Dopo due delundenti pareggi l’Uruguay di Tabarez doveva fare la voce grossa per riscattarsi e conquistare l’accesso ai quarti di finale senza ulteriori patemi. L’ex tecnico di Cagliari e Milan senza Cavani e Caceres è costretto a cambiare la sua Celeste sopratutto in difesa dove non ha a disposizione un difensore di ruolo per sostituire l’ex bianconero, il primo tempo di Forlan e compagni è comunque travolgente con il Messico costretto a far il ruolo di vittima sacrificale. A sbloccare la partita è proprio il sostituto di Caceres, Álvaro Pereira, bravo al 14′ a depositare in rete una corta respinta di Michel. Il gol galvanizza la Celeste che però paga l’imprecisione sotto porta di Forlan e Suarez, l’attaccante dell’Atletico è oltretutto sfortunato beccando il palo a botta sicura prima della fine del primo tempo. Nella ripresa però arriva la reazione del Messico che mette in seria difficoltà l’Uruguay e va vicino al gol più di una occasione. Ci riprova Forlan, SUarez dalla distanza e Lodeiro becca il palo con la complicità di un incerto Michel. Ad un quarto d’ora dalla fine Marquez Lugo mette in rete il pallone che varrebbe il pari gelando per qualche secondo i tifosi uruguaiani ma l’arbitro giustamente annulla per fuorigioco. L’Uruguay si classifica come seconda alle spalle del Cile e adesso dovrà vedersela contro i padroni di casa e favoriti della vigilia dell’Argentina. Speciale Coppa America 2011: risultati, classifiche, curiosità
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Doppio Aguero e Di Maria, video highlights Argentina-Costa Rica
Riscatto doveva esser e riscatto è stato. La giovane Costa Rica ha resistito 45′ minuti alla voglia di rivalsa dell’Argentina lanciata ai quarti da uno straordinario Aguero sempre più uomo decisivo per la Seleccion di Batista. Il Kun ha messo a segno una splendida doppietta dimostrando prima di esser un rapinatore d’area braccando la respinte del portiere costaricano su una sassata di Gago e poi tutta la sua freddezza dopo esser stato smarcato da Messi. Positiva anche la Pulce autore anche dell’assist per Di Maria.
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Aguero rialza l’Argentina, tris alla Costa Rica
L’incubo è stato scacciato l’Argentina trova il riscatto contro la volenterosa Costa Rica e stacca il biglietto per i quarti di finale. Dai fischi di Santa Fe si passa alla festa di Cordoba dove i 56mila del Mario Kempes si schierano sin dal primo minuto da parte di Messi e compagni innegiando alla Pulce con cori e innumerevoli striscioni. Batista rivoluziona l’attacco della Seleccion inserendo al fianco dell’intoccabile Messi, Aguero e Di Maria mentre Higuain ha fatto da boa come unica punta. L’avvio dell’Argentina è rabbioso, c’è da dimostrare di non esser un flop, e dopo pochi minuti Higuain è pericolosissimo. La partita è un monologo con la giovane Costa Rica costretta alla difesa ad oltranza, a metà primo tempo è Burdisso a rendersi pericoloso, la sua incursione però termina sulla traversa. Allo scadere, bordata di Gago respinta a fatica da Moreira e tapin vincente di Aguero. Il Kun si ripete al 7′ della ripresa su assist di Lionel Messi, e ancora la stella blaugrana propizia la terza rete di Di Maria. L’Argentina convince sia per gioco di squadra che per le individualità di Aguero, capocannoniere con tre centri, che di Messi autore finalmente di una partita convincente impreziosita dai due assist. L’Argentina si qualifica come seconda alle spalle della Colombia e questa sera conoscerà l’avversario che sarà Cile, Uruguay o Peru. SPECIALE COPPA AMERICA RISULTATI, CLASSIFICHE, CURIOSITA’
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Argentina – Costa Rica, adesso tocca a Messi. Le probabili formazioni
Stasera non si può sbagliare, stasera o si vince e si convince, o anche se arriva la qualificazione, le speranze di arrivare ad un traguardo importante in questa manifestazione sono veramente basse. Anche se sulla carta non è una partita da dentro o fuori, in quanto potrebbe bastare anche un pareggio agli uomini di Batista per passare ai quarti di finale, addirittura come terza, un’onta che la torçida albiceleste non vuole nemmeno prendere in considerazione, essendo una competizione importante per di più disputata in casa con il pubblico a sostegno e con in campo fenomeni del calibro di Messi, Teveze, Aguero e Di Maria, gente che fa la fortuna di mezza europa calcistica e che quando arriva in nazionale pare perdere tutto il proprio talento. Il tecnico Batista dovrebbe cambiare formazione e presentare un modulo più offensivo, con l’inserimento di Gonzalo Higuain, di Angel Di Maria e di Aguero, al posto di Cambiasso, Lavezzi e Tevez. Un 4-2-3-1 con Romero e i 4 di difesa, Zabaleta Burdisso, Milito e Zanetti confermati in blocco e con Mascherano e verosimilmente Banega, in ballottaggio con Gago, a fare di diga al terzetto composto da Di Mari, Messi e Aguero che agirà alle spalle del Pipita Higuain. Argentina (4-2-1-3) – Romero; Zabaleta, Burdisso, Milito, Zanetti; Mascherano, Banega; Di Maria, Messi, Aguero; Higuain. In casa Costa Rica dopo la vittoria contro la Bolivia non è proibito sognare, per il tecnico Ricardo La Volpe il dubbio più grosso riguarda l’uomo a cui affidare il compito di limitare Leo Messi, la scelta potrebbe ricadere su Calvo o Duarte, ma a conti fatti l’undici che ha battuto la Bolivia e che ha permesso di continuare ad avere una speranza di qualificazione anche in caso di sconfitta dovrebbe essere confermato in blocco. 3-5-2, quindi che in fase di ripiegamento diventa un 5-3-2 più coperto, con Moreira in porta, trio di difesa formato da Acosta, Duarte e Calvo. In mediana agiranno Salvatierra e Madrigal sugli esterni e Leal, Guzman e Mora al centro, in attacco solita coppia Martinez e Campbell, quest’ultimo osservato speciale anche di qualche grande club europeo. Costa Rica (3-5-2) – Moreira; Acosta, Duarte, Calvo; Salvatierra, Leal, Guzman, Mora, Madrigal; Campbell, Martinez.
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Argentina, è caos totale! Lite Messi – Burdisso
E’ caos nella Nazionale argentina: la qualificazione ai quarti di finale della Coppa America che la squadra di Batista sta disputando in casa tra l’altro, è appesa ad un filo e tutte le speranze passano dalla vittoria nella prossima sfida contro il Costa Rica. A rendere l’ambiente albiceleste ancora più esplosivo è stata la furiosa lite tra Lionel Messi, stella di livello mondiale e giocatore numero 1 al mondo, ed il difensore della Roma Nicolas Burdisso. Al termine del brutto pari a reti inviolate con la Colombia, il difensore giallorosso avrebbe rimproverato l’asso del Barcellona:
- “Bimbo, nell’ultima azione bisogna correre, non puoi farti anticipare“.
La reazione di Messi sarebbe arrivata però dopo, nel momento in cui Burdisso avrebbe rivolto alla “Pulce” un poco carino:
- “Sei un figlio di…“.
Insulto pesantissimo che avrebbe ovviamente scatenato le ire del Pallone d’Oro. Nervi tesissimi, dunque, confermati anche dal successivo battibecco, molto più soft c’è da dire, tra Javier Zanetti e Carlitos Tevez. Proprio Zanetti ha provato a buttare la proverbiale acqua sul fuoco per dare un taglio alle polemiche dicendo:
- “Sono cose che succedono, dopo il pareggio con la Bolivia ho litigato con Gabriel Milito, e siamo grandi amici!”.
Il momento difficile che sta attraversando Messi è testimoniato poi dalle parole del padre che difende a spada tratta il figlio come logico che sia:
- “Mio figlio sta vivendo male le critiche che gli stanno piovendo addosso. E non sta giocando ai suoi livelli in Coppa America. La gente è libera di pensare quello che vuole, ma la stampa crea situazioni che nessuno si aspetta. Gettano benzina sul fuoco. La stampa argentina può criticare perché è normale farlo visto che la squadra sta giocando male, però dovrebbe anche cercare di aiutare un po’ la sua Nazionale“.
La superstar argentina è balzata agli onori della cronaca anche per non aver cantato l’inno nazionale ed anche qui è Jorge Messi a chiarire la situazione, specificando ulteriormente la situazione mentale di suo figlio:
- “Cantarlo o meno (l’inno, ndr) dipende da ognuno di noi, sta vivendo male questo momento perché è la prima volta che lo fischiano. La discussione con Burdisso? Sono cose che succedono normalmente nel calcio. Capitano anche nelle partite tra amici. I paragoni con Maradona? Con Diego non si possono fare certo paragoni. Leo sta seguendo un suo cammino e inoltre non sa che cosa significhi caricarsi una squadra sulle spalle. Scuotere i compagni urlando? Mio figlio ha un altro tipo di carattere. E’ forte anche se molti non lo sanno. Diego ha un carattere diverso da Leo. Giocare una Coppa America nel tuo paese mette addosso una pressione incredibile“.
La prossima partita sarà decisiva per le sorti della Seleccion, e per uscire dal momento di crisi serve il miglior Messi, senza l’apporto dell’asso di Rosario il cammino in Coppa potrebbe interrompersi prima del previsto. E per come vivono il calcio in Argentina sarebbe quasi una mezza catastrofe.
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Argentina deludente, Messi fischiato
Anche le “divinità” del pallone possono avere i loro momenti no: in fondo, anche se “divinizzati”, sono sempre esseri umani con un naturale calo fisico a poter condizionare i rendimenti in campo soprattutto in un periodo, come questo, in coda ad una stagione disputata a livelli altissimi, in tutte le competizioni alle quali si è preso parte, laureandosi anche campione d’Europa con il Barcellona. Lionel Messi, però, nella Nazionale Argentina non incanta come fa solitamente in maglia blaugrana, forse condizionato anche dalle difficoltà generali della squadra in grande affanno in questa edizione della Coppa America: nonostante il suo rendimento non sia eccelso, però, appaiono del tutto ingenerosi i fischi che il pubblico gli ha rivolto ieri sera al termine della gara con la Colombia, un deludente 0-0. Il pubblico ha inneggiato a Diego Maradona, contestando sonoramente la Seleccion: fischi che fanno male, come ha sostenuto Tevez a fine gara, e che preoccupano per la sterilità offensiva della Nazionale argentina, che ha anche rischiato di perdere la gara di ieri, ma soprattutto per la scarsa vena dell’uomo in più, Messi, che viene, ora, accusato di scarso attaccamento alla maglia della Nazionale. Di certo, la differenza qualitativa delle sue prestazioni fra club e Nazionale è sotto gli occhi di tutti, ma non appare corretto additare un campione della sua categoria senza considerare le attenuanti dovute alla naturale stanchezza fisica, anche alla luce della sua struttura corporea minuta. Inoltre, l’essere sotto i riflettori continuamente (e questa volta in senso negativo) di certo non può aiutarlo ad esprimersi al meglio, anche per la sua ormai nota timidezza: la stampa, invece, lo ha preso di mira interpretando qualsiasi suo segnale, anche irrilevante, ed emanando sentenze: “Messi arrabbiato, Messi deluso, Messi svogliato”. Quel che è certo, è che l’Argentina nella prossima gara contro il Costa Rica si gioca una finale da dentro o fuori: lunedì sarà la partita della verità Gli Argentini si augurano che Messi ritorni ad essere il Messia.
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Costa Rica vittoria storica, Campbell la nuova stella della Copa America
In una Coppa America avara di emozioni, se non in negativo, si è registrata nella notta la prima lieta sorpresa la piccola Costa Rica sia in termini di dimensione che di età media della squadra supera meritamente con un netto due a zero la Bolivia e si avvicina prepotentemente ad una storica qualificazione ai quarti di finale. La selezione di Ricardo La Volpe, invitata in Coppa America solo dopo la defezione del Giappone, è composta da tantissimi giovanissimi, praticamente la selezione Under 23 con l’innesco di 5 “fuori quota”. Destinata a far da vittima sacrificale dopo la vittoria di ieri maturata con un secondo tempo interessantissimo durante il quale si è messo in luce Joel Campbell stellina del calcio costaricano che in patri paragonano ad Eto’o per la sua grande capacità di controllare il pallone ad altissima velocità. Il COsta Rica adesso potrebbe conquistare si i quarti di finale ma allo stesso tempo esser il giustiziere dei padroni di casa dell’Argentina, in crisi di gioco e di risultati e con i tifosi oramai sul piede di guerra. Gli highlights della partita [jwplayer config=”180s” mediaid=”86504″]
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Argentina – Colombia è già decisiva. Probabili formazioni
Dopo la sosta di un giorno, torna la Coppa America e per l’Argentina di Messi e compagni si tratta già di partita decisiva, l’albiceleste, infatti, dopo il bruttissimo pareggio nella gara d’esordio contro la Bolivia, dovrà cercare di rifarsi battendo l’agguerrita Colombia per avere qualche speranza di qualificazione al primo posto del girone. Il tecnico Batista pare orientato a riconfermare per 10/11simi la squadra del match precedente, l’unica eccezione dovrebbe essere l’utilizzo di Zabaleta al posto di Rojo sull’esterno difensivo di destra e il conseguente spostamento a sinistra del capitano interista Zanetti. Il modulo sarà quindi il 4-3-3, con Romero in porta, linea difensiva composta come detto dai due esterni Zabaleta e Zanetti e completata al centro da Gaby Milito e Nicolas Burdisso. A centrocampo confermato il trio Banega, Mascherano, Cambiasso e in attacco a fianco all’attesissimo Messi, dovrebbero esserci Tevez e, contrariamente a quanto ci si aspettava, ancora Lavezzi. Nuovamente panchina quindi per El Kun Aguero e per Angel Di Maria. Argentina (4-3-3): Romero; Javier Zanetti, Nicolas Burdisso, Gaby Milito, Zabaleta; Ever Banega, Javier Mascherano, Esteban Cambiasso; Carlos Tevez, Lionel Messi, Ezequiel Lavezzi. Nella Colombia dovrebbero scendere in campo dal primo minuto gli “italiani” Zuniga, Yepes e Armero, solo panchina, invece, per l’udinese Zapata. Il tecnico Gomez ricorrerà al solito modulo 4-3-2-1 che in fase difensiva si trasforma in un 4-5-1, in porta il solito Luis Martinez, con Zuniga e Armero sugli esterni e Perea e Yepes coppia centrale, che probabilmente sarà messa a dura prova dal trio d’attacco argentino. A centrocampo i tre a copertura saranno ancora una volta Bolivar, Aguilar e Guarin, mentre Dayro Moreno e il match winner della scorsa partita, Adrian Ramos agiranno alle spalle del puntero del Porto, Radamel Falcao, anche lui grande atteso di questa Copa. Colombia (4-3-2-1): Luis Martinez; Camilo Zuniga, Mario Yepes, Amaranto Perea, Pablo Armero; Gustavo Bolivar, Dayro Moreno, Freddy Guarin, Abel Aguilar, Adrian Ramos; Radamel Falcao.
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Ramos lancia i Cafeteros, Colombia-Costarica 1-0. Video highlights
La Colombia in virtù del maggiore tasso tecnico ed esperienza era accreditata della vittoria sin dalla vigilia ed a render ancor più importante riuscire ad ottenere i tre punti per Yepes e compagni vi era il mezzo passo falso compiuto dall’Argentina nella gara d’esordio. La partita però, preannunciata come spettacolare, è stata molto tattica e spezzettata per i continui ricorsi a falli tattici. La Costarica seppur con minor tasso tecnico e spesso in affanno sulle sgroppate di Ramos ha tenuto, sopratutto nella prima mezzora, per poi arrendersi dopo l’inevitabile espulsione di Brenes per un brutto fallo su Perea. Il gol propiziato da una geniale verticalizzazione di Guarin è stato segnato da Adrian Ramos allo scadere della prima frazione eludendo il portiere e depositando in rete dalla sinistra. Nonostante la superiorità numerica la Colombia si è limitata a controllare andando vicino al raddoppio però con una bella inzuccata di Falcao che si è andata a stampare sulla traversa. I Cafeteros incotreranno mercoledi l’Argentina di Leo Messi consci che un risultato positivo potrebbe spalancare le porte dei quarti. Per la Costarica ci sarà invece il match verità contro la Bolivia. SPECIALE COPPA AMERICA: RISULTATI, CALENDARIO E CLASSIFICHE GLI HIGHLIGHTS DI COLOMBIA-COSTARICA [jwplayer config=”120s” mediaid=”85398″]
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Aguero salva l’Argentina, 1-1 con la Bolivia
Nell’attesissima gara d’esordio della 43esima edizione della Coppa America del Girona A davanti al suo pubblico, l’Argentina stecca e delude in quella che doveva essere la prima pietra per la conquista del trofeo. La nazionale albiceleste impatta infatti a La Plata per 1-1 con la Bolivia salvata da un gol dell’oggetto del desiderio della Juventus Sergio Aguero ad un quarto d’ora dal termine del match. Eppure le premesse per una buona prestazione c’erano tutte con un Messi in forma smagliante e con un attacco atomico capace di far rabbrividire qualsiasi avversario. Il ct Batista opta per un tridente composto dal Pallone d’Oro e stella del Barcellona affiancato dal napoletano Ezequiel Lavezzi e Carlos Tevez spedendo in panchina Aguero, Higuain, Milito e Di Maria. La Bolivia, al contrario delle aspettative, se la gioca e tiene bene nel primo tempo dove l’unica vera occasione da gol capita sui piedi di Cambiasso dopo una trattenuta goffa del portiere Arias. La ripresa si apre subito con una doccia gelata per gli oltre 50 mila tifosi di casa quando il boliviano naturalizzato Edivaldo si ricorda di essere brasiliano e con pregevole tacco sugli sviluppi di un corner beffa Romero, quest’ultimo ingannato dalla topica di Banega appostato sul primo palo che si fa passare la sfera tra le gambe. L’Argentina accusa il colpo e rischia di capitolare per la seconda volta quando Marcelo Martins s’invola indisturbato verso la porta avversaria ritrovandosi a tu per tu con Romero che prima con un grande intervento allunga la sfera all’attaccante boliviano mentre questi lo stava scartando e poi la blocca sulla seconda conclusione piuttosto centrale. Evitato il tracollo ci pensa il neo entrato Aguero a cambiare il volto alla partita e scacciare i fantasmi di una sconfitta che si stava materializzando con un destro bellissimo al volo su sponda di Burdisso ed è sempre il Kun a rendersi pericoloso costringendo l’estremo difensore boliviano Arias a superarsi nei minuti finali di gara. Con questo pari l’Argentina dovrà fare risultato pieno nel prossimo impegno del 6 luglio contro la Colombia se non vuole ritrovarsi con l’acqua alla gola e subire già una clamorosa eliminazione anticipata del torneo continentale. E c’è da scommetterci che Batista cambierà sicuramente qualcosa nell’undici titolare che mercoledì affronterà i Cafeteros. HIGHLIGHTS E GALLERY