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  • Una Juve tutto Pepe all’Olimpico supera la Lazio 1-0

    Una Juve tutto Pepe all’Olimpico supera la Lazio 1-0

    La Juventus sbanca l’olimpico di Roma battendo la Lazio in una partita bellissima, con continue emozioni e decisa dal gol di Simone Pepe nel primo tempo.

    Alla fine Pirlo è in campo e tutta la Juve tira un sospiro di sollievo, in casa biancoceleste Cissè si accomoda in panchina a vantaggio di Tommaso Rocchi che affianca l’intoccabile Miro Klosein attacco.

    Simone Pepe | © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images

    I primi minuti sono di studio con le due squadre a lottare a centro campo e di palle gol nemmeno l’ombra. Il primo sussulto è bianconero con Lichtsteiner che impazza sulla fascia servendo una palla d’oro per Marchisio che spedisce fuori di testa da ottima posizione, ancora Juve con Pirlo che su punizione impegna severamente Marchetti che respinge sui piedi di Lichtsteiner che incredibilmente mette la palla fuori da due metri. Al 21’ Bonucci ne combina una delle sue pasticciando in area e consentendo a Rocchi di presentarsi davanti a Buffon con il portiere della nazionale pronto a chiudere la porta con la collaborazione di Andrea Barzagli. La Lazio sembra riprendersi e proprio nella sua migliore occasione con Rocchi che si vede respingere la palla ancora da Buffon, prende il gol bianconero nel successivo contropiede con Vucinic che apre sulla fascia per Matri che vede pepe solo in area che spiazza Marchetti calciando praticamente un rigore in movimento. Il primo tempo si chiude quindi con la formazione di Antonio Conte in vantaggio grazie a Pepe ma soprattutto ad un superlativo Buffon che nega a Rocchi per ben due volte, la via del gol.

    Il secondo tempo si apre con nessuna novità fra i 22 in campo con la Lazio che riparte meglio della Juventus dominando i primi 20’ della ripresa. Ma è un dominio che produce il palo di Hernanes e un’ammonizione pesantissima per Marchisio, che diffidato, sarà costretto a saltare la sfida del San Paolo contro il Napoli di martedì. esce Vucinic per Giaccherini al 22’ e da lì in poi è la Juventus a legittimare il risultato proprio con Giaccherini che spara su Marchetti e con Matri che gira splendidamente di sinistro scheggiando il palo a Marchetti battuto. Entra Cissè per Rocchi ma il francese non riesce a cambiare una partita condotta in porto dalla Juventus con grande personalità non rischiando praticamente più nulla nei quindici minuti finali del match.

    Continua l’imbattibilità per Antonio Conte che potrà guardare alla sfida del San Paolo di martedì con più serenità, vista la condizione mostrata dai suoi uomini contro una buona Lazio che ha veramente poco da recriminare in questa serata che riporta la Juventus in testa alla classifica di serie A.

  • Lazio Juventus ultime e probabili formazioni. Conte recupera Pirlo

    Lazio Juventus ultime e probabili formazioni. Conte recupera Pirlo

    Lazio – Juventus è il big match della 13esima giornata di Serie A, allo stadio Olimpico di Roma, biancocelesti e bianconeri si sfideranno per il primato in campionato e rimettersi davanti l’Udinese che ieri ha battuto la Roma per 2-0.

    Andrea Pirlo | © Dino Panato/Getty Images

    Il tecnico della Juve Antonio Conte tira un grande sospiro di sollievo recuperando l’acciaccato Pirlo, in dubbio fino a qualche minuto fa ma che si è ripreso dal risentimento muscolare rimediato nell’allenamento di giovedì e che potrà quindi scendere regolarmente in campo. Scongiurata l’assenza del faro del centrocampo bianconero, Conte dovrebbe affidarsi al solito 4-3-3 mascherato dal 4-2-3-1 con Vidal che andrà in pressione sui portatori di palla della Lazio e con Vucinic e Pepe che in fase di possesso palla staranno più vicini alla punta centrale Matri. Al fianco di Pirlo, il grande protagonista di questo avvio stagionale della Juventus, Claudio Marchisio, andato a segno già 5 volte in questo campionato. La coppia centrale di difesa sarà composta come al solito da Barzagli e Bonucci a protezione di Buffon con Lichtesteiner e Chiellini sulle fasce. Panchina per Quagliarella e Del Piero mentre dovrebbero finire addirittura in tribuna Elia e Krasic.

    In casa Lazio, Reja recupera il suo bomber Klose assente settimana scorsa contro il Napoli e guiderà il reparto offensivo al fianco di Rocchi, al momento preferito a Cissè che dovrebbe accomodarsi in panchina. Hernanes agirà dietro le 2 punte e farà da collante con il centrocampo composto da Brocchi, Ledesma e Lulic; in difesa con Dias ancora indisponibile Stankevicius è in ballottaggio con Biava per un posto da titolare al fianco di Diakitè mentre sulle corsie laterali spingeranno Konko e Radu. Tra i pali l’eroe del San Paolo Marchetti.

    Probabili formazioni LAZIO – JUVENTUS (ore 20:45)

    LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Konko, Stankevicius, Diakitè, Radu; Brocchi, Ledesma, Lulic; Hernanes; Rocchi, Klose.
    Panchina: Carrizo, Biava, Scaloni, Cana, Gonzalez, Sculli, Cisse.
    Allenatore: Reja.
    JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Marchisio, Pirlo; Pepe, Vidal, Vucinic; Matri.
    Panchina: Storari, De Ceglie, Pazienza, Estigarribia, Giaccherini, Quagliarella, Del Piero.
    Allenatore: Conte.

  • Conte, lo scudetto è ancora tabù. Pirlo in forse contro la Lazio

    Conte, lo scudetto è ancora tabù. Pirlo in forse contro la Lazio

    Alla vigilia del big match di domani sera contro la Lazio, in programma allo Stadio Olimpico di Roma, il martello Antonio Conte parla della situazione in casa bianconera, e, soprattutto, dell’apprensione per le condizioni di Andrea Pirlo, faro indiscutibile del centrocampo juventino, ispiratore di ogni manovra e suggeritore di ogni iniziativa, uscito anzitempo dalla seduta di allenamento di ieri per una botta al ginocchio.

    Antonio Conte, mister bianconero | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Pirlo, a detta di Conte, ce la metterà tutta per scendere in campo: se proprio non dovesse essere disponibile, nell’ immediato il modulo finora adoperato non cambierà, mentre in seguito potrebbe esserci qualche cambiamento tattico, con gli inserimenti di Giaccherini, Estigarribia o Pazienza, fermo restando che l’aspetto essenziale su cui focalizzare l’attenzione per il mister salentino è il breve periodo, step by step.

    In vista della Lazio, quindi, nessuno sconto per i diffidati di lusso che sono Marchisio, Pepe, Chiellini (oltre allo stesso Pirlo), pedine molto importanti che saranno schierati dal primo minuto contro i bianocelesti perchè, per mister Conte, la partita con la Lazio è “con la P maiuscola, perchè bisogna pensare gara dopo gara”: niente calcoli, dunque.

    Coerentemente con quanto sostenuto finora, poi, l’allenatore bianconero non cambia idea sulla questione scudetto, preferendo mantenere sempre un low profile, senza mostrare alcuna velleità di primato, lasciando che siano gli altri a parlarne: per la Juve, al momento, non è affatto tempo di bilanci.

    Sarà pertanto necessario per prima cosa concludere positivamente il girone di andata, non mollando mai l’approccio finora adottato e continuando a pensare che, quanto di buono dimostrato finora, potrebbe essere soltanto un modo per “portarsi avanti con il lavoro, in vista di tempi più difficili”.

    Solo “fieno in cascina”, per sintetizzare con una metafora il Conte-pensiero, ma, per chi volesse sognare più in grande, la sfida con la Lazio potrebbe già valere molto, molto di più.

  • Juve, Pirlo a rischio Lazio. Del Piero in cabina di regia?

    Juve, Pirlo a rischio Lazio. Del Piero in cabina di regia?

    Brutte notizie per Antonio Conte in vista dello scontro al vertice di sabato sera allo stadio Olimpico di Roma tra le due capoliste del campionato Lazio e Juventus. Durante l’allenamento odierno infatti si è fermato Andrea Pirlo che ha terminato la seduta anzitempo rientrando negli spogliatoi accusando un problema fisico.

    Andrea Pirlo | © Dino Panato/Getty Images

    Il primo responso è stato risentimento muscolare. Le condizioni del regista bianconero verranno verificate e valutate accuratamente dallo staff sanitario della società nelle prossime ore, niente di grave ma il rischio che possa saltare il big match contro i biancocelesti di Edy Reja esiste.
    Se così fosse la Juventus si troverà per la prima volta a giocare senza il suo vate in cabina di regia che in questa stagione è risultato decisivo ai fini del gioco prodotto dai bianconeri e dei risultati conseguiti dalla Vecchia Signora.

    Il tecnico Conte, se gli esami al quale si sottoporrà l’ex rossonero dovessero dare parere negativo per un suo impiego sabato sera, si troverà quindi a dover far fronte ad un’assenza pesantissima, con la Lazio quindi potrebbe fare il suo esordio dal primo minuto Michele Pazienza, arrivato in estate a parametro zero dal Napoli, e lasciare il compito di impostare la manovra bianconera a Claudio Marchisio, splendido in questo avvio di stagione e vero uomo tuttofare, oltre a svolgere le sue mansioni a centrocampo, il numero 8 si è rivelato prezioso con i suoi inserimenti che gli hanno permesso di realizzare in questo primo scorcio di stagione ben 5 reti, capocannoniere della squadra insieme ad Alessandro Matri.

    Ma non ci sorprenderemmo se il tecnico leccese decidesse di affidare il ruolo di vice Pirlo a capitan Alessandro Del Piero, ipotesi che qualcuno aveva già avanzato ad inizio stagione, visto l’affollamento nel reparto offensivo bianconero dove il numero 10 non riesce a ritagliarsi molto spazio. Chissà che Conte non ci stia pensando per davvero, del resto in casi di emergenza tutto è concesso e la classe del capitano bianconero, anche se schierato fuori ruolo, non è per niente inferiore a quella del regista ex Milan.

  • Krasic Juve, c’è aria di divorzio. “Conte non lo vuole più”

    Krasic Juve, c’è aria di divorzio. “Conte non lo vuole più”

    Era arrivato a Torino pagandosi addirittura un aereo privato di tasca sua pur di arrivare in tempo per il primo allenamento con la Juventus, per presentarsi nel migliore dei modi ai suoi nuovi tifosi e far capire alla società quanta voglia aveva di giocare per quella maglia bianconera.

    Milos Krasic | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    A poco più di un anno di distanza da quei giorni di fine agosto 2010 le cose si sono completamente ribaltate: Milos Krasic, che sta attraversando un perido difficile, vuole andare via e il più in fretta possibile da Torino come ha riferito oggi il procuratore dell’esterno bianconero alla stampa serba Dejan Joksimovic che punta il dito contro il tecnico Antonio Conte:

    Conte non lo vuole più, Milos deve giocare per cui la cosa migliore che possiamo fare per lui è trovare un nuovo club. Vediamo come vanno le cose da qui a Natale. Sia Chelsea che Manchester City si sono fatti avanti in estate ma la Juventus ha deciso di respingere le loro offerte. Non si sa mai cosa accadrà ma entrambi i club sono ancora alla ricerca di un esterno destro. La Juve deve agire in fretta perché se continua a non giocare il valore di Krasic sul mercato calerà. Ripeto, deve giocare e nel giro di un mese dovremmo avere un quadro più chiaro“.

    Parole chiare e dirette, siamo certi che la risposta di Conte non tarderà ad arrivare così come accadde con Ziegler che, arrivato all’ombra della Mole quest’estate, fu ceduto nei primi giorni di settembre al Fenerbahce dopo appena due mesi dal suo arrivo per incomprensioni con il tecnico bianconero.
    Krasic, che l’anno scorso era stato acquistato dal Cska Mosca per 15 milioni di euro dopo una lunga ed estenuante trattativa, era diventato subito il beniamino della curva bianconera tant’è che era stato designato da molti addetti ai lavori come erede di Pavel Nedved. Inoltre Milos era stato voluto fortemente dalla Juventus che aveva puntato tanto su di lui e lo preferì ad Edin Dzeko vista che le regole allora vigenti prevedevano il tesseramento di un solo extracomunitario, proveniente da campionati esteri, a stagione ed entrambi non possedevano passaporto comunitario.
    La stagione del biondo serbo cominciò sotto i migliori auspici, grandi prestazioni e partite devastanti che lo avevano reso l’arma letale dell’allora tecnico bianconero Gigi Del Neri ma con il passare del tempo anche lui era stato “risucchiato nel vortice” allineandosi alla mediocrità della squadra bianconera, mediocrità accentuata anche dalla stanchezza di cui è stato colpito Krasic ad un certo punto della stagione che non ha praticamente mai riposato da marzo in poi (data di inzio del campionato russo) e con il Mondiale sudafricano di mezzo.

    Il 4-2-4 di Conte sembrava potesse calzargli a pennello e invece si era già intuito sin dai primi allenamenti del pre-campionato che il tecnico salentino non era soddisfatto del lavoro dell’esterno offensivo che quest’anno ha trovato poco spazio eclissandosi completamente e diventando un vero e proprio caso. Ieri la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la tribuna, che probabilmente ha scritto, dopo appena un anno, la parola fine all’avventura di Krasic alla Juventus. Se le cose non dovessero cambiare e rimanere tali il serbo a gennaio farà le valigie con destinazione Premier League. Nonostante il primato in classifica la Vecchia Signora si trova a dover fare i conti con i primi scricchiolii all’interno dello spogliatoio.

  • Juventus travolgente, il Palermo s’inchina alla capolista

    Juventus travolgente, il Palermo s’inchina alla capolista

    I gol di Pepe, Matri e Marchisio lanciano una Juventus sempre più convincente in vetta alla classifica di Serie A, i bianconeri di Conte asfaltano il Palermo con un rotondo 3-0 portando a casa l’intera posta in palio e raggiungendo così a quota 22 punti l’altra capolista del campionato, la Lazio di Edy Reja, con la quale la Vecchia Signora si misurerà sabato prossimo nel big match dell’Olimpico valido per la 13esima giornata di Serie A.

    Juventus | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    La lunga, e forzata, pausa – 22 giorni dall’ultima partita disputata per la sosta delle nazionali e per il rinvio la settimana prima della gara con il Napoli, non ha scalfito la concentrazione degli uomini di Conte che sono riusciti a sfatare il tabù Palermo che puntualmente vinceva a Torino da 3 anni a questa parte, viceversa i rosanero non hanno sfatato il tabù trasferta di quest’anno che ha visto i siciliani conquistare un solo punto nelle 6 gare disputate senza mai riuscire a segnare.
    Con Krasic sempre più lontano da Torino e che si accomoda in tribuna, Conte vara il suo 4-3-3 con Vucinic e Pepe a supporto di Matri, Mangia invece, che deve rinunciare ad Hernandez, si affida alle giocate dei due davanti Ilicic e l’ex Miccoli.

    La Juventus inizia ad imporre sin dai primi minuti di gioco il suo ritmo e spinge forte sull’acceleratore decisa a trovare il gol del vantaggio, Chiellini sottoporta però è impreciso. Il Palermo risponde con Ilicic che trova uno strepitoso Buffon a chiudergli lo specchio della porta.
    Bisognerà attendere il 20′ per raggiungere l’obiettivo prefissato, i bianconeri passano con un colpo di testa ravvicinato di un Pepe ritrovatissimo che sbuca tra due difensori avversari mettendo alle spalle di Tzorvas su un preciso cross di Chiellini. La Juve potrebbe andare subito sul 2-0 e festeggiare la prima rete di Pirlo in bianconero se la traiettoria disegnata dall’ex regista del Milan non si fosse stampata sul palo. Con il passare dei minuti però la Vecchia Signora, che fin lì aveva disputato una gara quasi perfetta con un Marchisio in forma Mondiale pronto a chiudere e a far ripartire immediatamente l’azione e con un Lichtsteiner stantuffo inesauribile sulla destra, cala di concentrazione e lascia qualche varco di troppo agli attaccanti rosanero, soprattutto a Ilicic che però è sempre fermato in maniera impeccabile da Buffon.

    Conte intuisce che qualcosa nei meccanismi della squadra si è inceppato e corre ai ripari strigliando i suoi negli spogliatoi. Lo si intuisce perchè la Juve rientra in campo con una cattiveria agonistica e una aggressività maggiore rispetto alla prima frazione e dopo appena 180 secondi raddoppia: Lichtesteiner trova il corridoio giusto per Matri che da posizione defilata sulla destra incrocia sull’angolo opposto trovando il suo quinto centro stagionale. Il Palermo barcolla ed è alle corde, Vucinic si accentra dalla sinistra e con un tiro a giro sfiora di centimentri il secondo palo, poco più tardi azione quasi fotocopia con il montenegrino che invece di tirare serve in mezzo all’area per Matri, il centravanti invece di tirare fa velo, traendo in inganno il difensore siciliano, per l’accorrente Marchisio alle sue spalle che incorona una magnifica prestazione con il gol del definitivo 3-0. Un’azione che si vede fare solo o al Barcellona o alla Play Station. Anche per il numero 8 bianconero, che sta attraversando un periodo di forma eccezionale e senza ombra di dubbio il migliore in campo, si tratta della quinta rete in campionato che gli permette di superare il suo miglior score personale di 4 reti della scorsa stagione.
    Gara in ghiacciaia, non succede praticamente più nulla e gli ultimi minuti vengono riservati alle sostituzioni, Conte concede una ventina di minuti a Quagliarella e una decina a Del Piero applauditissimi dal pubblico di fede bianconera.

    I prossimi appuntamenti, lo scontro al vertice con la Lazio e il recupero con il Napoli, ci sapranno dire sicuramente quanto questa Juventus può volare in alto. Nel frattempo Conte e i suoi uomini si godono il primato in classifica. Per il Palermo ennesima trasferta amara, Mangia dovrà lavorare molto sull’aspetto psicologico per trovare la giusta cura che permetta di trovare il giusto equilibrio tra prestazioni brillanti in casa, 5 vittorie su 5, e pessime lontano dal Barbera.

    Il video di JUVENTUS – PALERMO 3-0

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  • Juventus Palermo, formazione tipo per Conte

    Juventus Palermo, formazione tipo per Conte

    Lo Juventus Stadium riapre i battenti per il match Juventus Palermo. I padroni di casa non giocano una partita ufficiale da tantissimo tempo e il timore più grande per Conte sta proprio nel timore di aver perso quel furore agonistico che aveva caratterizzato la prima parte della stagione.

    Mister Conte dovrebbe affidarsi ancora una volta alla formazione tipo con Chiellini dirottato sull’out destro e in mezzo la coppia Bonucci Barzagli. Confermatissima anche la mediana con Pirlo, Marchisio e Vidal mentre in attacco con Vucinic e Matri ci sarà ancora una volta Pepe. Si va dunque verso la nuova bocciatura per Krasic, in panchina, e sopratutto per Elia che finirebbe ancora una volta in tribuna confermando le indiscrezioni di una possibile partenza nella sessione invernale del calciomercato. In panchina potrebbe esserci il ritorno di Iaquinta dopo l’ennesimo infortunio.

    Antonio Conte | ©GIUSEPPE CACACE/Getty Images

    Nel Palermo Devis Mangia ha problemi in attacco per l’assenza di Pinilla ed Hernandez ed affiderà il peso dell’attacco a capitan Miccoli con il ritrovato Ilicic e Zahavi a supporto. In difesa confermatissima la coppia Silvestre Cetto con Pisano e Balzaretti sugli esterni. A centrocampo con Barreto e Migliaccio dovrebbe aver una maglia da titolare Bacinovic. In panchina c’è ancora una volta il giovane Lores, l’unico giocatore rimasto in organico con propensione offensiva.

    I rosanero soffrono di mal di trasferta tanto da render quasi scontata la vittoria della Juventus per i bookmakers ma l’intero ambiente a cominciare dal presidente credono nell’impresa. La Juve con una vittoria riprenderebbe la Lazio al vertice e con ancora un match da recuperare avrebbe una buona chance di metter paura alle concorrenti.

    PROBABILI FORMAZIONI
    JUVENTUS-PALERMO
    Juventus (4-3-3):
    Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe, Matri, Vucinic
    A disp.: Storari, De Ceglie, Pazienza, Krasic, Iaquinta, Quagliarella, Del Piero. All.: Conte

    Palermo (4-3-2-1): Tzorvas; Pisano, Silvestre, Cetto, Balzaretti; Barreto, Bacinovic, Migliaccio; Ilicic, Zahavi; Miccoli
    A disp.: Benussi, Mantovani, Aguirregaray, Acquah, Della Rocca, Bertolo, Lores. All.: Mangia

  • Juve: missione Brasile per Paratici ma prima bisogna cedere

    Juve: missione Brasile per Paratici ma prima bisogna cedere

    Accantonata per il momento la testa della classifica di Serie A, dopo il rinvio del big match contro il Napoli, per la Juve è gia tempo di dedicarsi alle prime mosse di calciomercato, iniziando proprio dalle cessioni per sfoltire la rosa a disposizione. Marco Motta, 26 anni, potrebbe essere ceduto allo Stoccarda per una cifra vicina ai 4 milioni mentre Amauri sembra essere il candidato sostituto di Cassano al Milan; l’italo-brasiliano dovrebbe accollarsi solo l’ingaggio del giocatore. Anche per Iaquinta si prospetta tempo di cambiamenti con il presidente De Laurentis intenzionato a portare l’attaccante a Napoli, destinazione gradita al giocatore calabrese. Appare invece difficile la cessione a gennaio di Quagliarella mentre si delinea la cessione di Toni che, a differenza del compagno di squadra, non rientrerebbe nei piani di Mister Conte. Rimanendo sempre in tema di cessioni, gli indiziati principali di altri possibili addii sembrano essere Elia e Krasic, anche se Conte preferirebbe sfruttare questi 2 mesi per vedere se i due esterni si inseriscono negli schemi, altrimenti appare inevitabile la cessione definitiva di almeno uno dei due con Krasic indiziato principale a lasciare la società. Sul fronte acquisti appare difficile al momento per la Juve fare movimenti in entrata, rimandando il tutto

    Romulo | Foto tratta dal web
    alla sessione estiva dove Conte deciderà chi potrà continuare a far parte del progetto Juve e chi invece no. In tal senso la missione di Paratici in Sud America appare proiettata in ottica futura. Tra gli osservati speciali figura Romulo, 21 anni, del Vasco De Gama, anche se il suo agente Carlos Leite ha escluso chiamate dall’Italia aggiungendo che “se ne riparlerà a fine campionato“. Sotto osservazione di Paritici anche il giovane attaccante del Botafogo, Elkeson, che sta impressionando andando in goal con continuità sia da prima che da seconda punta. L’altro osservato speciale, il difensore centrale del San Paolo, Rhodolfo, 25 anni, potrebbe risultare difficile da portare a Torino visto che la richiesta di 12 milioni da parte del club carioca.

  • Conte sceglie Del Piero “non si muove dalla Juve”

    Conte sceglie Del Piero “non si muove dalla Juve”

    Conte e Del Piero | ©Marco Luzzani/Getty Images
    Antonio Conte con la vittoria contro l’Inter ha convinto anche i più scettici sulla qualità del suo progetto e sulle sue capacità di ridar un anima alla Vecchia Signore. Il tecnico della Juventus beccato dalla Iena Bossanova ha regalazto una simpatica intervista rispondendo alle solite domeante “velenose” e dimostrando ancora una volta di esser tutt’altro che un personaggio accomodante e aziendalista. Conte tra scherzo e realtà ha snocciolato il suo punto di vista sull’attuale momento della Juventus, attribuendo la vittoria del campionato al Napoli e sul tormentone Del Piero ha in qualche modo avallato la posizione di Pavel Nedved considerando il capitano funzionale al progetto. Tra Conte e Del Piero come dimostra il lungo abbraccio a San Siro nel post partita c’è una grande sintonia nonostante il poc utilizzo in campo di questo scorcio di stagione. Di seguito vi riportiamo alcuni stralci dell’intervista tratti da Tgcom.z Rosario Rosanova: Praticamente sei primo in campionato con la Juve, è già un grande risultato, una grande cosa… Uno dice: Anche se muoio domani, ho raggiunto un obiettivo! Antonio Conte: Faccio gli scongiuri.. no, no, non moriamo! Rosanova: C’è gente che viene allo stadio solo per vedere quello che fai in panchina… Conte: Questa è una brutta cosa…(ride) Rosanova: Vorrei farti vedere una cosa (vengono mostrati diversi filmati in cui Conte si muove concitato a bordo campo n.d.r.) Conte: Questo è Lino Banfi che mi ispira….”porca puttena”… (riferendosi alla celebre espressione dell’attore ne l’Allenatore nel pallone e in molti suoi film) Rosanova: Vogliamo commentare queste immagini con Krasic? (viene mostrato un video in cui Conti parla con il giocatore e si allontana mostrandosi dubbioso n.d.r.) Conte: Ho parlato in dialetto stretto con Krasic e non mi ha capito… gli ho detto “entra e per venti minuti brucia la fascia, vai avanti e indietro”, però non so se aveva capito. Devo dire che se arrivo a parlare in dialetto durante la partita è perché sono arrabbiato ed è un monito per la squadra. Rosanova: Ma questo discorso della mentalità, tu leggi i libri… come ti prepari? Conte: Ho fatto le superiori, l’università, ho letto libri di psicologia e poi li condivido con i giocatori. C’è un bel libro di Montali “Scoiattoli e tacchini”, è un bel libro da leggere… Rosanova: I tacchini? Conte: Sì, “Scoiattoli e tacchini”. Il titolo non c’entra niente ma il libro è molto bello. Rosanova: Tu dici che “per vincere dobbiamo diventare un’altra volta antipatici”. Come mai? Conte: Chi vince è antipatico. Ultimamente la Juve è diventata un po’ più simpatica a tutti e la speranza è quella che ritorniamo antipatici. Rosanova: Uno per vincere deve essere antipatico… Conte: E’ obbligatorio in Italia! Rosanova: Prima di venire qui ho parlato con un mio amico antipatico.. Gli ho detto: “Vado da Conte” e gli ho chiesto una domanda antipatica da farti. Lui me l’ha detta ma non so se te la posso fare… scegli tu… Conte: Dopo quest’intervista i danni li abbiamo già fatti, quindi… Rosanova: Quindi te la posso fare? Conte: Prima in un orecchio. Rosanova: Non mi assumo la responsabilità… Porti il parrucchino? Conte: No, è tutta roba mia. È tutta invidia no? 10.000 dollari e ti passa la paura. C’è chi si rifà i seni… Rosanova: Ho capito. Quindi sono 10.000 dollari. Conte: E ti passa la paura! Rosanova: È meglio fare l’allenatore o il calciatore? Conte: Per me è meglio il calciatore 100.000 volte. Il calciatore va a casa e pensa a sé. L’allenatore torna a casa e pensa a tutti. Rosanova: Alessandro Del Piero, che sta combinando? Si sta allenando? Torna ogni tanto, fa 6 o 8 minuti… Conte: Alessandro è un campione, anche quando respira si sente un’aria di Juventinità ed è sempre d’esempio per tutto lo spogliatoio. Rosanova: Resta, se ne va, che fa? Conte: E dove va? Rimane qua. Per me è un ragazzo fondamentale. Rosanova: Il campionato non lo vinci, perché non lo vinci, giusto? Conte: No, lo vince il Napoli, lo vince il Napoli. (si mette le mani in tasca, ndr) Rosanova: Che fai con le mani in tasca? Conte:… quest’anno lo vince il Napoli… Rosanova: Ma che vince il Napoli, non lo vince nessuno (anche la Iena si mette le mani nei pantaloni per scaramanzia e tutti e due scoppiano a ridere n.d.r.) Conte: Mi hai rovinato con questa intervista!

  • La Juve espugna San Siro, Inter punita da Vucinic e Marchisio

    La Juve espugna San Siro, Inter punita da Vucinic e Marchisio

    La Juventus lancia un messaggio importante al campionato battendo nella decima giornata l’Inter sempre più nei bassifondi della classifica. A San Siro la partita termina 2-1 per i bianconeri grazie alle reti di Mirko Vucinic (il quinto personale in carriera ai nerazzurri) e di Claudio Marchisio, abile a concretizzare un uno-due con Matri; in mezzo il momentaneo pareggio di Maicon, il migliore dei suoi.

    Inter – Juve | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Avvio di marca nerazzurra, Juve un pò timida nella gestione della palla ma che non soffre particolarmente gli attacchi sterili degli avversari; al 12′ vantaggio bianconero con Vucinic che sfrutta una bellissima azione della coppia Matri-Lichtsteiner con Castellazzi che salva sull’attaccante lodigiano ma nulla può alla sventola ravvicinata del montenegrino. Juve avanti e la sensazione che l’Inter vada subito a cercare il pari, ma nemmeno un giro d’orologio e Matri vede il suo tiro spegnersi di un nulla sul fondo che poteva regalare il 2-0 già nel primo quarto d’ora di gara. Come si suol dire in questi casi “gol mangiato gol subito” 1o minuti dopo Maicon raccoglie un invito di Sneijder al vertice dell’area di rigore e da posizione quasi impossibile fa partire una sventola, deviata da Bonucci, che inganna Buffon e si insacca alle sue spalle: 1-1. Per gli uomini di Conte un film già visto, palle gol sprecate e pareggio subìto, come con il Genoa prima e con la Fiorentina martedì scorso e poteva andargli ancora peggio se il colpo di testa di Pazzini non avesse centrato in pieno la traversa 2 minuti dopo; ma stavolta bastano poco meno di 5 minuti per reindirizzare la partita sul binario giusto: Vucinic la dà a Marchisio, il numero 8 bianconero scambia rapidamente con Matri e tocco sotto all’angolino basso per il 2-1 juventino. Si va verso la fine del primo tempo con un’altra pericolosissima azione bianconera che Lichtsteiner per la troppa fretta spreca malamente, e con una grande azione Pirlo-Marchisio con l’autore del secondo gol a tu per tu con Castellazzi (difesa dell’Inter inesistente) il quale non può far altro che travolgere il centrocampista di Antonio Conte: rigore netto ma per Rizzoli tutto regolare e Castellazzi che si evita anche il sacrosanto rosso. Al riposo il risultato è 1-2. Nella ripresa cambio a sorpresa per Ranieri, che inserisce Castaignos per un vivace Mauro Zarate, cercando di dare più peso all’attacco nerazzurro. Però a farsi pericolosa è sempre la Juventus che approfitta dei contropiedi per mettere in difficoltà la squadra nerazzurra, e dell’efficace possesso palla per addormentare la partita nei suoi momenti cruciali. E sono solo le azioni dei bianconeri alla ricerca del gol della tranquillità: prima spreca Estigarribia che dopo una galoppata sulla sinistra tira debolmente e Castellazzi si salva col piede sinistro (nemmeno calcio d’angolo assegnato alla Juve) e poi Del Piero subentrato a un Vucinic sfinito ma ottimo per corsa e sacrificio, ciccando il pallone a tu per tu col portiere interista. Il finale consegna alla Juve di Conte il primo posto solitario in vetta alla classifica e all’Inter un sacco di interrogativi per il futuro: 5 sconfitte in 9 giornate è un ruolino di marcia più che preoccupante. Se la Juve per lo scudetto c’è, si può dire ugualmente anche per i nerazzurri? Paradossalmente già domenica pomeriggio l’Inter potrebbe essere in zona retrocessione, salvo le vittorie di Bologna e Novara.