitaryan prova a ripetere il tiro del gol ma stavolta scheggia la traversa. Al 4° minuto di recupero Ozil s’inventa il passaggio geniale per Ramsey che mette a sedere Donnarumma e deposita, a porta vuota, la palla del due a zero.

    Nella ripresa il Milan rischia di capitolare per la terza volta, Kessie svirgola una palla che finisce tra Welbeck e Donnarumma, il portiere non è rapidissimo nell’uscita ma riesce a far carambolare la palla addosso all’attaccante, facendola finire sul fondo. Gli uomini di Gattuso ci mettono volontà, provano a fare la partita ma, fatta eccezione per qualche tiro da fuori di Bonaventura, non riesce a creare grossi problemi ad Ospina. Nemmeno l’inserimento di Kalinic, Andrè Silva e Borini, riesce a dare risultati, finisce 0-2. All’Emirates tra 7 giorni al Milan servirà una vera e propria impresa sportiva per non dover salutare l’Europa League agli ottavi di finale.

     

    MILAN – ARSENAL 0-2 (15° Mkhitaryan, 45°+3 Ramsey)

    Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Rodriguez, Romagnoli, Bonucci, Calabria (79° Borini); Bonaventura, Biglia, Kessie; Calhanoglu (62° Kalinic), Cutrone (68° Andrè Silva), Suso.

    Allenatore: Gattuso.

    Arsenal (4-3-2-1): Ospina; Chambers (85° Elneny), Koscielny, Mustafi, Kolasinac (62° Maitland-Niles); Ramsey, Xhaka, Wilshere; Ozil (80° Holding), Mkhitaryan; Welbeck.

    Allenatore: Wenger.

    Arbitro: Turpin.

    Ammoniti: Kolasinac (A), Ramsey (A).

     

    Veniamo al racconto della sfida dei biancocelesti.

    Come da previsione è la Lazio a fare la partita all’inizio. La squadra di Inzaghi tiene il pallino del gioco e si rende pericolosa al 14° con una conclusione di Felipe Anderson, al termine di uno scambio con Basta, che sfiora l’incrocio. Al 24° è Basta ad andare al tiro ma sulla sua traiettoria trova il compagno di squadra Murgia che respinge il pallone. La Dinamo Kiev si mantiene sempre piuttosto coperta e col passare dei minuti riesce a non correre più pericoli, anzi nel finale, grazie all’ottimo Tsygankov, prova pure a rendersi insidiosa dalle parti di Strakosha. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte ma si vede un’altra Dinamo, molto più propositiva, più vogliosa e al 52° gli ospiti passano, cross lungo dalla sinistra di Pivaric, sponda di Besedin, Tsygankov sbaglia il tocco da due passi ma nessuno lo contrasta e quindi ha tempo col colpo di tacco di battere Strakosha. La reazione della Lazio è praticamente immediata, Felipe Anderson trova in area Immobile che con un preciso diagonale rasoterra trova il pareggio. Trovata la parità la Lazio si spinge ancora in avanti e al 61° si porta avanti: Milinkovic-Savic ruba palla e serve un pallone d’oro a Felipe Anderson che dentro l’area batte Boyko. Al 66°, dopo un’altra chance per Felipe Anderson deviata in corner, serve una bella parata di Strakosha per impedire a Pivaric di trovare il pareggio. I ritmi sembrano abbassarsi ma al 79° Junior Moraes, poco fuori area, controlla si gira rapidamente e lascia partire una conclusione che supera Strakosha. I biancocelesti ci provano e al 95° solo la sfortuna impedisce ad Immobile di trovare il gol del 3-2: l’attaccante della Lazio si lancia in profondità sulla sponda di Milinkovic-Savic, effettua un dolce pallonetto che beffardo si stampa sul palo. Tra 7 giorni la Lazio dovrà vincere a Kiev, o pareggiare segnando più di due gol, per raggiungere i quarti di Europa League.

     

    LAZIO – DINAMO KIEV 2-2 (52° Tsygankov (D), 54° Immobile (L), 61° Felipe Anderson (L), 79° Junior Moraes (D))

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Wallace (84° Nani), de Vrij, Radu; Basta (74° Patric), Murgia (74° Parolo), Leiva, Milinkovic-Savic, Lukaku; Felipe Anderson, Immobile

    Allenatore: Inzaghi.

    Dinamo Kiev (4-2-3-1): Boyko; Kedziora, Burda, Kadar, Pivaric; Shaparenko (67° Junior Moraes), Buyalskiy; Tsygankov, Garmash, Morozyuk; Besedin.

    Allenatore: Khatskevich.

    Arbitro: Kruzliak.

    Ammoniti: Pivaric (D), Kadar (D), Milinkovic-Savic (L), Lukaku (L), Boyko (D).

    Espulso: Garmash (D).

  • Europa League, Arsenal e Dinamo Kiev sulla strada di Milan e Lazio

    Europa League, Arsenal e Dinamo Kiev sulla strada di Milan e Lazio

    L’urna di Nyon ha regalato un sorteggio dal sapore agrodolce per le due ultime squadre italiane rimaste in corsa in Europa League.

    La Lazio nella sua sfida di ottavi di finale dovrà vedersela con la Dinamo Kiev, sfida sulla carta non impossibile, mentre per il Milan ci sarà un affascinante, e non certo semplicissimo, match contro l’Arsenal.

    Veniamo alla sfida che aspetta i biancocelesti.

    La Dinamo Kiev in questa Europa League ha vinto il proprio girone, composto da Partizan, Young Boys e Skenderbeu, ottenendo 4 vittorie, 1 pareggio ed una sconfitta, segnando 15 gol, secondo miglior attacco della fase a gironi, ma subendone 9. Nei sedicesimi di finale gli ucraini hanno eliminato l’Aek Atene con un doppio pareggio, 1-1 in Grecia e 0-0 a Kiev.

    Una squadra quindi di cui avere il dovuto rispetto ma che non può divenire un ostacolo insormontabile per la Lazio. Da tenere d’occhio il bomber Junior Moraes ma anche Derlis Gonzalez.

    L’andata sarà giocata a Roma l’otto marzo mentre il ritorno si giocherà il 15 marzo a Kiev. Sarà importante per gli uomini di Inzaghi provare a mettere un bel mattoncino verso la qualificazione già nella gara di andata visto che, un po’ per la bravura casalinga della Dinamo, un po’ per i possibili fattori climatici complicati, non sarebbe ideale doversi giocare il passaggio del turno nello stadio Olimpico della capitale ucraina.

    Veniamo ora all’avversario degli ottavi di Europa League del Milan, ovvero l’Arsenal.

    I Gunners non sono certo una squadra sconosciuta da dover scoprire. Gli uomini di Wenger hanno vinto il proprio girone di Europa League, che comprendeva Stella Rossa, Colonia e Bate Borisov, ottenendo quattro vittorie, un pareggio ed una sconfitta.

    Nei sedicesimi l’Arsenal ha vinto in scioltezza in casa dell’Ostersunds per 3-0, poi però in casa, probabilmente con la convinzione di avercela già fatta, si è trovato sotto 0-2. Il gol di Kolasinac ha rimesso le cose a posto per l’uno a due finale che ha evitato la rimonta svedese.

    L’Arsenal si presenterà a questa sfida con il solo Welbeck in attacco in quanto Lacazette è infortunato ed Aubameyang non può essere utilizzato. Detto questo non vuol dire che l’attacco sia meno insidioso, non si possono trascurare la classe e l’imprevedibilità dei vari Ramsey, Ozil, Mhkitaryan, Xhaka.

    L’andata si giocherà a San Siro l’otto marzo mentre il ritorno sarà il 15 marzo all’Emirates, campo sempre molto complicato da espugnare.

    Venendo agli altri accoppiamenti, sfide a Mosca attendono l’Atletico Madrid, che se la vedrà con la Lokomotiv, e il Lione, che giocherà con il Cska. Il Borussia Dortmund, che ha eliminato l’Atalanta, affronterà il Red Bull Salisburgo mentre l’Olympique Marsiglia di Rudi Garcia affronterà l’Athletic Bilbao. Il Lipsia, squadra che ha estromesso il Napoli, se la vedrà con lo Zenit di Roberto Mancini. Il quadro degli ottavi sarà completato da Sporting Lisbona-Viktoria Plzen.

     

     

  • L’Atletico Madrid vince ai rigori, l’Arsenal sfiora l’impresa

    L’Atletico Madrid vince ai rigori, l’Arsenal sfiora l’impresa

    Una serata incredibile piena di emozioni sino all’ultimo secondo.

    La sfida tra Atletico Madrid e Bayer Leverkusen si decide ai calci di rigore. I Colchoneros infatti rimontano lo 0-1 dell’andata con il gol di Suarez al 27°. Il resto della gara non è certamente spettacolare ma decisamente intenso. Si arriva alla sfida dagli undici metri, entrambe sbagliano 2 rigori, al 5° e decisivo Torres non fallisce, Kiessling sì. Il Vicente Calderon può esultare.

    Non meno emozionante è stata Monaco-Arsenal. Sembrava una sfida impossibile, i Gunners però ci hanno provato, hanno trovato un Monaco forse troppo sicuro, ma allo stesso tempo impaurito, sono andati a segno due volte con Giroud e Ramsey e negli ultimissimi minuti hanno sfiorato il 3-0, miracolo di Subasic, che avrebbe avuto il gusto della vera impresa. Così non è stato, all’Arsenal restano gli applausi, al Monaco i quarti di finale.

    Veniamo al racconto delle gare di questa sera partendo da Atletico Madrid-Bayer Leverkusen. 

    L'esultanza dei Colchoneros | Foto Twitter
    L’esultanza dei Colchoneros | Foto Twitter

    L’Atletico Madrid è costretto a fare la partita per ribaltare la sconfitta per 1-0 subita in Germania ed i Colchoneros inizia con buon piglio, senza forzare ma provando a chiudere dietro il Bayer. Al 27° il match si sblocca, flipper in area del Leverkusen, la palla giunge a Suarez che calcia, il suo tiro deviato da Toprak non lascia scampo a Leno. I padroni di casa potrebbero subito raddoppiare ma Mandzukic non concretizza. I tedeschi, se pur con poche idee, provano ogni tanto la ripartenza. Il primo tempo si chiude sul 1-0.

    Si riparte e si assiste ad un continuo attacco dell’Atletico, spinto dal pubblico, contro un Bayer che sembra in difficoltà. La gara è spezzettata da continui falli, restano comunque i Colchoneros a fare la gara. L’equilibrio non si spezza, si va ai tempi supplementari.

    La paura di subire gol sembra più forte della voglia di provare a segnare e anche il primo tempo supplementare si chiude senza grandi emozioni.

    Si riparte e si assiste ad un bel tiro di Garcia salvato da Leno in corner. La gara pare più vivace con il Bayer che prova in ripartenza a far male ma anche con il tiro di Rolfes che spaventa i tifosi di casa. La gara rimane in equilibrio, serviranno i rigori a decidere la qualificazione.

    Dal dischetto partono male entrambe le squadre, con gli errori di Raul Garcia e Calhanoglu. Segnano Griezmann e Rolfes, poi dopo la trasformazione di Suarez, fallisce Toprak. Sembra una ghiotta occasione per l’Atletico ma Koke si fa parare il tiro da Leno e Castro pareggia. Si va all’ultimo rigore, Torres lo realizza, Kiessling spara alto, ai quarti va l’Atletico di Simeone.

    ATLETICO MADRID – BAYER LEVERKUSEN 3-2 d.c.r (1-0 d.t.s) (27° Suarez)

    Atletico Madrid (4-4-2): Moyà (22° Oblak); Gámez, Giménez, Miranda, Juanfran; Koke, Suarez, Cani (46° Raul Garcia), Arda Turan; Griezmann, Mandžukić (83° Torres).

    Allenatore: Simeone.

    Bayer Leverkusen (4-2-3-1): Leno; Hilbert, Toprak, Spahic, Wendell; Castro, Bender (104° Papadopoulos); Bellarabi, Son (77° Rolfes), Calhanoglu; Drmic (69° Kiessling).

    Allenatore: Schmidt.

    Arbitro: Rizzoli.

    Sequenza Rigori: Raul Garcia (A) alto, Calhanoglu (B) parato, Griezmann (A) gol, Rolfes (B) gol, Suarez (A) gol, Toprak (B) alto, Koke (A) parato, Castro (B) gol, Torres (A) gol, Kiessling (B) alto.

     

    Veniamo all’altra gara di serata, Monaco-Arsenal.

    L’Arsenal sa di avere davanti una montagna enorme da scalare, il 3-1 incassato in casa dal Monaco è decisamente pesante. Per questo motivo i Gunners provano ad impostare una gara subito d’attacco. Il Monaco però sembra tener bene e rischiare quasi niente sino al 35° quando Giroud è bravo a ribadire in gol una prima respinta di Subasic. Sbloccato il risultato gli ospiti si lanciano ancora più convinti in attacco ed il Monaco con grandi rischi e sofferenze, riesce ad andare al riposo sotto solo di una rete.

    L’inizio della ripresa sembra una fotocopia del finale del primo tempo con l’Arsenal a spingere per cercare di trovare il gol della speranza, il Monaco, anche grazie ad una super parata di Subasic, tiene. I padroni di casa però non stanno solo a guardare e appena possono cercano la ripartenza insidiosa. Al 78° l’Arsenal sembra poter imprecare contro la sfortuna quando la conclusione di Walcott si schianta sul palo, è questione solo di pochi secondi perché la palla arriva a Ramsey che lascia partire il diagonale vincente. Il finale non è per deboli di cuore, i Gunners ci provano, ci credono perchè vedono un Monaco impaurito che viene salvato da Subasic autore di un miracolo su Sanchez. La tensione si taglia con il coltello, l’Arsenal ci prova ma il Monaco tiene e alla fine, se pur sconfitto, può esultare per il passaggio ai quarti di Champions League.

    MONACO – ARSENAL 0-2 (35° Giroud, 78° Ramsey)

    Monaco (4-3-3): Subasic; Fabinho, Wallace, Abdennour, Kurzawa; Moutinho, Toulalan, Kondogbia; Dirar (86° Elderson), Berbatov (68° Bernardo Silva), Martial (59° Ferreira Carrasco).

    Allenatore: Jardim.

    Arsenal (4-2-3-1): Ospina; Bellerin, Mertesacker, Koscielny, Monreal (83° Gibbs); Coquelin (62° Ramsey), Cazorla; Welbeck (71° Walcott), Ozil, Sanchez, Giroud

    Allenatore: Wenger.

    Arbitro: Moen.

     

     

  • Monaco tris e quarti ipotecati, colpo Leverkusen sull’Atletico

    Monaco tris e quarti ipotecati, colpo Leverkusen sull’Atletico

    Il Monaco fa l’impresa della serata andando ad espugnare l’Emirates di Londra, sconfiggendo l’Arsenal per 1-3 nell’andata degli ottavi di Champions League. Nove degli undici in campo nel Monaco esordivano in questa stagione nella massima competizione continentale.

    il Monaco espugna Londra, sconfiggendo l'Arsenal per 1-3.
    il Monaco espugna Londra, sconfiggendo l’Arsenal per 1-3.

    La velocità, il contropiede dei francesi sono stati un arma vincente al cospetto di un Arsenal molto lento e distratto nel reparto difensivo.

    La partenza è stata di marca Arsenal ma con il passare dei minuti il Monaco è salito in cattedra; prima occasione di Sanchez al 32′ in combinazione con Ozil: il cileno calcia ma la palla va alta sopra la traversa; al 37′ Giroud mette un pallone forte e teso per Bellerin il quale non inquadra la porta. Al 38′ vantaggio del Monaco: gran tiro da fuori di Kongdobia, il pallone è stato deviato da Mertesacker che era in traiettoria e batte Ospina; al riposo la squadra di Jardim è avanti di un gol, in trasferta, senza che la formazione di Wenger abbia mai tirato in porta.

    Al 53′ il raddoppio del Monaco: contropiede dei francesi in campo aperto i quali si trovano in due contro uno e Martial serve Berbatov che, tutto solo, batte Ospina. Al 57′ tiro di Sanchez, parata di Subasic ma sul tap in Giroud non inquadra la porta. Al 61′ occasione per il Monaco: azione di Dirar, palla per Moutinho che di tacco libera Martial ma è ottima l’uscita di Ospina che fa da muro. Un po’ di sfortuna per i padroni di casa al 64′ con l’inserimento di Walcott che tira, para Subasic, sulla ribattuta,  Wellbeck si inserisce arrivando in tap-in ma colpisce il suo compagno Walcott. AL 91′ rete di Chamberlain che accorcia le distanze con un gran tiro dal limite; al 94′ definitivo 1-3 del Monaco: contropiede e diagonale chirurgico di Ferreira Cardasco.

    ARSENAL: Ospina, Gibbs, Koscielny, Mertesacker, Bellerin, Cazorla [81. Rosicky], Coquein [68. Chamberlain], Sanchez, Ozil, Wellbeck, Giroud [60. Walcott] All: Wenger

    MONACO: Subasic, Tourè, Wallace, Abdennour, Elderson, Dirar [82. Kurzawa], Fabinho, Kondogbia, Martial [84.Bernardo Silva], Moutinho, Berbatov [75. Ferreira Carsasco] All: Jardim

    Corner: 8-1 Amooniti: Coquelin 38.; Wellbeck 45.; Bellerin 74.; Ozil 87.; Moutihno 92.

    Alla “Baya Arena” il Bayer Leverkusen sconfigge per 1-0 l’Atletico Madrid, vice campione d’Europa; Bayer che ha avuto il merito di essere letale sulle ripartenze contro un Atletico sottotono e in inferiorità numerica per l’espulsione di Tiago al 76′. Due infortunati nel primo tempo per Simeone, Siquera e Niguez, al ritorno mancherà anche Godin, ammonito e in diffida.

    Al 11′ Godin salva sulla linea la zampata di Spahic il quale al 26′ centra l’incrocio dei pali dalla lunga distanza; al 40′ Leno salva di ritorno anticipando Griezmann in uscita.

    Al 56′ vantaggio dei tedeschi: Hakan Calhanoglu, finta e assist pregevole di Bellarabi da centro area e destro vincente del giocatore turco sotto la traversa di Moya. Al 77′ annullata una rete a Torres e un minuto dopo restano in dieci gli spagnoli

    BAYER LEVERKUSEN: Leno, Hilbert, Spahic, Papadopoulos, Wendell, Bender [68. Rolfes], Castro, Calhanoglu [87. Brandt], Son Heung-Min, Bellarabi, Drmic [80. Kiebling]. All: Schmidt

    ATLETICO MADRID: Moya, Juanfran, Miranda, Godin, Siqueira [38. Jesus Gamez], Arda Turan [65. Torres], Gabi, Tiago, Saul Niguez [42- Raul Garcia], Mandzukic, Griezmann. All: Diego Simeone

    Corner: 4-4 Ammoniti: Thiago Mendes 23.; Papadopoulos 35.; Wendell 58.; Godin 62.; Lars Bender 64.; Castro 88.