Tag: antonio conte

  • Juventus-Fiorentina: Stadium sold out, presenti Renzi e Bersani

    Juventus-Fiorentina: Stadium sold out, presenti Renzi e Bersani

    Juventus-Fiorentina non è mai un match come gli altri, perlomeno dal punto di vista dell’intensità emotiva con cui ci si prepara all’incontro-scontro ed indipendentemente dalle rispettive posizioni in classifica. E’ una sorta di Derby a distanza, sentito in particolar modo in riva all’Arno piuttosto che in riva al Po, ma che si alimenta da sè, senza bisogno di “stimoli esterni”. E’  una rivalità che esiste da sempre, e che sempre esisterà, anche se nel corso degli anni ha registrato qualche “picco”, come nel caso dello “sgarbo” compiuto dalla Signora che strappò a Firenze il suo pupillo Roberto Baggio, idolo della Fiesole, oppure in occasione dello scontro verbale (su temi politico-economici e, di riflesso, calcistici) tra la presidenza Viola dei Della Valle e l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, vicino alla Juventus per ovvi motivi. In questo Febbraio 2013 i temi “caldi” che potrebbero infiammare la gara non sembrano esservi, anche perchè la Juventus non è riuscita a mettere a segno il colpo Jovetic, una circostanza che i tifosi Viola non avrebbero mai potuto perdonare alla Juve. Ma, anche se Jo-Jo è rimasto in maglia Viola, come dicevamo, Juventus-Fiorentina si alimenta da sè, vive di vita propria, ed è perciò che si è già registrato il tutto esaurito allo Stadium, a ben quattro giorni di distanza dal match, in programma sabato alle ore 18.

    Juventus-Fiorentina, sfida senza tempo. Stadium sold out | © AFP/Getty Images
    Juventus-Fiorentina, sfida senza tempo. Stadium sold out | © AFP/Getty Images

    L’unica speranza di accaparrarsi un tagliando è che “si liberino quelli degli aventi diritto e, in tal caso, la vendita sarà riaperta il giorno 8 Febbraio” come annuncia il sito della Juventus. In verità, una piccola polemica tra i due club c’è stata, inerente proprio la questione biglietti: la dirigenza Viola, infatti, aveva protestato “con chi di dovere” per il prezzo dei biglietti (si parte da un minimo di quaranta euro, ndr) ritenuto eccessivo, ma “ognuno fa ciò che vuole“, come lo stesso presidente Andrea Della Valle ha concluso.

    Attorno all’attesissimo Juventus-Fiorentina ruotano, però, i problemi dei due tecnici costretti a fare i conti con una rosa decimata dalla partenze per le Nazionali, oltre che da squalifiche e infortuni. In casa Juventus saranno di sicuro assenti lo squalificato Bonucci, l’infortunato Chiellini, Asamoah in Coppa d’Africa, mentre sono in dubbio Giovinco e Marchisio che non sono stati convocati dal ct Prandelli per le non ottimali condizioni fisiche, oltre che Antonio Conte che, proprio come nel match di andata allo Stadio Franchi, seguirà la gara dalla tribuna, nel suo box riservato e schermato dello Juventus Stadium.  In casa Viola, invece, Montella non potrà disporre di Aquilani e Migliaccio per squalifica e di Sissoko (ex dell’incontro) impegnato in Coppa d’Africa, mentre Cuadrado potrebbe rientrare dall’impegno con la propria Nazionale colombiana proprio in extremis, nella giornata di venerdì.

    Ma anche con le  squadre decimate e prive di titolari importanti, ed anche se per la Juventus si avvicina sempre più l’attesissimo ottavo di andata di Champions League contro il Celtic, Juventus-Fiorentina non perde il suo fascino, al punto che allo Stadium potrebbero essere presenti due tifosi d’eccezione, che si troveranno a Torino per impegni elettorali ed approfitteranno per assistere al match, magari fianco e fianco per consolidare, aldilà della rivalità calcistica, il sodalizio collaborativo che si è creato in queste ultime settimane: il candidato presidente del Consiglio per il centro-sinistra Pierluigi Bersani, tifoso juventino, e Matteo Renzi, sindaco di Firenze oltre che “secondo” alle primarie del centro-sinistra, e tifosissimo Viola.

  • Il Chelsea su Conte Abramovic vuole il tecnico della Juve

    Il Chelsea su Conte Abramovic vuole il tecnico della Juve

    Le gesta di Antonio Conte hanno fatto il giro d’Europa e sono arrivate fino all’Inghilterra. In questa nazione c’è una squadra ricchissima, il cui proprietario ha speso cifre folli per costruire e rafforzare la sua creatura. Il fatto è che non sempre le cose sono girate per il verso giusto. Fra esoneri e soldi buttati al vento, molti sono stati gli errori del presidente. A prima vista potrebbe sembrare l’incipit di una favola e invece no. Stiamo parlando del Chelsea, il club posseduto dal ricchissimo magnate russo Roman Abramovic. Non contento di aver vinto la scorsa Champions League con l’esordiente Di Matteo, il patron non ha più puntato sul tecnico italiano esonerandolo dopo la sconfitta per 4-0 subita ai danni della Juventus. Nonostante la tentazione Mourinho rimanga altissima, ci sono dei nomi nuovi per la panchina dei Blues. L’attuale allenatore del Chelsea sembra essere solo di passaggio: Rafa Benitez non sta affatto piacendo all’ambiente tanto che le critiche che lo spagnolo deve sorbirsi arrivano da tutti i fronti. In Premier il Chelsea non è più capace di fare la voce grossa, la Champions è stata un fallimento completo e adesso non resta che l’Europa League per salvare una stagione quasi disastrosa.

    Antonio Conte finisce sulla lista di Abramovic: possibile futuro al Chelsea? | © AFP/Stringer / Getty Images
    Antonio Conte finisce sulla lista di Abramovic: possibile futuro al Chelsea? | © AFP/Stringer / Getty Images

    DECLINO – Dopo la vittoria roboante ottenuta in Champions League ai danni del Bayer Monaco sono arrivate due sconfitte clamorose. La prima, nella finale della Supercoppa europea: in quella partita gli uomini di Di Matteo furono strapazzati dall’Atletico Madrid di Flacao e il risultato finale fu un secco 4-0 per gli spagnoli. Il secondo K.o arriva nel Mondiale per Club: il Chelsea perde in finale e torna in Inghilterra a mani vuote. Due trofei alla portata dello squadrone di Abramovic persi per strada. La pazienza del russo è poca e proprio per questo in casa Chelsea si sta pensando a un nuovo allenatore. Per finire al meglio questa stagione e per iniziare la prossima da protagonisti.

    CONTE – Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, ci sarebbe un nome nuovo come candidato per la panchina del Chelsea: Antonio Conte. Se l’attuale allenatore Benitez dovesse toppare i prossimi due impegni contro Wigan in Premier e Brentford in Coppa d’Inghilterra, le premesse per l’arrivo di un nuovo traghettatore in casa Chelsea ci sono tutte. Abramovic si è già ampiamente tutelato: dopo l’occhiolino del mai dimenticato Josè Mourinho che non se la sta passando affatto bene con il Real Madrid, ecco spuntare una nuova ipotesi: Antonio Conte. Lo juventino potrebbe essere l’uomo giusto per rivitalizzare un ambiente decaduto. Con il suo carattere guerriero, Conte è ritenuto un gladiatore capace di rimettere ordine in uno spogliatoio demoralizzato con tanti campioni che rendono meno del previsto. La lista degli scontenti del Chelsea è molto lunga: fra questi nomi meritano senz’altro menzione Torres, lontano parente del bomber spietato visto al Liverpool e con la maglia della nazionale spagnola, Terry, finito sui giornali per parecchie notizie extra calcistiche, Lampard, che fino a poche settimane fa era sul mercato. Insomma i giocatori ci sono, i soldi, non bisogna nemmeno pensarci, non mancano. Il fatto è che uno come Abramovic vuole vincere. In più se si pensa a quanto ha speso fino ad ora il Chelsea e quanto ha vinto, c’è da farsi due domande. Soldi spesi male o allenatori poco capaci? Forse più la prima ipotesi ma la colpa, si sa, è sempre degli allenatori. Così è più facile.

  • La Juve a Chievo per allontanare il Napoli

    La Juve a Chievo per allontanare il Napoli

    La 23° giornata di campionato riserva il lunch match domenicale tra Chievo e Juventus con quest’ultima che sa di non potersi permettere altri passi falsi per continuare a mantenere i 3 punti di vantaggio dall’antagonista Napoli che nel posticipo del sabato sera grazie alla vittoria sul Catania ha raggiunto in classifica la capolista.
    Bianconeri che anche questa settimana dovranno fare i conti con le numerose assenze infatti ad Asamoah impegnato in coppa d’Africa si aggiungono le assenze di Bonucci, squalificato per le reazioni nel post partita con il Genoa, Marchisio stoppato ancora da infortunio e Vucinic squalificato. Assente anche Conte costretto a ritornare a vedere la partita dai box per effetti della squalifica per le dichiarazioni del dopo Juventus-Genoa, in panchina tornerà mister Alessio.

    Juventus che non abbandona il suo 3-5-2 con Marrone e Caceres nelle retrovie ad affiancare Barzagli e Lichtsteiner. Centrocampo con Pogba al posto dell’assente Marchisio, Vidal, Pirlo e Giaccherini a sostegno della coppia d’attacco formata da Giovinco e Matri. Il neo arrivato Anelka dovrebbe partire dalla panchina.

    Juventus v Chelsea FC - UEFA Champions League
    Arturo Vidal | ©Claudio Villa/Getty Images

    Il Chievo, galvanizzato dall’ultima vittoria in campionato contro la Lazio, tenta il colpaccio contro un’altra big. L’arrivo di Corini ha reso la squadra più compatta e infatti se si guarda la classifica i veneti hanno ormai preso le distanze dalla zona retrocessione. Confermato il 5-3-2 Corini deve fare a meno di Sardo ma recupera Pellissier che comunque contro la Vecchia Signora potrebbe partire dalla panchina. Coppia d’attacco affidata a Thereau, assistman e uomo in più di Corini, in coppia con Paloschi, capocannoniere della formazione con 7 gol all’attivo.

    Probabili formazioni Chievo-Juventus:

    Chievo (5-3-2): Puggioni; Vacek, Dainelli, Andreolli, Cesar, Jokic; Guana, L.Rigoni, Cofie; Thereau, Paloschi. A disposizione: Squizzi, Ujkani, Papp, Farkas, Acerbi, Spyropoulos, Vacek, Seymour, Hetemaj, Stoian, Hauce, Pellissier.
    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Marrone, Caceres; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Giaccherini; Matri, Giovinco. A disposizione: Storari, Rubinho, Peluso, Isla, Padoin, De Ceglie, Anelka, Quagliarella.

  • Conte: Napoli rivale scudetto, difficoltà esaltano la Juve

    Conte: Napoli rivale scudetto, difficoltà esaltano la Juve

    Il Gennaio della Juventus è stato un mese a tinte fosche, dal nero al grigio, con un unico squarcio di luce, ossia la vittoria contro l’Udinese in campionato, con il largo punteggio di 4-0; per il resto, sconfitta contro la Sampdoria, pareggio contro il Parma, pareggio contro il Genoa ed eliminazione dalla Coppa Italia da parte della Lazio. Un cammino lento e difficoltoso che stride notevolmente con la corsa forsennata tenuta fino alla sosta natalizia, con un cambio di passo preoccupante. Il mister bianconero Antonio Conte non può trascurare questi segnali d’allarme e, come lui stesso ha sottolineato nella conferenza stampa della vigilia del match contro il Chievo di domani alle ore 12,30, una novità considerando la sua riluttanza a mostrarsi ai giornalisti prima delle recenti gare. Conte appare molto lucido nell’ammettere che “è un periodo in cui non ci gira benissimo, ma la sfortuna non c’entra così come le assenze”, rifiutando, però, le semplificazioni estreme che spesso possono sfociare in banalizzazione dell’analisi che, invece, richiede un certo acume ed una certa profondità in virtù del fatto che è fondamentale individuare la “cause” e la “soluzione” al problema.

    Per questo motivo, Conte rispedisce al mittente ogni tipo di “alibi”: è vero che mancano 5-6 giocatori importanti, ma non è determinante; è vero che il mercato non ha portato un top player ma si è fatto il possibile con le risorse limitate a disposizione; è vero che la sosta natalizia è stata caratterizzata da duri carichi di lavoro, ma questa è una consuetudine dei metodi di lavoro del mister salentino e del suo staff.

    Conte, il Napoli è rivale scudetto | © Tullio M. Puglia
    Conte, il Napoli è rivale scudetto | © Tullio M. Puglia

    E’ bene, dunque, restare con i piedi per terra evitando discorsi che possano apparire voli pindarici, ancor di più ora che la Juventus ha visto sfuggire quel “sogno Triplete” che, secondo Conte, era “da pazzi”. Meglio pensare allo scudetto, a cercare di rivincerlo in un torneo che sarà avvincente fino alla fine ma che, a suo avviso, non vede la Juventus come unica favorita, anzi: Il Napoli è la nostra antagonista diretta per la vittoria, ha agito bene sul mercato estivo ed invernale”.

    Al contrario della Juventus, verrebbe da dire, ma mister Conte non è negativo nei suoi giudizi sulla campagna di Gennaio che ha portato Peluso ed Anelka. In particolare, a proposito dell’attaccante francese il suo commento è positivo, evidenziando le sue “condizioni fisiche discrete, dimostrando di essere un bel professionista” ed il fatto che Nicolas Anelka stia facendo una full immersion per acquisire i meccanismi tattici, fermo restando che la Juve aveva bisogno di un rinforzo in attacco per aumentare la qualità, e lui “ha i numeri per darci una mano”. Con un Anelka in più, dunque, la Juventus è chiamata a riscattare il Gennaio nero che, calendario alla mano, è terminato due giorni fa.

    E’, dunque, il momento di voltare pagina cercando di correggere gli errori commessi, come i gol incassati in serie (sei nelle ultime sette gare), facendosi rimontare per ben quattro volte: “ma non bisogna mettere la testa sotto la sabbia”. Antonio Conte ricorda, così, che la Juventus è pur sempre una squadra in fase di costruzione e consolidamento e che, quindi, può accadere di attraversare un periodo difficile ma il mister bianconero non perde la proverbiale tenacia nel voler ricordare che “noi sotto pressione ci esaltiamo”. 

  • Anelka prime parole alla Juve: “qui per vincere”

    Anelka prime parole alla Juve: “qui per vincere”

    Il suo arrivo alla Juventus non è stato accolto con entusiasmo, considerando che le aspettative dei tifosi erano orientate su altri nomi. Il suo curriculum, però, racconta di esperienze di primo livello, di militanza nei maggiori club d’Europa e di un’invidiabile esperienza internazionale. Nicolas Anelka, dunque, potrebbe essere considerato come un’incognita di lusso per la squadra bianconera in virtù del suo passato ad alto livello, in particolare con la maglia del Chelsea in cui divenne anche capocannoniere della Premier League con 19 gol, ma anche come “punto interrogativo” a causa della sua lunga assenza “dal calcio che conta”, considerando la sua esperienza in Cina allo Shanghai Shenhua. Anelka, però, si presenta alla Juventus con i giusti stimoli, almeno stando alle sue prime dichiarazioni da giocatore juventino, rilasciate alla vigilia del probabile esordio in campionato nel match di domani alle 12,30 contro il Chievo, anche se – come ha precisato Conte – non scenderà in campo dal primo minuto. Le parole adoperate dall’attaccante francese esprimono grande gioia nel tuffarsi nell’avventura bianconera, in una squadra che lui definisce una famiglia, un grande club con grandi giocatori”, sottolineando proprio le prime positive sensazioni percepite dall’ambiente e dallo spogliatoio, che lo ha accolto bene e lo ha fatto sentire “come a casa”. D’altronde, lui stesso aveva avuto modo di chiedere informazioni a chi quella famiglia l’ha conosciuta – per lungo tempo – in passato, ossia i suoi ex compagni di Nazionale Lilian Thuram e David Trezeguet, i quali non potevano che spendere parole positive per la Signora e per la sua “famiglia”.

    Anelka, prime parole in bianconero | ©Anelka, Peter Parks/Getty Images
    Anelka, prime parole in bianconero | ©Anelka, Peter Parks/Getty Images

    Se le premesse sono state positive, dunque, ora Anelka dovrà provare a conquistare sul campo la fiducia e l’affetto dei tifosi, per far ricredere coloro che hanno preferito storcere il naso alla notizia del suo arrivo. Il momento è delicato, considerando il mese nero di Gennaio e i punti persi per strada a vantaggio del Napoli, ma la Juventus ha l’obbligo di ripartire e di cercare nuovamente quelle caratteristiche che, finora, l’avevano resa protagonista indiscussa.

    Gli obiettivi stagionali per la Juventus sono ancora due e lo stesso Anelka non nasconde in tal senso le sue ambizioni, sia personali che di squadra ma con molta umiltà: “sono qui per dare il mio contributo, non per prendere il posto a qualcuno ma per dare una mano a rivincere il campionato e andare il più lontano possibile in Champions League”, aggiungendo anche un significativo commento che dimostra come abbia già iniziato a metabolizzare la filosofia-Conte per cui la squadra ed il collettivo vengono prima dei singoli: “Anelka è Anelka, ma la Juventus è la Juventus, ed è più grande di me“.

    Per Nicolas Anelka, all’età di 34 anni, dopo la militanza in Premier League, Liga Spagnola, Ligue 1 Francese e campionato cinese, sarà la prima esperienza nel calcio italiano che non ha mai avuto modo di conoscere da vicino, neppure da avversario considerando che lui stesso precisa di aver incontrato poche volte in carriera le squadre di casa nostra ma, a quanto pare, si è bene informato sulle caratteristiche tipiche del campionato di serie A: “so che è un campionato molto duro, molto difficile, con giocatori molto fisici ed è molto combattuto, come dice anche la classifica attuale”.

  • Lazio-Juventus 2-1, Floccari regala la finale

    Lazio-Juventus 2-1, Floccari regala la finale

    Alla fine, in finale di Coppa Italia ci va la Lazio, che attende di conoscere quale sarà la sua avversaria il prossimo 26 Maggio, proprio allo Stadio Olimpico: Inter o Roma. Lazio-Juventus, semifinale di ritorno, è stato un match intenso e combattuto, caratterizzato da una Juventus che, nei primi minuti parte forte con la consapevolezza di essere chiamata a segnare almeno due gol per potersi qualificare con certezza: così, nei primi minuti di gioco, Vucinic si invola in area di rigore, Marchetti va in uscita bassa e lo falcia ma l’arbitro Banti non fischia il penalty anche se le proteste appaiono molto più pacate rispetto a Juventus-Genoa. La Juventus fa la partita, ma con Giovinco davanti non riesce a sfruttare qualche rara buona idea, ed il centrocampo non è all’altezza degli standard bianconeri, considerando che Marchisio, Pirlo, Pogba sono in panchina. Marrone cerca di fare il vice-Pirlo e non sfigura neppure ma, ovviamente, il paragone non può reggere.

    Il primo tempo di Lazio-Juventus si chiude sullo 0-0, che già qualificherebbe i laziali, ma alla prima vera occasione da gol biancoceleste Gonzalez va in gol, con un ottimo colpo di testa a cogliere l’invito perfetto di Ledesma, bruciando sul tempo Peluso, ancora una volta troppo leggero in marcatura: 1-0. La gara si incanala, così, su binari differenti, con la Juventus costretta ancor di più a cercare il gol per poter acciuffare i supplementari, e la Lazio che decide di chiudersi per bloccare gli spazi agli attacchi bianconeri, cercando di sfruttare la velocità del neo entrato Lulic in ripartenza (al posto di Hernanes coinvolto in uno scontro di gioco fortuito che lo ha costretto a uscire dal campo sanguinante, ndr), e di Floccari entrato al posto di uno sfiancato Klose. Conte decide di inserire Pirlo e Marchisio a centrocampo al posto di Padoin e Marrone, e Quagliarella come terza punta per rafforzare il reparto offensivo, ma il gol del provvisorio pareggio scaturisce al 91′ su errore difensivo di Radu, che spalanca la porta a Vidal che colpisce da pochi passi: 1-1.

    Ma, con ben 5 dei sei minuti di recupero concessi ancora da giocare, tutto può ancora succedere ed è così che la difesa juventina cade nuovamente nella “trappola” laziale, proprio sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con la difesa schierata: Vidal non tiene bene la marcatura di Floccari, e l’attaccante biancoceleste realizza il 2-1, festeggiando sotto la curva Nord il gol-qualificazione. Quando tutto sembrava ormai perduto, però, la Juventus ha l’occasione di ribaltare clamorosamente il discorso-finale, con la possibilità di segnare il clamoroso 2-2 con un’azione in velocità di Giovinco che tira di destro a mezz’altezza, ma Marchetti è attentissimo a parare, e poi Marchisio che avrebbe la porta spalancata per ribadire in rete ma, clamorosamente, calcia la palla a lato.

    Lazio-Juventus 2-1, Floccari al 93' regala la finale | © ALBERTO PIZZOLI/Getty Images
    Lazio-Juventus 2-1, Floccari al 93′ regala la finale | © ALBERTO PIZZOLI/Getty Images

    Così, non c’è più tempo: dopo sette minuti di recupero, Banti fischia la fine di Lazio-Juentus,  con i biancocelesti e Petkovic che festeggiano sotto la Nord la qualificazione alla finale, con tanto di inno cantato dall’intero Olimpico, e riproposizione dell’ormai celebre volo dell’aquila. Per la Juventus, invece, tanto rammarico per gli errori di misura sottoporta e per la non capacità di incidere concretamente in attacco: d’altronde, non è una novità.

    Pagelle Lazio-Juventus:

    Marchetti 7 Contro la Juventus, si sa, si esalta: lo ha dimostrato più volte, ed oggi ne dà l’ennesima conferma con la parata su Giovinco nel finale che salva la qualificazione della Lazio

    Gonzalez 7 Gol dell’1-0 a parte, una partita di grande abnegazione, sostanza e vivacità

    Vidal 6.5 Grintoso, tenace e determinato, segna il gol-illusione del pareggio, poi sbaglia sulla marcatura di Floccari

    Giovinco 5 Non è in palla, protesta troppo spesso con l’arbitro e finisce anche ammonito per simulazione. Potrebbe rifarsi nel finale, ma Marchetti gli chiude la porta

    Marchisio 5 Entra per venti minuti a causa delle imperfette condizioni fisiche (postumi influenzali) ma pesa su di lui come un macigno l’errore più clamoroso sotto porta, ed il rimpianto qualificazione che ne consegue

    Tabellino Lazio-Juventus:

    Lazio (3-5-1-1): Marchetti 7; Biava 6, Dias 6, Ciani 6; Konko 6.5, Gonazalez 7 (41’ st Cana), Ledesma 6.5, Hernanes 6 (18’ st Lulic), Radu 5.5; Mauri 6.5; Klose 5 (25’ st Floccari 7).

    Juventus (3-5-2): Storari 5.5; Barzagli 6, Bonucci 6, Peluso 5; Isla 5, Vidal 6.5, Marrone 6 (23’ st Pirlo), Giaccherini 6 (31’ st Quagliarella), Padoin 5.5 (25’ st Marchisio 5); Vucinic 6, Giovinco 5.

    Marcatori di Lazio-Juventus 2-1: Gonzales 8’ st, Vidal 47’ st, 48’ Floccari

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”168846″]

  • Lazio-Juventus, in palio c’è la finale di Coppa Italia

    Lazio-Juventus, in palio c’è la finale di Coppa Italia

    La semifinale di ritorno Lazio-Juventus in programma questa sera allo stadio Olimpico di Roma alle ore 20.45 determinerà il nome della prima finalista della Coppa Italia, in attesa di conoscere nel mese di Aprile quale sarà la seconda finalista, che scaturirà dal ritorno di Inter-Roma. Il risultato di partenza è l’1-1 dell’andata della scorsa settimana disputata allo Juventus Stadium che pone, così, la Lazio nella condizione di poter superare il turno anche in caso di 0-0 di questa sera, oltre che con qualsiasi risultato di propria vittoria, mentre la Juventus per evitare i supplementari e qualificarsi deve vincere oppure puntare su un pareggio a suon di gol, dal 2-2 in poi per intenderci.

    Lazio – In casa Lazio c’è la volontà di fare la grande impresa e riscattare la sconfitta di campionato contro il Chievo, ancor di più perchè dovrebbe rientrare Miroslav Klose, probabilmente anche dal primo minuto, la “punta di diamante” di Petkovic. Il tecnico biancoceleste, però, alla vigilia ha fatto pretattica, nascondendo la formazione e non presentandosi in conferenza stampa, delegando al suo posto il capitano Mauri (autore del gol del pari nella gara d’andata della scorsa settimana, ndr) che non ha perso occasione per riservare una “frecciatina” ai rivali, sottolineando il suo “auspicio” circa il non condizionamento dell’arbitro per una gara che “vale la stagione”. In campo, comunque, la squadra di casa dovrebbe schierarsi con la difesa a tre con Biava, Dias e Ciani ed il centrocampo formato da Konko, Gonzalez, Ledesma, Hernanes e Radu, e Mauri a supporto della punta che, appunto, sarà Klose o, in alternativa, Floccari.

    Lazio-Juventus, in palio c'è la finale di Coppa Italia | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Lazio-Juventus, in palio c’è la finale di Coppa Italia | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Juventus – Calcoli e combinazioni di risultato a parte, però, la situazione in casa bianconera non è delle migliori, considerando le premesse con cui gli uomini di Conte si sono avvicinati a questo Lazio-Juventus: dalla stangata del giudice sportivo per le proteste del post-Juventus-Genoa, all’avvicinamento in classifica del Napoli, ora a solo tre punti di distanza, fino alle critiche sul “non stile Juve” e le difficoltà realizzative che continuano a persistere.

    In tanta negatività la buona notizia per il mister salentino è il ritorno di Andrea Pirlo tra i disponibili, anche se inizierà il match dalla panchina ed al suo posto dovrebbe esserci Marrone dal primo minuto. In attacco, invece, scenderà in campo la coppia titolare, ossia il rientrante dal primo minuto Giovinco e Mirko Vucinic, anche perchè il montenegrino è stato squalificato per un turno dal giudice sportivo e, quindi, non sarà disponibile per la gara di campionato con il Chievo. Sarà in panchina, invece, Marchisio a causa di un attacco influenzale, mentre sugli esterni sono favoriti Giaccherini e Isla, con il centrocampo completato da Vidal e Padoin. In difesa, spazio al terzetto “titolare” di questo periodo, con Leonardo Bonucci che giocherà l’ultima partita prima di scontare le due giornate di squalifica in campionato.

    Lazio-Juventus, le probabili formazioni:

    Lazio (3-4-1-1): Marchetti; Biava, Dias, Ciani; Konko, Gonzalez, Ledesma, Hernanes, Radu; Mauri; Klose. Allenatore: Vladimir Petkovic.

    Juventus (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Caceres; Isla, Vidal, Marrone, Padoin, Giaccherini; Giovinco, Vucinic. Allenatore: Antonio Conte.

    Allo stadio Olimpico di Roma, la semifinale di ritorno Lazio-Juventus sarà diretta dal signor Banti di Livorno e, mai come questa volta, la “provenienza geografica” risulta essere un particolare molto rilevante.

  • Squalifiche Juventus: 2 turni a Conte e Bonucci, inibito Marotta

    Squalifiche Juventus: 2 turni a Conte e Bonucci, inibito Marotta

    Le tanto temute decisioni del giudice sportivo Tosel sono giunte e appaiono come una stangata per la Juventus, già falcidiata da assenze importanti in queste settimane. Come previsto ed anticipato dalle indiscrezioni sulle squalifiche Juventus, si è deciso per due giornate di stop per Antonio Conte, così come due turni di squalifica sono stati comminati anche al difensore Leonardo Bonucci, ed una giornata per Giorgio Chiellini, che comunque non sarebbe stato disponibile perchè infortunato, oltre che per Mirko Vucinic. Inoltre, alla Juventus è stata comminata un’ammenda da 50.000 euro e l’amministratore delegato Beppe Marotta è stato inibito fino al prossimo 18 Febbraio. Le motivazioni che si leggono sulla sentenza del giudice sportivo Giampaolo Tosel “fotografano” l’accaduto del post-Juventus-Genoa, quando al termine della gara si è scatenato un parapiglia con tanto di proteste furibonde del tecnico salentino all’indirizzo dell’arbitro Guida e del giudice di porta Romeo, puntando il dito contro la mancata concessione del calcio di rigore per fallo di mano di Granqvist. Le motivazioni di Giampaolo Tosel alle squalifiche Juventus parlano, dunque, di “atteggiamento intimidatorio di Conte, nei confronti del Direttore di gara e di un arbitro Addizionale, contestando il loro operato con espressioni ingiuriose che reiterava poco dopo negli spogliatoi”. Nel caso di Leonardo Bonucci, invece, le ingiurie sono state rivolte al Quarto Ufficiale e ad un arbitro addizionale: oltre alle due giornate di squalifica, sia Conte che Bonucci dovranno pagare anche una multa di diecimila euro.

    Squalifiche Juventus, 2 turni a Conte e Bonucci | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Squalifiche Juventus, 2 turni a Conte e Bonucci | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Per Giorgio Chiellini, invece, si tratta di un turno di squalifica connesso al fatto di essere entrato in campo senza autorizzazione (il difensore livornese aveva assistito al match dalla tribuna, ndr), ma in ogni caso lo avrebbe “scontato” perchè infortunato, cui si aggiunge una multa di cinquemila euro. Lo stop di Mirko Vucinic, invece, è connesso al fatto di essere stato ammonito per proteste (sempre nel finale incandescente) da diffidato.

    Per il prossimo match contro il Chievo, dunque, si rivedrà in panchina da primo allenatore Angelo Alessio ed Antonio Conte dovrà esser costretto a tornare ad assistere alle prossime gare dalla tribuna, una postazione che conosce molto bene considerando che ha vissuto da lì tutta la prima parte di stagione.

  • Conte, rischio squalifica di 2 turni per Juve-Genoa

    Conte, rischio squalifica di 2 turni per Juve-Genoa

    Antonio Conte potrebbe dover ritornare ad assistere alle partite della Juventus dalla tribuna, almeno per le prossime due giornate di campionato. Dopo la squalifica di inizio stagione per la nota vicenda calcioscommesse, le proteste veementi del post- Juventus Genoa – con tanto di urla “Vergogna, Vergogna” – contro il direttore di gara Guida reo di non “essersela sentita” di concedere il calcio di rigore allo scadere per fallo di mano di Granqvist, potrebbero costargli una squalifica da parte del giudice sportivo Tosel. Ma, in questo caso, non solo Antonio Conte potrebbe “pagare” per tali proteste considerate da più parti “sopra le righe”: infatti, se venisse punito il tecnico salentino, appare assai probabile che possa scattare il deferimento anche per l’amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta, il quale nel post-gara si era presentato ai microfoni per sottolineare il malcontento della Juventus nei confronti della direzione di gara e, soprattutto, per la designazione di un fischietto originario di Torre Annunziata (provincia di Napoli) per la partita della Juventus, considerando gli eventuali “condizionamenti” che ne potessero conseguire per le decisioni dell’arbitro, in particolare nelle fasi decisive della gara.

    Conte, rischio squalifica di 2 giornate | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Conte, rischio squalifica di 2 giornate | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Sotto la lente di ingrandimento del giudice sportivo Tosel, inoltre, ci sarebbero anche alcuni calciatori bianconeri, i quali – come il loro tecnico – a fine gara hanno espresso in maniera decisa il loro disappunto per la decisione dell’arbitro Guida.

    Tra questi, le posizioni da “valutare” sarebbero quella del secondo portiere Marco Storari, di Mirko Vucinic, di Leonardo Bonucci, ed anche di Giorgio Chiellini, presente in tribuna per assistere alla gara e, poi, sceso sul terreno di gioco per dar manforte nelle proteste ai suoi compagni.

    Nelle prossime ore, dunque, giungerà la decisione definitiva del giudice sportivo e, di certo, le polemiche di queste ore non si placheranno: in ogni caso.

  • Andrea Agnelli difende Conte e Marotta: “non siamo Lord”

    Andrea Agnelli difende Conte e Marotta: “non siamo Lord”

    L’uragano di polemiche del post-Juventus-Genoa ancora non si è del tutto placato, in attesa di capire quali saranno le conseguenze disciplinari per Antonio Conte e Beppe Marotta a seguito delle loro proteste per la mancata concessione del calcio di rigore da parte dell‘arbitro Guida per il fallo di mano di Granqvist proprio allo scadere del match. Come noto, dapprima era stato il tecnico salentino ad alzare la voce in campo, scagliandosi contro Guida (che glia avrebbe risposto “non me la sono sentita”) e poi con Romeo, giudice di linea che invece avrebbe assegnato il rigore e, poi, anche Beppe Marotta che – sulla medesima linea di Conte – ha sollevato la problematica dei “condizionamenti geografici” dei fischietti considerando la provenienza napoletana (Torre Annunziata, ndr) dell’arbitro Guida. I toni di Conte e Marotta, molto forti, hanno sollevato un vespaio di polemiche ulteriori nella giornata di ieri ma il presidente Andrea Agnelli, intervenuto ieri sera al gala del Calcio organizzato dall’Aic, ha voluto giustificare il suo tecnico ed il suo amministratore delegato, ed ha preferito sottolineare quali fossero le circostanze particolari nelle quali i due sfoghi si sono manifestati.

    Andrea Agnelli ha fatto leva, così, sul fatto che non si può essere “lord inglesi” appena finisce una partita, “soprattutto se chiusa in modo eclatante”, precisando che le reazioni di Conte e Marotta rientrano nell’ordinarietà del nostro calcio, perchè “ci sono sempre state” ed evidenziando quello che può essere lo stato d’animo seguente ad una gara vissuta con intensità e partecipazione da entrambi. Ma nessuna estremizzazione da parte del presidente bianconero che, anzi, sottolinea che il clima in casa Juventus è di totale serenità e che non è opportuno, come spesso accade, enfatizzare al massimo tutto ciò che accade alla squadra bianconera, nel bene e nel male. Il presidente Andrea Agnelli, poi, ricalca il tema designazioni lanciato a caldo da Beppe Marotta ma, ovviamente, adopera toni molto più pacati, passando la palla al designatore che “valuterà sull’opportunità di certe designazioni”.

    Andrea Agnelli difende Conte e Marotta | © Vittorio Zunino/Getty Images
    Andrea Agnelli difende Conte e Marotta | © Vittorio Zunino/Getty Images

    Intanto, però, le contro-reazioni del mondo del calcio alla veemente reazione juventina non si placano e, nella giornata di ieri, si sono registrate molte dichiarazioni al veleno, sia dalle istituzioni calcistiche che dai diretti concorrenti della Juve nella corsa scudetto. In primis il vicepresidente della Federcalcio Demetrio Albertini che ha sottolineato come la Juventus “ha esagerato, è andata sopra le righe”. Poi, anche il portiere Morgan De Sanctis del Napoli – la squadra che lo stesso Andrea Agnelli elogia nel rendimento e definisce la “vera contendente al titolo di quest’anno”  che, a differenza del suo allenatore Walter Mazzarri che ha preferito non commentare gli episodi accaduti in cada d’altri, ha usato toni decisi, invitando le istituzioni ad analizzare molto dettagliatamente “tutte le reazioni e le chiacchiere dei tesserati della Juventus”.

    In ogni caso, però, le parole e le polemiche come si suol dire le porterà via il vento, soprattutto considerando che l’aspetto più importante sarà il risultato del campo, ciò che verrà sancito a fine stagione, come lo stesso Andrea Agnelli – da persona pragmatica qual è – evidenzia: alla fine chi conta, chi ha ragione, è chi arriva davanti a maggio”.