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  • Allegri “prepara” Milan Juve: dubbi sul gol di Chiellini

    Allegri “prepara” Milan Juve: dubbi sul gol di Chiellini

    La settimana di Milan Juve è già iniziata con la vittoria del Milan per 3 a 1 contro il Cesena che risponde alla vittoria con medesimo punteggio di ieri sera della Juventus contro il Catania. Pertanto, il tecnico del Milan Massimiliano Allegri, nel post-partita, inizia a lanciare qualche frecciatina all’indirizzo dei bianconeri rispondendo alle polemiche di metà settimana innescate dagli errori arbitrali di Parma-Juventus.

    Il tecnico del Milan, infatti, in conferenza stampa mette le mai avanti, “buttandola lì”, sostenendo che nel gol di ieri sera realizzato da Giorgio Chiellini (valso il 2 a 1 per la Juventus, ndr) ci sarebbe stato un fallo in attacco, non visto dal direttore di gara, il signor Brighi, e non evidenziato nei commenti degli juventini nel post-partita: in tal senso, Allegri lascia intendere che non sarebbe corretto da parte della Juventus evidenziare gli errori arbitrali solo quando sono a suo sfavore, e di tacere le sviste quando le procurano “beneficio”.

    massimiliano allegri | © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images
    L’episodio in questione, dunque, è solo un pretesto per l’ ironico Allegri per voler porre l’attenzione sulla questione sollevata da Antonio Conte e dall’ambiente bianconero, irritati dai rigori non concessi a loro favore, anche quando sarebbero stati netti. Ieri sera, infatti, nel post partita il “rauco” Antonio Conte si è pubblicamente complimentato con il signor Brighi, per la sua impeccabile direzione di gara e, secondo il tecnico rossonero, tale presa di posizione sarebbe stata condizionata proprio dalla svista sul gol di Chiellini che ha “contribuito”, secondo il tecnico rossonero, a far sì che la Juventus ottenesse i tre punti.

    La battuta di Allegri in conferenza stampa a Cesena, poco prima di congedarsi e salutare tutti i presenti, probabilmente troverà ben presto risposta da parte dei bianconeri. D’altronde, si sa, nel nostro campionato le grandi sfide scudetto ed i big match del calibro di Milan-Juventus della prossima settimana, si giocano prima sul campo delle “parole” e poi sul campo, condendo la sfida con curiosi siparietti e polemiche accese, che rendono, poi, più “gustosa” la gara in campo. Inoltre, la questione arbitrale non è l’unico “tema caldo” della settimana di avvicinamento alla supersfida di San Siro, poichè bisogna ricordare che il Milan è ancora in attesa (spasmodica) della decisione sulla riduzione della squalifica nei confronti di Zlatan Ibrahimovic. A tal proposito, nella medesima conferenza stampa, Allegri si esprime in maniera “attendista”, sostenendo di “non aspettarsi nulla”, ma si “aspettare soltanto la decisione di venerdì da parte del giudice sportivo”, augurandosi – dal suo punto di vista – che Ibrahimovic ci sarà, al contrario di quanto aveva detto – alla vigilia della gara contro la Roma – a proposito della presenza di Francesco Totti.

    L’essenziale, naturalmente, è che le frecciatine rimangano sempre sui toni dell’ironia, senza oltrepassare i limiti della sportività e, soprattutto, senza l’intento di creare volontariamente un clima si tensione e di pressione su colui che, sabato sera a San Siro, sarà l’arbitro designato di Milan-Juventus. Una sfida scudetto interessante ed intensa come quella di quest’anno fra Milan e Juventus non si vedeva da molti anni nel nostro campionato; è giusto, dunque, preservarne lo spirito di rivalità autentica ed esclusivamente “di campo” che ha finora contraddistinto il cammino delle due formazioni in campionato.

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  • Pagelle Juventus Catania 3-1 Chiellini Pirlo, il braccio e la mente

    Pagelle Juventus Catania 3-1 Chiellini Pirlo, il braccio e la mente

    Nel posticipo di ieri sera allo Juventus Stadium la Juventus batte il Catania per 3-1. I siciliani vanno in vantaggio per primi con un bel gol di Barrientos. Poi sale in cattedra mago Pirlo che con una punizione al limite dell’aria di rigore (ma con la complicità di Kosicki) regala ai tifosi bianconeri il primo gol con la maglia bianconera. Di Chiellini e Quagliarella le altre reti.

    Pagelle Juventus Catania 3-1

    BUFFON 7: Salva il risultato in almeno tre occasioni sempre sicuro anche quando deve giocare il pallone con i piedi.
    BARZAGLI 6,5: Solito baluardo in difesa ormai non è una novità.
    CHIELLINI 7: Chiude su tutti quelli che si presentano dalle sue parti e ci riesce sempre con interventi da applausi, ha il merito di segnare il gol del 2 a 1.
    BONUCCI 6: Qualche buona chiusura ma anche alcune amnesie che potevano costare caro.
    PADOIN 5: Dopo pochissimi secondi la prima azione pericolosa nasce dai suoi piedi, rimarrà l’unica giocata di tutta la partita, sbaglia anche le cose più elementari.
    MARCHISIO 6: Si limita di svolgere le cose facili, ancora non è il Marchisio di inizio stagione, ma è in crescita rispetto alle precendi partite, sfiora un gol da urlo.
    PIRLO 8,5 : Un gol, due assist, 147 palloni giocati, scheggia una traversa su punizione, un tiro dal limite parato dal portiere avversario, lanci, chiusure e tanto altro, semplicemente perfetto.

    Giorgio Chiellini | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    GIACCHERINI 6,5: Corre tantissimo, quando decide di saltare l’uomo crea pericoli alla difesa del Catania, uno dei migliori della fantastica stagione bianconera.
    DE CEGLIE 6,5: Ormai è un giocatore ritrovato, tanta corsa lungo la fascia e tantissimi cross, si propone sia in appoggio in attacco sia in raddoppio in difesa.
    BORRIELLO 5: Una vera delusione, il peggior giocatore in campo, cade con molta facilità a terra nonostante abbia un fisico possente, tira una sola volta in porta, ammonito giustamente per una ridicola simulazione.
    QUAGLIARELLA 7: A differenza del compagno di reparto Borriello, lui si va’ a cercare il pallone, lo gioca per i compagni e cerca la conclusione, in una di queste colpisce la traversa da fuori aria con un tiro da fuori area, chiude la partita con il gol del 3 a 1 lui si, merita un posto da titolare.
    DAL 16’ s.t. PEPE 5,5: Entra ma non è in forma e si vede, sbaglia un paio di cross facili e ceca la conclusione invece di passare ai compagni.
    DAL 23’ s.t. VUCINIC 6: Quando entra dà un poco di vivacità all’attacco, rischia di segnare a tu per tu con il portiere ma come accade sempre invece di spaccare la rete appoggia il pallone tra le braccia del portiere avversario.
    DAL 32’ s.t. LICHTSTEINER S.V.
    All. CONTE 7,5 : Lo scorso anno non si vinceva in rimonta ha dato carattere e un’anima a questa squadra, poteva sostituire molto prima Padoin e Borriello.

    KOSICKI 5: Sulla punizione di Pirlo rimane immobile, sul 2 a 1 di Chiellini sbaglia l’uscita e consegna a Pirlo la palla che il centrocampista trasforma nell’assist del 3 a 1 di Quagliarella.
    MOTTA 4,5: Ha il merito di conquistare la palla del vantaggio Siciliano ma ha anche il grosso demerito di lasciare i compagni in 10 uomini.
    BELLUSCI 6: Annulla Borriello, sui cross avversari salta senpre prima degli attaccanti bianconeri.
    LEGROTTAGLIE 5,5: Giocatore di esperienza fa quello che può sbaglia in occasione del 3 a 1 .
    MARCHESE 6: Svolge il compito assegnatogli con diligenza anche se dalla sua parte è inesistente Padoin.
    IZCO 6: Molto pressing e qualche conclusione dalla distanza.
    LODI 5,5: Qualche errore di troppo in mezzo al campo ma anche un passaggio illuminante in occasione della traversa colpita da Bergessio, viene sostituito.
    ALMIRON 6,5: Grande personalità, gioca tantissimi palloni e sfiora il gol del 1 a 2 negato solo da Buffon.
    GOMEZ 6: Quando parte in velocità preoccupa un pochino Barzagli, cala alla distanza.
    BERGESSIO 6: Colpisce la traversa sull’ 1 a 1 aiuta i compagni in fase di non possesso.
    BARRIENTOS 7: Un gol fantastico, è il migliore dei suoi, un giocatore che farà parlare di sé.
    Dal 5’ s.t. BIAGIANTI 6: Molta sostanza.
    DAL 15’ s.t. SPOLLI 6: Entra per cercare di limitare i danni.
    DAL 26’ s.t. SEYMOUR 5,5: Nei 20 minuti giocati combina ben poco.
    ALL. MONTELLA 6,5: Se il Catania gioca un bel calcio il merito e soprattutto suo.

    ARBITRO BRIGHI 6,5: Dirige alla perfezione, giusta l’espulsione di Motta, e la distribuzione dei cartellini gialli da una parte e dall’altra, pochi episodi da moviola, in campo viene aiutato dai giocatori molto corretti.

    Il tabellino
    JUVENTUS-CATANIA 3-1 (primo tempo 1-1)
    MARCATORI: Barrientos (C) al 4′, Pirlo (J) al 22′ p.t.; Chiellini (J) al 29′, Quagliarella (J) al 36′ s.t.
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Padoin (16′ s.t. Pepe), Giaccherini, Marchisio, Pirlo, De Ceglie (23′ s.t. Vucinic); Borriello (32′ s.t. Lichtsteiner), Quagliarella. (Storari, Caceres, Matri, Del Piero). All.: Conte.
    CATANIA (4-3-3): Kosicky; Motta, Legrottaglie, Bellusci, Marchese; Izco, Lodi (15′ s.t. Spolli), Almiron; Gomez (26′ s.t. Seymour), Bergessio, Barrientos (5′ s.t. Biagianti). (Carrizo, Ricchiuti, Ebagua, Catellani). All.: Montella.
    ARBITRO: Brighi.
    NOTE: serata fredda, terreno in buone condizioni. Spettatori: 38.000 circa. Al 20′ s.t. espulso Motta per doppia ammonizione. Ammoniti: Marchisio, Almiron, Vucinic, Legrottaglie. Recupero: 0′ p.t.; 5′ s.t.

    Video JUventus Catania 3-1 hihglights Youtube
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  • Juventus Catania 3-1, Pirlo illumina la Vecchia Signora

    Juventus Catania 3-1, Pirlo illumina la Vecchia Signora

    Alla fine è arrivato. Andrea Pirlo va a segno per la prima volta nello Juventus Stadium e per la prima volta con la maglia bianconera anche se indossando quella rosa. Nell’anticipo di campionato contro il Catania di Vincenzo Montella la Juventus batte i siciliani per 3 reti a 1.

    Montella ha preparato al meglio la partita arrivando a Torino con una squadra ben messa in campo, un 4-3-3 con in difesa due ex bianconeri, Motta e Legrottaglie, e uno a centrocampo, Almiron. Per Conte invece la scelta ricade sul 3-5-2 con Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, De Ceglie e Padoin preferito a Pepe, a supporto di Pirlo, Giaccherini e Marchisio. Coppia d’attacco affidata a Borriello e Quagliarella.

    Andrea Pirlo primo gol in bianconero | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Juventus Catania, la partita. Inizia in salita il cammino verso la vittoria per gli uomini di Conte che solo dopo 4 minuti di gioco si fanno trafiggere da un tiro dal limite di Barrientos. Al 17′ è ancora il Catania a farsi pericolosa dalle parti di Buffon che si vede costretto a respingere su Almiron una palla minacciosa. Ma al 22′ scocca il momento di Pirlo, quello atteso da milioni di tifosi bianconeri. Atterrato al limite dell’aria da Motta, il regista si procura un calcio di punizione che trasforma subito in gioia per i presenti. Sul finale del primo tempo c’è anche spazio per due legni, uno colpito da Quagliarella e l’incrocio dei pali preso da Bergessio. Si va tutti negli spogliatoi sul punteggio di 1-1.

    Al rientro Montella deve far fronte prima all’infortunio di Barrientos che sarà costretto a far spazio a Biagianti, e l’espulsione dell’ingenuo Motta per doppia ammonizione al 20′ della ripresa poi. Conte ne approfitta per sfruttare l’occasione di un possibile vantaggio richiamando in panchina De Ceglie per Vucinic e la mossa gli da ragione perchè, sebbene rischia di andare sotto nuovamente con un tiro di Almiron su invito di Gomez e su pasticcio di Bonucci, arriva il gol del 2-1 con Pirlo che serve per la zuccata di Chiellini. Dopo il vantaggio c’è spazio anche per Lichtsteiner al posto di Borriello e per la gloria di Quagliarella che lanciato in contropiede chiude definitivamente il match con la rete del 3-1, grazie anche all’errore di Kosicky.

    La Juventus si riprende i due punti che mancavano ormai da due partite, riconquistando anche la vetta della classifica (con una partita ancora da recuperare) a + 2 dal Milan che oggi affronterà il Cesena.

  • Juventus Catania, Conte si affida alla coppia Borriello-Vucinic

    Juventus Catania, Conte si affida alla coppia Borriello-Vucinic

    Questa sera allo Juventus Stadium la Juve sarà impegnata nell’anticipo della 24esima giornata di campionato contro il Catania, squadra in ottima salute. All’andata finì 1-1 con le reti di Bergessio e Krasic, alla sua unica marcatura stagionale.

    La Juventus deve fare i conti con la scarsa vena realizzativa al momento dei suoi attaccanti, la squadra di Conte infatti è reduce da due gare nelle quali è rimasta a secco di gol (0-0 contro Siena in casa e a Parma), nonostante la grande quantità di occasioni da rete creata. Risultati che non le hanno concesso di approfittare dei mezzi passi falsi del Milan. Inoltre nel recupero di Mercoledì contro il Parma, la Juventus ha reclamato con veemenza due rigori che non sono stati concessi dal direttore di gara. Recriminazioni di rigori non concessi a parte, i bianconeri devono deve fare i conti con un attacco sterile rispetto alle tante occasioni create, l’unico a non soffrire di tale sterilità è Matri:anche perchè l’altro collega di reparto, Vucinic, pagato in estate alla Roma 15 milioni di euro, ha trovato la rete solo tre volte in stagione.
    Il Catania è reduce dal poker rifilato al Genoa ma in trasferta non è quella squadra solida apprezzata quest’anno in casa e, soprattutto, ha una difesa che lontano dal Massimino subisce tanti gol.

    Marco Borriello titolare Juventus Catania | © Valerio Pennicino/Getty Images
    In vista degli impegni ravvicinati dell’ultimo mese causa recuperi per il maltempo Conte potrebbe affidarsi al turnover, lasciando intendere che Matri lascerà spazio a Quagliarella al centro dell’attacco mentre Lichtsteiner, apparso un po’ stanco contro il Parma, dovrebbe lasciare spazio a Caceres, eroe di San Siro in Coppa Italia. Il modulo dovrebbe essere il solito 4-3-3 con Buffon tra i pali, in difesa Chiellini, Barzagli, Bonucci e l’inserimento tra gli undici titolari di Caceres. Assente lo squalificato Vidal a centrocampo sostituito sicuramente da Giaccherini, vista l’assenza forzata per infortunio del giovane Marrone, affiancherà Pirlo e Marchisio. Ritorno in campo per Pepe, la coppia d’attacco dovrebbe essere affidata a Borriello e Vucinic.
    In casa Catania Montella deve fare i conti con la tegola per il brutto infortunio accorso a Potenza; anche Capuano salterà la trasferta per lo stesso motivo, rientra Bellusci, che dunque torna sulla fascia destra nella linea dei difensori. Il tecnico Montella si affiderà al 4-3-3 con Marchese sempre in luogo di Capuano, centrocampo orchestrato da Lodi con Almiron e Izco ai fianchi, solito tridente argentino Gomez-Bergessio-Barrientos, in porta con Campagnolo indisponibile giocherà molto probabilmente Kosicky.

    JUVENTUS CATANIA LE PROBABILI FORMAZIONI
    JUVENTUS (4-3-3):
    Buffon; Caceres, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Marchisio, Pirlo, Giaccherini; Pepe, Borriello, Vucinic. All. Conte.
    A disp: Storari, Lichtsteiner, De Ceglie, Padoin, Estigarribia, Matri, Quagliarella.
    Squalificati: Vidal.
    Indisponibili: Marrone.

    CATANIA (4-3-3): Kosicky; Bellusci, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Barrientos, Bergessio, Gomez. All. Montella.
    A disp: Carrizo, M. Motta, Llama, Seymour, Biagianti, Catellani, Ebagua.
    Squalificati: nessuno.
    Indisponibili: Campagnaro, Capuano, Potenza, Suazo.

    Arbitro : Brighi

  • Krasic allo Zenit, la trattativa decolla

    Krasic allo Zenit, la trattativa decolla

    Milos Krasic e Zenit San Pietroburgo, un matrimonio che alla fine si farà. Sì, perchè nonostante le smentite in queste ore provenienti dall’entourage del giocatore e le dichiarazioni di Spalletti che ha fatto sapere pubblicamente di voler il giocatore con la formula del prestito che hanno rallentato un pò la trattativa, il ritorno in Russia è sicuramente la soluzione migliore per l’esterno serbo che ormai non rientra più nei piani dell’allenatore Antonio Conte. Il calciomercato in Russia termina il 24 febbraio, pertanto i due club hanno ancora a disposizione una settimana di tempo per trovare un accordo che riesca a soddisfare tutti.

    A dir la verità Krasic ai margini del progetto c’era già da inizio stagione quando nelle prime apparizioni del pre-campionato, il centrocampista non aveva convinto in pieno il tecnico bianconero tanto da farlo scivolare, con il trascorrere del tempo, sempre più in giù nelle sue gerarchie preferendogli giocatori come Pepe, Giaccherini ed Estigarribia. Sette presenze in campionato, una sola rete a Catania il magro bottino dell’esterno destro etichettato troppo presto da addetti ai lavori e tifosi bianconeri come l’erede di Pavel Nedved che del ceco in realtà ha solo una rassomigliante folta chioma bionda. Bocciato da Conte presto finisce nel dimenticatoio a dispetto di quando con le sue giocate e i suoi gol nello scorso anno, agli ordini di Del Neri, Krasic aveva fatto sognare i tifosi nella prima parte della stagione che vedevano, o si erano illusi di vedere, l’uomo di una immediata rinascita dopo la stagione fallimentare targata Ferrara. Straripante nel puntare e saltare l’uomo e convergere verso il centro per crossare o tirare in porta, alla fine furono 7 i centri che però non riuscirono a far entrare la Juve in Europa. Nell’ultima parte di campionato la flessione, forte era la tesi sostenuta di un calo fisiologico dal momento che era reduce da un anno di calcio senza beneficiare di un periodo di riposo, proseguita poi anche in questa stagione con il calo definitivo che lo ha portato a guardare le partite dalla panchina o dalla tribuna.

    Milos Krasic | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Krasic? Se lo danno in prestito se ne può parlare, se si parla di venderlo non siamo intenzionati al momento ad acquistarlo. E’ un buon calciatore, conosce già il campionato russo e il tipo di gioco che si pratica qui. Abbiamo bisogno di un giocatore pronto” erano state le parole rilasciate da Spalletti a Sky Sport 24 al termine dell’ottavo di finale di Champions League che ha visto lo Zenit battere 3-2 il Benfica. Il nodo da sciogliere infatti riguarderebbe proprio la formula del trasferimento, dopo i primi contatti la dirigenza russa, sollecitata dall’allenatore italiano, ha avanzato la prima offerta ufficiale, un prestito secco che però non ha soddisfatto nè la Juventus nè il giocatore. La società di Corso Galileo Ferraris infatti punta alla cessione definitiva del serbo e magari rientrare dall’esborso eonomico di un anno e mezzo fa quando arrivò a Torino dal Cska Mosca per 15 milioni di euro pagabili in tre rate annuali da 5 milioni l’una. Un’altra minusvalenza sarebbe deleteria per il bilancio bianconero in rosso di circa 95 milioni. Anche il giocatore, dopo l’inizio di stagione difficile, non vuole sentire parlare di cessione a titolo temporaneo nonostante covi in sè una grande voglia di rivincita e di rivalsa e una grande voglia di dimostrare il suo reale valore sin da subito.

    Nonostante la prima offerta non sia stata soddisfacente, la sensazione è che prima del 24 febbraio, giorno di chiusura del calciomercato russo, Krasic possa essere a tutti gli effetti un giocatore dello Zenit. Nelle prossime ore si aspetta il rilancio del club russo che deve reperire sul mercato il sostituto del portoghese Danny il cui infortunio ai legamenti del ginocchio lo terrà fuori per i prossimi 7-8 mesi: 3 milioni per il prestito e un riscatto fissato a 10 milioni in estate potrebbero bastare per strappare il sì a Marotta e Conte.

  • Furia Conte sugli arbitri “Hanno paura di dare rigori alla Juve”

    Furia Conte sugli arbitri “Hanno paura di dare rigori alla Juve”

    Il pareggio a reti inviolate di ieri pomeriggio allo Stadio Tardini di Parma non ha lasciato certamente umori positivi in casa Juventus, sia alla luce della ghiotta occasione sprecata per riappropriarsi della testa della classifica, sia per come è maturato, evidenziando una Juve che – ancora una volta – soffre le squadre che tendono a chiudersi in difesa, bloccando gli spazi di manovra e che, specie nelle occasioni topiche, ha mancato di quel pizzico di lucidità (e di fortuna) necessarie per sbloccare il risultato. Il palo di Giorgio Chiellini dopo pochi minuti parla chiaro, ma anche le altre occasioni capitate a Vucinic, Estigarribia, Matri e Pirlo.

    Ma l’argomento “caldo” del post Parma-Juventus è principalmente l’arbitraggio di Mazzoleni, aspramente criticato dal Mister Antonio Conte, che ha deciso di abbandonare il low profile dei mesi scorsi in materia arbitrale e di parlare apertamente, probabilmente perchè “la misura è ora colma“. Nella partita di ieri contro il Parma, Conte rimprovera al direttore di gara (che solitamente è “allergico” a concedere penalty, ndr) di non aver fischiato il rigore su Emanuele Giaccherini per fallo commesso da Biabiany, e, negli istanti finali di gara, di non aver concesso il rigore su fallo ai danni di Andrea Pirlo che, peraltro, si trovava in posizione favorevolissima per poter battere a rete e che, invece, è stato ostacolato con un fallo da dietro, una ginocchiata leggera ma determinante nel fargli perdere l’equilibrio proprio al momento di calciare, da parte del difensore gialloblu Santacroce.

    Antonio Conte | © Claudio Villa/Getty Images

    Due falli sostanzialmente netti, sui quali il mister bianconero ha ragione di protestare, ma – aldilà dei singoli episodi – è opportuno soffermarsi sul senso più ampio delle dichiarazioni del tecnico salentino, che ai microfoni nel post partita di ieri ha avuto modo di esprimere dei concetti più profondi in merito. Infatti, Conte si sofferma sul perchè alla Juve non vengano concessi tiri dagli undici metri (anche quando sarebbero netti), evidenziando che “c’è paura di dare rigori a nostro favore perchè se non lo si fa non succede nulla“.

    Paura da parte degli arbitri, dunque, che si esprime in un solo rigore concesso, finora, in favore della Signora, un dato numerico quantomeno “strano” secondo Conte, soprattutto in virtù del fatto che il gioco della sua squadra è tipicamente incentrato sulla fase offensiva, sviluppando “almeno 75 minuti di gioco nella metàcampo avversaria“: nonostante ciò, però, la Juventus è la squadra che ha ottenuto meno rigori in assoluto nel campionato italiano. Ecco perchè, secondo il mister, il “fenomeno” dovrebbe essere indagato ed approfondito.

    I riferimenti dell’allenatore bianconero, anche se non propriamente espliciti, in merito ai timori della classe arbitrale nel concedere rigori alla Juve, sarebbero, dunque, da associare ai “residui” di Calciopoli ed alla perdita di potere della Juve, perlomeno in ambito istituzionale. In tal senso, le critiche di Conte si possono leggere anche in riferimento alle dichiarazioni di Beppe Marotta della scorsa settimana, nel post partita di Juventus-Siena (altro pareggio della Signora, ndr) in cui rimpoverava i vertici della classe arbitrale circa le designazioni effettuate ed, in particolare, per il fatto che, in occasione della gran parte dei match della Juventus, le direzioni di gara non vengono affidate ad arbitri internazionali ma, al contrario, a direttori di gara poco esperti, nonostante “una squadra prima in classifica meriti maggiore attenzione“.

    Alle parole di Beppe Marotta della scorsa settimana aveva risposto prontamente Stefano Braschi, per sottolineare l’infondatezza delle sue accuse, considerando che “non solo le prime in classifica meritano attenzione nelle designazioni arbitrali” perchè anche chi lotta per raggiungere altri traguardi (qualificazione Champions, o salvezza, ndr) merita il medesimo rispetto e la medesima considerazione.

    Dopo la risposta di Braschi, dunque, pare che le osservazioni da parte della dirigenza bianconera non siano gradite affatto: Conte dovrà concentrare la sua attenzione esclusivamente sulle questioni di campo, pensando già alla prossima partita contro il Catania, preoccupandosi di correggere una tendenza non propriamente positiva emersa nelle ultime gare: la sterilità in fase realizzativa  e la scarsa presenza in area di rigore dei bianconeri. Insomma, Conte ha tutte le ragioni per sottolineare le sviste arbitrali contro la Juve, ma ciò non deve distoglierlo dall’analizzare le problematiche “di campo” della sua squadra.

     

    Conte fa bene a lamentarsi per i rigori non concessi alla Juve?

    • Si, la Juve è stata danneggiata (58%, 217 Voti)
    • No, la polemica è fuori luogo (42%, 154 Voti)

    Totale Votanti: 371

  • Parma Juventus 0-0, fallito il sorpasso sul Milan

    Parma Juventus 0-0, fallito il sorpasso sul Milan

    Il Parma riesce a fermare sul pareggio la Juventus che raccoglie il secondo 0-0 consecutivo e resta staccata dal Milan di una sola lunghezza ma con una partita, quello contro il Bologna, ancora da recuperare.

    Entrambe le formazioni scendono in campo con il 3-5-2. Nel primo tempo il Parma rinuncia a giocare, ed è subito la Juventus a farsi pericolosa, com’era prevedibile, con Pirlo che disegna una parabola perfetta per il testone di Chiellini che devia sul palo. Al 12’ Biabiany sbaglia un retropassaggio che lancia Vucinic verso l’area avversaria che però non sfrutta perchè si fa recuperare da Lucarelli; altra occasione sprecata per i bianconeri si ha al 22′ quando Vidal viene steso da Zaccardo al limite e ne scaturisce una punizione affidata a Pirlo che però non trova la porta di pochissimo. E’ assalto degli uomini di Conte che ancora, prima della fine del primo tempo, ci provano con Matri che viene anticipato di un soffio da Pavarini a due passi dalla porta.

    Nella ripresa il Parma comincia a macinare gioco e Giovinco scalda Buffon con una conclusione non irresistibile ma che l’estremo bianconero devia in calcio d’angolo. La Juve lascia qualche spazio in più per il Parma che riesce anche a distendersi in contropiede, ma è sempre la Vecchia Signora a rendersi pericolosa con Estigarribia che cerca la conclusione anziché crossare al centro dell’area di rigore dove era pronto Matri. La sua conclusione esce di poco alto sulla traversa.

    Modesto e Marchisio | © Dino Panato/Getty Images

    Donadoni cambia a centrocampo, con Valiani che lascia il posto a Musacci, alla mossa Conte risponde con una doppia sostituzione: Giaccherini e Quagliarella per Estigarribia e Matri. Ed è prorpio l’ex Cesena, innescato da un lancio telecomandato di Pirlo che si presenta in area dove Biabiany in corsa lo stende in area ma l’arbitro non fischia il penalty. Situazione analoga sul versante opposto al 26′, quando Barzagli appoggia le mani sulla schiena di Giovinco sfuggitogli via dopo un bel numero, la Formica Atomica cade in area invocando il calcio di rigore.

    Non è ancora finita perchè la Juve attacca e lascia spazi invitanti al Parma. Vucinic è impreciso, Giovinco no e ci vuole Buffon per allontanare la minaccia. C’è ancora spazio per l’assalto della Juve che sfiora il vantaggio per due volte, prima con Pirlo, il cui tiro viene deviato da Pavarini in angolo, poi con Marchisio che sfiora il palo con una conclusione deviata in calcio d’angolo a due passi dalla porta. Ma proprio all’ultimo secondo di gioco Pirlo viene atterrato da Santacroce in area e Mazzoleni per la seconda volta non se la sente di fischiare il calcio di rigore, scatenando le ire funeste di Conte e dei suoi uomini. Finisce con qualche scaramuccia e con un pareggio che sa di vittoria per il Parma, mentre la Juventus poteva e doveva fare di più.

  • Parma Juventus, le ultime. Ballottaggio Matri-Quagliarella

    Parma Juventus, le ultime. Ballottaggio Matri-Quagliarella

    Pericolo neve scongiurato. A meno di due ore dal fischio d’inizio, previsto alle 18:30, Parma – Juventus, recupero della 21esima giornata, si giocherà regolarmente, sul Tardini infatti è tornato a splendere un pallido sole dopo che si era temuto un secondo rinvio del match già rinviato lo scorso 31 gennaio per l’arrivo di un’altra nevicata. Il maltempo, che nell’ultima settimana ha flagellato l’Italia da nord a sud, ha dato una tregua nella zona emiliana, una delle più colpite dal blizzard siberiano che aveva fatto le sue ultime due vittime proprio domenica con il rinvio di Bologna – Juventus e Parma – Fiorentina che verranno recuperate, insieme anche a Cesena – Catania, il prossimo 7 marzo.

    Questa per la Juventus è solo la prima di una lunga sfilza di partite ravvicinate, i bianconeri verranno messi a dura prova dalle 6 partite che dovranno disputare nei prossimi 26 giorni (esattamente come il Milan, ndr); un vero e proprio tour de force quello che attende la squadra guidata da Conte al pari di una squadra impegnata nelle competizioni europee, si parte oggi 15 febbraio con il recupero della gara contro il Parma per finire l’11 marzo con quella contro il Genoa passando per il match contro il Catania, la sfida scudetto contro il Milan del prossimo 25 febbraio, Chievo e l’altro recupero con il Bologna.
    La partita di oggi pomeriggio è fondamentale per tornare nuovamente in vetta alla classifica di Serie A dal momento che la vittoria di Udine ha consentito al Milan, che nella casella gare disputate conta due partite in più rispetto ai bianconeri, di scavalcare la Vecchia Signora. L’obiettivo di Conte e company è quello del controsorpasso ai danni del Diavolo con il chiaro intento di presentarsi alla sfida scudetto di San Siro ancora davanti e magari con un cospicuo vantaggio.

    Alessandro Matri | ©GIUSEPPE CACACE/Getty Images

    Il Parma d’altro canto non vuole concedere nessun tipo di sconto ai bianconeri, l’arrivo di Donadoni, al posto di Colomba esonerato dopo il ko pesantissimo con l’Inter, ha dato quella scossa che serviva alla formazione gialloblu per tirarsi fuori dalla zona calda della classifica: con l’ex ct della nazionale i ducali infatti non hanno ancora perso, due le vittorie e altrettanti i pareggi nelle quattro uscite con Donadoni in panchina che vuole prolungare il trend di risultati utili anche contro la Juventus. Il tecnico confermerà il 3-5-2 con Giovinco, a metà tra i due club e che ha nella Juventus la sua vittima prediletta, che giocherà qualche metro più indietro rispetto a Floccari, in mediana Morrone, Mariga e Gobbi dovranno fare il lavoro sporco per innescare le punte; sulle ali agiranno Valiani e Modesto che dovranno vedersela con Lichtsteiner e De Ceglie mentre in difesa l’ex Lecce Ferrario vince il ballottaggio con Paletta per affiancare Zaccardo e Lucarelli; tra i pali rientra Mirante, panchina per Biabiany e Jonathan.

    Modulo speculare per Conte che non potrà contare sull’apporto di Simone Pepe infortunato. Questa defezione porterà il tecnico bianconero a riproporre il 3-5-2 con Barzagli, Bonucci e Chiellini linea difensiva davanti a Buffon, Lichtsteiner e De Ceglie schierati più avanti pronti a fare la spola tra la difesa e l’attacco, Vidal e Marchisio al fianco del fantasista Andrea Pirlo saranno impegntai non solo in fase di interdizione ma anche negli inserimenti a supporto degli attaccanti, in avanti al fianco di Vucinic si giocheranno una maglia da titolare Quagliarella e Matri con quest’ultimo in leggero vantaggio sul napoletano.

    PROBABILI FORMAZIONI PARMA JUVENTUS

    PARMA (3-5-2): Mirante; Zaccardo, Ferrario, Lucarelli; Valiani, Morrone, Mariga, Gobbi, Modesto; Giovinco, Floccari.
    Panchina: Pavarini, Paletta, Brandao, Jonathan, Valdes, Biabiany, Okaka.
    Allenatore: Donadoni.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Matri, Vucinic.
    Panchina: Storari, Caceres, Estigarribia, Giaccherini, Del Piero, Quagliarella, Borriello.
    Allenatore: Conte.

  • Parma Juventus, Conte e Donadoni con il 3-5-2

    Parma Juventus, Conte e Donadoni con il 3-5-2

    Primo recupero per la Juventus di Antonio Conte che domani affronterà il Parma di Roberto Donadoni per il match della ventunesima giornata sospeso a suo tempo a causa della nevicata che ha colpito la città di Parma. Giunto l’ok per il Tardini, le due squadre scenderanno in campo domani, 15 febbraio, alle 18.30.

    Per gli uomini di Antonio Conte un imperativo categorico: battere i ducali per riprendere la vetta della classifica ai danni del Milan inseguitore fino a domenica scorsa (i bianconeri dovranno recuperare anche la partita contro il Bologna, rinviata domenica scorsa, ndr). Conte dovrebbe partire con il collaudato 3-5-2 con Buffon tra i pali e reparto difensivo affidato a Chiellini, Barzagli e Bonucci. Caceres, nonostante la doppietta a San Siro in Coppa Italia, partirà dalla panchina. De Ceglie è in vantaggio su Estigarribia e Giaccherini per il ruolo di esterno sinistro, mentre a centrocampo agirà Pirlo nel suo consueto ruolo di regista, affiancato da Marchisio e Vidal pronti ad arginare le fonti di gioco ducali e far ripartire la manovra bianconera. In attacco dovrebbe essere confermata la coppia Vucinic – Matri con Quagliarella pronto a dare il cambio a partita in corso.

    Parma Juve | © Claudio Villa/Getty Images

    Modulo speculare per Donadoni che schiera il 3-5-2 che gli offre maggiori garanzie. Linea difensiva composta da Paletta, Lucarelli e Zaccardo davanti all’estremo difensore Pavarini mentre Mirante è recuperato ma andrà soltanto in panchina. Mediana folta con Mariga, Morrone e Gobbi ad occuparsi dei palleggiatori bianconeri mentre sulle fasce l’ex ct della nazionale sceglie Valiani, sulla destra, e Modesto, sul fronte opposto. L’ex Giovinco giocherà dietro l’unica punta Floccari. E’ proprio la Formica Atomica sarà l’osservato speciale del match, soprattutto da Conte: il fantasista, entrato anche nel giro della nazionale, è a metà tra i due club che a fine stagione dovranno risolvere la compartecipazione per non andare alle buste. Giovinco, che ha sempre segnato quando ha giocato contro i suoi ex compagni, dovrà convincere sul campo il tecnico bianconero che è da Juve.

    PROBABILI FORMAZIONI PARMA JUVENTUS

    PARMA (3-5-2): Pavarini; Paletta, Lucarelli, Zaccardo; Valiani, Mariga, Morrone, Gobbi, Modesto; Giovinco, Floccari .
    A disp.: Mirante, Musacci, Brandao, Biabany, Jonathan, Okaka, Valdes.
    Allenatore: Donadoni

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Marchisio, Pirlo, Vidal, De Ceglie; Matri, Vucinic.
    A disp.: Storari, caceres, Estigarribia, Giaccherini, Del Piero, Quagliarella, Borriello.
    Allenatore: Conte

  • Amauri al veleno “Alla Juve comanda Conte”

    Amauri al veleno “Alla Juve comanda Conte”

    Le sue parole sono l’espressione di un giocatore pieno di risentimento e di rancore per i lunghi mesi vissuti da spettatore, fuori dal campo, soffrendo la perdita del posto in squadra, attendendo solo l’arrivo della finestra del mercato invernale per andare altrove. L’altrove per Amauri è stata la Fiorentina, l’occasione di rilancio anche in vista delle convocazioni di Prandelli ad Euro 2012, sperando di poter far sorgere al citì almeno qualche dubbio, in modo da considerare la sua eventuale presenza. E’ questo l’obiettivo dichiarato da parte di Amauri che ha, ora, quattro mesi di tempo per provare a conquistare la fiducia di Prandelli a suon di gol e di prestazioni importanti.

    Fino ad oggi, però, la stagione calcisitica per Amauri non è praticamente iniziata, alla luce delle grandi difficoltà che l’italo-brasiliano ha riscontrato in maglia bianconera, dopo esser ritornato alla “base” dopo l’esperienza (peraltro positiva, ndr) di Parma dello scorso anno. Nella presente stagione juventina non c’era più Gigi Del Neri, diposto a dargli fiducia all’inizio dello scorso anno, bensì il “martello” Antonio Conte, che non ha mai visto di buon occhio l’idea che l’attaccante potesse avere un ruolo nella sua Juventus, costringendolo a sei mesi di partite viste soltanto dal divano di casa, in Tv.

    Ecco, dunque, che lo sfogo odierno di Amauri in merito al suo passato bianconero, è rivolto soprattutto a mister Conte, colui che – a detta di Amauri stesso – “comanda ogni cosa nella Juve“, poichè “tutti, e sottolineo tutti, fanno ogni cosa che decide l’allenatore“: un modo ironico per sottolineare come il potere di Conte, a volte, superi il potere di figure sulla carte gerarchicamente superiori, condizionandone le decisioni e le scelte.

    Un allenatore con il quale il rapporto non è mai decollato, forse anche a causa del rifiuto di Amauri nello scorso mercato estivo ad accettare qualsiasi trasferimento: una decisione maldigerita dal tecnico leccese, che di risposta lo ha escluso praticamente da ogni possibilità di scendere in campo, senza troppe spiegazioni, senza giri di parole, parlando con Amauri soltanto in due occasioni. Sebbene le “responsabilità” di Conte nel divorzio fra Amauri e la Juventus siano notevoli, l’italo-brasiliano nella sua analisi non tralascia un altro elemento importante ed utile a spiegare – dal suo punto di vista – perchè il su percorso in maglia bianconera non sia mai effettivamente decollato. In tal senso, ritiene opportuno sottolineare il fattore “timing”, precisando di esser giunto alla Juventus nel momento sbagliato, quando era in atto una vera e propria rivoluzione, e di esservi tornato (dopo il prestito al Parma, ndr) in concomitanza di un’ulteriore rivoluzione, quella portata proprio da mister Conte in questa stagione.

    Oggi il presente di Amuri è soltanto a tinte Viola, sperando si togliersi al più presto la soddisfazione di tornare ad esultare dopo un gol: finora la piazza di Firenze lo ha accolto molto bene – nonostante il suo passato da bianconero – ed lui vuole ripagare con tanti gol la fiducia e l’affetto che i tifosi gli hanno dimostrato. Il sogno Viola, in questo modo, potrebbe trasformarsi in un sogno Azzurro….