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  • La Liberazione di Borriello, un gol per il riscatto

    La Liberazione di Borriello, un gol per il riscatto

    Se c’è una ricetta per il successo in questa Juventus griffata Antonio Conte, senza dubbio è lo spirito di gruppo: ormai è risaputo, ma ogni volta sembra esserci un’ulteriore dimostrazione di questa unità di intenti, di questa voglia di porsi a disposizione della squadra per il bene comune, per portare un valore aggiunto al collettivo, e non per vane glorie personali. Il mantra dell’importanza del gruppo rispetto ai singoli è una certezza inossidabile, costruita giorno per giorno, alimentata dai risultati ottenuti, coltivata con la cura dei dettagli, maniacale. In un tale clima di perfetta armonia, però, sembrava stridere la presenza di un calciatore poco amato dal pubblico, poco “produttivo” in campo, deludente nelle prestazioni al punto da apparire quasi come un corpo estraneo: Marco Borriello, giunto nel mercato di Gennaio, per quasi cinque mesi ha rappresentato un “neo” nell’orchestra bianconera, a partire già dalla freddissima accoglienza (per usare un eufemismo) che i tifosi gli hanno tributato nella gara con il Lecce, al rientro dalla sosta natalizia, l’8 Gennaio, in cui uno striscione lo definiva pressapoco un “mercenario”.

    L’ostilità affondava le sue origini dal “gran rifiuto” di Borriello, lo scorso anno, quando preferì la maglia della Roma a quella Juventina, uno sgarbo mai digerito dai tifosi bianconeri che, pertanto, non hanno accolto di buon grado la notizia del suo arrivo del mercato di riparazione: nel calcio, però, spesso si ha la memoria corta ed ogni vecchia ruggine può essere smaltita a suon di gol, capaci di cancellare ogni precedente dissapore. Nel caso di Borriello, però, tutto questo non è avvenuto, perchè – per lunghi mesi – la sua condizione approssimativa ed il suo stato di forma non eccellente gli hanno impedito di essere protagonista in campo, alternando prestazioni mediocri e scampoli di partita disputati entrando dalla panchina, facendo storcere spesso il naso a chi lo vedeva entrare in campo, “rubando la scena” all’uomo più amato dal popolo bianconero, ossia Alessandro Del Piero.

    Marco Borriello | © TIZIANA FABI/Getty Images

    In molti non riuscivano a capire cosa inducesse un tecnico tanto pragmatico come Antonio Conte ad ostinarsi nel concedere fiducia ad un attaccante in apparenza spento ed appannato, nei movimenti e nel “vedere la porta”; una circostanza misteriosa che, a dieci minuti dalla fine nell’ostica gara con il Cesena, si svela improvvisamente, con un gran sinistro di controbalzo, dai molteplici significati: il gol dell’ 1 a 0 per la Juventus, il gol che consente di vincere la partita mantenendo il vantaggio sul Milan di tre punti a quattro giornate dalla fine, il gol che consente a Borriello di correre in direzione di Antonio Conte, per abbracciarlo e dirgli “grazie”, un gol che contente a Marco – nel giorno di San Marco – di riscattare tante prestazioni grigie e divenire nuovamente protagonista in campo, dopo 11 mesi di digiuno.

    Nel post partita Marco Borriello rivelerà di aver avuto, prima di entrare in campo dalla panchina, il sentore che avrebbe segnato, come mai gli succede, al punto da dirlo anche ai compagni seduti vicino a lui. Un sentore che gli ha portato bene, e che dà ragione a chi – a dispetto di tutti – gli ha voluto dare fiducia, credendo nel suo riscatto e nelle sue qualità, calcistiche ed umane: ecco perchè mister Conte afferma, con grande sincerità, di “esser felice più per l’uomo che per il calciatore”, lodando l’umiltà e lo spirito di sacrificio di Marco Borriello. Ecco perchè, nonostante la “gloria personale”, l’attaccante afferma che “non si può ancora festeggiare“, dimostrando di aver recepito alla perfezione lo spirito made in Conte, omaggiando, poi, con la dedica del suo gol, Andrea Fortunato il giovane calciatore bianconero scomparso 17 anni fa.

    Per Marco Borriello, dunque, il presente si può tingere di tinte più rosee, come il colore della maglia indossata ieri, nella speranza che –  con le sue prestazioni da qui al termine del campionato – possa indurre la società a riscattare il suo prestito: a suon di gol decisivi, la “mission” può non essere impossible.

  • Cesena – Juventus 0-1, Borriello avvicina lo scudetto

    Cesena – Juventus 0-1, Borriello avvicina lo scudetto

    Continua a non voler nominare la parola scudetto Antonio Conte, ma il sogno, come lo chiama lui, almeno per cinque minuti dalla fine del match contro il Cesena, sembrava davvero ad un passo, almeno finchè dal tabellone del Manuzzi non è apparso il vantaggio del Milan sul Genoa.

    La Juventus centra la settima vittoria consecutiva nella sfida contro il Cesena il cui unico risultato utile per sperare ancora nella salvezza era la vittoria. I romagnoli, nonostante le numerose assenze, ce la mettono tutta ad onorare i colori della società, ma Antonio Conte estrae dal cilindro magico la carta vincente con l’inserimento di Borriello che, all’80’, trova il colpo del ko condannando matematicamente il Cesena alla retrocessione.

    Parte con il 3-5-2 il tecnico bianconero con Caceres preferito a Lichtsteiner e Matri a sostituire lo squalificato Quagliarella. Stesso modulo per Beretta che deve rinunciare a Mutu e Iaquinta inserendo Del Nero e Rennella come coppia d’attacco. Non parte a mille come al solito la Juve che, anzi, nelle prime battute del match soffre il pressing dei romagnoli. All’8′ l’episodio che potrebbe far cambiare subito le sorti della gara, l’arbitro concede un calcio di rigore a favore degli ospiti per un tocco di mano di Moras (la moviola chiarirà che il fallo è fuori area), sul dischetto Pirlo spara sul palo alla destra di Antonioli sbagliando il secondo rigore in soli 3 giorni.
    Cresce col passare dei minuti la Juventus che si riversa completamente nell’area di rigore avversaria. Al Cesena non resta che attuare un perfetto catenaccio per arginare i tentativi dei bianconeri di sbloccare il risultato. Ci prova De Ceglie con un colpo di testa che colpisce il palo esterno protetto da Antonioli, poco più tardi tocca a Vucinic il cui colpo di testa finisce alto sulla traversa. Il primo tempo si conclude a reti inviolate, stesso risultato arriva da Milano.

    Cesena – Juventus – Marco Borriello | 6copy; TIZIANA FABI / Getty Images

    Nella ripresa ci prova il Cesena al 4’con un tiro di Ceccarelli che però non impensierisce Buffon. Piuttosto è Matri che al 20′ fa gridare al gol (considerevole la presenza di tifosi bianconeri sugli spalti) con un tiro che impegna per ben due volte Antonioli, l’ultimo con un intervento sulla linea. I minuti scorrono e Conte prova a cambiare inserendo prima Giaccherini per Caceres e poi Borriello e Del Piero per De Ceglie e Matri, l’intento è evidente, portare a casa i tre punti. E la mossa premia la scelta del tecnico, infatti il capitano subito si procura e calcia un calcio di punizione che richiede ancora una volta una prodezza del numero uno romagnolo. E’ il preludio al gol che arriva all’80: su cross ancora di Del Piero Vucinic appoggia di testa quel poco che basta per servire Borriello che con una conclusione potente al volo insacca di diagonale nell’angolino basso alla destra di Antonioli. Si sblocca anche l’ultimo degli attaccanti della Vecchia Signora nel momento più importante della stagione. Serviva mantenere i 3 punti di vantaggio sull’inseguitrice che, al gol da Cesena, ha risposto con il vantaggio sul Genoa firmato da Boateng al suo rientro dopo il lungo stop. Condannato invece il Cesena per il quale arriva il verdetto matematico della serie B.

    PAGELLE CESENA JUVENTUS

    CESENA
    Antonioli 7: Avere 43 anni e non sentirli proprio, il numero uno oggi si trasforma in un “gatto volante”. Para il rigore a Pirlo, si fa trovare pronto sul colpo di testa di De Ceglie, poi con un grande colpo di reni salva il risultato sulla conclusione di Matri, infine, nn si fa sorprendere sulla punizione calciata da Del Piero. Si deve arrendere solo al tiro di Borriello.

    Benalouane 6,5: Argina gli attacchi di Vucinic e sopratutto annienta Matri.Perfetta la sua partita fino a quando perde la posizione su Borriello in occasione del gol.

    Santana 6,5: Entra subito in partita dispensando assist per i compagni e mettendo in allerta la retroguardia bianconera specie nei primi minuti di gara. La sua prestazione cala alla distanza sotto la pressione dei bianconeri.

    Parolo 6: Mette ordine a centrocampo e ci prova da fuori con qualche conclusione senza però trovare fortuna.

    JUVENTUS

    Pirlo 5,5: Il fantasista oggi non era nella migliore condizione, all’8′ il suo errore dal dischetto, il secondo in 3 giorni, rischiava di pesare sul risultato finale. A fare notizia, più che l’errore dagli undici metri, la serie di passaggi sbagliati nella prima metà fase della gara. Riprende a guidare la squadra nella ripresa dettando geometrie e ritmo alla gara.

    Matri 5: Conte l’ha preferito a Borriello, lui non ripaga la fiducia del mister che per tutta la gara l’ha spesso richiamato. Si trova sui piedi il colpo dell’1-0 che Antonioli salva in extremis sulla linea di porta, ma certamente il centravanti poteva fare meglio anche in quell’occasione.

    Del Piero 6,5: Il capitano entra con una gran voglia di firmare il settimo successo consecutivo. Si procura una punizione da posizione interessante e solo Antonioli gli nega la gioia del gol. Dai suoi piedi parte il cross che porterà al vantaggio juventino.

    Borriello 7: Sigla una rete importante per scacciare la pressione del gol che manca da tanto, importante anche per il peso che la rete porta sulla conquista dello scudetto. Doveroso l’abbraccio a Conte che ha sempre creduto in lui.

    CESENA-JUVENTUS 0-1
    Cesena (4-3-1-2): Antonioli 7; Ceccarelli 6, Moras 6, Rodriguez 6,5, Banalouane 6,5; Djokovic 6 (32′ st Rossi 5,5), Colucci 6 (32′ Guana 6), Parolo 6; Santana 6,5; Del Nero 6 (20′ st T. Arrigoni 5,5), Rennella 5,5. A disp.: Ravaglia, Comotto, Malonga, Lolli. All.: Beretta 6
    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Caceres 5,5 (24′ st Giaccherini 6), Vidal 6, Pirlo 5,5, Marchisio 7, De Ceglie 6,5 (29′ st Del Piero 6,5); Matri 5 (29′ st Borriello 7), Vucinic 6. A disp.: Storari, Lichtsteiner, Padoin, Marrone. All.: Conte 7

    Video Cesena Juventus 0-1

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  • Cesena – Juventus, Matri con Vucinic. Out Mutu e Iaquinta

    Cesena – Juventus, Matri con Vucinic. Out Mutu e Iaquinta

    La Juventus capolista farà visita al Cesena, ultima in classifica, per il recupero della 33a giornata di campionato dopo la sospensione del campionato per la tragica morte di Piermario Morosini.
    La vittoria schiacciante di domenica sera contro la Roma ha permesso ai bianconeri di guadagnare due punti portandosi a + 3 sul Milan, tuttavia la classifica non deve trarre in inganno visto che il Cesena è imbattuto da cinque partite consecutive e un buon risultato contro la prima della classe potrebbe alleviare l’amarezza per la scontata retrocessione.

    Ancora imbattuta in campionato (si avvicina il record di Capello di 34 partite senza sconfitte), la Juventus è reduce da sei vittorie consecutive ma nel girone d’andata ha spesso dimostrato di soffrire con le piccole squadre, ne sono conferma i numerosi pareggi che ne sono derivati da incontri che sulla carta erano considerati “facili”. Per questo Conte chiede concentrazione ai suoi ragazzi e invita tutti a non pensare già agli allori:

    Ci sono cinque finali da qui alla fine, cinque partite della vita. Viviamo momenti importanti, le situazioni si evolvono in fretta, noi non dobbiamo però cambiare atteggiamento. Sono curioso di vedere il nostro atteggiamento. Finora i ragazzi hanno superato prove straordinarie, hanno giocato sempre con l’obbligo di vincere e l’hanno fatto con maturità e personalità. Dobbiamo dare il massimo fino alla fine, e poi vedremo se questo ci porterà a coronare il sogno. Però, prima bisogna vincere: i record fanno piacere, ma solo se si vince, perchè chi arriva secondo non se lo ricorda nessuno“.

    Unico indisponibile per Conte è Quagliarella fermato dal giudice sportivo per una giornata poichè ammonito nel corso del match contro la Roma, mentre saranno tutti a disposizione gli altri elementi della rosa. Il modulo scelto dovrebbe essere il 3-5-2 con il ballottaggio tra Matri e Borriello per affiancare Vucinic in attacco, l’ex cagliaritano è in netto vantaggio, mentre gli altri 10 giocatori dovrebbero essere gli stessi vittoriosi scesi in campo Domenica contro la Roma: Buffon in porta protetto dai tre centrali Barzagli, Bonucci e Chiellini, sulle fasce laterali agiranno Lichtsteiner a destra e De Ceglie a sinistra, mentre la linea mediana sarà formata da Marchisio, Vidal e Pirlo, in attacco unico sicuro del posto al momento è Vucinic con Matri principale indiziato a sostituire Quagliarella squalificato.

    Alessandro Matri © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Beretta deve fare a meno dello squalificato Von Bergen e degli indisponibili Calderoni, Pudil, Martinho e Martinez, a cui si sono aggiunti nelle ultime ore le assenze di Mutu e dell’ex Iaquinta entrambi alle prese con problemi fisici, al loro posto sono stati convocati i primavera Nicolò Lolli e Mattia Filippi.
    E’ una squadra dalle grande forza fisica e mentale, non ha ancora perso e questo la dice tutta sui valori del gruppo. E’ favorita per lo scudetto è in grande condizione, soprattutto mentale. Dovremo dare più del 100% e sperare che loro non siano al massimo, altrimenti si farà dura” – spiega Beretta nel corso della conferenza stampa.

    Il Cesena potrebbe così scendere in campo con Antonioli difesa a 4 con Ceccarelli, Moras, Rodriguez e Lauro, mentre il centrocampo sarà confermato con Guana, Colucci e Parolo, Santana che agirà da trequartista dietro le due punte Malonga e Rennella. Possibili sorprese sono quelle di Comotto sulla fascia destra difensiva e Del Nero in qualità di regista dietro le due punte.

    PROBABILI FORMAZIONI CESENA – JUVENTUS

    CESENA (4-3-1-2): Antonioli; Ceccarelli, Moras, Rodriguez, Lauro; Guana, Colucci, Parolo; Santana; Malonga, Rennella.
    Panchina: Ravaglia, Comotto, Benalouane, Arrigoni, Del Nero, Djokovic, Filippi.
    Allenatore: Beretta.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Licthsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Matri, Vucinic.
    A disp: Storari, Caceres, Giaccherini, Estigarribia, Pepe, Del Piero, Borriello.
    Allenatore: Conte.

  • Conte e l’accusa di Carobbio “Vogliono destabilizzarci ma non ci riusciranno”

    Conte e l’accusa di Carobbio “Vogliono destabilizzarci ma non ci riusciranno”

    La vittoria di ieri contro la Roma per 4 a 0 è stata la risposta più bella ed importante per Antonio Conte: i suoi ragazzi hanno talmente tanta fame di vittoria e di riscatto che non si lasciano scalfire da nulla. Non si lasciano “destabilizzare” come ha detto lui nel dopo partita, in maniera netta, senza giri di parole, guardando dritto alla telecamera. Un modo per ribadire che la sua Juventus è più forte di tutto, e che le difficoltà tendono a cementare ancora di più un gruppo già granitico, che si esalta di fronte ai tentativi di turbamento: “vinciamo sempre quando mi criticano, una volta per 3 a 0, oggi per 4 a 0, quindi va bene così”.

    I riferimenti agli eventuali turbamenti sono, naturalmente, alle accuse dell’ex calciatore Filippo Carobbio che ha citato il tecnico salentino nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse, precisando che – ai tempi in cui sedeva sulla panchina del Siena – Conte era venuto a conoscenza delle combine di Novara-Siena del 1 Maggio 2011, perchè sarebbe stato lo stesso Carobbio a raccontare l’accordo fra le due squadre per far terminare la gara in parità per 2-2: in tal caso, il “reato” contestato a Conte sarebbe l’omessa denuncia alla quale è connesso il rischio di un anno di squalifica. Nonostante le accuse, però, Antonio Conte sembra tranquillo, cercando di rimanere concentrato sul suo presente e sul sogno scudetto: “Ho poco da dire, c’è un indagine in corso, sono sereno e fiducioso nelle istituzioni. Non sono stato chiamato da nessuno, quando mi chiamano avrò il piacere di rispondere”. 

    Antonio Conte | © AFP/Getty Images

    Il punto focale della questione è proprio il fatto che il mister Antonio Conte non sia mai stato ascoltato dalla procura che indaga sul calcioscommesse, pur considerando che le pesanti accuse di Carobbio risalgono al lontano 29 febbraio, quasi due mesi fa. In particolare tale “impostazione di indagine” non sarebbe coerente con la linea adottata dal procuratore Stefano Palazzi che, finora, ha fatto in modo da ascoltare anche persone non direttamente coinvolte sui fatti, citate in maniera marginale.

    E’ ragionevole considerare che la Figc nei confronti della Juventus e dei suoi esponenti agisca “con i piedi di piombo” dopo i fortissimi attriti relativi al 2006, ossia allo scandalo calciopoli? Potrebbe essere, soprattutto alla luce della cospicua richiesta di risarcimento danni avanzata dal Presidente bianconero Andrea Agnelli, pari a 444 milioni di euro, anche considerando il momento topico della stagione, in cui Conte è l’artefice principale della scalata Juventina ai vertici della classifica, con il sorpasso ai danni del Milan compiuto nel sabato pre pasquale e la legittimazione del primo posto con le pesantissime vittorie contro Lazio e Roma. Quel che mister Conte vuole ribadire con assoluta fermezza è che “Non ci faremo destabilizzare. Queste situazioni aumentano la cattiveria agonistica, la voglia, la determinazione. Ci sta che dall’esterno arrivi di tutto e di più, già l’avevo detto tempo fa”.

    In quell’occasione, era già successo che Antonio Conte venisse coinvolto nel filone dell’inchiesta di Bari, in cui veniva definito “contattabile” dall’ex barese Antonio Bellavista, in merito alla possibilità di un suo coinvolgimento sulle combine, ma, poi, tutto si risolse in una bolla di sapone. La Juventus si augura che sarà così anche stavolta.

  • Juve – Roma 4-0, per Conte si avvicina il sogno scudetto

    Juve – Roma 4-0, per Conte si avvicina il sogno scudetto

    C’era grande attesa per il big match Juve Roma dove gli uomini di Antonio Conte, con una grande prova di forza, ipotecano una buona parte di scudetto nella sfida del posticipo della trentaquattresima giornata di serie A. Dopo lo scivolone in casa del Milan contro il Bologna, la Juventus allunga le mani sul tricolore battendo con grande autorità una Roma quasi del tutto assente all’appuntamento allo Juventus Stadium, portandosi a +3 dai rossoneri a 5 giornate dalla fine.

    Parte subito a mille all’ora la Vecchia Signora e a Vidal bastano appena 8 minuti per sfoderare una doppietta: il primo goal arriva al 5′ di sinistro su cross di De Ceglie, il secondo invece è un potente destro diagonale su appoggio di Vucinic. La scelta di Luis Enrique di preferire De Rossi al centro della difesa al fianco di Kjaer (escludendo Heinze), e di inserire Rosi e Perrotta (quest’ultimo non in perfette condizioni fisiche) non si è dimostrata molto sensata, e infatti la Juventus dilaga. Al 26′ Marchisio si trova tutto solo davanti a Stekelenburg grazie ad un raffinato lancio di Vucinic, il centrocampista si allunga il pallone ma il numero uno giallorosso alza il ginocchio quel tanto che basta per far fischiare all’arbitro il calcio di rigore con conseguente, eccessiva, espulsione. Luis Enrique è costretto a richiamare in panchina Borini per consentire l’ingresso di Curci il quale ha il merito di parare il rigore calciato da Pirlo prima che lo stesso, sulla respinta, ridabisca in rete il il colpo del 3-0.

    Arturo Vidal doppietta in Juventus – Roma | GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Il primo tempo si conclude senza alcun accenno di risposta da parte della Roma che già nella ripresa sa che può solo cercare di limitare i danni. Come non detto perchè la Juve di questo anno ha più volte dimostrato di non volersi risparmiare e così al 52′ un colpo di tacco di Vucinic libera un gran tiro di Marchisio che di precisione chiude definitivamente il match sul 4-0. A risultato ormai acquisito (ma a dire il vero non è mai stato in pericolo) Conte pensa già al prossimo impegno con il Cesena per il recupero della 33° giornata, per questo sul finale c’è spazio anche per Giaccherini, Borriello e Del Piero al posto di Vidal Quagliarella e Vucinic, ma il loro ingresso non cambia il risultato anche perchè la Juventus ormai è soddisfatta della grande impresa e la Roma rassegnata attende solo il fischio della fine. Unica nota stonata in una partita perfetta è la querelle che ha visto protagonisti Lamela e Lichtsteiner: il primo avrebbe sfoderato all’indirizzo dell’avversario  le sue migliori doti da lama (il suo sputo potrebbe passare al vaglio della prova TV) come conseguenza del famoso gesto del 4 (ricordate quello di Totti a Tudor nel 2004?) che lo svizzero avrebbe esibito al giocatore giallorosso.

    La Juventus si sbarazza anche dell’ultimo ostacolo grande del campionato, mancano solo 15 punti per la conquista del tricolore, il primo dell’era post Calciopoli. E se finora per Conte la parola scudetto era un sogno da raggiungere, ora quel sogno comincia ad avvicinarsi alla realtà. Intanto la vittoria contro la Roma ha decretato per i  bianconeri la certezza di aver raggiunto la qualifica alla prossima Champions League. La Roma invece perde la buona occasione di avvicinarsi al terzo posto rimanendo a 50 punti, -5 dalla Lazio.

  • Juventus, Cavani top player per la Champions

    Juventus, Cavani top player per la Champions

    Juventus Cavani matrimonio alle porte? I bianconeri escono allo scoperto e puntano l’ indice proprio sul bomber uruguagio. Dopo il successo del Napoli di ieri sera, è stato lo stesso attaccante partenopeo a far tremare i propri tifosi: “Non so se resterò“. Frase colta al balzo dai dirigenti bianconeri, che hanno individuato nell’attuale attaccante napoletano, il rinforzo ideale per la prossima stagione.

    Su Cavani ha dato il suo assenso anche il tecnico Antonio Conte, entusiasta nel puntare tutto sull’ex calciatore del Palermo. Cavani si sposerebbe alla perfezione negli schemi tattici del tecnico salentino, il quale andrebbe a colmare le lacune offensive evidenziate dalla Juventus in questa stagione. Cavani, oltre alla sua animata verve realizzativa, è il classico attaccante votato al sacrificio, caratteristica assai apprezzata da Conte. Una cosa è certa, sarà sicuramente un’operazione difficile e complicata.

    Edison Cavani © Paolo Bruno/Getty Images

    La valutazione del bomber uruguagio oscilla tra i 40 e i 45 milioni di euro, cifra improponibile per il budget bianconero, pronta ad investire sul mercato non più di 30-35 milioni per un calciatore di prima fascia. Oltre l’aspetto economico, è improbabile che il presidente De Laurentiis decida di privarsi del suo cannoniere principe, specialmente nel caso in cui il Napoli riuscisse a centrare il traguardo Champions League. Nel caso contrario, sembrerebbe improbabile comunque una cessione del calciatore ad una squadra italiana, mossa che andrebbe a rinforzare una diretta concorrente per la lotta all’Europa del prossimo anno.

    Quale sarà allora il futuro di Cavani? E’ chiaro che sulle sue tracce ci siano club di grande prestigio, dal Real Madrid al Chelsea. Ma ciò che blocca queste squadre è l’eccessiva valutazione del calciatore uruguagio, specialmente in previsione del “fair play finanziario”, che secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe entrare in vigore dal 2013-2014. Nonostante questo, l’unica squadra pronta a fare follie per il centravanti partenopeo, pare esser il Manchester City, che in fatto di spese folli, non è di certo inferiore a nessuno.

  • Calcioscommesse, Carobbio accusa Conte “Sapeva delle combine”

    Calcioscommesse, Carobbio accusa Conte “Sapeva delle combine”

    Colpo di scena sulle vicende del calcioscommesse. L’ex difensore del Siena Filippo Carobbio, interrogato dai magistrati nei giorni scorsi, ha rilasciato dichiarazioni pesanti, le quali metterebbero in serie difficoltà l’attuale allenatore della Juventus Antonio Conte.

    Carobbio è stato chiaro: “Conte sapeva tutto, era a conoscenza della combine“. Dichiarazioni importanti che hanno allarmato, oltre che il tecnico salentino, anche tutti i tifosi bianconeri. Le accuse sono pesanti e allo stesso tempo suonano come un campanello d’allarme per le indagini del pm Di Martino, che in cuor suo spera di risolvere “il marcio calcistico” il prima possibile.

    Corobbio e Gervasoni sono gli unici “pentiti” del clan delle combine. Sono i soli a collaborare fortemente con la magistratura, consapevoli che “svuotare” totalmente il sacco, potrebbe portarli ad una riduzione della pena nel prossimo futuro. Carobbio ha affermato che Conte e il suo vice Stellini erano a conoscenza del fatto che alcune partite del Siena nella passata stagione erano “truccate”, e che entrambi erano d’accordo sulla questione. Stesse accuse rivolte già in passato ad un altro giocatore bianconero, Simone Pepe, reo di aver acconsentito, seppur non partecipando attivamente, al tentativo di combine di Bari-Udinese.

    Antonio Conte © Valerio Pennicino/Getty Images

    La procura e i magistrati indagheranno nelle prossime ore. Certo, l’ambiente bianconero sarà scosso dalla notizia e in un momento così delicato della stagione, dove la Juventus conduce il campionato a 6 giornate dalla fine, non può che gravare sulla concentrazione dei bianconeri.

    Ma cosa rischia Antonio Conte? Sicuramente non ci saranno dei riscontri penali, questo è chiaro, in quanto nessuno ha parlato di coinvolgimento diretto sulla vicenda, con smistamento di denaro o quant’altro. E’ anche vero però, che in caso di conferma della vicenda, Conte rischierebbe una squalifica di un anno per mancata denuncia dell’illecito. Nella peggiore delle ipotesi, in caso di consenso alla combine, il tecnico salentino rischierebbe una squalifica di tre anni. Tuttavia il tecnico bianconero è parso sereno nonostante non abbia rilasciato dichiarazioni a riguardo, dichiarazioni che avverranno sicuramente questo pomeriggio (ore 14:00) in occasione della conferenza stampa pre Juventus-Roma.

  • Lite Robben Ribery, la Juventus alla finestra

    Lite Robben Ribery, la Juventus alla finestra

    L’edizione online del quotidiano tedesco Sport Bild riporta la violenta lite Robben Ribery, scoppiata da prima sul campo di gioco durante la semifinale di andata contro il Real Madrid per poi sfociare in rissa una volta rientrati negli spogliatoi. Solamente l’intervento dei compagni di squadra ha consentito che la situazione non degenerasse, per poi tornare in campo nella ripresa come se niente fosse. Alla luce di quanto riportato da Sport Bild, sono più comprensibili le dichiarazioni rilasciate al termine della partita dallo stesso calciatore olandese, che aveva speso parole di elogio nei confronti della Juventus. In questi giorni i bianconeri stanno seguendo da vicino gli sviluppi in casa Bayern, l’acquisto del fuoriclasse orange spingerebbe la Juve ad un gradino ancora più alto.

    TUTTO PER UNA PUNIZIONE – Pomo della discordia un calcio di punizione alla fine del primo tempo di Bayern Real Madrid. Robben e Ribery hanno un duro scontro verbale, con i due poi che vengono alle mani. Ci pensa il capitano Lahm a sedare gli animi dei due compagni, sebbene qualche minuto più tardi i due siano tornati a confrontarsi in maniera ancora più accanita dentro gli spogliatoi.

    arjen robben | © JOHN MACDOUGALL/AFP/Getty Images

    TUTTO TACE La lite Robben Ribery non ha avuto però alcuna conseguenza all’interno del club bavarese, il quale non ha rilasciato commenti in merito all’accaduto. Il tecnico Heynckes quindi potrà contare su entrambi i calciatori per il match del Bernabeu in programma la prossima settimana, sfida che potrebbe regalare ai tedeschi una finale da sogno difronte ai propri tifosi.

    JUVENTUS – I tifosi della Vecchia Signora sognano in grande. Mentre in campionato i ragazzi di Conte stanno volando verso la conquista del primo scudetto post Calciopoli, Marotta e Paratici stanno preparando il grande colpo del mercato bianconero. Le parole di Robben subito dopo la vittoria di martedì scorso contro il Real Madrid non lasciano spazio ad interpretazione. Il 28enne olandese vorrebbe provare una nuova avventura nella prossima stagione, e il Bayern si trova con le mani legate, perché Robben ha un contratto in scadenza a giugno del 2013, quando si liberebbe a parametro zero. Il flirt tra l’olandese e la Juventus approderà all’altare?

    ROBBEN, VIDEO DELLE PRECEDENTI LITI CON LAHM E MULLER
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  • Juventus Vucinic determinante per lo scudetto

    Juventus Vucinic determinante per lo scudetto

    Difeso da Conte che l’ha sempre reputato fondamentale per il proprio gioco e molto spesso criticato dagli addetti ai lavori, insomma Mirko Vucinic, al solito croce e delizia di ogni squadra in cui ha militato.

    Il montenegrino doveva essere l’arma in più di questa nuova Juve, che puntava e punta forte su di lui come sostituto naturale dell’immenso capitano bianconero Alex Del Piero, tornato alla ribalta in questo ultimo periodo per i suoi gol fondamentali per alimentare un sogno chiamato scudetto. A sprazzi, Vucinic  ha mostrato lampi di pura genialità,(vedi partita contro il Milan), ed è un po’ quello che tutti i tifosi juventini si aspettano da lui, troppo spesso intervallati da partite anonime concluse spesso con la sostituzione.

    Anche se la forza del nuovo corso bianconero è quello di non dover dipendere da nessun singolo, siamo certi che mister Conte, in questo periodo cruciale della stagione si aspetta dall’attaccante ex Roma quel qualcosa in più che possa condurre la propria squadra alla conquista di quel ambito trofeo che da tanto, troppo, tempo manca dalla bacheca della società di Corso Galileo Ferraris.

    Mirko Vucinic | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Quale miglior occasione per il montenegrino se non quella che lo vedrà affrontare domenica sera, nella bolgia dello Juventus Stadium, i suoi ex compagni della Roma. Una partita fondamentale per la Vecchia Signora che dovrà superare l’ostacolo giallorosso per continuare a mantenere la vetta della classifica.
    Juventus Vucinic nella capitale non ha lasciato un buon ricordo, soprattutto per la sua forte insofferenza alle critiche dei tifosi, che nel suo ultimo periodo all’ombra del cupolone non gli avevano perdonato di essere troppo discontinuo e poco incisivo nei meccanismi della squadra. Dal canto suo il montenegrino anche in una recente intervista non si è lasciato andare a smielati “Amarcord”, anzi, ha sottolineato che a Torino la sua vita soprattutto calcistica è notevolmente migliorata. Sente la fiducia dell’ambiente e dell’allenatore che anche nei periodi meno brillanti l’ha difeso a spada tratta reputandolo, come detto, fondamentale per il proprio impianto di gioco, a prescindere dal modulo adottato, infatti, il numero 14 è sempre sceso in campo.

    Adesso tocca a lui dimostrare che la fiducia è stata ben riposta e trascinare la Juventus in quest’ultima volata che potrebbe portare sotto la Mole, lo Scudetto, che ad inizio stagione sembrava essere una meravigliosa utopia.

  • Conte, il rinnovo con la Juve passa da precise garanzie

    Conte, il rinnovo con la Juve passa da precise garanzie

    Un contratto in scadenza nel 2013 e un rinnovo, dato da molti come certo, che ancora non arriva. Il legame tra Antonio Conte e la Juventus è ancora destinato a durare. L’accordo si raggiungerà, ma non automaticamente come qualcuno pensava dopo la strepitosa cavalcata dei bianconeri, in testa alla Serie A e finalisti di Coppa Italia. L’allenatore pugliese infatti vorrebbe precise garanzie dal punto di vista tecnico prima ed economico dopo. Solo in seguito al raggiungimento di alcuni accordi il prolungamento diverrebbe certezza e il matrimonio tra le due parti potrebbe continuare.

    La prima garanzia richiesta da Conte è quella relativa al mercato. Il trainer bianconero vuole essere maggiormente coinvolto, e ciò potrebbe alla fine risultare positivo per la società che in tal modo non rischierebbe di sprecare inutili risorse come accaduto ad esempio nella scorsa estate con Elia, mai impiegato. Conte avrebbe già fatto un paio di nomi: sono quelli degli attaccanti di Fiorentina e Siena Stefan Jovetic e Mattia Destro. Due giocatori che ben si adatterebbero per caratteristiche ai moduli dell’allenatore bianconero.

    Antonio Conte © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Ma non solo parco giocatori: Conte infatti vuole anche allargare il suo staff, inserendo un paio di persone di fiducia. Tra queste Giorgio Perinetti, attualmente direttore generale del Siena. Ma su questo punto molto probabilmente non verrà accontentato: Beppe Marotta infatti è considerato un punto fermo, e dunque non verrà sacrificato ed anzi, si vuole puntare proprio su di lui per costruire una Juventus competitiva su più fronti il prossimo anno.

    Terzo aspetto è quello economico. Al momento Conte, bonus compresi, arriverebbe ad un ingaggio di 1 milione e mezzo di euro. E punta, dopo l’ottima stagione disputata sin qui e a seguito delle tante responsabilità che si è assunto anche a livello mediatico, di arrivare almeno a due milioni e mezzo di euro. Su questo punto di vista però la società che fa capo ad Andrea Agnelli potrebbe rispondere positivamente.