Tag: antonio cassano

  • Juventus: E se tornasse Ibrahimovic…?

    Zlatan Ibrahimovic sta passando uno dei momenti più brutti (se non il più brutto in assoluto) della sua carriera calcistica: il passaggio la scorsa Estate al Barcellona campione d’Europa aveva dato stimoli al campione svedese per cercare di vincere la Champions League, uno dei pochissimi trofei che mancano nella bacheca del nativo di Malmoe.
    Ma le cose non sono andate per il verso giusto. Secondo quanto riportato oggi da Tuttosport, in questo momento le voci provenienti da Barcellona raccontano di uno Zlatan stordito dagli eventi, infastidito molto dal comportamento dei tifosi spagnoli che lo contestano e vedo no in lui il principale colpevole di una stagione che rischia di diventare fallimentare, in caso di mancato trionfo nella Liga. E neppure con i compagni il rapporto è idilliaco, figuriamoci con i dirigenti che vedevano in lui il campione in grado di far mantenere alla squadra la forza e la compattezza della scorsa stagione. Disposti a cedere uno dei punti saldi come il camerunense Samuel Eto’o pur di accaparrarsi Zlatan.
    In più Leo Messi è il leader incontrastato in campo e nello spogliatoio, cosa che ha fatto storcere più volte il naso al numero 9 blaugrana

    E così, dopo appena una stagione, il matrimonio sembra finito e il sogno spezzato. Il presidente Joan Laporta insegue altri obiettivi per riportare gli azulgrana in cima all’Europa: al primo posto c’è David Villa del Valencia che secondo voci vicine ai due club sarebbe già stato acquistato per circa 40 milioni di euro. E a questo punto lo svedese verrebbe messo sul mercato perchè in esubero nel parco attaccanti e non sarà facile rientrare dei soldi spesi perché in questo momento in giro per l’Europa non ci sono molti club disposti a svenarsi. Mancano gli euro, abbondano i debiti! Solo il Real Madrid ha la possibilità di portare avanti un’operazione del genere ma Florentino Perez si è invaghito di Rooney (come più volte è stato messo in evidenza dalla stampa internazionale, forte dell’amicizia e dell’intesa con Cristiano Ronaldo che lo sponsorizza a più riprese nella capitale spagnola) che è stato valutato sui 100 milioni di euro. Poi il nulla. Il Manchester United è in crisi e comunque non reinvestirebbe i soldi dell’eventuale cessione di Rooney ma ripianerebbe il disastrato bilancio (memore delle parole del Presidente Uefa sul fair play finanziario), così come le altre inglesi. Il Manchester City potrebbe ma la piazza non è delle più allettanti. Il Chelsea di Carletto Ancelotti, invece, pare puntare su Gonzalo Higuain e su Pato casomai il Milan volesse intavolare una trattativa.

    A questo punto potrebbe entrare in scena la Juventus per riprendersi Zlatan (e poco importa in società il tradimento con il passaggio agli odiati avversari dell’Inter nell’Estate 2006 post calciopoli, il passato non basta, nella nuova Juventus conterà solo vincere senza guardare più a niente vista l’ultima disastrosa stagione fatta di umiliazioni per tutti, e uno come lo svedese faciliterebbe il compito) e ripartire verso traguardi ambiziosi. Joan Laporta, però, dovrà scendere a compromessi e il campione spalmare negli anni il suo cospicuo ingaggio (circa 12 milioni di euro). Così la società bianconera potrebbe diventare uno dei pochi club in grado di gestire la situazione tecnica e finanziaria. Sotto l’aspetto economico Andrea Agnelli sarà in grado di girare al Barcellona 35-40 milioni magari con un’aggiunta il prossimo anno se la squadra dovesse ottenere risultati di un certo prestigio: un’operazione che ricorderebbe quella di Antonio Cassano alla Sampdoria. Una trattativa con dei paletti, per intenderci. Difficile, ma tutto sommato fattibile anche se in tutta questa situazione ci sarebbe sempre la “spada di Damocle” dell’Europa League alla quale la Juve è stata condanna ta la scorsa giornata di campionato dopo il pareggio a Catania, visto che è risaputo che lo svedese ambisce giocare solo nella competizione principale per cercare di vincere il prestigioso trofeo. Tuttavia la dirigenza bianconera nutre vivamente la speranza di portare a casa la clamorosa operazione allettando Zlatan Ibrahimovic con un progetto fondato su solide basi di serietà e competitività.

  • Liscio & Sbalascio: Miccoli e Cassano da 10, anticalcio senza precedenti a Roma

    Terz’ultimo turno di Serie A che va in archivio con tanti spunti di riflessione.

    Primo posto assoluto nei migliori a 2 fenomeni del calcio italiano che hanno vissuto un anno fuori dall’ordinario regalando tantissime gioie ai loro tifosi e che ancora lottano, con le rispettive squadre, per un obiettivo prestigiosissimo: stiamo parlando di Antonio Cassano della Sampdoria e di Fabrizio Miccoli del Palermo, veri trascinatori delle 2 squadre rivelazione di questo Campionato e che domenica saranno l’uno di fronte all’altro per una partita che molto probabilmente deciderà chi tra Samp e rosanero entrerà nella prestigiosa Champions League.
    Cassano è il vero leader dei blucerchiati, Miccoli trascina i siciliani a suon di gol (e siamo arrivati a 18 quest’anno!). Peccato che alla fine una delle 2 squadre rimarrà esclusa, dopo un campionato disputato al massimo delle potenzialità.

    Secondo posto per la Roma con menzione quasi forzata per Francesco Totti: il capitano segna un gol, colpisce un palo e regala l’assist del 2-0 a Taddei, il tutto giocando quasi da fermo per i noti problemi fisici che ne limitano lo sforzo agonistico. Alla fine grazie a lui la Roma vince una partita vera che il Parma ha cercato di pareggiare fino alla fine, non riuscendoci. Sicuramente a fine torneo si potrà dire che la Roma ha disputato 38 partite, mentre qualcun’altro ne avrà giocate 37 visto l’orrido spettacolo offerto ieri dalla Lazio nel posticipo che comunque ha coinvolto anche la capolista!

    Terzo gradino per il portiere biancoceleste Fernando Muslera che ieri sera nel primo tempo ha parato tutto il possibile. Evidentemente deve aver passato la settimana in Uruguay tornando giusto in tempo per giocare la partita contro l’Inter, dato che non sapeva di dover far segnare più gol possibili ai neroazzurri. Deve essersi sentito stranito quando è stato fischiato da tutto lo stadio perchè stava solo compiendo il suo dovere, cioè quello di portiere della Lazio! E quando i tifosi hanno avuto l’accortezza di far pervenire il famoso messaggio “scansamose” anche a lui, l’Inter è passata in vantaggio. Si aggrega al gruppo delle pecore (ovvero i suoi compagni di squadra) per forza di causa maggiore.

    Tra i peggiori di giornata troviamo Alessandro Del Piero che con i suoi errori condanna la Juventus al pareggio a Catania e alla perdita definitiva del sogno Champions. Troppe occasioni sprecate per il capitano bianconero. Per una volta giusto che si prenda anche gli oneri, dopo che per tanti anni ha avuto solo ed esclusivamente onori dai tifosi della Juve.

    Secondo gradino per l’arbitro di Atalanta Bologna: l’arbitro Tagliavento fischia rigore per un fallo su Portanova di Pellegrino, che viene ammonito e successivamente espulso per un parola di troppo (rosso diretto). Il direttore di gara però torna sulla sua decisione su segnalazione del guardalinee perchè il pallone era già uscito su angolo di Modesto. Ma il provvedimento sul difensore dell’Atalanta resta (e anche ingiustamente condannando l’Atalanta a giocare in 10 una partita cruciale). Mutarelli non espulso per un’entrataccia da dietro sul povero Amoruso e il centrocampista bolognese era già ammonito! insomma una direzione di gara un pò a senso unico che ha lasciato un pò perplessi tutti gli addetti ai lavori. Da bocciare senza ombra di dubbio.

    Non ci sarebbe neanche da sforzarsi troppo per trovare il peggiore della giornata appena conclusa: in questo caso non si tratta nè di un calciatore, nè di una squadra, nè di un arbitro. Stiamo parlando di una partita, di uno spettacolo (ma mi viene da ridere scrivendo la parola “spettacolo” pensando alla schifezza gratuita alla quale si è assistito ieri sera) veramente orrido e per il quale non ci sono molti altri aggettivi negativi per definirlo. Mai visto un obbrobrio del genere (e dispiace che ne sia stata coinvolta anche l’Inter): tifosi biancocelesti che tifano contro la propria squadra, giocatori insultati e invitati a far vincere gli avversari! uno scempio, un colpo dritto al cuore per il calcio, credo con tutta onestà che queste siano le vere combine e le vere partite che ledono i principi dell’articolo 1 del codice sportivo! La Juve è andata in Serie B per aver leso questo principio, magari la Lazio non affronterà un giudizio per questa partita ma potrebbe esserci un’altra forma di giustizia, non scritta e regolata solo dal caso che magari a fine Campionato farà piangere i tifosi della Lazio per non aver combattuto per prendere almeno un punticino ieri sera. Sicuramente non è un augurio, e siamo consapevoli che per gli impegni che attendono Lazio e Atalanta, ci sia veramente poco da dire perchè la squadra romana ha la salvezza in tasca, ma non si sa mai ciò che potrebbe succedere. Sarebbe bello però che domenica prossima Muslera e compagni non si oppongano al gioco del Livorno, per vedere se i grandissimi tifosi laziali applaudiaranno e inneggeranno cori e alzeranno, fieri, striscioni come successo ieri sera nella partita che ha dimostrato cosa sia l’anticalcio!

  • Samp e Palermo non steccano. La Champions nello scontro diretto

    Samp e Palermo non steccano. La Champions nello scontro diretto

    Sampdoria e Palermo continuano nel loro ineccepibile campionato vincendo entrambi e facendo rimanere il distacco inalterato in vista del big match di settimana prossima che deciderà la Champions League.

    I blucerchiati rispettano in pieno le attese superando tra le mura amiche il fanalino di coda Livorno. E’ ancora Cassano protagonista e autore del gol vantaggio, nella ripresa chiude la contesa Ziegler con una bella punizione dalla sinistra.

    Impegno più probante per il Palermo, i siciliani vincono a Siena condannando alla B la squadra del presidente Mezzaroma. Rosanero in vantaggio grazie a una bella girata di Cavani su assist di Nocerino è invece Miccoli a raddoppiare nel secondo tempo. I senesi accorciano le distanze a dieci minuti dalla fine con Calaiò, ma nonostante la buona volontà il finale è 1-2.

    Il big match di domenica prossima metterà di fronte il Palermo e la Samp al Barbera, i blucerchiati potranno giocare per due risultati ma in Sicilia sarà dura davvero.

  • Roma insorge: “Damato interista e amico di Cassano”

    L’arbitraggio di Antonio Damato in Roma-Sampdoria ha mandato su tutte le furie i tifosi giallorossi. Il presidente Rossella Sensi aveva definito la scelta dell’arbitro pugliese inadeguata ad una partita cosi importante. Oggi insorgono i tifosi andando a scovare un articolo su Repubblica nel quale il fischietto si professava tifoso dell’Inter e amico di Cassano, ironia della sorte entrambi parte in causa nella partita di ieri.

    Il rigore non concesso sull’1-0 ai giallorossi pesa come un macigno sull’economia della gara e praticamente ricuce lo scudetto sulle maglie nerazzurre dopo che per alcune settimane era passato sotto il controllo dei giallorossi. A ritrovare il pezzo è stato il blog giallorosso romanews.eu e pubblicato sull’edizione di Bari di Repubblica più di otto anni fa, il 5 gennaio del 2002.

  • Le pagelle Roma – Sampdoria 1-2

    Menez: 7 Il ragazzo ha stoffa, è il miglior in campo nella Roma. Sta attraversando un buon stato di forma e le sue accelerazioni fanno male.

    Pazzini: 7,5
    E’ ancora decisivo. Il sogno Champions passa dai suoi acuti

    Cassano: 6,5 Soffre l’Olimpico e i suoi fischi ma quando ha la palla nei piedi è sempre un potenziale pericolo.

    Totti: 6,5 Un gol e tanta qualità nel primo tempo cala alla distanza.

    Storari: 7,5
    Siamo sicuri che il Milan debba trovare un portiere? Dimostra ancora una volta di esser sicuro e affidabile anche sotto pressione.

    Burdisso: 6,5 Ennesima prestazione maiuscola dell’ex interista, è leader della difesa giallorossa.

    TABELLINO
    Roma-Sampdoria 1-2


    Roma (4-2-3-1):
    Julio Sergio 6; Cassetti 6(29′ st Taddei 5,5), Burdisso 6,5, Juan 6, Riise 6; Pizarro 6,5, De Rossi 6; Menez 7, Perrotta 6 (22′ st Toni 6), Vucinic 5,5; Totti 6,5. A disp.: Lobont, Mexes, Tonetto, Brighi, Baptista. All.: Ranieri.
    Sampdoria (4-4-2): Storari 7,5; Zauri 5,5, Gastaldello 6, Lucchini 6,5, Ziegler 6; Semioli 6,5, Poli 6 (1′ st Tissone 6,5), Palombo 7, Guberti 5(1′ st Mannini 6,5); Cassano 6,5(36′ st Testardi sv), Pazzini 7,7. A disp.: Guardalben, Cacciatore, Rossi, Padalino. All.: Del Neri
    Arbitro: Damato di Barletta
    Marcatori: 14′ pt Totti (R), 7′ e 40′ st Pazzini (S)
    Ammonito: Ziegler (S)

  • Samp, rimonta Champions. Il Pazzo stende la Roma, gode l’Inter

    Samp, rimonta Champions. Il Pazzo stende la Roma, gode l’Inter

    Finisce tra la gioia di Cassano e compagni e lo scoramento dei giallorossi il big match di giornata tra Roma e Sampdoria. La Roma gioca in modo spettacolare nel primo tempo per poi disunirsi e mostrare il fianco alla Sampdoria nella ripresa. I giallorossi trovano il gol del vantaggio dopo poco meno di un quarto d’ora grazie ad una splendida girata di Totti su assist di un opaco Vucinic.

    La Sampdoria non punge ed è spesso in balia della Roma che va vicinissimo al raddoppio in svariate occasioni ma un super Storari e qualche errore di troppo nella conclusione evitano il tracollo doriano. Nell’intervallo Del Neri striglia i suoi che si ripresentano in campo con due volti nuovi: Mannini e Tissone subentrano a Guberti e Poli.

    I doriani adesso fanno paura a centrocampo e le verticalizzazioni sulle fasce sono spesso pericolose. Al 7′ il solito Pazzini vola in cielo per metter in rete un cross al bacio del solito Cassano. Il pari cambia i piani della Roma che manda in campo Toni e subito dopo Taddei per un modulo spregiudicato, è Storari a salire in cattedra e respingere tutto ciò che passa nell’area di rigore.

    E al 40′ la beffa, è Mannini questa volta a metter il pallone giusto per il solito Pazzini che firma il sorpasso alla Roma e al Palermo in classifica. Cassano e compagni adesso hanno il Milan come obiettivo distante solo 4 punti, per la Roma sarà dura crederci ancora.

    TABELLINO
    Roma-Sampdoria 1-2


    Roma (4-2-3-1):
    Julio Sergio; Cassetti (29′ st Taddei), Burdisso, Juan, Riise; Pizarro, De Rossi; Menez, Perrotta (22′ st Toni), Vucinic; Totti . A disp.: Lobont, Mexes, Tonetto, Brighi, Baptista. All.: Ranieri.
    Sampdoria (4-4-2): Storari; Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Semioli, Poli (1′ st Tissone), Palombo, Guberti (1′ st Mannini); Cassano (36′ st Testardi), Pazzini. A disp.: Guardalben, Cacciatore, Rossi, Padalino. All.: Del Neri
    Arbitro: Damato di Barletta
    Marcatori: 14′ pt Totti (R), 7′ e 40′ st Pazzini (S)
    Ammonito: Ziegler (S)

  • Ranieri replica a Mou: “il tuo gesto era contro le istituzioni”

    Non accenna a placarsi la polemica a distanza tra Roma e Inter sul trattamento riservato a Francesco Totti rispetto a quello di Mourinho. Alle accuse da parte nerazzurra sulla disparità di trattamento tra i pollici verso il basso di Totti e le manette di Mourinho risponde in conferenza stampa Claudio Ranieri:

    “Mi sembra giusto che siano stati usati due pesi e due misure. Uno è un gesto rivolto alle istituzioni l’altro invece ai nostri tifosi, in risposta ad uno striscione raffigurante un imperatore con i pollici verso il basso”.


    E sulla Sampdoria?

    “E’ una gara difficilissima, come lo saranno tutte da qui alla fine del campionato. Tutte. Fino all’ultimo secondo dell’ultima partita con il Chievo. Noi siamo in un buon periodo di forma e affrontiamo una squadra che e’ in un periodo altrettanto buono. Roma e Sampdoria sono le due sorprese”.

    Cassano?
    “Antonio e’ una persona stupenda. E’ un grandissimo giocatore, vale il prezzo del biglietto come Del Piero, Totti e come ora Menez“. “Francesco sta tornando ai suoi livelli di forma – dice in riferimento a capitan Totti – Vucinic è un altro campione, gioca e si diverte. Le sue qualità le sta facendo vedere a tutti, buon per noi”. Infine un pensiero anche per Menez, croce e delizia della sua gestione: “I meriti in primis sono del giocatore che ha grandi qualità e dei compagni che gli sono stati vicini. Io ho fatto solo quello che un allenatore deve fare”.

  • Liscio & Sbalascio: Vucinic in stato di grazia, la Fiorentina sprofonda

    Se n’è andata anche la 34esima giornata di Serie A e come ogni volta ci soffermiamo ad analizzare i migliori e i peggiori del turno andato oramai in archivio.

    In questo turno non possiamo esimerci dall’indicare Mirko Vucinic come il migliore in assoluto: da premettere che tutta la Roma (forse ad eccezione dei suoi uomini simbolo ovvero Francesco Totti e Daniele De Rossi, troppo in tensione per la stracittadina) meriterebbe un voto altissimo, dal mister “meraviglia” Claudio Ranieri per finire al portierone brasiliano Julio Sergio protagonista di un rigore parato che ha salvato il  risultato, passando per Rodrigo Taddei, uomo svolta del Derby. Ma il palcoscenico principale lo ha catturato il Montenegrino che con la sua doppietta ha steso la Lazio e ridato ai giallorossi il primo posto in classifica dopo il sorpasso del venerdì effettuato dall’Inter grazie alla vittoria sulla disgraziata Juventus. In questo momento ci sembra l’uomo simbolo dei capitolini, grazie ad una crescita tecnica e mentale esponenziale che ne faranno sicuramente un pregiato uomo mercato la prossima Estate. I tifosi giallorossi sperano che la proprietà possa respingere con decisione qualsiasi offerta che perverrà per l’asso slavo. Se continua così sarà difficile anche per lsquadrone nerazzurro riappropiarsi del primo posto in Serie A.

    Un gradino più in basso troviamo la “locomotiva” della fascia destra ovvero il brasiliano Maicon: da spellarsi le mani dagli applausi il suo gol contro gli acerrimi rivali di sempre della Juventus. Sblocca con un capolavoro una partita molto difficile che illude per quasi 48 ore i tifosi interisti di restare di nuovo da soli in testa alla classifica. Ma evidentemente il signor Vucinic non era poi così tanto d’accordo sulla questione.

    Terzo posto tra i migliori e gradino più basso del podio per la super Sampdoria che stende il Milan e si prende il quarto posto in solitario visto lo stop del Palermo a Cagliari. Il progetto doriano è uno dei migliori in Italia, la squadra ha i campioni al posto giusto e altri gregari che corrono e si battono per loro per metterli in condizione di esprimersi al meglio. I gioiellini in attacco, Cassano e Pazzini, ricordano ai tifosi blucerchiati gli indimenticati Vialli e Mancini. Come dargli torto, forse una delle coppie gol meglio assortite in Italia. Sognare i preliminari di Champions non costa nulla, i tifosi dell’Inter chiedono a gran voce di bloccare la Roma nel prossimo turno. L’impresa potrebbe essere anche reale.

    Tra i peggiori di giornata ci permettiamo di segnalare il maliano Momo Sissoko. La Juventus scesa in campo a San Siro non è stata una squadra disposta male (come al solito in questo orrendo campionato) sul terreno di gioco, anzi ha dato molto filo da torcere ai nerazzurri anche dopo l’espulsione del centrocampista: infatti solo una prodezza di Maicon ha dato il via alla tranquillità dell’Inter che poi ha legittimato il successo con il gol di Eto’o. Sissoko ha in parte rovinato la gara della squadra bianconera che si difendeva con ordine e ripartiva senza la solita confusione, spinta e motivata, forse, dalla grande rivalità coi milanesi. Forse la prima ammonizione ci pare  un pò avventata visto che è Thiago Motta a litigare con il maliano e non il contrario, ma in questi casi, se si devono sedare gli animi, si sa che gli arbitri ammoniscono tutti coloro che sono coinvolti in momenti di tensione. Ma sapendo di essere già ammonito il centrocampista juventino compie un’entrataccia su capitan Zanetti che, vista rallentata, non pare neanche tanto grave ma è così plateale e scomposta che induce il direttore di gara a sanzionare nuovamente il giocatore di colore. La sua uscita condanna la Juve alla sconfitta visto il divario tra le 2 squadre.

    Secondo posto per Sergio Floccari: i tifosi dell’Inter avranno sicuramente il dente avvelenato con lui così come i tifosi laziali visto che sbagliando il rigore del posibile 2-0 dà la spinta necessaria alla Roma per ribaltare l’incontro. Risultato: gli odiati rivali giallorossi si riprendono la leadership in campionato a discapito dei nerazzurri e la Lazio trema in zona retrocessione visto che ormai il distacco si è ridotto ad una manciata di punti dall’Atalanta terz’ultima. Spento per tutta la partita non incide mai. Da rivedere.

    Chiudiamo dicendo che ci sembra lapalissiano che peggiore di giornata è la Fiorentina: la squadra viola è allo sbando, colleziona risultati negativi su risultati negativi. Fuori dalla Champions League (anche per demeriti non suoi), fuori dalla Coppa Italia e molto probabilmente anche dal giro della qualificazione dall’Europa League del prossimo anno. Brutta annata, cominciata in modo buono ma che sta finendo nel peggiore dei modi. Urgono seri provvedimenti.

  • Sampdoria – Milan 2-1, le pagelle

    Borriello: 7,5 Fa reparto da solo, segna, lotta e sgomita per far salire la squadra. Di fronte a Pazzini dimostra di aver birra in più per il mondiale.

    Pazzini: 7
    Thiago Silva e Bonera gli nascondono la palla per tutta la partita, ma al 92′ trova un gol storico per la Samp.

    Thiago Silva: 7
    Intelligenza tattica e senso della posizione fanno del brasiliano una certezza

    Cassano: 7 La nuova posizione lo rende più pericoloso in zona gol. Costringe Bonera al fallo che cambia la partita.

    IL TABELLINO
    Sampdoria-Milan 2-1
    Sampdoria (4-4-2):
    Storari 6,5; Zauri 5, Lucchini 5, Rossi 5,5, Ziegler 6; Semioli 6, Palombo 6,5, Poli 6,5 (34′ st Tissone 6), Guberti 5,5 (21′ st Mannini 6,5); Pazzini 7, Cassano 7. A disposizione: Guardalben, Cacciatore, Regini, Mannini, Testardi, Scepovic. All. Delneri
    Milan (4-2-3-1): Dida 6,5; Abate 6, Thiago Silva 7, Bonera 5, Antonini 5,5; Gattuso 5,5, Ambrosini 6 (2′ st Zambrotta 6); Mancini 4,5 (10′ st Oddo 5,5), Seedorf 6; Ronaldinho 6; Borriello 7,5. A disposizione: Abbiati, Albertazzi, Jankulovski, Huntelaar, Inzaghi. All. Leonardo
    Arbitro: Rizzoli
    Marcatori: 20′ Borriello (M), 9′ st rigore su Cassano (S), 47′ st Pazzini (S)
    Ammoniti: Abate, Ambrosini, Borriello (M), Lucchini, Poli, Tissone (S)
    Espulsi: Bonera (M)

  • Pazzini all’ultimo respiro, la Samp quarta. Il Milan si arrende

    Pazzini all’ultimo respiro, la Samp quarta. Il Milan si arrende

    Giampaolo Pazzini in pieno recupero fa esplodere Marassi con una capocciata che può voler dire Champions League. La Sampdoria spera nel fattore campo per batter un Milan che vuol riprendersi dopo il passo falso contro il Catania e provare a riagganciare il treno scudetto.

    Gioca meglio il Milan grazie alla vena di Borriello e la diga posta in mezzo al campo da Gattuso e Ambrosini. La squadra di Del Neri inspiegabilmente non punge sulle fasce forse per la troppa paura di scoprirsi. Al 20′ su azione di calcio d’angolo il Milan trova il vantaggio con uno stacco perentorio di Borriello che di testa non lascia scampo a Storari. Pochi minuti è ancora uno scatenato Borriello a smarcarsi e dopo aver superato il portiere serve un assist d’oro a Mancini che da un ottima posizione manda in curva.

    La Samp cerca la reazione ma trova un ispiratissimo Dida a tener il Milan in vantaggio al riposo. A inizio ripresa l’episodio che cambia il match: Bonera atterra Cassano davanti a Dida, rigore ed espulsione. Il Pibe de Bari regala il pari. Stranamente seppur in inferiorità numerica è il Milan a fare la partita e ad esser pericolosa con Gattuso e Borriello con Storari decisivo. La Samp ci prova e Marassi ha i brividi per un delle solite uscite alla Dida, ma il pallone si ferma sulla linea. All’ultimo sussulto, quando il pari sembrava il risultato deciso arriva la testata di Pazzini su assist di Mannini che vale il quarto posto solitario.

    IL TABELLINO
    Sampdoria-Milan 2-1

    Sampdoria (4-4-2): Storari; Zauri, Lucchini, Rossi, Ziegler; Semioli, Palombo, Poli (34′ st Tissone), Guberti (21′ st Mannini); Pazzini, Cassano. A disposizione: Guardalben, Cacciatore, Regini, Mannini, Testardi, Scepovic. All. Delneri
    Milan (4-2-3-1): Dida; Abate, Thiago Silva, Bonera, Antonini; Gattuso, Ambrosini (2′ st Zambrotta); Mancini (10′ st Oddo), Seedorf; Ronaldinho; Borriello. A disposizione: Abbiati, Albertazzi, Jankulovski, Huntelaar, Inzaghi. All. Leonardo
    Arbitro: Rizzoli
    Marcatori: 20′ Borriello (M), 9′ st rigore su Cassano (S), 47′ st Pazzini (S)
    Ammoniti: Abate, Ambrosini, Borriello (M), Lucchini, Poli, Tissone (S)
    Espulsi: Bonera (M)