Tag: arbitro guida

  • Conte, rischio squalifica di 2 turni per Juve-Genoa

    Conte, rischio squalifica di 2 turni per Juve-Genoa

    Antonio Conte potrebbe dover ritornare ad assistere alle partite della Juventus dalla tribuna, almeno per le prossime due giornate di campionato. Dopo la squalifica di inizio stagione per la nota vicenda calcioscommesse, le proteste veementi del post- Juventus Genoa – con tanto di urla “Vergogna, Vergogna” – contro il direttore di gara Guida reo di non “essersela sentita” di concedere il calcio di rigore allo scadere per fallo di mano di Granqvist, potrebbero costargli una squalifica da parte del giudice sportivo Tosel. Ma, in questo caso, non solo Antonio Conte potrebbe “pagare” per tali proteste considerate da più parti “sopra le righe”: infatti, se venisse punito il tecnico salentino, appare assai probabile che possa scattare il deferimento anche per l’amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta, il quale nel post-gara si era presentato ai microfoni per sottolineare il malcontento della Juventus nei confronti della direzione di gara e, soprattutto, per la designazione di un fischietto originario di Torre Annunziata (provincia di Napoli) per la partita della Juventus, considerando gli eventuali “condizionamenti” che ne potessero conseguire per le decisioni dell’arbitro, in particolare nelle fasi decisive della gara.

    Conte, rischio squalifica di 2 giornate | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Conte, rischio squalifica di 2 giornate | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Sotto la lente di ingrandimento del giudice sportivo Tosel, inoltre, ci sarebbero anche alcuni calciatori bianconeri, i quali – come il loro tecnico – a fine gara hanno espresso in maniera decisa il loro disappunto per la decisione dell’arbitro Guida.

    Tra questi, le posizioni da “valutare” sarebbero quella del secondo portiere Marco Storari, di Mirko Vucinic, di Leonardo Bonucci, ed anche di Giorgio Chiellini, presente in tribuna per assistere alla gara e, poi, sceso sul terreno di gioco per dar manforte nelle proteste ai suoi compagni.

    Nelle prossime ore, dunque, giungerà la decisione definitiva del giudice sportivo e, di certo, le polemiche di queste ore non si placheranno: in ogni caso.

  • Andrea Agnelli difende Conte e Marotta: “non siamo Lord”

    Andrea Agnelli difende Conte e Marotta: “non siamo Lord”

    L’uragano di polemiche del post-Juventus-Genoa ancora non si è del tutto placato, in attesa di capire quali saranno le conseguenze disciplinari per Antonio Conte e Beppe Marotta a seguito delle loro proteste per la mancata concessione del calcio di rigore da parte dell‘arbitro Guida per il fallo di mano di Granqvist proprio allo scadere del match. Come noto, dapprima era stato il tecnico salentino ad alzare la voce in campo, scagliandosi contro Guida (che glia avrebbe risposto “non me la sono sentita”) e poi con Romeo, giudice di linea che invece avrebbe assegnato il rigore e, poi, anche Beppe Marotta che – sulla medesima linea di Conte – ha sollevato la problematica dei “condizionamenti geografici” dei fischietti considerando la provenienza napoletana (Torre Annunziata, ndr) dell’arbitro Guida. I toni di Conte e Marotta, molto forti, hanno sollevato un vespaio di polemiche ulteriori nella giornata di ieri ma il presidente Andrea Agnelli, intervenuto ieri sera al gala del Calcio organizzato dall’Aic, ha voluto giustificare il suo tecnico ed il suo amministratore delegato, ed ha preferito sottolineare quali fossero le circostanze particolari nelle quali i due sfoghi si sono manifestati.

    Andrea Agnelli ha fatto leva, così, sul fatto che non si può essere “lord inglesi” appena finisce una partita, “soprattutto se chiusa in modo eclatante”, precisando che le reazioni di Conte e Marotta rientrano nell’ordinarietà del nostro calcio, perchè “ci sono sempre state” ed evidenziando quello che può essere lo stato d’animo seguente ad una gara vissuta con intensità e partecipazione da entrambi. Ma nessuna estremizzazione da parte del presidente bianconero che, anzi, sottolinea che il clima in casa Juventus è di totale serenità e che non è opportuno, come spesso accade, enfatizzare al massimo tutto ciò che accade alla squadra bianconera, nel bene e nel male. Il presidente Andrea Agnelli, poi, ricalca il tema designazioni lanciato a caldo da Beppe Marotta ma, ovviamente, adopera toni molto più pacati, passando la palla al designatore che “valuterà sull’opportunità di certe designazioni”.

    Andrea Agnelli difende Conte e Marotta | © Vittorio Zunino/Getty Images
    Andrea Agnelli difende Conte e Marotta | © Vittorio Zunino/Getty Images

    Intanto, però, le contro-reazioni del mondo del calcio alla veemente reazione juventina non si placano e, nella giornata di ieri, si sono registrate molte dichiarazioni al veleno, sia dalle istituzioni calcistiche che dai diretti concorrenti della Juve nella corsa scudetto. In primis il vicepresidente della Federcalcio Demetrio Albertini che ha sottolineato come la Juventus “ha esagerato, è andata sopra le righe”. Poi, anche il portiere Morgan De Sanctis del Napoli – la squadra che lo stesso Andrea Agnelli elogia nel rendimento e definisce la “vera contendente al titolo di quest’anno”  che, a differenza del suo allenatore Walter Mazzarri che ha preferito non commentare gli episodi accaduti in cada d’altri, ha usato toni decisi, invitando le istituzioni ad analizzare molto dettagliatamente “tutte le reazioni e le chiacchiere dei tesserati della Juventus”.

    In ogni caso, però, le parole e le polemiche come si suol dire le porterà via il vento, soprattutto considerando che l’aspetto più importante sarà il risultato del campo, ciò che verrà sancito a fine stagione, come lo stesso Andrea Agnelli – da persona pragmatica qual è – evidenzia: alla fine chi conta, chi ha ragione, è chi arriva davanti a maggio”.

  • Juventus-Genoa 1-1, Conte contro Guida: “Vergogna”

    Juventus-Genoa 1-1, Conte contro Guida: “Vergogna”

    Juventus-Genoa termina 1-1, con un pareggio che frena la fuga della Juventus (anche se guadagna un punto sulla Lazio che ha perso nel pomeriggio contro il Chievo, ndr) ma soprattutto finisce con un uragano di polemiche e contestazioni, dopo l’episodio del tocco di mano in area di Granqvist al 92‘ con il difensore genoano che tocca in goffa scivolata il pallone, che gli rimbalza sul braccio allargato mentre cade con le braccia allargate in maniera scomposta. Il direttore di gara Guida non lo concede, nonostante il giudice di porta Romeo in un primo momento sembri intenzionato a concederlo: si accende, così, un parapiglia che si rinfocola al triplice fischio finale, con lo stesso Conte che entra in campo urlando “Vergogna, Vergogna” all’indirizzo del direttore di gara e dei suoi assistenti, rivelando, poi, nel post-partita che l’arbitro Guida avrebbe spiegato la mancata concessione del rigore con un “non me la sono sentita”, ed è stata proprio tale frase a far scattare la furia del tecnico bianconero, indignato dalla non assunzione di responsabilità dell’arbitro.

    Una gara, peraltro, già contrassegnata da molti errori nella direzione, come l’episodio del primo tempo con il tocco di braccio di Vucinic, e poi quelli del secondo tempo, con il fallo di Antonelli che trattiene Vucinic per la maglia impedendoli di raggiungere il pallone davanti alla porta, e poi il più eclatante mani di Granqvist che, proprio perchè accaduto in extremis, lascia negli occhi l’impressione di esser stato determinante e, dunque, costituisce la “molla” delle proteste bianconere che si esprimono anche con Beppe Marotta, che addirittura fa riferimento alla provenienza geografica (Torre Annunziata, provincia di Napoli) per comprendere la causa della difficoltà dell’arbitro Guida nell’ assumersi la responsabilità di concedere il penalty proprio allo scadere.

    Juventus-Genoa 1-1, Conte contro Guida | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Juventus-Genoa 1-1, Conte contro Guida | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Episodi a parte, Juventus-Genoa è stato un match intenso, combattuto e tirato nel primo tempo, con la squadra del debuttante Ballardini che mostra gran carattere e voglia di riscatto, e riesce a imbrigliare bene i tentativi bianconeri che, infatti, non riescono ad essere pericolosi anche a causa di un Vucinic troppo nervoso, che si intestardisce con iniziative personali di scarso effetto. Nel secondo tempo, invece, la Juventus entra in campo con ben altro piglio ed inizia a macinare gioco, a tenere palla ed alzare il ritmo e, così, al minuto 54′ giunge la rete che sblocca il risultato su grande intuizione di Vucinic che libera in profondità Lichtsteiner che mette al centro per la deviazione di Quagliarella (il gol è suo anche se Granqvist manda in rete): 1-0.

    Dopo il vantaggio, la Juventus potrebbe raddoppiare ma, a sorpresa, arriva il pareggio da doccia fredda del Genoa al minuto 69′, realizzato proprio dall’ex Borriello (appena entrato) su colpo di testa su cross di Kucka dalla destra: 1-1, Borriello non esulta nella “casa” della sua ex squadra con cui ha vinto lo scorso anno lo scudetto.

    Conte prova a rimediare alla rete subita ed inserisce in campo Giovinco e, poi, il giovane Beltrame all’esordio in serie A, ed è lo stesso Sebastian Giovinco a sfiorare la rete del vantaggio, su un calcio di punizione calciato magistralmente che, però, termina sul palo con Frey ormai battuto. Pochi minuti dopo, anche Beltrame impensierisce Frey, con un bel tiro potente che il portiere francese riesce a respingere. Nel finale il Genoa resta in dieci per l’infortunio di Floro Flores (con i cambi ormai terminati da Ballardini), ed il copione prevede assalto della Juventus, con i rossoblu totalmente rintanati nella propria trequarti difensiva. Il muro del Genoa non crolla, al 92′ il brivido finale è per il colpo di testa di Bonucci che però non inquadra la porta: poi, la scena è tutta per il fallo di mano di Granqvist.

    Juventus-Genoa, le pagelle

    Vidal 7 In grande crescita, sta tornando ai suoi livelli dopo un periodo di flessione fisica

    Bonucci 7 Sicuro e preciso nelle chiusure, azzarda anche qualche “sombrero” in fase di disimpegno

    Borriello 6.5 Entra e segna alla sua ex squadra, con un gol di testa che risulta essere il suo “marchio”

    Juventus-Genoa, il tabellino:

    Juventus (3-5-2): Buffon sv; Barzagli 6.5, Bonucci 7, Caceres 6; Lichtsteiner 6, Vidal 7, Pogba 6, Marchisio 6 (82′ Beltrame), De Ceglie 6 (73′ Giaccherini); Vucinic 6, Quagliarella 6.5 (69′ Giovinco). Allenatore: Conte.

    Genoa (3-5-2): Frey 6,5; Granqvist 6, Manfredini 6 (66′ Rossi), Moretti 6; Pisano 6.5, Kucka 6.5, Matuzalem 6.5, Olivera 6 (59′ Bertolacci), Antonelli 6; Immobile 5.5 (59′ Borriello 6.5), Floro Flores 5. Allenatore: Ballardini.

    Juventus-Genoa 1-1: 54′ st Quagliarella, 69′ Borriello

    Juventus-Genoa, video:

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