Tag: antonio cassano

  • Consigli Fantacalcio 2012-2013 30 giornata

    Consigli Fantacalcio 2012-2013 30 giornata

    Ciao a tutti ragazzi, consigli fantacalcio per la 30esima giornata di Serie A che si giocherà tutta di sabato in occasione delle feste pasquali e che faranno tornare indietro nel tempo quando tutte le partitesi giocavano in contemporanea con le eccezioni rappresentate da Chievo-Milan che si disputerà alle ore 18:30 e Torino-Napoli alle ore 21. Giornata numero 30 tutta ovviamente incentrata sul derby d’Italia fra Inter e Juventus con i nerazzurri che vogliono dare un senso a questa stagione a tutt’oggi non proprio positivissima magari strappando i tre punti agli odiati rivali bianconeri. I rossoneri saranno impegnati nel sempre difficile campo di Verona mentre i partenopei dovranno riuscire ad espugnare l’Olimpico di Torino se non vogliono essere superati proprio dal Milan in ottica secondo posto. In ottica salvezza il match clou è ovviamente Genoa-Siena.

    Miro Klose al rientro dopo un lungo stop ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Miro Klose al rientro dopo un lungo stop ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Consigli Fantacalcio giornata 30 guida alla formazione

    Atalanta-Sampdoria sabato ore 15:00
    Match che assicura spunti davvero interessanti con la previsione concreta di tanti bonus, inseriamo quindi i rispettivi reparti offensivi e diamo un turno di riposo ad entrambe le difese.

    Cagliari-Fiorentina sabato ore 15:00                    
    Si giocherà a porte chiuse al “Is Arenas” di Cagliari ma questo non sarà un impedimento per una partita che potrebbe regalare tanti gol ed emozioni. Dentro Pasqual, Cuadrado, Jovetic e Ljajic mentre nel Cagliari diamo spazio ad Ibarbo, Sau e Cossu.

    Genoa-Siena  sabato ore 15:00
    Match salvezza e quindi non prevediamo tanti bonus, lasciamo a riposo i rispettivi reparti offensivi ed inseriamo i portieri di ambedue le compagini in campo con annesse riserve.

    Inter-Juventus sabato ore 15:00
    Partita clou della 30esima giornata, ci saranno tanti bonus e quindi spazio a Lichsteiner, Quagliarella, Peluso e Vidal mentre nell’Inter inseriamo cassano, Guarin e Palacio oltre a Cambiasso.

    Palermo-Roma sabato ore 15:00
    Ultima chance per i rosanero per una salvezza forse già lontana, comunque diamo fiducia ai rispettivi reparti offensivi e lasciamo a riposo le difese.

    Lazio-Catania ore 15:00
    Padroni di casa che vogliono vendicare l’umiliante 4-0 dell’andata, fuori Floccari, Mauri e mezza difesa ma inseriamo Lulic, Hernanes e Klose ma non dimentichiamoci di Castro, Lodi e Gomez.

    Parma-Pescara sabato  ore 15:00
    Prevediamo una partita a viso aperto con gli ospiti che cercheranno una vittoria per sperare in una salvezza oramai lontana dentro i rispettivi attacchi e lasciamo a riposo le difese.

    Udinese-Bologna  ore 15:00
    Partita che potrebbe regalare pochi bonus con due squadre forse già appagate dalla salvezza ormai raggiunta. Comunque inseriamo Maicosuel, Basta e Di Natale e fra gli ospiti, Gilardino e Morleo.

    Chievo-Milan sabato ore 18:30
    Partita chiave per i rossoneri in ottica secondo posto Champions, lasciamo a riposo la difesa clivense ed inseriamo ovviamente Mario Balotelli, El Sharaawy oltre a Niang e Abate. Nel Chievo comunque diamo fiducia sia a Paloschi che a Thereau.

    Torino-Napoli ore 20:45
    Importantissima sfida all’Olimpico di Torino per la formazione partenopea in cerca di punti Champions per allontare lo spettro rossonero. Inseriamo Cavani, Hamsik, Pandev e Zuniga ma non tralasciamo i giocatori di casa con Cerci, D’Ambrosio, Santana e Barreto su tutti.

  • Calciomercato Inter: dentro Robben e fuori Cassano?

    Calciomercato Inter: dentro Robben e fuori Cassano?

    L’Inter deve rifondarsi. Prima o dopo, la società nerazzurra dovrà sedersi a un tavolo e dovrà capire cosa vuol fare nel futuro: tornare a lottare per grandi traguardi o tirare avanti facendo un campionato anonimo con l’Europa League come massimo obbiettivo? Una squadra del blasone dell’Inter, ovviamente, seguirà la prima via, o almeno lo sperano tutti i tifosi della Beneamata che hanno sempre sostenuto il club anche nei momenti più bui. Alcuni giocatori storici del Triplete probabilmente abbandoneranno la nave al termine di questa stagione ma vorranno farlo nel migliore dei modi, regalando da ora a giugno qualche soddisfazione. Per esempio, una buona iniezione di fiducia sarebbe riuscire a vincere contro la Juventus nel prossimo match di campionato. L’infortunio di Diego Milito ha distrutto l’equilibrio che aveva costruito Stramaccioni e senza l’argentino in attacco l’Inter si è persa e ha smarrito la sua identità. Basti pensare che soltanto nella partita d’andata contro i bianconeri, i nerazzurri erano considerati l’anti-Juve. I tempi sono cambiati e adesso gli Strama Boys devono tirare fuori tutta la loro determinazione se vorranno arrivare terzi e quindi in Champions League. Non sarà comunque facile perchè davanti ci sono squadre più favorite come il Milan, la Fiorentina e ultimamente sta tornando ai suoi livelli anche la Roma.

    Robben | © AFP/ Getty Images
    Robben | © AFP/ Getty Images
    ROBBEN E IL FUTURO – Il futuro dell’Inter si deciderà in questo calciomercato estivo. E’ ancora presto però per fare delle previsioni perchè i colpi in entrata saranno adeguati al traguardo raggiunto. Chiaramente se l’Inter dovesse qualificarsi per la Champions, Moratti potrebbe pensare di investire qualcosa in più per rafforzare la squadra. Indipendentemente da questo però il club nerazzurro deve rifondarsi e ricreare un’ossatura a una squadra ormai stanca e logora. Non è possibile puntare soltanto sui vari Cambiasso, Zanetti, Samuel tanto per citare qualche nome. Servono rinforzi giovani e utili al modulo di Stramaccioni che predilige il 4-2-3-1. Nei giorni scorsi si era parlato di Alexis Sanchez, talento offensivo del Barcellona ma lo stesso giocatore ha chiuso la questione dicendo di voler restare in Catalogna. Altro innesto che è stato accostato all’Inter è Robben, ala del Bayern Monaco che no riesce più a trovare uno spazio adeguato nel futuro club di Guardiola. L’unico problema della trattativa, che non è poco, è relativo alla parte pecuniaria. Il cartellino di Robben ha un valore stimato intorno ai 18 milioni di euro, tanti per un giocatore che ha superato la soglia dei 30 anni. L’ingaggio dell’olandese inoltre è alquanto elevato: sei milioni all’anno non sono noccioline e l’Inter che vorrebbe puntare sui giovani ha un progetto ben diverso da quello di prelevare gente così onerosa.

    LE SIRENE DI CASSANO – Occhio anche al mercato in uscita. Tanto si parla di chi potrebbe arrivare ma serve spiegare anche la situazione di alcuni probabili partenti. Come detto, i veterani argentini Milito e Cambiasso hanno ancora un futuro incerto: continuare ancora con l’Inter o tornare in patria? Decisione che verrà presa non prima della conclusione di questa stagione. Negli ultimi giorni si sono susseguite delle insistenti voci che parlano di un forte interessamento arabo per Antonio Cassano. Il contratto in nerazzurro dell’ex milanista scadrà nel 2014 ma dalla Turchia e dal Qatar sono pronti a fare una grande offerta per assicurarsi il fantasista barese, soprattutto il Fenerbache.

  • Pazza Inter, ad un passo dalla rimonta

    Pazza Inter, ad un passo dalla rimonta

    L’Europa League vede per la prima volta qualificarsi ai suoi quarti di finale una squadra italiana. Da quando l’ex Coppa Uefa ha cambiato nome, nessun club nostrano era mai arrivato a questo traguardo. La Lazio di Vladimir Petkovic arriva ai quarti di finale dopo aver superato in scioltezza lo Stoccarda, strapazzato sia all’andata (2-0) che al ritorno (3-1). Non ce la fa invece l’Inter che nonostante una grande impresa non riesce ad accedere alla fase successiva. Al termine dei novanta minuti di gioco, i nerazzurri hanno pareggiato i conti segnando tre reti ma ai tempi supplementari è arrivato il gol inglese a freddare Moratti e tifosi. Non è bastato il 4-1 di Alvarez: Inter eliminata. La partita degli uomini di Stramaccioni non è però affatto da dimenticare. Anzi, Moratti e company dovranno proprio ripartire dalla gara di ieri per cercare di ricominciare a vincere e convincere anche in campionato.

    La delusione di Cassano dopo l'impresa sfiorata contro il Tottenham | © OLIVIER MORIN/Staff/ Getty Images
    La delusione di Cassano dopo l’impresa sfiorata contro il Tottenham | © OLIVIER MORIN/Staff/ Getty Images

    IL CUORE NON BASTA – L’Inter ha vinto 4-1 contro il Tottenham e per poco non ha ottenuto la qualificazione, sfumata soltanto ai tempi supplementari. Dopo i primi novanta minuti di gioco i nerazzurri sono riusciti a segnare tre reti con Cassano protagonista assoluto. E’ proprio un suo colpo di testa a dare il via alla rimonta interista; ben servito da Palacio, l’ex rossonero batte Friedel con quello che di certo non è il suo forte: il gioco aereo. Il tempo per rimontare c’è e infatti arriva il raddoppio di Palacio e il gol della liberazione di Cassano. Anzi, l’autorete di Gallas perchè il calcio di punizione del 99 nerazzurro è stato deviato dal difensore inglese. Si va ai supplementari. Handanovic si dimostra super sfoggiando un paio di interventi sublimi ma non può nulla sul tap-in vincente di Adebayor che fredda San Siro. Dopo, come detto, è arrivato il 4-1 firmato Alvarez ma non è bastato. Inter con tanto cuore ma eliminata.

  • Il Totthenam asfalta l’Inter: 3-0 a Londra. Qualificazione compromessa

    Il Totthenam asfalta l’Inter: 3-0 a Londra. Qualificazione compromessa

    Un’Inter davvero brutta da vedere subisce una pesante sconfitta al White Hart Lane di Londra. Il Totthenam passeggia davanti ai propri tifosi e infligge un sonoro 3-0 alla squadra di un Andrea Stramaccioni sempre più in confusione come i suoi giocatori. La qualificazione al turno successivo adesso è davvero compromessa perchè i nerazzurri per riuscire a ribaltare questo punteggio dovranno sconfiggere la prossima settimana a San Siro il Totthenam con quattro gol di scarto. Impresa non impossibile ma quasi. Soprattutto se si guarda questa partita d’andata dove l’Inter ha giocato malissimo in ogni reparto, mostrando lacune individuali e collettive. La difesa è stata fatta a fette dai velocissimi giocatori del Totthenam, il centrocampo schiacciato dalla pressione inglese: l’attacco non pervenuto. L’infortunio di Milito ha davvero messo in ginocchio l’Inter incapace di creare e di segnare. Cassano, convocato dopo l’esclusione con lite di Catania, va a sprazzi ma il più delle volte gioca a nascondino con i possenti difensori inglesi. L’unico a salvarsi fra i nerazzurri è il solito Handanovic che in più di un’occasione ha salvato i suoi dal tracollo. Davanti c’era il Totthenam, signora squadra, ma così è veramente troppo. Una batosta che influirà anche sul morale e sulla testa dei giocatori. Giocarsela nella gara di ritorno sarà un’impresa stoica. Passiamo però all’analisi della sfida.

    Tottenham-Inter | © Richard Heathcote/Getty Images
    Tottenham-Inter | © Richard Heathcote/Getty Images

    SOLO SPURS – In campo c’è stata una sola squadra: il Totthenam. Dispiace dirlo ma la squadra di Stramaccioni non ha fatto quasi niente. A dire il vero ha avuto due occasioni nitidissime ma le ha incredibilmente sprecate. Andiamo però con ordine. Gli Spurs partono subito a razzo e dopo pochi minuti si portano in vantaggio con il solito Bale, abile a staccare di testa anticipando la difesa nerazzurra. Poco dopo è Sigurdsson a raddoppiare con un tap in vincente a pochi passi da Handanovic. Il punto esclamativo arriva nella ripresa con un altro colpo di testa, questa volta di Vertonghen. Inter ko e incapace di reagire. Nel primo tempo la partita poteva essere riaperta da Alvarez, lanciato da Cassano verso la porta avversaria, ma il giocatore arrivato a tu per tu con l’estremo difensore ha calciato sul fondo. L’altra grande occasione arriva nella ripresa ed è Palacio a spedire addosso al portiere. Sarebbe stato un gol inutile ai fini del risultato ma utilissimo in vista di un ritorno più abbordabile. Così non è stato e l’Inter adesso dovrà scalare l’Everest.

  • Euroavversarie, il Tottenham l’Inter e le italiane

    Euroavversarie, il Tottenham l’Inter e le italiane

    Non è la prima volta che l’Inter va a giocare a White Hart Lane, così come abbastanza intenso è il feeling degli spurs nei confronti delle formazioni italiane. Per la settima volta i londinesi in una competizione europea affrontano una squadra del nostro campionato. Anche se i confronti prendono il via dal settembre del 1971, quando gli spurs batterono per due volte il Torino nella finale di Coppa di Lega Italo-Inglese, grazie ai gol di Chivers. Il Tottenham Hotspur, ad ogni modo, vanta una buona tradizione nei confronti del nostro calcio, raccogliendo quasi sempre risultati importanti.

    Nel 1972, infatti, il Tottenham eliminò nella semifinale della Coppa UEFA il Milan. Vittoria di misura a Londra per 2-1 con doppietta di Perryman e quindi decisivo pareggio per 1-1 a San Siro, scaturito dai gol di Mullery e quello inutile di Rivera.

     Gareth Bale
    Gareth Bale | © GLYN KIRK/AFP/Getty Images
    Poi il Tottenham avrebbe battuto nella doppia finale il Wolverhampton Wanderers, aggiudicandosi la prima edizione in assoluto della Coppa UEFA. Gli spurs poi tornarono ad affrontare un club italiano soltanto nel 2008/2009 nel girone di Europa League, venendo battuti nettamente al Friuli per 2-0 dall’Udinese dai gol di Di Natale e Pepe, ma si qualificarono nonostante quella sconfitta.

     Gli spurs ritornarono, però, ad essere nuovamente indigesti per i colori rossoneri. Infatti, il Tottenham approdò agli ottavi di finale della Champions League, estromettendo a sorpresa proprio il più quotato Milan. Il Tottenham ottenne un risultato decisivo vincendo proprio a San Siro, grazie ad un gol del lungagnone Peter Crouch. Al termine del match poi volarono parole grosse tra Gennarino Gattuso e Joe Jordan, ex-calciatore scozzese proprio del Milan, e passato nell’area tecnica della squadra di Londra. Nella stessa competizione il Tottenham aveva affrontato nel girone della prima fase anche l’Inter, perdendo per 4-3 al Meazza, ma con tre gol di Gareth Bale, e vincendo per nettamente per 3-1 a White Hart Lane.

     Infine l’ultimo doppio confronto si è registrato proprio nella stagione in corso al cospetto della Lazio, contro di cui ne sono scaturiti due pareggi ad occhiali, ma buoni per entrambe le squadre per approdare ai sedicesimi di finale. Le sfide si sono giocate all’insegna del ricordo di Paul Gascoigne, che aveva militato sia nel Tottenham che nella Lazio, e con qualche turbolenza di troppo tra le rispettive tifoserie.

  • Moratti lo assolve, Cassano si pente

    Moratti lo assolve, Cassano si pente

    Dopo il polverone ed il successivo succedersi di parole dai toni diversificati, il caso-Cassano connesso all’accesissimo litigio di venerdì scorso con il tecnico dell’Inter Andrea Stramaccioni sembra stia gradualmente “rientrando”, anche alla luce delle parole adoperate ieri dal presidente Massimo Moratti che ha in qualche modo alleggerito le responsabilità del barese, definendolo “un artista” e giustificando la sua reazione al di sopra delle righe. Oggi, poi, è giunta la conferma del fatto che nello spogliatoio della Pinetina alla ripresa degli allenamenti Antonio Cassano ha deciso di chiedere scusa a tutti per il suo comportamento, con un mea culpa che, automaticamente, corrisponde al riconoscimento del proprio errore nei confronti del tecnico ma anche della squadra che, proprio alla vigilia della delicata trasferta di Catania, avrebbe potuto essere condizionata negativamente da quell’episodio. Scuse che sembra siano state molto gradite, anche perchè devono necessariamente costituire un punto di partenza o, meglio, di ripartenza necessario.

    Inter, Cassano si scusa | © AFP/Getty Images
    Inter, Cassano si scusa | © AFP/Getty Images

    Da quelle scuse, dunque, Antonio Cassano spera di poter gettare le basi per un rapporto più franco con Stramaccioni, al fine di poter dare il suo contributo alla squadra e non a caso sembra che, proprio negli ultimi difficili giorni, il talento di Bari Vecchia abbia mostrato una maggiore concentrazione e attenzione negli allenamenti, forse anche per dimostrare di poter essere ancora un elemento fondamentale per la causa nerazzurra. Quel litigio tanto acceso con mister Stramaccioni, che Cassano aveva ironicamente soprannominato “Mourinho”, dunque, potrebbe paradossalmente avere avuto una sorta di funzione “catartica” nel chiarire alcune questioni rimaste in sospeso e nell’allontanare – con le scuse di Cassano – le tensioni accumulate in questi mesi di alti e bassi della squadra. Inoltre, Cassano pagherà ben presto i 40 mila euro di multa che gli sono stati attribuita dalla società e, inevitabilmente, non potrà che constatare che dal punto di vista pecuniario il trattamento a lui riservato non è stato dei più rigidi, se non altro rapportando l’entità del fattaccio all’entità della multa.

    Con le scuse di Cassano e la sua volontà di mettersi nuovamente a disposizione del mister e della società, sembra che il caso per il momento possa ritenersi chiuso e, a tal proposito, lo stesso mister Stramaccioni ha scelto un low profile limitando ogni tipo di commento in merito al calciatore. Tuttavia, il mister nerazzurro avrebbe ancora voglia e necessità di “togliersi un sassolino dalle scarpe” e, in tal senso, nelle dichiarazioni rilasciate all’emittente del digitale terrestre “Cielo” ha sottolineato ancora una volta la sua irritazione ed il suo fastidio per la fuga di notizie relative a quell’episodio della lite con Cassano, considerando che il “fattaccio” ha assunto una portata maggiore proprio a seguito della diffusione mediatica. Stramaccioni, dunque, sembra essere ancora profondamente infastidito con la “talpa” che ha permesso che si creasse tanto rumore e clamore, ma esclude categoricamente che “la gola profonda” possa essere un suo calciatore e alludendo, di conseguenza, alla responsabilità di qualche membro dello staff.

    Una “talpa” di cui, anche attenendosi alle dichiarazioni rilasciate in merito da un ex interista come Giampaolo Pazzini, “tutti ne conoscono l’identità”. 

  • Moratti giustifica Cassano: “E’ un artista”

    Moratti giustifica Cassano: “E’ un artista”

    Le parole di Massimo Moratti il giorno seguente alla vittoria dell’Inter contro il Catania nel turno pomeridiano della giornata domenicale, con tanto di rimonta da 2-0 a 2-3, sono frutto del buon umore connesso al risultato positivo maturato ed in tal senso inquadra e ricostruisce sotto una luce differente anche l’episodio accaduto alla vigilia della trasferta etnea, ossia la lite con tanto di urla e spintoni tra Antonio Cassano e il tecnico Andrea Stramaccioni. Se a “caldo” era inevitabile considerarlo come un episodio sicuramente da condannare, oggi il presidente Massimo Moratti minimizza la portata di quell’episodio, dipingendo Antonio Cassano come un “artista” che, per questo motivo, deve essere capito e compreso nella suo essere estroso e sopra le righe e, si sa, “fanno cose un po’ speciali”. In tal senso, le parole del presidente Massimo Moratti sembrano quasi parafrasare la canzone del cantautore Francesco Guccini, che nel brano dell’album l’ “Ultima Thule” intitolato “Gli Artisti” ne descrive e ne canta le peculiarità, l’estro e la fantasia, considerando il loro vivere nell’utopia e, ovviamente, fuori dai canoni e dagli schemi, come geni spesso incompresi dai “comuni esseri umani”, che invece “volano con piccole ali”, chiosando il suo pensiero con un’eloquente esclamazione: “ah, come invidio gli artisti!”

    Moratti giustifica Cassano: "E' un artista" | © AFP/Getty Images
    Moratti giustifica Cassano: “E’ un artista” | © AFP/Getty Images

    Su tale linea, dunque, il presidente Massimo Moratti aggiunge che – a suo avviso – è bene minimizzare l’episodio, anche perchè tutti tendono a “normalizzarlo” ed in tal senso non interverrà il presidente nel decidere un’eventuale multa per Fantantonio, lasciando ogni tipo di decisione a chi può decidere con maggiore cognizione di causa e, dunque, chi conosce la vicenda avanzerà le sue proposte. Nonostante il tutto possa, quindi, ritenersi ormai ricomposto, sembra che il presidente Moratti non abbia molto gradito il fastidio espresso dal tecnico Stramaccioni che si è lamentato per la fuga di notizie e per la diffusione di un episodio che avrebbe a suo avviso dovuto rimanere dentro le mura dell’impianto di Appiano Gentile.

    Tuttavia, è inevitabile che possa accadere e, dunque, il presidente Moratti preferisce concentrare l’attenzione sul fatto che simili episodi non si ripresentino più, piuttosto che preoccuparsi dell’eventualità che tali notizie si diffondano: “è un peccato soprattutto perchè queste cose non devono succedere”.

    Per il presidente Massimo Moratti l’attenzione maggiore deve, poi, essere rivolta al campo ed ai risultati della squadra che ieri ha dimostrato di avere carattere e capacità di reazione, sintomo inequivocabile di grande personalità e qualità di collettivo, riconoscendo pubblicamente anche le capacità del suo tecnico, bravo nell’indovinare i cambi (su tutti quello dell’uomo-gol Rodrigo Palacio, ndr) che hanno dato la scossa alla squadra e le hanno permesso di cambiare marcia.

    Nonostante i meriti del tecnico, però il presidente Moratti continua ad avere un debole per gli uomini d’estro e continua a  preferire gli artisti, al contrario di Fabio Capello, cittì della Russia ed ex tecnico di Cassano ai tempi della Roma che, in questi giorni, non ha perso occasione di punzecchiare il barese con osservazioni al veleno: “speravo fosse maturato con la nascita del figlio, ma è sempre lo stesso. E’ un bravo ragazzo ma non ha limiti del rispetto e dell’educazione, se sbrocca non lo si ferma più”.

  • Scambio Pazzini-Cassano, chi ci ha guadagnato di più?

    Scambio Pazzini-Cassano, chi ci ha guadagnato di più?

    La presunta scazzottata tra Stramaccioni e Cassano alla Pinetina vs la doppietta di Pazzini alla Lazio. I gemelli del gol tornano ancora una volta ad occupare le prime pagine di giornali e quotidiani online riportando ancora una volta in auge la domanda che accompagna lo scambio estivo tra Inter e Milan. Per tanti mesi si è avuta la convinzione diffusa che Galliani, pur di disfarsi del Pibe di Bari Vecchia, avesse preso una cantonata colossale portando “un pacco” a San Siro e regalando 7,5 milioni di euro a Moratti per risanare il bilancio. La convinzione poi trovava conferma nella prima parte della stagione di Cassano caratterizzata dall’idillio con Stramaccioni fuori dal campo e con Milito e Palacio nel rettangolo verde da un lato e le difficoltà di Pazzini di ritagliarsi un posto importante nella rifondazione rossonera affidata a Massimiliano Allegri.

    Il tempo è galantuomo dice un proverbio e oggi quasi tutti quelli che al tempo avevano scelto Cassano hanno qualche dubbio sulla scelta nerazzurra di affidarsi all’attaccante barese come leader da cui ripartire e muovere l’attacco alla Juventus per la conquista dello scudetto.

    Ribadendo ancora una volta che il paragone tra i due non regge ma come dimostrato nell’esperienza comune alla Sampdoria insieme possono esser devastanti, il confronto può esser fatto su altri fattori quali il bilancio, la coesistenza nel gruppo, la capacità di superare i momenti negativi e soprattutto la capacità di esser importante nel gruppo.

    Pazzini-Cassano... i gemelli del gol ancora a confronto | ©Getty Images
    Pazzini-Cassano… i gemelli del gol ancora a confronto | ©Getty Images

    Nessuno dei due è un leader

    Cassano avrebbe i numeri per far il leader ma non ha la testa. Nell’anno dello scudetto al Milan fu decisivo il suo apporto, fu nominato da Ibrahimovic come suo partner ideale ma a fantAntonio non veniva chiesto nessuno sforzo caratteriale se non quello di cercare di rispettare le regole e metter in condizione lo svedese di far gol. Partito Ibrahimovic, in molti in rossonero vedevano Cassano come possibile leader ma Galliani saggiamente non solo ha evitato il rinnovo ma ha agevolato la partenza per allontanare dallo spogliatoio cedendolo ai nerazzurri dove è stato subito insignito del grado.
    Pazzini è il classico finalizzatore e un bravo ragazzo. Se la squadra va, lui riesce a sentirsi importante e a segnare o, come avvenuto contro il Barcellona, a sacrificarsi per far respirare la squadra. Non è e non sarà mai un giocatore che fa la differenza ma allo stesso tempo mister Allegri potrà sempre contare su di lui nonostante qualche esclusione di troppo.

    E’ difficile se non impossibile stabilire chi ha guadagnato di più tra Milan e Inter dallo scambio Pazzini-Cassano ma sono sicuro che sia Galliani che Allegri hanno pensato che “il tempo è galantuomo….”

  • Catania Inter, Stramaccioni senza Cassano lancia Rocchi

    Catania Inter, Stramaccioni senza Cassano lancia Rocchi

    Catania Inter: non poteva esserci partita più difficile per l’Inter, in un momento così delicato, come la trasferta di Catania con la squadra di Maran lanciatissima in classifica. I nerazzurri guidati da Stramaccioni stanno lottando contro il fattore interno, culminato nella lite scoppiata tra il tecnico e l’attaccante barese Antonio Cassano. Momento peggiore non si poteva scegliere per alimentare ulteriormente i malumori interni, e far salire il livello di tensione in un ambiente che privo di risultati ha sempre dimostrato di non rendere come dovrebbe. La questione interna, ha infastidito molto il tecnico nerazzurro, con la stessa ammissione in conferenza stampa della presenza di una ‘talpa’ all’interno dello spogliatoio, che faccia arrivare ai giornalisti notizie contro il bene dell’Inter. Spione o no, il caso Cassano rimane, e la non convocazione sommata all’assenza di Milito, lascia vuoti imbarazzanti davanti, dove l’intero peso dell’attacco dovrà ricadere sulle spalle di Palacio, e Rocchi ancora in cerca di un posto da titolare.

    Andrea Stramaccioni © Claudio Villa Getty Images Sport
    Andrea Stramaccioni © Claudio Villa
    Getty Images Sport
    CATANIA- Maran risultati alla mano, con il suo Catania argentino ha fatto miracoli, portando gli etnei a quota 42 punti a sole due lunghezze dall’Inter, (in caso di vittoria ci sarebbe il clamoroso soprasso) e in piena corsa per l’Europa. Continuare a nascondersi dietro la parola salvezza ormai è solo una questione di scaramanzia, poiché questo Catania può realmente sognare in grande. Contro l’Inter per continuare a macinare risultati utili positivi, Maran dovrebbe schierare un 4-2-3-1, dovendo fare a meno degli squalificati Bellusci e Le Grottaglie, e degli indisponibili Barrientos e Capuano alle prese con dei guai muscolari. Linea difensiva ridisegnata con Rolin affiancato a Spolli e Alvarez con Marchese ad agire sulle corsie laterali; in mediana rientra Biagianti che agirà a supporto di Lodi e Izco, mentre più avanzati agiranno Castro e Papu Gomez a supporto dell’unica punta Bergessio. Torna a disposizione anche Almiron, che dovrebbe però partire dalla panchina.

    INTER- Out Milito, squalificato Ranocchia, Nagatomo alle prese con un infortunio ai legamenti, e con il caso Cassano, la squadra nerazzurra sembra essere veramente nel suo periodo peggiore. Stramaccioni dovrà realmente tirar fuori il coniglio dal cilindro, e fare magie per ridisegnare un undici valido per contrastare il Catania di Maran. L’idea è quella di far tirare anche un po’ il fiato a chi dovrà scendere in campo contro il Tottenham giovedì sera, quindi Palacio potrebbe fare un piccola staffetta con Rocchi, non avendo più sostituzioni a disposizione. Spazio quindi a un modulo speculare a quello degli etnei, con Chivu e Juan Jesus centrali, Zanetti e uno tra Pereira e Jonathan a sinistra; a centrocampo sicuro di un posto Kuzmanovic, che non può giocare in Europa League, affiancato da Gargano, con gli esterni di ruolo Schelotto e Alvarez chiamato all’ennesima prova di qualità che ancora manca. Più avanzato Guarin, in una posizione a supporto dell’unica punta Tommaso Rocchi, con tantissima voglia di realizzare il gol numero 100 in serie A.

    CATANIA INTER PROBABILI FORMAZIONI :

    CATANIA: (4-2-3-1): Andujar, Alvarez, Rolin, Spolli, Marchese, Biagianti , Lodi, Izco, Castro, Gomez, Bergessio. A disposizione : Frison, Terracciano, Potenza, Augustyn, Almiron, Salifu, Ricchiuti, Doukara, Keko, Cani. Allenatore: Rolando Maran.

    INTER (4-2-3-1): Handanovic, Zanetti , Chivu, Juan Jesus, Pereira, Kuzmanovic, Gargano, Schelotto, Alvarez, Guarin, Rocchi. A disposizione : Carrizo, Belec, Jonathan, Pasa, Benassi, Stankovic, Cambiasso, Kovacic, Palacio. Allenatore: Andrea Stramaccioni.

  • L’idillio è finito! Quasi rissa tra Cassano-Stramaccioni

    L’idillio è finito! Quasi rissa tra Cassano-Stramaccioni

    Per Antonio Cassano si tratta di una sorta di “costante”, che periodicamente si ripete all’improvviso, quando meno ce lo si aspetta. E’ successo ai tempi della Roma quando, ancora giovane e poco maturo, le sue “uscite” sopra le righe vennero ribattezzate “Cassanate”, è successo durante l’avventura poco fortunata al Real Madrid, è successo alla Sampdoria rompendo un idillio che sembrava inossidabile. Non si tratta, però, soltanto di un excursus di avvenimenti del passato ma di un preludio a qualcosa che si è ripetuto ancora, in casa Inter. Questa volta il litigio che ha visto protagonista Antonio Cassano ha riguardato anche l’allenatore Andrea Stramaccioni ed è avvenuto proprio alla vigilia della trasferta contro il Catania, negli spogliatoi della Pinetina di Appiano Gentile. Secondo quanto viene riportato, Cassano e Stramaccioni si sono affrontati anche fisicamente, con tanto di spintoni, urla e provocazioni, richiedendo l’intervento degli altri calciatori interisti per provare a separarli e cercare di riportare la calma anche se la lite Cassano-Stramaccioni non può passare sottotraccia.

    Lite Cassano-Stramaccioni in allenamento | © Claudio Villa/ Getty Images Sport
    Lite Cassano-Stramaccioni in allenamento | © Claudio Villa/
    Getty Images Sport

    Nervosismo indiscutibile, crepe profonde che si aprono e portano con sè diverse cause: dalla difficoltà di risultati della squadra, da alcuni nervi scoperti all’interno dello spogliatoio, con gli individualismi che prevalgono sul collettivo e sfociano in situazioni come quella che ha visto protagonisti proprio Cassano e mister Stramaccioni. Un tecnico come Stramaccioni, dalla forte personalità e dalla grande voglia di emergere, è strano si faccia coinvolgere in situazioni simili, andando a piegare il suo ruolo di “guida” della squadra a situazioni che, di certo, non risultano essere edificanti e non possono che incrinare la sua figura.

    Di certo, il presidente Massimo Moratti – che dovrebbe parlare in queste ore per chiarire la situazione – farà di tutto per ricomporre la rottura Cassano-Stramaccioni anche se, ovviamente, si tratta di una grana di difficile ricomposizione che potrebbe avere ripercussioni più gravi e più pesanti sul proseguio della stagione interista, considerando che potrebbe portare con sè quelle “scorie” che non fanno bene al clima dello spogliatoio.

    Quantomeno singolare, però, che la lite Cassano-Stramaccioni sia giunta proprio nel periodo in cui, nonostante le difficoltà stagionali, sembrava che il giovane tecnico avesse ormai ottenuto la riconferma per la prossima stagione, rimanendo il punto fermo nella rivoluzione che potrebbe riguardare la squadra (ed anche la società) nella prossima stagione, con il probabile addio al calcio giocato di capitan Zanetti e i dubbi legati alla permanenza di Cambiasso ed alla guarigione di Diego Milito, ma anche lo stesso prolungamento di Antonio Cassano che, ora, non appare affatto scontato.

    Tuttavia, sembra che nonostante le difficoltà all’interno dello spogliatoio e i dubbi per quello che sarà il futuro, l’intenzione comune sia quella di cercare di focalizzare l’attenzione soltanto all’impegno del Massimino di Catania, una partita già di per sè delicata e difficile, che richiederà la massima concentrazione considerando che la lotta per un posto in Champions League sarà sempre più dura ed ardua fino al termine della stagione. In tanta confusione, però, la certezza sembra essere una sola: la non convocazione per la gara contro il Catania di Antonio Cassano decisa dal tecnico Stramaccioni.

    D’altronde, era ampiamente prevedibile dopo la lite Cassano-Stramaccioni che è apparsa come un “il fulmine a ciel sereno”.