Antonio Conte e le sue ali, Antonio Conte ed il suo modulo, il 4-2-4 che nelle prime giornate di Campionato, a parte l’esordio contro il Parma, ha lasciato intravedere qualche lacuna. Oltre all’immancabile critica verso Beppe Marotta ed il suo mercato stile fantasy, ci sentiamo di spendere, dopo tante lodi, anche qualche critica verso il nuovo allenatore bianconero.
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Juve, Conte, le ali deludono e la difesa è un rebus
L’arrivo a parametro zero di Reto Ziegler quest’Estate era sembrato ai più un vero e proprio affare per la Juventus considerate le prestazioni fornite del terzino svizzero nei campionati in blucerchiato e la sua caratura internazionale, visto che risulta essere il terzino titolare della sua Svizzera. Ma, a pochi giorni dalla fine del mercato, ecco che Reto va via, in Turchia bocciato da Conte dopo le prime uscite in bianconero con subito una prima riflessione: ma se si boccia Ziegler allora che cosa si dovrebbe dire di De Ceglie e di Grosso? Possibile che Conte consideri De Ceglie nettamente superiore a Ziegler, senza considerare l’affaire Grosso prima emarginato dalla società e poi richiamato nel momento del bisogno. Un’altra spinosa vicenda riguarda la gestione degli esterni, perché mettere subito sotto pressione Krasic etichettandolo come un giocatore “stupido” dal punto di vista tattico, perché lasciarsi scappare Giovinco per poi prendere Giaccherini e poi arrivano Estigarribia ed Elia due scommesse, la prima low cost e la seconda molto cara. Pensiamo che Marotta non abbia fatto tutto da solo e sicuramente qualche indicazione in merito è stata fatta proprio da Conte. Una seconda riflessione va fatta, ovviamente su Beppe Marotta: spendere tanto per l’acquisto di numerosi esterni (avendo già in squadra Pepe,Martinez e Krasic), per poi vederne almeno due ogni domenica accomodarsi in tribuna, era strettamente necessario? Addirittura contro il Catania, per trovare posto a Vidal, che esterno non è ma che è stato pagato tanto, si è dovuto sacrificare un attaccante con buona pace di Del Piero e Quagliarella. Ed allora, forse non sarebbe stato il caso di spendere qualcosa per la difesa dato che le crepe più rilevanti sono state mostrate proprio nel reparto centrale della retroguardia bianconera? Si parla dell’arrivo di Rhodolfo a gennaio, e se fosse troppo tardi? Come al solito, da due anni ci poniamo tante domande sull’operato di Beppe Marotta che è in scadenza di contratto nel 2012 e che lo stesso, qualora la Juventus non riuscisse (giocando una partita a settimana), a raggiungere uno dei primi 3 posti per la qualificazione in Champions, dovrebbe ovviamente non essere rinnovato.© Maurizio Lagana/Getty Images -
Juve, è Chiellini il tallone d’Achille della difesa?
Nonostante il primato in classifica, a dir la verità molto corta, da spartire con l’Udinese di Guidolin, in casa Juventus non regna di certo la tranquillità. A parte la gara all’esordio con il Parma, tatticamente quasi perfetta e con la rete della bandiera dei ducali dell’1-4 arrivata in pieno recupero su un’ingenuità di Paolo De Ceglie, la squadra di Antonio Conte ha evidenziato, nelle ultime tre uscite di campionato, delle lacune difensive evidenti, errori da ricercare nelle prestazioni di Giorgio Chiellini.
Il rendimento del difensore centrale bianconero è vertiginosamente calato negli ultimi anni e da aspirante leader della difesa, sia della Juventus che della nazionale italiana, dopo il ritiro di Fabio Cannavaro e quello ancor prima di Alessandro Nesta, è passato a quello di comprimario; sono già in molti che gli hanno tolto l’etichetta di “miglior difensore italiano”. In due dei tre gol subiti dalla Juventus in questo campionato c’è il suo zampino. In particolare si è visto come il centrale perda spesso l’uomo sui calci piazzati e, piuttosto facilmente, la concentrazione nei minuti decisivi del match: gli esempi lampanti, e più recenti, da riportare sono quelli con Bologna, dove è proprio lui a permettere a Portanova di saltare indisturbato e di insaccare di testa in rete alle spalle di un immobile Buffon, e ieri a Catania dove prima si è fatto sorprendere da Bergessio, abile a prendere posizione sul cross rasoterra e insidioso di Gomez, in occasione del vantaggio etneo e poi stoppando con sufficienza una palla in area di rigore nei minuti finali di gara “servendo” il liberissimo Suazo con Buffon costretto al prodigioso intervento per evitare una certa sconfitta, e sarebbe stata la prima dell’era Conte. E allora ci chiediamo: cosa sta accadendo a Chiellini? Quali sono i motivi di questa sua involuzione? E’ stato sopravvalutato sin dall’inizio oppure è soltanto perchè sta attraversando un periodo non felice della sua carriera? Viceversa chi ha ben impressionato in questa prima parte di stagione è Barzagli che il tecnico ha lanciato definitivamente al fianco di Chiellini a spese di Bonucci, pagato ben 16 milioni lo scorso anno e rivelatosi, per il momento per quanto pagato, un flop. E’ l’ex centrale di Palermo e Wolfsburg a guidare bene il reparto ma di certo non ha potuto fare nulla sugli svarioni difensivi del collega. Che risieda proprio in Chiellini quindi la vulnerabilità della difesa juventina? Solo visionando le prossime gare potremmo avere una risposta, ma il fatto che la Juve abbia praticamente quasi concluso l’acquisto dal San Paolo del centrale brasiliano, in arrivo a gennaio, Rhodolfo la dice lunga sulle intenzioni future del tecnico che pare abbia intenzione di far traslocare Giorgio e impiegarlo nel ruolo di terzino sinistro, come fece per qualche partita lo scorso anno Del Neri, visto anche il “buco” da coprire in quel settore del campo dove nè De Ceglie e nè Grosso offrono ampie garanzie (e allora perchè vendere Ziegler?).© Valerio Pennicino/Getty Images -
Catania-Juventus 1-1, le pagelle. Elia esordio shock, treno Gomez
Un punto ampiamente meritato da Vincenzo Montella che imbriglia, soprattutto nel primo tempo, una Juventus troppo confusionaria che ha pagato, forse, la presunzione di Conte a voler rivoluzionare un modulo che fino ad oggi aveva reso benissimo.
Juventus Conte 5 inspiegabile la scelta dell’allenatore bianconero che schiera un inedito 4-2-3-1 non facendo rifiatare uno tra tra Pirlo e Marchisio, lasciando Matri isolato con Quagliarella e Del Piero scalpitanti e condizionando anche, la disastrosa prestazione di Elia. Elia 4,5 svagato, disattento, assolutamente fuori partita per tutto il primo tempo. Lascia sempre Grosso alla merce di Gomez non riuscendo mai a saltare, ma nemmeno a puntare l’uomo, per tutti i deludenti suoi 45’, forse non era proprio il suo ruolo ma dall’olandese i tifosi bianconeri si aspettano decisamente qualcosa di più. Grosso 4.5 passo indietro per l’eroe di Berlino, che viene preso di mira per tutta la partita da una straripante Gomez. Krasic 7 nel primo tempo la sua prestazione è vicina a quella di Elia, ma è bastato il gol a sboccarlo ed a farlo ritornare quello dell’anno scorso con contropiedi fulminei ed una doppietta sfiorata a metà ripresa Catania Montella 7 l’ex allenatore della Roma azzecca la scelta di Bergessio a scapito di Maxi Lopez, imbriglia benissimo Pirlo e legge bene la differenza di Gomez su un Grosso imbarazzante. Gomez 7 non solo l’assist che regala il vantaggio catanese, ma è tutta la prestazione che convince del “Papu” immarcabile ed irrefrenabile per tutti i 90’. Bergessio 6,5 ripaga benissimo la fiducia riposta in lui da Montella rispondendo presente sull’invito di Gomez ed impegnando severamente Chiellini fino alla sua uscita, occolta dal difensore bianconero con profondo sollievo. Le pagelle CATANIA (4-3-2-1): Andujar 5; Alvarez 6 (28’ Marchese 5,5), Spolli 6, Bellusci 5,5, Capuano 6; Almiron 6,5 (64’ Ledesma 6), Lodi 6, Delvecchio 6; Gomez 7, Catellani 6,5; Bergessio 6,5 (77’ Suazo 5). A disposizione: Kosicky, Marchese, Ledesma, Ricchiuti, Sciacca, Maxi Lopez, Lanzafame. Allenatore: Montella JUVENTUS (4-2-4): Buffon 6,5; Lichtsteiner 5,5, Barzagli 6, Chiellini 5, Grosso 4,5; Pirlo 5,5, Marchisio 5,5 (81’Quagliarella s.v.) ; Elia 4,5 ( 46’ Pepe 6,5 ), Vidal 5,5; Krasic 7 Matri 6 (63’ Del Piero 6 ). A disposizione: Storari, De Ceglie, Bonucci, Vidal, Pepe, Krasic, Toni, Del Piero. Allenatore: Conte.Eljero Elia ©Maurizio Lagana/Getty Images -
Andujar “grazia” la Juve, pari al Massimino. Video
Un altro pareggio per la compagine di Antonio Conte che raddrizza una partita iniziata malissimo dalla Juventus e rimediata nel secondo tempo, grazie al gol di Krasic su gentile concessione di Andujar. Conte presenta una Juventus inedita al Massimino, con il trio rappresentato da Vidal-Elia-Krasic dietro l’unica punta, Alessandro Matri mentre Montella lascia fuori Maxi Lopez a vantaggio di Bergessio.
L’inizio non è assolutamente incoraggiante per l’undici di Antonio Conte, Pirlo viene costantemente aggredito e sbaglia molti palloni, dietro ci si affida ai lanci lunghi di Chiellini che sono naturalmente imprecisi, facendo correre a vuoto in molte occasioni sia Krasic che un evanescente Elia. Il Catania invece è messo benissimo in campo con Gomez spina nel fianco della difesa bianconera con Grosso messo in moltissime occasioni in difficoltà estrema e mai aiutato da Elia sulla fascia sinistra. Conseguenza naturale, il gol del Catania, con Gomez che si fa beffe sia di grosso che di Elia mettendo una palla stupenda al centro con Bergessio che anticipa un disattento Chiellini . la Juventus si affida troppo ai lanci lunghi per un isolatissimo Matri con l’unico pericolo per Andujar rappresentato da un tiro da fuori area di Claudio Marchisio veramente poca roba per un primo tempo molto deludente dei bianconeri. Conte si rimedia nel secondo tempo alla rivoluzione, comunque inspiegabile attuata ad inizio partita, togliendo Elia (olandese fuori dagli schemi voluti dal suo allenatore) per Pepe, capace di unire bene le due fasi di attacco e di difesa. La Juve è più compatta con proprio Pepe che mette una palla invitante per Krasic, il serbo tira da fuori area ed Andujar si dimostra imbarazzante facendosi piegare la mano da una conclusione assolutamente alla sua portata. Il pareggio rinfranca i bianconeri e soprattutto Krasic che si rende protagonista dieci minuti dopo il pari, di una discesa straripante conclusa però nel peggiore dei modi con tiro fiacchissimo che Andujar non può fare meno, questa volta, di parare. Esce Matri per Del Piero ed il capitano juventino regala una palla d’oro a Vidal che dal dischetto sbaglia un rigore in movimento, è l’ultimo sussulto bianconero prima dei dieci minuti finali, tutti targati Catania con Suazo e Catellani che si mangiano due gol praticamente fatti e con Gigi Buffon, a rimediare ad un pasticcio di un Giorgio Chiellini ancora una volta insufficiente. Finisce 1-1 con Antonio Conte che si può consolare, ancora una volta, di un buon secondo tempo della sua squadra ma che deve ragionevolmente recitare un mea culpa per la rivoluzione tattica attuata ad inizio partita, rivoluzione, forse un po’ eccessiva. [jwplayer config=”60s” mediaid=”97797″]Krasic torna al gol al Massiminino ©Maurizio Lagana/Getty Images -
Catania-Juventus ultime e probabili formazioni. Debuttano Elia e Quagliarella
Si annuncia vibrante e spettacolare la partita di questo pomeriggio a Catania tra l’undici di Montella e la Juventus di Antonio Conte. L’ex allenatore giallorosso recupera l’ex Almiron a centrocampo che dovrebbe prendere il posto in regia di Ledesma con Lodi e Sciacca a supporto, in difesa Alvarez e Capuano esterni mentre Spolli e Bellusci agiranno in mezzo. In avanti, alle spalle di Maxi Lopez giocheranno Lanzafame e Gomez.
Nella JUventus due debutti, in avanti al fianco di Matri giocherà Fabio Quagliarella mentre sugli esterni per la prima volta si vedrà all’opera l’olandese Elia. COnferme per Giaccherini, Marchisio e ovviamente Pirlo. In difesa l’unica novità a sinistra dove Grosso darà riposo a De Ceglie. Probabili formazioni: CATANIA (4-3-2-1): Andujar; Alvarez, Spolli, Bellusci, Capuano; Almiron, Lodi, Delvecchio; Gomez, Lanzafame; Maxi Lopez. A disposizione: Kosicky, Marchese, Ledesma, Ricchiuti, Sciacca, Suazo, Catellani. Allenatore: Montella JUVENTUS (4-2-4): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Grosso; Pirlo, Marchisio; Elia, Giaccherini; Matri, Quagliarella. A disposizione: Storari, De Ceglie, Bonucci, Vidal, Pepe, Krasic, Toni, Del Piero. Allenatore: ConteQuagliarella spesso a segno con il Catania ©Marcello Paternostro/Getty Images -
Juve, formazione indecifrabile a Catania. Quagliarella e Elia dall’inizio?
Mister Antonio Conte è soddisfatto di questa sua prima Juve nonostante il rammarico del pareggio con il Bologna. Il tecnico ha visto una squadra che ha cercato ad ogni costo il gol della vittoria anche se in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo, la cosiddetta “fame di vittorie” che la Juve deve avere nel suo dna.
Archiviato il Bologna, Conte si è subito proiettato nella preparazione della successiva partita di campionato che vedrà i bianconeri impegnati nella delicata trasferta di Catania. Per tutti gli addetti ai lavori è compito arduo riuscire a intuire le scelte di Conte che in conferenza stampa, interpellato sulla questione, ha risposto con un semplice “Se ci saranno novità? Giocherà la formazione migliore, questa è la novità. Io faccio le mie scelte in base a quello che vedo in settimana negli allenamenti“. Con il Bologna tutti si aspettavano un turnover che invece non c’è stato, l’unico cambiamento era stato l’inserimento di Krasic dal primo minuto per Giaccherini e il rientro di De Ceglie sulla corsia di sinistra di difesa dopo la squalifica. Per domani però qualcosa il tecnico cambierà perchè se è vero che come dice lui in campo scenderanno gli 11 migliori, allora dovremmo vedere Fabio Quagliarella dal primo minuto che, in silenzio e senza procurare alcun tipo di fastidio all’interno dello spogliatoio, sta lavorando per convincere Conte a concedergli una chance da titolare. L’attaccante di Castellammare di Stabia è stato uno dei grandi esclusi delle prime gare della Juventus così come il neo-arrivato Eljero Elia che quest’anno ha visto le partite solo dalla panchina e, all’ombra dell’Etna, dovrebbe fare il suo esordio stagionale con la maglia bianconera. Chi invece dovrebbe tornarsi a sedere in panca è Krasic, a tratti devastante lo scorso anno ma che non sembra aver instaurato un buon feeling con il tecnico che gli ha sempre preferito sia Giaccherini che Pepe. E’ proprio quest’ultimo che domani ha la certezza di partire da titolare, l’esterno ex Udinese è apparso indispensabile per il gioco richiesto da Conte. Un altro rebus riguarda il centrocampo: a Marchisio potrebbe essere concesso un turno di riposo così, al fianco dell’intoccabile Pirlo, potrebbe giocare il cileno Arturo Vidal. Per il resto la difesa dovrebbe essere la solita con l’unico ballottaggio tra il deludente De Ceglie e Grosso mentre in attacco, con Vucinic squalificato, Matri attende che Conte sciolga le riserve sul suo compagno di reparto: Quagliarella o capitan Del Piero?© Valerio Pennicino/Getty Images -
Juve, preso Rhodolfo. Arriva a gennaio
La nuova Juventus targata Antonio Conte è partita con il piede giusto, due vittorie e un pareggio nelle prime tre uscite stagionali che hanno consentito ai bianconeri di salire in vetta alla classifica di Serie A in coabitazione con Genoa e Udinese.
Se il reparto avanzato è sovraffollato con gente come Quagliarella e Toni costretta a guardare le partite dalla panchina, o addirittura, dalla tribuna, lo stesso non si può dire del pacchetto arretrato dove l’obiettivo principale per il mercato di riparazione è riempire prima possibile la casella del terzino sinistro dopo la partenza di Ziegler ai turchi del Fenerbahce concludendo la sua avventura a Torino dopo soli 3 mesi dal suo arrivo per incomprensioni con il tecnico Conte, che ha lasciato “un buco” in quella zona del campo dove nè De Ceglie e nè Grosso, nonostante la buona prova di questo a Siena, offrono ampie garanzie. La Juventus così sta cercando di correre ai ripari ed è sul punto di ingaggiare il 25enne difensore brasiliano Rhodolfo. L’accordo con il giocatore è stato già trovato da agosto, mancava solo quello con il suo club d’appartenenza, il San Paolo che chiedeva 10 milioni di euro a fronte di una offerta bianconera di 6. Pare che l’intesa, come scrivono i quotidiani brasiliani, tra i due club sia stata trovata sulla base di 8.5 milioni: il gigante Rhodolfo, alto 193 cm, si trasferirà in Italia a gennaio (a campionato brasiliano concluso) a rinforzare la retroguardia della Vecchia Signora. Insomma sarebbe questione solo di definire gli ultimi dettagli e di annunciarne l’ufficialità. Bisognerà ora capire le intenzioni di Conte, se vorrà chiedere a Marotta un ulteriore intervento in difesa ingaggiando un terzino all’altezza in modo tale da affrontare tutto il campionato coperto in quel settore del campo (in questo caso l’addio di Bonucci appare scontato) oppure far traslocare Chiellini sulla fascia sinistra e cercare di “tamponare” fino al termine della stagione (in quest’altro caso Bonucci verrebbe tenuto come primo ricambio di uno tra Barzagli e Rhodolfo).© MAURICIO LIMA/AFP/Getty Images -
Vucinic croce e delizia bianconera
Che Mirko Vucinic non sia un giocatore con un carattere facile e che il suo modo di giocare possa determinare il successo o meno della su squadra in una partita è cosa risaputa nell’ambiente pallonaro, dalle prime uscite con la maglia bianconera è già venuto fuori che l’attaccante montenegrino sarà per larghi tratti della stagione, croce e delizia del proprio allenatore.
L’esempio più lampante sono le prestazioni regalate nelle ultime due partite, a Siena, infatti, Mirko è stato per lunghi tratti assente dl gioco e poco incisivo ma nel momento in cui ha avuto la palla giusta con un invenzione ha consentito a Matri di siglare il gol della vittoria, per poi però essere sostituito da Del Piero. Nella partita interna contro il Bologna, è stato lui stesso a rendersi protagonista della rete del momentaneo vantaggio bianconero, salvo poi rovinare tutto con un’entrata scoordinata e fuori luogo che gli ha procurato la seconda ammonizione e la seguente espulsione. Se si analizza la sua gara fino a quel momento il voto da assegnare all’attaccante è un 6 pieno, nonostante il gol, infatti, il montenegrino non è mai riuscito a risultare pericoloso per la retroguardia bolognese e la prima ammonizione, figlia di una protesta esagerata nei confronti dell’arbitro è segno ancora d’immaturità e di troppa foga agonistica. Si dice che al rientro negli spogliatoi i propri compagni e il tecnico Conte abbiano trovato un Vucinic costernato, che si è subito scusato con tutti per aver lasciato in 10 la propria squadra, scuse ovviamente accettate e che non hanno fatto altro che rafforzare il grande clima di compattezza che si respira in casa Juve, in questo periodo. Di certo Torino non è Roma, e il tanto decantato stile Juve che la nuova società e il nuovo allenatore vogliono riportare in auge poco si confà agli spiriti liberi e ribelli, nonostante nella storia della Vecchia Signora, di teste calde ce ne siano state tante. Proprio per questo sotto la Mole, Vucinic pare aver trovato pane per i suoi denti, il suo tecnico, che lo ha fortemente voluto alla corte bianconera, è un sergente di ferro che sa come piegare i comportamenti esuberanti dei propri giocatori e quindi quest’anno è sicuro che ci sarà da divertirsi.©Gabriele Maltinti/Getty Images -
Juve solo pari, ma sempre in vetta
Alla terza partita arriva la prima frenata della Juventus, in uno stadio che ormai sembra essere un girone dantesco ogni qualvolta che i bianconeri giocano in casa, gli uomini di Conte, incappano in un pareggio contro il Bologna, ma grazie agli altri risultati riescono a mantenere la vetta. La partita comincia con toni molto sommessi, i padroni di casa sembrano non riuscire a sfondare la difesa della squadra rossoblu, ben ordinata in campo e che blocca Pirlo, piazzandogli un uomo fisso alle spalle e asfissiando gli avanti bianconeri con una marcatura a uomo. Il risultato può dunque sbloccarsi solo grazie ad un’invenzione e chi meglio del duo formato dal regista ex Milan e da Mirko Vucinic può riuscire nell’impresa. Ecco che al 29° la Juventus passa, punizione procurata dal montenegrino sulla trequarti avversaria, il regista bianconero si posiziona in battuta e furbescamente lancia subito l’attaccante ex Roma in area, da lì uno come lui non può sbagliare, diagonale ad incrociare sul secondo palo e Gillet è battuto, 1-0 e lo stadio esplode. Sembra adesso tutto facile per la Vecchia Signora e ne è prova anche il fatto che pochi minuti dopo il gol, Krasic con una cavalcata delle sue arriva al limite dell’area e appoggia al capitano, Alex prende la mira e prova un tiro dei suoi a giro sul secondo palo, la palla esce di un nulla. Al 36° è ancora l’esterno serbo a rendersi pericoloso, cross in mezzo di Pepe, svarione della difesa felsinea e palla che arriva sui piedi del biondo esterno, botta di sinistro di prima intenzione ma Gillet risponde presente. Nel calcio si sa niente è scontato ed al 46° che succede l’imponderabile, Vucinic rincorre un avversario e in scivolata tenta di fermarne l’azione, il fallo sarebbe da ammonizione, ma Gava ricorda che il montenegrino è stato già ammonito e lo grazia, in un primo momento, salvo poi essere circondato dai giocatori del Bologna e ritornare sulla propria decisione, secondo giallo e conseguente espulsione, Juve in 10. Ingenuo l’attaccante, troppo condizionabile il direttore di gara.
Inizia il secondo tempo e ci si aspetta la reazione del Bologna, forte anche della superiorità numerica e invece è ancora la Juventus a sfiorare il doppio vantaggio, Pirlo, ancora lui, illumina con un lancio millimetrico e pesca Krasic in area, il serbo stoppa bene e tira sul palo lungo da posizione defilata, la palla sfiora il legno alla destra di Gillet e finisce fuori. Nel calcio una legge non scritta vuole che ad un gol sbagliato ne segua uno subìto, ed, infatti così è. I rossoblu passano, al 51° errore madornale di De Ceglie in area che regala a Casarin un tiro a botta sicura a pochi passi da Buffon, ma SuperGigi compie il miracolo e devia in angolo, sul successivo corner, Portanova sovrasta Chiellini e batte l’estremo difensore bianconero siglando il punto del pareggio. Adesso tutto è ristabilito e pensi che la vecchia Juve si rintani in difesa per cercare di proteggere almeno un punto. Sbagliato. Gli uomini di Conte hanno fame di vittoria e sospinti da un pubblico mai domo nell’incitare, collezionano tra il 61° e il 70° minuto diverse azioni pericolose che solo i riflessi di Gillet e la prontezza di Mudingayi vanificano. La squadra però continua a spingere e anche se non si rende più pericolosa, nonostante l’uomo in meno costringe i rossoblu emiliani a proteggere il bottino con 10 uomini dietro la linea della palla, è la Juve che non ti aspetti è la Juve di Conte, una squadra che come detto ha fame di vittorie e che vuol tornare sulla cresta dell’onda. Due punti persi, come dice il tecnico bianconero, ma il carattere c’è e il lavoro, si sa, alla lunga paga.©Valerio Pennicino/Getty Images -
Juventus-Bologna ultime e probabili formazioni. Tocca a Krasic
Terza di campionato e altra gara complicata per la Juventus di certo i valori in campo sono nettamente a favore della compagine bianconera, ma nel calcio, si sa, niente è scontato e spesso il tasso tecnico di una squadra conta molto poco, vedi Novara-Inter. Come ricordato anche da Conte il Bologna ha fame di punti e la gara contro la sua Juve potrebbe rappresentare un punto di svolta per i rossoblu emiliani. Il tecnico salentino dovrebbe ricorrere ad un turn-over ma non in maniera esagerata, sicuro il rientro di De Ceglie che dopo aver scontato il turno di squalifica ripiglierà la sua posizione sulla propria fascia di competenza. Quindi solita difesa a quattro con Lichtsteiner e appunto De Ceglie sugli esterni e la coppia Chiellini-Barzagli al centro a completare il reparto, ancora panchina per Bonucci. Nella linea mediana del campo uno tra Pirlo e Marchisio dovrebbe osservare un turno di riposo, e al loro posto ci sarà l’attivissimo Vidal visto in queste prime uscite con la maglia bianconera. Prima da titolare anche per Krasic che si riprende la sua fascia di competenza e proverà a sfruttare l’occasione concessagli dal suo mister, l’innesto del serbo coinciderà con l’esclusione di Giaccherini e lo spostamento di Pepe sulla sinistra, panchina per Elia ed Estigarribia. In attacco turno di riposo per Matri, rientrerà il capitano Del Piero a far coppia con Vucinic, pronto ad entrare in campo anche Quagliarella. Juventus (4-2-4): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie; Krasic, Vidal, Pirlo, Pepe; Vucinic, Del Piero. A disposizione: Storari, Bonucci, Marchisio, Elia, Giaccherini, Quagliarella, Matri.
In casa Bologna il tecnico Bisoli dovrà fare a meno di numerosi titolari tra cui Cherubin, Cruz, Gimenez, Loria, Raggi e Taider. Per la trasferta a Torino opterà verosimilmente per un modulo ad “albero di Natale”. Un 4-3-2-1 con davanti a Gillet una difesa rivoluzionata, sulla fascia destra ballottaggio tra Casarini e Pulzetti, con il primo favorito sul secondo, i due centrali saranno Antonsson e Portanova, mentre a sinistra giocherà Morleo. A centrocampo si rivede dal primo minuto Koné, in campo a fianco di Perez e Mudingay. Sulla trequarti Diamanti e Ramirez, molto temuti da Conte, agiranno a sostegno dell’unica punta Di Vaio, soltanto panchina per Acquafresca. Bologna (4-3-2-1): Gillet; Casarini, Portanova, Antonsson, Morleo; Perez, Mudingayi, Koné; Diamanti, Ramirez; Di Vaio. A disposizione: Agliardi, Garics, Vitale, Khrin, Pulzetti, Paponi, Acquafresca.