Tag: Antonio Giraudo

  • Calciopoli, sentenza Appello: assolti gli arbitri ma non Giraudo

    Calciopoli, sentenza Appello: assolti gli arbitri ma non Giraudo

    L’ex Amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo, ha visto confermare in Appello la sentenza di condanna in primo grado per Associazione a delinquere e frode sportiva mentre sono stati assolti tutti gli altri imputati.

    C’e’ lo sconto però per Giraudo che, dai tre anni in primo grado, è passato ad un anno e otto mesi ed ha visto anche cancellata la sua figura di “Promotore” del reato come aveva chiesto inizialmente l’accusa. Rimane la condanna per Frode sportiva riguardante la partita Juventus – Udinese 2-1 mentre sono cadute le accuse per le altre partite che avevano portato alla condanna di primo grado: Udinese – Brescia e Roma – Juve.

    Una cosa però salta agli occhi di tutti leggendo la sentenza emessa dagli emeriti giudici di Napoli: gli altri imputati, gli arbitri Pieri e Dondarini ed il presidente dell’associazione arbitri della stagione calciopoli 2004-2005 Tullio Lanese, sono stati tutti assolti. Questa è, a parer di chi vi scrive, l’ennesima dimostrazione di come Moggie soci abbiamo instaurato un sistema talmente solido ed efficace che non hanno avuto bisogno nemmeno degli arbitri per attuarlo in quanto gli stessi vengono sistematicamente assolti dalla giustizia ordinaria.

    Antonio Giraudo
    Antonio Giraudo ©GIULIO NAPOLITANO/AFP/Getty Images

    Ci permettiamo allora di dire che, ancora una volta, la Giustizia non c’e’ in questa vicenda o per lo meno non viene fatta assolutamente chiarezza perché in molti si chiederanno: “Ma come, alteravano le partite con cosa se gli arbitri vengono assolti?” e poi, “ma veramente la Juventus era la sola ad operare in questa sistema oppure di questa ingerenza con gli arbitri se ne avvalevano anche altre squadre?”. Beh, sulla prima domanda la risposta non c’e’ o meglio, è già grave che ci si ponga la domanda mentre sulla seconda abbiamo visto come altre squadre siano state condannate con punti di penalizzazione, altre siano state magicamente recuperate in Champions per poi vincerla l’anno dopo ed altre ancora (meglio dire una squadra..!!!!) si è avvalsa della prescrizione perché le intercettazioni delle sue telefonate sono apparse magicamente “solo” cinque anni dopo lo scandalo.

    I legali di Antonio Giraudo sono sconcertati dalla sentenza d’Appello ed attendono con ansia le motivazioni per ricorrere immediatamente in Cassazione mentre è apparso molto soddisfatto il Procuratore Generale Carmine Esposito per la conferma dell’impianto accusatorio in generale e glissando ovviamente sull’assoluzione degli altri imputati.

    Dopo Antonio Giraudo il 23 maggio sarà il turno di Luciano Moggi, infatti è stata fissata per quella data la prima udienza del processo d’Appello per l’ex Direttore Generale della Juventus e “Deus ex machina” presunto o reale di tutto lo scandalo scoppiato nell’oramai lontana estate del 2006

  • Dossier Luciano Moggi Tavaroli inguaia Moratti

    Dossier Luciano Moggi Tavaroli inguaia Moratti

    Ancora Giuliano Tavaroli protagonista. Stavolta l’ex capo della security di Telecom e Pirelli, ascoltato con riferimento al processo sui dossieri illegali, ha dato conferma di aver ricevuto da parte dell’Inter l’incarico di spiare anche l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, condannato poi nell’ambito dell’inchiesta calciopoli. Tavaroli ha asserito che i report riguardanti l’allora dirigente dei bianconeri furono consegnati direttamente a Giacinto Facchetti, a quei tempi vice presidente dei nerazzurri milanesi, ma ha detto di non sapere se lo stesso poi ebbe contatti in tal senso con Massimo Moratti.

    Prima di Moggi a Tavaroli fu chiesto anche un dossier su De Santis, a quell’epoca arbitro, mentre l’ex capo security di Telecom ha detto di non ricordare se furono svolte delle attività che riguardassero Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus all’epoca. Un’altra importante rilevazione di Tavaroli è arrivata con riferimento al caso del dossier su Moggi: sembrerebbe infatti che fu Adamo Bove, a quei tempi dirigente di Telecom e poi morto suicida, a svolgere l’analisi del traffico telefonico dell’allora dirigente bianconero.

    Luciano Moggi | © PACO SERINELLI/AFP/Getty Images

    L’obiettivo di questa attività di spionaggio nei confronti di Moggi nacque dopo alcune dichiarazioni ricevute dall’Inter, attraverso un arbitro, con riferimento a delle possibili frodi fiscali. Una vicenda a tinte fosche dunque, e il fatto che in ballo vi siano due persone non più in vita come Facchetti e Bove complica ancor di più la situazione per chi sta conducendo l’inchiesta. Staremo a vedere se nei prossimi giorni ci saranno ulteriori novità in merito alla questione, ma sembra comunque che le cose andranno ancora per le lunghe. Con buona pace dei tifosi juventini e dello stesso Moggi che a distanza di anni non dimenticano quanto accaduto, specie in relazione alla retrocessione in B e soprattutto agli scudetti che seguirono all’inchiesta calciopoli. Procedimenti diversi ovviamente, ma accomunati da quest’attività di spionaggio che diede un po’ il via a tutto.

  • Luciano Moggi radiato: “Ricorrerò alla Corte Europea”

    Luciano Moggi radiato: “Ricorrerò alla Corte Europea”

    Luciano Moggi, dopo la conferma della radiazione, ha parlato chiaro, dichiarando guerra al sistema giudiziario italiano.

    Parole forti, ricche di rabbia, accompagnate da tanta delusione: “Ero stato chiaro fin da subito, quando questa storia ebbe inizio. Andrò fino in fondo questo è poco ma sicuro. E’ giusto che si faccia chiarezza su tutto. Qua si vede solo ciò che si vuol vedere. Tralasciando la mia posizione penso alla Juventus, ai suoi tifosi, a ciò che hanno assistito in questi anni. I veri campionati falsati sono quelli dal 2006-2010″.

    Le fasi precenti alla radiazione definitiva di Big Luciano li conosciamo bene: Moggi insieme ad Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini  furono squalificati a vita dalla commissione disciplinare della Federcalcio per le vicende di Calciopoli il 15 giugno del 2011, sentenza poi confermata quando la Corte di Giustizia Federale respinse il ricorso in estate. Sappiamo benissimo, che Moggi era stato sospeso precedentemente per 5 anni dalla Federcalcio con una motivazione chiara, ma non del tutto equa con episodi avvenuti successivamente, dove, altre società calcistiche tennero lo stesso comportamento, ma con conseguenze diverse.

    luciano moggi | © GIULIO PISCITELLI/AFP/Getty Images

    Ecco il “vecchio” comunicato della Federcalcio:

    Il fatto che altri soggetti obbligati all’osservanza della normativa federale possano aver tenuto, in ipotesi tutt’ora da accertare, condotte analoghe a quelle acclarate nei confronti del Moggi dalle sentenze rese, non fa venir meno la gravità di quanto contestato al deferito”.

    Dopo la sentenza definitiva di radiazione da parte dell’Alta Corte del Coni, Moggi, dopo avere analizzato la posizione della Juventus, ha parlato della sua posizione personale: “Come ho già detto, penso alla Juventus, ma penso anche a me è ovvio. Questa è una vera e propria sentenza politica. I due processi sportivi hanno detto che non c’erano illeciti e anche al processo di Napoli è emerso che il campionato 2004-05 era regolare, che il sorteggio degli arbitri era regolare, che le ammonizioni mirate non c’erano. Incalza l’ex D.g bianconero: “Andrò alla Corte Europea per i diritti dell’uomo e vediamo cosa succede. Ci troviamo di fronte ad accuse che non hanno riscontro nei fatti, è una cosa grave ma cosi è e ci difenderemo nelle sedi più opportune. Ripeto, la radiazione è una sentenza politica, hanno cominciato così e vogliono finire così”.

  • Calciopoli, radiazione confermata per Moggi e Giraudo

    Calciopoli, radiazione confermata per Moggi e Giraudo

    Radiazione confermata per Luciano Moggi e Antonio Giraudo. A far rimanere tale la decisione della Corte di Giustizia della Figc ci ha pensato infatti l’Alta Corte di Giustizia Sportiva, che insieme ai due ex dirigenti bianconeri ha confermato la condanna anche all’ex vicepresidente federale Innocenzio Mazzini.

    I tre erano stati condannati dopo i fatti di Calciopoli e agli stessi è stata applicata la pena massima prevista dall’ordinamento sportivo. La decisione dell’Alta Corte, presieduta da Riccardo Chieppa, è stata ufficializzata nella mattinata di oggi attraverso un comunicato che riporta solamente il dispositivo ma non la motivazione che ovviamente sarà resa nota nei prossimi giorni e che di sicuro non placherà le polemiche, specie per ciò che riguarda i diretti interessati.

    luciano moggi | © GIULIO PISCITELLI/AFP/Getty Images

    La decisione dell’Alta Corte rappresenta l’ultimo atto di quella che è la giustizia sportiva per ciò che concerne il caso Calciopoli. Sin dall’inizio le richieste erano quelle di una radiazione di Giraudo, Moggi e Mazzini. Ma inizialmente il presidente Giancarlo Abete, non avendo le idee chiare su chi avrebbe dovuto prendere la decisione su un’eventuale preclusione degli imputati, chiese un parere alla Corte di Giustizia federale e quindi all’Alta di Corte di Giustizia Sportiva presso il Coni.

    A seguito di tale richiesta fatta da Abete venne approfondito il discorso e si individuò una nuova norma di giustizia per indicare il percorso giuridico – sportivo, approvata dalla Federcalcio. In tal modo si svolse un nuovo processo davanti alla Commissione disciplinare che 15 giugno sentenziò la radiazione, poi ribadita poi il 9 luglio anche dalla Corte Federale. Quindi è toccata all’Alta Corte di Giustizia presso il Coni l’ultima parola, almeno per ciò che concerne la giustizia sportiva. E si perché i tre “radiati” possono ancora ricorrere per vie diverse da quella sportiva attraverso un tribuna italiana o la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Staremo a vedere dunque cosa accadrà.

  • Moggi, confermata la radiazione post Calciopoli?

    Moggi, confermata la radiazione post Calciopoli?

    Il 4 aprile prossimo l’Alta Corte di giustizia sportiva si riunirà per confermare o meno la radiazione di Moggi, Giraudo e Mazzini, quest’ultimo ex vicepresidente della Federcalcio. Fra meno di una settimana quindi verrà scritto l’ultimo capitolo della vicenda Calciopoli, che nel 2006 ha stravolto per sempre il mondo del calcio italiano. I legali dell’ex direttore generale della Juventus hanno già dichiarato l’intenzione di procedere oltre la giustizia sportiva, qualora la sentenza fosse negativa, volgendo quindi il pensiero già alla Corte di Giustizia di Strasburgo. Difficile infatti immaginare come nell’ultimo grado di giudizio vengano “magicamente” ridotte le condanne inflitte ai due bianconeri e al vice di Carraro, sancite nei due precedenti processi.

    E’ passato quasi un anno da quando la Commissione Disciplinare della Federcalcio radiò dal mondo del calcio il direttore generale della Juve Luciano Moggi, l’amministratore delegato bianconero Antonio Giraudo e il vicepresidente della Federcalcio Mazzini. Quel 15 giugno del 2011 veniva posto il sigillo (quasi) definitivo al processo Calciopoli, lo scandalo scoppiato nell’estate del 2006, poche settimane prima dell’inizio del Mondiale tedesco che vide il trionfo degli azzurri guidati da Marcello Lippi. Fu proprio la Juventus la squadra a subire la maggiore penalizzazione, con la retrocessione in Serie B la stagione seguente e la revoca degli ultimi due scudetti, quelli del 2004-2005 e del 2005-2006, quest’ultimo assegnato d’ufficio all’Inter.

    luciano moggi | © GIULIO PISCITELLI/AFP/Getty Images

    Contemporaneamente alla retrocessione in Serie B, la Juventus perse la cosiddetta cupola, e la triade composta da Moggi, Giraudo e Bettega venne sciolta. Roberto Bettega però, allora vicepresidente bianconero, non venne coinvolto nello scandalo di Calciopoli e tornò nuovamente alla Juve nella stagione 2009-2010 per ricoprire l’incarico di consulente di mercato, per poi lasciare definitivamente la società sei mesi dopo.

    Sei anni dopo e due sentenze, Moggi attende l’ultimo grado di giustizia sportiva per conoscere il suo futuro. I cinque avvocati che sostengono l’ex direttore generale juventino non hanno voluto rilasciare dichiarazioni in merito alle loro aspettative in merito alla decisione che l’Alta Corte decreterà il prossimo 4 aprile, sebbene abbiano lasciato trasparire pessimismo. Sentenza già scritta? Forse, anche per questo i biglietti per l’Alsazia sono già pronti, destinazione Strasburgo.

  • Radiazione Moggi, l’Alta Corte si prende un altro mese

    Radiazione Moggi, l’Alta Corte si prende un altro mese

    Sembrava dovesse arrivare nel giro di poche ore, poi di qualche giorno adesso invece si dovrà aspettare addirittura un altro mese, l’Alta Corte del Coni infatti dopo aver consigliato alla Federazione di attualizzare le prove sullo scandalo Calciopoli prima di decidere della radiazione di Moggi, Giraudo e Mazzini. Adesso, chiamata in causa direttamente ha deciso di chiedere nuovi riscontri.

    Giraudo insieme a Moggi e Capello | ©PACO SERINELLI/AFP/Getty Images

    “Ritenuta l’esigenza di integrare la documentazione esistente agli atti la Corte ha ordinato alle parti in causa l’espletamento di una serie di adempimenti istruttori, da effettuarsi entro il termine di 30 giorni”.

    L’ennesimo slittamento questa volta sembra sortire un effetto diverso nei tre radiati e nell’opinione pubblica che alla luce delle nuove intercettazioni e degli sviluppi del dibattimento nelle stanze del processo di Napoli chiede a gran voce una verità assoluta e una intera attualizzazione delle accuse che nel lontano 2006 stravolsero le gerarchie del nostro calcio. Non è escluso poi che per emettere un verdetto i componenti dell’Alta Corte abbiano deciso di temporeggiare in attesa che proprio da Napoli arrivi la sentenza di primo grado in modo da aver elementi probanti sulla condotta dei tre ricorrenti

  • Radiazione Moggi e Giraudo, oggi decide l’Alta Corte

    Radiazione Moggi e Giraudo, oggi decide l’Alta Corte

    Inizia questo pomeriggio il lungo periodo di sentenze che secondo le indiscrezioni dovrebbero stravolgere le carte in tavola e modificare colpiti e colpevole nello scandalo a Calciopoli nel 2006. L’Alta Corte del Coni è chiamata a dirimere il ricorso presentato da Moggi, Giraudo e Mazzini contro l’istanza di radiazione comminata ad hoc dalla Figc non tenendo conto dei nuovi sviluppi del processo in corso a Napoli.

    Moggi e Giraudo | Carlo Baroncini/AFP/Getty Images
    Le difese hanno chiesto ed ottenuto dall’Alta Corte di poter attualizzare il processo portando a discolpa dei propri clienti le nuove intercettazioni che dimostrano non l’esclusività delle telefonate tra dirigenti e designatori bensì una prassi consolidata che mirava a far pressioni. Nel caso di Moggi anche la sentenza di archiviazione del “famoso” sequestro di persona di Paparesta a Reggio Calabria ma sopratutto due casi che han fatto giurisprudenza: la radiazione di Enrico Preziosi poi conciliata con la Figc e quella di Walter Sabatini che poi fu tolta perchè giudicata tardiva. Resta da capire poi se la radiazione è valida solo per l’Italia o ha valore anche per la Fifa e in tal caso potrebbe violare il diritto del lavoro dando a Moggi, Giraudo e Mazzini la possibilità di continuare ulteriormente la battaglia con un ricorso alla Corte sui diritti dell’uomo di Strasburgo. E’ prevista la presenza di Moggi e Mazzini mentre per Giraudo ci saranno solo i suoi legali. La Figc continuerà a sostenere di aver agito rispettando le regole mentre resterà da valutare la posizione del Brescia che ha presentato istanza per la radiazione di Palazzi per aver indagato ed emesso sentenza su fatti prescritti. L’Alta Corte dovrebbe prendersi almeno 24 ore per decidere.

  • Radiazione Moggi ricorre all’Alta Corte

    Radiazione Moggi ricorre all’Alta Corte

    Era praticamente annunciato sin dalla decisione del Consiglio Federale ma adesso è ufficiale. Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini continuano la loro battaglia contro la Figc e la radiazione prensentando ricorso all’Alta Corte di Giustizia. A darne l’ufficialità è prorpio l’ente attraverso un comunicato:

    “Moggi, Giraudo e Mazzini hanno presentato ricorso contro la FIGC avverso la decisione emessa dalla Corte di Giustizia Federale della FIGC il 9 luglio 2011 che ha confermato la decisione emessa dalla Commissione Nazionale Disciplinare della FIGC, con cui e’ stata inflitta la sanzione della preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC nei confronti dei suddetti soggetti”.

    Gli ex dirigenti bianconeri e il dirigente federale continuano la loro battaglia sicuri di poter stabilire la loro verità e sono disposti ad arrivare fino a Stasburgo per dimostrare che la radiazione comminatagli non è regolamentare ma un abuso di potere.

  • Moggi, ancora radiazione. Adesso l’Alta Corte

    Moggi, ancora radiazione. Adesso l’Alta Corte

    La Corte di Giustizia Federale della Figc non accetta il ricorso di Moggi, Giraudo e Mazzini confermando la radiazione. A nulla è valso dunque il lungo dibattito di ieri e l’arringa dei legali di big Luciano che attenendosi alle leggi sportive dell’epoca chiedevano la prescrizione.

    Sentenza comunque attesa dell’entourge dell’ex dg della Juventus che già ieri aveva annunciato il ricorso all’Alta Corte, per poi passare per il Tar fino alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo. Anche l’avvocato Prioresci non si dice sorpreso “la sentenza non ci meraviglia. Sono sentenze scritte prima, figlie di norme che non consentono di difendersi. La giustizia sportiva giudica le persone sulla base di sentenze rese. Ci si puo’ difendere da fatti contestati e non da sentenze”.

  • Radiazione? Moggi chiede la prescrizione

    Radiazione? Moggi chiede la prescrizione

    Lo scorso 15 giugno la Corte Federalle accogliendo totalmente le richieste del procuratore ferederale Palazzi ha deliberato per la radiazione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo ed Innocenzo Mazzini. Ieri davanti alla Corte d’Appello i tre imputati di spicco del Processo a Calciopoli hanno continuato a ribadire la loro innocenza chiedendo però la prescrizione del procedimento di radiazione.

    La prescrizione, che in questi giorni è tornata alla ribalta e per molti è stata decisiva nel salvare l’Inter e Moratti da giusta penalizzazione e squalifica, torna alla ribalta ma questa volta per non uscire definitivamente dal mondo del calcio

    A difendere Moggi c’era ancora una volta l’ormai famoso avvocato Prioreschi che durante la sua arringa ha ribadito “Noi riteniamo che la radiazione per Moggi sia prescritta. I fatti di Calciopoli si sono aperti nel 2004/2005 e a seguito delle sentenze l’ultimo termine è quello del 30 giugno 2010. Ci rivolgiamo anche noi alla norma usata dal procuratore l’altro giorno. Il termine per noi era già decorso e questo è un principio e segnalo il caso Agricola come precedente. Chiediamo quindi che venga dichiarata la prescrizione per termini”. Sulla stessa linea anche gli avvocati di Mazzini e Giraudo.

    Immediata e tempestiva la replica di Palazzi “Questo non è un deferimento come le difese intendono. In questo caso bisogna tenere presente qual è il tema di questo procedimento, ossia l’aggiunta di sanzione in un caso di fatti particolarmente gravi”. Il nuovo codice di giustizia sportiva non ha disciplinato i casi ancora pendenti. Questa non è una norma ad personam ma riguarda altri 40 casi, è una norma transitoria e procedimentale. Non c’è stato un esaurimento del rapporto perché si tratta di fatti ancora pendenti. In più non esiste prescrizione per la radiazione per questo respingiamo questa tesi e qualora volessimo prendere in considerazione tale ipotesi i termini si esaurirebbero nel 2013 visto che il procedimento è stato aperto nel 2008″.

    Quest’oggi dovrebbe arrivare il verdetto che comunque stando alle indiscrezioni dovrebbe confermare la radiazione tanto che lo stesso Moggi ha anticipato la sua battaglia fino a Strasburgo, se sarà necessario.