Tag: antonio manganelli

  • De Laurentiis: “Cambiare Giustizia”. Novità in arrivo?

    De Laurentiis: “Cambiare Giustizia”. Novità in arrivo?

    La sentenza emessa dalla Corte Federale nella giornata di ieri, ha eliminato con un colpo di spugna la condanna del Napoli emessa in primo grado della Disciplinare, con i due punti di penalità e i sei mesi di stop a Grava e Paolo Cannavaro, agendo sulla derubricazione dell’illecito sportivo commesso da Matteo Gianello nella tentata combine di Sampdoria-Napoli del 16 Maggio 2010 e trasformandolo in slealtà sportiva. Una vittoria fondamentale per il  Napoli società, e per la sua stagione che ora proseguirà rinvigorita dall’entusiasmo per una battaglia vinta, ma anche una vittoria personale per il presidente Aurelio De Laurentiis che nella delicata giornata decisiva ha deciso di intervenire personalmente con un’arringa degna di un navigato avvocato difensore, esponendo le proprie ragioni, con un discorso intriso di cuore e lucidità, di fiducia nella giustizia e di delusione per ciò che era stato.

    Le sue parole hanno contribuito in qualche modo ad incanalare la giornata della verità in un senso positivo, in barba a tutte le scaramanzie napoletane connesse al giorno numero 17, così come ha evidenziato anche il legale della società, l’avvocato Grassani che non si è tirato indietro nell’attribuire i meriti al presidente De Laurentiis che, a suo avviso, “è stato determinante”. Ecco perchè, dopo la gioia e la grande soddisfazione, il presidente partenopeo affronta di petto il discorso, andando a toccare dei punti molto importanti e, soprattutto, proiettandosi al futuro, ai necessari cambiamenti del sistema di Giustizia.

    Secondo De Laurentiis, dunque, il ribaltamento in secondo grado della sentenza della Disciplinare è stata una vittoria, ma “non solo per il Napoli, ma per tutto il calcio italiano, perchè è come se ci fossimo svegliati dopo vent’anni”. Lo spirito innovatore e riformatore di De Laurentiis, poi, prosegue con la riflessione sulla necessità di cambiamento, in particolar modo connessa al fantasma della “responsabilità oggettiva” dei club, quello spettro cui erano legati i due punti di penalizzazione iniziali: “non va eliminata, ma modificata”.

    De Laurentiis: "Riformare la Giustizia" | © Giuseppe Bellini/Getty Images
    De Laurentiis: “Riformare la Giustizia” | © Giuseppe Bellini/Getty Images

     

    Per intervenire in maniera seria e decisa, però, non basta che il cambiamento riguardi soltanto il mondo calcistico italiano, ma si renderà necessario – secondo De Laurentiis – un pool tra governi europei, al fine di studiare le misure necessarie a combattere la problematica calcioscommesse che, periodicamente, ha gravato pesantemente sull’immagine di questo sport minandone la credibilità, come un “cancro”.

    Un cancro difficile da estirpare, ma che potrebbe riservare nella sua inchiesta qualche altra sorpresa o, meglio, qualche clamoroso colpo di scena, almeno stando alle dichiarazioni, velate dal mistero e dal riserbo, rilasciate nel corso di una conferenza stampa dell’Interpol (proprio sull’argomento “Calcioscommesse il lato oscuro del bel gioco”) in corso alla Scuola Superiore di Polizia di Roma, dal capo della Polizia Antonio Manganelli: “Non vi dico cosa prevedo accadrà nei prossimi giorni sul fronte calcioscommesse, altrimenti sarà la notizia di domani e oscurerà questa conferenza”.

    Non è ancora dato sapere di quali grandi “novità” si tratti, ma è plausibile ipotizzare che siano in arrivo clamorosi sviluppi dalla procure che lavorano all’inchiesta calcioscommesse. Risvolti che, dunque, lasciano in attesa di comprendere meglio cosa accadrà, e cosa dovrà essere fatto per debellare quel “cancro” calcioscommesse che, come ha precisato il segretario generale dell’Interpol Ronald K. Noble, “possiede introiti paragonabili ad una società come la Coca Cola“.

  • Manganelli: “Il calcioscommesse non è finito”. Da Gegic al Napoli

    Manganelli: “Il calcioscommesse non è finito”. Da Gegic al Napoli

    La questione calcioscommesse torna in primo piano dopo le recenti dichiarazioni rilasciate dal capo della Polizia Antonio Manganelli. “Risposte ancora più clamorose”, così Manganelli ha voluto definire i prossimi sviluppi inerenti allo scandalo che ha travolto il calcio italiano quest’estate. Le parole del capo della Polizia suonano come un avviso forte ai naviganti. L’ultima volta infatti che Manganelli recitò simili parole, l’inchiesta sul calcioscommesse subì un’esplosione disarmanti in seno alle società coinvolte. A questo punto è facile immaginare nuove ondata di arresti, titoli apocalittici su carta stampata, telecamere e microfoni sempre accesi, aule di tribunale stracolme, interrogatori fiume, tutto ciò a cui siamo stati nostro malgrado abituati nei mesi caldi delle ultime due estati (da Doni a Conte). Sempre il solito film quindi, visto e rivisto in tutte le salse. Un film che dopo aver destabilizzato le coscienze di giocatori (vedi Criscito) e tifosi, si è poi rivelato un buco nell’acqua (vedi Mauri et similia). Sarà così anche per l’ennesimo sequel?

    GEGIC – E’ atteso in Italia come una sorta di nuova Messia. Almir Gegic, al secolo capo degli zingari, è attualmente in Albania, in una sorta di limbo dorato. In questi mesi di latitanza Gegic non ha però fatto mancare la sua voce. Diverse le interviste rilasciate tra una cena e l’altra ai vari colleghi della carta stampata, autentici Sherlock Holmes dei nostri tempi. In tempi non sospetti Gegic affermò che se avesse parlato lui, tutto sarebbe diventato ancora più difficile, ancora più caotico nel campionato italiano, riferendosi in particolar modo ai giocatori dei club più importanti. Ora sembra pronto a costituirsi davanti la giustizia italiana, lasciando così l’Albania per far ritorno nella Penisola.

    SSC Napoli v Udinese Calcio - Serie A
    L’acquisto di Lavezzi finito nel mirino della Guardia di Finanza | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    TRA BARI E NAPOLI – Oltre a Gegic ci sono altri due calderoni pronti ad esplodere. Il primo è a Bari, dove la procura da tempo indaga sulla squadra biancorossa (da capo a coda), con il caso Ranocchia sempre d’attualità. Il secondo riguarda invece il Napoli. Non è passata inosservata infatti la full-immersion della Guardia di Finanza negli uffici della Figc di Napoli e Roma, senza dimenticare quelli della Filmauro, società a cui fa capo Aurelio De Laurentiis. Manganelli forse si stava riferendo alle voci che vogliono il club partenopeo indagato per irregolarità riguardo i contratti di calciatori come Lavezzi e Datolo?

  • Calcioscommesse, Manganelli fa tremare la Serie A

    Calcioscommesse, Manganelli fa tremare la Serie A

    Lo scandalo del calcioscommesse è pronto ad andare nuovamente in onda con una trama difficilmente immaginabile fino all’estate scorsa. A darne l’annuncio è nientemeno che il capo della Polizia Manganelli, il quale ha anche rigettato qualsiasi ipotesi di amnistia ventilata nei giorni scorsi. Lo spettacolo non riguarderà soltanto i giocatori di seconda e terza fascia, gli attori principali saranno gli stessi calciatori della Serie A, tra cui alcuni nomi eccellenti. Non ci resta che aspettare la presentazione del casting, che con tutta probabilità avverrà nei prossimi giorni.

    PUGNO DURO – Manganelli ha voluto lanciare un chiaro segnale a tutto il mondo del calcio, quando ieri mattina ha parlato dell’inchiesta sul calcioscommesse durante il primo seminario sulla legalità nello sport, tenutosi all’interno della Scuola di formazione della Polizia di Stato a Roma. Ha esplicitamente affermato che presto ci saranno importanti novità, chiarendo come le indagini siano giunte ad un momento cruciale. Riguardo l’amnistia paventata dallo stesso pm di Cremona Roberto Di Martino la scorsa settimana, Manganelli ha dichiarato che non ci sarà alcun provvedimento in questa direzione, rilanciando con forza il concetto di fermezza.

    SERIE A COINVOLTA – Fino ad oggi il calciatore più famoso finito in manette è stato Cristiano Doni. Entro breve però il centrocampista dell’Atalanta potrebbe essere in buona compagnia. I nomi che circolano in queste ultime ore stanno facendo tremare il campionato di Serie A. La prossima stagione i tifosi italiani rischiano di fare i conti con una raffica di asterischi affianco ciascuna squadra della massima serie. Secondo il sito di Sportmediaset, rischiano grosso le tifoserie di Lazio, Chievo e Bologna. Sarebbero infatti finiti nel mirino degli investigatori il vice-capitano biancoceleste Stefano Mauri, il leader gialloblu Pellissier e il difensore degli emiliani Portanova. In oltre gli stessi Bonucci e Almiron, per la loro precedente esperienza a Bari, sarebbero coinvolti nell’inchiesta soprannominata Last Bet.

    daniele portanova | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    PORTANOVA SI TIRA FUORI – Il centrale difensivo del Bologna si è presentato ieri presso la procura di Bari volontariamente per dichiarare la sua estraneità all’intera vicenda. Secondo il quotidiano Il resto del Carlino, Portanova avrebbe confermato agli inquirenti di aver ricevuto tre giorni prima del match Bologna Bari (ultima partita del campionato scorso, conclusosi con il risultato di 4-0 in favore dei pugliesi) la telefonata di Andrea Masiello (ora in forza all’Atalanta), specificando però come sia normale per ex compagni di squadra telefonarsi alla vigilia di una gara che li vede avversari. Ha inoltre dichiarato di aver ricevuto la visita di alcuni parenti dell’ex difensore del Bari, verosimilmente per convincerlo ad attuare la combine, chiarendo di averli mandati via senza che neanche potessero finire il discorso.

    IACOVELLI – Il nome di Portanova era stato riferito agli inquirenti da Angelo Iacovelli, l’infermiere che avrebbe fatto da mediatore tra i giocatori del Bari e i clan locali, il cui scopo era quello di servirsi delle scommesse per riciclare denaro. Durante il suo interrogatorio, Iacovelli affermò di aver avuto rassicurazioni da Masiello riguardo Bologna Bari, per via dell’accordo raggiunto con il difensore del Bologna.