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  • Juve, Balotelli pazza idea. Addio Quagliarella?

    Juve, Balotelli pazza idea. Addio Quagliarella?

    La Juventus cambia obiettivo: dopo il flop di van Persie all’Europeo ma il continuo avanzare di nuove pretendenti per l’attaccante, han fatto si che la proposta della società bianconera arrivasse ad essere troppo bassa; dall’altra parte invece si rende complicato l’arrivo di Cavani in quanto De Laurentis difficilmente lascerà partire il forte giocatore dopo aver ceduto Lavezzi.

    MARIO BALOTELLI: Il mirino di Conte si sposta quindi momentaneamente su un altro giocatore. Il ct della Juventus tenta infatti il colpaccio, mettendo gli occhi nuovamente sull’azzurro che più sta facendo parlare di sè in questo campionato. Si, è proprio lui: infatti Conte vuole Balotelli. Nonostante il suo agente abbia detto che l’attaccante resterà almeno un altro anno al City sotto la guida di Roberto Mancini, Conte vuole provare a far cambiare idea al giocatore e soprattutto a Mino Raiola.

    Lo stesso Buffon qualche mese fa aveva detto che avrebbe visto bene Balotelli con la maglia bianconera, aggiungendo che lo inserirebbe in ogni squadra che sia una delle più forti del mondo. Lo ritiene infatti un ragazzo con grandi potenzialità e che sa essere decisivo nei momenti cruciali dei match anche se ha ancora bisogno di crescere soprattutto sotto l’aspetto caratteriale. Il capitano azzurro ha inoltre spiegato che se arrivasse davvero in casa della Juventus diventerebbe sicuramente l’idolo dei tifosi essendo uno di quei personaggi che sono per certi aspetti odiati dalla tifoseria ospite ma amati dalla propria.

    In ogni caso, in un momento economicamente difficile, la trattativa per il calciatore del City resta un punto interrogativo visto l’alto costo del cartellino pari a 30 milioni di euro. A mettersi in mezzo pochi giorni fa spiegando che il talento azzurro non tornerà a vestire la maglia di una squadra italiana è stata anche la bellissima sorella di Super Mario che ha confermato che il fratello resterà ancora per un altro anno con il City in quanto in Inghilterra si sta trovando bene.

    Mario Balotelli © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages
    FABIO QUAGLIARELLA: A essere sempre più vicino all’addio alla maglia bianconera è invece Quagliarella, il quale è stato preso di mira dai ricchi padroni del Malaga. L’attaccante è stato addocchiato in vista dei preliminari di Champions in quanto la squadra spagnola è alla ricerca di un giocatore di qualità. La Juve comunque non ha mai messo ufficialmente sul mercato il giocatore ma tutti sanno che se dovesse arrivare dagli spagnoli un’offerta proficua Beppe Marotta non ci penserebbe molto sul da farsi.

    Per Quagliarella sarebbe un’ottima occasione: gli attaccanti a disposizione di Manuel Pellegrini sono pochi e soprattutto non hanno la stessa qualità dell’attaccante juventino. A far compagnia nel fronte offensivo ci sarebbero infatti Julio Baptista, Sebastian Fernandez che in quest’annata ha trovato poche volte lo specchio della porta, Juanmi promessa che deve ancora esplodere e José Rondon, l’unico che ha soddisfatto la squadra spagnola.

    Per questo il Malaga sta cercando un attaccante che andrebbe a fare coppia con il venezuelano in pochissimo tempo, sperando che Rondon riesca a collaborare con chi arriverà. Ma non solo, gli spagnoli puntano un giocatore che abbia grandi qualità tecniche e che sia allo stesso tempo esperto a livello internazionale proprio come Fabio Quagliarella.

    Con la vendita di Quagliarella sicuramente la Juve vorrà guadagnare abbastanza per poter arrivare all’acquisto di Mattia Destro: il cartellino del giocatore juventino non sarà quindi portato a meno di 12 milioni di euro, una cifra abbordabile per i ricchissimi spagnoli.

  • Juventus Cavani, Marotta prepara l’offerta

    Juventus Cavani, Marotta prepara l’offerta

    La Juventus è pronta a sferrare l’attacco decisivo per l’uomo che dovrebbe far fare alla Vecchia Signora, il definitivo salto di qualità in ottica internazionale.

    Il prescelto ed il sogno di mister Antonio Conte è Edinson Cavani, l’uruguaiano del Napoli che per caratteristiche tecniche e fisiche si sposa a pennello nel modulo dell’ex capitano bianconero.

    Sebastian Giovinco, Alessandro Matri e 20 milioni cash, ecco la proposta che il club di Corso Galilei Ferraris sta pensando di formalizzare al club partenopeo che ricordiamo ha appena ceduto al PSG di Carlo Ancellotti, il Pocho Lavezzi. L’entourage del giocatore si è già dimostrato interessato all’ipotesi bianconera ma come sappiamo, l’accordo passerà naturalmente dalla volontà del presidente Aurelio De Laurentiis che comunque sembra essere restio a privarsi del suo secondo tenore anche se è conscio che se volesse mantenere Cavani sotto il Vesuvio dovrà ritoccargli sensibilmente l’ingaggio.

    Edinson Cavani, sogno bianconero ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    La pista Top Player per la Juventus non si chiama solo Cavani, ma il club Campione d’Italia è molto vigile su un altro uruguaiano, Luis Suarez del Liverpool e sull’olandese Robin Van Persie in scadenza all‘Arsenal. Ambedue le piste possono essere realizzate ma, come anche per Cavani, risulteranno decisive le cessioni che Beppe Marotta riuscirà a realizzare per poter racimolare quella liquidità necessaria per il grande colpo. In merito sembra essersi raffreddata la possibilità di un approdo del brasiliano Felipe Melo ai russi del Spartak Mosca, per l’ex viola si è comune riaperta una pista in Turchia in quanto il Fenerbache ha ottenuto il via libera dalla Uefa a partecipare alle competizioni internazionali dopo lo scandalo delle scommesse che oltre in Italia, risulta essere una pessima moda anche in Turchia. Per quanto riguarda Milos Krasic ed Eljero Elia sono sempre vigili i club inglesi con Tottenham e West Ham in pole per le ali bianconere.

  • Juventus, stop per Verratti, Top Player? no grazie

    Juventus, stop per Verratti, Top Player? no grazie

    La regina di quest’inizio di calciomercato, ovvero la Juventus di Antonio Conte e Beppe Marotta, sta trovando serie difficoltà per raggiungere il gioiellino del Pescara, Marco Verratti.

    L’inserimento del Napoli, come fece l’Inter una settimana fa con Sebastian Giovinco, sta facendo aumentare la richiesta del Pescara per la comproprietà del futuro erede di Andrea Pirlo.

    Infatti, dopo lo stop di ieri, anche questa mattina non è andato a buon fine il nuovo incontro tra i due club per definire il trasferimento in bianconero del regista abruzzese. Il nodo da sciogliere resta ancora quello delle comproprietà: la Juve, infatti, vuole inserire nell’affare almeno due contropartite tecniche. Ma le uniche gradite al Pescara sono Troisi e Bouy (più 1,5 milioni per la metà), con quest’ultimo che ha però già rifiutato il trasferimento in Abruzzo. il Napoli resta  quindi alla finestra anche se la volontà di Verrattiè di trasferirsi a Torino, dopo un anno in Serie A da giocare a Pescara.

    Beppe Marotta ©Getty Images

    Intanto per quanto riguarda il tanto sognato Top Player, la frenata brusca arriva questa volta direttamente dall’Amministratore delegato di Madama Beppe Marotta che ieri, in occasione del master in Management sportivo tenutosi a Milano, ha espressamente dichiarato che alla Juventus non c’e’ assolutamente posto per le star ma solamente per giocatori che seguono un comune intento motivazionale tracciato da Antonio Conte e da tutta la dirigenza bianconera e che ha avuto frutti decisamente insperati la scorsa stagione con la vittoria del 28° tricolore.

    Comunque, arrivi o non arrivi il tanto famigerato Top Player, la Juventus si è già vendicata dello sgarbo dell’Inter nell’affare Giovinco, bloccando di fatto il trasferimento di Mattia Destro a Milano tessendo la tela della vendetta dietro il Siena che ha riscattato la metà del giovane calciatore dal Genoa. Sul fronte cessione saranno decisive le prossime giornate in ottica Elia al West Ham e Felipe Melo ai russi dello Spartak Mosca.

  • Giovinco nel post-Del Piero, sua la numero 10?

    Giovinco nel post-Del Piero, sua la numero 10?

    I paragoni fra presente e passato spesso finiscono per rivelarsi inopportuni, perchè il passato si fonda su basi differenti rispetto al presente, perchè “ciò che è stato non può tornare” e via dicendo: la percezione della fine di un’epoca porta con sè soltanto nostalgia ed un pizzico di senso di vuoto, connesso all’incertezza per il domani, per le routine che si perdono, per le abitudini che cambiano. La prima stagione bianconera D.A.D.P. (Dopo Alessandro Del Piero) significherà tutto questo soprattutto perchè il binomio fra l’ex capitano e la Signora è stato principalmente un rapporto ventennale vissuto con straordinaria intensità emozionale, in un continuo scambio di sensazioni, sentimento e passione. Parlare di un erede di Alex, dunque, è ancora molto difficile, anche perchè – per chiunque – prendere sulle spalle un bagaglio come quello lasciato da Del Piero sarebbe una responsabilità troppo grande.

    Eppure, quella maglia numero 10 – come lo stesso Del Piero ha più volte ribadito – deve continuare ad essere indossata, per alimentare il sogno di chi, legittimamente, aspira a ricalcare ciò che lui è stato, ciò che lui ha fatto.

    In tal senso, dopo la notizia del completo riscatto del suo cartellino da parte della Juventus, per la cifra di undici milioni di euro, il “successore” in questione potrebbe essere Sebastian Giovinco, il “figliol prodigo” che tornerà a casa dopo un lungo peregrinare in provincia (non per sua volontà, ndr) per “farsi le ossa” come si usa dire.

    La Formica Atomica tornerà a vestire quella maglia bianconera che conosce molto bene, che ha portato fin da piccolo, con cui ha conquistato il Torneo di Viareggio ed il campionato Primavera, che lo ha portato ad assaggiare il sapore della serie A e della Champions League, oltre che il dolce gusto del gol che, per chi compie tutta la trafila dalle giovanili alla prima squadra, assume sicuramente un valore speciale.

    Sebastian Giovinco | Claudio Villa/Getty Images
    Torino è casa sua,semplicemente perchè Sebastian è nato lì, ed è cresciuto a Beinasco,in una famiglia – come tante – di emigranti del Sud, partita per la città sabauda in cerca di fortuna. Torinese di sangue meridionale, metà calabrese e metà siciliano, dal carattere orgoglioso e determinato, tenace e deciso, senza peli sulla lingua nell’esprimere un pizzico di risentimento negli anni lontani da Torino, ma con la giusta ambizione di chi ora si sente pronto, di chi è consapevole che il suo momento è finalmente arrivato, di chi sente che le soddisfazioni che potrebbero arrivare saranno naturale conseguenza del suo talento ma anche del duro lavoro, dell’umiltà di mettersi in gioco continuamente, accettando il trasferimento ad Empoli, prima, ed a Parma, poi, rispondendo sempre “presente”, a suon di gol e di assist decisivi.

    Sebastian, per ora, è totalmente concentrato sull’Europeo Azzurro ma non sta nella pelle all’idea di poter ritornare alla Juventus dalla porta principale, da protagonista atteso e voluto fortemente soprattutto da Beppe Marotta ed Antonio Conte.

    Tornerà in un momento particolare, nella stagione del ritorno in Champions, del tricolore da difendere, della necessità di doversi abituare all’assenza di Del Piero ed a tutto ciò che significherà e, per questo, potrebbe essere giusto che l’onore della maglia numero 10 spetti proprio a lui, senza azzardare paragoni con la “leggenda”, ma concedendogli la giusta fiducia, a priori. Non parliamo di eredità, sarebbe poco prudente, parliamo della necessità di scegliere chi possa avere le qualità giuste per vestire la maglia che fu, prima che di Alex, di Baggio, Platini, Sivori e Boniperti; Giovinco potrebbe essere l’uomo giusto al momento giusto e, se così sarà, dovrà isolarsi dal peso delle inevitabili pressioni, pensando esclusivamente a costruire la sua “storia personale” nell’empireo dei grandi bianconeri.

  • Juve e Roma, Quagliarella per il riscatto di Borriello?

    Juve e Roma, Quagliarella per il riscatto di Borriello?

    Nel giorno dell’arrivo a Torino per le visite mediche di rito dei neo acquisti Isla ed Asamoah, emerge uno scenario nuovo nel mercato bianconero, in merito alla possibilità di uno scambio fra attaccanti, che vedrebbe protagonisti due campani come Fabio Quagliarella e Marco Borriello.

    Come noto, infatti, nonostante la diffidenza generale con cui è approdato a Torino nel mercato di riparazione dello scorso Gennaio, in prestito con diritto di riscatto fissato ad 8 milioni di euro, Marco Borriello ha subito conquistato la fiducia di mister Conte, per il suo impegno e la sua abnegazione in allenamento e, poi, con il gol determinante a Cesena, che regalò alla squadra tre punti pesanti in chiave scudetto, ma anche con la rete al Novara e la complicità nell’autogol di Astori nella partita-scudetto di Cagliari. Anche Quagliarella è considerato un giocatore importante nei piani bianconeri, ma piace molto alla Roma di Zdenek Zeman e, dunque, Marotta potrebbe cogliere l’occasione per proporre uno scambio Quagliarella Borriello a Walter Sabatini, evitando, così, l’esborso – ritenuto eccessivo – di 8 milioni di euro per il riscatto. L’importanza di Marco Borriello nei piani di Conte, risulterebbe, dunque, superiore rispetto a quella di Quagliarella, soprattutto in termini di gestibilità.

    Marco Borriello | © Tiziana Fabi/Getty Images

    Con i numerosi impegni in programma nella prossima stagione, data la partecipazione alla prossima Champions League, alla Juventus servirà una rosa più ampia e, soprattutto, dei giocatori disponibili a sedere in panchina ed a farsi trovar pronti in caso di necessità, come Borriello ha dimostrato lo scorso anno, facendo leva proprio sul grande feeling con mister Conte.

    Dal canto suo, Fabio Quagliarella potrebbe accettare di buon grado la possibilità di trasferirsi a Roma, considerando il forte interessamento del direttore sportivo giallorosso Sabatini ed, in particolare, la possibilità di giocare nella squadra di Zeman, alla luce della nota valorizzazione delle caratteristiche degli attaccanti da parte del tecnico boemo. Esistono, dunque, buone ragioni per credere che la trattativa possa andare in porto.

  • Juventus ritiro estivo a Chatillon. Conte sceglie “l’antico”

    Juventus ritiro estivo a Chatillon. Conte sceglie “l’antico”

    In casa Juventus è tempo di programmare la prossima stagione, partendo dalla sede del ritiro estivo, ossia dal luogo si porranno le fondamenta per costruire la prossima annata che, con il ritorno in Champions League e lo scudetto da difendere, si preannuncia particolarmente intensa. La Juventus ha deciso un “ritorno al passato” in tal senso, scegliendo come base di lavoro Chatillon, preferita alla sede di Bardonecchia – scelta lo scorso anno – ed a quella di Pinzolo, in cui avevano preso il via le recenti annate poco fortunate.

    Ritorno all’antico perchè Chatillon, località prealpina in provincia di Aosta, era stata la sede dei ritiri bianconeri dal 1995 al 2003, proprio gli anni di massimo splendore della Juventus di Marcello Lippi, fra il suo primo e secondo “corso” intervallati dalla parentesi di Carlo Ancelotti. L’accordo fra la Juventus ed il Comune della Val d’Aosta avrà una durata triennale e, in linea di massima, l’approdo della “truppa” di Antonio Conte avverrà fra il 10 ed il 24 Luglio: la squadra alloggerà presso la scuola alberghiera e svolgerà le sedute di allenamento presso lo stadio Brunod dove, con tutta probabilità, potrà affrontare in amichevole alcune compagini locali.

    Difficile stabilire quanta parte di scaramanzia sia stata connessa alla scelta della Juventus ritiro estivo Chatillon Saint Vincent, specialmente in prospettiva del ritorno in Champions, alla luce delle brillanti annate europee con Lippi in panchina preparate proprio nella Vallèè, che portarono proprio alla conquista dell’ultima Champions presente nella bacheca del club, quella vinta nella finale di Roma contro l’Ajax.

    Anche il comunicato ufficiale apparso sul sito bianconero sembra sostenere tale tesi, riferendosi esplicitamente a tali aspetti: “La Juventus ha costruito a Châtillon/Saint-Vincent annate indimenticabili, che hanno portato alla conquista di una Coppa Intercontinentale, una Champions League, una Supercoppa Europea, quattro scudetti e altrettante Supercoppe Italiane. Insomma, presentarsi in Val d’Aosta con lo scudetto sul petto era una piacevole abitudine che la Juve ha subito ripreso”.

    Andrea Agnelli | © Claudio Villa/Getty Images

    I tifosi bianconeri, dunque, sono stati avvertiti con un mese di anticipo e, probabilmente, molti di loro decideranno di programmare le proprie vacanze con una “puntata” a Chatillon, per osservare da vicino l’inizio del cammino dei campioni d’Italia, ripetendo i numeri record dei diversi sold-out della scorsa stagione.

    Oltre alle piacevoli “vecchie abitudini”, poi, la Juventus ha anche stabilito il programma degli impegni estivi, che in gran parte si svolgeranno in Nord America, fra gli States ed il Canada (probabile prossima destinazione di Alessandro Del Piero che, comunque, entro fine Giugno dovrebbe rivelare il suo prossimo approdo) a margine della World Challenge Cup, nella quale si affronterà il gotha del calcio europeo: il 28 Luglio la Juventus scenderà in campo a Washington contro il Dc United, il 31 luglio a Montreal contro il Paris St. Germain di Ancelotti, mentre il 5 agosto a Las Vegas contro il Real Madrid di Josè Mourinho.

    Antipasti molto gustosi in vista del primo vero impegno ufficiale della stagione bianconera, in programma in terra cinese: la finale di Supercoppa italiana contro il Napoli a Pechino, rivincita annunciata della finale dell’Olimpico di Roma dello scorso 20 Maggio.

  • Isla e Asamoah, la Juve di Conte definitivamente a 3 in difesa

    Isla e Asamoah, la Juve di Conte definitivamente a 3 in difesa

    Dopo l’operazione Isla e Asamoah, prelevati dall’Udinese in comproprietà per 7,5 milioni di euro, la Juve ha compiuto un notevole passo in avanti rispetto alle altre concorrenti in ambito nazionale. Beppe Marotta ha saputo far fruttare al meglio gli ottimi rapporti con la società friulana e la famiglia Pozzo, mettendo in piedi una trattativa solo immaginata dalle altre squadre. I due calciatori bianconeri erano inseguiti da vicino anche dall’Inter di Massimo Moratti,  che però non è stata capace di opporre la minima reazione all’efficienza bianconera. Che cosa cambierà a questo punto nelle scelte tattiche di Antonio Conte? Cerchiamo di scoprirlo insieme, con uno sguardo anche alle prossime mosse del calciomercato Juve, prossimo a fresche sorprese.

    CORSA E TALENTO – Gli ultimi due acquisti palesano se ancora ce ne fosse bisogno la volontà del tecnico Conte di proseguire con l’impianto tattico del girone di ritorno, ovvero il 3-5-2, che tanto ha dato alla Vecchia Signora, in termini di punti e solidità difensiva. Isla e Asamoah sapranno dare ulteriore corsa e talento al centrocampo bianconero, oltre a far rifiatare i magnifici tre Pirlo-Vidal-Marchisio, che quest’anno sono stati quasi sempre in campo anche quando la loro forma fisica non era al 100%, situazione che non potrà più verificarsi nella prossima stagione considerati gli impegni europei che attendono i bianconeri.

    Kwadwo Asamoah | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    Sopratutto Isla sarà l’uomo in più per la nuova Juventus, dal momento che potrà essere utilizzato sia da interno di centrocampo che da esterno destro (Liechtsteiner), e all’occorrenza anche da trequartista (quest’ultima soluzione provata da Guidolin con successo poco prima che il cileno si infortunasse al ginocchio, tenendolo fuori per il resto della stagione).

    NUOVA LINFA – Isla e Asamoah non saranno però gli unici acquisti della coppia Marotta-Paratici, dal momento che già fin da questo weekend potrebbe essere ufficializzato l’arrivo a parametro zero di Paul Pogba dal Manchester United, mentre all’inizio della prossima settimana sarà in programma un incontro tra la Juve e il Pescara per il gioiellino Verratti, e anche qui le probabilità di riuscita dell’operazione sono particolarmente alte.

  • Calcioscommesse, le richieste di Palazzi. Stangata sull’Albinoleffe

    Calcioscommesse, le richieste di Palazzi. Stangata sull’Albinoleffe

    Dopo la prima giornata riservata alle richieste di patteggiamento presentate dalle difese di alcuni protagonisti coinvolti alle quali Stefano Palazzi non si è opposto e accolte dalla Commissione Disciplinare e alle richieste di stralcio per alcuni dei calciatori finiti in manette (scarcerati Acerbis e Turati, restano in carcere Mauri e Milanetto), il processo sportivo sul primo filone del calcioscommesse è proseguito ieri presso l’ex Ostello della Gioventù al Foro Italico di Roma con le richieste di condanna del procuratore federale. Sul tavolo è pervenuta un’altra richiesta di patteggiamento, quella di Tomas Locatelli, che ha ottenuto la richiesta a 2 anni di squalifica mentre la Disciplinare ha rigettato le istanze di Novara e Sampdoria; proprio la posizione dei blucerchiati, insieme a quella dello Spezia, è particolarmente interessante perchè potrebbe aprire un pericoloso precedente giudiziario nel processo sportivo di cui ne parlermo più avanti.

    Palazzi, che ha promesso consistenti sconti di pena per chi ha collaborato, ha utilizzato la mano pesante verso coloro che sono in attesa di giudizio. Il procuratore federale in totale ha chiesto 81 punti di penalizzazione, 540 mila euro di ammende complessive e due richieste di esclusione dalla Coppa Italia della prossima stagione (Monza e Novara) per i club coinvolti per responsabilità oggettiva. La squadra più colpita è stata l’Albinoleffe per la quale il procuratore ha chiesto 27 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato, una vera e propria stangata per il club bergamasco che oltre alla retrocessione in Lega Pro si troverebbe a far fronte ad una penalizzazione irrecuperabile, segue il Piacenza con 19, l’Ancona con 10, Novara, Reggina e Monza 6. Richiesta di 2 punti di penalizzazione anche per il Pescara neo promosso in Serie A.  Questo l’elenco completo delle richieste del procuratore federale per le società:

    • Albinoleffe 27 punti penalizzazione nel prossimo campionato e 90 mila euro ammenda;
    • Ancona 10 punti;
    • Avesa 1 punto e 200 euro ammenda;
    • Pescara 2 punti;
    • Empoli 1 punto;
    • Monza 6 punti ed esclusione dalla Coppa Italia;
    • Novara 6 punti, 50 mila euro ed esclusione dalla Coppa Italia;
    • Padova 2 punti;
    • Piacenza 19 punti e 70 mila euro ammenda;
    • Ravenna 1 punto;
    • Reggina 6 punti;
    • Sampdoria 50 mila euro ammenda;
    • Siena 50 mila euro ammenda;
    • Spezia 30 mila euro ammenda.
    Per quanto riguarda i tesserati, 4 le richieste di radiazione, si tratta di Mario Cassano, Nicola Santoni, Luigi Sartor e Alessandro Zamperini. Nel dettaglio le condanne richieste verso calciatori e tesserati sono le seguenti:

    Andrea Alberti 3 anni e 6 mesi di squalifica; Mirko Bellodi 3 anni; Davide Caremi 3 anni e 6 mesi; Mario Cassano 5 anni con proposta di radiazione; Edoardo Catinali 3 anni e 9 mesi; Roberto Colacone 4 anni; Luigi Consonni 1 anno; Alberto Comazzi 4 anni; Achille Coser 3 anni; Federico Cossato 3 anni e 6 mesi; Filippo Cristante 3 anni; Franco De Falco 4 anni e 6 mesi; Nicola Ferrari 3 anni; Riccardo Fissore 3 anni e 9 mesi; Luca Fiuzzi 4 anni; Alberto Maria Fontana 3 anni e 6 mesi; Ruben Garlini 3 anni; Andrea Iaconi 4 anni e 6 mesi; Vincenzo Iacopino 3 anni e 6 mesi; Vincenzo Italiano 3 anni; Thomas Hervé Job 4 anni e 6 mesi; Giuseppe Magalini 4 anni; Salvatore Mastronunzio 4 anni e 6 mesi; Maurizio Nassi 4 anni; Gianluca Nicco 3 anni; Marco Paoloni 6 mesi; Gianfranco Rickler 3 anni e 6 mesi; Gianni Rosati 4 anni; Nicola Santoni 5 anni con proposta di radiazione; Vincenzo Santoruvo 3 anni; Maurizio Sarri 1 anno; Luigi Sartor 5 anni con proposta di radiazione; Alessandro Sbaffo 3 anni e 3 mesi; Mattia Serafini 3 anni e 6 mesi; Rijat Shala 3 anni e 6 mesi; Mirko Stefani 4 anni; Daniele Vantaggiato 3 anni; Nicola Ventola 3 anni e 6 mesi; Alessandro Zamperini 5 anni con proposta di radiazione.

    Stefano Palazzi © Marco Luzzani/Getty Images

    Analizziamo ora la posizione paradossale della Sampdoria e dello Spezia, coinvolti per responsabilità oggettiva «surreale» come l’ha definita il legale dei doriani l’avvocato Giulia Bongiorno, solo perchè ai due club viene contestato il tesseramento di due giocatori imputati anche se all’epoca dei fatti sia blucerchiati che bianconeri non potevano essere a conoscenza dei procedimenti giudiziari oggi a loro carico: si tratta di Cristian Bertani e di Filippo Carobbio, i cui fatti contestati risalgono alla loro militanza nel Novara e nel Siena. Il primo ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande dei giudici in attesa che i suoi legali verifichino la veridicità delle accuse e provare la sua estraneità mentre il secondo è il grande accusatore dell’allenatore della Juventus Antonio Conte. Ecco spiegato il precedente pericoloso di cui parlavamo prima, se la Commissione Disciplinare dovesse decidere di accogliere le richieste del procuratore federale nei confronti di Samp e Spezia allora il club campione d’Italia, sempre secondo la responsabilità oggettiva, potrebbe ritrovarsi nella loro stessa posizione da qui a breve quando Palazzi procederà con i deferimenti sul secondo filone del calcioscommesse dal momento che sia il tecnico salentino sia Leonardo Bonucci risultano indagati dalla Procura di Cremona per omessa denuncia per presunte combine quando militavano rispettivamente nel Siena e nel Bari (al difensore ancora non è stata notificato l’avviso di garanzia) ai quali va aggiunto anche Simone Pepe, il quale non denunciò la proposta di combine partita da Andrea Masiello per un Udinese – Bari del 2010, che però non risulta essere iscritto sul registro degli indagati.

    Anche se per la Sampdoria e lo Spezia Palazzi ha chiesto solo delle ammende e non punti di penalità, risulta comunque difficile da comprendere come un club possa essere punito solo per avere avuto la sfortuna di tesserare un calciatore che in passato, e non militante nelle proprie fila, si è macchiato d’illecito sportivo, essendo completamente all’oscuro delle vicissitudini che può avere un determinato calciatore. Precedente questo quindi che può seriamente rivoltarsi contro la Juventus dal momento che probabilmente Palazzi adotterà lo stesso metro di giudizio utilizzato per i due club liguri.

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  • “Meglio due feriti che un morto” Buffon da Di Martino

    “Meglio due feriti che un morto” Buffon da Di Martino

    La schiettezza ed il parlare senza peli sulla lingua, a volte, può non essere riconosciuto come un pregio ma, al contrario, avere delle conseguenze affatto positive. In particolare, nell’attualità calcistica di questi giorni concitati, considerando il clima di grande tensione nell’intero ambiente, fra perquisizioni, interrogatori, arresti, illazioni ed, ultima in ordine di tempo, la provocazione del presidente del consiglio Mario Monti, che ha proposto “2-3 anni di sospensione del calcio” per far pulizia su tali fenomeni indegni.

    Le parole pronunciate spontaneamente da Gigi Buffon, ancor prima che l’ondata di blitz ed arresti prendesse il via, potrebbero costargli, infatti, una convocazione dalla Procura di Cremona da parte del pm Roberto Di Martino per essere ascoltato come persona “informata sui fatti”, quindi come semplice testimone senza la necessaria presenza degli avvocati ed, in particolare, riguardo alla posizione del mister juventino Antonio Conte iscritto nel registro degli indagati in riferimento alla sua guida del Siena nel campionato 2011.

    L’ipotesi di una possibile convocazione in procura del capitano della spedizione Azzurra prima della partenza per gli Europei – secondo quanto trapela in queste ore – si riferirebbe, dunque, alla necessità di render conto della sua frase “E’ chiaro che le partite si giocano per essere vinte, ma in alcuni casi meglio due feriti che un morto”, riferita agli scenari delle gare di fine campionato, in cui in alcuni casi, le squadre in campo tenderebbero a non farsi male a vicenda, facendo gli opportuni calcoli finalizzati ad “un patto di non belligeranza” nel caso in cui, ad esempio, il pareggio fosse un risultato che accontenti entrambe: una circostanza che, secondo Buffon, sarebbe una pratica consolidata nel calcio, ma ben lungi dalle combine-scommesse e dal coinvolgimento della malavita organizzata.

    La frase in questione, però, secondo gli uomini della Procura di Cremona potrebbe essere letta anche come una sorta di difesa d’ufficio nei confronti di Antonio Conte e, per tal motivo, potrebbe essere chiesto a Buffon di renderne conto, così come lo stesso pm Di Martino ha accennato nella giornata di ieri: “Non ci ho ancora pensato ma non lo escludo”.  

    Gigi Buffon | © ALBERTO LINGRIA/AFP/GettyImages

    A tal proposito appare chiaro come l’approccio del procuratore alle dichiarazioni di Buffon sia mutato, considerando che – fino a due giorni fa – Di Martino aveva preferito non commentare le parole del portiere, sostenendo che “ognuno può dire quello che vuole” anche se, tra le righe, era parso che non le avesse affatto gradite.

    Resta da capire, dunque, quali siano le effettive motivazioni alla base del cambio di impostazione da parte della Procura, anche se – secondo i rumors – potrebbe essere finalizzata a comprendere il reale significato delle parole di Gigi, per appurare se siano state “mosse” da una sua eventuale conoscenza dei fatti legati all’indagine oppure dalla semplice volontà di esprimere un suo punto di vista sincero su un argomento di estrema attualità e che coinvolge direttamente persone a lui vicine, come Leonardo Bonucci ed Antonio Conte.

    Al momento, in attesa dell’eventuale convocazione a Cremona, Gigi Buffon appare tranquillo e sereno nel ritiro della Nazionale Azzurra, al punto da scherzare e sdrammatizzare sul campo di allenamento, insieme a Balotelli e Cassano, proprio sull’argomento scommesse. Nel primo pomeriggio di oggi, inoltre, il portiere Azzurro parlerà in conferenza stampa e, probabilmente, lancerà altri spunti interessanti sulla questione.

  • Carobbio, le accuse a Conte e Mezzaroma

    Carobbio, le accuse a Conte e Mezzaroma

    In queste ore il Siena non sta dormendo di certo sogni tranquilli. Si arricchisce di una nuova puntata la diatriba tra il calciatore Filippo Carobbio e il presidente dei toscani Mezzaroma. Un verbale inquietante che lancia accuse pesanti al numero uno della società bianconera. Lo stesso Siena, dal proprio sito ufficiale, ha ribadito come attenda con fiducia la chiamata dei magistrati, rispettando il lavoro delle Procure, aggiungendo che si difenderà nelle sedi opportune qualora venisse accertata la colpevolezza. Oltre al presidente Massimo Mezzaroma, Carobbio continua ad accusare l’ex tecnico dei toscani Antonio Conte, sempre in merito all’incontro Novara Siena della Serie Bwin della scorsa stagione.

    massimo mezzaroma | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    “PERDETE” – La partita incriminata è Siena Varese, valida per la 41 giornata del campionato cadetto. Quel 23 maggio 2011 i toscani travolsero gli uomini di Sannino per 5-0, grazie ad una tripletta di Calaio. Non tutti però sarebbero stati contenti largo successo bianconero, come sostenuto da Carobbio di fronte agli inquirenti. Questo quanto si legge dal verbale desecretato nei giorni scorsi: “Qualche giorno prima della partita Siena Varese, Ferdinando Coppola entrò negli spogliatoi sbiancato in volto dicendoci che poco prima era stato avvicinato da una persona vicina al presidente che gli aveva chiesto se c’era la possibilità di perdere la partita. A Coppola aveva detto che il presidente intendeva scommettere o aveva scommesso sulla nostra sconfitta. La squadra oppose un netto rifiuto, suggerendo al Coppola di rappresentare a chi lo aveva contattato di non aver voluto riferire la proposta ai giocatori perché lui stesso non era d’accordo“.

    Sempre dal verbale di Carobbio si legge che anche lo staff tecnico era a conoscenza della proposta presidenziale: “In seguito ho appreso da Stellini, collaboratore di Conte, che la proposta era stata fatta da Mezzaroma anche allo staff tecnico e anche loro si erano rifiutati. Era la prima volta che ci proveniva una richiesta del genere dal presidente

    “PAREGGIO” – Ad Antonio Conte invece Carobbio contesta la presunta combine di Novara Siena, sostenendo come il tecnico bianconero avrebbe informato durante la riunione tecnica i giocatori dell’avvenuta combine, affermando che si sarebbe giocato per il pari. L’incontro terminò 2-2. Queste le parole di Carobbio davanti ai pm di Cremona: “Conte si limitò a dire che avremmo pareggiato la partita e che era stato raggiunto un accordo per il pareggio. L’allenatore Antonio Conte, il vice allenatore Angelo Alessio, il collaboratore tecnico Stellini, il preparatore dei portieri Savorani nonché tutta la squadra era presente alla riunione tecnica. Tutti furono d’accordo e avendone parlato con il dirigente Faggiano desumo che anche la dirigenza ne fosse al corrente“.