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  • Calcio, un anno che se ne va. I migliori del 2012

    Calcio, un anno che se ne va. I migliori del 2012

    Il 2013 é ormai dietro l’angolo e, nel calcio cosî come in ogni ambito della vita, é possibile fare una lista di tutto il meglio e il peggio che ci ha accompagnati nell’intero anno solare passato. I migliori del 2012 : abbiamo deciso di concentrarci soltanto su quei personaggi e su quei dati, in un certo senso positivi. Spazio dunque ai migliori giocatori, ruolo per ruolo, allenatori e squadre dell’intero pianeta, lasciando perdere per una volta, chi invece ha deluso veramente.

    IL MESSIA – Se si parla di record, non é possibile non citare Leo Messi, super talento del Barcellona che si sta avviando a conquistare il suo quarto Pallone d’Oro consecutivo. Oltre ai tantissimi trofei vinti con i blaugrana, da segnalare il nuovo traguardo del giocatore, forse, piü forte di tutti i tempi: aver superato il leggendario Muller nella classifica dei gol segnati in un anno. La Pulce ha addirittura fatto meglio del suo avversario polverizzando ogni record esistente. Gol come se piovesse. Sempre in Spagna, sponda Real Madrid, un elogio va anche a Cristiano Ronaldo, anch’egli una poderosa macchina da gol che, purtroppo per lui, non viene giustamente riconosciuto per via della presenza di Messi nel suo campionato. Un paragone troppo difficile per essere sopportato anche dall’asso portoghese.

    RIVELAZIONI – Ogni anno ci sono delle squadre che a sorpresa riescono a raggiungere traguardi insperati per le loro aspettative. Una di queste é senza dubbio l’Atletico Madrid del bomber Falcao. Gli spagnoli, grazie soprattutto alle reti della punta colombiana, hanno portato a casa una Europa League e una Supercoppa Europea. Davvero niente male per i ragazzi di Simeone. In Italia dobbiamo per forza dare spazio alla cavalcata vincente della Juventus. I bianconeri, partiti quasi senza speranza di vittoria all’inizio di settembre, si sono ritrovati a maggio con il tricolore sul petto. Merito senza dubbio di Antonio Conte, allenatore dell’anno che ha saputo infondere nei suoi ragazzi un coraggio e una rabbia fuori dal comune.

    CASO PER CASO – Adesso focalizziamo la nostra attenzione ai migliori giocatori del 2012, ruolo per ruolo. In porta ci sono pochi dubbi: Buffon é tornato il portierone che tutti conoscevano. In difesa hanno fatto molto bene Thiago Silva, ora al PSG, e Barzagli. In mezzo al campo fate spazio alla fantasia e al genio di Iniesta, cervello del Barcellona. Davanti la scelta diventa difficile ma basta un nome per toglierci di testa tutti i dubbi: Messi.

  • Buffon: “Ancora tre anni ad altissimo livello”

    Buffon: “Ancora tre anni ad altissimo livello”

    Il suo valore è indiscutibile ed incommensurabile, sia sul piano tecnico che sul piano della personalità, della presenza e del peso caratteriale nello spogliatoio: il suo numero di maglia, il numero uno, non è soltanto una cifra impressa sulla divisa da gioco ma un modo di essere, primeggiando da quasi vent’anni nel suo ruolo, a livello mondiale. Parliamo, ovviamente, di Gigi Buffon, capitano e portiere della Juventus e della Nazionale Italiana che, all’età di 34 anni, e sul finire del 2012 traccia un bilancio di quello che è stato, che è e che sarà. I suoi tifosi, però, possono dormir sonni tranquilli perchè – almeno per i prossimi tre anni – Buffon sente di poter dare ancora il massimo e giocare ad altissimi livelli, perchè “non mi sento vecchio, ma maturo”.

    Come il buon vino, dunque, Buffon migliora con gli anni e le sue prestazioni rendono ancor più solida una retroguardia quasi impenetrabile come quella bianconera – che poi coincide con quella della Nazionale Azzurra – composta da Chiellini, Barzagli e Bonucci, e questo suo momento d’oro verrà suggellato nei primi giorni del prossimo anno con il rinnovo contrattuale con la Juventus, fino a Giugno 2015, decurtandosi l’ingaggio annuale da sei a quattro milioni di euro più bonus legati ai risultati: l’accordo è già pronto, manca soltanto la firma, il nero su bianco che ne sancirà formalmente l’ufficialità ma, ovviamente, non vi saranno problemi in tal senso considerando il legame inossidabile che lega Buffon alla Signora.

    Buffon: "Ancora tre anni ad altissimo livello" | © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images
    Buffon: “Ancora tre anni ad altissimo livello” | © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    In ogni caso, rinnovo contrattuale a parte, per Buffon la fine d’anno significa bilanci importanti, al termine di un anno solare ricco di soddisfazioni sportive con la sua squadra, che ha riassaporato l’antico gusto della vittoria, con la conquista dello scudetto e della Super Coppa Italiana:E’ stato un anno ricco di soddisfazioni sportive e personali, una di quelle annate che ricorderò a lungo”, soprattutto perchè giunge dopo un periodo di digiuno e sofferenza durato a lungo, con due settimi posti consecutivi. E’ per questo che Buffon non ha paura di  affermare che “abbiamo sorpreso anche noi stessi compiendo qualcosa di memorabile” anche se, ovviamente, non si tratta di una sorpresa per chi, come lui, ha vissuto in prima persona tale evoluzione, frutto del lavoro e dell’impegno con cui Antonio Conte ha saputo plasmare la squadra.

    Un anno importante, poi, anche per i colori della Nazionale Azzurra di Prandelli, che nonostante gli sfavori del pronostico ha compiuto un’ottima cavalcata agli Europei di Calcio di Polonia e Ucraina e, pur con un avvio in sordina, ha battuto la Germania ed è approdata alla finalissima con la Spagna dove, seppur perdendo sonoramente, ha lasciato l’impressione di riuscire sempre a dire la sua nelle manifestazioni che contano, nonostante non fosse una delle spedizioni Azzurre più quotate.

    Un anno che si conclude all’insegna del lavoro per Buffon e i compagni juventini che sono impegnati nel mini ritiro di Vinovo per tenere in caldo i muscoli in vista della ripresa del campionato dell’Epifania, e soprattutto per evitare distrazioni eccessive: soltanto il primo Gennaio potranno tirare il fiato, ed il 2 saranno nuovamente sul campo di allenamento agli ordini di Conte. La prima della classe si riconosce anche da questi particolari.

  • Capello: “La Juve di Conte vince senza competitors”

    Capello: “La Juve di Conte vince senza competitors”

    I paralleli tra il presente ed il passato non sempre sono appropriati anche perchè le circostanze mutano al trascorrere del tempo e, dunque, può risultare quantomeno forzato un accostamento tra momenti differenti: questo è vero anche nel mondo del calcio, e Fabio Capello attuale cittì della Russia non ha perso occasione per puntualizzarlo, evidenziando le differenze tra la sua Juventus di metà anni duemila e questa Juventus targata Antonio Conte, capace di far voltare pagina all’intero ambiente dopo gli anni difficili del post-Calciopoli. Per questo, Fabio Capello non può che mostrare il proprio apprezzamento per il lavoro fin qui svolto dai bianconeri, “stanno facendo benissimo” anche se – secondo il mister friulano – non hanno competitors“. Ciò significa che, secondo Capello, la sua formazione che conquistò due scudetti sul campo, aveva un quid in più perchè doveva fronteggiare un’agguerrita concorrenza, dal Milan all’Inter alla Roma, mentre nel caso attuale la Signora non sembra aver grandi rivali considerando che le altre squadre hanno lasciato andar via tutti i grandi giocatori e, dunque, hanno visto ridursi sensibilmente il proprio potenziale: “l’unica che sulla carta potrebbe dar fastidio alla Juventus potrebbe essere la Roma”.

    A proposito della forza della Juventus di oggi, Capello sottolinea l’importanza di due elementi, che la dirigenza bianconera è stata abile a rilevare a parametro zero per poi valorizzare al meglio, fino a renderli due calciatori imprescindibili nei rispettivi ruoli: il primo, ovviamente, è Andrea Pirlo che la Juventus lo scorso anno ha strappato al Milan portandolo a nuova vita come perno del centrocampo “e che sarebbe capace di far la differenza nelle migliori squadre del mondo”, il secondo è, invece, Andrea Barzagli divenuto in poco tempo pilastro della retroguardia di Conte dopo anni non propriamente brillanti in Bundesliga.

    Capello: la Juve di Conte non ha competitors | © Mike Kireev/Epsilon/Getty Images
    Capello: la Juve di Conte non ha competitors | © Mike Kireev/Epsilon/Getty Images

    Dopo la Juventus, però, Fabio Capello non si sottrae dal commentare alcune tematiche calde in casa Roma, ed, in particolare, legate a Daniele De Rossi. Il rapporto con fra il centrocampista ed il mister friulano è molto forte, considerando che fu lo stesso Capello a farlo esordire in serie A (nella stessa gara in cui esordì anche il giovane Alberto Aquilani, ndr) e, dunque, l’attuale cittì della Russia mostra ancora molto interesse per le sorti calcistiche di De Rossi, in particolare in un momento in cui sembra vivere un rapporto non esattamente idilliaco con il proprio tecnico Zdenek Zeman. Ma, secondo Capello, Zeman conosce molto bene il reale valore di De Rossi e, affinchè la situazione possa migliorare, il giocatore “dovrà sapersi adattare a certe idee del proprio allenatore”.

     In passato Capello consigliò a Daniele De Rossi di non andar via dalla Roma per poter rivestire quel ruolo di “Capitan Futuro” che sembrava essergli stato cucito addosso, ma ad oggi il mister friulano pone maggiormente l’accento sulla serenità del giocatore perchè è essenziale che “sia felice nella squadra in cui gioca per trasmettere tale felicità ai compagni”. 

    Un concetto valido in generale, naturalmente, ma ancor di più per un elemento di grande valore come De Rossi, un giocatore “importante e che fa la differenza, un giocatore della Nazionale Italiana”.

  • Oscar della Juventus 2012, trionfano Pirlo e Conte

    Oscar della Juventus 2012, trionfano Pirlo e Conte

    Fine d’anno, tempi di bilanci e di riconoscimenti che possano racchiudere il senso di una stagione, ancor di più se l’anno solare che sta per concludersi è stato “da incorniciare” come quello della Juventus. Ecco perchè gli Oscar della Juventus 2012 promossi da Tuttosport ed attribuiti da una giuria composta da cinquanta persone tra ex calciatori bianconeri, giornalisti e tifosi vip, assumono un significato ancora più importante: per la Juventus l’anno 2012 ha significato soprattutto rinascita, rivincita, scudetto e super Coppa Italiana, primi trofei del post-Calciopoli. Ha significato riappropriarsi del proprio ruolo, dopo anni di lontananza dal vertice del calcio italiano e, per questo motivo, mai come quest’anno i bilanci e gli Oscar di fine anno divengono importanti.

    Vediamo nel dettaglio, dunque, a chi sono stati attribuiti tali Oscar della Juventus per l’anno 2012 considerando quello di miglior giocatore in assoluto, quelli di miglior attaccante, centrocampista e difensore, di miglior acquisto, di miglior giovane, la gara più significativa e, poi, il voto popolare.

    Quasi un plebiscito ha sancito quello del giocatore dell’anno, attribuito al faro del centrocampo bianconero Andrea Pirlo che ha raccolto 32 preferenze su 50, a suggellare un anno solare vissuto da protagonista ritrovato, da assoluto valore aggiunto della formazione di mister Conte. L’Oscar della Juventus 2012 come migliore attaccante, invece, è spettato a Mirko Vucinic con ben 35 preferenze, nonostante nella scorsa stagione abbia messo a segno 14 gol, una cifra di certo non sensazionale per un bomber; tuttavia, il valore e l’importanza del montenegrino è anche quella di uomo-assist, di imprevedibile suggeritore, capace di far segnare anche i compagni di reparto e, per questo, il suo riconoscimento è stato ben ponderato.

    Oscar della Juventus 2012, trionfo per Pirlo e Conte | © ANDREAS SOLARO/Getty Images
    Oscar della Juventus 2012, trionfo per Pirlo e Conte | © ANDREAS SOLARO/Getty Images

    L’Oscar della Juventus 2012 come miglior difensore, invece, è stato attribuito ad Andrea Barzagli, vero cardine della retroguardia juventina con Bonucci e Chiellini, in grado di superare anche il numero uno Gigi Buffon, portiere ed attuale capitano della Signora.

    Tra i centrocampisti, l’ Oscar è stato assegnato al Principino Claudio Marchisio, che grazie all’intuizione di Antonio Conte che gli ha cucito addosso il ruolo di mezz’ala sinistra, ha contribuito in maniera considerevole ai successi della squadra e, soprattutto, a rendere tanto forte il centrocampo bianconero, insieme agli imprescindibili compagni di reparto Pirlo e Vidal.

    L’Oscar di partita più bella dell’anno 2012 secondo la giuria di esperti è stata la gara di Champions League con il Chelsea allo Juventus Stadium, con un secco 3-0 che ha spalancato le porte della qualificazione agli ottavi di finale prima della gara con lo Shakhtar, mentre l’Oscar di migliore acquisto dell’anno 2o12 è stato attribuito ad Asamoah, arrivato in comproprietà con l’Udinese. Come miglior giovane, invece, quasi all’unanimità è stato eletto il francese Paul Pogba, che ha raccolto ben 41 preferenze.

    Il voto popolare che ha coinvolto i lettori del quotidiano Tuttosport, invece, ha eletto Antonio Conte come “bianconero dell’anno” non mostrando alcuna titubanza sull’individuazione di colui che, con il suo contributo, ha saputo cambiare la mentalità della squadra, restituendole l’antico smalto, la fame per le vittorie, la volontà di primeggiare ad ogni costo, ricostruendo quel passato glorioso di cui ne era stato parte da calciatore e da capitano. Antonio Conte è il simbolo del 2012 bianconero, e tale Oscar probabilmente vale più di tutti gli altri considerando le difficoltà legate alla squalifica che per quattro mesi ha tenuto il tecnico salentino lontano dalla sua “creatura”: un anno di molte luci e qualche ombra per lui, ma l’Oscar della Juventus 2012 è il premio della “sua gente” e, di certo, sarà molto apprezzato da Conte.

  • Conte meglio di Capello. La Juve tocca quota 94 punti nel 2012

    Conte meglio di Capello. La Juve tocca quota 94 punti nel 2012

    Juventus Record. Antonio Conte batte Fabio Capello. Non stiamo parlando di un ipotetico match tra la Juventus e la Nazionale Russa ma della sfida interna al club bianconero. L’attuale allenatore della formazione juventina ha terminato l’anno solare con ben 94 punti, uno in più rispetto alla Juve targata Don Fabio che conquistò 93 punti nel 2005. Nel post partita di Cagliari-Juventus, il tecnico bianconero ha esaltato i giocatori a sua disposizione “Oggi abbiamo messo in campo tutta la rabbia, la cattiveria agonistica che ci ha permesso nell’anno calcistico di raggiungere 94  punti, nell’anno solare”. Per dovere di cronaca c’è da sottolineare come il record sia stato superato anche grazie alla partita in più giocata rispetto alla formazione di Capello, ma è doveroso ammettere che la qualità della rosa a disposizione di Conte è nettamente inferiore.

    Lo score – Fantastici i cammini delle due formazioni. Nel 2005 i ragazzi di Capello conquistarono 29 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte. Nell’anno che sta giungendo al termine, Conte ha portato a casa 28 vittorie, 10 pareggi e solamente 2 sconfitte.

    Conte, l'allenatore da record © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Conte, l’allenatore da record © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Le differenze – Dubito ci voglia un patentino a Coverciano per poter dichiarare apertamente che dal punto di vista tecnico, la rosa a disposizione di Don Fabio nel 2005 fosse nettamente più forte rispetto a quella attualmente allenata da Antonio Conte. L’ex mister di Siena e Bari è arrivato al club bianconero nel periodo peggiore della Juventus, con due settimi posti conquistati nelle precedenti annate e una rosa completamente rinnovata. Per sopperire alle differenze tecniche, il mister juventino ha puntato molto sull’entusiasmo e sull’agonismo, ottenendo il massimo da ogni giocatore.

    Attacchi a confronto – Da una parte il trio Ibra, Trezeguet, Del Piero. Dall’altra Matri, Quagliarella, Vucinic. Serve far notare le differenze? Eppure Antonio Conte è riuscito a far rendere (speso a fasi alternate) gli attaccanti a sua disposizione, riuscendo a sopperire all’assenza di un bomber alla Trezegol con un attacco equilibrato che sfrutta spesso l’inserimento dei centrocampisti.

    Proprio sulla mediana la sfida risulta più equilibrata con il trio Pirlo, Marchisio e Vidal che se la gioca con la linea a quattro di Don Fabio (Camoranesi, Vieira, Emerson, Nedved). Qualità ottime per entrambi i mister. Più muscolare quello del 2005, più tecnico quello del 2012.

    Le rivali – Il calcio italiano negli ultimi anni ha subito un crollo della qualità media delle squadre e questo probabilmente ha favorito la rinascita della Juventus dopo Calciopoli. Ottimo il lavoro di Antonio Conte che ha saputo dare gioco, aggressività e in alcuni casi una mentalità da provinciale ai suoi ragazzi. Capello invece, con il materiale a disposizione, puntava più sulla giocata individuale.

    Le parole di Conte al termine della gara con il Cagliari sono chiare e fanno capire la differenza tra le due rose e il record conquistato “Abbiamo battuto la Juve di Capello, basta leggere i nomi che giocavano in quella squadra, fatta di campioni affermati con il pedigree vincente, per capire l’impresa: noi abbiamo solo Buffon e Pirlo. gli altri stanno imparando a vincere”.

  • Juve rabbiosa, tre punti e record con il Cagliari. Matri rapace

    Juve rabbiosa, tre punti e record con il Cagliari. Matri rapace

    Rabbia, orgoglio e determinazione. C’è voluta una Juve con queste caratteristiche, almeno nei secondi 45’, per piegare le resistenze del Cagliari ed incassare tre punti al Tardini di Parma che permettono di chiudere l’anno solare in grande spolvero. Una vittoria in rimonta per 3-1 maturata in pieno recupero al termine di un match scoppiettante e ricco di polemiche per qualche decisione arbitrale poco chiara. Alla fine però la spunta una Juve che nel complesso ha decisamente meritato, specie dopo l’ingresso in campo di Alessandro Matri che ancora una volta appena vede la sua ex squadra sembra un toro dinanzi ad una bandiera rossa.

    Per lui una doppietta che ribalta il gol messo a segno su rigore nel primo tempo da Pinilla e che cancella, almeno in parte, le polemiche relative a due rigori negati ai bianconeri e l’amarezza per quello fallito da Vidal. Oltre alle innumerevoli parate di Agazzi. In chiusura di gara Vucinic fa 3-1 ma ormai la Juve il record l’aveva già battuto. Quale? Quello dei 94 punti in un anno solare, uno in più della Juve 2005 di Capello. Un’altra soddisfazione per Conte, il quale comunque non ha sorpreso per ciò che riguarda la formazione iniziale: fuori lo stakanovista Vucinic, dentro Quagliarella, mentre in difesa Caceres prende il posto di Chiellini. Lopez e Pulga invece rinunciano a Cossu preferendogli il brasiliano Thiago Ribeiro.

    Il primo tempo non è poi cosi spettacolare: il Cagliari gioca senza timore e si difende bene da una Juve che prova qualche affondo specie sulle corsie laterali ma l’unica palla gol, targata Quagliarella, viene sprecata malamente. Ci sarebbe anche un rigore per la Juve causa uno strattonamento di Astori, già ammonito, su Quagliarella, ma Damato lascia correre. Dall’altra parte i sardi pescano il jolly per un rigore, stavolta concesso dall’arbitro, forse generosamente, a Sau per un fallo di Vidal. Episodio che non è andato giù ai bianconeri specie dopo che dal dischetto Pinilla ha dimostrato precisione chirurgica.

    Alessandro Matri © Claudio Villa/Getty Images
    Alessandro Matri esulta © Claudio Villa/Getty Images

    Nella ripresa però è un’altra Juve. Il Cagliari, complice anche la collezione di gialli nel primo tempo con praticamente tutta la difesa a rischio espulsione, arretra pericolosamente e comincia a lasciare varchi pericolosi. Conte si gioca due carte: Matri per Quagliarella e Padoin per Caceres. E’ di Sau l’unica offensiva sarda dei secondi 45’: Buffon para e da lì in poi si riposa. La Juve non molla un centimetro e al 19’ manca di un soffio il gol: sugli sviluppi di un corner Bonucci centra la traversa, Matri gira verso la porta ma Agazzi respinge proprio su Asamoah che spinto alle spalle da Nainggolan non riesce di testa a deviare in rete. Rigore solare ma non per gli arbitri e proteste piemontesi inevitabili.

    Di lì a poco il Cagliari resta in dieci: Astori, già ammonito, stende da dietro Giovinco e si becca il rosso. Lopez corre ai ripari con Del Fabro ma è proprio il giovane difensore a fare fallo in area su Giovinco e dare ai bianconeri la più facile delle occasioni per pareggiare. Ma Vidal, in serata no, spara il penalty dritto dritto in curva. Bianconeri che hanno una relazione molto difficile con i rigori in questa stagione. Anche Padoin spreca da dentro l’area. Conte intanto si gioca la carta Vucinic che subentra a Lichtsteiner. E il montenegrino comincia a calciare con continuità verso la porta di Agazzi che però in una di queste circostanze respinge corto permettendo a Matri di pareggiare i conti. I sardi sono alle corde, Ekdal è in campo ma solo perché i cambi sono già stati esauriti.

    Asamoah, di testa, chiama Agazzi al grande intervento complice anche l’aiuto del palo. I 6’ di recupero fanno sperare tanto i bianconeri che sono fortunati quando il rinvio di Nenè colpisce la mano di Vidal permettendo a Matri da due passi di fulminare Agazzi. Vittoria bianconera ormai in tasca e appena prima del triplice fischio Giovinco con un diagonale scavalca il portiere sardo con Vucinic che sulla linea accompagna la sfera in rete. Finisce cosi 3-1 e adesso arrivano le sospirate vacanze per le due squadre. Bianconeri che già pensano al mercato che potrebbe regalare un paio di difensori e un attaccante, ma forse non Drogba. Cagliari che invece perde quota in classifica con il presidente Cellino che a fine gara è un fiume in piena per la solita storia dell’Is Arenas.

    Le pagelle di Cagliari-Juventus
    Agazzi 7,5: Un felino. Vola da una parte all’altra, para di tutto e di più. Ma deve capitolare anche lui davanti a Matri.
    Astori 5: Finchè è in campo non fa male ma dimostra tanto, troppo nervosismo e il suo rosso agevola il successo bianconero.
    Nainggolan 6,5: Grande prova in mezzo al campo, tanta qualità e quantità. Furbo nello spingere Asamoah in occasione del fallo da rigore non concesso alla Juve.
    Vidal 5: Serata non per il cileno. Causa un rigore, ne sbaglia un altro, sempre impreciso. Si rifarà.
    Asamoah 7: Nel primo tempo è l’unico a spingere. Nella ripresa va vicinissimo al gol che prima una spinta di Nainggolan poi Agazzi gli negano.
    Matri 7,5: Rapace. Si fa trovare pronto in area piccola e castiga ancora una volta la sua ex squadra. Chissà se avrà fatto ricredere la Juve riguardo ad una sua eventuale cessione a gennaio.

    Il tabellino di Cagliari-Juventus
    CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi 7,5; Pisano 6, Ariaudo 6, Astori 5, Murru 6 (8′ st Perico 5,5); Dessena 6, Nainggolan 6,5, Ekdal 6,5; Thiago Ribeiro 6; Sau 6 (22′ st Del Fabro 5), Pinilla 6 (31′ st Nené sv). In panchina: Avramov, Rossettini, Avelar, Casarini,Ceppelini, Cossu. Allenatori: Lopez-Pulga 6.
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Caceres 5,5 (17′ st Padoin 5,5), Bonucci 6,5, Barzagli 6; Lichtsteiner 5,5 (27′ st Vucinic 6,5), Vidal 5, Pirlo 6, Marchisio 6,5, Asamoah 7; Quagliarella 5 (15′ st Matri 7,5), Giovinco 6,5. In panchina: Storari, Rubinho, Marrone, Isla, De Ceglie, Pogba, Giaccherini. Allenatore: Conte 7

     

     

  • Cagliari-Juventus, le formazioni. Conte rilancia Quagliarella

    Cagliari-Juventus, le formazioni. Conte rilancia Quagliarella

    La scorsa stagione a Trieste, oggi a Parma. Continua il tour italiano della sfida Cagliari-Juventus già al centro di polemiche nelle ultime ore per via delle dichiarazione del patron isolano Cellino che ha accusato i bianconeri di non aver voluto cambiare la sede della sfida portandola all’Is Arenas, stadio quest’ultimo divenuto famoso da inizio stagione per via delle innumerevoli vicissitudini che lo hanno interessato.

    Tutte queste dichiarazioni però sembrano non aver inciso sulle due squadre concentrate a dare il massimo reincontrandosi a distanza di pochi giorni dalla sfida in Coppa Italia vinta dai piemontesi per 1-0 con gol di Giovinco. La Juventus, già campione d’inverno, vuole chiudere il 2012 alla grande e per farlo vuole battere i sardi del duo Lopez-Pulga che dal canto loro vantano una classifica tutt’altro che tranquilla ad appena due lunghezze dalla zona retrocessione. I bianconeri, che stanno attraversando un vero e proprio momento d’oro, devono però fare i conti con un’assenza per reparto.

    Fabio Quagliarella © Valerio Pennicino/Getty Images
    Fabio Quagliarella © Valerio Pennicino/Getty Images

    La più pesante, indubbiamente, è quella di Chiellini, e in attesa di intervenire sul mercato di gennaio Conte ha deciso di gettare nella mischia Caceres. Fuori anche Pepe e Bendtner, anch’essi in infermeria. Per il resto gli unici dubbi sono legati all’attacco: Vucinic, Quagliarella e Giovinco si giocano due maglie, e sono proprio i due italiani ad essere in vantaggio sul montenegrino. Dall’altro lato il duo Lopez-Pulga deve fare a meno dello squalificato Conti, assenza molto pesante in mezzo al campo che permetterà comunque ad Ekdal di trovare spazio, e degli infortunati Eriksson e Ibarbo. In attacco Pinilla e Sau.

    Le probabili formazioni di Cagliari-Juventus
    CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Astori, Ariaudo, Avelar; Dessena, Nainggolan, Ekdal; Cossu; Pinilla, Sau. In panchina: Avramov, Rossettini, Del Fabro, Murru, Perico, Casarini, Ceppelini, Thiago Ribeiro, Nenè. Allenatori: Lopez-Pulga
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Quagliarella, Giovinco. In panchina: Storari, Rubinho, De Ceglie, Marrone, Padoin, Pogba, Giaccherini, Isla,  Vucinic, Matri. Allenatore: Conte

     

     

     

  • Conte frena gli elogi: “Titolo d’inverno non serve”

    Conte frena gli elogi: “Titolo d’inverno non serve”

    La Juventus ha conquistato il titolo di campione d’Inverno con due giornate d’anticipo e si appresta ad affrontare l’ultima fatica del 2012, la gara di campionato contro il Cagliari che concluderà un anno ricco di soddisfazioni sportive per il popolo bianconero, con lo scudetto conquistato dopo gli anni dell’inferno sportivo, e la ciliegina della Super Coppa Italiana in bacheca, oltre che il primato attuale in classifica con ampio margine sulle inseguitrici, la qualificazione agli ottavi di Champions (dove troveranno il Celtic, ndr) ed ai quarti di Coppa Italia. Cosa migliorare ancora? Difficile dirlo, ma non per Antonio Conte, insaziabile e sempre sul pezzo, soprattutto alla vigilia di una gara in cui c’è il rischio di allentare la tensione.

    Cagliari-Juventus – Il mister salentino, però, puntualizza che l’impegno contro il sardi – che si disputerà a Parma – dovrà essere affrontato al massimo, scongiurando il rischio che il pensiero possa andare anche solo per un attimo alle valigie pronte per le vacanze, nella “prima settimana in cui ci sono stati elogi sperticati per tutti”. Oltre all’avversario in campo, dunque, il pericolo è quello di perdere mordente e di allentare la tensione: per questo, però, “ci penserò io” promette il tecnico salentino, e su questo c’è da credergli in parola. Conte è alla ricerca di risposte importanti, che dovranno giungere proprio in questo momento, perchè “la crescita passa dalla gestione di queste situazioni”.

    Conte i i bilanci di fine 2012 | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Conte i i bilanci di fine 2012 | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Oscar – Nel coro degli elogi alla squadra bianconera, però, Antonio Conte non si sottrae dal complimentarsi con i suoi uomini per il cammino intrapreso fin qui e si sbilancia attribuendo ai suoi calciatori un premio figurativo, un Oscar che premi loro e la società, perchè “sono speciali e questo mi onora di essere il loro allenatore”. Ma, se da un lato arriva la “carota” dall’altro emerge immediatamente il “bastone”, ossia la determinazione e la grinta di Antonio Conte che analizza con lucidità l’importanza del risultato finale, a voler sottolineare che i conti si fanno a fine stagione, perchè “se non arriviamo ad alzare qualcosa non so che farmene del titolo d’inverno”. In tema di premi e riconoscimenti, inevitabile un riferimento al Pallone d’Oro, il più ambito riconoscimento individuale per un calciatore: in tal senso, il tecnico salentino si sbilancia nella sua personale preferenza ammettendo che avrebbe espresso il suo voto per Andrea Pirlo, che avrebbe meritato di stare sul podio del trofeo, subito dietro al vincitore indiscusso ed indiscutibile Leo Messi.

    Chiellini – In un clima di serenità e soddisfazione, la nota negativa riguarda l‘infortunio di Giorgio Chiellini, con una sospetta lesione al muscolo del polpaccio infortunato già un mese fa: ora, però, il difensore toscano sembra rischiare un lungo stop, di circa due mesi. Di certo, dunque, salterà la gara di venerdì con il Cagliari in attesa di conoscere tramite gli accertamenti del caso l’entità precisa del recupero. La Juventus perde un leader della sua difesa, anche se Chiellini cercherà di guarire il prima possibile con il supporto dello staff medico e di “tornare più forte di prima”. Sarà, dunque, molto difficile sopperire alla sua assenza, ma la Juventus probabilmente penserà a qualche “aggiustamento” sul mercato anche perchè era già nell’aria dopo il divorzio da Lucio ed alla luce del fatto che Asamoah a Gennaio dovrà partecipare alla Coppa d’Africa.

  • Juventus-Atalanta 3-0, tutto facile per la fuga d’inverno

    Juventus-Atalanta 3-0, tutto facile per la fuga d’inverno

    Il trend del freddo pomeriggio torinese, illuminato da un pallido sole, che fa da sfondo a Juventus-Atalanta appariva chiaro già prima del fischio d’inizio dell’arbitro Massa, con una straordinaria coreografia-scenografia dello Juventus Stadium dedicata al tecnico Antonio Conte, alla prima in campionato sulla panchina casalinga, con tanto di messaggio “Con…te”, oltre che una grande foto di Alessio e Riccardo, i due calciatori delle giovanili bianconere scomparsi il 15 Dicembre 2006. Un tripudio di bianco e nero che sembrava annunciare un grande pomeriggio per la Juventus in campo contro l’Atalanta e tali premesse sono state rispettate fin dal primo minuto di gioco, con una grande invenzione di Giovinco sulla trequarti a liberare il compagno di reparto Mirko Vucinic che è bravo a stoppare la palla e battere con un pregevole tiro a giro il portiere Consigli: neanche 90 secondi e la Juventus realizza l’1-0.

    Due minuti dopo, al 4′, pericolo Atalanta su errore di Marrone che, tradito probabilmente dal campo di gioco, libera Denis a tu per tu con Buffon: il portierone, però, è fenomenale nel suo intervento e riesce a bloccare a terra il tiro dell’argentino.

    Al 13′ altra emozione bianconera, con un calcio di punizione calciato da Andrea Pirlo dai 25 metri: una vera e propria magia, una pennellata che si infila sotto l’incrocio di pali beffando un incolpevole Consigli: 2-0.

    E’ una Juventus dilagante che a tratti sembra un rullo compressore, non accontentandosi del doppio vantaggio e continuando a pressare, ripartire, giocare a memoria, con pregevoli tocchi del suo numero 21 Pirlo, in grande giornata: al 26′ arriva, così, il terzo gol bianconero che era già nell’aria, con un perfetto tiro dal limite dell’area di Claudio Marchisio: 3-0.

    Al 31′ altro episodio-chiave del match sfavorevole all’Atalanta con l‘espulsione per doppia ammonizione di Manfredini, autore di un ingenuo fallo su Chiellini per evitarne la ripartenza anche se – leggendo bene l’azione – l’intervento del centrale nerazzurro risulta inutile data la lontananza dalla porta dell’azione. L’Atalanta resta, così, in dieci uomini e sotto di tre gol e sul finire del tempo rischia di subire il quarto gol su iniziativa di Vidal ma, in quel caso, il portiere Consigli si fa trovare pronto.

    Nel secondo tempo di Juventus-Atalanta le emozioni e gli episodi decisivi lasciano spazio alla razionalità della squadra di Conte che costruisce gioco ma in maniera intelligente gestisce la gara, anche con gli opportuni cambi di Quagliarella per Vucinic, e poi gli ingressi di Padoin e Giaccherini. Al 58′ gol annullato a Giovinco per fuorigioco su assist di Lichtsteiner, mentre al 68′ è ancora una rete annullata a negare il poker alla Juventus, questa volta con il neo entrato Fabio Quagliarella.

    Juventus-Atalanta 3-0, Vucinic, Pirlo e Marchisio in gol | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Juventus-Atalanta 3-0, Vucinic, Pirlo e Marchisio in gol | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    La gara termina, così, proprio come era iniziata, con la curva che invoca a gran voce il suo allenatore Antonio Conte, e la squadra che festeggia con il consueto saluto ai tifosi: tre punti pesanti, tre punti che permettono una fuga per il titolo di campione d’inverno approfittando della sconfitta dell’Inter di ieri ed in attesa del posticipo del Napoli di questa sera.

    L’Atalanta, invece, esce ridimensionata dallo Stadium, ma contro questa Juventus c’era poco da fare anche per un’ammazza-grandi.

    Juventus-Atalanta, le pagelle:

    Vucinic 7 Dopo novanta secondi sblocca il risultato ed incanala la gara sui binari giusti: gol pesante, come sempre

    Marchisio 7 Nel primo tempo Conte lo incita ad infilarsi negli spazi e lui obbedisce realizzando così il gol del 3-0 che chiude i giochi

    Chiellini 7 Imperioso in difesa, solido e attento, prova anche qualche sortita in attacco

     Pirlo 8 Pregevoli i suoi tocchi, meraviglioso il suo calcio di punizione dai 25 metri con cui realizza il gol del 2-0. Ispiratissimo

    Manfredini 4.5 Ingenuo sulla seconda ammonizione per fallo su Chiellini con cui lascia l’Atalanta in dieci

    Denis 5 Fallisce dopo quattro minuti il potenziale 1-1 facendosi ipnotizzare da Buffon, rimanendo con il rimpianto di non aver riaperto la gara

    Juventus-Atalanta, il tabellino:

    Juventus (3-5-2): Buffon 6.5; Barzagli 6.5 (63′ Padoin), Marrone 6, Chiellini 7; Lichtsteiner 6.5, Vidal 6, Pirlo 8, Marchisio 7 (70′ Giaccherini), Asamoah 6; Vucinic 7 (55′ Quagliarella), Giovinco 6.5.

    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 6,5; Bellini 6, Manfredini 4.5, Lucchini 5, Peluso 6; Schelotto 5.5, Cigarini 5 (74′ Cazzola), Radovanovic 5 (46′ Biondini), Bonaventura 5 (39′ Stendardo); Moralez 5.5; Denis 5.

    Espulsi: Manfredini

    Ammoniti: Manfredini

    Marcatori Juventus-Atalanta 3-0: 2′ Vucinic, 13′ Pirlo, 26′ Marchisio

    Video Juventus-Atalanta 3-0:

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  • Juventus-Atalanta, Conte punta su Vucinic-Giovinco

    Juventus-Atalanta, Conte punta su Vucinic-Giovinco

    Juventus-Atalanta delle ore 15, valido per la 17. ma giornata di serie A è il penultimo match dello straordinario 2012 bianconero, ma anche il deja-vù dell’ultima giornata dello scorso campionato, quando lo Juventus Stadium salutò Del Piero e celebrò lo scudetto conquistato nella precedente giornata, con tanto di coppa-tricolore alzata al cielo. Bei ricordi, naturalmente, per il popolo juventino ma, nel calcio, i ricordi lasciano il tempo che trovano ed ogni gara ha una propria storia e, soprattutto, ogni campionato ha un suo perchè e, dunque questo Juventus-Atalanta racconta un’altra storia.

    Lo scorso campionato la Juventus era la sorpresa, l’outsider sperimentale, la scommessa del tecnico supermotivato ed affamato e della società, quest’anno è la capolista consolidata, la squadra da battere: pertanto, il tecnico bianconero – ex dell’incontro – non accetta distrazioni nè cali di tensione e vuole chiudere l’anno al massimo, conquistando sei punti nelle ultime due gare da disputare, pur temendo le insidie di una squadra molto ben organizzata come quella allenata da Stefano Colantuono che fin qui ha messo in grande difficoltà le big come Napoli ed Inter. D’altronde, per la Juventus l’occasione di allungare in classifica è molto ghiotta considerando lo stop di ieri dell’Inter contro la Lazio e, dunque, la vittoria interna è una sorta di imperativo fondamentale.

    Juventus – In casa Juventus dopo la gara di Coppa Italia di mercoledì scorso, non è disponibile per l’attacco il danese Niklas Bendtner (ne avrà almeno per due-tre mesi, ndr), mentre in difesa sarà assente Leonardo Bonucci per squalifica dopo il cartellino giallo rimediato nella gara contro il Palermo per simulazione essendo diffidato. Al suo posto Antonio Conte lancerà Marrone in difesa, insieme a Chiellini e Barzagli. A centrocampo spazio recuperato Arturo Vidal dopo la botta al ginocchio rimediata contro il Cagliari in Coppa Italia che lo aveva costretto ad uscire anzitempo dal campo, che completerà la mediana insieme a Lichtsteiner, Marchisio, Pirlo, Asamoah. In attacco, Antonio Conte lancia i suoi “pupilli”, l’imprescindibile uomo-fantasia-assist Mirko Vucinic insieme a Sebastian Giovinco, divenuto ultimamente decisivo anche in fatto di gol pesanti che sta realizzando numeri importanti: 14 presenze e 5 gol in serie A, oltre alle 2 reti nelle 6 partite disputate nel girone di Champions League. Ancora indisponibile, invece, Simone Pepe.

    Juventus-Atalanta, Conte si affida a Vucinic-Giovinco | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Juventus-Atalanta, Conte si affida a Vucinic-Giovinco | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Atalanta – Mister Stefano Colantuono si reca a Torino con qualche linea di febbre ma dovrebbe comunque sedere in panchina e schiera una formazione da cui trapela il chiaro intento di non arrendersi in partenza alla supremazia della Vecchia Signora, e schiera in avanti il bomber argentino German Denis supportato da Maxi Moralez sulla trequarti nel modulo 4-4-1-1, con Consigli in porta, difesa a quattro composta da Bellini, Lucchini, Manfredini, Peluso, e centrocampo formato da Schelotto, Radovanovic, Cigarini, Bonaventura.

    Juventus-Atalanta, probabili formazioni:

    Juventus (3-5-2): Buffon, Barzagli, Marrone, Chiellini, Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah, Vucinic, Giovinco. A disposizione: Storari, Rubinho, Lucio, Caceres, Padoin, De Ceglie, Pogba, Giaccherini, Isla, Quagliarella, Matri. Allenatore: Antonio Conte

    Atalanta (4-4-1): Consigli, Bellini, Lucchini, Manfredini, Peluso, Schelotto, Radovanovic, Cigarini, Bonaventura, Moralez, Denis. A disposizione: Frezzolini, Ferri, Raimondi, Brivio, Cazzola, Biondini, Scozzarella, F. Pinto, Matheu, Parra. Allenatore: Stefano Colantuono

    Allo Juventus Stadium arbitrerà Juventus-Atalanta il signor Davide Massa di Imperia, e sarà coadiuvato dagli assistenti di linea Nicoletti e La Rocca e dagli assistenti di porta Calvarese e Baracani, mentre il quarto uomo sarà Padovan.