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  • Atalanta, striscione offensivo contro la Gazzetta. Società in silenzio

    Atalanta, striscione offensivo contro la Gazzetta. Società in silenzio

    Giornalisti contro ultras e viceversa. In mezzo, la società Atalanta. A Bergamo è scoppiata la polemica dopo che un giornalista della Gazzetta dello Sport ha deciso di scrivere un pezzo contro il tifo atalantino, o meglio, contro il capo ultrà della curva bergamasca, tale Claudio Galimberti (detto il Bocia). La risposta della Curva nerazzurra? Uno striscione con su scritto “La Gazzetta dello Sport e dell’infamia“. Frase forte e forse eccessiva, se vista dal punto di vista esterno, probabilmente normale per una tifoseria messa sotto accusa per qualche personaggio scomodo finito sotto la lente dell’inchiesta portata avanti dal giornalista sportivo. L’Atalanta Calcio non ha preso posizioni a riguardo, scatenando ancor di più la rabbia della redazione del giornale rosa che si aspettava almeno le scuse per la frase ingiuriosa esposta dai proprio sostenitori.

    L’INIZIO – “Atalanta curva pericolosa“. Questo è stato il titolo scelto dal giornalista della Gazzetta per aprire la sua inchiesta che non dev’essere piaciuta alla tifoseria bergamasca. Il pezzo parlava del maxi processo contro alcuni componenti del tifo nerazzurro e soprattutto contro il capo ultrà, accusato di associazione per delinquere. I fatti analizzati, trattano il periodo 2006-2012, coinvolgendo altri personaggi sportivi, legati alla maglia dell’Atalanta di quel periodo. Tra questi troviamo Antonio Conte (tranquilli juventini, non è a rischio squalifica!) reo di aver mandato un messaggio solidale a Galimberti al momento della conferma del Daspo, Cristiano Doni che aveva un rapporto privilegiato con l’ultrà. Anche l’allenatore Agostinelli avrebbe avuto contatti con il tifoso, alla ricerca di una sponsorizzazione per potersi sedere sulla panchina bergamasca. Ed infine, anche tra l’ex presidente Ruggerie Galimberti ci fu uno scambio di contatti alla ricerca di un colloquio con il questore per poter far calare la repressione.

    Curva Atalanta
    Lo striscione delle polemiche © Dino Panato/Getty Images

    LA RISPOSTA ATALANTINA – Non si è fatta attendere la risposta nerazzurra con lo striscione che ha scatenato molte polemiche. La Gazzetta non ha sopportato l’accostamento dell’aggettivo infamia al proprio quotidiano, difendendo l’operato sempre professionale del proprio dipendente.

    L’ATALANTA – La società atalantina ha preferito sorvolare sull’accaduto piuttosto che prendere una posizione netta sulla vicenda. Il club nerazzurro, sempre legato al proprio pubblico, probabilmente non vorrebbe mettersi contro i propri tifosi. Questo ha suscitato l’incredulità nella redazione del “quotidiano rosa” che si aspettava un minimo di buon senso e almeno un rimprovero alla propria curva. Proprio la Gazzetta, non sazia, lancia l’ennesima provocazione. Come è potuto entrare questo striscione se non è stato autorizzato dalla Questura?

    Certo, il Bocia è indifendibile (le condanne e le denunce ricevute testimoniano la non brillantissima condotta), ma generalizzare sulla violenza di una curva per colpa di una decina di personaggi molto scomodi (tutti legati al capo ultrà) non sembra la via più corretta per condannare il calcio violento e gli atteggiamenti intimidatori. Un passo indietro da parte di tutti, probabilmente sarebbe la via più giusta.

  • Cos’ha detto Quagliarella ad Alessio? Nervi tesi in casa Juve

    Cos’ha detto Quagliarella ad Alessio? Nervi tesi in casa Juve

    Le sostituzioni, con annesso malcontento da parte di chi è costretto ad uscire anzitempo dal campo, sono una costante che si ripropone molto spesso, e che le Tv tendono sempre a sottolineare ed enfatizzare alla ricerca del particolare rivelatore che possa far trapelare dissidi e screzi all’interno dello spogliatoio. In casa Juventus, però, un simile episodio fa notizia considerando la filosofia del club bianconero in merito alla gestione delle problematiche interne orientata al vecchio adagio “i panni sporchi si lavano in casa”. Per tal motivo, l’episodio accaduto in Milan-Juventus durante la sostituzione di Fabio Quagliarella per lasciar spazio a Sebastian Giovinco ha suscitato grande meraviglia e curiosità, a tratti morbosa.

    Il “fatto” in questione è il seguente: Fabio Quagliarella viene richiamato in panchina, dopo una prestazione incolore condizionata dal rendimento insufficiente di tutta la squadra, esce dal campo visibilmente contrariato, con il capo chino. Prima di raggiunge la panchina, indossa il giubotto nero, e nella sua camminata lenta e rabbiosa, alza il bavero del piumino fino a coprire la bocca e volge la testa in direzione di Angelo Alessio, che si trova in piedi con lo sguardo volto verso il campo. Questo è ciò che le immagini hanno permesso di scrutare ma, a ben guardare, proprio nel momento in cui Quagliarella alza il bavero del giubotto, l’attaccante napoletano rivolge qualche parola all’indirizzo del vice di Conte e, a giudicare dalla mimica facciale, l’ umore del calciatore non è dei migliori, giusto per usare un eufemismo.

    Fabio Quagliarella contrariato dopo la sostituzione in Milan-Juventus
    Fabio Quagliarella contrariato dopo la sostituzione in Milan-Juventus | © Marco Luzzani/Getty Images

    Ovviamente non è dato sapere quali siano state le parole pronunciate da Quagliarella, ma ciò che appare con certezza è il suo nervosismo per una sostituzione che non ha digerito, forse anche a causa della frustrazione per non aver potuto incidere sulla gara a causa di una prestazione complessivamente molto opaca. Quel che pare molto probabile, è che le parole pronunciate da Quagliarella siano state l’espressione di un malcontento per aver dovuto lasciare il campo, sentendosi nuovamente “in discussione”.

    Tuttavia, a tal proposito, è necessario focalizzare l’attenzione sulle parole dello stesso attaccante napoletano nel post gara del match contro il Chelsea di martedì scorso, quando Conte lo ha schierato titolare e lui ha realizzato la rete del 2-0 contro i blues: complice l’euforia per la vittoria e la soddisfazione per la rete personale, Quagliarella aveva svelato un significativo retroscena che riguardava proprio le gerarchie ed i meccanismi di scelta del parco attaccanti bianconero, sottolineando la chiarezza adoperata da mister Antonio Conte fin dal ritiro estivo, preparando la squadra al fatto che in attacco non ci sono inamovibili e che tutti “gireranno”, come si usa dire in gergo calcistico. Per tal motivo, è chiaro che Fabio Quagliarella, così come tutti gli altri componenti del reparto offensivo della Juventus, sia ben conscio del fatto che il posto “fisso” non può essergli garantito e, dunque, la sua reazione di ieri è frutto di un malessere connesso a tale consapevolezza, un modo per rimarcare: “perchè devo uscire io e non qualcun’altro?” 

    Nel post gara Angelo Alessio ha cercato di minimizzare l’accaduto, affermando di “esser stato concentrato alle dinamiche di gioco e di non aver sentito cos’abbia detto Quagliarella. Questo, naturalmente, rientra nell’impostazione bianconera orientata a risolvere le problematiche al riparo da occhi ed orecchie indiscrete ma, con tutta probabilità, alla ripresa degli allenamenti la questione verrà affrontata direttamente da mister Conte che non avrà affatto gradito perchè la disciplina e l’autocontrollo sono per lui un requisito fondamentale. Ma il nervosismo di Quagliarella ed il presunto battibecco Marchisio-Bonucci, con il centrocampista che accusa il difensore dicendogli “stiamo perdendo per colpa tua”, sono segnali che il mister bianconero deve analizzare con molta attenzione prima che l’unione di intenti della squadra venga compromessa.

  • Milan-Juventus, la notte delle stelle. Vucinic contro El Shaarawy

    Milan-Juventus, la notte delle stelle. Vucinic contro El Shaarawy

    La notte delle stelle, la notte dei rimpianti, la notte dei riscatti: a San Siro c’è Milan-Juventus, posticipo serale della 14 giornata di Serie A. Fino ai primi giorni di luglio si sarebbe parlato di Milan-Juventus come l’ennesima sfida scudetto tra le due protagoniste principali della passata stagione. Adesso invece, dopo la burrascosa estate vissuta a Milanello, il match di questa sera diventa classifica alla mano discretamente anonimo. C’è un Milan voglioso di riconquistare la sua perduta fama, dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League e la seconda visita presidenziale nel giro di dieci giorni. Dall’altra c’è la Juventus, la stessa squadra capace di ammazzare il campionato lo scorso anno senza perdere neanche una partita. Il campo confermerà quanto già detto dai numeri?

    SORPRESA ROBINHO – Allegri ripropone anche per stasera il modulo visto nelle ultime due partite giocate dai rossoneri (Napoli, Anderlecht), dove il Milan ha conquistato 4 punti senza dubbio importanti, sia sotto il profilo psicologico (San Paolo), sia per l’aspetto sportivo-finanziario (Bruxelles). In attacco il capocannoniere della Serie A El Shaarawy sarà aiutato da Robinho e Boateng. Sorprendente la scelta dal primo minuto del brasiliano, autore dell’assist decisivo per El Shaarawy in occasione della seconda rete contro il Napoli. Binho è stato sponsorizzato dallo stesso presidente Berlusconi durante la visita di ieri a Milanello. Dopo aver parlato di Guardiola, evidentemente il numero uno di Via Turati ha usato argomenti altrettanto convincenti per la scelta del numero 7 rossonero. A centrocampo salvo sorprese Montolivo giocherà centrale tra Nocerino e De Jong, quest’ultimo apparso in ripresa nelle ultime uscite giocando come mediano di rottura. In difesa Allegri recupera Mexes e Constant dopo i problemi accusati nella trasferta belga. Tutto confermato quindi nel reparto arretrato, dove De Sciglio e Yepes (preferito ad Acerbi) insieme ad Abbiati cercheranno di fermare le offensive degli ospiti.

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    Il bianconero Vucinic, una delle tante stelle di Milan-Juventus | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    GIOVINCO INSIEME A VUCINIC – Ormai siamo abituati al rebus che accompagna la Juventus negli immediati pre-partita di Serie A e adesso anche d’Europa. Per il match contro il Milan Conte ha scelto Giovinco come compagno del montenegrino Vucinic. Per il resto non ci sono grandi variazioni di rilievo, se non la defezione di Chiellini in difesa, fermato da una leggera contrattura. Al posto del livornese scenderà in campo Caceres. L’uruguaiano ha già dimostrato di saper fare male nella scorsa stagione, quando un suo gol regalò il successo a San Siro agli uomini di Conte nella semifinale d’andata di Coppa Italia. A centrocampo i soliti noti, Vidal-Pirlo-Marchisio, chiamati a dominare la zona nevralgica del terreno di gioco. Per l’ex Pirlo quello di oggi sarà il quinto confronto con i rossoneri dopo esser arrivato a Vinovo la scorsa estate. Bilancio più che positivo per il bresciano, con una vittoria e tre pareggi complessivi.

    LA VARIABILE – Quando in campo scendono due squadre come Milan e Juventus l’attenzione ai dettagli deve essere fondamentale. E siccome siamo in Italia, la variabile impazzita del match potrebbe essere Nicola Rizzoli, l’arbitro designato da Braschi per dirigere Milan-Juventus. Hai visto mai che…

    Probabili formazioni Milan-Juventus (25-11-2012)
    Milan (4-3-3): Abbiati, De Sciglio, Yepes, Mexes, Constant, Montolivo, De Jong, Nocerino, Boateng, El Shaarawy, Pazzini.
    Juventus (3-5-2): Buffon, Bonucci, Barzagli, Caceres, Asamoah, Isla, Pirlo, Vidal, Marchisio, Vucinic, Giovinco.

    Federico Pisanu

  • Il Milan ospita la Juventus, quanto è lontano il gol di Muntari…

    Il Milan ospita la Juventus, quanto è lontano il gol di Muntari…

    Milan-Juventus non vale lo scudetto, almeno per ora, ma da sempre è la partita più affascinante in Italia. La rivalità è forte ma non tanto da essere paragonata a quella delle sfide tra i bianconeri ed i nerazzurri, nè fra i cugini milanesi; è un dualismo che non poggia su ragioni “ideali” – geografiche, politiche, culturali – bensì sui numeri poichè sono le squadre più titolate in Italia, perchè hanno il maggior numero di tifosi e simpatizzanti, perchè hanno condiviso negli anni calciatori ed allenatori sull’asse Milano-Torino, da Inzaghi a Pirlo, Zambrotta e Davids, da Ancelotti a Capello solo per citare alcuni esempi significativi.

    Si sono incontrate nella notte di Manchester 2003, finale di Champions League, ed il Milan ha dimostrato, fino all’ultimo calcio di rigore, la sua superiore vocazione europea; si sono incontrate negli scontri scudetto dei successivi campionati, e la Juventus “in forze” ha mostrato la sua dominanza in Italia: l’ultimo precedente in ordine cronologico è quello passato alla storia per il gol annullato a Muntari, un grossolano errore arbitrale che ha condizionato l’esito di quella gara ma che non può offuscare o scalfire il cammino nello scorso campionato della squadra di Conte.

    Quest’anno, Milan-Juventus arriva un po’ in sordina, a passi silenziosi, dopo la settimana degli scintillii Europei, in cui le energie delle due squadre sono state incentrare – rispettivamente – su Chelsea ed Anderlecht, per conquistare punti importanti in chiave qualificazione: il Milan ha già centrato matematicamente l’obiettivo, la Juventus è ad un passo dal farlo poichè le manca un punto da ottenere contro lo Shakhtar. Il Milan utilizza la Champions come “habitat naturale” in cui dar sfogo alle proprie difficoltà di campionato, la Juventus considera la Champions League come un completamento del proprio percorso di crescita, come un rafforzamento del proprio cammino in campionato per testare le proprie potenzialità.

    Due approcci diversi all’Europa, due approcci diversi al campionato: la Juventus giunge a San Siro da capolista, con quattro punti di vantaggio sulla prima inseguitrice, il Milan galleggia a metà classifica, con 15 punti all’attivo a fronte dei 32 della Juventus. La classifica non permette, dunque, di poter considerare questa sfida come uno scontro diretto, ma il Milan appare in crescita ed ha ritrovato fiducia nelle ultime uscite, forse anche grazie al conforto del suo ritrovato presidente Berlusconi, che prima della gara con il Napoli al San Paolo ha fatto visita alla squadra per caricarla, e ripeterà la visita a Milanello nella speranza di sortire i giusti effetti psicologici e motivazionali. La Juventus è un collettivo in cui il presidente Andrea Agnelli non ha bisogno di caricare i calciatori (a questo pensa mister Conte, ndr) ma parla nei momenti in cui è necessario difendere le battaglie della società, senza paura di inviare frecciatine agli avversari.

    Milan-Juventus, tematiche diverse rispetto allo scorso campionato
    Milan-Juventus, tematiche diverse rispetto allo scorso campionato | © Dino Panato/Getty Images

    Il Milan punta sul suo gioiellino  Stephan El Shaarawy, attaccante dimostratosi finora infallibile aldilà di ogni più rosea aspettativa rossonera; la Juventus è alla ricerca della miglior coppia d’attacco, con Quagliarella che segna e scalpita, Vucinic che cerca la miglior forma dopo gli acciacchi delle scorse settimane, e Giovinco che vuol dimostrare il suo valore nel realizzare “gol decisivi”, quando la gara è ancora bloccata.

    Milan-Juventus sarà la serata del secondo ritorno di Andrea Pirlo a San Siro, laddove – nonostante la barba – lo riconosceranno di sicuro molto bene, ma sarà soprattutto un importante banco di prova per l’acciaccata difesa bianconera, con Chiellini che proverà a stringere i denti dopo l’infortunio di Champions, e Bonucci influenzato. Nel Milan, invece, la “non novità” è che mancherà Pato per trauma alla coscia sinistra ed, oltre a lui, Massimo Ambrosini a centrocampo, che con tutta probabilità non riuscirà a recuperare.

    Interpreti a parte, però, domenica sera le luci di San Siro illumineranno un grande Milan-Juventus, all’altezza del fascino di questa sfida.

  • Inaugurazione Corso Scirea, Antonio Conte elogia la Juve

    Inaugurazione Corso Scirea, Antonio Conte elogia la Juve

    Dopo la serata speciale della vittoria della Juventus contro il Chelsea, la giornata speciale a tinte bianconere, dedicata all’indimenticabile capitano Gaetano Scirea, in cui la Juventus gli ha reso omaggio dedicandogli la strada sulla quale si affaccia la “sua casa”, ossia lo Juventus Stadium, rinominandola da Corso Grande Torino a Corso Gaetano Scirea, con una toccante cerimonia svoltasi a partire dalle 14,30 alla presenza di molti rappresentanti del club, di ieri e di oggi. Dallo storico presidente Giampiero Boniperti a Roberto Bettega, passando per il presidente di oggi Andrea Agnelli ed il direttore generale Beppe Marotta, e naturalmente la famiglia di Scirea, rappresentata dalla signora Mariella ed dal figlio Riccardo, ma anche il capitano bianconero Gianluigi Buffon ed il mister Antonio Conte.

    L’analisi di Antonio Conte – Proprio il tecnico salentino, a margine della cerimonia, è stato intercettato da alcuni giornalisti ed è ritornato a parlare ai microfoni dopo tre mesi, ossia dal 23 Agosto, ricordando la figura di Gaetano Scirea: Antonio Conte ha il rammarico di non averlo conosciuto di persona, “penso di essermi perso molto a livello umano”, ma è felice di lavorare quotidianamente con suo figlio Riccardo – che è un suo collaboratore – e di incontrare spesso la signora Mariella.

    Inoltre, mister Antonio Conte ha analizzato in poche battute la notte magica di Champions League, esprimendo la sua soddisfazione per ciò che la squadra ha dimostrato in campo, evidenziando le sue potenzialità a dispetto di chi dubitava della sua competitività in Europa, dando delle risposte importanti. Con il consueto pragmatismo, però, Antonio Conte ha subito ricordato ai microfoni di Sky che la qualificazione agli ottavi è ad un passo, “ma dobbiamo ancora raggiungerla”, concludendo il breve intervento con un auspicio, dal quale trapela tutta la fame di cui spesso ha fatto menzione: “ci auguriamo che la miglior Juve debba ancora arrivare”, precisando che la vittoria ottenuta ieri deve essere uno stimolo per migliorare ancora di più e concentrarsi sull’immediato futuro, ossia la gara di campionato con il Milan che “è una squadra forte, non in lotta per lo scudetto ma con una rosa per poter tornare in corsa”.

    Antonio Conte torna a parlare ed elogia la Juve
    Antonio Conte torna a parlare ed elogia la Juve | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Il ricordo di Andrea Agnelli – Oltre ai temi di attualità sportiva che spesso rubano la scena, la cerimonia odierna è stata soprattutto incentrata sul ricordo di un grande uomo, scomparso tragicamente a causa di un incidente stradale in Polonia nel 1989 e che, anche a ventitrè anni di distanza, ha lasciato un grande vuoto in coloro che lo hanno amato sia nella sua veste privata che in quella pubblica di calciatore. In questo senso si è espresso il presidente Andrea Agnelli, evocando la “trasversalità” di Scirea, essendo un personaggio in grado di “abbracciare simbolicamente tutti gli juventini e tutti gli avversari”. Andrea Agnelli ha, poi, proseguito il suo intervento con il proprio ricordo personale di Gaetano Scirea, considerando che all’epoca della sua scomparsa, quel 3 Settembre 1989, il presidente bianconero era un ragazzino di 14 anni ed apprese dalla televisione, guardando la Domenica Sportiva, quella notizia così tragica che lo lasciò incredulo: “incredulità perchè Gaetano era per me il simbolo del calciatore, un esempio da seguire”.

    Un campione assoluto agli occhi del giovane Andrea, un “uomo che ci manca” agli occhi dell’attuale presidente della Juventus, ma anche un’icona fondamentale di cui la Juventus si riappropria intitolandogli la strada in prossimità del suo stadio e permettendogli, almeno idealmente, di tornare a casa. Parallelamente, il prossimo 29 Novembre, il Toro farà lo stesso ed intitolerà al Grande Torino la strada in prossimità dello Stadio Olimpico, proprio in corrispondenza della Torre Maratona dell’impianto: “così ognuno può vivere e godere dei propri simboli”. A tal proposito, da sottolineare il lapsus (probabilmente voluto) del presidente Agnelli, che ha precisato come, nel panorama del calcio italiano, solo la Juventus ed il Grande Toro siano riuscite a vincere cinque scudetti consecutivi: non includendo all’appello l’Inter, per la quale uno dei cinque tricolori consecutivi è stato assegnato a tavolino.

  • Dentro o fuori Juventus-Chelsea le formazioni

    Dentro o fuori Juventus-Chelsea le formazioni

    Tutto in una notte: la Juventus si gioca l’accesso agli ottavi di Champions League contro il Chelsea questa sera alle 20:45 in un partita dove non bisognerà fare calcoli poichè l’unico risultato disponibile, che permetterebbe alla squadra di Antonio Conte di sperare nel passaggio del turno, è la vittoria. I bianconeri, reduci dal pareggio casalingo di sabato contro la Lazio nonostante una grandissima prestazione nella quale è mancato solo il gol, vogliono dimostrare di essere in un ottimo stato di forma e cercheranno di annullare il potenziale offensivo dei Blues che dispongono di trequartisti super come Mata, Oscar e Hazard. Il leit motiv della Juventus sarà attaccare fin dal primo minuto per scardinare la difesa londinese alla ricerca dei gol che permetterebbero a Buffon e compagni di ottenere una vittoria fondamentale per le sorti del gruppo E, ma allo stesso tempo sarà necessario difendersi ogniqualvolta  i temibili registi della fomrazione di Di Matteo proveranno ad andare a rete.

    Nella conferenza stampa di ieri l’allenatore in seconda Angelo Alessio ha predicato calma e concentrazione per un partita da dentro o fuori che molto probabilmente pregiudicherà gran parte della stagione: il passaggio del turno, oltre ad andare avanti nella competizione più prestigiosa d’Europa, porterebbe un ritorno economico essenziale per le finanze del club, e sul campo la Juventus vuole dimostrare che in Champions può ritagliarsi un ruolo importante, giocandosi una fetta di stagione proprio contro i detentori della trofeo.

    Mirko Vucinic
    Mirko Vucinic | © ADRIAN DENNIS / Getty Images

    Il dubbio amletico che afflige Conte in queste ore è se impiegare o meno Mirko Vucinic, reduce da una brutta influenza che lo ha reso indisponibile per due settimane saltando oltretutto le sfide contro Nordsjaelland, Pescara e Lazio. In caso di forfait il tecnico leccese opterà per l’utilizzo dal primo minuto della coppia Giovinco-Quagliarella, ma l’allenamento sostenuto ieri dal montenegrino fa pensare ad un suo impiego fin dalle battute iniziali. Per il resto squadra confermata con Buffon tra i pali, Barzagli, Bonucci e Chiellini sulla linea difensiva, il probabile ritorno di Lichtsteiner sulla corsia destra dopo le ultime uscite non certo convincenti, Vidal, Pirlo (assente contro la Lazio per squalifica), Marchisio e Asamoah sul lato sinistro, coppia d’attacco formata da Vucinic e Quagliarella. Fondamentale sarà l’approccio al match dei giocatori chiave della squadra bianconera, in primis Pirlo, a cui saranno affidate le chiavi del centrocampo, e gli inserimenti di Vidal e Marchisio, vero punto forte della Juve targata Conte.

    Nel Chelsea mancherà l’infortunato John Terry, assenza indubbiamente pesante nelle file degli inglesi, ma Di Matteo può contare sulla fisicità di Gary Cahill al fianco di David Luiz a protezione del portiere Cech. A destra ci sarà Ivanovic e a sinistra Ashley Cole, mentre i due mediani alle spalle dei tre trequartisti dei blues saranno Ramires e John Obi Mikel. Mata, Oscar e Hazard saranno a supporto dell’unica punta Fernando Torres, altro spauracchio per la difesa bianconera che dovrà limitare gli attacchi degli avversari non commettendo sbavature. Al Chelsea andranno bene 2 risultati su 3, alla Juventus serve solo vincere per ipotecare il passaggio del turno che dovrà comunque ottenere nell’ultima sfida di Donetsk contro lo Shaktar.

    JUVENTUS-CHELSEA  PROBABILI FORMAZIONI

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic, Quagliarella.
    A disp.: Storari, Lucio, Caceres, Giaccherini, Pogba, Giovinco, Matri.

    Chelsea (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, Cahill, David Luiz, Cole; Ramires, Mikel; Mata, Oscar, Hazard; Torres.
    A disp.: Turnbull, Azpilicueta, Marin, Romeu, Bertrand, Sturridge, Moses.

  • Juventus, allarme Vucinic. Probabile il forfait contro il Chelsea

    Juventus, allarme Vucinic. Probabile il forfait contro il Chelsea

    Il pareggio interno a reti inviolate contro la Lazio avrebbe potuto far cambiare gli equilibri in vetta al campionato ma così non è stato: ha pareggiato la Juventus, l’hanno seguita Napoli ed Inter e solo la Fiorentina ha compiuto un importante balzo in avanti. Ma, anche se il vantaggio in classifica è rimasto immutato, la Juventus ha l’obbligo di analizzare con attenzione il principale problema emerso nel match di sabato contro i biancocelesti. Un problema che si ripropone e che, dunque, non è affatto una novità: il gol. Ecco perchè la Juventus, ora come non mai, proverà a far di tutto per mandare in campo Mirko Vucinic, che sta provando a smaltire l’ennesimo attacco influenzale che lo ha colpito e costretto a saltare la gara con la Lazio.

    La difficoltà sotto porta per i bianconeri è un dato di fatto, anche se nelle ultime uscite era stata mascherata dalla goleada ai danesi del Nordsjaelland in Champions League e dalle sei reti al Pescara in campionato. Contro la solida difesa laziale ed la super prestazione di Marchetti, invece, la Juventus non è riuscita a concretizzare nessuna delle occasioni create, e la palla-gol più clamorosa è stata quella capitata a Leonardo Bonucci, che ha centrato la traversa: il gol, però, non è e non dev’essere il suo mestiere.

    Il ritorno di Mirko Vucinic avrebbe una grande importanza proprio nel momento topico, e mister Conte vorrebbe affidarsi a lui per provare a mettere in difficoltà la difesa dei blues di Di Matteo: il condizionale, però, è più che una necessità proprio perchè nella seduta defaticante di ieri, il montenegrino non si è allenato pur essendo presente al centro di Vinovo, sempre a causa dei postumi influenzali che lo hanno non poco debilitato. Martedì sera, se le condizioni fisiche glielo consentiranno, proverà a stringere i denti per essere in campo soprattutto in virtù dell’importanza del match che, già a Novembre, potrebbe valere un’intera stagione.

    Vucinic ancora in dubbio per il Chelsea a causa dei postumi dell'influenza
    Vucinic ancora in dubbio per il Chelsea a causa dei postumi dell’influenza | ©GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    L’arma Vucinic avrebbe un peso specifico non trascurabile, essendo il montenegrino l’unico uomo offensivo bianconero capace di far reparto, di risolvere il match in qualunque momento con una giocata, con un colpo di genio. Inoltre, la sua presenza sarebbe fondamentale anche per un’altra ragione, non trascurabile: Mirko Vucinic, fra Roma e Juventus, ha al suo attivo dodici reti in Champions League, mentre gli altri componenti dell’attacco bianconero  non hanno esperienza internazionale. Fabio Quagliarella ha esordito in Champions proprio in questa stagione, anche se è andato a segno proprio nella gara d’andata nella tana dei blues, a Stamford Bridge. Così come Quagliarella, anche Alessandro Matri ha fatto il suo debutto in questa stagione nella Coppa dalle grandi orecchie, mentre Sebastian Giovinco aveva già esordito in Champions prima dell’esperienza di Parma, collezionando, però, soltanto una rete, segnata proprio nell’ultima contro il Nordsjaelland e confermando anche in Europa la tendenza a “non segnare reti decisive”, riuscendo ad essere concreto  soltanto quando la squadra è già in vantaggio di almeno due gol.

    Alla luce di tali aspetti, contro i campioni d’Europa in carica il fattore “esperienza” potrebbe essere determinante e, declinandolo in riferimento al reparto d’attacco della Juventus, dev’essere inteso come sinonimo di capacità di concludere positivamente le azioni che la squadra riesce a creare.

    Tuttavia, nell’ipotesi in cui Vucinic non dovesse essere “arruolabile”, la coppia d’attacco sarà necessariamente formata proprio da Quagliarella e Giovinco, che mister Conte considera titolare nonostante il pubblico dello Stadium ha più volte dimostrato di non condividere affatto tale scelta.

    Ma, indipendentemente dalle possibili combinazioni degli interpreti in attacco, l’imperativo per la Juventus è quello di esser concreta: in Europa gli errori di misura si pagano a caro prezzo.

  • Juventus-Lazio 0-0. Allo Stadium i bianconeri sbattono su Marchetti

    Juventus-Lazio 0-0. Allo Stadium i bianconeri sbattono su Marchetti

    La Juve sbatte su Marchetti. Finisce 0-0 il primo anticipo della tredicesima giornata di Serie A con i bianconeri che sono riusciti a sfondare il muro eretto dalla Lazio, grazie soprattutto alle grandi parate del portiere ospite e alla traversa che ha fermato un tiro ravvicinato di Bonucci. E adesso l’Inter potrebbe rifarsi sotto riaprendo ancor di più un campionato ricco di sorprese che vede cosi la Juve senza vittorie nel proprio stadio da due turni.

    Nonostante le pesanti assenze di Vucinic e Pirlo la squadra di Conte domina in lungo e largo con un predominio territoriale piuttosto marcato, ma è mancata la classica zampata vincente. Merito come detto di Marchetti ma demerito anche di Giovinco il quale fa tutto bene sino alla conclusione in porta, mentre Quagliarella si è preso una serata di vacanza. La difesa non ha mai rischiato nulla tanto che Buffon non è stato mai impegnato mentre in mezzo al campo Vidal si è dimostrato il solito tuttofare.

    Ma non è bastato. Perché la Lazio ha stretto i denti, qualche volta ha anche rischiato, ma ha incassato quel che punto che cercava. Conquistarne tre, oggettivamente, era impossibile, visto che in mezzo al campo Hernanes e Candreva hanno deluso ampiamente mentre Klose ha cercato di imitare quanto fatto da Quagliarella dall’altro lato. Riuscendoci. Che sia una sfida a senso unico lo si capisce già delle prime battute visto che la Lazio non esce dal proprio guscio. Ci prova inizialmente Quagliarella, ma non ha fortuna. Le palle gol più nitide però sono quelle che capitano a Giovinco: due agganci superlativi in area di rigore ma due conclusioni inguardabili a due passi da Marchetti. Intanto la Lazio perde Dias per infortunio: al suo posto Ciani.

    Nulla cambia nella ripresa quando la spinta della Juve produce il massimo sforzo: Marchetti continua la sua serata da eroe con una grande parata su una deviazione ravvicinata di Quagliarella. Matri e il redivivo Pepe provano a dare la scossa ma la Juve produce un’altra chance degna di nota sugli sviluppi di un corner con Bonucci, ma stavolta è la traversa a dire di no ai bianconeri. Finisce cosi a reti bianche.

    Lazio
    Lazio | © Paolo Bruno/Getty Images

    Le pagelle di Juventus-Lazio
    Bonucci 6,5: Gioca da regista arretrato affiancandosi in più di una circostanza a Pogba. Sfortunato quando centra la traversa su calcio d’angolo.
    Vidal 7: Il solito leone in mezzo al campo. Sradica un’infinità di palloni agli avversari e non molla nemmeno per un istante.
    Giovinco 6: Fa tutto molto bene fino alla cosa più importante: la conclusione finale. Un handicap questo che gli rovina una prestazione comunque sufficiente.
    Marchetti 8: Una giornata da incorniciare. Interventi decisivi a più non posso e Lazio che resta a galla grazie alle sue parate.
    Biava 7: Il leader della difesa biancoceleste. Onnipresente non molla mai un centimetro e poche volte si lascia sorprendere.
    Klose 5: Spettatore non pagante. Dalle parti sue non arriva un pallone manco a pagarlo.

    Il tabellino di Juventus-Lazio:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon sv; Barzagli 6,5, Bonucci 6,5, Chiellini 6; Isla 6 (24′ st Pepe 6), Vidal 7, Pogba 6 (38′ st Bendtner sv), Marchisio 6, Asamoah 6; Giovinco 6, Quagliarella 5,5 (21′ st. Matri 5,5). In panchina: Storari, Rubinho, Lucio, Lichtsteiner, Caceres, De Ceglie, Giaccherini, Marrone, Padoin. Allenatore: Alessio 6
    LAZIO (4-1-4-1): Marchetti 8; Konko 6, Biava 7, Dias sv (19′ Ciani 6,5), Radu 6; Ledesma 5; Candreva 5,5, Brocchi 5 (12′ st. Ederson 6), Hernanes 5, Gonzalez 5; Klose 5 (35′ st Kozak sv).In panchina: Bizzarri, Carrizo, Cana, Cavanda, Stankevicius, Onazi, Zarate, Floccari, Rocchi. Allenatore: Petkovic 5,5

    Le video immagini di Juventus-Lazio
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  • Juve-Lazio, Vucinic ko gioca Giovinco. Pogba vice Pirlo

    Juve-Lazio, Vucinic ko gioca Giovinco. Pogba vice Pirlo

    La Juventus per tornare a vincere allo Stadium e mantenere il vantaggio su Inter e Napoli, la Lazio per continuare il magic moment cominciato con il derby e proseguire nella lotta per un posto in Europa. Grandi motivazioni per entrambe le squadre dunque in vista del posticipo delle 18. Antonio Conte non vuole cali di tensione dei suoi tanto che non ricorrerà al turn over nonostante l’impegno di martedì contro il Chelsea schierando la migliore formazione possibile contro una Lazio imprevedibile e che potrebbe dare filo da torcere ai bianconeri.

    Due assenze, pesanti, per parte, con i torinesi che si presentano all’appuntamento senza lo squalificato Pirlo e l’influenzato Vucinic. Per il montenegrino è la seconda volta in poche settimane che deve dare forfait per lo stesso motivo.  Tornerà, ma partirà dalla panchina, Pepe, lo scorso anno decisivo nella sfida che di fatto lancio la Juventus verso la conquista dello scudetto.  Titolari invece Pogba e Quagliarella, il quale cosi giocherà in avanti con Giovinco. Sulla destra invece Isla la spunta ancora una volta su Lichtsteiner . Dall’altro lato Petkovic, il quale opterà per un 4-5-1 con Klose unica punta, deve fare a meno del capitano Mauri e dell’esterno Lulic, entrambi squalificati. Al posto del giocatore bosniaco spazio a Radu mentre in mezzo al campo dovrebbe agire l’esperto Brocchi. Per il resto squadra confermata con Hernanes e Candreva che in mezzo al campo dovranno dare quella marcia in più che serve ai biancocelesti.

    sebastian giovinco | ©Claudio Villa/Getty Images

    Le probabili formazioni di Juventus-Lazio:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Isla, Vidal, Pogba, Marchisio, Asamoah; Giovinco, Quagliarella. In panchina: Storari, Rubinho, Lucio, Lichtsteiner, Caceres, De Ceglie, Giaccherini, Marrone, Padoin, Pepe, Matri, Bendtner. Allenatore: Alessio

    LAZIO (4-5-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Candreva, Brocchi, Hernanes, Ledesma, Gonzalez; Klose. In panchina: Bizzarri, Carrizo, Ciani, Cana, Cavanda, Ederson, Stankevicius, Onazi, Zarate, Floccari, Kozak, Rocchi. Allenatore: Petkovic

     

  • Consigli Fantacalcio 2012-2013 13 giornata

    Consigli Fantacalcio 2012-2013 13 giornata

    Ciao a tutti ragazzi, tredicesima giornata di serie A che avrà il suo interesse maggiore nei due anticipi del sabato dove la Juventus ospiterà la Lazio dei miracoli di Vlado Petkovic ed il Napoli che tenterà di affondare il colpo di grazia ad un Milan che appare sempre più in crisi.

    Consigli Fantacalcio giornata 13 guida alla formazione
    Detto dei due anticipi di sabato, anche la domenica offre importanti spunti d’interesse con l’Inter che dovrà assolutamente riscattarsi in casa contro il Cagliari dopo la sconfitta di Bergamo e la bella Fiorentina di Montella che ospiterà proprio i nerazzurri guidati da mister Colantuono.

    Juventus-Lazio sabato ore 18:00
    Come al solito Antonio Conte non ha fatto trapelare nulla durante la settimana ma prevediamo una coppa d’attacco bianconera formata da Vucinic e Quagliarella e con Pogba in mediana a causa dell’assenza di Pirlo. Importanti assenze anche fra gli ospiti, con Mauri e Lulic squalificati, consigliamo di dare un turno di riposo alla retroguardia e di schierare esclusivamente Klose, Hernanes e Candreva.

    Napoli-Milan sabato ore 20:45
    la banda rossonera affronterà un Napoli decisamente euforico dopo le due rimonte consecutive contro Dnipro e Genoa. Cavani e Hamsik restano in uno stato di grazia mostruoso e giochiamoci anche la carta Insigne. Nel Milan diamo un ultima occasione a Boateng mentre è da inserire assolutamente Bojan oltre all’immancabile Faraone.

    Bologna-Palermo  domenica ore 15:00
    Partita molto importante per ambedue le compagini in campo, i rossoblù devono invertire il trend negativo e si affidano alla solita coppia DiamantiGilardino ma occhio anche al rientro di Morleo, alle incursioni di Taider e a Manolo Gabbiadini. Fra i rosanero consigliamo ovviamente Brienza e Dybala con Santiago Garcia ed Ilicic sugli scudi.

    Inter-Cagliari domenica ore 15:00
    Inter esplosiva in avanti con il trio CassanoMilitoPalacio, puntiamo anche su Nagatomo e sull’immancabile Cambiasso. Fra gli ospiti lasciamo a riposo tutto il reparto difensivo ma non rinunciamo a Cossu, Pinilla e Sau.

    Catania-Chievo ore 15:00
    Padroni di casa che non hanno segnato nella scorsa giornata, una rarità, spazio a Gomez e Marchese con Legrottaglie possibile bonus. Nel Chievo occhio a Luciano, Thereau ed alla possibile sorpresa Vacek

    Fiorentina-Atalanta ore 15:00
    A dispetto della solidità della formazione viola, ci aspettiamo tanti bonus e quindi lasciamo a riposo i rispettivi reparti difensivi con l’unica eccezione rappresentata da Pasqual e Rodriguez. Inseriamo tutti i giocatori offensivi delle rispettive squadre.

    Paul Pogba
    Paul Pogba, titolare contro la Lazio ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Siena-Pescara ore 15:00
    Non prevediamo tanti gol nonostante la difesa allegra del Pescara ma non rinunciamo ad Angelo, Rosina e Calaiò. Fra gli ospiti impossibile fare a meno del piede sinistro di Quintero oltre al ceco Weiss con la possibile sorpresa rappresentata da Nielsen.

    Udinese-Parma ore 15:00
    Partita indecifrabile con le due formazioni decisamente in palla e decise a raccogliere il bottino pieno. Dusan Basta ha recuperato dall’infortunio, occhio ad Allan oltre che a Totò Di Natale ed al primo possibile gol di Armero. Nel Parma dentro Rosi, Marchionni ed Amauri ed a riposo tutti gli altri.

    Sampdoria-Genoa domenica ore 20:45
    Derby della Lanterna che definire decisivo per le sorti future delle due squadre è dir poco. Possibili molti cartellini e qualche espulso, Sampdoria praticamente senza attacco e quindi preferiamo l’inserimento di Borriello ed Immobile.

    Roma-Torino lunedì ore 20:45
    Solito nauseante discorso per quanto riguarda la formazione giallorossa, inserite tutti i giocatori dalla mediana in su e mandate in tribuna tutti gli altri. Nel Torino spazio a tutti gli attaccanti con Rolando Bianchi in pole.