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  • La Norvegia aspetta l’Italia, ma la Nazionale scricchiola

    La Norvegia aspetta l’Italia, ma la Nazionale scricchiola

     

    Dopo l’esordio sulla panchina azzurra di Bari Antonio Conte si ritrova già a dover affrontare qualche problemino che rischia di distrarre il gruppo dal lavoro sul campo, cosa che il neo C.T. tollera con molta riluttanza. Subito dopo il match vittorioso contro l’Olanda ad aprire i “casi”, che la Nazionale sembra sempre pronta a crearsi, ci ha pensato il presidente della Lazio Claudio Lotito, che nella sua nuova veste di dirigente federale ha presenziato ogni manovra azzurra durante la permanenza a Coverciano creando qualche malumore tra i giocatori, De Rossi in primis poi mitigati dagli interventi di Buffon che tendono a smorzare le polemiche relative alla presenza ingombrante del principale sponsor del neo presidente federale Tavecchio.

    Altra tegola caduta nel gruppo di marines di Antonio Conte è il ritorno a Torino del difensore della Juventus Giorgio Chiellini. Il giocatore è infortunato e la Vecchia Signora lo ha richiesto indietro, richiesta accettata ma con avviso, è Oriali a dichiararsi dispiaciuto della richiesta bianconera alludendo a qualche “sgambetto” da parte della società di Corso Galileo Ferraris nei confronti dell’ex tecnico. Juventus offesa e nuove schermaglie ai limiti e nelle interpretazioni del regolamento.

    Ciro Immobile esulta dopo il gol contro l'Olanda | Foto Twitter
    Ciro Immobile esulta dopo il gol contro l’Olanda | Foto Twitter

    Tocca quindi ad Antonio Conte chiudere ogni tipo di discorso polemico mettendo, com’è abituato, la sua faccia di fronte all’ostacolo.

    “Sarò più trasparente la prossima volta, ma mi auguro che ci sia sempre più collaborazione tra la Nazionale ed i Club”.

    In questo modo dimostra di digerire il boccone amaro ed al tempo stesso che in fin dei conti non è successo nulla, Juventus e Nazionale rimangono allineate come del resto è da quasi tutta la storia del club bianconero.

    “Lotito? Ha tutto il diritto di stare con noi”.

    Anche in questo caso il C.T. chiarisce, la diversificazione dei ruoli, facendosi garante su possibili e velate ingerenze da parte del patron laziale.

    In questi termini la Nazionale si avvicina all’appuntamento importante dell’esordio ufficiale di Antonio Conte sulla panchina azzurra e alla prima importantissima sfida per l’Italia alle qualificazioni ad Euro 2016. Norvegia-Italia si pone quindi come primo test che mixa fattori tecnici, risultato importante e polemiche azzurre, vedremo come andrà.

    L’Italia dovrebbe riaffidarsi alla coppia d’attacco Immobile-Zaza che a Bari ha fatto benissimo ma dovrà superare ad Oslo i marcantoni norvegesi. A centrocampo si vedrà qualche novità dove oltre all’assenza di Pirlo si aggiunge quella dello squalificato Marchisio, probabilmente verrà sostituito da Parolo, sulle fasce ci sono due ballottaggi Darmian e Florenzi da una parte e Candreva o De Sciglio dall’altra. Nella mediana confermatissimo De Rossi.

    Dietro dovrebbe essere confermata la difesa che a Bari è molto piaciuta a Bari, con Astori, Ranocchia e Bonucci mentre in porta ci sarà il ritorno di Buffon.

    NORVEGIA-ITALIA PROBABILI FORMAZIONI:

    NORVEGIA (4-4-2): Nyland; Elabdellaoui, Nordtveid, Forren, P. Flo; Skjelbred, Johansen, Jenssen, Daehli; King, M. Elyounoussi.

    All.: Hogmo

    ITALIA (3-5-2): Buffon; Bonucci, Ranocchia, Astori; Florenzi, Parolo, Giaccherini, De Rossi, De Sciglio; Immoile, Zaza.

    All.: Conte

  • Un’Italia da favola annichilisce l’Olanda

    Un’Italia da favola annichilisce l’Olanda

     

    D’accordo, si tratta solo di un’amichevole, d’accordo gli avversari erano senza un paio di giocatori fondamentali, d’accordo una volta fatto il 2-0 e l’Olanda è rimasta in dieci sono passati solo 9 minuti e non potevi più perdere la partita. Tuttavia quello che ha reso l’esordio dell’Italia targata Antonio Conteda favola” è stata la metamorfosi che la Nazionale ha avuto nell’approccio ad un match amichevole e poi il vedere con tanta facilità schemi e azioni viste e riviste nella sua Juventus, vuol dire forse che il gioco visto a Torino è così semplice da essere appreso in tre giorni? No vuol dire semplicemente che il tecnico è riuscito a trasmettere quello che vuole sul campo ai ragazzi che hanno dato tutto.

    Pronti via, dopo 3 minuti di gioco Bonucci da quaranta metri fa partire un lancio che innesca Immobile, il quale supera in velocità la difesa orange, scarta Cillessen in uscita e insacca per l’1-0 azzurro. Tutto troppo tremendamente facile da essere vero. Ci si aspetta la reazione olandese ed invece l’avversario è stordito, non riesce a reagire e a fare nulla più che uno sterile possesso palla. Il pressing dell’Italia è asfissiante e nuovamente al 9° il centrocampo sradica il pallone dalla manovra olandese e De Rossi lancia centralmente rasoterra Zaza che, velocissimo supera Martins Indi, il qual per recuperare si appoggia e trattiene l’attaccante che cade a terra. Calcio di rigore ed espulsione per il difensore quale ultimo uomo. De Rossi realizza dal dischetto ed il “San Nicola” esplode in tripudio per la seconda volta.italia2

    Il primo tempo sarà tutto così, Olanda che tenta di venire avanti, Italia che recupera e costruisce dalla difesa azioni in velocità che mettono in crisi la difesa dei terzi classificati a Brasil 2014, ci sarà poco da fare tutti sono sorpresi e impreparati allo straripare azzurro.

    Si vede anche il bel gioco, con belle triangolazioni tra Zaza ed Immobile e discese sulle fasce sia di Darmian che di De Sciglio, con interdizioni favolose da parte di un De Rossi sontuoso. Proprio su un paio di dialoghi tra i due attaccanti nasce un’azione che mette Zaza solo davanti a Cillessen ma l’esordiente attaccante non riesce a passare l’estremo difensore orange per la terza volta, oltre a questa si contano altre due occasioni per l’Italia che meriterebbero maggior fortuna mentre l’avversario e soprattutto Van Persie non si è mai visto dalle parti di Sirigu.

    Nella ripresa l’Italia inizia a fare i suoi sei cambi a disposizione e volutamente abbassa il ritmo lasciando un po’ più il possesso palla all’Olanda, che però riesce a creare il primo pericolo del match dopo 10 minuti dall’inizio della seconda frazione. Van Persie su un pallone rubato alla difesa azzurra calcia di potenza sul secondo palo mandando il pallone fuori di poco. Poi è solo controllo dell’Italia e qualche occasione che poteva essere finalizzata meglio ma che risalta comunque una bella capacità di dialogo tra gli interpreti.

    Finisce 2-0 e tutti contenti, soprattutto Antonio Conte che inizia la sua prima partita nella panca azzurra con sobrietà, ma dopo due minuti è già a gesticolare e a telecomandare i ragazzi fino ad alzare il pugno al cielo quando Immobile porta in vantaggio la Nazionale, poi è un crescendo di movimento, di indicazioni e di decibel vocali del tecnico leccese per i giocatori che non lo mollano un attimo. E’ stata un’Italia che non può non piacere, tanto pressing, tanta voglia e non poteva essere che così per l’Italia di Antonio Conte.

    ITALIA-OLANDA 2-0 (2-0) – 3° Immobile (I), 9° De Rossi calcio di rig. (I)

    ITALIA (3-5-2): Sirigu 6; Ranocchia 6,5; Bonucci 7; Astori 7; Darmian 6,5; Giaccherini 6,5; De Rossi 7,5 (67° Parolo S.V.), Marchisio 7,5 (63° Verratti 6); Immobile 7,5 (77° Giovinco S.V.); Zaza 7,5 (73° Destro S.V.).

    All.: Antonio Conte 7

    OLANDA (4-3-3): Cillessen 6; Janmaat 5,5; De Vrij 5,5; Martins Indi 4; Blind 6; Wijnaldum 5,5 (85° Fer S.V.); De Jong 6 (63° Pieters 6); Sneijder 5,5; Kuyt 5; Van Persie 5 (80° Narsingh S.V.); Lens 5 (13° Veitman 6).

    All.: Guus Hiddink 5

  • Nazionale, Conte pronto al debutto

    Nazionale, Conte pronto al debutto

     

    Non c’è dubbio che mai come in quest’occasione, è stato atteso con trepidazione il debutto di un nuovo C.T. della Nazionale. Lo dimostrano i cinquantamila tifosi che saranno presenti al “San Nicola” di Bari questa sera, lo dimostrano i social network, in fermento che evidenziano la spaccatura tra i calciofili, tra chi dice Conte sì e chi Conte no, lo dimostrano i tanti fiumi d’inchiostro versati da quando è stato scelto per rifondare il gruppo azzurro fino ad oggi. Ma soprattutto lo dimostrano i giocatori stessi, scelti dal tecnico leccese, che sanno di dover dimostrare qualcosa a qualcuno, cosa che forse a Coverciano mancava da troppo tempo.

    Poi c’è il fattore della caratura del personaggio, che spacca! Capace di camaleontismo, come abbiamo visto nella veste di C.T. e come lo abbiamo visto nella veste dell’allenatore della squadra più amata e più odiata d’Italia, la Juventus. Antonio Conte sa che non è tutto così tremendamente normale e sa che la strada che si è scelto è una delle più tortuose e complicate, ma sa anche come domare le salite e godersi le discese arrivando in fondo stanco, esausto, ma vincitore.

    Antonio Conte durante un allenamento azzurro | Foto Twitter
    Antonio Conte durante un allenamento azzurro | Foto Twitter

    Se fallirà la critica sarà unanime, “la colpa è di Conte“, se riuscirà nella sua mission di costruire un gruppo compatto, unito, e innamorato del tricolore al punto da sacrificarsi allo stremo la critica sarà unanime ugualmente “merito di Conte“, e lui sa di essersi preso una responsabilità enorme perché fallirà o vincerà da solo. Così si parte per una scelta di cambiamento:

    “Voglio un’Italia giovane e vincente”.

    E i giovani li ha convocati, e ha iniziato a plasmarli e a farli sentire protagonisti del gruppo azzurro, tanto è vero che se eravamo abituati a vedere in conferenza stampa sempre le stesse facce anche prima delle amichevoli, invece ecco dopo il primo allenamento Zaza ed El Shaarawy e ieri Ranocchia entusiasti della loro chance. Adesso Antonio Conte inizia il lavoro più difficile, quello motivazionale e così ecco la carica:

    “Vincere piace a tutti ma non è per tutti, è per gente speciale. Iniziamo subito ad essere speciali!.

    Insomma il messaggio è chiaro, la FIGC lo ha voluto perché è un vincente e lui modella la prima fisionomia della Nazionale per renderla tale e soprattutto chi è nel gruppo deve incominciare a sentire la possibilità di diventare speciale e dimostrare di esserlo diventato.

    Al “San Nicola” sarà una festa, la città è pronta per onorare l’allenatore che riportò il Bari in Serie A prima della sua ricaduta in cadetteria. Un gruppo sostanzioso (un migliaio) di tifosi ha aspettato sotto la pioggia ed accolto dopo l’allenamento di ieri l’allenatore leccese che divenne re di Bari iniziando così la sua carriera favolosa.

    Di fronte in termini amichevoli ci sarà l’Olanda con in panchina Guus Hiddink allenatore che ha sempre fatto male al nostro calcio, a cominciare dai Mondiali del 2002, quando allenava la Corea del Sud, paese ospitante della manifestazione che ci eliminò o nel 2006, quando come C.T. dell’Australia fece venire i sorci verdi ai campioni di Lippi fino a quando Totti con un rigore non sbloccò il match. Olanda che a Brasil 2014 è arrivata terza, ma con Van Gaal in panchina, e che dovrà fare a meno come l’Italia di alcune stelle come Arjen Robben. Anche Hiddink si è detto incuriosito di vedere Antonio Conte sulla panchina azzurra dopo averlo visto da giocatore.

    A disposizione le due squadre avranno sei cambi, da qui le scelte del C.T. azzurro che ha deciso di far ruotare, durante la partita, soprattutto centrocampo ed attacco.

    PROBABILI FORMAZIONI:

    ITALIA (3-5-2): Sirigu; Astori, Bonucci, Ranocchia; De Sciglio, Marchisio, De Rossi, Parolo, Candreva; Zaza, Immobile.

    A disp.: Buffon, Ogbonna, Darmian, Florenzi, Giaccherini, Maggio, Pasqual, Poli, Verratti, Destro, El Shaarawy, Quagliarella, Giovinco, Perin, Padelli.

    All.: Antonio Conte

    OLANDA (4-3-3): Cillessen; Blind, Martins Indi, De Vrij, Janmaat; Sneijder, De Jong, Wijnaldum; Lens, Van Persie, Kuyt.

    A disp.: Krul, Pieters, Van Der Wiel, Veltman, Verhaegh, Van Dijk, Afellay, Fer, Klaassen, Depay, Narsingh, Zoet.

    All.: Guus Hiddink

  • Nazionale: Conte, qualche novità senza Balotelli

    Nazionale: Conte, qualche novità senza Balotelli

    Ecco le prime decisioni di Antonio Conte in merito alle convocazioni azzurre, che si riferiscono ai sue impegni previsti nel periodo di sosta del campionato, giovedì amichevole a Bari contro l’Olanda ed il 9 settembre ad Oslo contro la Norvegia per i primi tre punti per le qualificazioni ad Campionati Europei del 2016.

    Antonio Conte in queste prime convocazioni ha dovuto fare un mix di reduci dal disastroso mondiale in Brasile e di prime convinzioni tattiche dell’ex-tecnico juventino. Ne esce così un gruppo deve spiccano i volti nuovi di Zaza e Padelli, si accolgono i ritorni di El Shaarawy, Osvaldo, Giovinco, Destro, Giaccherini, Florenzi e Poli. Soltanto in 14 sono rimasti della spedizione in Brasile e tenendo conto del fatto che Pirlo e Rossi sono out per guai fisici rimane una sola esclusione eclatante, quella di Mario Balotelli.

    Mario Balotelli | Foto Twitter / Il Pallonaro
    Mario Balotelli | Foto Twitter / Il Pallonaro

    A dire la verità una spiegazione logica ci potrebbe essere, dei 27 giocatori convocati sarebbe l’unico al momento che non partecipa ad una gara ufficiale, perché non dovrebbe essere convocato dal Liverpool per la sua prima nei reds, poi sarà lo stesso Mario a determinare il suo cammino in azzurro attraverso la Premier League. Al tempo stesso va detto che Balotelli ha svolto tutta la preparazione estiva con il Milan, quindi fisicamente dovrebbe essere preparato.

    Vediamo la lista dei 27 azzurri convocati da Antonio Conte:

    PORTIERI: Buffon, Perin, Sirigu e Padelli.

    DIFENSORI: Astori, Bonucci, Chiellini, De Sciglio, Paletta e Ranocchia.

    CENTROCAMPISTI: Candreva, Darmian, De Rossi, Florenzi, Giaccherini, Maggio, Marchisio, Parolo, Pasqual, Poli e Verratti.

    ATTACCANTI: Destro, El Shaarawy, Immobile, Giovinco, Osvaldo e Zaza.

    Analizzando come sono ripartite per ruolo le convocazioni si può ipotizzare anche che la Nazionale di Antonio Conte inizia a prendere forma tatticamente con lo stesso modulo utilizzato dal tecnico con la Juventus, infatti l’unico esterno vero che si può identificare come tale nel gruppo dei difensori è De Sciglio. Gli altri esterni come Pasqual, Maggio e Darmian rientrano nei centrocampisti, avvalorando la tesi del 3-5-2. Staremo a vedere.

  • Nazionale, è il Conte-day: “Emozionato e orgoglioso”

    Nazionale, è il Conte-day: “Emozionato e orgoglioso”

    E’ arrivato il giorno, il suo giorno; quel giorno che tanti allenatori nell’arco della loro carriera sognano di vivere. E’ il giorno di Antonio Conte presentato a Roma come nuovo Commissario Tecnico della Nazionale Italiana. L’ex allenatore bianconero, al fianco del Presidente della Figc Carlo Tavecchio, ha firmato in diretta il contratto che lo legherà alla federazione per le prossime due stagioni.

    Sono emozionato perchè al mio posto vorrebbero esserci tutti gli allenatori di questo Mondo. E’ la Nazionale più importante insieme al Brasile. Sono orgoglioso del fatto che il Presidente abbia pensato a me”. E aggiunge ancora: “Non pensavo di rientrare in pista dopo 35 giorni. Volevo fare un aggiornamento tattico in giro per l’Europa e aspettare un top club europeo. Facendo le dovute riflessioni, capendo l’entusiasmo di Tavecchio lui ha capito di aver fatto breccia nel mio cuore. Sapete che anche a me piacciono le sfide”. 

    Parlando della parola vittoria Conte ha dichiarato: “La vittoria è una dolce condanna, io vivo per la vittoria. Sapete benissimo quale è la differenza tra vincere e perdere. E’ come vivere o morire. Io voglio portare qui la mia mentalità, cercare di fare capire la differenza tra vincere e perdere, o vincere e pareggiare”.

    conte e tavecchio

    Sul rapporto con i club l’ex allenatore della Juventus ha dichiarato: “Vorrei essere un C.t. che si rapporta con club e allenatori,  se vogliamo crescere è giusto che l’allenatore della Nazionale vada incontro all’allenatore del club. Bisogna parlare dei tipi di allenamenti, sulle condizioni di un giocatore. Penso che facendo cosi i rapporti possano crescere e si possa costruire qualcosa di importante”.

    Sull’aspetto tecnico queste le parole del neo C.t.: “I giocatori arrivano dall’esperienza non positiva, ma abbiamo buoni giocatori che vanno fatti diventare una squadra. In questo modo il gap tecnico rispetto agli altri può essere colmato. Mi piacciono le sfide ardue, come quando arrivi in Serie A con la Juventus. Anche oggi arrivo in un periodo non semplice, abbiamo bisogno di risollevarci”.

    Sulla fine del rapporto con la Juventus ha detto: “In ogni rapporto stai insieme quando partecipi su tutto. Quando si consumano i rapporti bisogna dire la forza di dire basta per il bene di tutti.  Servono anche gli attributi per capire queste cose”.

    E ancora sul suo futuro staff: “ Oggi la cosa più importante è dare certezza alla squadra, c’è poco tempo per inventarsi le cose. Ho in mente di ripercorrere quanto fatto alla Juventus. La base sarà quella di ripartire dalle certezze. Sono convinto che sarà una grande dote per la Nazionale. A me, giovani o non giovani, serve gente che corre e faccia quello che chiedo. Lo staff è al completo, valuteremo solo la figura del preparatore dei portieri in questi giorni”.

    Sulla panchina azzurra è arrivato un condottiero con tanta fame di vittoria, con tanta grinta e un non conoscitore della parola sconfitta. Ora al C.t. il compito, non facile, di inculcare nella testa di chi indosserà la maglia della nazionale la voglia, la determinazione, il saper essere parte integrante del progetto. Due eliminazioni nella fase ai gironi dei Mondiali non sono più ripetibili.

     

     

  • Conte Ct della nazionale, arriva l’annuncio ufficiale di Tavecchio

    Conte Ct della nazionale, arriva l’annuncio ufficiale di Tavecchio

    La notizia si è rincorsa per tutta la giornata in un crescendo di notizie, con l’ufficialità che non arrivava ma che minuto dopo minuto sembrava essere ad un passo, ebbene adesso lo possiamo dire in maniera ufficiale: Antonio Conte sarà il nuovo Ct della nazionale italiana.

    Antonio Conte
    Antonio Conte

    A dare la conferma tanto attesa ci ha pensato il neopresidente della Figc Carlo Tavecchio che  in serata ha rilasciato questa dichiarazione all’Ansa:

    Abbiamo raggiunto l’accordo: Conte è il nuovo c.t. azzurro.

    La conferma è arrivata dopo che nel pomeriggio lo sponsor tecnico della nazionale, la Puma, aveva confermato l’appoggio alla Federazione con un comunicato che così recitava:

    Sosterremo la Figc. Il nostro obiettivo è avere successo insieme.

    Dunque da questo 14 agosto 2014 inizia la nuova era della nazionale italiana con l’ex allenatore della Juventus che andrà a sedersi su quella panchina lasciata vuota da Cesare Prandelli la sera della sconfitta con l’Uruguay che costò l’eliminazione agli azzurri dal mondiale di Brasile 2014.

    La presentazione del nuovo commissario tecnico avverrà martedì 19 agosto alle 11.30 presso l’Hotel Parco dei Principi a Roma.

    Come riporta il comunicato emesso dal sito della Figc, Conte e Tavecchio si sarebbero sentiti nella mattinata di oggi telefonicamente ed il tecnico salentino avrebbe approvato in pieno l’idea del progetto per rilanciare la nazionale attraverso la formazione dei calciatori in appositi centri federali. Antonio Conte andrà anche a ricoprire il ruolo di coordinatore dei settori giovanili, figura che fino a poco tempo fa era stata ricoperta da Arrigo Sacchi.

    Per quanto riguarda il contratto si parla di un biennale, fino al 31 luglio 2016, ovvero dopo i campionati europei di Francia, con un compenso, che non viene nominato dal comunicato della federazione ma che, secondo i rumors circolati, dovrebbe aggirarsi sui 3,5-3,6 milioni di euro annuali 1,6 dei quali pagato dalla FIGC ed il restante dagli sponsor, principalmente la Puma. La Federazione infatti ha stipulato nuovi accordi di partecipazione con gli sponsor che prevedono anche l’utilizzo dell’immagine del nuovo CT come testimonial, rendendo così possibile la conclusione con buon esito dell’operazione.

    Antonio Conte, dimessosi all’inizio di questa nuova stagione sportiva dalla Juventus con la quale aveva vinto 3 scudetti consecutivi con lo straordinario risultato dei 102 punti ottenuti nella stagione appena conclusasi, ricomincia dalla nazionale dove molti confidano che la sua grinta, la sua voglia di cercare sempre il successo, possa permettere alla nazionale di rialzarsi dopo un mondiale disastroso come quello del Brasile.

  • Antonio Conte verso la Nazionale: i pro e i contro

    Antonio Conte verso la Nazionale: i pro e i contro

    Ci siamo quasi, forse sì, forse no, forse si attende solo l’ufficialità. Antonio Conte verso la panchina della Nazionale Italiana; in questi giorni sono stati fatti passi avanti molto importanti, la trattativa è ben avviata anche se giungono discordanti pareri su quello che sarà l’aspetto economico della trattativa. L’ex tecnico della Juventus vorrebbe ricevere lo stesso trattamento economico che percepiva con il club bianconero ma la Federcalcio, per ragioni di bilancio e non solo quelle, non intende pagarlo più dell’ex Ct Cesare Prandelli. La situazione può essere risolta dallo sponsor tecnico ovvero la Puma che andrebbe, con un investimento, a colmare la differenza. Le cifre in questione sono di quelle importanti, cifre da allenatore di club per intenderci.

    Nel caso di fumata bianca della trattativa, la gestione di Antonio Conte come C.t. della Nazionale sarà strutturata come se fosse un club. Conte vuole poter seguire quotidianamente i giocatori monitorandone la condizione fisica, l’eventuale recupero degli infortuni e acciacchi vari, avendo settimanalmente incontri e colloqui con gli allenatori delle squadre di Serie A.  In pratica chiede di fare il selezionatore a tempo pieno.

    Il tecnico pugliese vuole anche uno staff di fiducia, che possa aiutarlo nella gestione degli allenamenti e nel coordinamento delle selezioni giovanili, è solo partendo dal basso che si può costruire qualcosa di importante.

    Antonio Conte ha dimostrato nei tre anni di gestione Juventus di essere un vincente. Di avere ottime idee e di avere grande fame di vittorie. Ha grinta, energia da vendere, è maniacale negli allenamenti settimanali, un martello come è stato definito dai suoi ex giocatori, un motivatore costante e continuo che è stato per molti il vero valore aggiunto della Juventus dei tre scudetti consecutivi. La sua personalità può far crescere, di parecchio, il movimento della Nazionale Italiana. Per ripartire dopo il disastro brasiliano serve un uomo con la sua personalità, con le sue idee e con la sua fama di vittorie.

    Antonio Conte e il record di 100 punti in Serie A | Foto Twitter
    Antonio Conte e il record di 100 punti in Serie A | Foto Twitter

    L’aspetto negativo di Conte è rappresentato dalla sua scarsa esperienza internazionale: nelle coppe europee non ha mai impressionato. Da persona preparata Antonio lo ha sempre saputo e, nel mese di luglio le divergenze di mercato con i dirigenti bianconeri, per rendere la Juventus competitiva a livello europeo, sono esplosi. Per il suo modo di lavorare è più un allenatore che un selezionatore. Ha bisogno di allenare costantemente e quotidianamente i suoi calciatori, di averli sempre sotto occhio mentre in Nazionale , per ovvie ragioni questo non potrà avvenire, nonostante l’idea degli incontri quotidiani con gli allenatori dei club.

    Ora che la Federcalcio ha un nuovo Presidente urge mettersi al lavoro per ricostruire il calcio italiano che è piombato nell’anonimato dopo anni di insuccessi e fallimenti dovuti a una gestione fallimentare e dirigenziale ancora prima che tecnica. Al neo Presidente Carlo Tavecchio il compito di ripartire e in fretta, il compito di ridare lustro a un sistema che non c’è più.

  • Zdenek Zeman a 360°: da Tavecchio a De Laurentiis passando per Conte e Nazionale

    Zdenek Zeman a 360°: da Tavecchio a De Laurentiis passando per Conte e Nazionale

    Uno Zdenek Zeman a tutto tondo quello che ha parlato in un’intervista rilasciata alla “Gazzetta dello Sport”.

    Il Boemo, che divide i tifosi e gli addetti ai lavori, o lo si ama o lo si odia, come sempre è stato un vero e proprio show toccando diversi argomenti, tra cui quello del momento, ovvero l’infelice battuta del candidato alla presidenza della Figc Carlo Tavecchio sulle banane. Zeman però è andato controcorrente esprimendo il proprio pensiero sulla vicenda:

    La sua è stata un’uscita inopportuna e che non può non essere censurata. Però, tolta la forma, nella sostanza ha ragione. Uno dei grandi mali del calcio italiano è la presenza di troppi stranieri. Bisogna tornare a puntare sui nostri ragazzi. Tavecchio l’uomo giusto per rilanciare il calcio in Italia? Il problema non sono gli uomini, sono i programmi. Serve un cambiamento profondo. Ma con un mandato di appena due anni, Tavecchio o un altro, cosa può fare?

    Zdenek Zeman
    Zdenek Zeman

    Zeman poi critica anche l’idea del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che aveva proposto l’opportunità di tenere aperto il calciomercato per tutto l’anno:

    Chi dice che il calciomercato deve rimanere aperto tutto l’anno non capisce nulla di calcio. Per me il mercato dovrebbe chiudersi prima che le squadre partano per i ritiri.

    Un’ altra notizia di quest’estate è stato senza dubbio l’addio di Antonio Conte dalla panchina della Juventus, ed il Boemo si è dimostrato diretto e schietto nei confronti dell’allenatore salentino:

    Senza di lui la Juve non perde nulla perché ha una storia e un organico che prescindono dall’allenatore. In quanto alle dimissioni il rapporto si era logorato, la decisione andava presa prima.

    Capitolo nazionale, Zdenek Zeman dice la sua sponsorizzando la candidatura di Roberto Mancini:

    Roberto è stato un giocatore di alto livello, da tecnico ha vinto sia in Italia sia all’estero, conosce le lingue. Sarebbe la persona giusta al posto giusto.

    Nell’intervista al tecnico del Cagliari c’è ovviamente spazio per un commento sulla sua avventura in terra sarda e sull’addio alla maglia rossoblù del difensore Davide Astori:

    Ho scelto il Cagliari perché qui c’è una società nuova, fatta di persone perbene, che ha voluto puntare su di me. Questo basta e avanza per iniziare una nuova avventura. Stiamo lavorando bene. L’obiettivo è essere pronti per la prima giornata. Purtroppo il mercato aperto condiziona il nostro lavoro. Non ho provato a trattenere Astori. Era giusto che cercasse altrove le motivazioni che al Cagliari non aveva più. Trattenere un giocatore contro la sua volontà è sempre controproducente.

     

  • Antonio Conte nuovo allenatore del Psg? I francesi smentiscono

    Antonio Conte nuovo allenatore del Psg? I francesi smentiscono

    Poco più di una settimana dall’addio dalla Juventus ed Antonio Conte avrebbe giù trovato una nuova sistemazione, con un grande club europeo.

    Antonio Conte
    Antonio Conte

    Secondo l’indiscrezione riportata dal Corriere dello Sport in edicola questa mattina, i rappresentanti dell’ex tecnico dei bianconeri avrebbero già trovato un accordo con i dirigenti del Paris Saint Germain, addirittura, sempre secondo la notizia pubblicata dal Corriere, l’annuncio dell’arrivo di Antonio Conte sulla panchina del Psg dovrebbe arrivare nelle prossime ore.

    Perchè il Psg dovrebbe cercare un nuovo tecnico visto che ha sulla sua panchina Laurent Blanc conquistatore con la squadra della capitale della scorsa Ligue1? I padroni del Psg, sempre stando all’indiscrezione del giornale italiano, non avrebbero grande fiducia in Blanc e vorrebbero un allenatore capace di portare a Parigi la Champions League.

    Già, la Champions League, quel trofeo tanto desiderato da Antonio Conte che il tecnico salentino potrebbe cercare di conquistare con una compagine già ricca di talenti (Cavani, Ibrahimovic, Thiago Silva, Lavezzi e David Luiz per citarne solo alcuni) e con grande disponibilità economica (nonostante la multa e  le restrizioni subite per il mancato Fairplay finanziario) per poter essere competitivi nella massima competizione europea per club.

    Niente nazionale italiana quindi? Effettivamente Antonio Conte non ha mai detto di voler star fermo un anno e non è certo tipo da poter star lontano dal campo, quindi la possibilità di allenare il Psg potrebbe surclassare quella di essere il Ct dell’Italia.

    La Ligue1 sarebbe quindi nel destino di Conte visto che già a maggio alcuni esponenti del Monaco avevano contattato un emissario dell’allenatore pugliese che avrebbe dovuto sedersi sulla panchina del Principato per sostituire Claudio Ranieri che infatti a fine stagione ha lasciato i monegaschi. Il Monaco però alla fine ha scelto l’ex tecnico dello Sporting Lisbona Leonardo Jardim scartando quindi l’ipotesi Conte.

    Quindi come abbiamo giù detto  secondo il Corriere dello Sport  Conte sarebbe ormai prossimo a sedersi sulla panchina del Psg ma ecco che dalla Francia arriva la smentita ufficiale.

    Il Psg, contattato del quotidiano francese L’Equipe, ha smentito categoricamente la news del giornale italiano ed anzi ha anche puntato il dito contro l’entourage di Conte sostenendo che questa indiscrezione sarebbe stata messa in giro proprio da coloro che curano gli interessi dell’allenatore pugliese per mettere pressione ad una squadra italiana che sarebbe attualmente in trattativa con Antonio Conte. Di che squadra si tratti al momento non si sa, resta il fatto che il futuro di Conte rimane ancora un mistero che ci accompagnerà in quest’estate.

  • Antonio Conte: i retroscena dell’addio

    Antonio Conte: i retroscena dell’addio

    Si sa, quando gli amori finiscono e finiscono male con il passare dei giorni i retroscena escono, emergono, vengono a galla particolare che, magari in un rapporto normale o civile, non sarebbero sulla bocca dei giornalisti. A sei giorni di distanza dal clamoroso divorzio consensuale  di Antonio Conte dalla Juventus, dopo tre campionati, emergono i primi retroscena che avrebbero spinto il tecnico salentino alla decisione di separarsi dal club torinese.

    Evra
    Evra

    L’allenatore vincitore di tre scudetti consecutivi avrebbe deciso di dimettersi dalla Juventus per tre motivi principali: innanzitutto lo stress, tasto sul quale l’allenatore ha premuto molto nell’ultimo periodo. Poi il calcio mercato: il giocatore che verrà ricordato come determinante nell’economia della separazione è il centrocampista della Fiorentina Cuadrado; il 26 enne colombiano era il vero obiettivo di Conte e il suo mancato arrivo, probabilmente, non è stato digerito fino in fondo; il colombiano era il tassello principale, l’emblema della nuova Juventus: fallito il suo trasferimento causa elevata valutazione, Conte ha rinunciato al suo progetto tattico, vedendo poi sfumare anche Alexis Sanchez passato all’Arsenal. Infine le motivazioni: l’allenatore si era reso conto che i giocatori erano stati spremuti al massimo per ottenere il risultato dei tre scudetti consecutivi che il club bianconero non raggiungeva dagli anni trenta; con l’ultimo scudetto ottenuto abbattendo molti record. Difficile, molto, tenere tutti sulla corda per altri nove mesi.

    In tanto è giallo su Juan Manuel Iturbe, l’esterno offensivo appena presentato ufficialmente dalla Roma e il cui acquisto è stato annunciato poche ore dopo il divorzio di Conte dalla Juventus; il 21 enne argentino, ex Verona aveva già prenotato un volo aereo per Torino, un Lufthansa via Francoforte, salvo poi non presentarsi al check-in dopo la chiamata della Roma.

    Una notizia di mercato arrivata poco fa: con un comunicato stampa apparso sul sito del club la società bianconera comunica l’arrivo del terzino francese ex Manchester United: contratto biennale, alla società inglese un conguaglio di 1.2 milioni di sterline pagabili in due rate.

     

    Ecco quindi spiegato l’addio di Antonio Conte, un addio arrivato da soltanto una settimana ma che ha radici molto lontane. Sta a Massimiliano Allegri, partito con tanto scetticismo, far dimenticare il tecnico salentino considerato dai tifosi e non solo il vero artefice dei tre scudetti bianconeri.