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  • Juve – Milan, mistero Ibra. Non gioca, forse si

    Juve – Milan, mistero Ibra. Non gioca, forse si

    Non gioca, gioca, anzi no, forse si. Zlatan Ibrahimovic ha la febbre e, contrariamente a quanto annunciato questa mattina, non dovrebbe partire nell’undici titolare del Milan che stasera affronterà la Juventus a Torino per la semifinale di ritorno di Coppa Italia ma dovrebbe accontentarsi di assistere al match dalla panchina. Questo a meno di clamorose sorprese dell’ultimo momento. Pare però che Allegri, in questo senso, stia facendo pretattica.

    Il tecnico rossonero alla vigilia aveva fatto intuire che avrebbe concesso un turno di riposo a chi aveva giocato di più in vista delle delicate sfide con Roma in campionato e Barcellona nei quarti di Champions, dando spazio alle seconde linee nonostante l’importanza della gara. Tra questi rientravano proprio Ibra e Thiago Silva, sostituiti in formazione rispettivamente da Maxi Lopez e Yepes. Questa mattina invece la novità, il gigante svedese e il forte centrale brasiliano erano dati entrambi partenti dall’inizio per fare coppia l’uno con El Shaarawy e l’altro con Mexes.

    Pochi minuti fa l’aggiornamento sulle condizioni di salute di Ibra, vittima di un attacco influenzale e quindi costretto a dare forfait ma a tingere di giallo la vicenda le ultime di Milan Channel che ha dato l’attaccante svedese in campo dal primo minuto, notizia questa che rafforza la tesi della pretattica adottata da Allegri per l’occasione. Chi affiancherà il Faraone dall’inizio lo sapremo solo quando il tecnico campione d’Italia deciderà di comunicare la formazione ufficiale non prima delle 20 lasciando noi e Conte con il dubbio fino all’ultimo momento. Per quanto riguarda il resto tutto confermato con Amelia in porta, Antonini e Mesbah agiranno sulle fasce con Mexes e Thiago Silva al centro della difesa; in mediana ci saranno Muntari, l’ex Aquilani e Seedorf favorito su un altro ex, Nocerino, che aveva segnato nell’ultima sfida di campionato, con Emanuelson vertice alto del rombo ed El Shaarawy che attende con ansia di conoscere il nome del compagno di reparto (Ibra o Maxi Lopez).

    Zlatan Ibrahimovic © Valerio Pennicino/Getty Images

    In casa Juventus Conte ha dato una certezza: giocherà capitan Del Piero, lo aveva annunciato ieri pomeriggio nella consueta conferenza stampa della vigilia. “E’ la gara più importante dell’anno, sarà la partita di Alex” aveva detto ieri il tecnico che dovrà fare a meno di Barzagli che ancora non si è ristabilito completamente dall’infortunio; in compenso Conte recupera Chiellini il quale giocherà dal primo minuto nel 4-3-3 che prevede Storari tra i pali, certa la presenza di Lichsteiner a destra dal momento che il terzino svizzero sarà squalificato per il prossimo impegno di campionato contro l’Inter, Bonucci e Caceres centrali e il difensore livornese dirottato a sinistra; in mezzo al campo niente riposo per Pirlo che sarà al suo posto in cabina di regia con Vidal e Giaccherini al suo fianco, in attacco tridente Vucinic, Del Piero e Pepe. Ma anche in casa bianconera ci potrebbero essere sorprese dell’ultima ora con Conte che potrebbe pensare al solito 3-5-2 quando si tratta di affrontare grandi squadre, con Lichtsteiner che avanzerebbe sulla linea dei centrocampisti e i 3 dietro che saranno Caceres, Bonucci e Chiellini; Giaccherini farebbe l’interno di centrocampo con Pepe spostato a sinistra e Vucinic o Quagliarella ad affiancare Del Piero in attacco. Panchina invece per Matri.

    PROBABILI FORMAZIONI JUVENTUS – MILAN

    JUVENTUS (4-3-3): Storari; Lichtsteiner, Caceres, Bonucci, Chiellini; Vidal, Pirlo, Giaccherini; Pepe, Del Piero, Vucinic. Allenatore: Conte.

    MILAN (4-3-1-2): Amelia; Antonini, Mexes, Thiago Silva, Mesbah; Aquilani, Muntari, Seedorf; Emanuelson; El Shaarawy, Ibrahimovic. Allenatore: Allegri.

  • Coppa Italia, Juventus – Milan probabili formazioni. Ibra e Del Piero in campo

    Coppa Italia, Juventus – Milan probabili formazioni. Ibra e Del Piero in campo

    E’ la partita più importante dell’intera stagione” così Antonio Conte descrive la partitissima Juventus Milan valevole per l’accesso alla finale di Coppa Italia. Le due squadre, che in campionato si stanno rincorrendo per la corsa allo scudetto, si affrontano per la quarta volta in stagione. Il vantaggio dei match giocati tra le due formazioni è tutto dalla parte dei bianconeri che hanno vinto la partita d’andata di campionato e pareggiato, non senza scatenare polemiche, quella di ritorno. La Juve si è inoltre aggiudicata per 2-1 l’andata di Coppa Italia a San Siro. In campionato, ai punti, è il Milan ad essere in vantaggio di 4 misure sui torinesi.

    Juve – Milan, aldilà della posta in gioco, è da sempre una partita che vale più di tante altre, vuoi per la storia dei due club, vuoi per le recenti polemiche che ruotano attorno alle due squadre e che hanno in questi ultimi mesi aumentato la rivalità, oltre che tra i tifosi, anche della dirigenza (in primis si sottolinea la poca simpatia che intercorre tra i due tecnici).

    La Juventus, forte del risultato di Firenze di sabato scorso (5-0) affronterà i rivali con il morale rafforzato anche grazie alle parole di Mister Conte il quale non ha mai nascosto il desiderio di vincere la competizione per portare a casa la decima Coppa Italia. Il modulo scelto dovrebbe essere il 4-3-3, nel corso della conferenza stampa di ieri il tecnico ha annunciato che sarà la partita di capitan Del Pierouno che ha sempre dato tanto quando è stato chiamato” – spiega Conte che comunque farà ricorso al turn over ma senza esagerare. In porta Storari così come nelle gare precedenti, in difesa potrebbe rientrare Chiellini con a fianco Bonucci e Caceres, autore delle due reti all’andata. Niente turn-over per Lichtsteiner dato che lo svizzero salterà il big match in campionato contro l’Inter perchè diffidato.
    Mediana affidata a Pirlo, Vidal e Giaccherini con Marchisio che osserverà un turno di riposo mentre in attacco il tecnico ha ancora qualche dubbio per chi andrà a formare il tridente con Del Piero, con Vucinic, Quagliarella, Borriello, Pepe ed Estigarribia in lizza per due maglie.

    Alessandro Del Piero © Claudio Villa/Getty Images

    Solito 4-3-1-2 per Allegri che deve far fronte alle diverse assenze che non consentiranno al tecnico di ricorrere al turnover. Ibrahimovic giocherà dal primo minuto al contrario della panchina ipotizzata alla vigilia che gli avrebbe permesso di risparmiare energie in vista del difficile impegno contro la Roma prima e il Barcellona dopo così come Thiago Silva, inizialmente escluso dall’undici iniziale ma che prenderà il suo posto al centro della difesa insieme a Mexes con Antonini e Mesbah sulle fasce. Confermato Amelia in porta, a centrocampo spazio per Nocerino, Aquilani, Muntari in ballottaggio con Seedorf, Emanuelson, che gode di un momento strepitoso di forma agirà dietro le due punte che saranno Ibra ed El Shaarawy.

    Tutto pronto quindi per la grande sfida che rispolvera il prestigio della Coppa Italia come un tempo. L’appuntamento è per stasera allo Juventus Stadium, l’importanza dell’evento fa sì che la il big match sia trasmesso da Rai Uno secondo gli accordi televisivi ma, per gli oltre 60 milioni di italiani all’estero, sarà trasmessa anche in diretta mondiale grazie a Mediaset Italia visibile su alcune tra le più importanti emittenti del mondo: in Europa, Nordamerica, Sudamerica e Australia. E questa volta almeno Juventus Milan sarà una sfida che in qualche modo unisce.

    PROBABILI FORMAZIONI JUVENTUS – MILAN

    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Lichtsteiner, Caceres, Bonucci, Chiellini; Giaccherini, Pirlo, Vidal; Pepe, Del Piero, Vucinic. All. Conte.

    MILAN (4-4-2): Amelia; Antonini, Thiago Silva, Mexes, Mesbah; Nocerino, Aquilani, Muntari; Emanuelson; Ibrahimovic, El Shaarawy. All. Allegri.

  • Juve – Milan vigilia di Coppa Italia. Conte “La partita di Del Piero”, Allegri rinuncia a Ibra

    Juve – Milan vigilia di Coppa Italia. Conte “La partita di Del Piero”, Allegri rinuncia a Ibra

    La sfida infinita continua, dopo le polemiche, i veleni, le frecciate e le schermaglie delle settimane scorse fuori dal rettangolo verde di gioco, Juve Milan domani vivrà un’altra tappa cruciale della sua storia, allo ‘Stadium’ è in programma la semifinale di ritorno di Coppa Italia che decreterà la finalista della competizione. Quella di domani sera sarà la quarta sfida stagionale tra le due squadre che stanno dominando la Serie A con i rossoneri che hanno approfittato del calo della Vecchia Signora per portarsi a +4 in classifica quando il calendario dice -10 alla fine del campionato. I precedenti stagionali sorridono ai bianconeri che hanno battuto la squadra di Allegri in due occasioni, 2-0 nella gara del girone d’andata di campionato con doppietta di Marchisio al termine di una prestazione eccellente della squadra di Conte e 2-1 nella semifinale d’andata di Coppa Italia giocata a San Siro con un’altra doppietta, questa volta di Caceres.

    Ma la partita che è passata alla “storia” e che ha segnato un punto di rottura nei rapporti delle due società da sempre alleate è stata quella dello scorso 25 febbraio quando le due squadre si sono affrontate nella ‘Scala del calcio’ a San Siro per la sfida scudetto. In quell’occasione finì in parità 1-1 con gol di Nocerino e Matri ma le polemiche per la svista clamorosa sul gol di Muntari sull’1-0 in casa rossonera grida ancora vendetta, così come la Juve recrimina per un gol annullato e per le espulsioni mancate a Mexes e lo stesso Muntari. Da lì un’escalation di polemiche sfociate nel duro sfogo che ha visto coinvolto l’ad Adriano Galliani a fine primo tempo, nel “faccia a faccia” a fine partita tra alcuni giocatori delle due squadre e nelle frecciate continue di Allegri all’indirizzo della Juve, in particolar modo verso Conte e Marotta.

    Robinho e Pirlo © Valerio Pennicino/Getty Images

    Domani sera le due contendenti allo scudetto tornano ad affrontarsi, in palio non c’è solo una finale di Coppa Italia ma la volontà di affermare la propria supremazia e di dimostrare chi tra le due è la squadra più forte. Conte nella conferenza stampa alla vigilia è stato chiaro, affermando che quella di domani sera sarà la gara più importante della stagione quasi a voler caricare al massimo il gruppo. Il tecnico bianconero non ha fatto mistero su quelli che saranno gli interpreti della sfida, annunciando l’impiego dal primo minuto di Del Piero: “Sarà la partita di Alex: è giusto che la giochi perchè insieme a Buffon è sempre stato il valore aggiunto della squadra e lo ha confermato. Questa gara ci darà la possibilità di alzare un trofeo. Per questo motivo per me è la più importante dell’anno”.

    In casa Milan l’atmosfera è serena, il sorteggio avverso in Champions League che ha designato il Barcellona come avversario da affrontare ai quarti non ha sclafito il buon umore di Allegri e della squadra che anzi vedono nella sfida contro i blaugrana campioni di tutto uno una prova stimolante per testare il reale valore della squadra rossonera e per capire quanto lontano si può arrivare. Secondo le ultime previsioni il tecnico del Diavolo dovrebbe rinunciare a Ibrahimovic, mai come quest’anno così decisivo, e ai titolari concedendo loro un turno di riposo in vista del difficile turno di campionato contro la Roma e l’appuntamento cruciale della stagione contro il Barça dando spazio alle seconde linee e a chi ha giocato di meno. L’obiettivo è ribaltare l’1-2 dell’andata per accedere alla finalissima e rimanere così in corsa per tutte e tre le competizioni.

  • Fiorentina Juventus 0-5, Vucinic finalmente decisivo

    Fiorentina Juventus 0-5, Vucinic finalmente decisivo

    Fiorentina Juventus era una partita attesa per molti motivi, in primis per la rincorsa al Milan, poi per spegnere le critiche sulla carenza di gol della squadra allenata da Conte. La Juve ha centrato entrambi gli obiettivi: una cinquina ai Viola che ora si inguaiano nella zona calda della classifica e un chiaro segnale al Milan di non voler mollare nella lotta al tricolore.

    Al Franchi il big match della 28° giornata di campionato inizia tra i fischi per gli ospiti, con i supporters viola che, come annunciato alla vigilia, si sono dotati di parrucche viola per schernire Antonio Conte. Quei fischi già sul finale del primo tempo erano indirizzati al palco d’onore che ospitava la dirigenza fiorentina.

    Parte con il tridente la compagine bianconera che vede tra le fila Matri, Vucinic e Pepe. E anche questa volta, ma con più fortuna rispetto a Genova, è Vucinic a salire in cattedra e a guidare i compagni alla vittoria. Il montenegrino ci prova subito al 6′ con un destro dal limite dell’aria che trova la via del palo. Le premesse per il proseguo della gara non sembrano buone ma appena dieci minuti più tardi è lo stesso Vucinic a portare in vantaggio la Vecchia Signora: Pirlo tocca di prima per Marchisio che serve Vucinic, questa volta il destro del montenegrino è preciso e si infila laddove Boruc non può arrivare.

    Vucinic scatenato in Fiorentina Juventus | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Al 16′ la Juventus si porta già sull’ 1-0 e pochi minuti più tardi, esattamente al 20′, ci sarà l’episodio che delineerà le sorti del match, Cerci infatti perderà la lucidità rifilando un calcetto nel “di dietro” a De Ceglie reo di averlo strattonato. Questa volta Bergonzi è aiutato dal suo assistente che segnala l’accaduto e per l’attaccante il rosso è inevitabile. La Fiorentina sarà costretta a giocare per più di un’ora in dieci uomini. La Juventus forse più cinica della stagione ne approfitta e infatti al 29′ Vucinic lavora una gran palla per per Vidal che colpisce al volo, Boruc respinge ma nulla può sul secondo tentativo a rete dello stesso giocatore cileno. 2-0 e si va negli spogliatoi. Al rientro in campo, dopo un timido tentativo di reazione d’orgoglio per i Viola con le numerose discese di Vargas che si traducono in un nulla di fatto è  Marchisio che al 56′ spegne le speranze viola e innesca le proteste sugli spalti all’indirizzo dei Della Valle. Anche in questo caso la rete trova la firma di Vucinic servendo il “principe” che nient’altro può fare se non mettere comodamente in rete di testa. Una timida reazione della Fiorentina si ha sul tiro di sinistro di Lazzari che Buffon devia quel tanto che basta per fargli scheggiare il palo. Pericolo passato per la Juve che ancora a testa bassa riacutizza i dolori dei toscani già impegnati sugli spalti a contestare squadra, tecnico e dirigenza, con la quarta rete. Vucinic questa volta serve Pirlo che con un tocco sotto batte Boruc. Nel finale c’è gloria per il primo gol bianconero di Padoin entrato a rilevare Vidal. Un tiro deviato del centrocampista bresciano si trasforma in assist per l’ex atalantino che da due passi infila in rete per il risultato definitivo di 5-0.

    Conte voleva una reazione dei suoi che hanno accontentato nel migliore dei modi le richieste del tecnico. Il segnale per il Milan è chiaro, la Juve non molla e si appresta ad arrivare ai prossimi due importanti appuntamenti (con il Milan in Coppa Italia e con l’Inter in campionato) con il morale alto ed una ritrovata condizione fisica.
    Per la Fiornetina invece si aspetta una reazione repentina per uscire fuori dal pericolo zona calda che rimane a 7 punti dalla terzultima. Già nel pomeriggio è fondamentale guardare il risultato di Lecce-Palermo.

    Video Fiorentina Juventus 0-5 highlights Youtube
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  • Fiorentina – Juventus, Matri o Borriello dubbio in attacco

    Fiorentina – Juventus, Matri o Borriello dubbio in attacco

    Fiorentina – Juventus, sfida tra acerrimi rivali, una gara che diventa fondamentale per entrambe le squadre: i bianconeri non vogliono perdere il passo del Milan già staccato a 4 punti, i Viola che hanno bisogno dei tre punti per uscire fuori dalla zona a rischio.

    Questa sera le due formazioni si incontreranno allo Stadio Franchi di Firenze in un clima che non sembra per niente tranquillo, con i supporters viola intenzionati ad esibire delle parrucche in segno di scherno verso Conte e con quest’ultimo che non ha gradito la scelta dei designatori arbitrali di affidare la direzione del match al contestato Bergonzi, la sete di “vendetta” di Amauri e tanti, tanti altri temi che nel corso degli anni hanno reso “infuocata” questa sfida.

    Alessandro Matri © FABIO MUZZI/AFP/Getty Images

    Antonio Conte convoca ben 23 giocatori, reintegrando nel gruppo l’infortunato Chiellini mentre Barzagli non rientra ancora nella lista dei disponibili. Per trovare la via della vittoria il Mister si affida al 4-3-3 visto in campo la scorsa settimana contro il Genoa, ma la speranza è che questa volta il reparto offensivo riesca a centrare la rete rispetto alle ultime due uscite. Tuttavia Chiellini si accomoderà in panchina infatti in difesa ci sarà Bonucci, al rientro dalla squalifica, che farà coppia al centro con Caceres (che già ha rivestito quel ruolo contro il Genoa al fianco di Vidal); sulla fascia destra ci sarà Lichtsteinser mentre su quella opposta De Ceglie. A centrocampo fisse le presenze di Marchisio e Pirlo con Vidal che torna ad occupare il suo ruolo e Pepe che farà da sostegno al reparto avanzato. Qui il dubbio è tra Matri e Borriello con l’ex cagliaritano in vantaggio sul compagno, mentre è certa la presenza di Vucinic.

    Delio Rossi deve rinunciare a Jovetic e a capitan Gamberini. Il modulo adottato dal tecnico viola sarà il 4-3-3, con Nastasic che prenderà il posto del capitano, ad affiancarlo Natali con Cassani e Pasqual all’esterno. In mediana troveremo Kharja, Montolivo, Lazzari mentre Cerci e Vargas supporteranno l’unica punta, Amauri.

    PROBABILI FORMAZIONI FIORENTINA – JUVENTUS

    FIORENTINA (4-3-3): Boruc; Cassani, Nastasic, Natali, Pasqual; Kharja, Montolivo, Lazzari; Cerci, Amauri, J. Vargas.
    Panchina: Neto, Gamberini, De Silvestri, Salifu, Behrami, Olivera, Jovetic.
    Allenatore: Rossi.

    JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Caceres, Bonucci, De Ceglie; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe, Matri, Vucinic.
    A disp: Storari, Chiellini, Padoin, Giaccherini, Quagliarella, Del Piero, Borriello. Allenatore: Conte.

  • Conte “Allegri parla troppo”

    Conte “Allegri parla troppo”

    Alla vigilia della sfida di domani sera contro la Fiorentina, la Juventus è tornata a parlare, sciogliendo così il silenzio stampa proclamato subito dopo il match di Genova della settimana scorsa. Conferenza stampa scoppiettante per Antonio Conte, che ha affrontato tutti i temi più caldi degli ultimi giorni, spaziando dalla designazione dell’arbitro Bergonzi fino ad arrivare al logorroico Allegri e la sterilità delle punte bianconere. Infine non è mancata una frecciata nei confronti dell’ex Amauri. Lapidario invece il commento sul sorteggio di Champions League che vedrà il Milan affrontare i campioni del Barcellona ai quarti, affermando “ce la guardiamo in tv”. 

     

    CONTE ALLEGRI, ULTIMO ROUND – E’ sempre Milan Juventus. Non accennano a placarsi le polemiche fra le due società. Sono passati pochi minuti dalla sospensione ufficiale del silenzio stampa bianconero che Conte riprende da dove aveva interrotto. Forse pungolato dalle dichiarazioni di Allegri nel post-partita di Lecce (“qualcuno ha sottovalutato un episodio in Milan Juventus”, sottintendendo una plateale frecciata contro le proteste juventine per la partita di Genova), il tecnico della Juventus ha voluto rispondere a muso duro all’allenatore toscano.

    “Ho letto che Allegri dice che dovremmo stare zitti tutti. Noi l’abbiamo preso alla lettera, qui l’unico che continua a parlare è lui”.

    antonio conte | © FABIO MUZZI/AFP/Getty Images

    SFIDA INFINITA – Dopo quasi 8 mesi possiamo affermarlo con certezza, fra Conte e Allegri non scorre buon sangue. I due si sono iniziati a beccare a metà gennaio, con il rossonero infastidito dalla finta (secondo lui) umiltà del collega-rivale. Quando la Juventus era in testa alla classifica, con un discreto margine di vantaggio sul Milan, Conte era solito ripetere che, nonostante tutto, considerava i rossoneri favoriti per lo scudetto. Allegri aveva parlato delle dichiarazioni del bianconero come un attestato di sfiducia nei confronti degli stessi calciatori della Juve. Da qui in avanti il botta e risposta fra i due è proseguito senza interruzioni, fino ad esplodere all’indomani dell’ormai celebre gol fantasma di Muntari. Il tecnico rossonero non perde occasione di ricordarlo, e Conte, forse anche innervosito dagli ultimi risultati negativi, ha fatto capire chiaramente che non lo sopporta più. E fra quattro giorni c’è un Juve Milan (ritorno della semifinale di Coppa Italia ndr) niente male.

    BERGONZI INOPPORTUNO – L’incontro di domani all’Artemio Franchi verrà diretto dall’arbitro Bergonzi, una designazione che ha avuto il merito di scontentare sia i padroni di casa che i bianconeri. In primis Conte, che ha definito la scelta di Bergonzi come “molto singolare”, visto e considerato che il fischietto ligure era il quarto uomo di Bologna Juventus giocatasi 10 giorni fa, partita nella quale il mister della Juve è stato espulso proprio su segnalazione di Bergonzi. Inoltre sempre nell’incontro del Dall’Ara, la Vecchia Signora aveva protestato per un fallo da rigore su De Ceglie (in realtà la moviola evidenzierà come il terzino sinistro bianconero fosse stato atterrato prima della linea che delimita l’area di rigore con l’arbitro che però non ha sanzionato l’intervento neanche con la punizione). Conte non è l’unico a essere rimasto basito della designazione di Bergonzi, infatti anche alla Fiorentina non hanno avuto parole di elogio per la scelta di un arbitro con il quale la Juve non perde dal 2007.

    EX AVVELENATO – Parlando di Amauri, Conte ha risposto alle esternazioni della punta viola rilasciate pochi giorni fa all’indirizzo della sua ex squadra, attraverso le quali il brasiliano non si spiegava il motivo per il quale non fosse mai stato preso in considerazione fin dall’inizio del campionato. Il tecnico bianconero ha risposto per le rime all’ex attaccante di Palermo e Chievo: “Lui sa bene cosa mi ha detto e cosa ha fatto. Quando lo incontrerò lo guarderò negli occhi, lui sa che posso guardarlo negli occhi”. 

  • La Juventus alla prova d’appello Amauri è in agguato

    La Juventus alla prova d’appello Amauri è in agguato

    Il momento in casa Juventus è molto delicato, probabilmente il più delicato della stagione: la squadra di Antonio Conte, infatti, è giunta in prossimità di un bivio, fra il paradiso e il purgatorio (parlare d’inferno dopo le disastrose annate scorse sarebbe ingiusto, ndr), una doppia diramazione che, però, non è ben segnalata, un cartello stradale simile a quelli delle stradine di montagna, fra tornanti e curve pericolose. Un cartello che ci si trova davanti d’improvviso, nonostante si pensi che la strada sia ormai un rettilineo tranquillo, da percorrere a velocità di crociera.

    Invece, per la formazione bianconera le difficoltà sono giunte inaspettatamente, dopo un girone d’andata quasi perfetto, da campioni d’inverno, senza sconfitte (l’imbattibilità perdura ancora, ndr), con una difesa imperforabile, ed un grande rendimento dei centrocampisti, soprattutto Simone Pepe e Claudio Marchisio, oltre che Andrea Pirlo, il faro illuminante per eccellenza. Un rendimento che ha mascherato i difettucci che esistevano già, ma che ora sembrano più evidenti. Il problema della Juventus è il gol, ossia la fase realizzativa: gli uomini di valore non mancano di certo, Vucinic, Matri, Borriello, Quagliarella e Del Piero formano un quintetto di tutto rispetto, ma ciò che manca è il finalizzatore rapace, quello con l’istinto del gol, sempre in agguato sottoporta, pronto a sbloccare anche le partite che sembrano destinate allo 0 a 0.

    Altro elemento mancante, poi, è il fattore “F” o “C” che dir si voglia, ossia la buonasorte, elemento imprescindibile per aver successo nella vita come nel calcio: tre pali colpiti in un unica partita, contro il Genoa, non possono essere spiegati in altro modo, se non catalogati come “sfortuna”. Degli episodi arbitrali dubbi si è già ampiamente parlato e, naturalmente, anche tale fattore riveste la sua importanza nel computo delle problematiche bianconere: di certo, se fosse stato concesso qualche rigore in più (giusto, ndr) la Juventus avrebbe collezionato qualche vittoria in più e qualche pareggio in meno; invece, la “pareggite” è una malattia difficile da debellare, oltre che fastidiosa per le conseguenze che comporta.

    Antonio Conte | © FABIO MUZZI/AFP/Getty Images

    Una malattia curabile, però: l’occasione per tentare di superare la problematica è il prossimo impegno contro la Fiorentina, sabato sera allo Stadio Franchi, un campo non di certo semplice per rilanciarsi, considerando l’atavica rivalità fra i Viola ed i bianconeri e, soprattutto, considerando che la già rimaneggiata difesa bianconera dovrà vedersela con un attaccante particolarmente motivato a far gol, nel tentativo di sbloccarsi dal lungo digiuno, proprio contro la sua ex squadra. Amauri, infatti, ha già annunciato che nella gara contro la Juventus “darà tutto” e c’è da crederci, considerando quante volte l’italo-brasiliano aveva già annunciato di essere intenzionato “a togliersi qualche sassolino dalle scarpe“, ritenendo di non esser stato tutelato a sufficienza dal club bianconero (che quest’anno prima del trasferimento a Firenze lo aveva di fatto messo fuori rosa, ndr), mostrando una neppur troppo velata soddisfazione per i problemi riscontrati dalla Juventus in fase realizzativa: un po’ a voler dire “il problema non ero solo io”.

    La gara di sabato sera, dunque, rischia d’essere una prova decisiva per la Juventus, oltre che un’opportunità di riscatto, ma bisognerà necessariamente effettuare un cambio di rotta, se non altro nel risultato finale. Un risultato diverso dalla vittoria, infatti, significherebbe rinunciare ai sogni di gloria.

  • La Juventus in silenzio stampa: “parlino gli episodi”

    La Juventus in silenzio stampa: “parlino gli episodi”

    In queste occasioni, in cui la rabbia ed il rammarico per il risultato pieno non raggiunto sono i sentimenti predominanti, rimanere lucidi può essere difficile. Lo disse lo stesso Antonio Conte, dopo il suo sfogo seguito al pareggio fra Parma e Juventus, che gli aveva lasciato troppo amaro in bocca per come era maturato. Errori arbitrali, sviste, polemiche: cui seguirono ulteriori polemiche, critiche, attacchi frontali, non serenità.

    Ed ancora, la super sfida Milan-Juventus a San Siro terminata con un pareggio e tante polemiche, sospetti e veleni, non contribuì a rasserenare il clima, ma, al contrario, portò ad un muro contro muro, con gli episodi del gol annullato a Muntari e del gol negato a Matri riproposti alla moviola da ogni angolazione possibile ed immaginabile.

    Da allora, però, la Juventus sembra aver perso la serenità in campo, malata di “pareggite” come si è detto, troppo nervosa. A torto o a ragione? Il punto focale è questo sicuramente: può essere preferebile “buttare acqua sul fuoco” come si suol dire, per dare maggiore tranquillità allo spogliatoio e non caricare i giocatori di eccessive responsabilità, soprattutto considerando che non tutto il gruppo bianconero vanta grande esperienza in termini di stagioni al vertice e, dunque, potrebbe patire l’eccessiva pressione.

    La partita della Juventus contro il Genoa | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Il problema principale della Juventus, dunque, non sono gli arbitraggi ma sono i gol che non arrivano, nonostante un gioco ben manovrato, armonico e dinamico; nonostante un grande cuore che consente di sopperire alle diffocoltà ed agli infortuni, riuscendo ad assemblare una difesa solida anche nell’assoluta emergenza, con l’inedita coppia di centrali difensivi Caceres-Vidal, che non ha comunque sfigurato affatto. Se la difesa continua ad esser solida, dunque, il problema principale, è la difficoltà realizzativa, quel cinismo in zona gol che consenta di concretizzare la generosità mostrata, anche se i tre pali colpiti oggi contro il Genoa fanno pensare ad una sfortuna nera, che fa la sua parte. Difficoltà eccessive, però, mostrate soprattutto contro le piccole squadre, contro le quali la Juventus pare trovarsi in un limbo dantesco, impantanandosi su se stessa, senza vincere nè perdere: un passetto alla volta, però, non si va molto lontano, questo è certo.

    I problemi della Juventus, dunque, sono prettamente legati alle questioni “di campo”, ed Antonio Conte lo sa bene: un allenatore sempre “sul pezzo” come lui non può sottovalutare i segnali che gli giungono sempre più insistentemente. Tuttavia, sarebbe sbagliato non considerare affatto il fattore arbitrale, facendo finta che l’errore compiuto sia stato irrilevante ai fini del risultato. Il gol annullato a Pepe (regolare) contro il Genoa avrebbe potuto portare i tre punti alla squadra bianconera, evitando l’allungo del Milan in classifica. Il condizionale, naturalmente, è d’obbligo, ma in una gara letteralmente “comandata” dal club bianconero viene da pensare che, se il vantaggio fosse arrivato, avrebbe portato, poi, la vittoria: l’episodio in questione era un fuorigioco sicuramente difficile da interpretare, ma che, proprio perchè tanto dubbio, non avrebbe dovuto esser fischiato, perlomeno attenendosi alle indicazioni ufficiali dei vertici arbitrali, che in questi casi raccomandano “nel dubbio, lasciar correre”.

    Così non è stato, ancora una volta, e la Juventus quest’ oggi ha deciso di reagire con il silenzio stampa, affinchè siano “solo gli episodi a parlare”, come recita il comunicato ufficiale emesso. Il silenzio è una forma civile di protesta e, soprattutto, lascia il tempo per riflettere: in un momento tanto delicato della stagione, sarebbe bene che tutti compissero una profonda riflessione, classe arbitrale compresa.

     

  • Genoa – Juventus 0-0, il Milan scappa via

    Genoa – Juventus 0-0, il Milan scappa via

    E sono quattro, quattro i pareggi conseutivi per la Juventus che a Marassi contro il Genoa non va oltre lo 0-0 pur disputando una partita tra le migliori dell’intero campionato disputato finora: tanta corsa, tante occasione create e altrettante sprecate, una traversa, due pali e un gol regolare annullato, questo il bilancio di una gara intensa che la Juventus ha nettamente vinto sul piano del gioco.

    Antonio Conte, costretto a vedere la panchina da una cabina in tribuna, è stato il grande assente insieme a Chiellini, Barzagli e Bonucci. E se proprio per le assenze (coppia centrale inedita formata da Vidal e Caceres), quello difensivo era il reparto che più destava preoccupazione, anche in questa 27esima giornata il reparto che continua a meritarsi le critiche degli esperti del settore rimane sempre quello offensivo.

    Ad avvio di gara è subito spavento per i bianconeri che si salvano grazie a Buffon che neutralizza un pallonetto di Palacio. Sul capovolgimento di fronte è la Juventus che si rende pericolosa con Giaccherini su invito di Pepe. Da quel momento in poi il corso della gara non cambierà: i bianconeri che danno il massimo in campo creando e sciupando diverse ghiotte occasioni e Genoa che, quasi a riconoscere la superiorità degli ospiti, si limita a difendersi ben ordinata. Artefice di questa buona prestazione è Vucinic che, come a voler dare ragione al suo mister estimatore, sale in cattedra e mostra per la prima volta la sua vera qualità. Il montenegrino inventa, prova giocate di prima, salta l’uomo e, nella seconda metà di gara, trova anche la traversa a negargli la gioia del gol.

    Oltre alle occasioni sono anche numerosi i casi di moviola su cui sentiremo molto discutere nelle prossime ore. Il primo al 16′: Matri, su invito dell’ispirato Vucinic si libera in area di rigore ma viene vistosamente trattenuto da Carvalho. Per Rizzoli è tutto regolare ma i bianconeri non sembrano convinti.
    Il primo tempo si chiude con il monologo della Juve che ci prova in tutti i modi ma che non vede ripagati gli sforzi con la rete.

    Genoa – Juventus © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Nella ripresa la storia non cambia, l’area di rigore ligure è presa d’assedio dai vari Vucinic, Matri, Pirlo, Pepe, Marchisio senza esito positivo. Al 52′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Pirlo disegna una parabola perfetta per Vucinic che di testa trova la traversa. Al 58′ è ancora protagonista Vucinic che sfiora il vantaggio: cross di Pepe e palla che si stampa sul palo alla sinistra di Frey finendo poi sul fondo. Dopo appena 2′ è Pepe che questa volta trova il palo su cross di Pirlo, ma qui, più che di sfortuna, si può parlare di gol “divorato” dal numero 7 bianconero.
    Al 71’stesso protagonista ancora Pepe (e giungiamo al secondo episodio da moviola) che trova la rete del vantaggio che il guardalinee inspiegabilmente invalida per un fuorigioco inesistente. Sul finale gli altri due episodi da moviola questa volta reclamati dal Genoa, il primo è sull’intervento di Marchisio che tocca da dietro Palacio mentre si appresta a concludere; il secondo sul recupero della partita quando Pirlo interviene in area su Marco Rossi che finisce a terra, ma il centrocampista bianconero tocca prima il pallone.

    Finisce 0-0 e con il 14° pareggio stagionale la Juventus vede svanire il sogno scudetto grazie anche all’allungo del Milan che superando di misura il Lecce si porta a +4 dalla inseguitrice al titolo. Per Conte e i suoi ragazzi sarà una settimana tutta di riflessione approfittando anche del silenzio stampa annunciato al termine della gara al Marassi.

    Domenica si riparte con il Milan che può amministrare i 4 punti di vantaggio ma il campionato è ancora lunga e la Juventus non concederà l’onore delle armi tanto facilmente, lo ha dimostrato oggi in tutti i novanta minuti giocati con il coltello tra i denti alla ricerca dei 3 punti. Ha solo un grosso difetto: gli attaccanti hanno difficoltà a trovare la via della rete.
    Ci auguriamo di non sentire le solite frasi di circostanza del signor Nicchi “gli arbitri non sono in mala fede” perché allora significa che se non sono in mala fede sono davvero arbitri poco professionali, e non ci riferiamo solo alla partita di oggi e non ci riferiamo solo alla Juventus.

  • Genoa – Juve, inedita difesa con Caceres e Vidal per ritornare a vincere

    Genoa – Juve, inedita difesa con Caceres e Vidal per ritornare a vincere

    La Juventus è attesa a Marassi alla dura prova contro il Genoa di Mister Marino. Bianconeri ancora imbattuti in stagione, ma che non riesce più a vincere, colpita da un attacco di “pareggite” nelle ultime sei partite sono infatti 5 i pareggi e una sola vittoria (quella con il Catania). Genoa Juve diventa così una partita difficile e importante che Conte non può fallire, perchè il Milan è davanti in classifica e perdere punti in questa fase di campionato complicherebbe la corsa allo scudetto; i rossoblù invece cercano punti importanti in chiave salvezza e una vittoria di prestigio davanti al proprio pubblico di casa rappresenterebbe un’ottima dose di fiducia per la squadra.

    L’allenatore bianconero, che sarà in tribuna perché squalificato dopo le proteste contro il Bologna, dovrà fare i conti con l’emergenza in difesa visto che agli infortunati Barzagli e Chiellini si è aggiunta la squalifica di Bonucci. Una soluzione all’emergenza è il debutto dell’inedita coppia formata da Vidal e Caceres, con Lichtsteiner e De Ceglie sulle corsie laterali; a centrocampo il cileno sarà sostituito da Giaccherini con Pirlo e Marchisio a completare la linea a mediana a tre, mentre il tridente d’attacco dovrebbe essere formato dai due esterni Pepe e Vucinic, con il ballottaggio per il ruolo di punta centrale tra Matri e Borriello con l’ex cagliaritano in vantaggio per una maglia da titolare. Sarà quindi una Juventus che si presenterà a Genoa con il 4-3-3 per cercare la vittoria che manca da tre partite consecutive.

    Arturo Vidal al centro della difesa in Genoa Juve | © Marco Luzzani/Getty Images

    Anche Marino ha problemi in difesa dopo l’infortunio di Granqvist e lancia la coppia Kaladze Carvalho, con Rossi e Moretti sulle fasce, Sculli dovrebbe essere impiegato dal primo minuto a centrocampo anche se non in perfette condizioni fisiche insieme a Kucka, Biondini e a Jankovic; se il Calabrese non dovesse farcela è pronta l’ipotesi Mesto, mentre per quanto riguarda l’attacco rientra Gilardino che affiancherà Palacio. All’andata finì 2 a 2 con i bianconeri beffati all’ultimo minuto da un gol di Caracciolo, dopo una comunque buona prova del Genoa allora allenato da Malesani, di Matri (doppietta) e Rossi gli altri gol.
    Arbitrerà Rizzoli di Bologna.

    PROBABILI FORMAZIONI
    GENOA 4-4-2 Frey, Rossi, Kaladze, Carvalho, Moretti, Biondini, Kucka, Jankovic, Sculli, Palacio, Gilardino. All Marino
    A disp.: Lupatelli, Constant, Mesto, Belluschi, Veloso, Zé Eduardo, Jorquera. All.: Marino.
    Indisponibili: Antonelli, Birsa, Bovo, Granqvist
    squalificati: nessuno
    JUVENTUS 4-3-3 Buffon, Vidal, Caceres, De Ceglie, Lichtsteiner, Pirlo, Marchisio, Giaccherini Pepe, Vucinic, Matri. All. Alessio
    A disp.: Storari, Marrone, Giaccherini, Del Piero, Borriello, Quagliarella, Elia. All.: Alessio
    Indisponibili: Barzagli, Chiellini
    Squalificati: Bonucci (1), Conte (1)