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  • Possibili avversarie Juve agli ottavi di Champions League

    Possibili avversarie Juve agli ottavi di Champions League

    Finale col botto. La Juventus  infatti espugna la Donbass Arena di Donetsk grazie ad un’autorete del difensore Kucher, conquistando così a sorpresa il primo posto del girone E davanti agli stessi ucraini di Mircea Lucescu. Miglior regalo il vice Alessio non poteva fare ad Antonio Conte, ormai pronto a riprendersi il proprio posto sulla panchina bianconera dopo aver scontato la squalifica per le note vicende del calcioscommesse. La vittoria di ieri in Ucraina consente infatti alla Juventus di guardare al sorteggio di Nyon del prossimo 20 dicembre con relativo ottimismo, dal momento che squadre come Barcellona e Manchester United sono state abilmente evitate negli ultimi novanta minuti del girone. Scopriamo adesso le possibili avversarie Juve agli ottavi di Champions.

    INTERMEDIE– Tra le insidie maggiori per la Juventus figurano i Gunners di Wenger e il Porto, piazzatosi al secondo posto nel girone A dopo la sconfitta subita al Parco dei Principi martedì. Delle due più pericolosi i portoghesi, con l’Arsenal che anche in Premier sta mostrando chiaramente tutti i suoi limiti per la partenza di Van Persie in estate.

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    La gioia dei calciatori della Juventus alla Donbass Arena. Adesso gli ottavi | ©SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    ABBORDABILI – Squadre sulla carta nettamente inferiori rispetto alla Juve sono invece Valencia, Galatasaray e Celtic. Forse proprio gli scozzesi potrebbero in ogni caso rappresentare una mina vagante durante il prossimo sorteggio di Champions, unica formazione fin qui in grado di battere il Barcellona di Vilanova.

    ALLARME ROSSO – C’è infine il Real Madrid, piazzatosi al secondo posto dietro il Dortmund nel girone D, quello che ha visto anche l’esclusione del Manchester City. La squadra di Josè Mourinho è ad oggi il pericolo numero uno non soltanto per la Juve ma per qualunque squadra che abbia conquistato il primo posto nel proprio raggruppamento.

    IN CONCLUSIONE – Ricapitolando quindi le possibili avversarie Juve agli ottavi di Champions League saranno Porto, Arsenal, Real Madrid, Valencia, Celtic e Galatasaray.

  • Juventus a Donetsk per la notte della verità

    Juventus a Donetsk per la notte della verità

    Dentro o fuori. Champions League o Europa League. Tutto in una gara. Tutto in una notte. La Juventus si gioca una buona fetta di stagione nell’ultima gara del girone eliminatorio in casa dello Shakhtar Donetsk. Alla squadra di Conte, il quale per l’ultima volta seguirà la sua Juventus dalla tribuna visto che la squalifica si sta per concludere, basterà un pari contro i già qualificati ucraini. La “ics” sembra essere il risultato più probabile anche a guardare le quote dei bookmakers ma guai a parlare di biscotto. Alla vigilia infatti sia Lucescu che la formazione bianconera hanno respinto con forza questa ipotesi, ma è chiaro che ci saranno differenti motivazioni.

    Per i padroni di casa l’unica plausibile sembra essere quella della conquista del primo posto, anche se negli ultimi giorni si era parlato di un massimo impegno al fine di raggiungere il successo per favorire cosi una possibile qualificazione del Chelsea il cui patron Abramovich è socio in affari con il main sponsor dello Shakhtar. Pure invenzioni o fondo di verità? Anche qui i dubbi restano, ma l’unica cosa certa è che i tanti brasiliani presenti nella formazione di Donetsk sono con la testa alle vacanze considerando che dopo il match voleranno in Sudamerica per un mese di ferie. Dal canto suo la Juve sa di poter giocare per due risultati su tre ma di non potersi permettere di perdere visto che nell’altro match il Chelsea farà un sol boccone del Nordsjaelland.

    Giorgio Chiellini
    Giorgio Chiellini al rientro © Valerio Pennicino/Getty Images

    Praticamente come l’ultima volta in un girone di qualificazione dei bianconeri in Champions. In quell’occasione contro il Bayern Monaco finì male, malissimo. Storie diverse, anni diverse, squadre diverse. L’unica certezza è che gli ucraini hanno vinto le ultime sedici gare disputate in casa. Roba da rabbrividire, altro che il freddo dell’est. Passando alle due squadre Conte deve rinunciare oltre che sullo squalificato Marchisio anche su Lucio e Bendtner, rimasti a Torino a causa di problemi fisici. Risolti i problemi che riguardavano Chiellini e Bonucci: entrambi saranno della contesa. Sicuro l’inserimento di Pogba da titolare accanto al rientrante Vidal mentre Lichtsteiner e Isla sembrano in lizza per un posto sulla corsia di destra. Favorito lo svizzero anche perché la sciagurata prova del cileno contro il Milan è ancora un ricordo vivo nella mente del tecnico bianconero. Sulla sinistra invece rientra da titolare.

    In avanti solito dubbio riguardo al partner di Vucinic: Giovinco è comunque favorito su Matri e Quagliarella. Dall’altro lato nessun turnover per Lucescu che deve rinunciare al solo Luiz Adriano, protagonista del mancato fair play nella gara di Copenaghen.Ma in avanti ci sarà il temibile quartetto composto da Alex Texeira, Mkhiataryan, Willian ed Eduardo.

    Le probabili formazioni di Shakhtar Donetsk-Juventus:

    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Rakytskyy, Rat; Hubschmann, Fernandinho; Alex Texeira, Mkhiataryan, Willian; Eduardo. In panchina: Kanibolotsky, Shevchuk, Stepanenko, Ilsinho, Kobin, Gai, Devic. Allenatore: Lucescu

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Vucinic, Giovinco. In panchina: Storari, Marrone, De Ceglie, Giaccherini, Isla, Quagliarella, Matri. Allenatore: Alessio

  • Juventus, dentro o fuori a Donetsk con dubbio Chiellini

    Juventus, dentro o fuori a Donetsk con dubbio Chiellini

    La Juventus è giunta in terra ucraina con qualche imprevisto nel corso del viaggio, dato che il volo della squadra è partito con un’ora di ritardo ed è atterrato con qualche difficoltà a causa delle turbolenze nel cielo ucraino ma, a parte questi inconvenienti, mister Antonio Conte si augura di non doverne affrontare altri, soprattutto alla luce dell’importanza del match che i bianconeri dovranno affrontare mercoledì sera, quando si giocheranno la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Contro la squadra di Mircea Lucescu, come noto, basterà un punto per la certezza del passaggio del turno ma, nonostante il traguardo sembri realmente vicino e a “portata di mano” gli impegni europei non devono essere mai sottovalutati, soprattutto per una squadra ancora inesperta in campo internazionale come questa Juventus in cui soltanto capitan Buffon può ritenersi un veterano di questa competizione.

    Juventus, dentro o fuori a Donetsk con dubbio Chiellini
    Juventus, dentro o fuori a Donetsk con dubbio Chiellini | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    In casa Juventus la concentrazione sul delicato impegno dovrà, dunque, essere massima e per questo motivo Conte si augura di poter recuperare in extremis uno dei pilastri della sua difesa, che risulta acciaccato dalla gara contro il Chelsea: Giorgio Chiellini. Il difensore toscano, infatti, ha saltato sia la gara contro il Milan sia il derby di sabato scorso contro il Torino per precauzione e per evitare di compromettere la sua presenza contro lo Shakhtar. Ora, però, nonostante la prudenza osservata, la sua presenza dal primo minuto contro gli ucraini non è ancora certa. Mister Conte vuole che sia proprio lo stesso Chiellini a decidere se scendere in campo, avendo l’ultima parola e, sulla sua valutazione finale che probabilmente avverrà domattina, peserà probabilmente anche la rigida temperatura prevista per la serata di mercoledì a Donetsk che potrebbe influire sul suo problema muscolare al polpaccio.

    Nel caso di forfait di Chiellini, ci sarà spazio per Martin Caceres che ha dimostrato più volte di essere una valida alternativa in quel ruolo, anche alla luce del fatto che Lucio non si è aggregato alla trasferta ucraina per problemi fisici legati ad un affaticamento agli adduttori, rimanendo a Torino insieme a Bendtner, Simone Pepe e lo squalificato Claudio Marchisio, l’uomo copertina del derby ed autore di una doppietta.

    Quel che è certo, è che la Juventus contro lo Shakthar dovrà mostrare la massima determinazione per superare il “limbo” attuale del girone. Il destino del cammino europeo è nelle mani dei bianconeri ma la qualificazione è tutta da giocare considerando due variabili di estremo rilievo. In primis, la forza e la pericolosità della giovane squadra di Lucescu che non farà sconti e non vuol sentir parlare di “biscotti”, alla quale mancherà, però, l’attaccante Luiz Adriano squalificato per un turno per comportamento antisportivo tenuto nella gara con il Nordsjaelland. In secundis, l’importanza della posta in gioco considerando che il risultato della gara di mercoledì può condizionare l’intera stagione bianconera perchè, nonostante la prova di forza mostrata nell’ultima uscita europea contro il Chelsea, il passaggio del turno è ancora in bilico, così come ha voluto precisare il presidente Andrea Agnelli che ha evidenziato come tutto sia ancora possibile, nel bene e nel male: “Donetsk dobbiamo scendere in campo con determinazione e cattiveria. Possiamo conquistare la vetta del girone, ma rischiamo anche l’eliminazione”.

  • Biscotto Shakthar-Juve? Sentite Lucescu…

    Biscotto Shakthar-Juve? Sentite Lucescu…

    Mercoledì di Champions League decisivo per la squadra allenata da Antonio Conte. Da due settimane ormai, dalla vittoria dei bianconeri contro i campioni del Chelsea, si parla di biscotto Shakthar-Juve. Un’eventualità piuttosto chiacchierata negli ambienti del calcio, per la quale non ci si dovrebbe neanche più scandalizzare dal momento che la stessa Europa ha conosciuto in passato partite come Svezia-Danimarca del 2004, match ormai divenuto celebre anche per le lacrime di Antonio Cassano dopo aver siglato il gol “beffa” alla Bulgaria. Ad oggi la situazione è la seguente: Shakthar già qualificato a 10 punti, la Juve in seconda posizione staccata di un punto. Con il Chelsea fermo a sette punti, alla Juve occorre soltanto un punto per avere la certezza della qualificazione agli ottavi di finale. Un pareggio che andrebbe bene anche allo Shakthar, che vedrebbe confermata così la leadership del Girone E, con l’opportunità quindi di trovare una squadra più abbordabile al turno successivo.

    IL PENSIERO DI LUCESCU– Sembra pensarla diversamente invece Mircea Lucescu. Il tecnico dei padroni di casa ha infatti allontanato il fantasma del biscotto Shakthar-Juve, confermando come la sua squadra sia abituata a scendere in campo senza fare calcoli di sorta, e che anche mercoledì contro la Juventus i giocatori metteranno lo stesso impegno profuso nelle ultime prestazioni in ambito internazionale.

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    Mircea Lucescu non crede al biscotto Shakhtar-Juve | ©SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    LA VARIABILE – C’è però una variabile, un pericoloso boomerang che potrebbe giocare a favore della Juventus. Si trattano delle vacanze in Brasile che i verdeoro dello Shakthar aspettano ormai da mesi, considerando che questa domenica si è giocata l’ultima partita in Ucraina prima della lunga pausa che le squadre della Premier ucraina osserveranno fino ad inizio marzo. Vacanze che potrebbero in qualche modo distrarre Alex Texeira e compagni dall’impegno di mercoledì contro la Juventus.

  • Juventus-Torino formazioni: Chiellini out Conte torna al 4-3-3

    Juventus-Torino formazioni: Chiellini out Conte torna al 4-3-3

    A tre anni di distanza torna il derby della Mole. Juventus-Torino, questa sera, si sfideranno in una delle stracittadine più storiche d’Italia. La permanenza dei granata in Serie B per diverse stagioni non aveva permesso la disputa di questa sfida negli ultimi anni, e per la prima volta le due compagini si affronteranno, tra andata e ritorno, in stadi diversi. Stasera toccherà allo Juventus Stadium accendere i riflettori e ospitare una gara come al solito sentitissima nel capoluogo piemontese. Nonostante tutto però Conte, alla sua ultima gara da squalificato in campionato, farà un po’ di turnover risparmiando Vidal e Asamoah in vista del decisivo incontro di mercoledi contro lo Shakhtar Donetsk che potrebbe valere l’accesso agli ottavi di finale di Champions League.

    Al loro posto pronti Pogba, Giaccherini e Matri. In difesa, dove non ci saranno Chiellini e Caceres, si torna a 4 con l’ingresso di De Ceglie. Torna titolare anche Lichtsteiner, con Isla che siederà in panchina dopo la sciagurata prova di San Siro. Dall’altro lato Ventura recupera Basha ma dovrà rinunciare a Bakic. Per il resto dovrebbe essere confermata la solita formazione con Ogbonna regolarmente in difesa e con un solo dubbio in attacco: chi giocherà tra Sansone e Meggiorini accanto a Bianchi? Il rebus probabilmente verrà sciolto appena prima del match anche se Meggiorini sembra l’indiziato numero uno ad ottenere una maglia da titolare. Previsto, ovviamente, il tutto esaurito.

    Giorgio Chiellini
    Giorgio Chiellini © Valerio Pennicino/Getty Images

    Le probabili formazioni di Juventus-Torino:
    JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, De Ceglie; Pogba, Pirlo, Marchisio; Giaccherini, Vucinic, Giovinco. In panchina: Storari, Marrone, Isla, Asamoah, Padoin, Lucio, Pepe, Vidal, Bendtner, Matri, Quagliarella. Allenatore: Alessio
    TORINO (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio; Basha, Gazzi; Cerci, Bianchi, Meggiorini, Santana. In panchina: L. Gomis, Di Cesare, Rodriguez, Agostini, Masiello, Stevanovic, Brighi, Birsa, Vives, Verdi, Sgrigna, Sansone. Allenatore: Ventura

  • Gegic collabora, il calcio italiano torna a tremare

    Gegic collabora, il calcio italiano torna a tremare

    Prepariamoci ad un nuovo scandalo calcistico italiano. Almin Gegic, dopo essersi consegnato alla polizia ha deciso di collaborare pienamente con la procura e potrebbero uscire fuori nuove partite comprate e soprattutto nuovi personaggi. Il capo del gruppo degli scommettitori degli “Zingari” è entrato nel palazzo della procura di Cremona ieri (giovedì 29 novembre ndr) intorno alle quattro e ha iniziato la sua collaborazione con il gip Guido Salvini. Il serbo è parso sereno e pronto a pagare per le sue colpe, pronto però a mettere in mezzo tutte le persone coinvolte nella triste vicenda sportiva. Dal primo interrogatorio, Gegic ha voluto subito chiarire la situazione di Antonio Conte e Filippo Carobbio. Oggi proseguiranno gli interrogatori. La Serie A torna a tremare.

    Io non conosco Conte“, queste sono le prime parole di Gegic, che di recente ha dichiarato di aver rifiutato ben 5 mila per parlare (o meglio sparlare) dell’allenatore bianconero. La frase del serbo non è passata di certo inosservata ai tifosi juventini, che a questo punto chiedono giustizia vera e si domandano per quale motivo in tutti questi mesi sia stato creduto solo Carrobbio e nessun altro.

    Antonio Conte
    Gegic dichiara di non conoscere Conte © Gabriele Maltinti/Getty Images

    L’interrogatorio di Almin Gegic prosegue con un’accusa pesante nei confronti dei giocatori senesi “Carobbio mi disse che al Siena scommettevano tutti“. Se fosse vero, sarebbe una strage per i giocatori del Siena che rischierebbero di terminare anticipatamente la propria carriera. Il serbo continua il suo interrogatorio ammettendo la facilità con la quale si poteva combinare le partite nel campionato italiano, confermando la presenza di altri personaggi importanti pronti a scommettere. Insomma, non c’è solo il gruppo degli “Zingari“.

    L’avvocato del serbo, Roberto Brunelli, ammette che siano state prese in esame le partite contestate, anche in Serie A e presto potrebbe scatenarsi un vero caos in tutto l’ambiente calcistico italiano. Dalla massima divisione fino alle serie inferiori.

    Gegic è arrivato! E’ tempo di verità, il mondo del calcio in Italia ha bisogno di trasparenza. Oggi nuovo interrogatorio per il serbo e potrebbero aprirsi nuovi interessanti scenari.

  • Davids ridimensiona Conte e sogna panchina della Juve

    Davids ridimensiona Conte e sogna panchina della Juve

    Qualche settimana fa, Edgar Davids – ex centrocampista della Juventus ed attuale allenatore-giocatore della squadra inglese Barnet – aveva analizzato la situazione in casa Manchester City, non risparmiando qualche frecciatina all’indirizzo di Roberto Mancini sottolineando che il tecnico jesino avrebbe “poca personalità  per gestire lo spogliatoio”. Ma i commenti dell’olandese pare non si siano fermati alle considerazioni su Mancini ed hanno riguardato, in queste ore, anche Antonio Conte il suo ex compagno di squadra – e capitano – ai tempi della Juventus di Marcello Lippi ed, al contrario di quanto ci si poteva attendere, Edgar Davids non è affatto “morbido” nei giudizi verso l’operato del mister salentino. Secondo Davids, infatti, i meriti di Conte per la vittoria nello scorso campionato ed il buon cammino finora intrapreso sarebbero secondari poichè il merito principale è da attribuire alla squadra: “Conte sta facendo bene, ma prima non si può dire fosse un grande allenatore. Cos’ha fatto all’Atalanta?” Dopo il primo “affondo”, arriva anche il secondo tackle, orientato a focalizzare il discorso proprio sulle occasioni che possono capitare nel corso della carriera da allenatore e che possono determinarne il destino: “dipende tutto dal fatto che uno noti le tue qualità e ti dia la squadra giusta” adducendo a tal proposito anche l’esempio di Rijkaard, partito male allo Sparta Rotterdam e poi consacrato sulla panchina del Barcellona.

    Il discorso legato al peso specifico di Conte nell’ambito dei risultati bianconeri, ben presto va a “parare” su un punto ben preciso che rappresenta il sogno della carriera di Davids allenatore: la panchina della Juventus. L’olandese, infatti, sottolinea come la Juventus rappresenti qualcosa di speciale per lui, dopo i lunghi e vincenti anni trascorsi a Torino, che considera un po’ casa sua anche perchè è lì che è nato suo figlio e definendola “una delle città più belle al mondo”. Degli anni in bianconero Davids sottolinea i bei ricordi e le emozioni vissute, “dando tanto e ricevendo tantissimo” evidenziando la forza e  la compattezza di quel gruppo, che definisce “il più forte in cui sia mai stato”. 

    Davids sogna la panchina della Juventus
    Davids sogna la panchina della Juventus | ©Tom Dulat/Getty Images

    A proposito di Juventus, poi, Edgar Davids parla anche del vecchio impianto Delle Alpi che, nonostante i limiti strutturali ed un manto erboso pessimo resta per lui “la storia”, anche se la nuova casa della Vecchia Signora, lo Juventus Stadium, per lui è “fenomenale”. Ecco perchè, come lui stesso rivela, uno dei suoi sogni da allenatore è quello di sedere proprio sulla panchina bianconera e, a precisa domanda, fornisce una precisa risposta: se la Juventus mi chiamasse non potrei rifiutare”

    Ma, se il sogno futuro è a tinte bianconere, Edgar Davids – uniformandosi al trend generale dei calciatori juventini del pre-Calciopoli – non rinnega quella che è stata la gestione della Triade composta da Moggi, Bettega e Giraudo, sottolineando i meriti dal punto di vista dei risultati ottenuti e dell’approccio gestionale, nel rapporto con i calciatori fondato sul dialogo, sul confronto e sulla stima reciproca: Erano bravi dirigenti. A me piace discutere, con loro si poteva parlare direttamente e ti trattavano da professionista, è il massimo quando ci si può confrontare con le persone”.

  • Lucio sogna la Germania: “alla Juve non sono felice”

    Lucio sogna la Germania: “alla Juve non sono felice”

    Nel mercato estivo, il passaggio di Lucio dall’Inter alla Juventus era stato letto come uno sgarbo del club bianconero ai rivali nerazzurri, “soffiando” il difensore che era stato uno dei cardini della retroguardia dell’Inter di Mourinho, in particolare con una “mossa” simile a quella che nella precedente stagione aveva caratterizzato il passaggio di Andrea Pirlo dal Milan: anche nel caso di Lucio, infatti, si è trattato di un arrivo a parametro zero, con conseguente accordo biennale da due milioni di euro a stagione.

    In realtà, però, l’esperienza del difensore brasiliano a Torino, per ora non ha avuto spunti positivi, sia alla luce dell’infortunio che ne ha condizionato l’impiego e la condizione ottimale, sia alla luce della sua posizione nelle gerarchie di squadra. La difesa bianconera, finora la meno battuta del campionato, può contare sui tre inamovibili, gli Azzurri Leonardo Bonucci, Giorgio Chiellini e Andrea Barzagli, un terzetto che non lascia spazio ad alternative. L’aspetto più frustrante per Lucio, però, è caratterizzato dalla frustrazione per il mancato impiego anche in occasione dell’assenza di uno dei titolari, così come accaduto proprio nell’ ultimo match di campionato disputato contro il Milan a San Siro, in cui Chiellini ha dato forfait per infortunio e mister Conte ha deciso di sostituirlo con Martin Caceres, lasciando Lucio sempre ai margini. Questo episodio è stato l’ulteriore conferma di un trend molto chiaro in merito all’impiego di Lucio: finora, soltanto quattro presenze, per un totale di soli 307 minuti, in cui l’ultima presenza risale alla gara in casa contro il Nordsjaelland in Champions League, in cui entrò in campo ad un quarto d’ora dal fischio finale e con i giochi già chiusi da tempo dato l’ampio vantaggio della Juventus.

    Lucio esprime la sua volontà di lasciare la Juventus
    Lucio esprime la sua volontà di lasciare la Juventus | ©Claudio Villa/Getty Images

    Pertanto, il difensore ha deciso di parlare rilasciando un’intervista al quotidiano sportivo tedesco “Sport Bild” esprimendo il proprio punto di vista ed il proprio malcontento: “Alla Juventus non sono felice perchè non gioco”. La fotografia della situazione attuale è, dunque, di disagio per il difensore sia per l’infortunio che lo ha condizionato in precedenza sia, ora, per la poca considerazione da parte del mister, che – come lui stesso afferma – “ha poca considerazione nei miei confronti”, al punto da indurre Lucio a sperare in un trasferimento nel mercato di Gennaio per “trovare una squadra che mi faccia giocare”.

    In tal senso, non è casuale che Lucio abbia scelto proprio il principale quotidiano tedesco per questa intervista, considerando che la destinazione più probabile resta proprio il ritorno in Bundesliga dove ha giocato per lungo tempo nel Bayer Leverkusen e nel Bayern Monaco, ed in Germania potrebbe esservi l’interessamento da parte del Wolfsburg, che potrebbe proporgli un ingaggio in linea con le sue richieste e con quello attualmente percepito dalla Juventus, ossia circa 2,5 milioni di euro a stagione. Pertanto, è lo stesso difensore ad aprire a questa opzione, che non nasconde di gradire particolarmente: “Sarebbe un’ottima possibilità, con Leverkusen e Bayern ho trascorso otto anni fantastici”, avvalorando il tutto con il benestare della sua famiglia e dei suoi figli che, a detta di Lucio, “festeggiano all’idea di poter tornare in Germania”.

    Le valige sono già pronte.

  • Difesa Conte dopo parole Gegic: “Pagate colpe non sue”

    Difesa Conte dopo parole Gegic: “Pagate colpe non sue”

    Dopo l’uragano delle parole di Almir Gegic, il “capo degli zingari” latitante dal giugno 2011 e costituitosi lunedì sera a Milano Malpensa, l’inchiesta sul calcioscommesse dovrà necessariamente subire un profondo scossone, soprattutto alla luce delle stesse parole pronunciate dall’ex latitante che hanno riguardato anche Antonio Conte: secondo quanto rivelato dallo stesso Gegic ad un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, infatti, una televisione gli avrebbe offerto cinque mila euro per parlare di Antonio Conte al fine di coinvolgerlo maggiormente nella vicenda scommesse, in un’intervista dai toni denigratori, in cui Gegic avrebbe dovuto definire lo stesso Conte come uno dei suoi “stretti conoscenti” anche se, per ammissione del serbo, lui ed il tecnico della Juventus non si conoscono affatto: “mai visto, mai sentito, mai provato a contattarlo”. Gegic, per questo, ha rifiutato l’offerta non avendo nulla da dire su di lui, evitando di peggiorare in maniera infondata la posizione dello stesso tecnico bianconero, sia dal punto di vista della giustizia che dal punto di vista dell’opinione pubblica: per la serie, anche i latitanti hanno una loro morale.

    In ogni caso, le rivelazioni di Gegic appaiono come parole assolutamente pesanti che feriscono in prima persona proprio il mister salentino che ancora sta scontando la sua squalifica per omessa denuncia, un tunnel buio e doloroso che terminerà il prossimo 9 Dicembre. In tal senso, si è espresso il legale del tecnico bianconero l’avvocato Antonio De Rensis che sottolinea il disagio ed il fastidio per il suo assistito nel leggere quelle parole di Gegic che, secondo l’avvocato, “devono far riflettere in ogni caso, e siamo sicuri che la magistratura andrà fino in fondo a questa vicenda”.

    Conte, la difesa reagisce dopo parole di Gegic
    Conte, la difesa reagisce dopo parole di Gegic | © Maurizio Lagana/Getty Images

    La difesa di Conte e lo stesso allenatore dopo le parole rilasciate alla Gazzetta dello Sport, attendono ora l’interrogatorio di Almir Gegic in modo da acquisirlo e verificarne il contenuto al fine di decidere il da farsi per salvaguardare la posizione di Antonio Conte: il mister, infatti, nonostante tale intricata vicenda si stia rivelando ben lontana da quanto ipotizzava chi intendeva attribuirgli diverse responsabilità, ha sofferto molto per i giudizi affrettati rivolti nei suoi confronti e la sua persona, le sue emozioni ora devono essere tutelate anche perchè “mettendosi nei suoi panni non ci si sente affatto bene in una simile situazione”.  

    Oltre alle parole del legale del mister, anche il direttore generale della Juventus Beppe Marotta ha commentato la vicenda, soffermandosi proprio sulla posizione di Conte e sulle implicazioni che tale questione ha avuto sul mister bianconero, che ha pagato “per colpe non sue” ed ha sofferto nell’esser coinvolto in una vicenda dai tratti “kafkiani” assolutamente lontana dalla sua morale e dal suo modo di essere allenatore, in una situazione in cui la sua difesa ha dovuto piegarsi alle dichiarazioni di un pentito. Una questione che dovrebbe essere, secondo Beppe Marotta, uno spunto di riflessione al fine di riformare un sistema di giustizia sportiva, al fine di consentire di potersi difendere da attacchi pretestuosi, riferendosi, in maniera indiretta ma ben chiara, proprio al “grande accusatore” di Antonio Conte, l’ex calciatore del Siena Filippo – detto Pippo – Carobbio.

  • La verità di Almir Gegic…Il capo degli zingari

    La verità di Almir Gegic…Il capo degli zingari

    Almir Gegic si è costituito. No, non siete su Scherzi a parte, Gegic in carcere non è l’ultima trovata per fare un po’ di cinema. Nella giornata di ieri lo “zingaro” è sbarcato in Italia per consegnarsi alla giustizia. Termina così la latitanza di quello che era diventato un po’ il simbolo del calcioscommesse “fuoriporta”. L’ex giocatore del Chiasso ha detto basta dopo oltre cinquento giorni. Le sue interviste passate fanno già venire l’acquolina in bocca ai magistrati, sicuri di potersi giocare l’asso nella manica più prezioso. Ora che Gegic è tornato in Italia il libro del calcioscommesse potrà nuovamente essere riletto sotto una luce diversa. Adesso che trascorrerà qualche giorno/settimana/mese in carcere, Almir Gegic non incuterà più paura per il suo fisico “agghiacciante”, volendo citare indirettamente una persona a noi tutti nota, quanto invece per le parole che dirà agli inquirenti. E c’è da scommetterci (scusate l’ironia banale) che niente sarà più come prima.

    TI RICORDI QUELL’ESTATE– Almir Gegic, per tutti semplicemente capo degli zingari, l’organizzazione (sarebbe meglio usare il virgolettato comunque) che secondo la procura di Cremona avrebbe manipolato molte partite, comprese alcune di Serie A. Lui, Gegic, ha sempre negato di far parte di un’organizzazione a delinquere, affermando di aver solamente comprato le informazioni riguardo una partita, se questa fosse truccata o meno, senza mai tra l’altro aver usato le maniere forti per estorcere le preziose “dritte”. Sempre Gegic raccontava che se si fosse costituito, in Italia sarebbe successo il finimondo. Bene, con puntualità quasi svizzera, sempre se diamo retta ai Maya, Almir ha fatto il suo ingresso definitivo nel Bel Paese. Che cosa accadrà adesso? Lo scopriremo solo vivendo.

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    Almir Gegic alleato di Antonio Conte? | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    CONTE CHI? – Nell’ultima intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport (ancora continuiamo a chiederci come mai la Gazzetta sapesse alla perfezione la posizione di un latitante mentre la Polizia restava con le braccia conserte) Almir Gegic ha poi rivelato un episodio che se fosse vero sarebbe quantomeno curioso. Lo zingaro infatti nella sua “ultima cena”, in compagnia con la famiglia e appunto la Rosea, ha confidato come nel recente passato fosse stato avvicinato da un emittente televisiva (senza farne il nome ndr) che gli avrebbe offerto 5 mila euro se avesse parlato del tecnico della Juventus Antonio Conte. Proposta che venne rifiutata da Almir Gegic, in quanto lui stesso non sapeva nulla circa l’allenatore bianconero. Ma allo stesso tempo Gegic conferma come fosse a conoscenza del fatto che quasi tutta la rosa del Siena (quando Conte era sulla panchina dei toscani) scommettesse sulle partite. La fonte? Filippo Carobbio. Aspetta, questo nome l’ho già sentito…

    Federico Pisanu