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  • Nuovi Stadi: l’Atalanta segue il modello Udinese

    Nuovi Stadi: l’Atalanta segue il modello Udinese

    Il “modello Udinese” nel mondo del calcio è sicuramente la strategia che la famiglia Pozzo ha attuato in questi anni nel mercato: gli osservatori trovano giovani promesse tra Europa, Africa e Sud America capaci e, una volta arrivati a Udine, crescono e successivamente vengono venduti a top club. Tutto questo ha portato a grandi plusvalenze e aumenti del bilancio. L’esempio più celebre è il caso di Alexis Sanchez: arrivato dall’Argentina e successivamente rivenduto al Barcellona per 37 milioni.

    Ma non solo questo è il “modello Udinese”, è anche il discorso degli stadi di proprietà. Infatti da tempo di parla del nuovo Friuli. Alcuni lavori di ristrutturazione iniziarono già a fine estate: il club friulano giocò i preliminari di Europa League al Nereo Rocco, stadio di proprietà della Triestina, che ha ospitato per molto tempo anche il Cagliari. Questo modello che l’Udinese attuerà per il nuovo impianto sarà per metà simile allo Juventus Stadium e per metà simile agli stadi inglesi: stadio di proprietà, con un numero ristretto di posti e senza barriere.

    Il progetto del nuovo Friuli
    Il progetto del nuovo Friuli

    Sarà il Comune della città rappresentata dal club a fornire il terreno in concessione per 99 anni. Il tutto con investimenti mirati, per rendere questi impianti vivibili tutta la settimana attraverso le attività commerciali, proprio, appunto, come lo Juventus Stadium. E come nel caso dell’impianto torinese, il modello Udinese aprirà le porte non a stadi ex novo, ma si tratterà di ristrutturare quelli esistenti (lo Juventus Stadium è posto dove il vecchio Delle Alpi è stato demolito). Per ottenere la concessione del terreno e dello stadio, Pozzo ha versato 4,9 milioni di euro nelle casse comunali, più 21 milioni di obbligo in opere di ristrutturazione, tutto a spese del club. La capienza dello stadio verrà ridotta dagli attuali 40mila a 25mila posti. Il pubblico avrà wi-fi gratuito sempre e ovunque e nel futuro del nuovo Friuli ci sono una clinica riabilitativa, negozi e ristoranti. Concretamente, il progetto consiste nella demolizione e ricostruzione delle nuove curve, Sud e Nord, e della nuova Tribuna Distinti e dell’eliminazione della pista di atletica. L’obiettivo del club è quello di aprire il settore della Curva Nord entro fine 2014 e di avere tutto lo stadio ristrutturato entro il 31 luglio 2015.

    La prima squadra ad imitare tale modello potrebbe essere l’Atalanta. L’intenzione del club nerazzurro è di presentare al Comune di Bergamo un nuovo progetto: 24 mila posti tutti a sedere con museo, store, ristoranti e niente barriere, per un investimento da 30 milioni. L’idea del presidente Antonio Percassi è quella di effettuare i lavori sul Comunale già esistente. In alternativa, il club si muoverà chiedendo in concessione lo stadio per 99 anni, imitando passo per passo i friulani. I bergamaschi condividono lo stadio con l’AlbinoLeffe, attualmente militante in Lega Pro.

    In Serie A e in generale in Europa si parla molto di nuovi impianti: dal nuovo Bernabeu al nuovo Camp Nou, fino all’Italia. Si è molto parlato del progetto del Milan per un nuovo stadio: lasciare San Siro all’Inter e costruire un impianto di proprietà. Stesso discorso per la Roma: il progetto è di costruire uno stadio di proprietà e lasciare l’Olimpico alla Lazio. Per entrambi, però è ancora tutto un progetto. Senza dimenticare l’idea di Preziosi, che vuole un nuovo stadio a Genova.

  • Facundo Parra, il nuovo bomber dell’Atalanta arriva in mongolfiera

    Facundo Parra, il nuovo bomber dell’Atalanta arriva in mongolfiera

    Nel 2011 Antonio Percassi era arrivato alla festa della Dea alla guida di un carroarmato, quest’anno invece il presidente si è “limitato” ad una mongolfiera che ha sorvolato i 15 mila tifosi accorsi nella serata di ieri: con se il numero uno dell’Atalanta ha portato però un regalo agli atalantini; a bordo della mongolfiera infatti c’era Facundo Parra, il nuovo acquisto della squadra bergamasca che è stato accolto magnificamente da tutti i presenti.

    Un’emozione indimenticabile per il ventisettenne argentino che è approdato all’Orio Center proprio nell’ultima delle cinque giornate di Festa della Dea dove si sono riuniti più di 100 mila tifosi. L’ex attaccante dell’Independiente vestirà nella prossima stagione la maglia neroazzurra dopo essere stato contattato da più club, anche inglesi e spagnoli.

    Facundo Parra cominciò la propria carriera calcistica nel 2004 dove indossò la maglia del Chacarita Juniors, società argentina con sede a Villa Maipú, per ben tre stagioni, collezionando 91 presenze ed andando a segno 21 volte. Nel 2007 decise di spostarsi nel Larissa FC in quanto il club aveva richiesto il giocatore più volte: così Parra si trasferì in Grecia dove disputò due stagioni non al massimo livello andando a segno solamente 9 volte in 46 partite giocate.

    Facundo Parra © ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images

    Nel 2009, dopo il flop nel campionato greco tornò al Chacarita totalizzando in un solo anno 35 presenze ed insaccando la rete ben 14 volte. Ritornato ad essere il “Facu” di sempre, comincia ad attirare l’attenzione di molti club ma alla fine opta per l’Independiente che lo acquista dopo un’annata spettacolare: nel giro di due stagioni il campione argentino si guadagna 52 presenze andando a segno 38 volte.

    Ora Parra ha deciso di provare una nuova avventura, arrivando a vestire la maglia dell’Atalanta dove è stato presentato ufficialmente nella serata di ieri e dove Percassi gli ha già fatto intendere che si aspetta molto da lui:

    Tu sai che tifoseria hai qui di fronte, questi sono micidiali – gli ha spiegato davanti alla folla Percassiricordati che qui devi tirar fuori tutto quello che hai e al meglio“.

    Il giocatore, visibilmente emozionato, ha dichiarato di essere contento di vestire la maglia neroazzurra e che darà il meglio di se stesso usando soprattutto il cuore quando scenderà in campo.

  • Intercettazione Doni Fratus, l’Atalanta adesso rischia grosso

    Intercettazione Doni Fratus, l’Atalanta adesso rischia grosso

    E’ un vero e proprio terremoto. I 17 arresti compiuti dalla procura di Cremona due giorni fa hanno allargato lo scandalo sul calcioscommesse e sul grandissimo giro di combine che gravitavano intorno al nostro calcio. Il terzo capitolo dell’inchiesta Last Bet non sono aggrava la posizione di Beppe Signori e Cristiano Doni ma fa entrare in causa altri personaggi più o meno conosciuti nel mondo del calcio ma che rivestivano un ruolo centrale nell’organizzazione con sede centrale a Singapore ma con varie cellule in Italia e nell’est Europeo.

    Cristiano Doni nonostante la condanna a tre anni e sei mesi era, fino a qualche giorno fa, ritenuto innocente dall’Atalanta e difeso senza mezzi termini dai suoi tifosi. Il capitano per molti era stato inserito erroneamente in questo scandalo o come in molti pensavano “ad hoc” per non far perder d’interesse l’inchiesta. L’arresto dell’altro giorno con tentativo di fuga (video) annesso ha però iniziato a far incrinare il rapporto tra Cristiano Doni e i tifosi della Dea che adesso vogliono iniziare a vederci chiaro.

    Cristiano Doni Atalanta| ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Il ruolo del centrocampista dalle indagini è centrale nella combine di tre partite della scorsa stagione, quella che per l’Atalanta segnò il ritorno in serie A, ma adesso è anche accusato di tentativo di manomissione del castello accusatorio attraverso una tangente data a Sartori e al tentativo di corrompere il contenuto di un I Phone agli atti nel processo. Doni pagò le spese legali del processo sportivo a Sartori comprandone il silenzio davanti al procuratore Palazzi e quest’oggi salta fuori una intercettazione dell’ex preparatore del Ravenna in macchina con la ragazza “Se ci va di mezzo l’Atalanta dobbiamo espatriare, cambiare nazione” dice Sartori di un colloquio con Cristiano Doni.

    L’Atalanta intanto inizia a prender le distanze dal proprio capitano e prima Pierpaolo Marino e adesso il presidente Percassi invitano i tifosi a legarsi alla squadra “dimenticando” Doni “Il presidente Antonio Percassi-recita il comunicato – invita la propria tifoseria a stringersi intorno alla squadra, ai suoi ragazzi e ai colori nerazzurri in questo momento così difficile, nella consapevolezza che l’Atalanta sarà in grado di superare questa ulteriore prova con quella dignità e onorabilità che hanno sempre contraddistinto la sua lunga e gloriosa storia”.

    La posizione dell’Atalanta si aggrava però per la presenza di una intercettazione tra Cristiano Doni (dalla scheda rumena) e un’utenza appartenente alla MDF Italia, società presieduta da Isidoro Fratus, consigliere d’amministrazione del club orobico. Per gli inquirenti questa sarebbe la conferma della consapevolezza della società bergamasca agli illeciti di Cristiano Doni.

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  • L’Atalanta presenta Pierpaolo Marino

    L’Atalanta presenta Pierpaolo Marino

    “Lo staff si rafforza con l’arrivo di Marino, perchè l’Atalanta vuole crescere e diventare sempre più importante”. Con queste parole il presidente della squadra di Bergamo, Antonio Percassi, presenta l’ex dirigente del Napoli, Pier Paolo Marino, come nuovo ds degli orobici. Da parte sua Marino si è detto “emozionato, anche se ho trentuno campionati  alle spalle. E’ un orgoglio personale essere qui a Bergamo, lavorerò attraverso gli strumenti di una struttura ampiamente all’avanguardia per una perfetta valorizzazione di quello che è il patrimonio calcistico giovanile e non solo”. “Io vengo a dare il mio contributo e, se ci sarà bisogno, potenziare ulteriormente questa società”.

    Pierpalo Marino | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Il dirigente avellinese, dunque, andrà a rinforzare un management composto già da Lele Zamagna e Beppe Corti: “son convinto che quattro occhi sono meglio di due – sottolinea Marino – Lavoremo in tandem e la sinergia delle tre figure son convinto possano dare un valore aggiunto alla famiglia Percassi”. Ma i rapporti dovranno funzionare anche con l’allenatore Stefano Colantuono: “il nostro obiettivo è quello di allestire una squadra forte e permette a Stefano Colantuono meno rogne possibile, non possiamo affidarci alla fortuna ma alla strategia. Il primo obiettivo sarà quello di abbassare l’età media della squadra, con rigore ed equilibrio”. Un altro nodo importante da sciogliere sarà quello legato all’inchiesta della Giustizia Italiana sul caso Calcioscommesse che potrebbe inibire la promozione in serie A conquistata sul campo dall’Atalanta. Ma Marino non sembra preoccuppato di questo aspetto: “ho la sicurezza che l’Atalanta giocherà in Serie A – dichiara – se ho accettato è perchè son certo della serietà di questa società di professionisti”. Su questo primo anno di Serie A Marino tranquillizza i tifosi atalantini ricordando le sue imprese al Napoli: “quello che posso dire che al primo anno in Serie A a Napoli mi presentai con Hamsik, Gargano e Lavezzi e centrai al primo anno la Coppa Uefa – puntualizza – Chiedo fiducia, perchè quei tasselli che ora hanno portato il Napoli in Champions League sono ancora quei giocatori che avevo pensato io, quando non erano ancora conosciuti nel calcio mondiale”. Fonte: TuttoAtalanta.com