Tag: argentina

  • Pallavolo, Gran Prix, Italia ok. Ortolani super, Argentina ko 3-1

    Pallavolo, Gran Prix, Italia ok. Ortolani super, Argentina ko 3-1

    Seconda partita del Gran Prix 2011 per le ragazze azzurre guidate dal c.t. Massimo Barbolini e seconda vittoria, a cadere sotto i colpi di Serena Ortolani e company questa volta è l’Argentina, battuta 3-1. Barbolini è partito con Rondon in palleggio, Crisanti opposta (con il modulo a 3 centrali in campo che sta facendo proseliti), Barcellini e Bosetti schiacciatrici, Guiggi e Garzaro centrali, Leonardi libero. Nel primo set le cose funzionano bene con le sudamericane, completamente fuori dal match, ma nel secondo parziale quando l’Italia arriva a 14 si blocca, le argentine sorpassano e Barbolini mette mano alla panchina, con l’innesto di Serena Ortolani e Valentina Arrighetti. L’Italia recupera, ma perde in volata (23-25).

    Muro azzurro con Barazza e Ortolani | ©JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images
    Barbolini conferma Ortolani e Arrighetti nel terzo set nel corso del quale torna in campo anche Carolina Costagrande (che prova così l’emozione di giocare contro la Nazionale del Paese che l’ha vista nascere). L’Italia avanza un po’ a strappi, ma avanza comunque decisa. E riprende il comando delle operazioni che non molla più fino al termine del match. Chiusura di questo primo weekend contro le padrone di casa della Polonia, un match che vale anche il primato nel raggruppamento e quasi sicuramente, la qualificazione alle finali di Macao a cui accedono le migliori 7 squadre della classifica al termine dopo 3 weekend di qualificazione. Italia-Argentina (25-17, 23-25, 25-20, 25-18)

  • Mondiali U20 Coutinho show, goleade per Argentina ed Egitto. Video

    Mondiali U20 Coutinho show, goleade per Argentina ed Egitto. Video

    E’ tempo di primi verdetti al Mondiale Under 20 di Colombia, in campo nella notte scendevano i Gruppi E ed F per l’ultima partita del girone. Nel gruppo E il Brasile affrontava Panama con il chiaro intento di far più gol possibili e respingere l’attacco dell’Egitto al primo posto. A brillare tra i verdeoro è sicuramente Coutinho autore di una doppietta e di tantissime giocate con alto grado di spettacolarità. L’interista forse bollato troppo frettolosamente come flop in Italia ha dimostrato ancora una volta di aver grandissime qualità e se utilizzato nella sua zona di campo sa esser letale e decisivo. Le altre reti portano la firma di Henrique e Dudu. [jwplayer config=”240s” mediaid=”91349″]

    ©Vanderlei Almeida/Getty Images
    L’Egitto, nell’altra partita del girone, decide di mantenere il sostanziale equilibrio con il più quotato Brasile emulando i verdeoro e sotterrando con un perentorio 4-0 i sogli di gloria dell’Austria. Le reti portano la firma di Ghazi e del promettente Mohamed Ibrahim autore di una tripletta. [jwplayer config=”240s” mediaid=”91351″] In campo nella notte anche il gruppo F, l’Argentina trascinata dal funambolico Iturbe ha superato per tre a zero la mal capitata Corea del Nord. L’Albiceleste ha dimostrato ancora una volta di aver un attacco superlativo mentre resta qualche perplessità sugli automatismi difensivi. I gol portano la firma di Facundo Ferreyra, Lucas Villafanez e Adrian Cirigliano [jwplayer config=”120s” mediaid=”91360″] Nell’ultimo incontro di giornata a far notizia è l’ennessimo pareggio per 0-0 dell’Inghilterra contro il Messico che consente a quest’ultimi di qualificarsi come secondi alle spalle dell’Argentina e costringe gli inglesi a sperare nella classifica avulsa per qualificarsi come una delle migliori terze. MONDIALI UNDER 20: RISULTATI, CLASSIFICA E NEWS

  • Mondiali U20, Lamela lancia l’Argentina, stecca il Brasile. Video

    Mondiali U20, Lamela lancia l’Argentina, stecca il Brasile. Video

    © RAUL ARBOLEDA/AFP/Getty Images
    E’ partito ieri il Mondiale di Colombia Under 20 e in perfetta scia alla Coppa America ha regalato subito sorprese. Il Brasile di Coutinho e Casemiro è stato bloccato nel match d’apertura dal sorprendente Egitto. I carioca vincitori del Sudamericano Sub 20 erano riusciti a sblovvare la partita dopo appena 13′ minuti con una capocciata del neo giocatore del Porto Danilo ma poi si son fatti recuperare al 26′ da Gaber bravo a sfruttare la prima occasione da rete. Nella ripresa è l’undici di El Sayed Diaa ad avere l’occasione più ghiotta mentre la superiorità del Brasile porta solo a conquistare calci piazzati nella metà campo avversari. Scialba e priva d’emozioni l’altra partita del girone che metteva a confronto Panama e Austria. Chi può iniziare a gioiere è la Roma giallorossa per il talentino acquistato da Walter Sabatini, Erik Lamela inizia nel migliore dei modi la competizione segnando con un bel sinistro da fuori area il gol che vale i tre punti sul Messico. Bella partita quella a cui danno vita alle due squadre con l’Albiceleste padrona del pallino del gioco ma i messicani bravi a pungere in contropiede. L’Inghilterra nell’altra partita del girone nonstante numerosissime occasioni da rete non riesce a superare una rinunciataria Corea del Nord chiudendo sullo 0-0. Brasile-Egitto 1-1 [jwplayer config=”60s” mediaid=”90724″] Argentina-Messico 1-0 [jwplayer config=”30s” mediaid=”90727″] Mondiali U20: programma, risultati, classifiche, curiosità

  • Coppa America bilanci e delusioni

    Coppa America bilanci e delusioni

    Finita la Coppa America è tempo di bilanci per tutte le nazionali che hanno partecipato alla competizione, sicuramente questa 43ma edizione è stata molto strana e ha regalato spesso delle sorprese, i pronostici, infatti, quasi mai sono stati rispettati e a riprova di questo sono state le clamorose qualificazione ai quarti di Venezuela, Perù e Paraguay, ai danni di compagini molto più accreditate alla vigilia, come l’Argentina, la Colombia, il Brasile e l’attesissimo Cile del nuovo blaugrana Alexis Sanchez. Partiamo dalle dolenti note, le squadre che ovviamente hanno più deluso non solo i propri tifosi ma anche quasi tutti gli addetti ai lavori, sono state Brasile e Argentina. La compagine carioca è arrivata alla competizione con molte speranze, ma a dire il vero non con una precisa idea di gioco, pur potendo contare su un potenziale offensivo strabiliante e su una difesa composta da elementi di altissimo livello. Proprio l’attacco è stato però quello che ha maggiormente deluso, il quartetto Neymar, Pato, Robinho, Ganso, reduce da un’annata vittoriosa con i rispettivi club, non hanno confermato quanto di buono fatto nel corso della stagione, anzi specialmente il talentino inseguito da mezza europa e pronto ad accasarsi a Madrid, sponda Real, non ha mai dato quel qualcosa in più che noi tutti ci aspettavamo dopo averlo visto in azione da protagonista in Coppa Libertadores, poco veramente troppo poco per chi è acclamato come l’erede di Pelè. Stesso discorso vale per un altro erede designato, quel Pato accostato alla vigilia della Copa al Fenomeno Ronaldo, che però di fenomenale ha mostrato molto poco, salito alle cronache di questa estate più per la sua storia d’amore con Barbara Berlusconi che non per le sue prestazioni in campo. Nonostante il fallimento però, la federazione brasiliana ha deciso, almeno per il momento, di confermare Mano Menezes  alla guida tecnica per dare continuità ad un progetto che prevede la conquista del Mondiale casalingo del 2014. Della stessa opinione non dev’essere stata la Federazione Argentina, che dopo la bruciante eliminazione ai quarti per mano dell’Uruguay, poi campione, è costata la panchina a Batista, un tecnico che non ha mai entusiasmato nè il popolo argentino legatissimo al pur non preparato Maradona, nè da Grondona gran capo dell’ AFA che lo aveva voluto per sostituire El Diego, alla fine del Mondiale sudafricano. El Checho c’ha provato in diversi modi a dare un gioco alla propria squadra, ma nonostante un attacco stellare, quello che è parso mancare alla squadra albiceleste è stata un’anima, l’assenza di un metronomo di centrocampo che potesse dettare i tempi e l’eccessiva aspettativa riversata su Leo Messi, osannato come nuovo Maradona sono stati fatali. Proprio la Pulce è stato il grande assente di questa manifestazione, mai in palla, poco reattivo e spesso anzi offuscato dalle prestazioni dei propri compagni di reparto, vedi Aguero.

    © Maxi Failla/AFP/Getty Images
    Troppe pressioni per uno che al Barça sembra un extraterrestre e che con indosso la casacca della propria nazionale torna un comune mortale con errori e giocate a metà, ciò che è parso evidente durante questa copa è che Messi è un fenomeno, ma non un capopopolo come lo era Maradona, parafrasando le parole di qualche giorno fa di Maxi Lopez, la colpa della disfatta e della scarsa verve di Leo, è che il Barcellona è un collettivo dove Messi si esprime alla grande da solista, l’Argentina no e lui ne risente.

  • Esonero per Batista: l’Argentina volta pagina

    Esonero per Batista: l’Argentina volta pagina

    Termina l’avventura del ct Batista sulla panchina dell’Argentina, in seguito alla deludente Coppa America disputata ed all’eliminazione ai quarti di finale contro la vincente del torneo, la Celeste Uruguayana. Un ennesimo fallimento per una Nazionale dalle grandi aspettative, che segue il tonfo agli scorsi Mondiali Sudafricani della Nazionale guidata dal Diego Maradona, predecessore di Sergio Batista.

    © ANTONIO SCORZA/AFP/Getty Images)
    Il successore di Sergio Batista sarà scelto nella prossima settimana, ” con serenità”,così come ha annunciato il presidente della federazione calcistica Argentina, Ernesto Bialo, e fra i successori i tecnici maggiormente accreditati sono due: Sabella, che ha allenato l’Estudiantes portandolo alla conquista della Coppa Libertadores nel 2009, e Martino, il ct del Paraguay “dei pareggi”, giunto alla finale proprio contro l’Uruguay di domenica scorsa. In attesa di ripristinare il comando della Nazionale Argentina, dunque, la Federazione ha deciso di annullare gli impegni imminenti della squadra, cancellando la gara amichevole in programma il 10 Agosto con la Romania in programma a Bucarest.

  • Argentina, Lippi sostituirà Batista?

    Argentina, Lippi sostituirà Batista?

    L’Argentina doveva vincere la Coppa America per tantissimi motivi il principale forse per la presenza in squadra di Lionel Messi, il più grande giocatore dell’ultimo decennio, l’unico a potersi assurgere a sua maestà Diego Armando Maradona.

    © Oliver Morin/Getty Images
    La rassegna organizzata in patria doveva esser la ghiotta occasione per riportare l’Albiceleste a vincere un titolo che manca oramai da diverso tempo. Sembra oramai scontato l’allontamento in panchina di Batista e mentre i tifosi invocano un ritorno di Diego Armando Maradona prende quota il nome di Marcello Lippi. Il tecnico Campione del Mondo è alla ricerca di un progetto allettante che gli permetta di rimettersi in gioco e proprio qualche settimana fa aveva annunciato la possibilità di guidare una nazionale per preparare i Mondiali di Brasile 2014. L’Argentina sarebbe un’idea suggestiva e di primo piano e forse servirebbe a metter da parte le continue diatribe in seno alla federazione superando con una figura esterna le fazioni creatasi all’interno.

  • Argentina-Uruguay 1-1 (4-5 dcr) Video Youtube

    Argentina-Uruguay 1-1 (4-5 dcr) Video Youtube

    Stecca l’Argentina e per l’ennesima volta deve dire addio ai sogni di gloria. E’ l’Uruguay di Tabarez a fermare le velleità di vittoria di Messi e compagni traditi ancora una volta da una scarsa organizzazione di gioco e da tanti solisti che faticano a diventare orchestra. Nonostante la superiorità numerica per quasi un ora l’Argentina non è riuscita a ribaltare l’iniziale vantaggio dell’Uruguay arrivando fino alla lotteria dei rigori dove Tevez si blocca davanti a Muslera. (Il commento della partita)

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  • Argentina ennesimo flop. Uruguay in semifinale

    Argentina ennesimo flop. Uruguay in semifinale

    Non è riuscito nemmeno Batista a dar un’anima alla selezione Argentina costretta a lasciare anzitempo per l’ennesima volta una rassegna finale. L’Albiceleste, fallisce tra le mura amiche facendosi imbrigliare dalle strategie del Maestro Tabarer facendo scivolare la partita sui piani più congeniali all’Uruguay.

    Le formazioni L’Argentina ripropone l’undici vittorioso contro la Costa Rica con Gago in mediana al fiando di Mascherano e in avanti Di Maria, Aguero e Messi alle spalle del Pipita Higuain. Tabarez rinuncia al claudicante Cavani lasciando il peso dell’attacco sulla spalle di Forlan e Suarez. La partita entra subito nel vivo, il bolognese Perez dopo appena un minuto macchia la sua partita con un fallaccio che l’arbitro valuta con un solo giallo. Il roccioso centrocampista ha così la possibilità di metter in rete al 6′ il gol del vantaggio approfittando dell’imbarazzante difesa argentina. La partita è maschia piena zeppa di contrasti duri e l’arbitro fa fatica ad intervenire, la Seleccion ci prova con le individualità di Di Maria e Aguero ma Lugano e compagni formano una diga davanti a Muslera. Messi inventa però il pari in una azione di contropiede trovando Higuain in piena area di rigore, il Pipita fredda Muslera con un perfetto colpo di testa.

    Il gol galvanizza l’Argentina che prende il controllo della partita ma comunque trova difficoltà a concludere verso la porta difesa da Muslera. Un ulteriore vantaggio a Messi e compagni arriva dall’ingenuo Perez che all’ennesimo fallo viene spedito sotto la doccia meritatamente. La strategia di tabarez a questo punto è chiara difesa ad oltranza e allegerimento per Suarez e Forlan chiamati a curare da soli la fase d’attacco. Higuain segna ma in fuorigioco e l’Uruguay si fa pericolosa su ogni palla inattiva, LUgano centra la traversa mentre Caceres trova il gol ma in offside.

    La ripresa non regala nuove emozioni se non nel finale quando Muslera con un doppio intervento strozza la gioia del gol a Tevez (entrato solo al 41′) e al tapin di Higuain. I supplementari passano senza grosse emozioni e alla lotteria dei rigori è decisivo l’errore di Tevez che regala una nuova gioia all’Uruguay ai danni della rivale storica.

    In Argentina adesso è tempo di processi con Messi e Batista come principali bersagli per una nuova occasione persa.

  • Argentina-Uruguay, sfida tra regine. Dubbio Cavani, Lavezzi in panca

    Argentina-Uruguay, sfida tra regine. Dubbio Cavani, Lavezzi in panca

    E’ il big match di questi quarti, la partita fra le due squadre che più hanno vinto in questa competizione, 28 trofei in totale, 14 a testa, è la sfida fra due attacchi stellari e due difese non proprio solidissime, è Argentina-Uruguay.

    © Antonio Scorza/Getty Images
    Le due compagini si sfideranno quando in Italia sarà già mezzanotte e vorranno puntare assolutamente alla vittoria, in una gara che si preannuncia molto equilibrata nonostante il tifo sia tutto per i colori albiceleste. In casa argentina il tecnico Marcelo Bielsa pare intenzionato a confermare la squadra che ha battuto la Costa Rica mantenendo nella squadra titolare Gago, Di Maria ed Higuain e soprattutto Messi in quello che sa fare meglio il trequartista. L’undici di partenza sarà dunque composto da Romero in porta, Zabaleta e Zanetti sulle fasce laterali e Burdisso e Gaby Milito (avvicinato alla Lazio in queste ore) coppia centrale, a centrocampo come detto confermato il madridista Gago che farà coppia con Mascherano, a formare una diga per coprire i 4 delle meraviglie, il Kun Aguero sulla destra, l’attesissimo Messi al centro e Di Maria a sinistra, alle spalle del Pipita Higuain. Argentina (4-2-3-1): Romero; Zabaleta, Burdisso, Gabriel Milito, Zanetti; Mascherano, Gago; Agüero, Messi, Di María; Higuaín
    © Alejandro Pagni/Getty Images
    Nell’Uruguay ancora in dubbio Edinson Cavani, se come probabile non dovesse farcela sarà confermato il modulo più accorto il 4-4-2 con in campo il giocatore della Lazio Alvaro Gonzalez. Unico dubbio quindi sulla disponibilità o meno dell’attaccante napoletano, per il resto tutto confermato Muslera fra i pali, centralmente solita coppia Victorino-Lugano, Maxi Pereira e Caceres sulle fasce, a far coppia con Rios e il matador della scorsa partita Alvaro Pereira, al centro come detto al 90% Diego Perez dovrebbe far coppia con Alvaro Gonzalez, che sostituirà Edinson Cavani, lasciando il peso dell’attacco sulle spalle di Diego Forlan e Luis Suarez. Arbitro dell’incontro il paraguayano Amarilla. Uruguay (4-4-2): Muslera; Maxi Pereira, Lugano, Victorino, Cáceres; Arévalo Ríos, Diego Pérez; Álvaro González, Álvaro Pereira; Forlán, Luis Suárez.

  • Coppa America scatta l’ora dei quarti

    Coppa America scatta l’ora dei quarti

    E adesso i quarti, dopo una fase a gironi alquanto strana, con il solo Brasile, tra le favorite, a chiudere al primo posto nel girone non senza difficoltà e grazie a prestazioni non proprio esaltanti, in linea, del resto con quanto fatto dalle altre due grandi attese di questa Copa, Argentina e Uruguay.

    Le tre grandi del calcio sudamericano, hanno molto deluso le aspettative e hanno raggiunto la qualificazione ai quarti solo nell’ultima gara del girone, dimostrando per certi aspetti dei limiti a livello corale ed individuale che hanno sconcertato molti, tra gli addetti ai lavori. I padroni di casa ad esempio puntavano molto sul loro giocatore più rappresentativo, stiamo parlando di Leo Messi, ovviamente, che ha chiuso però la prima parte della manifestazione con zero gol in classifica e da uno che in questa stagione ha siglato fra campionato e coppa oltre 50 reti, ci si aspettava molto di più dalla pulce. Una nota positiva, invece, è stata quella del sogno di mezza estate juventino, El Kun Aguero, che con i suoi gol ha regalato ben 4 dei 5 punti totali racimolati dall’albiceleste contro avversarie non irresistibili come la Costa Rica e la Bolivia.

    Un’altra grande che non ha esaltato le platee e che sarà proprio avversaria dell’Argentina, è l’Uruguay del tanto atteso bomber Cavani, anch’esso autore di una stagione da incorniciare ma che oltre ad aver deluso per la scarsa vena realizzativa nella Copa, anche per il poco aiuto dato ai compagni in fase di costruzione, cosa che, invece, il Matador aveva sempre fatto nel corso della passata stagione, a peggiorare le cose ci si è messo poi il fastidioso infortunio occorsogli durante la gara contro il Cile che lo ha tenuto fuori anche nell’ultima gara del girone, la speranza è che si rifaccia nelle prossime gare, di certo l’impegno che aspetta la celeste non è dei più agevoli.

    Veniamo poi al Brasile l’altra nobile impegnata in questa competizione, sicuramente la squadra più attesa per la grandissima quantità di talenti presenti in rosa, uno su tutti Neymar, il desiderio neanche tanto nascosto del Real Madrid di Mourinho. Il campioncino del Santos ha deluso le attese almeno fino a ieri sera, quando è stato protagonista della vittoria dell’undici verdeoro sull’Ecuador, siglando una doppietta al pari del suo compagno di reparto Pato. Anche quest’ultimo, dopo essere stato incoronato dal proprio Ct Mano Menezes, come erede di Ronaldo, ha dimostrato il suo valore solo nel match di ieri, nelle precedenti due partite, invece, la sua stella è rimasta molto in ombra.

    Tra le sorprese positive di questa coppa ci sono però le altre nazionali, qualificate ai quarti, se per Cile e Colombia una qualificazione, certo non al primo posto nei rispettivi gironi, era da preventivare, colpisce molto quella di Venezuela e Perù. La vinotinto soprattutto è la vera outsider di questa prima fase, partita con il netto sfavore dei pronostici ed in un raggruppamento che la vedeva sfavorita rispetto ai più quotati brasiliani e paraguaiani, è riuscita a ritagliarsi uno spazio importante con un gioco apprezzabile e sfruttando con le ripartenze e il gioco corale, vista la mancanza d’individualità di spicco, le opportunità che gli avversari gli hanno concesso. Capitolo a parte merita il Perù, la bicolor ha cominciato la propria avventura nella Copa, dovendo fare i conti con numerose assenze di spicco, come Farfan e Claudio Pizarro e con il fiorentino Vargas a mezzo servizio, ma nonostante ciò è riuscita a qualificarsi come miglior terza in un girone competitivo dove la parte da leoni l’hanno fatta Cile ed Uruguay. Nei quarti si troverà davanti una squadra compatta come quella colombiana e non sarà di certo un’impresa facile, con il pronostico tutto a favore dei cafeteros, reduci da una qualificazione autorevole da primi della classe e con il bomber Falcao che pare non aver perso la verve realizzativa che lo ha visto protagonista quest’anno, sia in Europa League sia nel campionato portoghese.

    Altra prima della classe è stata la squadra cilena, guidata dal futuro blaugrana Sanchez e dal possibile juventino Vidal, la Roja ha mostrato nelle sue uscite sprazzi di gioco apprezzabile e di ottima fattura, usando come arma la velocità e l’ottimo palleggio si è imposta in due gare su tre (contro Messico e Perù) ed ha pareggiato la sfida per la conquista della vetta contro la celeste del bomber Suarez, l’impegno che l’attende il prossimo 17 luglio a San Juan, contro il Venezuela non pare proibitivo anzi, sembra scontata la qualificazione alle semifinali, dove verosimilmente dovrebbe affrontare il Brasile, che ai quarti invece se la vedrà con il poco convincente Paraguay, autore nella scorsa partita di un rocambolesco pareggio allo scadere contro la formazione venezuelana, dopo aver guidato la gara per quasi tutto il secondo tempo. I guaranì sono l’ultima formazione ad accedere ai quarti, con un magro bottino di soli tre punti e senza mostrare un gran calcio, affidandosi molto alle individualità di spicco che hanno in avanti, come i due bomber Santa Cruz e Lucas Barrios. Tre punti li ha conquistati anche la vera sorpresa di questa edizione della Copa, ovvero la Costa Rica, che non è riuscita però ad accedere al turno successivo per una peggiore differenza reti. Gli uomini guidati da La Volpe hanno però messo in vista ottime prestazione, e per una squadra inesperta hanno dato del filo da torcere a tutte le avversarie incontrate, inoltre molti dei suoi giovani gioiellini hanno attirato le attenzioni dei club europei, un nome su tutti quello di Joel Campbell, giovanissimo attaccante in forza al Deportivo Saprissa e protagonista della sfolgorante vittoria dei ticos sulla Bolivia.

    La Copa si appresta, quindi, nei prossimi giorni ad entrare nel vivo e c’è da scommettere che le sfide dei quarti di finale saranno molto più emozionanti di alcune gare viste durante la fase a gironi, da seguire con particolare attenzione sarà la sfida fra i padroni di casa dell’Argentina e l’Uruguay, unica partita con il risultato poco scontato degli accoppiamenti usciti fuori dopo la prima parte della manifestazione.

    Questi i match:

    Colombia – Perù
    Argentina – Uruguay
    Brasile – Paraguay
    Cile – Venezuela

    SPECIALE COPPA AMERICA