Tag: antonio conte

  • Borsino allenatori Serie A, Zeman Roma. Petkovic Lazio

    Borsino allenatori Serie A, Zeman Roma. Petkovic Lazio

    Nonostante tutta l’attenzione, in questi giorni, sia rivolta al ciclone scommessopoli e alla Nazionale azzurra che si sta preparando per gli Europei di Polonia ed Ucraina, le società continuano a lavorare sia per quanto riguarda il calciomercato, al fine di rafforzare gli organici da mettere a disposizione degli allenatori sin dall’inizio della preparazione estiva. Ed a proposito di allenatori, cercheremo adesso di far un borsino allenatori serie A provando ad intuire i movimenti sulle ancora tante panchine vuote o le cui società non hanno sciolto le riserve. Ma partiamo dalle certezze. E qui vi rientrano le prime tre classificate dell’ultima stagione.

    La Juventus, nonostante l’avviso di garanzia della Procura di Cremona, ha difeso ma spada tratta e confermato Antonio Conte, l’uomo che ha riportato i bianconeri sul tetto d’Italia dopo diversi anni. Resterà sulla panchina del Milan Massimiliano Allegri, nei cui confronti sembrava mancare la fiducia della società rossonera che invece ha deciso di dare un’altra chance all’allenatore toscano nonostante la non brillante annata appena trascorsa. Sembra aver smaltito la stanchezza che si era palesata dopo l’ultimo turno di campionato Francesco Guidolin, il quale guiderà l’Udinese sin dai preliminari di Champions League.

    In zona Europa League al momento l’unica panchina certa è quella dell’Inter, affidata ad Andrea Stramaccioni che ha avuto il compito di guidare i neroazzurri nel’ultima parte dell’annata appena trascorsa. Discorso diverso invece per Napoli e Lazio. De Laurentiis come al solito non ha sciolto le riserve con Mazzarri, il quale pretende alcune garanzie tecniche ben precise. Al momento c’è circa il 70% delle possibilità che resti, mentre il restante 30% è da dividere tra Reja (20%) e Montella (10%), tecnici gli ultimi due molto graditi dal patron dei campani. La Lazio sembra aver sciolto ogni dubbio: sarà il serbo Vladimir Petkovic il nuovo tecnico.

    Zdenek Zeman © Giusepep Bellini/Getty Images

    Tecnico straniero anche per la Roma, ormai vicinissima a Zdenek Zeman. Il boemo (90%) sembra aver battuto la concorrenza sia di Vincenzo Montella (5%) che di Andrè Villas Boas (5%). E a proposito di Montella (60%), sembra essere lui il prescelto di Pradè per guidare la Fiorentina, ma ancora il discorso è tutt’altro che concluso. La società infatti sta valutando anche altre soluzioni, come quella che porta a Claudio Ranieri (30%) e Fulvio Pea (10%), mentre per Zeman ormai c’è poco da fare. Se l’aeroplanino risolverà il rapporto con il Catania, allora l’affare potrebbe concludersi in fretta. Ed a proposito degli etnei, il patron Pulvirenti sembra orientato su Marino (70%), il quale dovrebbe battere la concorrenza di Maran (20%) e Ficcadenti (10%). Quest’ultimo infatti sembra orientato alla riconferma in quel di Cagliari.

    Tanto per cambiare nuovo allenatore a Palermo: si tratta di Giuseppe Sannino, reduce da un’ottima stagione in quel di Siena. I toscani, per la sua successione, stanno seriamente pensando all’attuale tecnico del Sassuolo Pea (60%), ma molto dipenderà anche dall’eventuale promozione degli emiliani in Serie A e dal futuro dei bianconeri implicati nella vicenda scommessopoli. L’alternativa sembra essere rappresentata da Davide Dionigi (30%) del Taranto, mentre sembra da escludere l’ipotesi Devis Mangia (10%). Non cambieranno nulla Atalanta, Bologna, Chievo e Parma, le quali proseguiranno rispettivamente con Colantuono, Pioli, Di Carlo e Donadoni, autori di ottime stagioni.

    Preziosi ha deciso di dare fiducia a Gigi De Canio, il quale ha guidato il Genoa alla salvezza nelle ultime giornate del campionato appena trascorso. Capitolo neo promosse: Giampiero Ventura non si muoverà da Torino, mentre il Pescara cambierà, con Zeman destinato alla Roma. In pole sembra esserci Delio Rossi (40%), ma la concorrenza è davvero tanta. Da non escludere però un ritorno di Eusebio Di Francesco (30%) o la scommessa Giacomo Modica (30%), pupillo di Zeman.

  • Calcioscommesse: tremano Lazio, Genoa e Siena

    Calcioscommesse: tremano Lazio, Genoa e Siena

    Il sistema del calcio italiano è sotto shock dopo la giornata di ieri. Arresti di calciatori eccellenti, cellule ungheresi, perquisizioni, vacanze bruscamente interrotte, polizia dentro il centro tecnico federale di Coverciano. Insomma, se ne sono viste di tutti i colori. A questo punto bisogna anche capire che cosa rischiano i calciatori arrestati e le squadre coinvolte nello scandalo calcioscommesse. Non è assolutamente fantascienza pensare a una classifica di Serie A letteralmente stravolta nei prossimi giorni. Il processo inizierà il 31 maggio, salvo ulteriori colpi di scena, per poi concludersi agli inizi di luglio, in tempo per presentare all’Uefa la lista ufficiale delle squadre che parteciperanno al prossimo campionato di Serie A. Dopo sei anni la lezione in Italia non è stata ancora imparata.

    LAZIO – Il club biancoceleste è quello che potrebbe subire il danno maggiore. L’arresto di Mauri per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva conduce la società di Claudio Lotito fuori dall’Europa. Se dovesse essere accertata la posizione di colpevolezza del centrocampista, la Lazio non parteciperà alla prossima Europa League e contemporaneamente inizierà la stagione 2012-2013 con una forte penalizzazione in campionato. Si parla di un handicap di 7 punti, grosso modo sulla falsa riga dell’Atalanta di quest’anno (Cristiano Doni docet).

    omar-milanetto | © Roberto Serra/Getty Images

    GENOA – Il Grifone è forse la squadra più coinvolta, se prendiamo in esame il numero dei calciatori finiti sul registro degli indagati della Procura di Cremona. Ad oggi l’unico arrestato è Omar Milanetto (quest’anno in forza al Padova), ma anche sul capo di Giuseppe Sculli e Domenico Criscito veglia una scure pronta ad abbattersi da un momento all’altro, incastrati dalle foto che li ritraggono insieme a esponenti della cellula ungherese arrestati all’alba di ieri. Al momento però la società di Enrico Preziosi non pare rischiare la retrocessione in Serie B. Più probabile invece una semplice penalizzazione da scontare la prossima stagione.

    SIENA – Il club bianconero, insieme al Lecce, è quello maggiormente invischiato a livello dirigenziale. Infatti sul registro degli indagati figurano gli stessi presidenti (Mezzaroma per i toscani e l’ex Semeraro per i salentini). A questo punto è inevitabile che la giustizia sportiva contempli nelle sue decisioni la responsabilità oggettiva nei confronti dei due club, che verrebbero retrocessi dalle rispettivi divisioni. Il Siena scenderebbe in Serie B, nonostante la salvezza ottenuta quest’anno con il tecnico Sannino, mentre per il Lecce, già retrocesso in Serie B, si aprirebbero le porte della Lega Pro.

    CALCIATORI E ALLENATORI – Nel via vai generale, il prossimo processo sportivo ormai alle porte vedrà come assoluti protagonisti i calciatori arrestati. Senza fare i catastrofisti, è certo che qualora le prove dimostrassero la colpevolezza di Stefano Mauri e Omar Milanetto, questi ultimi andrebbero incontro alla radiazione, subendo quindi lo stesso trattamento riservato sei anni fa al direttore generale della Juventus Luciano Moggi. Rimanendo nell’ambiente bianconero, rischia tanto anche Antonio Conte, che ieri ha professato la propria innocenza al fianco del presidente Andrea Agnelli. Per Conte si va da un minimo di 6 mesi qualora venga accerta l’omessa denuncia, fino ad un massimo di 6 anni.

    VIDEO LAZIO GENOA 4-2
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    VIDEO NOVARA SIENA 2-2
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  • Conte si difende “Estraneo ai fatti”, Juve e Agnelli schierati con il tecnico

    Conte si difende “Estraneo ai fatti”, Juve e Agnelli schierati con il tecnico

    C’era molta attesa per la conferenza stampa convocata nel pomeriggio dalla Juventus in seguito al provvedimento emesso questa mattina dalla Procura di Cremona ai danni di Antonio Conte, iscritto sul registro degli indagati per la triste vicenda legata al calcioscommesse che sta sconvolgendo e squassando il nostro calcio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Il tecnico bianconero è stato tirato in ballo da uno dei pentiti coinvolti nell’inchiesta, Filippo Carobbio, suo giocatore ai tempi in cui Conte allenava Siena in riferimento alla gara del campionato cadetto che i toscani hanno giocato a Novara lo scorso 30 aprile 2011 terminata poi 2-2, accusandolo di essere a conoscenza della combine tra piemontesi e bianconeri.

    Ad aprire la conferenza, abbastanza breve ma chiara, il presidente Andrea Agnelli che ha difeso a spada tratta il suo tecnico sul quale non ha nessun dubbio circa la sua innocenza, rinnovandogli totale fiducia e confermandolo alla guida della Juve, spendendo inoltre anche un pensiero nei confronti di Leonardo Bonucci, che al momento si trova in ritiro con la Nazionale, al quale è stato notificato nel pomeriggio (non ancora in maniera formale nel momento in cui scriviamo, ndr) un avviso di garanzia da un’altra Procura, quella di Bari, i cui magistrati stanno conducendo inchieste parallele con le Procure di Cremona e di Napoli:

    Tutti quanti noi seguiamo i fatti di cronaca giudiziaria sportiva. Non posso nascondere che il quadro che si sta delineando sia un quadro estremamente preoccupante per il mondo del calcio. E un quadro che tutti noi seguiamo con apprensione e amarezza. Ad oggi non risulta che Antonio Conte faccia parte di questo quadro. Dico ciò per tre motivi: in primis il suo ruolo sarebbe vicino all’insignificante. Poi la società che rappresento e io in particolare lo conosciamo da venti anni e conosciamo le sue qualità umane. E’ giusto però a questo punto esprimere agli organi inquirenti il nostro rispetto per il loro lavoro però è giusto anche esprimere rispetto per le persone che si ritrovano coinvolte in queste questioni. La Juve società e io personalmente siamo a fianco di Antonio e di Bonucci. Leonardo sa reggere perfettamente le pressioni e spero che giochi uno splendido europeo. Antonio è e sarà il nostro allenatore. Dovremo affrontare la Champions, ci guiderà lui“.

    Antonio Conte © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    La parola poi è passata al diretto interessato Antonio Conte che, visibilmente provato ma allo stesso tempo determinato, ha confermato la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati dalla Procura di Cremona:

    Inizio col dire che la mia storia calcistica è sotto gli occhi di tutti. Ho sempre dimostrato intergrità morale e onestà. Lo si può chiedere anche agli avversari chi è Antonio Conte. Voglio sempre vincere, ma sempre con certi valori. Voglio ricordare che io ho subito un’aggressione con bastoni davanti a mia moglie e a mia figlia, per la mia integrità. Col Siena abbiamo vinto il campionato con tre giornate di anticipo, con grande sacrificio e grande soddisfazione. Ribadisco la mia assoluta estraneità a qualsiasi fatto, mia e dei miei calciatori. Niente e nessuno rovinerà quella annata. Oggi mi è arrivato un avviso: sono stato indagato per associazione a delinquere. Ho avuto una perquisizione. Ho letto il provvedimento e ho visto le poche parole scritte. La prima domanda che mi sono posto è stata: come mai non sono stato chiamato dal pm prima di diventare un indagato? Mi sarei aspettato questo. Penso di aver detto tutto. Buone vacanze a tutti, perchè le mie saranno buone“.

    TUTTE LE NEWS SUL CALCIOSCOMMESSE

    VIDEO CONFERENZA STAMPA CONTE E AGNELLI

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  • Calcioscommesse, Antonio Conte indagato nell’inchiesta Last Bet

    Calcioscommesse, Antonio Conte indagato nell’inchiesta Last Bet

    Le prime luci dell’alba di questa mattina non hanno portato con sè un buon risveglio in molte case o, perlomeno, in quelle di diversi protagonisti del nostro calcio: sono giunti, così, diciannove provvedimenti restrittivi da parte della polizia di Cremona, tra cui gli arresti del centrocampista laziale Stefano Mauri e di Omar Milanetto, ex del Genoa ed attualmente in forza al Padova, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva, riscontrata nell’almbito della nuova tranche dell’inchiesta “Last Bet”, quella che, per intenderci, ha già condotto agli arresti 16 persone negli scorsi mesi, tra cui l’ex bomber Beppe Signori.

    Un nuovo ciclone, dunque, si abbatte sul nostro calcio, a distanza esatta di sei anni dallo scandalo calciopoli, che esplose proprio alla vigilia dei Mondiali 2006: questa volta, gli inquirenti sono giunti anche nel ritiro Azzurro di Coverciano, in relazione all’avviso di garanzia consegnato a Mimmo Criscito, difensore dello Zenit ed ex Genoano, ma l’aspetto maggiormente clamoroso nell’operazione condotta quest’oggi, appare la perquisizione nell’abitazione di Antonio Conte, tecnico della Juventus campione d’Italia, indagato in riferimento al periodo in cui allenava il Siena in Serie B. Il coinvolgimento, in particolare, sarebbe in riferimento alla presunta combine nella gara contro il Novara dello scorso 30 Aprile 2011, cui si riferiscono le accuse del “pentito” Filippo Carobbio, che rivelò l’esistenza di un accordo per terminare la gara in parità, di cui Conte era a conoscenza al punto da rassicurare i suoi durante la riunione tecnica pre-gara “perchè l’accordo con il Novara per il pareggio era già stato raggiunto”. 

    Il blitz della Polizia, così come ha spiegato il procuratore di Cremona Di Martino anche nel caso delle altre perquisizioni effettuate, sarebbe stato finalizzato all’individuazione di eventuali elementi di rilievo nell’abitazione del tecnico e nei supporti informatici, sottoposti a backup, in considerazione delle accuse rivoltegli. Il mister bianconero, al momento della perquisizione era fuori città ed i poliziotti sono stati accolti da suo fratello ma, secondo quanto riportato dal suo legale, l’avvocato Antonio De Rencis, Antonio Conte “ha reagito come fanno le persone completamente estranee a certe vicende, ed è fortemente determinato a dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati”.

    I fatti in questione, come detto, si riferiscono al campionato 2011 e se le accuse a Conte dovessero essere confermate sarebbe il Siena a rispondere per responsabilità oggettiva, in virtù del fatto che le partite “sospette” dei toscani sarebbero ben 8 e che, pertanto, è stato indagato anche il presidente Massimo Mezzaroma: la Juventus non rischia nulla ma, in tal caso, avrebbe comunque un ingente danno considerando l’eventuale squalifica del tecnico, fresco di rinnovo contrattuale fino al 2015.

    Antonio Conte | © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    I possibili scenari sono i seguenti: in caso di condanna per omessa denuncia la squalifica sarebbe pari ad 8 mesi, che può ridursi a 3-4 mesi in caso di patteggiamento; se, invece, venisse contestato l’illecito, la squalifica oscillerebbe dai tre anni sino alla radiazione. C’è da dire, però, che la posizione di Antonio Conte, così come quelle degli altri “perquisiti” è ancora da verificare e, pertanto, così come ha raccomandato lo stesso procuratore Di Martino in conferenza stampa, è opportuno adoperare la giusta prudenza ed accortezza nelle valutazioni, “perchè un avviso di garanzia non equivale alla colpevolezza”: in tal senso, infatti, è opportuno registrare anche le dichiarazioni di Christian Bertani, ex attaccante del Novara arrestato questa notte, secondo il quale “la gara fra Siena e Novara sarebbe stata disputata in maniera leale e, dunque, Conte può stare tranquillo”.

    La “palla” passerà ora a Stefano Palazzi, procuratore federale, che sembra aver atteso gli sviluppi dell’inchiesta di Cremona prima di interrogare il mister juventino ed altri calciatori coinvolti: si preannuncia, così, un calendario denso di nuovi interrogatori finalizzati a “stringere i tempi” dell’inchiesta entro la fine di giugno, per garantire lo svolgimento dei processi a Luglio, in tempi utili con la definizione delle liste Uefa per la partecipazione delle squadre italiane alle coppe europee.

    Sei anni dopo si preannuncia una nuova estate caldissima.

  • Calcioscommesse arrestati Mauri e Milanetto e altri 19 tesserati

    Calcioscommesse arrestati Mauri e Milanetto e altri 19 tesserati

    Annunciati da tempo immemore, sono arrivati. La mannaia del calcioscommesse si è abbattuta su Serie A e Nazionale azzurra. Arrestati Stefano Mauri (Lazio) e Milanetto (Padova, ex Genoa). Il gip Salvini ha firmato 19 richieste di custodia cautelare in carcere, fra cui rientrano anche l’attaccante della Sampdoria Bertani (ex Novara), Pellicori (ex Torino), Marco Turati (Modena), Acerbis (Vicenza), Matteo Gritti (portiere del Petrolul Ploiesti, club rumeno). Oltre ai calciatori, sono stati presi provvedimenti restrittivi anche nei confronti della “cellula ungherese”. All’interno dell’organizzazione criminale troviamo Zoltan Kenesei, Matyas Lazar, Laszlo Schultz e Laslo Strasser. Sgomento per la perquisizione di stamani a Coverciano, nel mirino Criscito. Indagato anche Conte.

    Per tutti, arrestati e indagati, l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva. Il Genoa risulta essere al momento il club più colpito dall’intera vicenda. Infatti oltre all’arresto di Milanetto, la perquisizione fatta scattare nei confronti dell’ex terzino rossoblu Domenico Criscito (ora in forza allo Zenit di Spalletti), ci sarebbero pesanti indizi di colpevolezza anche su Giuseppe Sculli, secondo quanto scritto dalla Gazzetta dello Sport stamattina. Il gip di Cremona ha però respinto provvisoriamente la richiesta del procuratore Di Martino, volendo aspettare ulteriori riscontri dalle indagini ancora in corso.

    stefano mauri | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    Era ormai nell’aria da alcune settimane, ma adesso è ufficiale. Anche Antonio Conte è indagato per associazione a delinquere. La sua abitazione è stata perquisita nelle prime ore del giorno. L’avvocato del tecnico bianconero ha dichiarato che il proprio assistito sia intenzionato a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti. Conte è stato tirato in ballo da un suo ex calciatore del Siena (Carobbio ndr) in merito a Novara-Siena e Albinoleffe-Siena, entrambe truccate secondo la testimonianza del centrocampista. Qualora fosse accertata la colpevolezza, l’allenatore della Juventus potrebbe essere squalificato dal mondo del calcio per 3 anni.

    Tra gli indagati “eccellenti” dell’operazione Last Bet figura anche il capitano del Chievo Sergio Pellissier, la cui casa di Fenis è stata perquisita alle 4 del mattino, dove sono stati sequestrati computer e ipad.

    Dopo la notizia dell’arresto di Mauri, divampano le polemiche nei forum dei tifosi biancocelesti, che temono di subire una pesante condanna da parte della giustizia sportiva. L’Europa League è seriamente in pericolo, come anche una partenza ad handicap nella prossima stagione. Non solo la Lazio però, anche Genoa e Siena (lo stesso presidente Mezzaroma è indagato) rischiano grosso. Si attendono ulteriori sviluppi nelle prossime ore.

  • Polverone Buffon, “meglio due feriti che un morto”

    Polverone Buffon, “meglio due feriti che un morto”

    L’avventura Azzurra in vista degli Europei è appena cominciata per Gigi Buffon, giunto ieri nel ritiro di Coverciano, ma per lui è ancora tempo di riflessioni sulla maiuscola stagione Juventina, analizzandone gli aspetti salienti e i momenti cruciali. Secondo il portierone, il protagonista principale e maggiore artefice del successo bianconero è stato il tecnico Antonio Conte, determinante nel fornire alla squadra le giuste motivazioni, la fame di vittoria e la cattiveria necessaria: un contributo fondamentale, offerto soprattutto grazie alla sua profonda conoscenza dell’ambiente juventino, delle ambizioni della società e dell’atteggiamento che bisogna avere quando si indossa quella maglia. Essenziale, secondo Gigi Buffon, la fiducia della società nei suoi confronti, che lo ha “messo al centro del progetto” e, secondo il numero uno bianconero, nonostante solitamente sia difficile valutare quanto un tecnico incida nei successi di una squadra, nel caso del mister salentino è palese il suo apporto in termini di valori e impostazione.

    Per tali ragioni, Gigi Buffon è sereno in merito alla posizione del tecnico nella vicenda calcio scommesse affermando di “non aver paura di questo, prima di tutto perchè lo conosco, secondo perchè conosco il calcio e terzo perchè ho sentito che diversi giocatori del Siena hanno dato versioni diverse da quelle accusatorie”. Inoltre, il portiere della Juve e della Nazionale, con la consueta schiettezza che da sempre lo contraddistingue, esprime una considerazione assolutamente non banale sulla vicenda in questione, mostrando senza timore di giudizio il suo punto di vista sulle presunte combine: “alcune volte si pensa e in alcuni casi si dice che sono meglio due feriti che un morto. Le squadre le partite se le giocano ma ogni tanto qualche conto bisogna farlo”. Il riferimento, naturalmente, è alle gare di fine stagione, in cui gli obiettivi da raggiungere diventano un peso importante e, dunque, nelle squadre in campo scattano alcuni meccanismi psicologici, totalmente avulsi dal coinvolgimento della malavita: un modo per dire che, in quelle circostanze, la cultura della sportività ad ogni costo risulta, spesso, secondaria.

    Gigi Buffon a tutto tondo parla, poi, anche del suo campionato personale, assolutamente perfetto se non fosse stato per la “macchia” dell’errore nella gara contro il Lecce; un errore che, di certo, non è passato inosservato e che, anzi, ha fatto il giro del mondo ed, in poche ore il portierone ha ricevuto messaggi anche dall’estero: tutto ciò, però, a posteriori deve essere considerato positivamente da Buffon, poichè è un segnale del fatto che “sono considerato ancora il più forte e questo mi ha fatto molto piacere”.

    Lasciato alle spalle il campionato, la Juventus sta già programmando la prossima stagione, analizzando le diverse ipotesi di mercato, per rafforzare soprattutto il reparto offensivo, orfano di Alex Del Piero. In tal senso, in queste ore si parla di Van Persie, Suarez e Balotelli, ed il futuro capitano bianconero esprime la propria opinione personale in merito, sottolineando le capacità realizzative dell’olandese – “determinante finalizzatore” – e soffermandosi, soprattutto, sulla questione-Balotelli che, se giungesse alla Juventus,“diventerebbe l’idolo dei tifosi”.

    Gigi Buffon | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Juventus ma non solo, per Gigi Buffon il presente è, ora, solo la maglia Azzurra e la preparazione in vista della partenza per l’Ucraina e la Polonia, al fine di affrontare al meglio il campionato Europeo con la Nazionale di Cesare Prandelli, artefice di una nuova impostazione di gioco, selezionando, in particolare, giocatori guizzanti e tecnici, come Di Natale, Giovinco e Cassano. Gigi Buffon sarà il capitano della spedizione e, naturalmente, il leader assoluto dello spogliatoio, dall’alto del suo carisma e della sua esperienza.

    Ecco, dunque, che è già tempo di fissare l’obiettivo minimo, per invertire la tendenza negativa delle ultime competizioni continentali, in cui la nostra Nazionale ha sofferto soprattutto le prime gare del girone: questa volta, poi, l’esordio sarà particolarmente complesso, contro la Spagna campione del mondo in carica ma la difficoltà dovrà essere uno stimolo in più a far bene, per provare a compiere un cammino positivo e giungere “almeno in semifinale”.

  • La Juventus riscatta Caceres per 8 milioni

    La Juventus riscatta Caceres per 8 milioni

    Ha convinto Martin Caceres, semmai ce ne fosse stato il bisogno, la dirigenza bianconera che dal suo canto gli ha riconosciuto il contributo per la conquista del tricolore. La notizia è stata ufficializzata nella giornata di ieri, 25 Maggio: la Juventus ha riscattato il difensore Uruguayano, in prestito dal Siviglia dal mese di Gennaio, che diventa a tutti gli effetti un giocatore bianconero. Il club di Torino ha esercitato l’opzione per l’acquisizione del calciatore a titolo definitivo per 8 milioni che la dirigenza bianconera dovrà pagare interamente nella stagione 2012-13 a partire dal 1 luglio. El Pelado (così come viene soprannominato Caceres) ha siglato un contratto di 4 anni che lo legherà alla Juventus sino al 30 giugno 2016.

    Martin Caceres © Claudio Villa/Getty Images

    Caceres è già la seconda volta che veste la maglia della Juve, il difensore, infatti, aveva giocato con la Vecchia Signora già nella stagione 2009/2010 arrivando in prestito dal Barcellona, per poi non essere riscattato dato che la dirigenza di allora non aveva creduto in lui puntando poi su Marco Motta, rivelatosi un autentico fallimento.
    Antonio Conte aveva insistito molto prima del mercato di riparazione per riportare l’uruguagio a Torino, ritenendolo un’ottima soluzione come sostituto di Lichtsteiner anche se nel corso della stagione il suo utilizzo è stato “a tutto campo”, finendo persino a ricoprire il ruolo di centrale di difesa. Caceres ha giocato undici partite di campionato e tre di Coppa Italia, segnando addirittura tre goal, tutti contro le squadre milanesi, doppietta nella semifinale di andata di coppa contro il Milan e rete nella sfida dello Juventus Stadium contro l’Inter, contribuendo quando è stato chiamato in causa alla conquista dello scudetto degli invincibili.

    Quello di Caceres si va ad aggiungere agli altri rinnovi già ufficializzati nei giorni scorsi, quelli di De Ceglie, Matri, Quagliarella, Barzagli, Bonucci e lo stesso Conte, in attesa di formalizzare anche quello di Buffon, adesso ci si può concentrare alla ricerca del top player.

  • Juve rinnovo Antonio Conte in diretta tv. Video

    Juve rinnovo Antonio Conte in diretta tv. Video

    La Juventus attraverso il proprio sito internet ha ufficializzato il rinnovo del contratto del tecnico Antonio Conte fino al 2015, il precedente accordo scadeva a giugno del prossimo anno. Anche se non sono ancora stati resi noti i termini dell’accordo, secondo alcune indiscrezioni il tecnico dovrebbe guadagnare una cifra vicina ai 3 milioni di euro a stagione.

    La firma annunciata già da tempo sul nuovo contratto è un premio per lo scudetto e per la straordinaria annata calcistica a cui si devono aggiungere il record di imbattibilità in campionato e persa solo nella finale di Coppa Italia contro il Napoli, complici anche i gravi errori arbitrali. Tuttavia questo rinnovo è anche un atto di fiducia che la società ha voluto dimostrare nei confronti di Conte in attesa che si chiarisca la sua posizione nello scandalo Calcioscommesse. La Juventus, pur potendo aspettare gli sviluppi delle indagini ha voluto affrettare i tempi come a voler rimarcare la fiducia verso il tecnico.

    Subito dopo aver firmato il contratto Conte ha rilasciato un’intervista al sito ufficiale del club:

    Antonio Conte © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Questo è un giorno molto bello, che mi permette di dare continuità al mio sogno. Il rinnovo del contratto è un riconoscimento, un attestato di stima che mi riempie di orgoglio e di soddisfazione, spingendomi a fare sempre meglio. Ringrazio il presidente e la famiglia che hanno creduto in me. Vogliamo aprire un ciclo. L’anno prossimo, in Europa, puntiamo a consolidare quanto di buono abbiamo fatto in Italia, dove cerchiamo una conferma. Vincere di nuovo, con lo scudetto sulle maglie, sarà più difficile rispetto all’anno scorso, quando nessuno ci dava come favoriti. Ma abbiamo costruito delle basi importanti sulle quali lavorare. Poi spetterà a Marotta e alla società rendere questo gruppo ancora più forte. Abbiamo una squadra giovane che in tantissimi elementi sarà confermata. E’ stato fatto un lavoro importante, intenso, sotto tutti i punti di vista: adesso chiaramente spetterà al direttore Marotta, alla società, cercare di ampliare questa base e renderla ancora più forte“.

    Ora il prossimo obiettivo per il tecnico di origini salentine è quello di portare avanti il nome della Juventus anche in Europa, a Marotta il compito di rendere realizzabile questo nuovo sogno bianconero.

    JUVENTUS RINNOVO ANTONIO CONTE IN DIRETTA TV

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  • Juve, Conte vuole Cavani. De Laurentiis “Aspetto offerta folle”

    Juve, Conte vuole Cavani. De Laurentiis “Aspetto offerta folle”

    L’interesse della Juventus per Edinson Cavani ormai è cosa nota e lo sa bene anche il presidente Aurelio De Laurentiis che non perde occasione per tornare sull’argomento calciomercato. Sembra che Antonio Conte, come premio per i risultati ottenuti, abbia espressamente richiesto, in una recente riunione tecnica con i suoi dirigenti, l’ingaggio del giocatore partenopeo. Cavani sarebbe quindi in cima alla lista dei desideri del mister e Marotta avrebbe già avanzato la sua proposta al Napoli: sul piatto il DG bianconero avrebbe offerto 15 milioni più Matri, ma al momento Marotta si è visto rifiutare l’offerta da De Laurentiis.

    Sembra difficile che il Napoli dopo l’imminente addio di Lavezzi si possa privare anche del gioiello Uruguaiano ma il presidente azzurro non esclude la possibilità che ciò avvenga a patto che arrivi un’offerta vantaggiosa per il suo club, un’offerta magari capace di placare gli animi dei tifosi partenopei che si vedrebbero “sfilare” il loro amato matador. Queste le parole di De Laurentiis ai giornalisti che chiedevano conferme circa la partenza di Cavani da Napoli:

    Edinson Cavani © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Di fronte ai pazzi non c’è ragione che tenga. Se ci sarà un’offerta folle per Cavani non ci sarà ragione che tenga. Però, come dico sempre, mettere denaro vedere cammello e fin qui di denaro non se n’è visto. Se arriva un’offerta folle, non si può certo ragionare, ma questi discorsi sono sempre gli stessi. Da otto anni, dovrei vendere i miei giocatori e poi sono sempre qua. Ricordate di Hamsik: doveva andare al Milan e poi ha rinnovato il contratto addirittura ad ottobre“.

    I dirigenti bianconeri faranno di tutto per tentare di accontentare il proprio allenatore e anche per regalare ai propri tifosi il top player tanto atteso, ma l’impresa appare quasi impossibile visto che Cavani è ricercato dai migliori top club Europei, e per strappare il sì al presidente De Laurentiis ci vogliono almeno 40 milioni.

  • Juventus: Andrea Agnelli tra presente, passato e futuro

    Juventus: Andrea Agnelli tra presente, passato e futuro

    Mandato giù il mezzo boccone amaro per la sconfitta, la prima stagionale, inflitta dal Napoli che è valsa la decima Coppa Italia nella bacheca juventina, Andrea Agnelli intervenuto alla Business School di Londra durante il convegno Global Leadership Summit dedicato allo sport e agli impianti sportivi, si è soffermato a raccontare la sua personale esperienza nel riportare in alto il nome della società bianconera dopo il periodo di delusioni passato nel post calciopoli. E a proposito della finale di Coppa Italia il Presidente ammette: “Se a settembre mi avessero detto ‘vinci il campionato e perdi la finale di Coppa Italia’, avrei firmato subito. Siamo davvero orgogliosi dell’impresa che abbiamo fatto quest’anno, questa sarà ricordata comunque come la squadra degli invincibili, perché 38 partite in campionato con nessuna sconfitta è stata una cavalcata che ricorderemo per sempre” – E a chi nei giorni scorsi ha accusato la squadra di aver esagerato con i festeggiamenti perdendo di vista l’obiettivo Tim Cup risponde – “Certo dopo la vittoria abbiamo festeggiato, anche bene e molto. Con il senno di poi uno potrebbe dire: ‘Non bisognava festeggiare per rimanere concentrati’; ma questo scudetto nella storia della Juventus ha significato troppo per non festeggiarlo come lo si è festeggiato”

    Sulla storia della Juve Andrea Agnelli spiega:
    “Parlare di Juventus è motivo d’orgoglio, è una delle società con più successi al mondo e da più tempo legata alla sua proprietà. La mia Famiglia ne detiene il controllo dal 1923. Alla Juventus quest’anno abbiamo inaugurato lo stadio che cambia il calcio in Italia. Abbiamo inaugurato il Museo dove c’è tutta la nostra storia. Abbiamo vinto il campionato imbattuti. Quando vado al Museo vedo che ci sono tanti scudetti per cui la gente ha fatto polemiche. Ma per noi sono 30!”

    Andrea Agnelli Juve | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages
    Grande fautore del ritorno alla vittoria è stato sicuramente Antonio Conte e di questo la società tutta gliene ha sempre riconosciuto i meriti, ecco perché il rinnovo del contratto che lo legherà ancora ai colori bianconeri sembra sempre più vicino nonostante le accuse di Carobbio sul coinvolgimento del tecnico alla questione calcio scommesse. Al riguardo di tutta questa vicenda Agnelli si è detto assolutamente d’accordo sulla linea comportamentale scelta dal tecnico bianconero: “Ha ragione il mister. Per il momento stiamo leggendo opinioni che scrivono i media. Aspettiamo di vedere se e quando qualcuno verrà convocato, andrà a rispondere con fiducia per quello che è il lavoro degli organi inquirenti”.

    Nessuna indiscrezione sono riusciti invece a strappargli i giornalisti in merito alle prossime mosse di mercato rifugiandosi dietro ad un “Chiedete a Beppe Marotta”.
    Al termine del suo intervento il suo pensiero si è rivolto alla valenza che lo sport assume nella vita quotidiana di ciascuno: “Io penso che la stagione delle grandi spese sia finita. Ma la componente più importante, cioè i tifosi, continueranno a seguire il calcio. Lo sport significa sogni ed emozioni ed è una via d’uscita dai reali problemi quotidiani”.