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  • Marchisio: “Porta fortuna esser campioni d’Inverno”

    Marchisio: “Porta fortuna esser campioni d’Inverno”

    Il Natale si avvicina e, così, anche nel mondo del calcio si diffondono i buoni sentimenti e le iniziative di beneficenza. Nel caso di Claudio Marchisio, però, non si tratta di una buona azione sporadica, considerando il suo impegno costante in prima persona per l’ospedale Sant’Anna di Torino, al fine di migliorare una struttura tanto importante per le cure dei bambini, di Torino e d’Italia. Il centrocampista della Juventus e sua moglie Roberta, ieri sono stati protagonisti di una lodevole raccolta fondi, e lo stesso Marchisio ha donato un assegno da 15 mila euro ricavato dalle vendite della sua autobiografia.

    Ma, oltre alla serata dedicata al Sant’Anna, Claudio Marchisio ha voluto cogliere l’occasione per tracciare il cammino della Juventus da qui fino alla fine del 2012, ossia per altre due giornate ancora, negli impegni contro l’Atalanta di domenica prossima e contro il Cagliari di venerdì 21 Dicembre: obiettivo sei punti, due vittorie per poter chiudere l’anno in testa alla classifica, perchè “porta bene”, per poi chiudere in testa il girone d’andata e laurearsi campioni d’inverno, come accadde lo scorso anno e fu preludio alla vittoria finale.

    In tal senso, Claudio Marchisio ritiene che i prossimi due impegni di campionato non debbano essere sottovalutati, per poter andare in vacanza serenamente e tenere a distanza di sicurezza le inseguitrici e provare anche ad allungare il margine. Secondo Marchisio, però, l’anti-Juve non può essere indicata in una sola delle inseguitrici, perchè “dietro di noi ci sono squadre che possono lottare fino alla fine per lo scudetto, e ogni settimana ne esce una diversa”, pertanto la Juventus deve pensare soltanto al proprio campionato.

    Marchisio: "campioni d'Inverno porta bene" | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Marchisio: “campioni d’Inverno porta bene” | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Tema Conte – Il ritorno di mister Antonio Conte sulla panchina bianconera è ancora una novità per questa stagione, considerando che contro l’Atalanta sarà la terza panchina stagionale per il mister salentino e, dunque, Marchisio racconta quelle che sono state le difficoltà durante la lunga squalifica del tecnico, rivelando che il momento maggiormente complesso era l’intervallo, quando le indicazioni del tecnico divengono fondamentali. Ma ora Conte è tornato e “la squadra può ancora crescere tanto” sognando i più grandi traguardi, anche quelli europei.

    Sogno Champions – Claudio Marchisio, in tal senso, si limita a fare un parallelo tra la Juventus ed il Chelsea dello scorso anno, che partiva da outsider ed alla fine centrò la vittoria della Coppa dalle grandi orecchie contro ogni pronosticoLa forza di quella squadra era il gruppo, la solidità e la compattezza del collettivo, proprio come accade in casa Juventus e, pertanto, “se giochiamo con convinzione come abbiamo fatto nel girone nessun obiettivo è precluso, anche se ci sono squadre con più qualità di noi”.

    Top player – Il mercato di Gennaio si avvicina e, dunque, in casa Juventus riprenderà il tormentone estivo in merito all’arrivo del top player in attacco, con Didier Drogba che sembra essere il principale obiettivo. Sul tema, il Principino bianconero ha le idee molto chiare e sembrano essere orientate al conservatorismo, “preferisco tenermi  i miei attaccanti, prima di pensare a nuovi arrivi è meglio valutare i tempi di recupero di Bendtneranche perchè nella rosa bianconera figura un talento assoluto come Mirko Vucinic che “anche se non segna sforna assist d’oro”. 

  • Juventus ai quarti grazie al suo 12, Vidal e Bendtner out

    Juventus ai quarti grazie al suo 12, Vidal e Bendtner out

    A leggere la data di ieri, 12-12-12, era scontato che nella gara di Coppa Italia tra Juventus e Cagliari valida per gli ottavi di finale l’uomo decisivo potesse essere proprio il numero 12. Un numero insolito per un attaccante, tradizionalmente attribuito al secondo portiere della squadra, ma che nel caso della Juventus appare sulla maglia di Sebastian Giovinco. E’ stata proprio sua la firma sulla vittoria per 1-0 che significa qualificazione della Juventus ai quarti di finale della competizione nazionale, nel giorno del sold out per il ritorno di Antonio Conte sulla panchina di casa, celebrando al meglio il “bentornato” al mister salentino, suo grandissimo estimatore che lo ha messo al centro del progetto Juventus nonostante la diffidenza di molti.

    Giovinco – Sebastian Giovinco ha, così, deciso di ripagarlo con una grande prestazione, oltre al fondamentale gol, entrando in tutte le azioni bianconere da protagonista, andando a cercare la rete con una determinazione che, finora, aveva mostrato in maniera “centellinata”. La Formica Atomica aveva già messo o zampino nella rete realizzata nella trasferta Ucraina a Donetsk contro lo Shakhtar di Lucescu, procurando l’autogol decisivo per la vittoria e la qualificazione al primo posto del girone E, ma in quel caso il suo nome non figurava sul tabellino dei marcatori; questa volta, in barba a chi sosteneva che i suoi gol vengono realizzati soltanto quando la squadra è già in vantaggio, la rete di Giovinco è stata decisiva.

    Juventus ai quarti di Coppa Italia grazie a Giovinco
    Juventus ai quarti di Coppa Italia grazie a Giovinco | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Infortuni Vidal e Bendtner – Purtroppo per Conte, però, oltre alle buone notizie della gelida serata di Coppa Italia, giungono cattive “nuove” dall’infermeria, che riguardano in particolare Bendtner e Arturo Vidal. L’attaccante danese, infatti, è uscito anzitempo dal campo nella gara di ieri in cui il mister lo aveva lanciato titolare in cui, fino all’infortunio, non aveva affatto sfigurato. Il gigante danese, però, è stato costretto a uscire verso la fine del primo tempo a causa di un sospetto stiramento alla coscia che dovrebbe comportare uno stop non troppo breve, almeno due mesi.

    Nel caso di Arturo Vidal, invece, l’entità è più lieve e si tratta di un riacutizzarsi del problema al ginocchio che lo aveva costretto al cambio nella gara di campionato di domenica scorsa a Palermo e, dunque, il cileno dovrebbe saltare la prossima gara con l’Atalanta  per precauzione per rientrare, poi, nell’ultimo turno di campionato prima della sosta natalizia. L’intento è quello di non affrettare i tempi del suo recupero considerando che, se non fosse stato per l’indisponibilità “last minute” di Emanuele Giaccherini –  a causa di un problema allo stomaco avvertito nel pre-partita – nella gara di ieri sarebbe dovuto rimanere a riposo.

    Gioia Antonio Conte – Nonostante l’apprensione per i due stop, al fischio finale la gioia di mister Conte non ha esitato a mostrarsi, andando a salutare il pubblico che, proprio nel giorno del 12, è stato realmente il dodicesimo uomo in campo, sfidando la freddissima notte torinese pur di tributare un abbraccio ideale al mister salentino: per questo, Antonio Conte si è emozionato – come lui stesso ha poi ammesso – “perchè fa sempre piacere avere queste testimonianze di affetto dai nostri tifosi”. 

  • Effetto Conte Juventus Stadium sold out in Coppa Italia

    Effetto Conte Juventus Stadium sold out in Coppa Italia

    12-12-12, di certo non una data come tutte le altre per il ritorno di Antonio Conte sulla panchina bianconera nella sua casa, quello Juventus Stadium in cui lo scorso anno ha costruito la vittoria scudetto cullato tanto a lungo e nel quale manca – in panchina – proprio dal trionfo del 13 Maggio contro l’Atalanta, il giorno della celebrazione tricolore con tanto di trofeo alzato da capitan Del Piero. Una panchina sulla quale, solitamente, il mister salentino suole sedere ben poco, considerando la sua ormai nota abitudine di voler star vicino alla squadra seguendo le fasi di gioco perennemente in piedi, ai limiti dell’area tecnica a lui dedicata, sgolandosi per far percepire ai suoi uomini la sua presenza, la sua vicinanza, come se fosse in campo con loro.

    Conte tira più della Champions, Stadium sold out
    Conte tira più della Champions, Stadium sold out | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Dopo l’antipasto della trasferta di campionato a Palermo, questa sera nella gara di Coppa Italia contro il Cagliari, tutto questo tornerà ad esser “suo”, godendosi il tepore che l’affetto dei tifosi gli potrà regalare nonostante a Torino il gelo non sia da sottovalutare e siano previsti tre gradi sottozero. Ma, dopo 213 giorni di “gelo” a causa della squalifica, non sarà la temperatura a fermarlo, nè tantomeno a fermare i tifosi, quelli che lui stesso ha voluto ringraziare pubblicamente per l’affetto e la vicinanza mostratagli durante i momenti di difficoltà e scoramento.

    Ecco perchè nella serata del ritorno a casa di Antonio Conte, lo Juventus Stadium darà una grande risposta in termini di presenze, con i botteghini presi d’assalto e facendo registrare un numero di presenze maggiore addirittura rispetto a qualche notte di Champions League. Il sold out dell’impianto non è una novità ma fa notizia che i biglietti possano essere esauriti per una gara di andata degli ottavi di Coppa Italia, per di più infrasettimanale e con un clima meteorologico tutt’altro che piacevole: eppure, dopo l’apertura delle vendite libere – grazie al fatto che si erano liberati alcuni tagliandi degli abbonati aventi diritto – si è registrato in poche ore l’ennesimo tutto esaurito.

    Tutti per uno – Antonio Conte – ed uno per tutti verrebbe da dire, anche se il mister salentino ama parlare sempre di collettivo e di gruppo piuttosto che dei singoli e, dunque, non vuole sentirsi come protagonista principale di tutto questo, preferendo pensare che ” il tifoso viene allo stadio per i calciatori, per la società e anche per l’allenatore, perché quello che offriamo è qualcosa forse di irrinunciabile e di incredibile”, e con una punta d’orgoglio, neanche troppo celato, mister Conte spiega il successo di pubblico che si registra ormai costantemente allo Juventus Stadium: “i tifosi vengono per vedere lo spettacolo e per fortuna i nostri sono abituati a vedere qualcosa di bello”.

    Anche se, è inevitabile che di fronte ad una simile accoglienza, anche un uomo tutto d’un pezzo come mister Conte finirà inevitabilmente per emozionarsi, ed è lui stesso ad ammetterlo:Io mi emozionerò, perché di emozioni e passioni vivo”. Emozioni che questa sera, a partire dalle ore 21, non mancheranno e, per chi non fosse tra i fortunati 42 mila allo stadio, c’è pur sempre la diretta televisiva su Rai Due.

  • Mercato Juve, caccia al Top Player. E’ il turno di Sanchez

    Mercato Juve, caccia al Top Player. E’ il turno di Sanchez

    Mercato Juve. Mancano 29 giorni all’inizio del mercato invernale e impazza nuovamente il toto Top Player in casa Juve. L’ultima sparata è una vecchia conoscenza del calcio italiano e non è la prima volta che viene accostato alla società bianconera. Si tratta di Alexis Sanchez, esterno offensivo attualmente in forza al Barcellona ed ex stella dell’Udinese. Secondo fonti interne al club blaugrana, il cileno non sarebbe totalmente soddisfatto del suo utilizzo con il contagocce (al momento conta 9 presenze in Liga, di cui 5 dalla panchina, per un totale di 518 minuti giocati). La sua cessione però pare difficile, ma il calciomercato spesso sorprende e non dev’essere esclusa a priori al possibilità di rivedere in Italia il giocatore della Nazionale cilena. Conte lo vuole, adesso tocca a Marotta provare a trattare.

    Cifre– L’investimento effettuato dal Barcellona per prelevare Sanchez dall’Udinese due estati fa è stato considerevole (intorno ai 36 milioni di euro) e difficilmente la società spagnola vorrà ripetere un’operazione in perdita stile Ibrahimovic.

    Alexis Sanchez
    Futuro a Torino per Sanchez? © Jorge Guerrero/AFP/Getty Images

    Solo un sogno? – Parliamoci chiaro. La trattativa per portare il cileno a Torino è davvero complicata. Costo dell’operazione, inserimento tattico e ingaggio sono gli ostacoli maggiori. E’ anche vero che la Juventus in questi anni ha dimostrato di avere soldi, idee e tanta voglia di investire e le parole di Conte in conferenza stampa – “vorrei portare la società a comprare giocatori da 35-40 milioni e poter competere con Real Madrid, Psg e Manchester City” – lasciano una piccola speranza ai tifosi bianconeri che sentono parlare di Top Player ormai da tre anni. La base è stata creata, adesso Marotta non ha più scuse e deve portare anche giocatori di grande qualità a Vinovo. Ci riuscirà?

    L’agente – Le parole del procuratore di Sanchez, Felicevich, lasciano uno spiraglio al possibile trasferimento del suo assistito a Torino pur negando al momento ogni trattativa “La Juventus è la squadra più grande del mondo, la migliore, ma Alex resta al Barça“.

    Piccoli complimenti per iniziare un primo approccio o frasi di circostanza per chiudere definitivamente le possibilità di trasferimento di Sanchez alla Juventus? Il mercato è alle porte, non ci vorrà molto per scoprirlo.

  • La carica di Antonio Conte: “Vogliamo vincere tutto”

    La carica di Antonio Conte: “Vogliamo vincere tutto”

    Dopo il ritorno a Palermo, con annessa vittoria della Juventus, Antonio Conte ha ripreso gusto al clima partita, al profumo dell’erba del campo, all’elettricità che precede l’entrata sul terreno di gioco prima del fischio d’inizio. Tutti elementi che ritroverà anche nella gara di Coppa Italia in programma mercoledì sera contro il Cagliari allo Juventus Stadium, e mister Conte non ha alcuna intenzione di sottovalutare l’impegno, in particolar modo perchè la Coppa Italia è “un’occasione per fare il meglio possibile, è una vetrina per far giocare chi è sceso in campo di meno, elementi verso cui ho massima fiducia e a cui non rinuncerei mai”, citando in particolare i vari Giaccherini, Padoin, Marrone e Caceres, e specificando che Marrone e Isla sono ormai recuperati, mentre c’è ancora qualche dubbio sulla presenza di Caceres. Pertanto, vi dovrebbe essere ampio turnover, eccetto la presenza di Buffon in porta a causa della squalifica di Marco Storari.

    Ma il tema della Coppa Italia non è altro che un assist per Antonio Conte per analizzare quelli che sono gli obiettivi stagionali della sua Juventus e per tracciarli in maniera netta e precisa, senza nascondersi dietro alle parole ed affrontando il tema-scudetto e la voglia di riconfermarsi come prima squadra in Italia: Vogliamo vincere ancora” considerando che, nel caso di una riconferma, significherebbe poter mettere “oltre alle fondamenta anche i piani” e, con tale metafora, mister Conte si riferisce naturalmente alla possibilità di collocarsi di nuovo in Champions League, acquisire ulteriore esperienza e puntare alle cosiddette “ciliegine sulla torta”, ossia quei colpi da 30-40 milioni di euro che permetterebbero di rafforzare l’organico con i top players per poter pensare di confrontarsi con le grandi del calcio d’Europa, dal Real Madrid, al Bayern Monaco, al Psg, ai Manchester. Per ora, invece, Antonio Conte preferisce si guardi “al nostro percorso“, volando basso e pensando giorno per giorno.

    Antonio Conte traccia la strada per la Juve puntando a vincere ancora
    Antonio Conte traccia la strada per la Juve puntando a vincere ancora | ©Tullio M. Puglia/Getty Images

    Il discorso, dunque, non può che spostarsi sull’attuale lotta scudetto, alla luce dei quattro punti di vantaggio che la Juventus ha sulla sua prima inseguitrice, ossia l’Inter: un margine che, secondo Conte “può essere nullo se non si continua a vincere”, pur consapevole che finora il primo posto dei suoi uomini non è assolutamente  aleatorio, bensì “consolidato e meritato” considerando che bisognerà “lavorare duro per riconfermarsi”. 

    In tutto ciò, secondo Antonio Conte una menzione speciale la meritano i tifosi bianconeri, sia per la vicinanza e l’affetto mostrato alla squadra in questi mesi, sia per il sostegno mostratogli personalmente nei momenti di scoramento e di rabbia che hanno contraddistinto il suo “dramma sportivo” come lo stesso Conte definisce la vicenda della sua squalifica, utilizzando le virgolette perchè, ovviamente, è opportuno attribuire il giusto peso alle parole perchè “i drammi della vita sono altri”. 

    Infine, mister Conte si lascia andare ad una considerazione molto personale a proposito di una sensazione che gli è molto mancata durante i lunghi mesi lontani dal campo per la squalifica, ossia gli abbracci con i giocatori a fine partita, che per lui “è stato bello poter riassaporare”.

    L’unione e la forza del gruppo Juventus lo scorso anno è passato anche da questi rituali e, dunque, mister Conte non ha più alcuna intenzione di rinunciarvi.

  • Palermo-Juventus 0-1 Lichtsteiner fa gioire Conte

    Palermo-Juventus 0-1 Lichtsteiner fa gioire Conte

    Palermo-Juventus era il match del ritorno di Antonio Conte sulla panchina bianconera dopo la lunga squalifica, al punto da essere definito “Conte day” e mandando in secondo piano il match e le vicende di campo. Al fischio iniziale di De Marco, però, ci si accorge subito che sarà la gara a rubare la scena, con un match aperto e vivace nonostante la grande differenza di classifica tra le due squadre, ben ventuno punti. Il Palermo di Gasperini, infatti, è in fasi di crescita dopo la vittoria nel derby con il Catania e la buona prestazione contro l’Inter di domenica scorsa nonostante la sconfitta di misura e ritrova due uomini preziosi come Miccoli in avanti e Donati in difesa. La Juventus, invece, si affida a Matri e Vucinic in avanti, con Giovinco squalificato e Quagliarella in panchina cercando di pungere in avanti e smentire quello che viene considerato il punto debole della squadra di Conte.

    Nella parte iniziale del primo tempo Palermo-Juventus non vive di grandi sussulti, almeno nei venti minuti iniziali, con la Juventus meno aggressiva del solito ed il Palermo che sembra non avere timori reverenziali anche se il campo del Barbera, zuppo di pioggia e fango, non aiuta affatto lo spettacolo e le giocate. Primo brivido per i rosanero al 36′ con cross di Vidal dalla destra, raccolto di petto da Matri che la aggiusta per il tiro di Marchisio, intercettato da Vucinic che da pochi passi colpisce il palo. Al 44′ altra occasionissima per la Juventus con Matri che spreca da ottima posizione tirando addosso al portiere del Palermo.

    Nell’intervallo di Palermo-Juventus si abbatte una grandinata violentissima sul Barbera che imbianca il campo e lo rende ancor più pesante, soprattutto sulle corsie laterali, a tratti quasi impraticabili con il pallone che non riesce a rimbalzare. Dopo pochi secondi dall’inizio della ripresa, Vucinic ha una grande opportunità per segnare il gol del vantaggio, ma è ancora il palo esterno a fermarlo. Al 50′, però, il montenegrino si trasforma in fondamentale uomo-assist raccogliendo un precisissimo lancio di Pirlo e confezionando un pregevole colpo di tacco che libera Lichtsteiner in area e gli consente di realizzare la rete dello 0-1, che fa esplodere l’esultanza di mister Conte in panchina con tanto di cappellino a proteggerlo dalla pioggia battente.

    La Juventus dopo esser passata in vantaggio avrebbe l’occasione per il raddoppio con Matri, ma non riesce a inquadrare la porta e spreca due buone occasioni calciando alto: Conte lo sostituisce, così, con Bendtner che appena entrato al 73′ avrebbe l’occasione per segnare su assist di Vucinic, ma la palla esce di poco a lato. Al minuto 75′ arriva un altro episodio chiave del match, con il rosanero Morganella che rimedia la seconda ammonizione per trattenuta plateale su Asamoah: espulsione inevitabile per doppio giallo, e il Palermo rimane in dieci uomini.

    Palermo-Juventus 0-1, Lichtsteiner uomo gol
    Palermo-Juventus 0-1, Lichtsteiner uomo gol | ©MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    All’ 88′ la Juventus avrebbe la più ghiotta opportunità per concludere la gara in serenità, ma Bonucci in una sortita in area si trova face to face con Ujkani in uscita e si lascia ipnotizzare dal portiere del Palermo, tentando anche una goffa simulazione che viene punita col giallo dall’arbitro e tale ingenuità farà saltare al difensore la gara con l’Atalanta, perchè diffidato. Ad un minuto dal novantesimo, la Juve spreca ancora su Vucinic, anche lui fermato dall’intervento di Ujkani: la dura legge del gol sbagliato gol subito, però, non trova conferma e dopo tre minuti di recupero la gara termina con la vittoria bianconera che fa esultare Antonio Conte sotto la curva dei supporters bianconeri.

    Pagelle di Palermo-Juventus:

    Lichtsteiner 7 Migliore in campo e uomo gol, micidiali le sue discese sulla fascia, abile a sfruttare il perfetto assist di Vucinic di tacco.

    Vucinic 6.5 Gli manca ancora il gol, dalla lontana trasferta in Danimarca con il Nordsjaelland, ma il suo assist per il gol decisivo di Lichtsteiner è geniale. Spreca nel finale una facile occasione per il raddoppio

    Matri 5.5 Cerca disperatamente il gol, ma non lo trova e fallisce anche alcune occasioni potenzialmente ottime: qualche buono scambio con Vucinic ed è utile nel recuperar palla: se non altro, generoso

    Miccoli 5.5 Era carico e volenteroso  di segnare contro la sua ex squadra, ma in avanti è troppo isolato e non riesce a incidere

    Tabellino di Palermo-Juventus 0-1:

    Palermo (3-5-1-1): Ujkani 7; Munoz 6, Donati 6 (69′ Dybala), Von Bergen 6; Pisano 5 (46′ Brienza), Morganella 5, Barreto 5.5, Kurtic 6 (74′ Viola), Garcia 6 ; Ilicic 5.5 ; Miccoli 5.5.

    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6.5, Bonucci 6, Chiellini 6.5; Lichtsteiner 7 (64′ Padoin), Vidal 6 (54′ Pogba 6.5), Pirlo 6.5, Marchisio 6, Asamoah 6; Vucinic 6.5, Matri 5.5 (73′ Bendtner)

    Marcatore di Palermo-Juventus: 50′ Lichtsteiner

    Ammoniti: Lichtsteiner, Pirlo, Bonucci

    Espulso: Morganella

    Video di Palermo-Juventus: 

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  • Palermo-Juventus, nel Conte day Matri titolare

    Palermo-Juventus, nel Conte day Matri titolare

    Palermo-Juventus è il match del ritorno di Antonio Conte in panchina e, di certo, tutti i riflettori del pre-partita saranno per lui, che finalmente potrà tornare a guidare la sua squadra da vicino, dal rettangolo dell’area tecnica, per terminare la gara, come accadeva sempre lo scorso anno, con un filo di voce. La Juventus e Conte hanno preferito evitare la conferenza stampa della vigilia, considerando che non vi erano obblighi in tal senso al contrario di quanto accade in Champions League e, dunque, per ascoltare le prime dichiarazioni stagionali del tecnico bianconero bisognerà attendere le ore 17 circa, quando dovrebbe presentarsi ai microfoni per analizzare il match e, chissà, per togliersi qualche sassolino dalle scarpe dopo un lungo esilio silenzioso.

    Ma, se il tema Conte è uno degli argomenti principali di Palermo-Juventus al punto da essere l’occasione per un “Conte alla rovescia” da parte dei tifosi e sul sito della Juventus, il cosiddetto “C Day” sarà importante anche e soprattutto per la corsa della squadra in chiave primato, cercando di far punti su un campo difficile come quello del Barbera per provare ad approfittare del contestuale scontro diretto tra le due principali rivali nella corsa scudetto, ossia Inter e Napoli.

    Palermo – Il Palermo, però, non è un avversario semplice da affrontare tra le sue mura amiche ed appare in ripresa nonostante la sconfitta rimediata contro l’Inter nello scorso turno di campionato. La forza dei rosanero, infatti, è sempre stata molto più evidente nelle gare casalinghe, così come evidenziato anche nel derby contro il Catania in cui i rosanero di Gasperini hanno trionfato con una grande prova di forza e con un Fabrizio Miccoli in grande spolvero. Il bomber salentino ha saltato la sfida contro i nerazzurri per squalifica e, dunque, ha potuto preparare al meglio la sfida alla sua ex Juventus caricando alla grande l’ambiente palermitano con le dichiarazioni dei giorni scorsi in cui si diceva sicuro della vittoria dei rosanero. Oltre a Miccoli, rientra anche Donati dalla squalifica e, dunque, Gasperini – ex tecnico delle giovanili bianconere – sembra intenzionato a proporre il modulo 3-4-2-1, con la difesa composta da Munoz, Donati e Von Bergen, il centrocampo composto da Barreto e Kurtic in regia e Morganella e Pisano sulle corsie laterali; sulla trequarti agiranno Ilicic e Garcia a supporto dell’unica punta di ruolo, capitan Miccoli che, come detto, attribuisce un valore speciale a questa Palermo-Juventus.

    Palermo-Juventus, Conte ritorna in panchina e lancia Matri dal primo minuto
    Palermo-Juventus, Conte ritorna in panchina e lancia Matri dal primo minuto | © Filippo Alfero,Filippo Alfero/AFP/GettyImages

    Juventus – In casa bianconera i dubbi principali di Conte riguardano la difesa, con le condizioni di Chiellini e Bonucci da valutare dopo la sfida di Champions contro lo Shakhtar, mentre è certa l’assenza di Sebastian Giovinco per squalifica. Il rientrante Conte, dunque, punterà sul modulo 3-5-2, dove a centrocampo Lichtsteiner pare favorito su Mauricio Isla per la fascia, mentre i centrali dovrebbero essere Paul Pogba – ancora titolare dopo il derby con il Toro e la gara di Champions ed in ballottaggio con Vidal – Andrea Pirlo, il rientrante Claudio Marchisio dopo la squalifica Europea, e De Ceglie sulla sinistra in vantaggio su Asamoah, mentre in avanti vi sarà spazio per Vucinic affiancato da uno tra Matri e Quagliarella, con Alessandro Matri che sembra essere favorito per una maglia da titolare.

    Palermo-Juventus, probabili formazioni:

    Palermo (3-5-1-1): Ujkani; Munoz, Donati, Von Bergen; Pisano, Morganella, Barreto, Kurtic, Garcia, Ilicic, Miccoli. A disposizione: Benussi, Milanovic, Cetto, Rios, Viola, Giorgi, Bertolo, Zahavi, Brienza, Dybala, Budan. Allenatore: Giampiero Gasperini.

    Juventus (3-5-2): Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pogba, Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Vucinic, Matri. A disposizione: Storari, Rubinho, Vidal, Padoin, Asamoah, Giaccherini, Quagliarella, Bendtner. Allenatore: Antonio Conte.

    Palermo-Juventus sarà diretta dal signor De Marco di Chiavari.

  • Nedved elogia Conte: “è un fuoriclasse”

    Nedved elogia Conte: “è un fuoriclasse”

    Il tunnel buio percorso in questi quattro lunghi mesi è finito e, dunque, per Antonio Conte è tempo di rilassarsi un po’ e di celebrare questo momento, che coincide anche con un primo traguardo raggiunto dalla sua squadra, ossia la qualificazione agli ottavi di Champions. Per questo motivo, mister Conte si è concesso una serata di relax, partecipando insieme al presidente Andrea Agnelli ed a Pavel Nedved alla festa per l’inaugurazione di un locale a Courmayer, la splendida località turistica ai piedi del Monte Bianco. Cornice perfetta, scenario innevato e buona compagnia, considerando il grande rapporto che lega il presidente al mister, ancor più consolidato dalle difficoltà di questi mesi in cui Agnelli ha sempre difeso il suo tecnico, e l’amicizia di vecchia data, consolidata anche dagli anni da compagni di squadra, fra Conte e Pavel Nedved, la ex “Furia Ceca” bianconera.

    Antonio Conte non ha voluto parlare con i giornalisti ma, al suo posto, ci ha pensato Pavel Nedved che ha analizzato il difficile periodo trascorso dal mister salentino, focalizzando l’attenzione proprio sulla grande sofferenza di Conte, che “nessuno può immaginare”, anche se è giusto pensare al futuro, cercando di superare la difficoltà “buttandosi tutto alle spalle”. Il ritorno di Conte in panchina significa, in primis, un ritorno alle vecchie abitudini per il mister e per i suoi calciatori, riscoprendo una routine che, prima della squalifica, era una consuetudine: secondo Nedved “questa non è una bella notizia per i calciatori” ma, naturalmente, il ceco usa un tono scherzoso in tali parole riferendosi al fatto che i lunghi mesi distanti dalla panchina porteranno grande carica in Antonio Conte che verrà riversata sulla squadra, che dovrà affrontare sedute di allenamento ancora più intense e dure: “non vorrei essere un giocatore, è finita la festa per chi va in campo”.

    Nedved riabbraccia Conte al rientro dopo la squalifica
    Nedved riabbraccia Conte al rientro dopo la squalifica | © Mario Carlini/Getty Images

    Ma, d’altra parte, il ritorno del mister salentino in panchina secondo Nedved sarà un valore aggiunto fondamentale per la Juventus e, di conseguenza, “avendolo in panchina sarà più dura per gli altri”, soprattutto considerando la grande “fame” di Antonio Conte e la voglia di dimostrare ancora il suo valore che, secondo Nedved “è quello di un fuoriclasse”.

    Pavel Nedved, poi, analizza quello che è stato l’atteggiamento della squadra in questi mesi di assenza forzata del loro  condottiero e, a conti fatti, non può che complimentarsi con la squadra che si trova capolista in campionato e qualificata agli ottavi di Champions League da prima nel proprio girone in attesa del sorteggio del prossimo 20 Dicembre. Antonio Conte, dunque, torna in panchina in un momento importante e la sua squadra lo attende a braccia aperte, anche se finora – sempre secondo Pavel Nedved – ha dimostrato “di essere una grande squadra, con la maturità che serve per andare avanti”. 

    Infine, una battuta del dirigente bianconero sul futuro in Champions della squadra, in attesa di conoscere la prossima avversaria e soprattutto considerando il fatto che per Pavel Nedved questa coppa ha sempre avuto un sapore speciale, avendola tanto sognata da calciatore ma non essendo ma riuscito a vincerla, anche a causa della sua squalifica nella finalissima di Manchester del 2003: “Adesso eviterei il Real Madrid”.

  • Conte, fine dell’esilio e Paratici può rilassarsi

    Conte, fine dell’esilio e Paratici può rilassarsi

    Dopo quattro mesi l’esilio è finito: dal dieci agosto al nove dicembre, quando a Palermo Antonio Conte tornerà a sedersi sulla sua panchina, per guidare la squadra dal campo, per soffrire con i giocatori, per motivarli a suo modo e terminare la gara con un filo di voce. Tutto questo gli è mancato terribilmente, al punto che – come lo stesso Conte ha dichiarato – sua moglie gli ha costruito una panchina in salotto, dove sedersi a guardare la Tv, giusto per non perdere l’abitudine. Dopo lungo peregrinare per le tribune d’Italia e d’Europa, dopo gare vissute dietro ai vetri schermati di un box che assumeva le sembianze di una gabbia per il leone, finalmente potrà ricalcare il manto erboso e compiere i suoi rituali gesti scaramantici pre-partita in campo.

    Sono stati mesi di grande sofferenza per lui, nonostante l’andamento della squadra potesse consentirgli di dormire sonni abbastanza tranquilli e di affidarsi ai suoi collaboratori, Carrera prima ed Alessio poi. La sua Juventus lo riabbraccia da prima in classifica in campionato e da qualificata agli ottavi di Champions League da prima nel proprio girone, battendo e scavalcando proprio l’ostico Shakhtar Donetsk. La vittoria e la qualificazione sono stati “un regalo per Conte, perchè Antonio ha sofferto tanto lontano dalla squadra” come ha sottolineato Beppe Marotta nel post-partita di ieri sera: un presente gradito e non solo perchè Natale si avvicina, ma perchè consente al mister di esordire in panchina in Europa dalla porta principale, negli ottavi di finale della principale competizione.

    La soddisfazione per il risultato raggiunto non deve, però, far dimenticare questi lunghi mesi di esilio forzato, che hanno solleticato una curiosità a tratti morbosa nei confronti di Antonio Conte, cercando di scrutarlo con ogni mezzo possibile per interpretarne i gesti e le reazioni durante le gare in tribuna. Più composte e misurate nella gare iniziali di campionato, più accese nelle ultime partite in cui la posta in gioco inizia a essere importante e pesante, proprio come nella decisiva gara di ieri sera contro lo Shakhtar quando mister Conte è stato, suo malgrado, protagonista di un siparietto curioso: nelle fasi centrali del match, quando il risultato era ancora bloccato sul pareggio, alcuni tifosi dello Shakthar, nell’intento di distrarlo dalla gara, si sono avvicinati alla sua postazione in tribuna ed hanno iniziato a sventolare le loro bandiere proprio davanti al vetro del box, infastidendo il mister che ha chiesto l’intervento di Fabio Paratici, presente come sempre al suo fianco, perchè avvertisse il servizio d’ordine e facesse allontanare i disturbatori ucraini. Il tutto si è risolto in pochi minuti, ma l’episodio – agli occhi di Conte – avrà assunto le sembianze dell’ultimo boccone amaro da digerire prima di potersi riappropriare della sua normalità, della routine che caratterizza il ruolo di ogni tecnico.

    Conte, fine dell'esilio e Paratici può rilassarsi
    Conte, fine dell’esilio e Paratici può rilassarsi | © Claudio Villa/Getty Images

    Ma, oltre a mister Conte, da domenica prossima il ritorno alla normalità caratterizzerà anche Fabio Paratici, il fedele direttore sportivo che ha accompagnato il mister bianconero in ogni tribuna, sempre al suo fianco. Ha avuto il difficile ruolo del “parafulmine”, accompagnando e supportando il mister durante i novanta minuti, vivendo in prima persona le sue reazioni impulsive ed i suoi sfoghi, cercando di trasmetterli telefonicamente – nonostante il divieto – ad un “intermediario” seduto in panchina affinchè giungessero al vice-allenatore di turno, adattando il suo ruolo di direttore sportivo alle esigenze ed alle circostanze. Anche per lui la fine dell’esilio di Conte sarà motivo di grande gioia perchè significherà tornare al proprio ruolo “tradizionale”, in attesa della bolletta telefonica di questi quattro mesi.

  • Juve perfetta, a Donetsk arrivano vittoria e primo posto

    Juve perfetta, a Donetsk arrivano vittoria e primo posto

    Qualificazione e primo posto. Una Juve pressoché perfetta sbanca Donetsk e chiude in testa il proprio girone mantenendo l’imbattibilità nella competizione, cosa riuscita in questo primo turno solo a Malaga, Schalke e Borussia Dortmund. E pensare che dopo i tre pareggi del girone di andata, specie quello di Copenaghen contro il Nordsjaelland, il profumo di Europa League era fortissimo. Come fortissimo era l’odore di biscotto contro gli ucraini. Nulla di tutto ciò invece ed una Juve accorta in difesa e rapida nell’offendere piazza il colpaccio contro una squadra che vinceva da sedici turni consecutivi a casa rendendo cosi nulla la goleada del Chelsea nell’altro match.

    Un successo meritato come detto, giunto su un autogol viziato da un fuorigioco di Lichtsteiner, ma se di errori arbitrali bisogna parlare sono stati diversi gli episodi andati contro la Juve, in particolare un calcio di rigore non assegnato dall’arbitro per un fallo di mano di Fernandinho. Alessio e Conte non cambiano nulla rispetto a quanto preventivato alla vigilia. In difesa torna Chiellini, in avanti c’è Giovinco accanto a Vucinic. Comincia meglio la squadra di Lucescu che seppur qualificata mira a chiudere al primo posto il girone. La Juve soffre nei primissimi minuti ma poi con grande personalità esce allo scoperto e comincia a macinare gioco. Di occasioni da rete, specie nei primi 45’ se ne vedono pochi. I bianconeri reclamano, a ragione, un rigore per un fallo di mano di Fernandinho su punizione di Pirlo ma l’arbitro lascia correre. L’asse Vucinic-Giovinco intanto funziona e anche bene, e da una loro combinazione nasce la palla gol più ghiotta del primo tempo ma la Formica Atomica dal limite e con lo specchio della porta completamente libero, se si eccettua il portiere Pyatov, apre troppo il tiro spedendo a lato. Intanto Chiellini fa tremare tutti richiamando l’attenzione della panchina per un fastidio al polpaccio: Caceres si alza per riscaldarsi ma la cosa, dopo l’intervallo, rientrerà.

    La ripresa comincia esattamente come era iniziato il primo tempo, ovvero con uno Shakhtar subito pimpante che si fa vivo con un tiro di Alex Teixeira a seguito di una respinta corta di Buffon. Palla fuori. Più ghiotta la chance capitata a Pirlo che dal limite dell’area colpisce il palo. Ma la Juve è viva e poco dopo trova anche il gol: Lichtsteiner riceve palla sulla destra e mette in mezzo un pallone che Kucher devia verso la propria porta nel tentativo di fermare Giovinco. Gli ucraini voglio il pari ma cosi facendo lasciano praterie ai bianconeri. Vucinic supera anche il portiere avversario ma sbaglia tutto. I padroni di casa di occasioni non ne creato se si eccettua un auto palo colpito da Asamoah. La Juve fa festa: quegli ottavi che sembravano una chimera ora sono realtà.

    La Juventus festeggia gli ottavi
    La Juventus festeggia gli ottavi © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    Le pagelle di Shakhtar Donetsk-Juventus:
    Fernandinho 6,5: Tra i brasiliani forse è quello che ha di meno la testa alle vacanze ma rischia tanto nel primo tempo quando colpisce la palla con le mani nella propria area.
    Willian 6: Più volte cerca di accelerare ma la retroguardia bianconera, stavolta, lo controlla abbastanza bene.
    Eduardo 5: Prova abulica la sua, tanto che raccatta anche un’ammonizione inutile.
    Chiellini 7: Prestazione maiuscola per lui che soffre anche un po’ di un risentimento al polpaccio ma porta la gara al termine. Peccato per quella ammonizione presa nel finale che non gli consentirà di giocare l’andata degli ottavi poiché diffidato.
    Pogba 6: Alterna cose buone ad errori che specie in quel punto del campo non si dovrebbero fare. Ma la gara gli è servita per fare esperienza.
    Giovinco 7: E’ una delle cause principali dell’autogol che ha portato i bianconeri al successo. Sempre pimpante nel primo tempo ha avuto una chance non sfruttata a dovere. Ma la sua prova va ben oltre la sufficienza.

    Il tabellino di Shakhtar Donetsk-Juventus
    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov 6; Srna 6,5, Kucher 5,5, Rakytskyy 6, Rat 6; Fernandinho 6,5, Stepanenko 5,5; Alex Teixeira 5 (20′ st Ilsinho 6), Mkhitaryan 5,5, Willian 6; Eduardo 5 (1′ st Devic 6). In panchina: Kanibolotsky, Kryvtsov, Kobin, Gai, Douglas Costa. Allenatore: Lucescu 5,5
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5; Barzagli 6, Bonucci 7, Chiellini 7; Lichtsteiner 7, Vidal 6,5, Pirlo 6, Pogba 6, Asamoah 6; Giovinco 7 (47′ st Giaccherini sv), Vucinic 6,5 (43′ st Matri sv). In panchina: Storari, Caceres, Padoin, Marrone, Quagliarella. Allenatore: Alessio 7

    Le immagini video di Shakhtar Donetsk-Juventus
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