Meno di un ora all’inizio del big match di San Siro tra Inter e Juventus. Formazione praticamente annunciata in casa bianconera che rispetto a quella vittoriosa contro la Fiorentina ha in Buffon tra i pali l’unica importante novità. Chiellini dunque confermato ancora a sinistra forse per placare la forza propulsiva di Maicon, ennesima panchina per Del Piero.
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Inter-Juventus le formazioni ufficiali. Obi preferito a Stankovic
Ranieri conferma le indiscrezioni lanciando il tandem d’attacco con Pazzini e Zarate mentre Milito finisce nuovamente in panchina. L’unica novità a centrocampo con Obi che viene preferito per la sua dinamicità a Stankovic. Le probabili formazioni di Inter-Juventus: INTER (4-3-1-2): Castellazzi, Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo, Zanetti, Cambiasso, Obi, Sneijder, Zarate, Pazzini. A disposizione: Orlandoni, Cordoba, Jonathan, Muntari, Stankovic, R. Alvarez, Milito. Allenatore: Claudio Ranieri. JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon, Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Marchisio, Pirlo, Pepe, Vidal, Vucinic, Matri. A disposizione: Storari, De Ceglie, Pazienza, Estigarribia, Krasic, Quagliarella, Del Piero. Allenatore: Antonio Conte.Joel Obi | ©Getty Images -
Juve verso l’Inter favorita e capolista
Era il 14 maggio 2006 quando la Juventus di Fabio Capello conquistava lo scudetto guardando tutti dall’alto, poi la giustizia sportiva e Calciopoli stravolsero tutto e la Vecchia Signora fu costretta a ripartire dal calvario della serie B in una e difficile risalita. Quando ti chiami Juve però la vittoria, il primeggiare deve esser il tuo unico obiettivo e in questa stagione con l’avvento di Antonio Conte in panchina insieme alla chimica e l’entusiasmo data dallo Juventus Stadium sembra aver fatto invertire finalmente la rotta. I bianconeri guardano tutti dall’alto nonostante qualche partita di troppo sbagliata ed una squadra che ancora si porta dietro qualche strascico degli errori delle passate stagioni ma per una volta mi sento di esser dalla parte della società. Tutti anche dopo la vittoria contro la Fiorentina guardano l’incertezza finale, l’incapacità di chiudere la partita, la paura di saper vincere. Io invece voglio fissarmi sui i primi 45 minuti di partita, belli, spumeggianti e con una intensità che se solo replicata nel corso del campionato garantirà vittorie e solidità.
Sabato ci sarà forse il match che può dare consapevolezza alla Juventus e distruggere forse definitivamente i sogni di risalita dell’Inter. Il derby d’Italia non vedeva la Juventus favorita e capolista da oramai ben cinque anni e le polemiche innescate quest’oggi da Moratti per l’ennesimo rigore dubbio stagione non possono che far riportare alla memoria dei tifosi nerazzurri i ricordi di un periodo felcie. La Juventus arriva all’appuntamento con il morale alto e forse con una identità di gioco che in casa Inter cercano sin dal momento successivo all’addio di Mourinho. Pirlo è il direttore d’orchestra, Matri la punta di diamante, Pepe il gregario tutto cuore chi sa se a San Siro poi ci sarà la firma d’autore di Del Piero.Conte e Pirlo | ©Marco Luzzani/Getty Images Sport -
Verso Inter Juventus: Moratti e Paolillo “rigori contro? Trend fastidioso”
Il day after il pareggio in trasferta contro l’Atalanta è meno amaro rispetto a quello che la classifica mostra con un’Inter ferma a 8 punti. Dopo le prime timide proteste da parte di Ranieri che l’ha messa sul ridere evitando una polemica forte sul quinto rigore in otto partite disputate, è arrivata una risposta più decisa da parte dell’amministratore delegato nerazzurro Ernesto Paolillo, che ha voluto far sentire la sua voce ai microfoni di Inter Channel senza alzare troppo i toni:
“C’è però amarezza dal fatto che ormai quando c’è un rigore dubbio contro di noi viene sempre dato. Siamo al quinto in otto partite, di questi netti mi sembra non ce ne fosse neanche uno. Troppa superficialità su episodi che andrebbero valutati con più attenzione, oggi per esempio l’arbitro non lo aveva dato ma l’assistente gli ha fatto cambiare idea. Io rispetto la classe arbitrale e non credo ci sia un disegno contro di noi, niente di così grosso o macchinoso, ma credo che la classe arbitrale psicologicamente pensa di dover dare i rigori dubbi sempre contro l’Inter, perché magari non darlo gli fa credere di aver omesso qualcosa, mentre a darlo non succede niente” MORATTI PENSIERO-Lo stesso presidente nerazzurro intervistato questa mattina dai cronisti presenti sotto i suoi uffici della Sara ha voluto commentare in maniera pacata l’arbitraggio di ieri sera, senza lesinare l’evidenza di un trend particolare sui rigori assegnati a sfavore: “Valeri è un bravissimo arbitro, è stato certamente casuale: ma insomma, cinque rigori in nove gare contro di noi cominciano a diventare fastidiosi”. Analizzando il match di ieri non solo dal punto di vista arbitrale, ma sotto l’aspetto del gioco espresso, il numero uno nerazzurro non si dice insoddisfatto, ma punzecchia il principe Milito con una dichiarazione che sicuramente il bomber argentino non apprezzerà in particolar modo: “La squadra mi è piaciuta, non posso dire che i singoli calciatori abbiano giocato male, ci sono stati piccoli errori ma stiamo crescendo. Solo Milito non mi è sembrato in gran forma. La squadra ha pressato tanto, ha tenuto palla ma è mancata la finalizzazione”. L’imminente sfida di sabato contro i rivali storici della Juventus rappresenta un’occasione unica per rilanciarsi in classifica e per la voglia di rivalsa e riscatto. Moratti frena gli entusiasmi parlando di un match da giocare guardando solo ai 3 punti in palio: “Non è la partita del riscatto; sarà una bella partita, ma nessuno cercherà riscatti, né da una parte né dall’altra. Da parte nostra c’è solo voglia di giocare, malgrado ci siano in palio punti importanti per entrambe le squadre”. INTER JUVENTUS– Cosa rappresenta realmente questa sfida? Ci sono ben oltre i 3 punti in palio per il vincitore e questo lo sanno tutti. Ranieri vorrà “vendicarsi” con la sua ex dirigenza per averlo fatto fuori dopo un secondo posto e un campionato più che dignitoso. La Juventus invece vorrà dimostrare di non essere tornata la capolista per puro caso in classifica, battendo i nerazzurri e demolendo in questo modo ogni ambizione di scudetto interista, affossando ulteriormente la squadra di Ranieri in classifica. Ovviamente è l’Inter a partire da sfavorita dopo aver rosicchiato qualche punticino qua e là senza convincere mai nel gioco espresso, con una Juventus che all’opposto ha dimostrato grazie a Conte di riuscire a trovare i risultati esprimendo anche un bel calcio giocato. Le assenze di Julio Cesar e Buffon peseranno in maniera inevitabile su una sfida che dimostrerà quanto la voglia di rivalsa di entrambe le squadre possa essere determinante per superare le difficoltà e essere utile alla conquista della vittoria. Dichiarazioni tratte da Fc Inter News. itMassimo Moratti | ©Claudio Villa/Getty Images -
La Juve torna a sorridere, Bonucci e Matri stendono la Fiorentina
Dopo i due pareggi consecutivi serviva una pronta risposta e così è stato: nell’anticipo della nona giornata di Serie A la Juventus supera la Fiorentina 2-1 e torna momentaneamente, in attesa delle altre gare e di conoscere in particolare i risultati di Udinese, impegnata a Napoli, e Lazio, che riceve il Catania, in testa alla classifica toccando quota 16 punti.
Allo Juventus Stadium i bianconeri di Conte, che imposta la squadra secondo un 4-2-3-1 con Vidal a spaziare tra le linee e Vucinic largo a sinistra in appoggio a Matri, entrano in campo con maggiore grinta e determinazione rispetto ai viola, Pepe si divora il vantaggio già dopo appena una manciata di minuti trovando l’ottima opposizione di Boruc, nel primo quarto d’ora arrivano altre due palle gol con un tiro dalla distanza di Marchisio e una girata in area di Vucinic che esce di poco ma al 16′ le resistenze della Fiorentina vengono piegate. Stesso schema su calcio d’angolo utilizzato contro il Genoa e Juve in vantaggio. A cambiare sono gli interpreti, a parte Pirlo: il regista calcia dalla bandierina rasoterra, Vidal va incontro alla palla e tira, Boruc para ma non trattiene e consente a Bonucci di avventarsi per primo sulla sfera e di insaccare in rete. Il primo tempo è un monologo della Juve che schiaccia letteralmente i viola nella propria metà campo con un totale possesso della palla che consente alla squadra di Conte di arrivare al tiro con una frequenza impressionante (eloquenti alla fine i 14 tiri in porta dei bianconeri contro i 2 soli dei toscani): a cercare il raddoppio sono in successione Matri, con un bel destro al volo che sorvola la traversa, Pepe, che trova ancora Boruc a dirgli di no, e Vucinic che, dal vertice dall’area piccola, dopo aver chiuso il triangolo con Vidal, calcia a lato del palo fallendo una clamorosa occasione. La Fiorentina è in netto affanno e non calcia mai in porta, per la Juve è un tiro al bersaglio ma va al riposo solo con un gol di vantaggio. Nella ripresa Mihajlovic corre ai ripari inserendo Gilardino per uno spento Cerci, togliendo Jovetic dalla morsa dei due difensori centrali bianconeri Barzagli e Bonucci e concedendogli così più libertà d’azione. I progressi dei viola non si fanno attendere e con essi arrivano le prime azioni da gol: Storari si supera alzando sulla traversa un colpo di testa schiacciato di Jovetic, poi Gilardino, sempre di testa, manda di poco a lato. La Juve sembra barcollare di nuovo come con il Genoa e subisce in contropiede il gol del pari: Gilardino scatta sul filo del fuorigioco e dalla destra mette in mezzo per Vargas che invece di tirare intelligentemente appoggia con il tacco all’accorrente Jovetic che disegna una magnifica parabola indirizzata all’incrocio dei pali piazzandola lì dove Storari non può proprio arrivarci. Ancora una doccia gelata i bianconeri che sciupano e rischiano di gettare al vento un’altra partita che avevano saldamente in mano. Ma al 65′ arriva la gran giocata di Pepe che, con il cuore, va via centralmente resistendo prima alla carica di Behrami, poi a quella di Kharja e infine all’intervento di Munari riuscendo a servire Matri, facendo passare la sfera in mezzo ad una selva di gambe avversarie, che non perdona e riporta la Juve avanti. L’attaccante poco dopo ha l’occasione per chiudere il match con un tiro a giro ma trova la grande risposta di Boruc. Nel finale Mihajlovic tenta il tutto per tutto e getta nella mischia anche Santiago Silva e Ljajic per una Fiorentina a trazione anteriore, Conte non vuole rivivere il film già visto con il Genoa e risponde con Pazienza e De Ceglie al posto di Vidal e di uno stremato Pepe, costretto ad uscire per crampi, ridisegnando la squadra secondo un 5-4-1 per lui anomalo per portare a casa i 3 punti fondamentali prima di affrontare il doppio impegno in trasferta terrificante che aspetta la Juve nei prossimi 10 giorni, prima il derby d’Italia con l’Inter a Milano e poi il Napoli al San Paolo. L’assalto viola è sterile e la Juve può tornare finalmente a sorridere dopo i due pareggi che avevano fatto storcere il naso. Per Mihajlovic invece saranno giorni caldissimi, gli impegni della Fiorentina con Genoa e Chievo prima della sosta saranno decisivi per la sua permanenza in panchina.Alessandro Matri | © Valerio Pennicino/Getty Images -
Juventus-Fiorentina, ultime e formazioni. Conte dirotta Vucinic sulla fascia
Obiettivo 3 punti: è questo l’imperativo stasera sia di Conte che di Mihajlovic che di pareggi non vogliono proprio sentirne parlare. Tra poco più di due ore Juventus e Fiorentina si affronteranno allo Juventus Stadium nell’anticipo della nona giornata di Serie A: entrambe le squadre sono reduci da due pareggi consecutivi e con gli identici risultati, i bianconeri da uno 0-0 a Verona contro il Chievo e un 2-2 casalingo con il Genoa, i viola con il pari in trasferta a Cesena e quello tra le mura amiche con il Catania.
Conte non vuole lasciare per strada altri punti importanti soprattutto prima di due sfide delicate e cruciali in trasferta prima a Milano contro l’Inter e poi una settimana più tardi a Napoli. Per evitare altri fischi dal pubblico di fede bianconera, il tecnico tornerà al vecchio modulo, accantonando nuovamente il 4-2-4, grazie al rientro di Vidal recuperato dall’infortunio e in campo dal primo minuto. La novità è però sull’esterno alto di sinistra dove, visto lo scarso impatto in questa stagione di Krasic, con Elia che ancora non convince e l’infortunio di Giaccherini, agirà Mirko Vucinic e che lascerà il posto di centravanti a Matri, escluso nell’ultimo periodo ma rientrato alla grande segnando una doppietta al Genoa. Pepe correrà sull’out di destra mentre Vidal presidierà la zona centrale del campo andando in aiuto di Pirlo e Marchisio in mediana e disturbando i portatori di palla viola e supportando la manovra offensiva in fase di possesso palla. Difesa confermata con Lichtsteiner a destra, Barzagli e Bonucci in mezzo e Chiellini a sinistra, a proteggere i pali, con Buffon infortunato, Storari. Mihajlovic dovrà fare a meno di Montolivo squalificato e il cui posto verrà preso da Kharja. Ancora dubbi su un impiego dal primo minuto di Gilardino ancora convalescente dall’infortunio al ginocchio, se il tecnico viola non dovesse decidere per questa soluzione Jovetic andrà a fare la punta centrale supportato da Cerci a destra e Vargas e sinistra. De Silvestri sostituirà Cassani mentre Munari e Behrami in mediana avranno il compito di disturbare la manovra bianconera. Probabili formazioni Juventus – Fiorentina (ore 20:45) JUVENTUS (4-2-3-1): Storari; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pirlo, Marchisio; Pepe, Vidal, Vucinic; Matri. Panchina: Manninger, De Ceglie, Elia, Krasic, Estigarribia, Del Piero, Quagliarella. Allenatore: Conte. FIORENTINA (4-3-3): Boruc; De Silvestri, Gamberini, Natali, Pasqual; Munari, Behrami, Kharja; Cerci, Jovetic, Vargas. Panchina: Neto, Nastasic, Romulo, Lazzari, Ljajic, Gilardino, Santiago Silva. Allenatore: Mihajlovic.Mirko Vucinic | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images -
Juve-Fiorentina, Conte e Mihajlovic in cerca di punti pesanti
L’anticipo di stasera del turno infrasettimanale Juventus – Fiorentina apre la nona giornata di Serie A. I bianconeri, che giocheranno la seconda partita in casa consecutiva dopo il pari ottenuto sabato scorso con il Genoa, devono ritrovare lo smalto perso delle prime giornate che l’hanno portata a pareggiare qualche partita di troppo, sono infatti 4 i pareggi acquisiti dai bianconeri che risultano essere la squadra con più pari insieme al Catania.
Di fronte troveranno una Fiorentina determinata a non concedere nulla e pronta all’impresa, come ha detto ieri in conferenza stampa il tecnico viola Sinisa Mihajlovic, per essere la prima squadra in assoluto a violare lo Juventus Stadium. Conte, d’altra parte, vuole cancellare i primi fischi della sua gestione riservati dal popolo bianconero al quale non è piaciuto affatto il 2-2 con il Grifone. I 3 punti stasera sono troppo importanti, il tecnico starebbe meditando ad un nuovo cambio di modulo, tornare al 4-1-4-1 (che si legge 4-3-3) e per questo confida nel recupero di Vidal che nell’economia del gioco con questo schieramento si è rivelato preziosissimo. Il cileno però viene da una contusione alla coscia che gli aveva fatto saltare la sfida con il Genoa, per questo motivo è ancora incerta la sua presenza in campo, di sicuro Conte dovrebbe portarlo quantomeno in panchina. Chi invece è sicuro dell’assenza è il portiere Gigi Buffon che sta lavorando per tornare in vista del big match di sabato sera contro l’Inter. In attacco, a seconda del modulo, Matri ora è l’intoccabile, l’altro posto se lo giocheranno Vucinic e Del Piero con Quagliarella che dovrebbe ancora assistere dalla panchina. Dietro scelte obbligate con Storari in porta e Chiellini ancora terzino, a quest’ultimo Conte rinnova la fiducia dopo la partitaccia nell’ultima uscita sintomo di una condizione psicofisica insufficiente. Mihajlovic arriva a Torino con la consapevolezza di essere oggetto dei fischi dei tifosi bianconeri che riempiranno tutti i settori dello stadio andando così verso un altro tutto esaurito dello Juventus Stadium. Il tecnico ha un rapporto “particolare” con la Juventus, che risale ai tempi di quando militava nelle fila dell’Inter. La Fiorentina, dopo una buona partenza, ha perso un pò la bussola stabilendosi a metà classifica, il popolo viola non è mai stato contento dell’operato di Mihajlovic che viene puntualmente contestato ogni settimana auspicando un cambio in panchina, magari con quel Delio Rossi che è attualmente fermo in attesa di qualche chiamata dopo aver rifiutato il ritorno a Palermo. Magari aspetta proprio la chiamata dei Della Valle. Per quanto riguarda gli undici che scenderanno in campo, di sicuro non ci sarà Montolivo squalificato ma il tecnico serbo potrà avere finalmente a disposizione il bomber Gilardino a distanza di tempo dall’infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fuori dai campi di gioco per un mese. Mihajlovic però si aggrappa all’estro di Stevan Jovetic, tornato finalmente sui suoi livelli dopo aver superato il brutto infortunio ai legamenti che lo ha costretto a saltare quasi per intero la scorsa stagione, e reduce dalla doppietta realizzata nel 2-2 finale con il Catania. Dovrebbe tornare titolare anche Vargas che di recente ha avuto problemi con il tecnico viola.Alessandro Matri | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images -
Conte fa il pompiere “Krasic e Chiellini fondamentali”
Per fortuna il turno infrasettimanale dà poco tempo per pensare a ciò che poteva esser e non è stato. I tre punti persi contro il Genoa dopo quelli con Bologna e Catania iniziano a suonare come un campanello d’allarme in casa Juventus con alle porte lo spettro della passate stagione che voleva i bianconeri grandi con le grande e autori di apparizioni sottotono con le cosìddette proviciali. Per due volte in vantaggio contro il Grifone la JUventus pur non con una partita entusiasmante stava portando a casa tre punti fondamentali prima che Caracciolo approfittasse dell’errore difensivo per piazzare la rete del pari.
I due gol del Genoa mettono in discussione ancora una volta la difesa che se non difesa e protetta dal centrocampo denota preoccupanti limiti di tenuta con Chiellini e Bonucci in forte imbarazzo. Proprio Giorgione è finito ancora una volta sottoaccusa per una prestazione altamente insufficiente che riporta in auge il problema in difesa nella Vecchia Signora. Insieme a Chiellini sotto accusa è ancora una volta Milos Krasic entrato per dar profondità e respiro alla manovra bianconera ma protagonista in negativo per aver perso il pallone da cui è nata l’azione del pareggio ospite. Due grane per Conte che però oggi in conferenza stampa ha cercato di placare confermando la sua fiducia incondizionata “Un allenatore deve far rendere tutti al massimo, specie chi attraversa un momento di difficoltà come Krasic e Chiellini. Ma entrambi sono due giocatori fondamentali, se mettiamo in discussione due come loro io inizio ad andare in ansia. Diventa problematico avere dubbi su uno come Chiellini, per me è una certezza. Io devo fare un gran lavoro tecnico, tattico e anche psicologico. Con alcuni giocatori parlo di più di quanto parlo con mia madre e mio padre. Bastone o carota, a seconda della necessità”. Conte adesso però deve trovare le risposte sul campo e dimostrare di non aver esaurito l’onda inziale dello Juventus Stadium dove i tifosi sabato hanno scelto ancora una volta di stare con Del Piero criticando l’operato di Andrea Agnelli. Domani l’anticipo della nona giornata contro la Fiorentina è l’occasione giusta per rivoltare pagina e metter alle spalle le inevitabili polemiche.Antonio Conte | ©Getty Images -
Matri non basta, Juve bloccata dal Genoa 2-2
E fanno 4 su 7. Altro pareggio per la Juventus che nell’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A lascia per strada altri due punti importanti facendosi rimontare per due volte il vantaggio da un Genoa che non si è mai arreso. In uno Juventus Stadium esaurito, brilla finalmente Matri, autore della doppietta bianconera ma, in contrasto, si registra un’altra partita da insufficienza piena per Chiellini, colpevole in entrambi i gol genoani.
Malesani sorprende tutti con la decisione di lasciare in panchina Kucka e dare spazio dal primo minuto a Seymour davanti alla difesa infoltendo il centrocampo preferendo la duttilità tattica di Merkel alla fantasia di Jorquera. Il tedesco si rivelerà la chiave tattica di successo per il Genoa eseguendo alla lettera il compito affidatogli dal tecnico rossoblu facendo da collante tra centrocampo e attacco infastidendo la manovra di Pirlo e supportando, in fase di possesso, Palacio isolato là davanti. Tutto confermato invece per Conte che torna al 4-2-4 bocciando sia Krasic che Elia scegliendo Estigarribia come esterno alto oltre a Pepe e affiancando Matri a Vucinic in attacco. La scelta si rivela azzeccatta perchè dopo appena 6 minuti la Juve va già in vantaggio, Pirlo esegue uno schema su un corner servendo al limite dell’area Marchisio che conclude di prima intenzione, sulla traiettoria della palla si trova Matri che corregge in rete tagliando fuori il portiere Frey. Vantaggio meritato per i bianconeri entrati in campo con una grande determinazione e che legittimano il risultato nei primi 20 minuti di gioco. Il Genoa prende le misure e comincia ad uscire fuori guadagnando metri su metri, il pari giunge alla mezz’ora quando Merkel se ne va sulla sinistra e serve un cross preciso per la testa di Marco Rossi che solo in area di rigore schiaccia di testa e supera Storari per l’1-1. Colpevole però Chiellini che lascia il capiano rossoblu libero di staccare di testa indisturbato. Juve colpita ma non accusa il colpo perchè poco prima della fine del primo tempo su un erroraccio di Veloso, Vucinic avrebbe l’opportunità di riportare avanti la Vecchia Signora involandosi verso la porta avversaria ma il tiro dell’ex attaccante della Roma è troppo centrale e viene respinto da Frey. Che Conte striglia i suoi negli spogliatoi si capisce sin dai primi minuti della ripresa, la Juve preme sull’acceleratore alla ricerca della seconda rete, ci prova ancora una volta Matri dopo una sgroppata di Pepe ma è ancora Frey a dire di no mandando in calcio d’angolo. Il gol è nell’aria e arriva puntuale al minuto 58 quando su un passaggio di Vucinic, Pirlo ha l’intuizione geniale di fare velo per Matri che ben appostato al centro dell’area di rigore non sbaglia e trafigge l’estremo difensore genoano. Juve di nuovo avanti per il delirio dei 40 mila spettatori di fede bianconera che cominciano ad assaporare il gusto dei 3 punti e il primato solitario in classifica. Conte ridisegna la squadra e passa ad un più prudente 4-5-1 togliendo un esterno, Estigarribia, per un mediano, Pazienza, per dar man forte nella zona nevralgica del campo a Pirlo e Marchisio, e retrocedendo Vucinic e Pepe sulla linea dei centrocampisti nella fase di non possesso, Malesani corre ai ripari e inserisce Caracciolo per Jankovic, per dare più peso in attacco, e Kucka per Seymour. Merkel mette i brividi ai tifosi di casa quando di testa coglie la traversa sugli sviluppi di un calcio di punizione, Malesani ci crede e si gioca la carta Jorquera nel finale mentre invece sul fronte opposto Krasic, il grande escluso, prende il posto di uno spento Vucinic. Ed è proprio a 5 minuti dal termine che viene premiato il coraggio del tecnico del Grifone perchè l’azione che porta al pareggio viene confezionata dai tre giocatori entrati nella ripresa: Jorquera effettua un lungo cros dalla sinistra sul secondo palo per Kucka, lo slovacco spizza la palla di testa e Caracciolo si avventa come un avvoltoio, pardon, come un Airone beffando Bonucci e Storari in uscita. Ancora una volta, però, è palese l’errore di Chiellini che lascia Kucka libero di saltare e colpire la sfera, poi la marcatura sbagliata di Bonucci sull’attaccante genoano e l’uscita un pò avventata di Storari completano il pasticcio. La Juve accusa il colpo e barcolla nei minuti finali rischiando addirittura il colpo del ko, Storari questa volta si fa trovare pronto sulla conclusione potente da fuori area di Jorquera, poi sul corner è ancora Caracciolo che gela per un attimo lo Stadium mandando alto da due passi. Finisce così 2-2. La Juventus esce tra i fischi del proprio pubblico, i primi della gestione Conte. Martedì c’è la Fiorentina per un’altra gara in casa, questa volta i 3 punti sono necessari per affrontare con la giusta carica e concentrazione le due trasferte consecutive terribili con che l’ aspettano in sette giorni con Inter e Napoli che ci diranno se questa Juventus potrà lottare davvero per lo scudetto o, perlomeno, per le posizioni di testa. Il Genoa invece torna a casa con il morale alto e con la consapevolezza di aver strappato un punto importante in un momento delicato del campionato, merito soprattutto di Malesani che ha preparato una partita (quasi) perfetta.Andrea Caracciolo | © Claudio Villa/Getty Images -
Juventus-Genoa, ultime e formazioni. Conte boccia Krasic e Elia, Estigarribia dall’inizio
Cresce l’attesa per l’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A. In uno Juventus Stadium tutto esaurito, i padroni di casa della Juventus affronteranno il Genoa di Alberto Malesani per continuare il trend di risultati utili consecutivi.
I bianconeri, che devono proteggere il primato – condiviso con l’Udinese – in classifica, dovranno rinunciare per cause di forza maggiore a Gigi Buffon e Arturo Vidal, fermi rispettivamente per una contusione ad una spalla, che potrebbe fargli saltare anche la sfida con l’Inter di domenica prossima, e per una contusione ad una coscia. In particolare per il centrocampista cileno il tecnico, nonostante il giocator fosse sulla via del completo recupero, ha preferito non rischiarlo non convocandolo per il match di stasera. Spazio così tra i pali a Marco Storari che farà il suo debutto stagionale dopo aver sostituito il portierone della nazionale per gran parte della scorsa stagione, mentre per sopperire all’assenza del centrocampista Conte accantona temporaneamente il 4-1-4-1 delle ultime uscite tornando al suo 4-2-4. Difesa confermata con Lichtsteiner e Chiellini sulle fasce e Barzagli e Bonucci al centro del reparto, la linea mediana sarà formata dall’intoccabile Pirlo e Marchisio, in attacco Matri rientrerà titolare affiancando Vucinic con Del Piero che siederà in panchina. La vera novità riguarda l’esterno offensivo sinistro: Pepe, come di consueto, agirà sulla corsia di destra mentre su quella opposta Conte, considerata anche l’indisponibilità di Giaccherini che ne avrà per una ventina di giorni, lancia dal primo minuto il paraguaiano Estigarribia bocciando sia Krasic che Elia, oggetto misterioso di questa prima parte di stagione bianconera. In casa Genoa si respira ottimismo, Malesani ha preparato i suoi uomini per una gara difficile e per questo ha chiesto ai suoi di scendere in campo con la massima concentrazione con la speranza di essere il primo ad interrompere l’imbattibilità dello Juventus Stadium così come fece il Genoa di Bagnoli nella stagione ’90-’91 quando l’allora nuovo stadio della Juve, il Delle Alpi, venne violato per la prima volta proprio dal Grifone con un gol di Tomas Skuhravy. La formazione che scenderà in campo è quella annunciata alla vigilia con Frey a difendere i pali, Mesto e Antonelli a spingere sulle fasce e Moretti che sostituirà lo squalificato Kaladze al centro della difesa a far coppia con Dainelli; in mediana Kucka dovrà limitare il raggio d’azione di Pirlo con Veloso pronto a lanciare sulle ali Rossi, a destra, e Jankovic, a sinistra mentre il baby talento cileno Jorquera giocherà dietro l’unica punta Palacio. Finiscono in panchina Bovo, Constant e Caracciolo. Probabili formazioni Juventus – Genoa (ore 20:45) JUVENTUS (4-2-4): Storari; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pirlo, Marchisio; Pepe, Matri, Vucinic, Estigarribia. Panchina: Manninger, Grosso, Pazienza, Elia, Krasic, Del Piero, Quagliarella. Allenatore: Conte. GENOA (4-4-1-1): Frey; Mesto, Dainelli, Moretti, Antonelli; Rossi, Kucka, Veloso, Jankovic; Jorquera; Palacio. Panchina: Lupatelli, Granqvist, Bovo, Merkel, Constant, Caracciolo, Pratto. Allenatore: Malesani.Marcelo Estigarribia | © Valerio Pennicino/Getty Images -
Juve all’ostacolo Genoa, Malesani prepara lo sgambetto a Conte
Stasera nell’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A la Juventus ospiterà allo Stadium, finito nei giorni scorsi sotto la lente d’ingrandimento della procura di Torino, il Genoa di mister Malesani.
Come dicevamo, lo Juventus Stadium è stato dichiarato agibile dal prefetto del capoluogo piemontese Alberto Di Pace dopo una riunione tenutasi ieri con il sindaco Piero Fassino e il presidente del club bianconero Andrea Agnelli accompagnato dal dg Beppe Marotta e quindi si giocherà regolarmente nel nuovo impianto nonostante la procura abbia aperto un fascicolo l’altro ieri ai danni dei due direttori dei lavori e di un responsabile del comune incaricato al collaudo della struttura ipotizzando il reato di crollo colposo, frode in commercio e falso ideologico. Stasera ci sarà il tutto esaurito, 41 mila spettatori per una gara che entrambe le tifoserie sentono molto: la Juve, dopo lo 0-0 di Verona, è in cerca di conferme e cercherà di ripetere la grande prestazione fornita con il Milan. C’è da difendere un primo posto, insieme all’Udinese, inaspettato ad inizio anno anche se c’è da dire che la classifica è molto corta con ben 13 squadre racchiuse in soli 4 punti. Conte, che deve fare a meno di Buffon e Vidal, dovrebbe tornare al suo 4-4-2 con gli esterni di centrocampo molto alti: qui dovrebbe trovare spazio dall’inizio il paraguaiano Estigarribia, se così fosse si tratterebbe del suo esordio da titolare dopo lo scampolo di partita giocato la settimana scorsa al Bentegodi contro il Chievo; in mediana la solita coppia Marchisio e Pirlo mentre sull’altro fronte, quello destro agirà Pepe, l’esterno che sta dando le maggiori garanzie al tecnico bianconero. Matri e Del Piero si contenderanno una maglia da titolare al fianco di Vucinic in attacco mentre tra i pali, vista l’indisponibilità di Buffon, prendere posto Marco Storari. In difesa Chiellini confermato terzino sinistro. In casa Genoa c’è voglia di fare punti e di non regalare nulla all’avversario. Malesani per l’occasione ha preparato la gara nei minimi dettagli cercando di ingabbiare sia faro che l’anima del centrocampo bianconero, ovvero Pirlo e Marchisio. Per farlo ha bisogno del dinamismo di Kucka in mezzo al campo ma anche chiesto al giovane talentino Jorquera, di supporto all’unica punta Palacio, di sacrificarsi in copertura e disturbare la manovra bianconera. Una maglia da titolare se la giocano Jankovic e Merkel mentre in difesa il tecnico del Grifone dovrà fare a meno di Kaladze squalificato e affiancherà Moretti a Dainelli. L’ultima vittoria del Genoa in casa della Juve risale al ’91 quando i bianconeri persero, per il gol di Skuhravy, l’imbattibilità nel nuovo stadio. Allora era il Delle Alpi, chissà che la storia non si ripeta anche per lo Stadium….Antonio Conte | © Dino Panato/Getty Images