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  • Cassano meglio di Pazzini, primo derby ai nerazzurri

    Cassano meglio di Pazzini, primo derby ai nerazzurri

    Alla sesta giornata di campionato la classifica marcatori dice: Cassano 4, Pazzini 3. I numeri dicono quindi che lo scambio estivo tra Inter e Milan sia stato fin qui favorevole ai nerazzurri. Sopratutto se consideriamo l’arco di tempo in cui i due sono andati a segno. Il milanista li ha realizzati tutti nei 90′ minuti del Dall’Ara, al suo debutto da titolare con la maglia rossonera. Il secondo invece li ha sapientemente smistati in queste sei incontri di Serie A. Tre dei quattro gol segnati da Fantantonio hanno portato a fine gara i tre punti per la squadra di Stramaccioni (Torino, Chievo, Fiorentina), e solo contro la Roma la sua marcatura si è rivelata inutile. A conti fatti quindi Cassano è due spanne sopra l’ex nerazzurro. Se poi aggiungiamo nell’analisi l’aspetto economico la situazione peggiora.

    Sette milioni, a tanto ammonta il conguaglio della società di Via Turativersato nelle casse dell’Inter al momento dello scambio dei due. Una cifra inizialmente ritenuta eccessiva dai tifosi del Milan. Con il senno di poi non avevano tutti i torti. Rimane comunque il fatto che l’acquisto di Pazzini serviva come il pane ai rossoneri, dopo la cessione di Ibrahimovic e gli obiettivi di mercato irrealistici per le finanze del Diavolo. C’è poi anche l’attenuante della preparazione fisica. Da quanto dichiarato dallo stesso Tassotti nel post partita di Milan-Cagliari, Pazzini non avrebbe ancora raggiunto una forma fisica decente e che le partite sono per lui un allenamento fondamentale per arrivare quanto prima al top della forma. In ultima analisi c’è anche il sistema di gioco proposto dal Milan in queste settimane, che di certo non aiuta l’ex bomber della Sampdoria. E quando la squadra non gira, l’attaccante principe non segna, è automatica l’equazione Pazzini=flop.

    Cassano al top con la maglia dell’Inter | ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    Dall’altra parte è normale l’equazione Cassano=top. Perché l’Inter viene da due vittorie consecutive, Stramaccioni sembra aver trovato la quadra, il rapporto tra giocatore e allenatore pare ottimo e così via.

    Bisogna anche ricordare però chi alla seconda giornata era pronto a bollare Cassano come acquisto insensato, mentre Pazzini il solito colpo di genio di Galliani. Questo poche minuti dopo la cocente sconfitta dell’Inter contro la Roma a San Siro e la prima vittoria in campionato del Milan al Dall’Ara di Bologna, proprio grazie alla tripletta del Pazzo. Fiumi di parole scritti, gente pronta a salire sul carro di Pazzini e abbandonare senza troppi patemi d’animo Cassano. Da quel 2 settembre è trascorso appena un mese. E fra sei giorni a San Siro c’è il derby.

    Vedremo nuovamente rimescolarsi le carte oppure gli strepiti della vigilia saranno confermati dall’ennesimo tonfo del Milan in questo avvio di stagione? Ormai non ci stupiamo di nulla. Di certo c’è quello che al primo ottobre i media dipingono: Cassano super, Pazzini problema. Le stesse parole usate non meno di 30 giorni fa. Non vogliamo pensare all’eventualità di un Milan vincente domenica. E nemmeno pensare ad un’eventuale vittoria dei rossoneri grazie ad un gol di Pazzini. Troppi titoli da cambiare, troppa carta da buttare. Allegri rimane, Stramaccioni sulla graticola, Cassano flop, Pazzini super, Galliani idolo, Branca incapace. No, davvero troppo.

  • Antonio Cassano di nuovo papà, Carolina lo annuncia su Twitter

    Antonio Cassano di nuovo papà, Carolina lo annuncia su Twitter

    Il trasferimento all’Inter di Stramaccioni sembra aver giovato molto ad Antonio Cassano, tornato ad essere decisivo in fase realizzativa ed in gran forma, oltre che perfettamente a suo agio nello spogliatoio nerazzurro, dove si è inserito . Ma, oltre al momento positivo in campo, per il fantasista barese sembra essere un gran momento anche nella vita privata: qualche “sospetto” era nell’aria, dopo la sua esultanza successiva al gol del 2-0 realizzato mercoledì sera contro il Chievo, con il classico gesto del “ciuccio” con il pollice in bocca – imitando il gesto “lanciato” da Francesco Totti – ma, ora, se ne ha la certezza per conferma della stessa Carolina Marcialis, l’ex pallanotista genovese, moglie di Cassano: la coppia attende il secondo bebè.

    Carolina Marcialis con Christopher in attesa del secondogenito Cassano | © Claudio Villa/Getty Images

    Dopo il primogenito Christopher, nato nell’aprile del 2011, Antonio e Carolina aspettano, dunque, il secondo bambino anche se – essendo la gravidanza ancora ai primissimi mesi – non è possibile conoscere quale sarà il sesso del nascituro: ecco perchè la futura mamma-bis ha postato sulla sua pagina Twitter una foto che ritrae un pancione con un fiocco per metà rosa e per metà azzurro, lasciando ben intendere a cosa alludesse tale immagine ed esprimendo un personale auspicio affinchè il bebè in arrivo “sia femmina, altrimenti in casa con tre Cassanini impazzisco”. Effettivamente, impossibile darle torto!

    Inoltre, la notizia è stata ulteriormente confermata dagli stessi commenti di Carolina Marcialis ai suoi “followers” di Twitter, ringraziandoli per le congratulazioni  ricevute. Tra questi, anche il commento dell’ex difensore interista Marco Materazzi – grande amico di Fantantonio – che esprime i suoi auguri alla coppia, ed al quale Carolina risponde con un commento inequivocabile: “in pochi lo sapevate… gli amici più stretti”.

    Ora, invece, ancora una volta grazie al grande potere mediatico dei social network, la notizia non è più una semplice indiscrezione ma è diventata un annuncio “ufficiale”. Auguri ai futuri genitori-bis Antonio e Carolina.

  • Inter, prima gioia a San Siro. Milito e Cassano stendono la Fiorentina

    Inter, prima gioia a San Siro. Milito e Cassano stendono la Fiorentina

    Inter-Fiorentina 2-1, i nerazzurri colgono la prima vittoria stagionale a San Siro grazie alle reti di Milito su rigore e Cassano, ai viola non basta il gol di Romulo per evitare il secondo ko in campionato. Nel posticipo della sesta giornata l’Inter non delude e supera una buona Fiorentina grazie soprattutto ad un primo tempo di altissimo livello. Con questo successo i nerazzurri agganciano la Lazio al terzo posto in classifica, a 4 lunghezze dalle prime della classe Juve e Napoli. La Fiorentina resta ferma a quota 8 insieme a Torino, Roma, Genoa e Catania.

    LA PARTITA – Stramaccioni sorprende Montella schierando titolare Coutinho alle spalle di Cassano e Milito mentre Alvaro Pereira e Guarin a dispetto delle indicazioni della vigilia partono dalla panchina con Gargano titolare insieme a Cambiasso. Il tecnico dei viola invece manda in campo l’undici che ha pareggiato con la Juve. Parte meglio la Fiorentina che prova a fare la partita, l’Inter agisce di rimessa e inizia a farsi pericolosa dopo 10 minuti prima con Coutinho che di sinistro trova la deviazione di Tomovic e dopo con Cambiasso che con un sinistro al volo dal limite dell’area spaventa Viviano. I primi 2 sussulti dell’Inter fanno da apripista al vantaggio  che si materializza subito grazie al calcio di rigore concesso per un fallo di mano di Gonzalo Rodriguez su cross di Zanetti. Il difensore viola viene ammonito mentre Milito dal dischetto non sbaglia e porta in vantaggio i suoi. Il vantaggio nerazzurro spezza le gambe alla Fiorentina che si salva 2 minuti dopo grazie alla traversa che respinge una splendida giocata di Milito.

    Cassano e Milito stendono la Fiorentina © Claudio Villa/Getty Images

    La Fiorentina prende coraggio e va vicina al pareggio con la punizione di Ljajic respinta da Handanovic. Proprio il serbo dialoga bene con Jovetic mettendo in apprensione la retroguardia nerazzurra con Samuel e Ranocchia che rimediano un’ammonizione. Alla mezz’ora altra grande occasione per l’Inter, con Milito che spara su Viviano e vanifica un ottimo contropiede nato dai piedi di Coutinho. Il raddoppio però arriva al 34′ ed è Cassano a firmarlo servito da Ranocchia complice uno svarione difensivo dei viola. Il 2-0 sembra indirizzare la partita in discesa per l’Inter ma al 40′ i viola accorciano le distanze grazie al colpo di testa di Romulo su cross di Pizarro e vanno vicini al pareggio con Ljajic subito dopo. L’Inter sembra accusare il colpo e lo si nota quando Milito sul finire di primo tempo non trova lo specchio della porta da posizione ottima.

    Il secondo tempo inizia con Montella che sostituisce un timido Ljajic con Mati Fernandez. I primi 10 minuti sono di marca viola ma gli uomini di Montella non riescono a trovare il gol del pareggio. Al 62′ Gonzalo Rodriguez commette un fallo ingenuo su Nagatomo rimediando l’espulsione per doppia ammonizione. L’Inter però nonostante la superiorità numerica non riesce ad affondare il colpo e Stramaccioni sostituisce un ottimo Coutinho con Alvarez. Proprio l’argentino con un’azione solitaria serve un pallone splendido a Milito che a botta sicura trova la respinta di Viviano mancando il 3-1. Nel finale entrano Mudingayi e Guarin per Cambiasso e Milito mentre la Fiorentina nonostante un gioco propositivo non impensierisce Handanovic e capitola al fischio finale per 2-1.

    Pagelle e tabellino Inter-Fiorentina 2-1

    Inter (3-5-2): Handanovic 6; Ranocchia 6,5, Samuel 6,5, Juan Jesus 6,5; Nagatomo 7, Zanetti 6, Cambiasso 5,5 (37′ st Mudingayi s.v), Gargano 6; Coutinho 7 (26′ st Alvarez 6), Cassano 7, Milito 6,5 (40′ st Guarin s.v). Panchina: Castellazzi, Belec, Silvestre, Jonathan, Bianchetti, Obi, Duncan, Pereira, Livaja. Allenatore: Stramaccioni.

    Fiorentina (3-5-2): Viviano 6,5; Roncaglia 6, Rodriguez 5, Tomovic 6; Cuadrado 6,5 (25′ st Toni 5,5), Romulo 6,5, Pizarro 6,5, Borja Valero 6 (38′ st Migliaccio s.v), Pasqual 6; Ljajic 6 (1′ st Fernandez 6), Jovetic 5,5. Panchina: Neto, Lupatelli, Hegazy, Savic, Cassani, Olivera, Llama, Seferovic. Allenatore: Montella.

    Video highlights Inter-Fiorentina 2-1 

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  • Inter-Fiorentina, Stramaccioni sfida l’amico Montella

    Inter-Fiorentina, Stramaccioni sfida l’amico Montella

    PREVIEW INTER-FIORENTINA – Vincere per sfatare il tabù San Siro. Vincere per restare nella scia del duo di testa formato da Juve e Napoli. Vincere è l’imperativo che regna in casa Inter a poche ore dal posticipo della sesta giornata che vedrà i nerazzurri ospitare la Fiorentina di Vincenzo Montella. I ragazzi di Stramaccioni sono reduci dalla vittoriosa trasferta a Verona con il Chievo mentre la Fiorentina è reduce dalla prestazione maiuscola ma non vincente fornita contro la capolista Juventus lo scorso martedì sera. Stasera l’Inter va a caccia della prima vittoria stagionale a San Siro mentre i viola proveranno ad unire bel gioco e risultato pieno contro una big della Serie A dopo aver mancato il colpaccio con la Juve e dopo l’ingiusta sconfitta rimediata con il Napoli al San Paolo nella seconda giornata.

    STRAMACCIONI vs MONTELLA – Inter-Fiorentina è anche Stramaccioni contro Montella, due giovani allenatori che oltre ad essere amici hanno in comune l’aver iniziato la loro carriera in panchina nelle giovanili della Roma. L’allenatore della viola ha più panchine di Serie A all’attivo con un bilancio di 20 vittorie, 20 pareggi e 16 sconfitte. Stramaccioni invece stasera siederà per la 15esima volta su una panchina di Serie A ma il suo bilancio è più che positivo con 8 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte. Insomma Montella ha dalla sua una maggiore esperienza nella massima serie e i suoi uomini già in questo inizio di campionato hanno dato prova del lavoro del tecnico fornendo prestazioni più che sufficienti. Dal canto suo Stramaccioni sta lavorando per dare un’identità alla sua Inter, ancora troppo discontinua sia in termini di prestazioni che di risultati.

    Andrea Stramaccioni © Claudio Villa/Getty Images

    JOVETIC vs MILITO  – Altra sfida nella sfida, Jovetic contro Milito. Entrambi ci saranno stasera e proveranno a decidere il match con uno dei loro colpi. 4 dei 6 gol segnati dalla Fiorentina nelle prime 5 giornate portano la firma del montenegrino, fiore all’occhiello di una squadra che sa giocare a pallone. Il fuoriclasse della Fiorentina è il pericolo numero 1 per l’Inter, mentre il bomber argentino, 2 gol e 2 assist in campionato, proverà a farsi spazio nella difesa viola con la complicità del compagno di reparto Cassano. Proprio il barese che con 3 reti è il miglior marcatore interista in stagione affiancherà l’eroe del Triplete provando a non far rimpiangere l’assenza per infortunio di Sneijder. In casa Inter è tempo di conferme per quanto riguarda il modulo di gioco, quindi verrà riproposto il 3-5-2 che sembra dare molto più equilibrio all’undici in campo. Stramaccioni riproporrà la difesa a 3 formata da Juan Jesus, Ranocchia e Samuel, a centrocampo agiranno sulle fasce Nagatomo e Alvaro Pereira, primo gol in A contro il Chievo, mentre Zanetti, Guarin e Cambiasso agiranno a metà campo. In avanti pochi dubbi per il tecnico nerazzurro, considerando le assenze per infortunio di Sneijder e Palacio contro la Fiorentina ci sarà spazio per la coppia Milito-Cassano, che insieme hanno siglato ben 5 degli 8 gol nerazzurri in campionato. Anche Montella conferma l’undici che bene ha fatto con la Juve, in particolare in avanti sarà ancora Ljajic ad affiancare Jovetic, con Toni pronto a subentrare a gara in corso. In porta l’ex Viviano è chiamato a difendere i pali della sua squadra del cuore e dovrà fare attenzione a Milito, che proprio lo scorso febbraio gli rifilò un poker in Inter-Palermo 4-4. Inoltre l’Inter è la squadra che ha segnato più gol (14) all’attuale portiere viola.

    In casa Fiorentina c’è grande entusiasmo per l’inizio di campionato, il pari imposto alla Juve ha generato grande convinzione nei propri mezzi ma anche la consapevolezza di dover essere più cinici in attacco per non gettare alle ortiche la mole di gioco prodotta. L’ultima trasferta di campionato contro il Parma è l’esempio di quanto detto, con i viola incapaci di chiudere la partita sull’1-0 e puniti nel finale dal pareggio ducale. Stasera la grande occasione per i ragazzi di Montella è a San Siro, dove l’Inter quest’anno non ha ancora vinto e dove la Fiorentina non batte l’Inter dal 7 maggio 2000, quando i viola vinsero 4-0 con doppietta di Chiesa e reti di Bressan e Batistuta. Da quel giorno 10 sfide a San Siro tra Inter e Fiorentina e altrettante vittorie nerazzurre, l’ultima la scorsa stagione per 2-0 con reti di Pazzini e Nagatomo.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER-FIORENTINA

    Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Nagatomo, Zanetti, Guarin, Cambiasso, Pereira; Cassano; Milito

    Panchina: Castellazzi, Belec, Jonathan, Silvestre, Gargano, Obi, Mudingayi, Duncan, Alvarez R., Livaja, Coutinho. Allenatore: Stramaccioni

    Fiorentina (3-5-1-1): Viviano; Roncaglia, Rodriguez, Tomovic; Cuadrado, Romulo, Pizarro, Borja Valero, Pasqual; Ljajic, Jovetic

    Panchina: Neto, Lupatelli, Hegazi, Savic, Cassani, Migliaccio, Llama, Olivera, Mati Fernandez, Seferovic, Toni. Allenatore: Montella

  • Sneijder out un mese, all’Inter scatta l’ora di Cassano

    Sneijder out un mese, all’Inter scatta l’ora di Cassano

    Brutta tegola per l’Inter di Andrea Stramaccioni. Il tecnico romano dovrà fare a meno per un mese del suo numero 10 Wesley Sneijder. L’olandese si è infortunato nel corso dell’ultima partita giocata dai nerazzurri in quel di Verona e gli esami di ieri hanno evidenziato uno stiramento di 2°grado alla coscia sinistra. Il fantasista nerazzurro sarà costretto quindi a saltare le prossime 3 partite dell’Inter prima della sosta per le nazionali. In particolare Sneijder, oltre a saltare il match di domenica a San Siro contro la Fiorentina e la trasferta azera con il Neftci in Europa League, dovrà rinunciare alla disputa del derby di Milano in programma domenica 7 ottobre. L’ex Real Madrid inoltre non potrà rispondere alla convocazione in nazionale e potrebbe tornare disponibile per Bologna-Inter del 28 ottobre, saltando quindi anche Inter-Catania e Inter-Partizan rispettivamente in programma il 21 e il 25 ottobre.

    Wesley Sneijder © Claudio Villa/Getty Images

    FUORI SNEIJDER, DENTRO CASSANO – Non è solo il cambio che ha effettuato Stramaccioni al 26′ di Chievo-Inter causa infortunio dell’olandese, ma il rimedio che il tecnico romano attuerà per ovviare alla perdita del suo numero 10. In effetti Stramaccioni non ha molta scelta dato che in infermeria è ancora presente Rodrigo Palacio (per lui possibile rientro giovedi 4 ottobre in Europa League) ma certamente può consolarsi per il prossimo mese con il suo pupillo Cassano. Il talento di Bari vecchia non poteva iniziare nel modo migliore la sua avventura in nerazzurro e anche la partita con il Chievo ha palesato il suo ottimo inserimento nel gruppo di Stramaccioni.

    Il numero 99 nerazzurro, entrato in campo a Verona al posto di Sneijder, ha avuto un ottimo impatto sul match e non è un caso che sia stato proprio lui a chiudere la partita con il gol del 2-0. 3 gol in 5 partite di campionato e 305 minuti giocati sono numeri importanti che fanno al momento di FantAntonio il miglior marcatore nerazzurro in stagione. L’assenza forzata di Sneijder involontariamente regala una maglia da titolare a Cassano, che avrà il compito di affiancare o supportare Milito nel nuovo schema tattico adottato da Stramaccioni ovvero il 3-5-1-1.

  • Chievo-Inter 0-2, Pereira e Cassano espugnano il Bentegodi

    Chievo-Inter 0-2, Pereira e Cassano espugnano il Bentegodi

    L’Inter in formato trasferta è una macchina da guerra: 5 partite lontano da San Siro e altrettante vittorie. Insomma non cambia la musica nemmeno al Bentegodi, dove i nerazzurri battono il Chievo di Di Carlo con un 2 a 0 firmato Pereira e Cassano, che sinceramente è un po’ bugiardo. Diciamo sin da subito che stasera Stramaccioni non dovrà arrabbiarsi se qualcuno definirà la sua Inter provinciale, considerando come la sua squadra non abbia mostrato affatto un buon calcio, anzi. Squadra contratta e senza un’idea di gioco precisa. Diciamo però che l’Inter sottoporta è stata estremamente spietata. One shot one kill, ma visto che l’avversario non era dei più difficili, rimangono ancora molti dubbi sulle reali potenzialità di questa Inter formato ‘cantiere work in progress’.

    LA PARTITA

    Non ce la fa Christian Chivu che dopo un lungo provino nel pre partita alza bandiera bianca e lascia il posto all’argentino Samuel. Stramaccioni rispetta le aspettative utilizzando la difesa a 3 proprio con Samuel, Juan Jesus e Ranocchia. Davanti Milito unica punta supportato da Sneijder, e con Cassano in panchina. Di Carlo conferma tutti inserendo di Michele al posto di Therau.

    Alvaro Pereira © Dino Panato/Getty Images

    Chievo molto più pericoloso dell’Inter nei primi venti minuti di gioco, con entrambe le squadre fin troppo contratte, e con moltissimi errori in fase di impostazione: tradotto in parole povere un inizio di partita non di certo esaltante. Guai per i nerazzurri al 23′ dopo un contrasto di gioco Sneijder si tiene la coscia dolorante, ed è costretto a lasciare il campo, con Stramaccioni che si gioca subito la carta Cassano per sostituirlo. Nerazzurri al sonnifero per tutto il tempo, fino a due dal termine della prima frazione di gioco, con Nagatomo che dalla trequarti riesce a pescare in area (complice una deviazione), Alvaro Pereirae l’ultimo arrivato in casa Inter trova la rete dal vantaggio da due passi. Primo tempo che termina con l’Inter avanti 1 a 0 capitalizzando al massimo la prima e unica occasione utile.

    Nella ripresa si ripete il copione del primo tempo, con una buona dose di sbadigli e noia per gli spettatori. Le squadre non spingono molto e le uniche cose degne di nota sono, prima un buono spunto sulla fascia per Milito e poi un’ottima punizione di Marco Rigoni che costringe Handanovic a una splendida parata in tuffo per evitare il gol. Alla mezz’ora la partita si anima ed è ancora Antonio Cassano a mettere il sigillo sulla partita, anticipando Milito, e battendo in area di piatto Sorrentino con un destro rasoterra letale: Inter avanti 2 a 0. Brivido per Handanovic su una punizione calciata da Cruzado, con la palla che colpisce il palo facendo tirare un sospiro di sollievo a tutta la difesa nerazzurra. Nel finale spreca Gargano calciando praticamente centrale su Sorrentino, evitando sicuramente un passivo immeritato per il Chievo. Fischio finale e Inter che esce vittoriosa dopo un periodo decisamente buio.

    PAGELLE CHIEVO-INTER

    Handanovic 7 Buona la partita dello sloveno che si fa trovare sempre pronto. Bellissima la parata con cui sventa il gol capolavoro di Rigoni su punizione. Fortunato con il palo di Cruzado

    Pereira 6 Mette a segno la sua prima rete in nerazzurro e cresce giocando una partita di buona sostanza, sgaloppando sulla fascia e aiutando anche dietro quando serve.

    Cassano 7 Non doveva giocare, ma entra per sostituire Sneijder e aiuta molto la squadra a salire, servendo buone aperture per i compagni. Non bastasse mette a segno la sua terza rete in nerazzurro rapinando Milito

    Cruzado 6,5 Rimane il dubbio: ma Di Carlo perchè non l’ha fatto giocare da subito? Entra e spacca la difesa nerazzurra. Sfortunato quando inventa una punizione imprendibile e solo il palo gli nega il gol.

    M.Rigoni 6,5 Ingaggia una lotta personale con Handanovic, ma la perde, considerando come lo sloveno stasera è in serata e le prende tutte.

    Pellissier 5 Non è la sua serata migliore. Nei primi minuti di partita prova un pallonetto sbilenco per scavalcare Handanovic. Poi non davanti non si rende più pericoloso.

    CHIEVO: Sorrentino 5,5, Sardo 6, Dainelli 6, Cesar 6, Frey 5,5, Vacek 5,5 (dal 69’ Cruzado 6,5), L. Rigoni 6, Hatemaj 6, M. Rigoni 6,5 (dal 77’ Stoian sv), Pellissier 5, Di Michele 5 (dal 62’ Samassa 5,5).

    INTER:Handanovic 7, Ranocchia 6.5, Samuel 6, Juan Jesus 6, Nagatomo 6 (dal 68′ Gargano 6′), Cambiasso 6 (dall’84′ Mudingayi sv), Guarin 6, Pereira 6, Sneijder sv (dal 20′ Cassano 7), Milito 5,5.


    Video Gol e Highlights Chievo-Inter

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  • Inter-Siena, Stramaccioni vuole sfatare il tabù San Siro

    Inter-Siena, Stramaccioni vuole sfatare il tabù San Siro

    Dopo il rocambolesco pareggio con il Rubin Kazan in Europa League l’Inter di Andrea Stramaccioni si prepara per sfidare a San Siro alle ore 15 il Siena di Serse Cosmi. I nerazzurri si presentano alla sfida con i senesi con 2 vittorie ottenute in trasferta (Pescara e Torino) e una sconfitta casalinga rimediata dalla Roma di Zeman. Dal canto suo il Siena è a caccia di punti pesanti per risalire la classifica che lo vede ultimo a -4 in virtù di una penalizzazione di -6 e soli 2 punti rimediati nelle prime 3 giornate del campionato.

    Tabù San Siro – Con il Siena l’Inter proverà a sfatare il tabù San Siro. Infatti i nerazzurri nelle 4 uscite casalinghe stagionali hanno rimediato 2 pareggi e 2 sconfitte frutto di 5 gol fatti e ben 9 subiti. Numeri allarmanti che differiscono dal rendimento in trasferta degli uomini di Stramaccioni. Lontano da San Siro Zanetti e compagni hanno vinto 4 partite su 4, con un bottino di 10 gol fatti e 0 subiti. I numeri non mentono ed evidenziano una certa difficoltà dell’Inter nel giocare in casa, dove bisogna imporre il proprio gioco senza perdere le distanze tra i reparti. Nella conferenza stampa di ieri Stramaccioni ha ribadito che la squadra sta lavorando per riuscire ad esprimersi al meglio davanti al pubblico di casa con l’augurio che la partita odierna ponga fine a questo tabù. Per il tecnico romano il tabù San Siro è più per i numeri che per l’andamento delle partite, tuttavia oggi alla quinta uscita casalinga stagionale è vietato sbagliare onde evitare di perdere terreno dalla vetta del campionato.

    Cassano&Sneijder © VINCENZO PINTO/AFP/GettyImages

    Per quanto concerne l’undici nerazzurro che scenderà in campo quest’oggi è molto probabile che in attacco giochino Sneijder e Cassano dietro Milito. Capitan Zanetti dovrebbe riposare, con Nagatomo schierato a destra in difesa e Alvaro Pereira a sinistra. La coppia di centrali difensivi sarà composta da Ranocchia e Juan Jesus, che bene hanno fatto nell’ultima di campionato a Torino. A centrocampo l’Inter non può prescindere dal suo guerriero Fredy Guarin, affiancato da Gargano e Cambiasso. Nel Siena Cosmi si affida in attacco a Calaiò, supportato da Valiani e Rosina; in difesa rientra Felipe che affiancherà Neto e l’ex Novara Paci mentre a centrocampo possibile panchina per Gaetano D’Agostino a vantaggio dell’uruguaiano Rodriguez.

    PRECEDENTI E QUOTE – Inter e Siena si affronteranno oggi per la 17esima volta, nei 16 incontri precedenti (tutti in Serie A) il bilancio pende nettamente dalla parte dei nerazzurri, vincitori in ben 12 occasioni. Il Siena non ha mai battuto l’Inter nella sua storia, in particolare a San Siro ha perso 6 degli 8 match disputati, uscendo indenne solo in 2 occasioni con 2 pareggi (stagione 2005/2006 e 2007/2008). I bookies nonostante il tabù San Siro danno fiducia all’Inter, la cui vittoria viene quotata a 1.40. Il pari è bancato 4 volte la posta mentre il colpaccio dei senesi è quotato a 8,50.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER-SIENA

    INTER (4-3-2-1): Handanovic, Nagatomo, Ranocchia, Juan Jesus, Pereira, Gargano, Guarin, Cambiasso, Sneijder, Cassano, Milito.

    Panchina: Castellazzi, Jonathan, Silvestre, Samuel, Bianchetti, Chivu, Zanetti, Duncan, Alvarez, Coutinho, Livaja. Allenatore: Stramaccioni

    SIENA (3-4-2-1): Pegolo, Felipe, Paci, Neto, Angelo, Vergassola, Rodriguez, Del Grosso, Rosina, Valiani, Calaiò.

    Panchina: Farrel, Contini, Martinez, Rubin, Bolzoni, Mannini, Verre, D’Agostino, Sestu, Zè Eduardo, Paolucci, Bogdani. Allenatore: Cosmi

  • Inter-Rubin Kazan, Stramaccioni vara il turn over

    Inter-Rubin Kazan, Stramaccioni vara il turn over

    Dopo le gare preliminari, e il turno di Play off, l’Inter inizia realmente la sua avventura in Europa League, per la prima volta da quando la coppa ha preso questo nuovo formato. Stasera infatti gli uomini guidati da Stramaccioni, affronteranno nel primo match del girone di Europa League, i russi del Rubin Kazan, sul campo di San Siro, quest’anno considerato il vero e proprio nemico interno delle milanesi. Manca infatti ancora la prima vittoria stagionale sul terreno di casa da ambo le parti, con i nerazzurri incapaci di vincere e i rossoneri guidati da Allegri addirittura a secco di gol in casa in queste prime uscite stagionali. Nella classica conferenza stampa alla vigilia del match, Stramaccioni ha messo in guardia i suoi, spiegando come il Rubin Kazan sia senza ombra di dubbio l’avversario più duro del girone, e di come naturalmente l’Inter debba cercare di vincere e puntare ad arrivare il più lontano possibile in questa competizione, sfatando prima di tutto questa sera il tabù San Siro.

    Inter Rubin Kazan © Claudio Villa Getty Images Sport

    INTER-Stramaccioni sa che la sua Inter dovrà affrontare un tour de force devastante, considerando sino al 7 di ottbre (data del derby con i cugini rossoneri) non ci saranno praticamente pause più lunghe di tre giorni. Campionato, ed Europa League succhieranno ogni energia possibile dalle gambe dei suoi calciatori, e Strama a questo punto in vista della partita di stasera sta seriamente pensando a un turn over massiccio. Non cambia il modulo, con il coperto 4-3-2-1, ma cambiano gli interpreti, con una linea di difesa rinnovata, con la presenza dei ritrovati Samuel e Silvestre al centro e Jonathan e Nagatomo sulle corsie esterne. In mediana turno di riposo per Cambiasso e probabilmente per Guarin, con Gargano e Pereira pronti a sostituirli, insieme all’immancabile capitan Zanetti. Davanti restano i dubbi maggiori, considerando come Palacio sia ancora indisponibile, l’unica certezza è Cassano, con Milito che potrebbe riposare e far esordire dal primo minuto Livaja, oppure con FantAntonio a giocare da prima punta e Coutinho alle sue spalle. Occhio anche all’ipotesi del 4-3-3 con Cassano Cou e Livaja insieme.

    RUBIN KAZAN- Il tecnico dei russi Berdyev sta preparando la partita cercando di sfruttare le sue armi migliori, cercando di continuare il trend stagionale che vede l’Inter sfortunanta a San Siro. Spazio a un 4-4-2 all’accorrenza utilizzabile come 4-4-1-1, con in difesa la linea a quattro composta da Kuzmin, Cesar Navas, Kaleshin e la vecchia conoscenza del calcio nostrano Bocchetti, emigrato in Russia già da qualche anno. Da temere per i nerazzurri il finlandese Eremenko, e la fisicità di un attaccante puro di razza come Rondon, bomber venezualano ex Malaga.

    Probabili Formazioni Inter-Rubin Kazan

    Inter (4-3-1-2): 1 Handanovic; 42 Jonathan, 6 Silvestre, 25 Samuel, 55 Nagatomo; 4 Zanetti, 21 Gargano, 31 Pereira; 7 Coutinho; 99 Cassano, 22 Milito.

    A disposizione: 27 Belec, 23 Ranocchia, 40 Juan Jesus, 19 Cambiasso, 14 Guarin, 10 Sneijder, 88 Livaja.

    Rubin Kazan (4-4-1-1):1 Ryzhikov; 2 Kuzmin, 4 Cesar Navas, 27 Bocchetti, 19 Kaleshin; 8 Ryazantsev, 23 R. Eremenko, 66 Natcho, 10 Kasaev; 11 Eduardo; 99 Rondon.

    A disposizione: 24 Arlaukis, 76 Sharonov, 25 Marcano, 55 Tore, 61 Karadeniz, 6 Orbaiz, 22 Dyadyun.

  • Moratti elogia l’Inter e il Wesley Sneijder furioso

    Moratti elogia l’Inter e il Wesley Sneijder furioso

    Dopo la vittoria nel posticipo di ieri sera contro il Torino, in casa Inter è tempo di smorzare le polemiche sorte in conseguenza al malumore di Wesley Sneijder a seguito della sostituzione che lo ha visto protagonista al minuto 66, per lasciar spazio ad Antonio Cassano, autore del secondo gol che ha permesso di concludere la gara in porto con maggiore tranquillità. Il Wesley Sneijder furioso, infatti, è stato l’unica nota stonata della serata domenicale per i nerazzurri e, dunque, nella giornata odierna la questione è stata affrontata sia dal presidente Moratti che dal tecnico Stramaccioni, con la “chiosa finale” del giocatore stesso, per mezzo di un messaggio su Twitter.

    Wesley Sneijder in campo contro il Torino | © Claudio Villa/Getty Images

    Andando a ritroso, è bene ricordare come – al momento della sostituzione – l’olandese sia apparso visibilmente molto contrariato nei confronti del tecnico Stramaccioni, anche se lo stesso mister nerazzurro già nel dopo partita ha provato ad usare parole inequivocabilmente all’insegna della diplomazia, sottolineando come “sia normale che un giocatore come Wesley voglia finire tutte le partite”, motivando la sua decisione di sostituirlo facendo riferimento ai ravvicinati impegni in Nazionale che avevano visto impegnato l’olandese nella settimana precedente.

    In vista del probabile “confronto” ad Appiano tra il tecnico e l’olandese, il presidente Massimo Moratti concorda con la linea “diplomatica” di Stramaccioni, precisando che l’eventuale malumore del fantasista olandese dev’essere letto in maniera positiva, affermando come “sia un bene che si arrabbi”, leggendo tale nervosismo come sintomo del grande attaccamento alla squadra da parte del calciatore, concordando con l’approccio adottato dal tecnico romano che, secondo il Presidente nerazzurro, “ci sa fare con i giocatori” e che, dunque, merita fiducia nelle sue scelte sulla gestione del gruppo.

    Ad ulteriore conferma che l’episodio-polemico sia già rientrato, alle parole del tecnico Stramaccioni e del Presidente Moratti, si associano quelle del diretto interessato, ossia lo stesso Wesley Sneijder, che ha voluto “gettare acqua sul fuoco”, con un Twit molto chiaro e conciso, focalizzandosi sull’importanza del risultato ottenuto ieri contro i granata e precisando che la sua reazione sia stata innescata esclusivamente dalla voglia di giocare “tutte le partite fino in fondo”, e smentendo ogni tipo di problema con il suo allenatore, con la consapevolezza che gli impegni stagionali saranno numerosi, a partire dalla prossima partita di Europa League, in programma giovedì contro il Rubin Kazan, a San Siro.

    Le parole “distensive” saranno confermate dai fatti?

  • Inter provinciale, Stramaccioni furioso con la stampa

    Inter provinciale, Stramaccioni furioso con la stampa

    Provinciali è la parola della discordia della settimana. Al banco degli imputati siede l’Inter, rea di aver ‘palleggiato’ sin troppo, giocando in orizzontale e difendosi con il baricentro basso, in attesa di sfruttare le ripartenze, lasciando in qualche modo intendere di non voler imporre il proprio gioco contro il Torino. L’analisi della partita dei nerazzurri invece mostra come l’Inter abbia sicuramente dovuto adattarsi al modulo molto offensivo di Ventura, e abbia reagito molto bene all’impatto con il match in trasferta, considerando anche la nuova accoppiata di centrali Juan Jesus e Ranocchia che hanno di fatto giocato una partita praticamente perfetta. Stramaccioni nelle vesti di avvocato nerazzurro ha difeso a spada tratta la prestazione dei suoi, rimandando al mittente le accuse di gioco da provinciale, e aggiungendo come prima di parlare male dell’Inter sia necessario ‘sciacquarsi la bocca’.

    Queste le parole del tecnico nerazzurro in risposta a precise puntualizzazioni nella trasmissione Mediaset Premium:

    “Prima di darci dei provinciali e prima di parlare dell’Inter bisogna contare fino a 100 e sciacquarsi la bocca. Io mi sento molto interista, forse il fatto che facciamo bene a qualcuno non va giù. Mi sento di rappresentare anche i tifosi dell’Inter essendone l’allenatore e certe cose non posso tollerarle”.

    Andrea Stramaccioni © Claudio Villa Getty Images Sport

    Giocare con un’unica punta avrà sicuramente fatto vedere un’Inter meno pericolosa, ma al tempo stesso ha permesso di incassare gol e di subire il gioco degli avversari, con una o massimo due sole occasioni nitide concesse ai granata. A questo punto, e considerando come la trasferta di Torino non fosse affatto un affare semplice, (granata che non avevano ancora subito nemmeno una rete), giudicare provinciale una sqaudra che porta a casa i tre punti, con un 2 a 0 che non concede molte repliche sa veramente di attacco mediatico vero e proprio. Nello stessa giornata calcistica in cui il Milan votato allo scudetto perde in casa contro una buona Atalanta, e la Roma che solo una settimana fa sembrava essere la più bella squadra delle Serie A, perde una partita in due minuti, facendosi rimontare dal Bologna su quale squadra ricadono le polemiche e i giudizi più negativi? Risposta facile: Inter.

    Forse proprio per questo motivo è lecito che lo stesso Stramaccioni, sia stufo di sentire critiche eccessive e lodi altrettanto eccessive dopo una vittoria o uno sconfitta. Manca un metro di giudizio coerente che di fatto rende ultimamente il regno del giornalismo sportivo un’altalena di giudizi incomprensibili.

    Nemmeno citato oggi sui giornali la scelta (per altro azzeccatissima) di togliere un trequartista come Sneijder per inserire una punta di ruolo come Antonio Cassano, quasi a voler lanciare un segnale sull’1 a 0, indicando di attaccare e voler vincere la partita. Questo sicuramente non è giocare da provinciale, come lo stesso cambio di Jonathan, per inserire al posto del difensore un centrocampista offensivo come Alvarez. Forse qualcuno a Mediaset Premium si aspettava un’Inter modello Barcellona, con posseso palla superiore al 65%, e con una media tiri da Liga Spagnola, dimenticando che il Torino di Ventura nonostante la promozione nella serie maggiore rappresenti un’insidia pericolosissima per qualsiasi squadra.

    Dopotutto oggi a far notizia non è la vittoria dell’Inter, ma l’arrabbiatura di Sneijder e lo ‘spogliatoio polveriera’ nerazzurro pronto a saltare da un momento all’altro. Ieri per Cassano, oggi Sneijder. Si attendono nuove bufale dal mondo dei professionisti della cosi tanto cara ‘prostituzione intellettuale’.