Il Sun aveva ragione, Antonio Conte durante il match tra Genoa e Juventus ha fatto dubitare parecchi dei presenti e, dopo le foto scattate dal giornalista inglese, inviato in gran segreto per presentare alla perfezione il match di Champions League contro il Chelsea, la Uefa ha deciso di tenerlo sott’occhio. Per questo motivo infatti durante la partita che si giocherà stasera, valida per il primo incontro del Girone E, il tecnico bianconero dovrà fare a meno di aiutare il proprio vice Massimo Carrera, sedendo in tribuna proprio come un vero tifoso.
La Uefa ha quindi proibito allo squalificato allenatore bianconero qualsiasi tipo di contatto con la guida della Juventus e ovviamente con qualsiasi parte della squadra: vietato infatti il cellulare al mister e l’invio di sms da parte di altri per dare indicazioni su cambi e schemi. Di certo non sarà cosa facile per Conte restare a guardare senza poter fare nulla, soprattutto in una partita come questa dove la Juventus torna in Champions League dopo alcuni anni di non presenza.
Quel che è certo è che il club di Torino vuole evitare ogni altro tipo di sanzione. Per poter tener sotto controllo Antonio Conte la Uefa si è infatti munita di agenti speciali in grado di non farsi mancare alcun movimento del tecnico: di certo la Juve avrà bene a mente quando Wenger, beccato dall’obiettivo fotografico, venne squalificato ulteriormente per aver inviato alcuni sms ai collaboratori.
“Abbiamo rivisto gli errori di Genova: in allenamento abbiamo lavorato per colmare certe lacune, contro il Chelsea non possiamo permettercele. Per quanto riguarda Antonio, con lui ovviamente ci siamo confrontati su molte cose per poter preparare al meglio la partita, mentre per quanto riguarda la formazione la decideremo oggi in giornata”.
Con queste poche parole Massimo Carrera ha spiegato la situazione, precisando anche che la squadra è pronta ad affrontare il match nel migliore dei modi.
Poco meno di dieci giorni fa il tanto amato quanto discusso tecnico dei blancos Josè Mourinho aveva stupito tutti rilasciando alcune dichiarazioni su Antonio Conte: il portoghese aveva infatti celebrato lo squalificato bianconero spiegando di essere attratto dal suo modo di fare e di allenare. In molti hanno poi paragonato i due per come entrambi preparano in maniera perfetta le partite e, questa volta, a chiamare Conte “Il Mourinho italiano” è il giornale Sun, il quale ha inviato un proprio giornalista in Italia per seguire segretamente ogni passo di Antonio Conte durante il match Genoa-Juventus.
Il giornale inglese ha infatti voluto presentare al meglio la partita di Champions League tra Chelsea e Juventus e, soprattutto, da vera spia, ha rivelato alcune notizie importanti: secondo l’inviato segreto, il quale ha controllato ogni minimo movimento del tecnico bianconero, Conte avrebbe seguito l’incontro con il Genoa dal box tv, sedendosi assieme a Fabio Paratici nel primo tempo e ad Angelo Alessio nella ripresa. Quel che più ha lasciato perplessi i giornalisti del Sun è la scomparsa del bianconero poco prima della fine dei primi 45′ di gioco e la sua ricomparsa poco dopo l’inizio del secondo tempo: una cosa che ha insospettito non poco chiunque l’abbia notata, sicuramente in pochi data la postazione ottima del tecnico.
Proprio questa è quindi la frecciatina che il Sun ha voluto lanciare al “Mou tricolore” che sembra aver intimorito non poco gli inglesi azzeccando la sostituzione di Asamoah e Vucinic, i quali hanno cambiato radicalmente il verso della partita: proprio nello stesso articolo è infatti stato sottolineato che Conte non può avere nessun tipo di contatto con la squadra ne prima ne durante le gare, ma questi sono ovviamente solo sospetti infondati per rendere piccante il pre gara con il Chelsea, il quale sicuramente non dormirà sogni tranquilli visto il tris calato dalla Juve in queste prime partite di campionato dove Conte non ha sbagliato un colpo.
Mentre la Juve si prepara ad affrontare il Genoa nella terza giornata di andata, arriva una notizia alquanto agghiacciante per Antonio Conte: proprio in queste ore la FIFA ha infatti esteso la sua squalifica per 10 mesi a livello internazionale, facendo in modo che il tecnico non possa sedersi in panchina con la Juventus nemmeno durante le partite di Champions League. Con la seguente nota il comitato disciplinare ha messo quindi totalmente fuori campo l’allenatore bianconero e tutto ciò è avvenuto a casa dell’omessa denuncia durante il processo calcioscommesse:
“Il presidente del comitato disciplinare Fifa ai sensi dell’articolo 136 del Codice Disciplinare della Fifa, ha esteso a livello internazionale gli effetti della squalifica di 10 mesi imposta dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio all’allenatore della Juventus Antonio Conte. La squalifica copre tutti i tipi di partite, nazionali e internazionali, ufficiali e amichevoli. La decisione di estendere la sanzione della Figc terrà conto dell’esito di un eventuale ricorso – come quello attualmente in corso presso il Tribunale Arbitrale Nazionale per lo sport in Italia– purchè le decisioni dell’appello rispettino le regole stabilite dalla Fifa. La Fifa sta attualmente rivedendo la documentazione aggiuntiva fornita dalla Figc in relazione alle altre sanzioni comminate dagli organi federali italiani. Qualsiasi ulteriore estensione delle sanzioni emanate saranno eventualmente comunicate in seguito. La decisione del presidente del comitato disciplinare della Fifa segue le sanzioni globali già applicate dalla Fifa in relazione ai provvedimenti individuali emanati da Finlandia, Croazia, Corea del Sud e Turchia a partire dal febbraio di quest’anno”.
Con questa decisione quindi arriva l’ennesimo bastone tra le ruote al club bianconero che sicuramente avanzerà una risposta alla FIFA: nei giorni precedenti inoltre Conte era stato chiamato a sottoporsi ad un interrogatorio presso la Procura di Bari per il caso di calcioscommesse riguardanti il campionato 2008/2009 e successivo: sembra proprio che i guai per il tecnico juventino non finiscano più. Nel frattempo l’intero club si dice fiducioso in vista della decisione che il Tnas dovrà prendere entro il 20 settembre dove deciderà se togliere o ridurre la pena come da richiesta della difesa di Conte. Sicuramente quella di oggi è però una cosa inaspettata che saprà far accendere molti animi vicini a Torino.
Per la gioia dei tifosi juventini (soprattutto loro) sta uscendo piano piano la verità sui fatti di calciopoli e sullo spionaggio sull’asse Telecom – Inter che ha fatto tanto parlare, senza arrivare mai ad una conclusione concreta. A causa dei tempi lunghi della giustizia si è arrivati alla prescrizione ma qualche giorno fa il tribunale di Milano ha dato ragione all’ex attaccante nerazzurro Christian Vieri in merito alla denuncia di spionaggio. L’Inter e Telecom dovranno risarcire un milione di euro all’ex bomber di Lazio, Juve e Milan. Questo episodio, ha riacceso l’interesse su Luciano Moggi e su tutto ciò che ha causato l’esplosione di calciopoli. Mirko Nicolino di JuveMania hanno deciso quindi di intervistare l’avvocato dell’ex direttore generale della Juventus, Paco D’onofrio che ha parlato a tutto campo di Inter/Telecom, della situazione di Moggi e non si è tirato indietro davanti ad un parere su Antonio Conte e la sua squalifica.
Il legale di “Big Luciano” ha aperto alla possibilità di sospensione della radiazione in ambito sportivo del proprio assistito, visto che il processo di Napoli ha dimostrato che non c’è stata nessuna manomissione nel campionato italiano e c’erano personaggi che frequentavano arbitri e designatori, più di quanto potesse fare Moggi, senza subire alcuna condanna!
Con Giuliano Tavaroli che conferma di aver spiato sia Bobo Vieri che l’ex dirigente juventino su richiesta del presidente interista Massimo Moratti, Paco D’Onofrio non esclude di studiare fino in fondo la situazione per poter richiedere anche un lauto risarcimento danni.
L’avvocato D’Onofrio parla anche della giustizia sportiva, ormai ferma nella sua evoluzione e che in alcuni casi non permette neanche la difesa da parte del presunto colpevole, rovinando sportivi e le proprie famiglie. L’ultima battuta è sull’attuale tecnico bianconero Antonio Conte, squalificato per 10 mesi in attesa del Tnas. Secondo il legale di Luciano Moggi, difficilmente si arriverà ad una sospensione della squalifica, al massimo una riduzione della stessa.
L’intervista completa a Paco D’Onofrio (a cura di Mirko Nicolino) la troverete QUI.
I guai sembrano non finire più per Antonio Conte che, durante la scorsa settimana, nella mattinata di giovedì, è stato interrogato in gran segreto dalla Procura di Bari presso la caserma dei carabinieri di Monopoli. L’allenatore della Juventus, che sta ancora scontando i 10 mesi èper l’ormai famosa squalifica per le presunte combine del Siena, si è infatti recato in Puglia con un suo legale ma, quest’ultimo, non ha partecipato all’interrogatorio: Conte sarebbe infatti stato ascoltato solamente come persona informata sui fatti e, per ora, non come indagato. Di certo se il tecnico è stato chiamato a rispondere alle domande del procuratore Laudati un motivo valido ci sarà e, anche se solamente come persona che sapeva di cosa è successo potrebbe inciampare in un altro casino con conseguente squalifica.
Il caso del momento ha infatti colpito il Bari, società con cui Antonio Conte ha lavorato come allenatore dalla fine della stagione 2008/2009: raccolte le redini della squadra pugliese, l’attuale tecnico bianconero, aveva deciso di continuare a seguire i galletti anche nel campionato successivo dove è riuscito a compiere una grande impresa riportando il Bari in Serie A. Proprio in questo anno e mezzo sarebbero state indicate due partite compromesse e precisamente Bari-Treviso, gara conclusasi con la vittoria dei trevigiani con un 0-1 ancora durante il finale della prima stagione, e Salernitana-Bari del 2009/2010, finita 3-2.
In merito a questi due match è infatti stata aperta un’indagine approfondita in quanto sono arrivate dichiarazioni proprio da calciatori del posto che avrebbero spiegato anche la modalità di consegna del denaro. La sconfitta subita dalla Salernitana non sarebbe stata quindi un caso in quanto alla fine del match, sarebbe apparso il denaro direttamente in spogliatoio dove è avvenuta poi la divisione della cifra stipulata dalle due squadre. Se quanto raccontato dai giocatori, tra cui spunta anche fosse però gli indagati sarebbero più di uno: già nel mirino della Procura di Bari vi è Davide Lanzafame, ora giocatore del Grosseto, e soprattutto Andrea Ranocchia, difensore dell’Inter, che è stato chiamato in causa dai propri ex compagni di squadra Vittorio Micolucci e Andrea Masiello proprio per la partita con la squadra campana.
Ovviamente Antonio Conte ha dichiarato di non essere a conoscenza di quanto accaduto e di quanto raccontato dai giocatori del Bari, cercando di togliersi anche questo problema, mentre aspetta con ansia il verdetto del Tnas. Poche ore fa è stato anche annunciato che l’udienza si terrà entro il 20 settembre: la Juventus spera che la richiesta della difesa di Conte, e quindi il proscioglimento, sia accolto, ma ci sono molti dubbi che tengono in piedi tutto il resto. In ogni caso se venisse respinta sarebbe accettato lo sconto della pena fino a tre mesi, cosa già decisa durante la sentenza di primo grado.
La Juventus si riscopre regina d’Europa. Manca ancora la risposta del campo, verdetto insindacabile a cui allenatori e tifosi devono per forza di cose sottostare. Sulla carta però la squadra bianconera ha nuovamente quel sex-appeal che la rendeva un’armata invincibile durante la metà degli anni ’90, quando in sella c’era un maestro come Marcello Lippi. Antonio Conte ricorda bene quegli anni, lui che di quella squadra sarebbe poi diventato nel ’96 il capitano. Dopo anni di buio la Vecchia Signora è pronta a recitare un ruolo da protagonista nel torneo più prestigioso d’Europa. La candidatura arriva direttamente dagli avversari, concordi nel considerarla una seria concorrente per il trionfo finale a Wembley. Tra i colleghi di Conte più entusiasti del nuovo corso Juve registriamo a sorpresa lo Special One. Sì proprio lui, il nemico numero uno quando allenava in Italia. Quanto tempo sembra trascorso da allora.
Conte? Come me Quando parla non è mai banale. E’ fatto così Mourinho, la sua sapiente arte comunicativa stupisce anche ora che è lontano dal nostro Paese, come se non avesse mai lasciato veramente la penisola. Lo Special One firma un panegirico in onore del tecnico bianconero, assente al meeting degli allenatori che con le loro squadre si contenderanno la Coppa dalle grandi orecchie. Assenza rumorosa quella di Conte, che lascia basito lo stesso Mourinho, il quale domanda per quale motivo la Uefa abbia deciso di non recapitare l’invito anche al tecnico della Juventus. Evidentemente una presenza scomoda per l’atmosfera ovattata che regna in Svizzera, nelle sale in cui il padrone di casa è un altro grande ex bianconero, forse il più grande di tutti, Le Roi Michel Platini. L’ex condottiero dell’Inter ha speso parole di elogio per Conte, “Antonio mi piace un sacco come allenatore, è un vincente, sa quello che vuole, ha carisma”, oltre che per la sua creatura, che Mourinho crede possa raggiungere con relativa facilità i quarti/semifinale già da quest’anno, nonostante un digiuno europeo piuttosto importante. Detto dal più grande nemico (senza esagerazione) bianconero di 4-5 anni fa è senza dubbio motivo di orgoglio per ciascun tifoso della Vecchia Signora, desideroso di rivivere i fasti di un tempo anche al di là dei confini nazionali.
Coro unanime Mourinho non è il solo ad aver elogiato la Juventus durante la riunione tecnica di ieri. Il portoghese è stato seguito subito a ruota da altri illustri colleghi, come lo stesso Carlo Ancelotti. Con i trascorsi bianconeri più o meno sfortunati ormai alle spalle, l’allenatore del Paris Saint Germain ha confermato quanto espresso dallo Special One, soffermandosi specialmente su Andrea Pirlo, calciatore che Ancelotti non fatica a definire un top-player, dal momento che a “scoprirlo” nel ruolo di play basso davanti alla difesa fu proprio lui quando guidava il Milan. Ancelotti parla di una Juve che “può stupire tutti, ha un gioco basato sulla velocità e sull’intensità. Nell’ultima stagione mi ha davvero impressionato e il merito sta sopratutto in Antonio Conte, Andrea Pirlo e il presidente Agnelli, per il quale avrei scommesso che sarebbe diventato nel giro di pochi anni un grande dirigente”.
Alla fine la scelta è ricaduta su di lui. Nicklas Bendtner sarà il centravanti della Juventus per la prossima stagione. Il giocatore danese arriva in prestito con diritto di riscatto fissato a 6 milioni dagli inglesi dell’Arsenal. Sotto la Mole invece guadagnerà 1 milione e mezzo e già domani mattina sosterrà le visite mediche di rito. Un’operazione conclusa nel giro di poche ore da parte dell’entourage bianconero chiamato al riscatto dopo che ieri era arrivata la beffa Berbatov, strappato alla Fiorentina ma che il Fulham a sua volta ha tolto dalle mani dei bianconeri.
Un colpo di scena inaspettato ma che non ha scoraggiato Beppe Marotta il quale ha guardato nuovamente in Inghilterra, ancora una volta in casa Arsenal dopo che qualche settimana fa si era passato a Robin Van Persie, poi passato al Manchester United. Sul giocatore si era mossa, manco a dirlo, la Fiorentina e a sorpresa anche il Siena, che aveva trovato l’accordo sia la società che con l’atleta il quale aveva espresso il gradimento per la destinazione senese.
Operazione sicuramente conveniente per la società piemontese, che ottiene il giocatore senza versare soldi alla squadra inglese, ma che ha fatto storcere il naso a tantissimi tifosi, non proprio convinti della bontà del giocatore danese. Cosa questa dovuta alla scarsa vena realizzativa: la sua media infatti si attesa a circa 0,25 gol a partita. Troppo poco per chi negli anni era abituato a giocatori del calibro, giusto per citarne uno, di Trezeguet. Ben 194 centimetri di altezza per 84 di peso, il giocatore va a completare, per caratteristiche, il reparto offensivo della Juventus, non essendoci sin qui un giocatore fisicamente prestante a disposizione di Conte.
Arrivato all’Arsenal quando aveva 16 anni dai danesi del Kjøbenhavns Boldklub, Nicklas Bendtner è stato girato nella stagione 2006/2007 al Birmingham City laddove andò subito in gol all’esordio, e in quella stagione mise a segno 11 gol in 42 gare permettendo ai suoi di raggiungere la Premier League. Bastò per convincere i Gunners a tenerlo e puntare su di lui. Dal 2007 al 2011 Bendtner colleziona così 103 presenze mettendo a segno 22 gol, trovando anche una tripletta in Champions League.
Bottino tuttavia non molto prolifico e proprio per questo la scorsa estate l’Arsenal girò il giocatore in prestito al Sunderland dove ha messo a segno 8 reti in 27 partite. In questi anni è diventato un punto fisso della nazionale danese, con la quale ha collezionato 48 presenze condite da 18 gol, due dei quali contro il Portogallo nella scorsa edizione degli Europei. Adesso toccherà a Conte e Carrera inserirlo negli schemi dei bianconeri e anche per loro due sarà una novità, considerato che l’anno scorso non si erano mai trovati ad avere a disposizione un giocatore con la caratteristiche del genere. E toccherà anche a lui rispondere ai dubbi dei tifosi juventini per via della sua scarsa vena realizzativa. Un dato questo emerso dai numeri che hanno accompagnato sin qui la carriera del 24enne centravanti della Danimarca.
Il video dei dieci gol più belli realizzati sin qui da Nicklas Bendtner:
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Nicklas Bendtner alla Juve. E’ l’attaccante giusto per Conte?
Oggi la Juventus ed Antonio Conte presenteranno il ricorso al Tnas (Tribunale Nazionale dell’Arbitrato Sportivo), per la condanna di 10 mesi inflitta al tecnico bianconero in merito alle già note vicende legate al calcioscommesse ed in particolare alla partita Albinoleffe – Siena.
I legali della Juventus e quelli personali di Antonio Conte sono molto fiduciosi nel ricorso al terzo grado di giustizia sportiva e si punta ad un proscioglimento del tecnico leccese che avrebbe del clamoroso e che non è affatto una chimera e vi spieghiamo il perché.
Le motivazioni fornite in tempo di record dalla Corte d’Appello Federale, (situazione anomala e causata sicuramente dalle dichiarazioni moto inopportune dal punto di vista deontologico di uno dei giudici della Corte d’Appello Federale, Piero Sandulli) lasciano delle speranze concrete al tecnico bianconero. Aver considerato Antonio Conte come un “accentratore” nel suo lavoro e basandosi su questa sua posizione per condannarlo per il fatto che “non poteva non sapere” sulla combine di Albinoleffe – Siena, denota come i Giudici d’Appello si siano veramente arrampicati sugli specchi per confermare e giustificare il lavoro di Stefano Palazzi che ha dato enorme credibilità al pentito Filippo Carobbio, credibilità comunque intaccata già per il fatto che lo posizione di Conte sulla partita Novara – Sienaè stata completamente stralciata.
Un secondo punto molto importante a favore della difesa juventina è la situazione riguardante Mastronunzio, il giocatore che, secondo i giudici della Corte Federale D’Appello, sarebbe stato escluso volutamente da Conte nella partita Albinoleffe – Siena perché non concorde sulla combine in quanto molto legato all’Ascoli (squadra con cui l’Albinoleffe era in lotta per non retrocedere). In questa particolare situazione la realtà ci dice che in quel periodo Mastronunzio era infortunato e lo stesso attaccante è una bandiera dell’Ancona, squadra che sicuramente non è in buon rapporti con l’Ascoli per usare un eufemismo grande quanto una casa.
Nel ricorso i legali di Antonio Conte chiederanno anche la sospensiva della squalifica per consentire la presenza del tecnico campione d’Italia già domenica pomeriggio contro l’Udinese ma quest’ultima situazione, considerati i tempi di decisione dei giudici del Coni, risulta essere difficilmente praticabile.
La Juventus riparte in campionato da dove aveva lasciato lo scorso 13 Maggio: con una vittoria. Nel secondo anticipo della nuova stagione del Campionato di Serie A 2012/2013 i bianconeri Campioni d’Italia superano il Parma per 2-0 grazie alle reti di Lichtsteiner e Pirlo.
Basta solo un tempo, il secondo, alla Vecchia Signora per dominare un Parma voglioso soprattutto a centrocampo. L’avvio per i bianconeri infatti non è brillante e lo dimostrano i numerosi colpi alle vetrate oscurate che ospitano lo squalificato Antonio Conte in tribuna. Il 3-5-2 è il modulo scelto da entrambi i tecnici ma mentre la Juventus fatica a fare la partita il Parma si dimostra molto attento nel reparto difensivo chiudendo gli spazi agli avversari e cercando di sfruttare le accelerazioni di Biabiany. Il primo guizzo è per i ducali che al 25′ sfruttano un calcio d’angolo con Parolo che di testa spara alto sulla porta difesa da Storari. Al 33′ l’episodio che potrebbe cambiare la partita, Lichtsteiner viene atterrato in area da Mirante, bravo il quinto uomo a segnalare il calcio di rigore, meno bravo l’assistente a non segnalare poco prima la posizione di off-side dello svizzero. Sul dischetto si porta Vidal che conferma di non essere nella sua serata migliore facendosi parare il tiro dal portiere. Tutto invariato, si va negli spogliatoi sul risultato di 0-0.
Nella ripresa non ci sono cambi per le due formazioni a parte il cambio di passo dei padroni di casa. I bianconeri si fanno subito aggressivi e in meno di 15 minuti chiudono la partita. Prima Vidal sfiora il gol su un invito di Asamoah, poi Vucinic decide di sciupare un’occasione ghiotta tirando in porta anzichè servire Marchisio libero al centro infine è ancora Asamoah, l’uomo in più di questa Juventus, che mette al centro un cross rasoterra per Lichtsteiner al quale va l’onore di inaugurare la stagione con il primo gol bianconero esattamente come accadde lo scorso anno.
Ormai in vantaggio i bianconeri possono dominare il campo e già al 59′, esattamente 5 minuti dopo la prima rete, arriva il raddoppio con una punizione non impeccabile di Pirlo che però non è trattenuta da Mirante entro la linea di porta. Ancora una volta è il quinto uomo a farsi carico della responsabilità di decretare la seconda rete dei bianconeri, le immagini non sembrano chiarire perfattamente il dubbio ma la sensazione è che Mirante abbia effettivamente lasciato che il pallone oltrepassasse la linea di porta.
Il Parma prova debolmente a riaprire la partita, prima con Biabiany che costringe Storari a mettere in corner, poi con Belfodil lanciato a rete da Bonucci ma fermato da un attento Barzagli e poi da Valdes il cui contropiede viene smontato da un intervento di Bonucci. Troppo poco per questo Parma che nel primo tempo non ha saputo approfittare della condizione poco brillante dei padroni di casa.
La Juventus continua quindi la serie positiva di imbattibilità in campionato senza incassare gol, finisce così, con 2 reti e con i cori della curva per il grande assente dello Juventus Stadium, Alessandro Del Piero.
Le pagelle di Juventus-Parma
Asamoah 7,5: E’ l’uomo in più di questa Juventus: corre, difende e propone in avanti, non a caso è suo l’assist che sblocca la gara. Confermate le lodi che su di lui erano piovute all’indomani della SuperCoppa Italiana.
Marrone 6,5: Inventato da Conte nel ruolo di difensore centrale, il giovane non delude le aspettative del mister nel ruolo di libero che va ad occupare.
Lichtsteiner 7: Il cambio di passo nel secondo tempo lo porta a cambiare le sorti della gara, dopo aver conquistato il rigore sul finire della prima frazione di gioco, è suo il tocco che sblocca la partita esattamente come l’anno prima.
Vidal 5: Che questa satasera non sarebbe stata la partita di Vidal si era capito dai primi passaggi sbagliati ad avvio gara. Al 33′ ha l’occasione di sbloccare il risultato calciando il rigore procuratosi da Lichtsteiner ma la sciupa malamente.
Mirante 6: Ha l’onore di aver salvato il risultato sul finire del primo tempo incantando Vidal dal dischetto ma pasticcia sulla punizione di Pirlo che di fatto chiude anticipatamente il match.
Acquah 5: Non una bella prestazione quella dell’ex centrocampista del Palermo che si è messo in mostra stasera più per i falli inutili commessi che per le belle giocate.
Valdes 5,5: Soffre molto la presenza di Marchisio e Asamoah, dovrebbe illuminare la squadra con le sue giocate ma soprattutto nel secondo tempo i suoi compagni lo aiutano poco nell’impresa.
Biabiany 6: La Juventus temeva le sue accelerazioni ma complice la poca collaborazione dei suoi compagni anche lui è costretto ad arrangiarsi per come può.
Juventus (3-5-2): Storari 6,5; Bonucci 5,5, Marrone 6,5, Barzagli 6,5; Lichtsteiner 7 (33′ st Padoin sv), Vidal 5,5, Pirlo 6,5, Marchisio 7, Asamoah 7,5; Vucinic 6,5 (34′ st Matri sv), Giovinco 5,5 (41′ st De Ceglie sv). A disp.: Leali, Branescu, Chiellini, Masi, Pogba, Boakye, Giaccherini, Quagliarella. All.: Carrera 6.
Parma (3-5-1-1): Mirante 6; Zaccardo 5,5, Paletta 6, Lucarelli 5,5; Rosi 5 (36′ st Pellé sv), Valdes 5,5, Acquah 5 (12′ st Ninis 6), Parolo 6, Gobbi 5,5; Biabiany 6; Pabon 5 (12′ st Belfodil 6,5). A disp.: Pavarini, Bajza, Morrone, Musacci, Modesto, Benalouane, Fideleff. All.: Donadoni 6.
Tra processi mediatici e non, tra botte e risposte roventi inizia oggi il Campionato di Serie A per la stagione 2012/2013. A dare ufficialmente il via alla stagione alle h 18 sarà la partitissima Fiorentina-Udinese mentre stasera il debutto dei Campioni d’Italia di scena allo Juventus Stadium contro il Parma di Roberto Donadoni. A guidare la compagine bianconera Massimo Carrera, sostituto di Mister Conte relegato in tribuna per effetto della sentenza del processo sul calcioscommesse. Quello di Carrera è il debutto in campionato ma il secondo appuntamento ufficiale da allenatore dopo il debutto in Supercoppa italiana a Pechino. Non ci sarà per la prima volta dopo 20 anni Alessandro Del Piero che negli ultimi 11 anni ha guidato la squadra con esemplare dedizione da Capitano.
La Juventus cercherà di difendere lo scudetto conquistato nella stagione passata e il record di imbattibilità in campionato Carrera si affiderà al collaudato 3-5-2 con Storari in porta a sostituzione dell’infortunato Buffon, in difesa Bonucci e Barzagli mentre Chiellini, nonostante la convocazione dovrebbe accomodarsi in panchina. Al suo posto sembra certa la presenza di Marrone. Ai lati spazio per Lichtsteiner e il neo acquisto Asamoah mentre nessuna sorpresa si prospetta a centrocampo visto che è confermato il trio delle meraviglie Vidal-Pirlo-Marchisio. In avanti spazio per Mirko Vucinic al cui fianco opererà l’ex dei ducali Sebastian Giovinco.
Anche Donadoni si affida al 3-5-2 per il debutto in campionato con Mirante tra i pali e reparto difensivo affidato a Zaccardo, Paletta e Lucarelli. Sulla destra dovrebbe esserci spazio per Rosi mentre Gobbi dovrebbe piazzarsi sulla sinistra. Morrone, Parolo e Valdes completeranno il centrocampo mentre alla coppia Biabiany-Pabon viene affidato il reparto offensivo.