Tag: antonio conte

  • Juve, la carica di Conte, la faccia di Krasic. Video

    Juve, la carica di Conte, la faccia di Krasic. Video

    La Juve vince anche a Siena da grande squadra, aspettando il momento propizio senza concedere nemmeno una palla gol agli avversari. I dettami tattici di Antonio Conte iniziano a funzionare tanto che il gol avviene proprio da una di quelle giocate che lui predilige.

    Nel post partita, oltre la Juve a punteggio pieno, tiene banco un simpatico siparetto tra il mister e Krasic. Il sergente Conte, caricato a pallettoni, catechizza lo spaesato esterno che alla fine si lascia andare in una eloquente espressione di stupore ed incredulità. La domanda adesso è. Avrà capito? L’infortunio di Matri non gli ha permesso di dimostrarlo.

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  • Matri-gol, la Juve espugna Siena 1-0

    Matri-gol, la Juve espugna Siena 1-0

    Sull’insidioso, ma non inviolabile, campo di Siena la Juventus trova il secondo successo stagionale dopo la roboante vittoria all’esordio stagionale nel nuovo stadio. La squadra di Conte, salutato con affetto dalla tifoseria di casa, vince di misura, anche se non esprimendo un buon calcio come fatto con il Parma, grazie alla rete nella ripresa di Matri su assist di Vucinic, dimostrando di saper soffrire e incamerando altri 3 punti preziosi per la classifica.

    Sky
    Il Siena di Sannino è avversario ostico e chi meglio di Conte sa a quali problemi la Juve potrebbe andare incontro conoscendo fin troppo bene la sua ex squadra. E infatti i piemontesi subiscono sin dai primi minuti un pressing asfissiante dei senesi, ben disposti in campo e rapidissimi a ripartire. Gazzi cerca di limitare le giocate di Pirlo e fino a quando vi riesce la Juve è poca roba. Ma quando il regista cresce i bianconeri, oggi in tenuta rosanero, prendono in mano la partita ed è proprio l’ex rossonero a rendersi l’uomo più pericoloso dei suoi, prima angolando troppo il rasoterra dopo un bello slalom in area e dopo concludendo troppo centralmente un tiro dalla media distanza. I toscani ci provano con Calaiò in contropiede, ma è fantastico il recupero di Barzagli che in scivolata sventa il pericolo, e con Mannini che non riesce ad inquadrare lo specchio della porta. Nella ripresa tutti si aspettano il cambio di uno spento e, a tratti, irritante Vucinic e invece Conte lo lascia in campo giusto il tempo per regalare la “genialata” della domenica proprio pochi istanti prima della sua sostituzione: splendida, al 54′, apertura di Pepe a cambiare gioco sul fronte opposto per Giaccherini che serve il montenegrino in area il quale aggira da maestro il difensore avversario con un tocco a seguire offrendo a Matri un comodo appoggio in rete per il suo primo gol stagionale. Protagonisti dell’azione anche le due ali alte di centrocampo, riconfermate dal tecnico dopo la buona prova offerta all’esordio e preferite a Krasic ed Elia costretti a vedere per la seconda volta la partita dalla panchina. Con Vidal, il cui ruolo nella Juve di Conte potremmo equipararlo ad un “sesto uomo del basket”, al posto di Vucinic la Juve aumenta la sua quantità a centrocampo: il cileno, pronto ad aggredire i portatori di palla toscani, si va a posizionare alle spalle di Matri per offrire maggiore protezione nella fase di non possesso palla. Sannino corre ai ripari inserendo prima Larrondo, per un evanescente Gonzalez, e poi togliendo Gazzi sostituendolo con Vergassola, mediano dotato di un maggiore istinto del gol del compagno, in cerca del pari che non arriva nonostante la Juve nei minuti finali soffra, complice anche il calo fisico, senza però rischiare quasi nulla. Escono anche Chiellini e lo stesso autore del gol per problemi muscolari, da segnalare l’ottima prova del riabilitato Grosso che oggi sostituiva lo squalificato De Ceglie sulla corsia mancina. La Juve è in testa alla classifica, in coabitazione con Udinese e Cagliari, tuttavia è ancora presto per dire se i bianconeri saranno capaci di lottare per qualcosa di concreto in questa stagione. Questione di mentalità: lavorare duro in settimana, sacrificio e 90 minuti e più ad altissima intensità la domenica. La ricetta potrebbe essere quella giusta considerando anche già i 5 punti di vantaggio che la Vecchia Signora può vantare sui rivali più accreditati Inter, Roma, Lazio e i campioni d’Italia in carica del Milan che però saranno impegnati stasera nel posticipo con il Napoli (seria pretendente allo scudetto) e potenzialmente potrebbero ritornare a -2 dai bianconeri e, viceversa, i partenopei potrebbero riacciuffare le zebre. Mercoledì il turno infrasettimanale con il Bologna sarà un altro banco di prova per la squadra di Conte. Solo il tempo potrà dare le risposte che tutti gli addetti ai lavori e i tifosi bianconeri si domandano da un pò di tempo.

  • Siena-Juventus, ultime e probabili formazioni. Conte lancia Vucinic

    Siena-Juventus, ultime e probabili formazioni. Conte lancia Vucinic

    Sarà una gara dal sapore particolare questa per Antonio Conte che con la “sua” Juve torna nella “sua” Siena per la prima volta da avversario. Nella città toscana il tecnico ha lasciato un ottimo ricordo per la fantastica cavalcata dello scorso anno nella serie cadetta culminata con la promozione in Serie A della squadra senese, ma oggi pomeriggio Conte dovrà mettere da parte ogni sorta di sentimentalismo e cercare di guidare i bianconeri al successo.

    La Stampa
    Dopo il poker servito al Parma all’esordio, la Juve ha bisogno soprattutto di conferme. Il tecnico non “smonta” il centrocampo confermando Marchisio al fianco di Re Mida Pirlo e Pepe e Giaccherini esterni alti che rispediscono in panchina due fulmini come Krasic ed Elia. Se il serbo non è ancora entrato nelle grazie del tecnico, per l’olandese dovrebbe esserci spazio nella ripresa facendo così il proprio esordio in campionato e con la maglia bianconera. In difesa, a protezione di Buffon, ci saranno Barzagli e Chiellini con Bonucci ancora una volta escluso dall’unidici titolare, sulla destra agirà l’autore del primo gol ufficiale nel nuovo stadio della Juventus Lichtsteiner con a sinistra il “ripescato” Grosso, riarruolato dopo la cessione di Ziegler ai turchi del Fenerbahce nei primi giorni di settembre, al posto dello squalificato De Ceglie. La grande novità è però in attacco dove, al fianco di Matri, giocherà dal primo minuto Mirko Vucinic che relegherà così capitan Del Piero in panca, pronto ad entrare a partita in corso in caso di necessità. Per il numero 10 bianconero anche qualche problemino fisico, un affaticamento muscolare superato però da come si è potuto vedere nell’ultima rifinitura. Infine, dopo l’esclusione di Parma, si rivedrà in panchina Quagliarella. In casa Siena il tecnico Sannino conferma in toto tutta la squadra che ha pareggiato a Catania sette giorni fa: in porta prenderà posto il serbo Brkic con una difesa a 4 composta da Vitiello, Rossettini, Terzi e Del Grosso. In mediana Gazzi avrà il compito di limitare al massimo Pirlo mentre in cabina di regia D’Agostino cercherà di lanciare sulle fasce Mannini e Brienza; coppia d’attacco Gonzalez – Calaiò. I toscani saranno spinti da un Artemio Franchi – Montepaschi Arena stracolmo e che va verso il tutto esaurito, 15 mila i tagliandi venduti. Sannino, lo ha detto in settimana, renderà la vita difficile agli avversari, è pronto a fare lo sgambetto alla Vecchia Signora. Probabili formazioni SIENA – JUVENTUS (ore 15:00) SIENA (4-4-2): Brkic; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Mannini, Gazzi, D’Agostino, Brienza; Calaiò, Gonzalez. Panchina: Pegolo, Angelo, Pesoli, Bolzoni, Vergassola, Troianiello, Larrondo. Allenatore: Sannino. JUVENTUS (4-2-4): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Grosso; Marchisio, Pirlo; Pepe, Vucinic, Matri, Giaccherini. Panchina: Storari, Bonucci, Krasic, Vidal, Elia, Del Piero, Quagliarella. Allenatore: Conte.

  • Juve, il decalogo di Antonio Conte

    Juve, il decalogo di Antonio Conte

    La Juve si appresta a giocare la sua seconda partita stagionale, la terza in calendario, e in molti si aspettano una nuova buona prestazione dai bianconeri superando il Siena e candidandosi a potenziale guastafeste per la vittoria del campionato. L’organico bianconero è qualitativamente ancora al di sotto delle altre big ma possono contare sull’apporto di Pirlo in campo e sopratutto su quello di Antonio Conte considerato sia dalla dirigenza che dai tifosi il vero valore aggiunto per la nuova stagione.

    Il capitano di un tempo è adesso il leader della squadra la faccia vincente della nuova Juve e per far parte della suo gruppo devono attenersi alle sue ferree regole, pena l’esclusione. La Gazzetta quest’oggi per inquadrare il sistema Conte ha riproposto in un decalogo le ferree leggi riportate da Conte nello spogliatoio bianconero.

    1 LA MENTALITA’ – Imporre il gioco per tutta la gara
    In qualunque momento della partita la Juve deve imporre il proprio gioco. Contro il Parma all’86’ sul 4-0 Conte pretendeva pressione sugli avversari e la ricerca del quinto gol: per rispetto del pubblico e anche per mandare un messaggio ai suoi giocatori. Non ci si deve accontentare mai, si può sempre fare meglio.

    2 L’AUTOSTIMA – Vincere per ritrovare fiducia
    Con l’applicazione, la grinta, l’attenzione, la voglia di vincere si può alzare l’asticella dei propri limiti e degli obiettivi stagionali. Vincere aiuta a vincere, quindi bisogna riuscirci più spesso possibile. La Juve deve ritrovare fiducia in sé stessa e incutere timore negli avversari con il suo atteggiamento e il suo gioco.

    3 IL GRUPPO – Gli egoisti sono destinati a sparire
    Gli allenatori e i giocatori passano, la Juve resta. Quindi conta solo la Juve. Le soddisfazioni personali devono arrivare attraverso quelle del gruppo. Quando si segna un gol o quando si vince, si fa festa tutti insieme. Quando si perde non sono ammessi sorrisi. Si usa il «noi», non l’«io». E gli egoisti sono destinati a sparire.

    4 I VECCHI – Del Piero e Buffon siano da esempio
    Alessandro Del Piero e Gigi Buffon devono guidare i compagni nello spogliatoio e in campo: con i fatti, ancor più con le parole. Con l’esempio a Vinovo, ancor più che con le magie in partita. Sono i discepoli, conoscono perfettamente le idee di Conte e devono trasmetterle ai compagni esaltando il concetto di juventinità.

    5 IL LAVORO
    – Non si scherza in allenamento
    Il calcio è passione, ma per Conte è anche e soprattutto lavoro. In allenamento non si scherza, il divertimento arriva quando si applicano bene le idee di gioco. Gli allenamenti sono curati in modo maniacale, nessuno fiata, la concentrazione deve essere massima dal primo all’ultimo minuto. Chi sgarra non gioca.

    6 LA TATTICA – Tutti sanno bene cosa devono fare
    La fantasia è una bella cosa, ma solo negli ultimi 15-20 metri. Prima è tutto organizzato, quasi meccanizzato, mandato a memoria. Dal terzino destro all’ala sinistra ogni giocatore sa cosa fare in qualunque situazione, in fase di possesso o di non possesso. Non si può improvvisare, si devono eseguire gli spartiti.

    7 IL GENIO – Soltanto Pirlo può uscire dal coro
    L’unico che può (ma non troppo) uscire dal coro è Andrea Pirlo: talmente superiore per visione di gioco e tecnica pura da rappresentare un valore aggiunto per il 4 2 4 di Conte. Qualcuno pensava che Pirlo avrebbe faticato a sintonizzarsi sulle frequenze del tecnico: è accaduto l’opposto, c’è stato feeling immediato.

    8 LA FAME – Per molti giocatori è l’ora della verità
    Conte ha espressamente voluto giocatori con grandissime motivazioni. A prescindere dai rispettivi valori tecnici, per Vucinic, Lichtsteiner, Elia, Giaccherini, Estigarribia, Pazienza e anche per alcuni elementi già in rosa è il momento della verità: o vincono adesso e diventano grandi oppure non avranno un’altra occasione.

    9 LO STADIO – Deve diventare un vero inferno
    Gli è bastato guardarlo per comprendere che sarebbe stato un grande vantaggio. Conte ha colto in fretta l’importanza del nuovo stadio e l’ha trasmessa alla squadra: «Fate capire subito che giocare qui è un inferno». E a fine gara ha mandato la squadra sotto la curva: il concetto del dodicesimo uomo non è mai stato così poco retorico.

    10 LA BILANCIA – Occhio al peso. Chi sgarra è fuori
    Conte pretende dalla squadra massima attenzione anche a tavola: ecco perché alcuni pasti settimanali vengono consumati a Vinovo. La prova della bilancia vale quanto l’abilità nel cross o la precisione in area: chi è sovrappeso, anche se di poco, non gioca. La regola vale per tutti e nessuno dubita che venga applicata.

  • Verso Siena-Juventus tre ballottaggi per Conte

    Verso Siena-Juventus tre ballottaggi per Conte

    Le prime giornate sulla panchina della Juventus sono ricche di emozione per Antonio Conte dal debutto allo Juventus Stadium si passerà domenica al ritorno nella sua Siena, piazza che lo ha adottato e con cui ha vinto l’ultimo campionato di serie B. Durante la partita però l’emozione lascerà spazio all’esigenza di continuare a dar forza e risultati al progetto creando nuovo entusiasmo e invertendo il trend delle passate stagione. I moduli delle due squadre sono assolutamente speculari tanto da far presagire una partita aperta e ricca di occasioni.


    Il Siena di Sannino
    . Dopo il pari di Catania il Siena e Sannino fanno l’esordio in serie A davanti ai propri tifosi. La formazione dovrebbe esser praticamente fatta con uno speculare 4-2-4 con Brienza e Mannini esterni d’attacco e D’Agostino in regia “alla Pirlo”. In avanti la coppia Gonzalez Calaiò

    La probabile formazione: Brkic, Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Gazzi, D’Agostino; Mannini, Brienza, Calaiò, Gonzalez.

    Tre dubbi per Conte. Scontata la conferma di Pirlo e Marchisio in mediana e il debutto dal primo di Vucinic restano tre grossi dubbi per Antonio Conte. Il primo è sul ruolo di vice De Ceglie, il reintegrato Grosso sembra la soluzione più ovvia ma non è da escludere lo spostamento di Chiellini a sinistra e il consequenziale inserimento di Bonucci e in ultima ipotesi l’adattamento al ruolo dell’eclettico Vidal. Scontato l’avvicendamento tra Giaccherini e Krasic restano da risolvere i ballotaggi tra Pepe ed Elia e Matri e Del Piero in entrambi i casi i primi sembrano i favoriti.

    I probabili undici anti Siena Buffon, Lichsteiner, Barzagli, Chiellini, Grosso; Marchisio, Pirlo; Krasic, Pepe, Matri, Vucinic.

  • Scudetto 2006, Mancini “non lo sento mio”

    Scudetto 2006, Mancini “non lo sento mio”

    Colpo di scena. Anche Roberto Mancini ripudia lo scudetto del 2006. L’attuale tecnico del Manchester City fu uno dei principali accusatori del sistema Moggi dicendosi spesso penalizzato da eventi poco chiari e spesso a vantaggio della sua Inter. Il Mancio, forse dopo aver sbollito la delusione e alla luce delle nuove intercettazioni, ha abbassato il tiro e in una intervista concessa a Tuttosport e oggi in edicola confessa di non sentire suo quello scudetto “Calciopoli? Non sono parte in causa e mi tiro fuori dal discorso, posso solo dire che sento miei solamente gli scudetti vinti sul campo

    Mancini poi elogia la Juventus per il nuovo stadio attribuendogli il merito di esser sempre la prima a cercare di innovarsi “Faccio i complimenti allo Juventus per lo stadio, i bianconeri come sempre arrivano prima degli altri. Penso sarà un grande vantaggio ed era anche ora di vedere uno stadio decente in Italia”.

    Le ultime battute sono per l’organico allestito per Antonio Conte e le chance di allenare la Juve “La squadra quest’anno è buona e Conte è motivato con tanta voglia di far bene”. – e continua- “Non c’è mai stato nulla di concreto,se ne parla solo quando c’è la possibilità. Siamo professionisti comunque e quando c’è un opportunità…”

  • Juve con i piedi per terra

    Juve con i piedi per terra

    Una rondine non fa primavera e questo in casa Juve si sa, dopo la vittoria schiacciante in casa, nella nuova casa, contro un trasandato Parma, si sono riaccesi facili entusiasmi che molti, a partire da Conte stesso, hanno smorzato. Certo cominciare con il piede giusto e in una cornice come quella del nuovo stadio era cosa importante, ma da qui a pensare che tutti i problemi palesati dalla squadra nelle scorse annate siano spariti ce ne corre. Gli uomini dell’allenatore bianconero sono chiamati ad un duro compito che è quello di far ricominciare a vincere la Vecchia Signora, quello che i milioni di tifosi chiedono è soprattutto un impegno costante domenica dopo domenica, partita dopo partita.

    ©Claudio Villa/Getty Images
    Archiviata dunque la prima di 38 finali, si pensa già al Siena, trasferta molto cara al neo tecnico juventino, che nella scorsa stagione ha raggiunto una meritata promozione in A con i bianconeri toscani, già in casa dei senesi la formazione della Juventus dovrebbe mutare più negli interpreti che sotto l’aspetto tattico, tenendo conto dell’indisponibilità dello squalificato De Ceglie dovrebbe esordire in questa stagione Fabio Grosso, anche se non è da escludere l’inserimento di Bonucci come centrale e lo spostamento di Chiellini sull’ out di sinistra. A centrocampo salvo novità dell’ultima ora confermatissimo il duo delle meraviglie Pirlo-Marchisio, con il sorprendente Vidal pronto ad entrare per portare maggior dinamismo all’azione d’attacco bianconera. Ma è la linea d’attacco che dovrebbe presentare le maggiori novità, ad essere confermati dovrebbero essere, infatti, solo Matri e Pepe, con il secondo dirottato sulla sinistra e Giaccherini a far spazio al rientrate Krasic, più volte messo in discussione dalla carta stampata, ma che nelle ultime ore il proprio procuratore ha pienamente confermato essere nei piani della Juve. A far coppia al centro dell’attacco con l’attaccante ex Cagliari ci sarà con ogni probabilità Vucinic recuperato dall’infortunio alla caviglia e pronto a sostituire un comunque ottimo capitan Del Piero. Una formazione quindi in parte rivoluzionata che però si presenterà all’Artemio Franchi di Siena per riconfermare quanto di buono fatto vedere nei 90′ della sfida contro i gialloblu di Colomba.

  • Agnelli a Vinovo per mantenere la giusta rotta

    Agnelli a Vinovo per mantenere la giusta rotta

    Dagli errori del passato si impara. E’ questa la frase che aleggia con più frequenza in quel di Vinovo, quartier generale della nuova Juve del generale Antonio Conte, il martello, come lui stesso ama definirsi.

    Se è vero, dunque, che dagli errori del passato si impara, alla Juve, dalle ultime stagioni, hanno avuto tanto da apprendere, immagazzinando informazioni, e cercando di non ripetere gli stessi sbagli.

    Ecco perchè, dopo la straripante vittoria dell’esordio contro il Parma, con tanto di poker di gol, tripudio del nuovo stadio tutto esaurito, elogi e complimenti, l’ imperativo è quello di mantenere un low profile, senza voli pindarici nè entusiasmi troppo facili.

    Ecco perchè il presidente Andrea Agnelli ha scelto di essere vicino alla squadra nel primo giorno di allenamenti della settimana, salutando mister Conte ed i giocatori, oltre che l’intero staff tecnico, giungendo proprio sul campo principale dove la squadra era già impegnata nell’allenamento quotidiano, insieme al direttore generale Beppe Marotta ed al direttore sportivo Fabio Paratici. Una presenza che si fa sentire, e che – a differenza delle tante visite dello scorso anno alla Juve di Del Neri – non coincide con un momento di particolare difficoltà.

    L’intera dirigenza al completo, dunque, per assisitere ad una seduta di lavoro molto intensa, in cui i ritmi sono stati potenziati approfittando dell’assenza di impegni infrasettimanali, con un’ ora di allunghi e scatti e con partitella finale sette contro sette a campo ridotto. Alla seconda parte della seduta, però, non ha partecipato il Capitano Alex Del Piero, che ha svolto lavoro differenziato e personalizzato su un campo adiacente, con esercizi di dribbling, scatti brevi e tiri in porta.

    Assenti, invece, Vincenzo Iaquinta- che non ha ancora recuperato dall’ infortunio – ed Amauri, ormai separato in casa.

  • Juve, Del Piero ottimista…ma non troppo

    Juve, Del Piero ottimista…ma non troppo

    Del Piero ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Il Del Piero-pensiero è lo stesso di Antonio Conte. Il veterano e capitano, come l’allenatore, guarda con fiducia al futuro, ma senza esagerare perchè i facili entusiasmi possono tramutarsi velocemente in depressione. Pinturicchio sottolinea il momento di grande euforia: “credo che ci sia, da parte di tutto l’ambiente, dei tifosi in primis, di tutti noi, la voglia di fare qualcosa di diverso. E questo è il primo aspetto positivissimo”. Da calciatore navigato quale è non dimentica che “detto questo, per il nostro percorso di squadra, andremo ad affrontare una settimana molto delicata, a mio avviso. Sono queste settimane che spesso fanno la differenza”. Secondo Del Piero la cosa importante per migliorare è imparare dai propri errori che vuol dire “preparare bene questa settimana, con la concentrazione e la determinazione di quella precedente, la stessa che ci ha permesso di esprimerci al meglio e di vincere la partita contro il Parma”. Domenica prossima contro il Siena, infatti, sarà una gara diversa “ma se riusciremo ad esprimerci al meglio, avremo molte più possibilità di fare risultato”. Anche perchè, spiega Del Piero, quando si vince e c’è grande entusiasmo si tende a minimizzare i problemi invece di curarli e cercare di limarli per essere sempre più competitivi. E soprattutto bisogna essere consapevoli dei propri mezzi in un campionato che vede “indubbiamente, Milan ed Inter che hanno un organico pazzesco. Subito vicino, credo che Napoli, Roma, Lazio e Juve siano lì” sottolinea il capitano. Riguardo al suo futuro Del Piero non azzarda previsioni, ma spera “di rimanere alla Juve più a lungo possibile” e in ogni caso  “oggi non è ancora il momento di parlare di questa situazione” dal momento che il campionato è appena iniziato e c’è un’intera stagione da affrontare. Riguardo alle sirene americane che lo vorrebbero portare negli States rivela che “per il momento, in America ci sono andato solo in vacanza. E va bene così”.

  • Juventus-Parma 4-1, le pagelle. Pirlo fantastico, Giovinco fantasma

    Juventus-Parma 4-1, le pagelle. Pirlo fantastico, Giovinco fantasma

    ©Claudio Villa/Getty Images
    Una Juventus stellare bagna il debutto nel nuovo stadio schiantando il Parma per 4-1, con gol di Lichsteiner, Pepe, Vidal e Marchisio e con il gol della bandiera messo a segno dall’ex Sebastian Giovinco su rigore. Pirlo 8 meravigliosa la partita del regista della nazionale azzurra che manda in gol sia Lichsteiner che Marchisio con due sontuosi assist ed una padronanza del gioco assolutamente unica. Lichsteiner 7 il terzino svizzero spinge in continuazione sulla fascia e non si fa disprezzare nemmeno in copertura.  Segna un gol splendido ed anche storico, visto che è il primo gol della Juventus nel nuovo stadio Barzagli 7 grande sicurezza nel reparto arretrato soprattutto per merito dell’ex Wolfsburg che riesce a comandar e bene la difesa esaltando anche le doti di Giorgio Chiellini Pagelle Juventus (4-2-4) Buffon 6, Lichsteiner 7, Barzagli 7, Chiellini 6,5, De Ceglie 6; Marchisio 6,5, Pirlo 8; Giaccherini 5,5, Matri 6 (57’ Vucinic 6), Del Piero 6,5 (65’ Vidal 6,5), Pepe 7 (65’ Krasic 6). A disp.: Storari, Bonucci, Vidal, Krasic, Elia, Vucinic, Toni. All.: Conte Giovinco 6 sufficienza ottenuta esclusivamente per il rigore trasformato alla fine, per il resto prestazione anonima come tutta la sua squadra. Pellè 4,5 negativo il ritorno in serie A dell’attaccante ex Az Alkmaar, mai pericoloso e mai incisivo per tutta la durata dei 90’ Pagelle Parma (4-4-1-1): Mirante 5; Zaccardo 5,5, Paletta 5, Lucarelli 5,5, Rubin 5; Valiani 5, Morrone 5, Galloppa 5,5, Modesto 5 ( 62’ Biabiany 5); Giovinco 6; Pellè 4,5 (62’ Floccari 5). A disp.: Pavarini, Santacroce, Brandao, Blasi, Nwankwo, Crespo, Pellè, Biabiany. All. Colomba