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  • Squalifica Conte, motivazioni Tnas: probabilmente colpevole

    Squalifica Conte, motivazioni Tnas: probabilmente colpevole

    Le motivazioni della riduzione di squalifica ad Antonio Conte da dieci a quattro mesi per omessa denuncia nell’ambito dell’inchiesta Scommessopoli, è stata sintetizzata in un documento di dodici pagine in cui il Tnas, collegio arbitrale della Cassazione dello Sport, esprime le sue ragioni in merito alla decisione.

    Il tutto si riconduce al principio cardine del “non poteva non sapere” dell’illecito di Albinoleffe-Siena del 29 Maggio 2011, che si riferisce direttamente all’autoaccusa del suo vice, dunque il suo più fidato collaboratore, Cristian Stellini. Il ragionamento seguito, che assume le forme di una sorta di sillogismo aristotelico, è il seguente: Cristian Stellini sapeva dell’illecito, Cristian Stellini è il vice di Conte, Conte sapeva dell’illecito o, meglio, “non poteva non sapere”, nonostante lo stesso Stellini aveva specificato che Conte era all’oscuro delle combine.

    In termini prettamente giuridici, il Tnas definisce l’applicazione di tale principio come “assenza di necessità di raggiungere la certezza al di là di ogni ragionevole dubbio“, proprio alla luce del fatto che tra le due ipotesi – Conte sapeva o Conte non sapeva – “l’una appare più probabile e plausibile dell’altra”. Da qui discende la squalifica, strettamente connessa alla confessione di Stellini, che ha avvalorato e “tolto ogni dubbio” alle parole di Pippo Carobbio e, dunque, emerge come la confessione del vice di Conte sia stata interpretata in maniera difforme: ritenuta credibile nel confermare le parole del “grande accusatore” Carobbio, ritenuta non credibile nella parte in cui esclude ogni coinvolgimento di Conte.

    Ma l’aspetto più rilevante è che, se anche la “deduzione” fosse corretta dal punto di vista formale, manca la prova provata della colpevolezza di Antonio Conte perchè si fa sempre riferimento al coinvolgimento di Stellini – che ebbe un ruolo diretto nell’illecito di quella gara – estendendo in automatico le sue responsabilità a quelle di Conte presumendo che se il suo vice sapeva delle irregolarità anche l’allora tecnico del Siena doveva esserne a conoscenza dato lo stretto rapporto tra i due.

    Antonio Conte, le motivazioni del Tnas alla sua squalifica | © Filippo Alfero/AFP/GettyImages

    In tal senso, però, viene ad essere corretto il tiro rispetto al primo grado, quando i giudici della Commissione Disciplinare attribuirono a tutti la regola della “certezza” in merito all’illecito di quella gara, prima della condanna a dieci mesi inflitta a Conte da parte della Corte Federale della Figc nel processo d’appello in cui si fece riferimento al medesimo principio richiamato dal Tnas, ossia a quello della “non necessità di raggiungere la certezza al di là di ogni ragionevole dubbio“.

    In tutto ciò, per semplificare al massimo, la posizione di Antonio Conte è quella di essere “probabilmente colpevole” e questo pare essere sufficiente per la giustizia sportiva che, come noto, può attenersi ad un differente standard probatorio rispetto alla giustizia ordinaria. In tal senso, infatti, lo stesso documento del Tnas afferma che sotto il profilo probatorio per affermare la colpevolezza di un incolpato “non occorre la certezza assoluta della commissione dell’illecito né il superamento di ogni ragionevole dubbio come nel diritto penale”; per la giustizia sportiva, invece, “risulta sufficiente un grado inferiore di certezza, ottenuta sulla base di indizi gravi, precisi e concordanti”.

    Alla luce di tale motivazione, parafrasando l’ormai celebre conferenza stampa dello stesso Conte riproposta dal comico Maurizio Crozza, lo stesso mister bianconero avrà nuovamente lo spunto per ritenere la sua squalifica “agghiacciante” perchè nell’ambito delle non certezze e della probabilità, la sua lontananza dalla panchina dal 10 Agosto al prossimo 9 Dicembre è, e rimarrà, una certezza.

  • Chi è il quaquaraqua, botta e risposta Conte-Cassano

    Chi è il quaquaraqua, botta e risposta Conte-Cassano

    Antonio contro Antonio, il leccese contro il barese: non si tratta, però, di una classica rivalità locale connessa ad un derby pugliese bensì di un’altra pagina del botta e risposta Conte-Cassano che si protrae da alcune settimane. Tutto è iniziato con l’intervista rilasciata da Antonio Cassano alla trasmissione di Rai Tre “Che Tempo che fa” condotta da Fabio Fazio, nella quale il fantasista dell’Inter aveva dipinto i calciatori della Juventus come dei “soldatini” enfatizzando in maniera ironica quelle caratteristiche di rigore e disciplina che mister Conte pretende dai suoi uomini.

    Un appellativo che, nell’ambiente bianconero, nessuno ha digerito e la risposta non si è fatta attendere: prima con Leonardo Bonucci, “entrato in tackle” con un Twit perentorio, in cui scriveva “professionisti, non soldatini” ed aggiungendo, poi, una frecciatina allo stesso Cassano, sottolineando la sua scarsa propensione alla corsa ed al lavoro duro. A questo, è seguita la risposta di Cassano che ha accettato la “battuta” di Bonucci, confermando il suo giudizio: “Ha detto la verità, io ho sempre fatto fatica a correre”.

    Il fuoco polemico, però, non si è spento qui: dopo tre mesi di silenzio mediatico, mister Conte nei giorni scorsi è ritornato a parlare, con una videochat con i tifosi sulla piattaforma Google + ed ha risposto ad alcune domande in merito alle precedenti parole di Antonio Cassano. Il mister bianconero, in tal senso, non è stato di certo “morbido” ed, anzi, ha espresso in maniera molto schietta il suo punto di vista. Antonio Conte ha, così,  precisato quali siano le caratteristiche necessarie per essere un calciatore da Juventus, ossia “serietà e professionalità” ed ha aggiunto che “se dietro ad un calciatore c’è un quaquaraqua preferiamo lasciarlo a qualcun altro”.

    Nuovo botta e risposta Conte-Cassano | © Claudio Villa/Getty Images

    Ecco, dunque, che dopo l’appellativo ricevuto, Antonio Cassano torna a rispondere a margine di un’intervista rilasciata a Sport Mediaset, rispedendo al mittente la frecciata ricevuta ed aggiungendovi una punta di veleno che va a toccare un tasto molto delicato per il mister juventino, ossia la vicenda “scommessopoli” e la relativa squalifica per omessa denuncia. Cassano, infatti, pur riconoscendo di aver compiuto diverse “cassanate” nella propria carriera, afferma di non poter accettare lezioni di moralità da una persona che ha ricevuto una squalifica per omessa denuncia: “se lui viene a parlare di moralità a me è finito il mondo”. 

    La risposta di Antonio Conte non si è fatta attendere e l’allenatore bianconero ha scelto un canale ufficiale per esprimere il suo punto di vista e le dovute precisazioni in merito, con un comunicato apparso proprio sul sito della Juventus. In primis, Conte precisa di non aver mai accennato alla parola “moralità” nel giudizio espresso su Cassano, ma di essersi limitato ad esprimere delle valutazioni sui criteri necessari per individuare un calciatore da Juventus evidenziando, in tal senso, il necessario rispetto dei ruoli,  l’impegno e l’attaccamento al bene comune della squadra. Ed, alla luce di ciò, secondo Conte “il signor Cassano ha dimostrato di non avere tali requisiti”, avvalorando la sua tesi riferendosi ad alcune fra le più celebri ‘Cassanate’ quali l‘imitazione-sfottò a Fabio Capello, il gesto delle corna all’indirizzo dell’arbitro Rosetti ed altri episodi che lo stesso Cassano ha citato nella sua biografia, “a pagina 109”.

    Un intervento a “piedi uniti” quello di Antonio Conte, che dopo mesi di silenzio è tornato a mostrare la sua grinta, anche dialettica: c’è da scommettere, però, che la nuova replica di Antonio Cassano non si farà di certo attendere per un’ altra puntata di “Antonio vs Antonio”.

  • Juventus, Lichtsteiner può partire a Gennaio: arriva Kolarov?

    Juventus, Lichtsteiner può partire a Gennaio: arriva Kolarov?

    Stephan Lichtsteiner era stato associato ad un interessamento da parte del Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti nell’ultima parte del mercato estivo che, però, si era ben presto “sgonfiato” anche perchè la Juventus aveva posto il veto alla partenza del laterale svizzero anche a causa dell’infortunio di Isla che ha tenuto fuori il neo acquisto cileno fino a metà settembre.

    Ora, però, la situazione risulta essere molto differente e, già nel mercato di Gennaio, potrebbe esservi l’addio a Lichtsteiner a causa di un bilancio negativo che ha contraddistinto il suo inizio di stagione e, soprattutto, per alcune incomprensioni con mister Conte sfociate, in particolare, con la sostituzione nella gara contro l’Inter dopo il fallo su Palacio che avrebbe dovuto costargli l’espulsione. In quell’occasione, nel momento di uscire dal campo, Lichtsteiner è apparso visibilmente contrariato e non ha fatto nulla per evitare di mostrare platealmente di non aver gradito la decisione del team Alessio-Conte.

    A questo si aggiungono, poi, altre piccole crepe emerse negli allenamenti settimanali,  causate da alcuni comportamenti “sopra le righe” dello svizzero, lasciatosi andare a reazioni istintive che contraddistinguono, spesso, il suo temperamento: parafrasando Antonio Cassano, la Juventus non gradisce coloro che “escono dai binari” e, dunque, tale discorso potrebbe essere esteso proprio al caso specifico di Lichtsteiner.

    Oltre alle motivazioni comportamentali, però, la sua partenza potrebbe essere connessa ad un discorso di opportunità: nelle ultime gare finite in goleada – contro il Nordsjaelland in Champions League e contro il Pescara in campionato – infatti, la Juventus ha valutato di potersi affidare con profitto a Mauricio Isla nel ruolo di esterno sinistro, anche alla luce delle sue caratteristiche maggiormente offensive e la sua capacità di inserirsi e proporre cross, che lo rendono più idoneo al gioco voluto da Antonio Conte, che ne aveva richiesto esplicitamente l’acquisto.

    Stephan Lichtsteiner potrebbe lasciare la Juventus a Gennaio | © Claudio Villa/Getty Images

    Inoltre, emerge un’ulteriore aspetto da valutare con attenzione e “per tempo”: nel prossimo mese di Gennaio, a partire dal 19, la Juventus dovrà rinunciare per circa un mese ad un giocatore fondamentale come Asamoah, che partirà con la Nazionale Ghanese per disputare la Coppa d’Africa. Per tal motivo, la società potrebbe decidere di correre ai ripari ed individuare nel mercato di riparazione un sostituto del ghanese che finora si è rivelato un giocatore imprescindibile per Conte, anche perchè il vice-Asamoah in organico è Paolo De Ceglie che, nelle ultime uscite, ha mostrato non poche difficoltà in campo. In tal senso, quindi, la cessione di Lichtsteiner nel mercato di riparazione potrebbe divenire una ghiotta occasione per far cassa, con una cifra per il suo cartellino che potrebbe aggirarsi attorno ai dieci milioni di euro.

    A quel punto la Juventus potrebbe decidere, quindi, di reinvestirli immediatamente nell’acquisto di un esterno per sostituire Asamoah ed, in tal caso, il candidato numero uno sarebbe Aleksandar Kolarov che potrebbe essere un obiettivo ancor più “fattibile” nel caso in cui la Juventus si qualificasse agli ottavi di Champions ed il Manchester City ne venisse eliminato. Oppure, più verosimilmente, la Juve potrebbe accontentarsi di un prestito a Gennaio per colmare l’assenza provvisoria di Asamoah ed utilizzare l’introito della vendita di Lichtsteiner per l’assalto al top player d’attacco, con la pista Didier Drogba che sembra essere tornata prepotentemente d’attualità.

  • Simone Pepe fuori dal tunnel, Conte ripropone il 4-3-3?

    Simone Pepe fuori dal tunnel, Conte ripropone il 4-3-3?

    La gara contro la Lazio di sabato pomeriggio alle 18 porterà in casa Juventus qualche novità, in particolare in un momento stagionale fitto d’impegni in cui è necessaria una giusta ed attenta rotazione per dosare al meglio le energie e le risorse disponibili. In tal senso, il primo gradito ritorno sarà quello di Simone Pepe, al rientro dopo aver percorso un tunnel buio e ricco di insidie.

    Dopo essere stato uno degli uomini più importanti della scorsa stagione, in termini di corsa, condizione atletica e duttilità tattica, dopo esser stato uno dei più “attivi” durante i festeggiamenti per lo scudetto conquistato, l’estate di Simone Pepe si è trasformata in un incubo, in una corsa ad ostacoli improvvisa, sia sul piano fisico che psicologico. Prima l’infortunio subito nel torneo Tim di Bari, con lesione di primo grado del muscolo semimembranoso della coscia sinistra, e poi – quando sembrava prossimo alla guarigione – problema al polpaccio. Il tutto condito dall’uragano scommessopoli che lo ha coinvolto al pari di Leonardo Bonucci e che si è concluso, poi, con l’assoluzione di entrambi: ma, mentre Bonucci è riuscito a rimanere concentrato sul campo e sulla preparazione estiva, Pepe è stato maggiormente turbato e distratto dalla vicenda e ciò ha condizionato anche i tempi di recupero dall’infortunio e la sua preparazione stagionale; a ciò si sono aggiunti anche il litigio con mister Conte e le voci di mercato che lo volevano in partenza. Un periodo nero, insomma, che avrebbe potuto piegare chiunque. Alla luce di questo, la stagione di Simone Pepe non è ancora iniziata “in campo” anche se, secondo Pulvirenti, sarebbe stato uno dei principali artefici della vittoria juventina a Catania, andando a protestare con il guardalinee per chiedere l’annullamento del gol di Bergessio: questa, però, è un’altra storia.

    Contro la Lazio, dunque, potrebbe ritornare a calcare il manto erboso, e mister Conte potrebbe ritrovare una pedina fondamentale per il suo scacchiere tattico, ritornando a quel modulo 4-3-3 tanto caro al mister salentino, in cui Simone Pepe interpreta alla perfezione il ruolo di esterno destro offensivo, non disdegnando gli inserimenti ed il tiro che, nella scorsa stagione, spesso è andato a buon fine come, ad esempio, proprio nella gara contro la Lazio disputata allo Juventus Stadium lo scorso 11 Aprile. La possibilità di adottare il 4-3-3 potrebbe, all’occorrenza, fornire quel pizzico di necessaria imprevedibilità al gioco juventino che, dopo un anno e mezzo, molti allenatori avversari hanno studiato ed imparato a conoscere anche se, in realtà, solo pochi hanno saputo contrastare.

    Simone Pepe al rientro con la Lazio | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Ma, anche senza il 4-3-3, la presenza di Pepe potrebbe rivelarsi molto preziosa per la duttilità tattica che lo scorso anno gli ha consentito di giocare in quattro diversi ruoli: da esterno destro e sinistro, da mediano al posto di Marchisio, e anche da seconda punta: Simone Pepe è, dunque, quel che si definisce un “valore aggiunto” all’interno di una squadra, e potrebbe esserlo ancor di più facendo leva sulla sua voglia di riscattare le difficoltà subìte e di recuperare il tempo perduto.

    Il ritorno di Simone Pepe non sarà, però, l’unica novità in campo sabato pomeriggio: a causa della squalifica di Andrea Pirlo, infatti, Antonio Conte sembra intenzionato a concedere nuovamente fiducia a Paul Pogba, dopo i ritardi in allenamento, l’esclusione dalla trasferta di Pescara e le scuse del giovane francese. Giocando da vice-Pirlo il suo compito non sarà affatto agevole ma il suo processo di crescita e formazione passa anche da questo e, pertanto, dovrà dimostrare di poter essere un valido sostituto puntando sul suo indiscutibile talento. In attacco, invece, tornerà Mirko Vucinic che ha ormai superato la botta al polpaccio rimediata contro l’Inter e proverà a ritrovare la via del gol casalingo.

  • Antonio Conte e l’ingiustizia chiamata Filippo “Pippo” Carobbio

    Antonio Conte e l’ingiustizia chiamata Filippo “Pippo” Carobbio

    Che gli organi di giustizia sportiva abbiano in questi anni fornito delle “prestazioni” giuridiche alquanto discutibili è oramai evidente a tutti, ma quello che sta succedendo in merito alla ben nota vicenda del calcio scommesse in cui si vede come protagonista principale ed accusatore l’ex giocatore del Siena Filippo Carobbio, è veramente incredibile.

    I più importanti media nazionali hanno dato ovviamente risalto alla ben nota sentenza del Tnas con cui veniva ribadita la “colpevolezza” di Antonio Conte in merito alla presunta combine di Albinoleffe – Siena dove il tecnico della Juventus, allora allenatore dei senesi, non avrebbe denunciato la presunta combine.

    Sappiamo anche tutti come nessuno dei giocatori del Siena sia stato perseguito in questi mesi per omessa denuncia mentre uno solo, il pentito più famoso del calcio italiano, Filippo per la procura federale confidenzialmente “Pippo” Carobbio, abbia collaborato con l’accusa che ha sempre ritenuto le sue dichiarazioni altamente vicine alla realtà rasentando una credibilità che nemmeno il Tommaso Buscetta dei bei tempi era riuscito a tanto.

    Antonio Conte
    Antonio Conte © Filippo Alfero/Getty Images

    Ebbene, giorno dopo giorno sembra che questa credibilità del pentito Filippo “Pippo” Carobbio venga notevolmente ridimensionata anche a seguito della recente pronuncia del Tnas che ha scagionato l’ex giocatore del Novara Mavino Gheller dall’accusa di combine della partita Novara – Siena. Ma la nostra attenzione si pone ultima frase della sentenza  del Tnas su Gheller: “Secondo consolidata giurisprudenza della stessa Corte federale, quando non emerge un quadro sufficientemente definito di riscontro in ordine alle dichiarazioni di incolpazione, il prevenuto va prosciolto (così – e proprio in riferimento alla partita Novara-Siena dell’1 maggio 2011 – è, ad esempio, il c.u. n. 029/CGF del 20 agosto 2012, che contiene sia la decisione relativa al ricorso Conte, sia la decisione relativa al ricorso Alessio)”.

    Ed allora ci chiediamo, come mai la stessa condotta interpretativa che ha portato all’assoluzione di Gheller non ha funzionato con Antonio Conte? Come mai tutti hanno parlato della condanna di Conte e nessuno, se non in pochi, ha parlato dell’assoluzione di Gheller? E soprattutto, è possibile che la credibilità di un pentito in merito a dichiarazioni analoghe possa valere in alcune situazioni ed in altre no?

    Ovviamente avremo poche risposte a queste domande che chiedono semplicemente se su Antonio Conte sia stata fatta giustizia o meno, noi abbiamo una nostra opinione e voi cari lettori, fatevene una vostra.

  • Pogba dalla Nazionale: “Conte ha fatto bene ad escludermi”

    Pogba dalla Nazionale: “Conte ha fatto bene ad escludermi”

    Dal ritiro della Nazionale francese under 20 Paul Pogba racconta a 360 gradi il suo inzio di stagione con la sua Juventus, scusandosi inoltre  con l’ambiente juventino per il doppio ritardo agli allenamenti che ne ha causato l’esclusione dai convocati per la partita di Pescara di sabato scorso. Il talentuoso 19enne ex Manchester United ha ammesso le sue colpe sul suo profilo Twitter già durante la gara dell’Adriatico, smorzando così sul nascere le presunte polemiche dopo la dichiarazione del suo procuratore Mino Raiola che aveva attaccato l’allenatore bianconero Conte definendolo “incapace“. Oggi ha voluto manifestare il suo primo impatto col mondo bianconero e fare il punto sui suoi primi mesi in Italia, già definito dagli addetti ai lavori come astro nascente del calcio.

    Finora è andato tutto bene, non mi aspettavo questo inizio, forse sì, ma non voglio accontentarmi, voglio dare sempre il massimo e vincere il più possibile con questa maglia, in fondo sono arrivato alla Juve per questo“.

    Frasi che scaldano il popolo juventino convinti delle sue enormi potenzialità fin dall’esordio stagionale con il Chievo quando venne chiamato in causa a sostituire un fuoriclasse come Andrea Pirlo. Il francesino ha già collezionato 8 presenze totali in maglia bianconera, segnando 2 reti pesantissime contro Napoli e Bologna, quest’ultima allo scadere del match che ha fatto letteralmente impazzire di gioia lo Juventus Stadium che ha permesso di mantenere il distacco invariato dall’Inter.

    Paul Pogba
    Paul Pogba | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Poi torna sul “malinteso” (così lo ha definito lo stesso Pogba) con Antonio Conte e il suo staff per i ritardi agli allenamenti durante la settimana che lo ha escluso dalla trasferta abruzzese di sabato: il numero 6 bianconero ha accettato il rimprovero affermando di essere stata una “giusta lezione” che gli servirà affinchè possa migliorare anche sotto il profilo caratteriale, per avere così un futuro più luminoso. Inoltre ha apprezzato molto il fatto di essere stato sulle prime pagine dei quotidiani sportivi per le sue ottime prestazioni cercando comunque di mantenere un basso profilo, restando umile e continuando a lavorare essendo sempre a disposizione del mister.  Già da sabato nella prossima giornata dovrà farsi trovare pronto poichè molto probabilmente sarà lui il sostituto dello squalificato Pirlo in mezzo al campo nella gara che vedrà affrontarsi Juventus e Lazio in programma alle ore 18. Quale occasione migliore per poter mettersi in mostra cercando di non far rimpiangere per una sera un immenso campione dal valore indiscusso come Andrea Pirlo? Ma la Juventus ha puntato molto su di lui proprio per questo, perchè crede nel ragazzo e nelle sue potenzialità di centrocampista universale, capace di poter abbinare le due fasi (di impostazione e di copertura) al meglio. D’altronde lo stesso Conte nella giornata di ieri ha speso parole al miele per il centrocampista francese, definendolo un potenziale numero 1 a livello mondiale, aggiungendo comunque che sta a lui farlo crescere e renderlo un vero e proprio campione, anche fuori dal campo.

    Dalla Juventus alla Nazionale francese, cui Pogba spera e crede di poter farne parte il più presto possibile, nonostante per il CT transalpino Deschamps sia ancora prematuro parlarne. Ma lo stesso calciatore bianconero ha affermato di non pensarci ora come ora in quanto ancora deve dimostrare di potersi meritare una convocazione in nazionale maggiore, non avendo così fretta di bruciare le tappe e continuando a lavorare quotidianamente per essere protagonista con il suo club e con la sua Nazionale, confessando schiettamente di essere particolarmente stimolato da una precoce candidatura alla maglia dei Blues.

     

     

  • Botta e risposta Conte-Branca per le parole di Cassano

    Botta e risposta Conte-Branca per le parole di Cassano

    Le parole di Antonio Conte nel corso della videochat su Google + con i tifosi juventini non potevano passare sottotraccia, soprattutto in virtù della lunga lontananza da microfoni e telecamere del mister bianconero, divenuto “uomo del silenzio” durante questi tre mesi di squalifica che lo hanno costretto lontano dalla panchina e relegato nei box dai vetri oscurati degli stadi d’Italia. Le sue parole, in risposta alle domande rivoltegli dai tifosi, hanno toccato diversi argomenti “caldi” e, indirettamente, anche la tematica sempre attuale della rivalità con l’Inter che, in particolar modo dopo lo scontro diretto dello Juventus Stadium, sembra essersi rinvigorita ulteriormente, al punto da accendere un botta e risposta Conte-Branca, che segue le polemiche delle scorse settimane fra mister Stramaccioni ed il dg bianconero Beppe Marotta sull’aggettivo “spensierato” adoperato dal dirigente juventino in riferimento allo schieramento tattico dell’Inter con tre punte.

    La “mela della discordia”  questa volta, è rappresentata proprio dalle parole adoperate da Antonio Conte in riferimento alle caratteristiche distintive dei calciatori della Juventus, da intendersi come risposta ad una precedente esternazione di Antonio Cassano in merito all’eccessiva disciplina richiesta dalla società ai calciatori juventini. Secondo il mister bianconero, coloro che vestono la maglia della Signora devono essere “professionisti seri” perchè i requisiti umani sono essenziali nelle difficoltà dove il giocatore viene sempre in secondo piano ed emerge l’uomo, ed aggiungendo che “se dietro l’uomo c’è un quaquaraqua c’è il rischio che faccia affondare la squadra e preferiamo lasciarlo agli altri”. Un’affermazione molto netta e tagliente che, indirettamente, sembra riferirsi proprio alle parole usate da Antonio Cassano durante l’intervista dello scorso 15 Ottobre a “Che Tempo che fa” – il programma condotto da Fabio Fazio in onda su Rai Tre – che aveva sottolineato il suo rifiuto “per ben tre volte” di andare alla Juventus, poichè il club bianconero “cerca solo soldatini che vanno diritto, mentre io amo andare a destra e sinistra ed esco spesso fuori dai binari”. Alle parole del fantasista di Bari Vecchia, prima della risposta di mister Antonio Conte, era giunta la replica del difensore Leonardo Bonucci che aveva precisato come alla Juventus non ci fossero soldatini, bensì soltanto “professionisti seri ed impeccabili”: dunque, le parole adoperate dal mister bianconero, sono da intendersi, principalmente, come un elogio di quanto già affermato in precedenza dallo stesso Bonucci.

    Polemica Conte-Branca per le parole di Cassano | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Dopo l’intervento di Antonio Conte, però, non si è fatta attendere la risposta del direttore dell’area tecnica interista Marco Branca che, con tono ironico, ringrazia l’allenatore della Juventus per “averci lasciato certi tipi di giocatori” ed esprimendo, poi, il suo giudizio sulla decisione del tecnico bianconero di intervenire direttamente nel merito della questione che, secondo il direttore tecnico interista, “era già stata risolta fra calciatori senza la necessità dell’intervento di persone che ricoprono un ruolo di maggiore responsabilità”. Parole che, poi, non tralasciano una velata frecciatina allo stesso mister salentino ed alla sua squalifica, sottolineando “l’attuale posizione in cui si trova” e precisando di non voler ulteriormente continuare la polemica.

    Per il momento, dunque, pare esservi una tregua: fin quando durerà?

  • Antonio Conte  “ho una panchina a casa”

    Antonio Conte “ho una panchina a casa”

    Dopo tre mesi di silenzio, Antonio Conte esce allo scoperto a margine di un incontro in video chat con i tifosi bianconeri sulla piattaforma Google+ e ritorna a parlare con un libero sfogo a 360 gradi. Un ritorno lucido e rabbioso al contempo, dai toni più che decisi che rinverdiscono la memoria della sua grinta e della sua determinazione, anche verbale. Per questo, oltre ad affrontare tematiche prettamente calcistiche, il mister bianconero non si sottrae neppure alle punzecchiature in merito alla sua imitazione compiuta da Maurizio Crozza, affermando di esserne “molto divertito, seppur il comico sia completamente pelato, mentre io ho risolto il problema, anche se so perdendo i capelli del trapianto per lo stress”. Essere imitati, secondo Conte, è sintomo di popolarità, anche perchè i vocaboli che uso “fanno tendenza”, anche in famiglia.

     Inevitabile, poi, una battuta sulla questione dell’esultanza dei due giornalisti al gol del Chelsea contro lo Shakhtar, precisando in maniera più chiara e netta il suo punto di vista con due semplici parole che condannano il comportamento poco professionale dei cronisti: “provo vergogna”. Un sentimento che esprimere il suo essere “sanguigno” e diretto e che lascia trapelare – in maniera poco velata – il suo desiderio represso di potersi esprimere liberamente nei confronti di coloro che, in questi mesi, lo hanno giudicato con troppa facilità, ai quali mister Conte augura di “vivere un giorno da colpevole pur essendo innocente”.

    Antonio Conte, poi, non può non affrontare la questione più spinosa e delicata che lo riguarda, ossia la sua lontananza forzata dalla panchina, fino al prossimo 9 Dicembre. Una circostanza che gli genera grande dolore e sofferenza al punto che, fra il serio ed il faceto, afferma che sua moglie ha realizzato per lui una panchina in salotto, dove siede per guardare la Tv: una nostalgia per il campo accentuata dalle maggiori difficoltà connesse allo svolgimento del suo lavoro settimanale che si è “dovuto triplicare“, poichè non può intervenire con aggiustamenti nel corso del match. Nonostante ciò, però, mister Conte riconosce il grandissimo lavoro dei suoi collaboratori cogliendo l’occasione per ringraziarli pubblicamente poichè sono ottimi professionisti e sono “riuscito a entrare nella loro testa calcisticamente”.

    Secondo mister Conte, nel proficuo rapporto con il suo staff ha contribuito positivamente il precedente anno di lavoro insieme, culminato nella conquista dello scudetto: un traguardo che resterà impresso indelebilmente nella sua memoria, con un gusto ancor più intenso rispetto a quello del 5 Maggio 2002 conquistato da calciatore, perchè gli ha permesso di incidere in maniera determinante sulla squadra, fornendo idee, indirizzi, motivazioni e spirito ai calciatori. Un percorso professionale ed emozionale, dunque, che ha reso ancor più viscerale il suo legame con la Juventus, nato nella sua famiglia d’origine (basti pensare che suo padre è presidente di un club di tifosi bianconeri, ndr) e proseguita nei lunghi anni da calciatore (e capitano) della Vecchia Signora che, ormai, “è come una seconda casa” ed, in tal senso, il tecnico si riferisce anche al grande rapporto con il presidente Andrea Agnelli, che in questi mesi non ha mai smesso di mostrargli la sua vicinanza.

    Antonio Conte torna a parlare ai tifosi juventini | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Il mister ama parlare sempre del collettivo piuttosto che dei singoli, ma non si tira indietro di fronte ad una domanda su Paul Pogba: un calciatore che Conte stima moltissimo, e che non ha paura di schierare in campo nonostante la sua giovane età, ritenendolo un ragazzo responsabile anche fuori dal campo. Nonostante l’esclusione punitiva dalla trasferta di Pescara, dunque, Conte continua a ritenere che Pogba abbia le potenzialità per diventare un numero uno a livello mondiale, ma “non deve perdere mai la bussola”.

    Antonio Conte parla, poi, del momento calcistico della Juventus dopo la sonora vittoria di Pescara ed il successo di Champions con il Nordsjaelland, soffermandosi sul fatto che il valore dei due avversari non deve essere ridimensionato per screditare l’importanza dei risultati della Juventus: la sua squadra non ha perso la fame di vittorie e l’ha prontamente dimostrato, nonostante la sconfitta con l’Inter facesse ipotizzare il contrario.

    Secondo Conte la Juve deve “essere sempre intensa” e solo così può sognare in grande senza porsi limiti: il sogno per eccellenza si chiama Champions League, ma il cammino è ancora lungo e tortuoso e passa, in primis, dalla gara del 20 Novembre con il Chelsea. Un match delicato, nel quale – parafrasando capitan Buffon – mister Conte ritiene che “la Juve abbia il destino nelle proprie mani” predicando calma e pazienza e non dimenticando il contatto con il recente passato.

    E’ proprio questa la conclusione dell’intervento di Antonio Conte, che invita tutti gli juventini a guardarsi indietro e sorridere, soddisfatti di quello che la squadra in così poco tempo è riuscita a costruire: per questo motivo, secondo il tecnico salentino, è essenziale che il popolo bianconero rimanga sempre unito e continui a credere nella forza e nel valore di questo gruppo, formato “da uomini veri”. 

  • Una Juve Super a valanga con il Pescara. Quagliarella show

    Una Juve Super a valanga con il Pescara. Quagliarella show

    E’ tutta un’altra Juve quella vista nei match successivi al ko contro l’Inter, dopo la vittoria schiacciante in Champions League contro il Nordsjaelland i bianconeri hanno letteralmente travolto nell’anticipo serale di ieri il Pescara di Mister Stroppa con un risultato tennistico di 6-1 per gli ospiti.

    Gli uomini di Conte hanno dall’inizio dettato la loro superiorità contro un Pescara che ha cercato di reagire alla grinta e furia degli avversari ma con scarsi risultati. Protagonista assoluto della sarata allo Stadio Adriatico Fabio Quagliarella che ha siglato la sua prima tripletta oltre ad aver servito un assist a Giovinco. Di Vidal e Asamoah le altre due reti mentre il gol che aveva ridato speranze agli abruzzesi è di Cascione. Ma andiamo con ordine.

    Bianconeri che partono subito a testa bassa puntando la porta difesa dal giovane Perin, il primo a porvarci è Giovinco con due tiri dalla distanza nei primi 5 minuti di gioco che esaltano il giovane portiere. Ci provano anche Marchisio ed Asamoah ma al 9′ è Vidal che recupera palla sulla trequarti, chiude in triangolo con Giovinco e batte Perin.
    Il vantaggio galavanizza i bianconeri che a testa bassa continuano ad attaccare e a provarci per il raddoppio. Raddoppio che arriva al 22′ con Quagliarella che raccoglie un assist di Isla mettendo in rete con un destro che batte Perin. Quando i giochi sembrano ormai quasi chiusi ecco che arriva la reazione del Pescara che dapprima, al 24′, trova con Quintero il palo su calcio di punizione e al 25′ la rete che riapre la partita. Purtroppo però per gli uomini di Stroppa la Juve dell’ultima settimana è una Juve diversa da quella di avvio campionato e così è Asamoah a riportare gli abruzzesi sul pianeta terra gelando l’Adriatico con una conclusione in rovesciata su un pregevole assist di tacco di Quagliarella.

    Fabio Quagliarella
    Fabio Quagliarella tripletta in Pescara-Juventus © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Siamo alla mezz’ora e partita che sembra già destinata a concludersi sul punteggio di 3-1 per gli ospiti. In realtà la fame di gol dei Campioni d’Italia trova ancora spazio al 38′ con Giovinco che servito da Quagliarella infligge il 4-1 con uno spettacolare tiro al volo. E’ dominio Juve che prima di andare negli spogliatoi vede Marchisio salvare il risultato sulla linea di porta poi è ancora Quagliarella a siglare il 5-1 con un potente destro. Curiosità tutti i gol della Juve sono entrati nello stesso angolo basso alla destra di Perin.

    Nella ripresa si assiste ai cambi di Alessio che richiama Isla per Padoin, Chiellini per Marrone e Quagliarella per Bendtner, prima però l’attaccante partenopeo decide di firmare la partita con la sua prima tripletta che arriva con uno spettaolare tiro in rovesciata da calcio d’angolo. E’ risultato finale di 6-1, un risultato che ridona fiducia e fissa a 31 il punteggio in classifica in attesa dei risultati che arriveranno oggi dagli altri campi. Sabato prossimo arriva la Lazio e la Juve dovrà fare a meno del suo regista Pirlo che, diffidato, ha rimediato un giallo un po’ severo.

    PAGELLE PESCARA-JUVENTUS

    Perin 5: una giornata nera per il giovane portiere di proprietà del Genoa che oggi compie 20 anni. Raccoglie la sfera in fondo al sacco della sua porta per ben 6 volte ma di colpe ne ha ben poche a differenza della difesa che avrebbe dovuto proteggerlo. Un compleanno amaro.

    Cascione 6.5: pericolo costante nell’area bianconera, è suo il gol che riaccende solo per qualche minuto le speranze del Pescara. Prestazione più che positiva, l’ultimo ad arrendersi.

    Quintero 6: il 19enne erede di Verratti ha i piedi buoni e lo dimostra su qualche calcio piazzato prendendo anche il palo. Tra qualche anno lo vedremo giocare in un grande club.

    Asamoah 7: un gol in rovesciata in un momento della partita favorevole al Pescara. In crescita dopo le ultime opache prestazioni.

    Quagliarella 9: è decisamente lui l’uomo partita. Firma 3 gol che gli valgono la prima tripletta in carriera e regala due assist deliziosi per Giovinco e Asamoah. Incontenibile. Con un Quagliarella così nulla è impossibile in Champions.

    Giovinco 7.5: un gol e un assist ma il bottino personale poteva essere più rotondo. La Formica Atomica fa un gran movimento lì davanti e non si risparmia mai. Dopo essersi sbloccato in Champions mercoledì arriva un’altra ottima prestazione. Ora deve dimostrare di saper convincere anche contro le big.

    PESCARA (3-5-2): Perin 5; Cosic 4.5, Capuano 4.5 (46′ Caprari 5), Bocchetti 4.5; Zanon 4.5, Nielsen 5, Cascione 6.5, Quintero 6, Modesto 4; Abbruscato 4 (64′ Vukusic 5), Jonathas 4.5 (54′ Weiss 5).
    Allenatore: Stroppa 4.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6.5, Bonucci 6.5, Chiellini 6.5 (65′ Marrone 6); Isla 6.5 (59′ Padoin 6), Vidal 7, Pirlo 7, Marchisio 7, Asamoah 7; Quagliarella 9 (68′ Bendtner 6), Giovinco 7.5.
    Allenatore: Alessio 7.

    VIDEO PESCARA-JUVENTUS 1-6

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  • La Juve a Pescara con Vucinic e Quagliarella

    La Juve a Pescara con Vucinic e Quagliarella

    La Juventus torna in campo questa sera alle 20.45 con l’intenzione di ritornare alla vittoria dopo la debacle contro l’Inter. Difendere il primato in classifica è l’obiettivo primario di Antonio Conte che come sempre pretenderà il massimo dal suo undici considerando i prossimi impegni fondamentali per la stagione bianconera: Lazio, Milan, derby per il campionato a cui bisogna aggiungere gli impegni europei con Chelsea (fondamentale per il prosieguo in coppa) e Shakhtar Donetsk.

    Lo stadio Adriatico di Pescara è pronto ad accogliere i Campioni d’Italia consapevoli che, almeno sulla carta, la formazione parte in svantaggio. E’ proprio per questo che Mister Giovanni Stroppa chiede il massimo ai suoi, tanta grinta e attenzione, anche per onorare il pubblico presente che nelle ultime uscite ha contestato il club nonostante gli abruzzesi non siano poi così messi male in classifica.
    Il tecnico abruzzese, che dovrà fare a meno di Blasi, proporrà un 3-5-2 con Perin tra i pali, difesa con Cosic, Capuano e Bocchetti mentre per il centrocampo Zanon e Modesto agiranno sulle fasce, Nielsen, Cascione e Quintero, uomo mercato e seguito attentamente anche dalla Juventus, al centro. Attacco affidato alla coppia Abbruscato-Jonathas.

    Mirko Vucinic
    Mirko Vucinic titolare in Pescara-Juventus © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    Antonio Conte invece, che ha punito Paul Pogba per essere arrivato in ritardo agli allenamenti lasciandolo a Torino, conferma il 3-5-2. Solita difesa che vede Bonucci, Barzagli e Chiellini davanti a Buffon tra i pali. Sulle fasce confermata la coppia ex Udinese Asamoah e Isla quest’ultimo in ballotaggio con Lichtsteiner, mentre la mediana è affidata a Pirlo, Marchisio e Vidal (quest’ultimo in ballottaggio con Giaccherini). In attacco torna Vucinic affiancato da Quagliarella.

    PESCARA-JUVENTUS FORMAZIONI

    PESCARA (3-5-2): Perin; Cosic, Capuano, Bocchetti; Zanon, Nielsen, Cascione, Quintero, Modesto; Abbruscato, Jonathas.
    A disp.: Pelizzoli, Balzano, Romagnoli, Soddimo, Bjarnason, Celik, Weiss, Caprari, Vukusic. All.: Stroppa
    Indisponibili: Crescenzi, Savelloni, Terlizzi, Brugman, Colucci, Blasi
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Isla, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic, Quagliarella.
    A disp.: Storari, Rubinho, Marrone, Lucio, Caceres, Lichtsteiner, Giaccherini, Matri, Bendtner, Giovinco. All.: Alessio
    Indisponibili: Pepe