Tag: antidoping

  • Doping: farsi le canne non sarà più proibito per gli sportivi

    Doping: farsi le canne non sarà più proibito per gli sportivi

    Farsi le canne non sarà più proibito per gli sportivi. Le nuove norme appena approvate concedono maggiore tolleranza sull’uso della cannabis da parte degli atleti. (altro…)

  • Pavoletti positivo antidoping: colpa del raffreddore

    Pavoletti positivo antidoping: colpa del raffreddore

    L’inverno è stagione tipicamente caratterizzata da malanni influenzali, come banali raffreddori e sintomi influenzali che non risparmiano nessuno ma che possono guarire in pochi giorni con riposo, caldo  e l’aiuto dei più comuni farmaci, che alleviano i sintomi da raffreddamento. Per gli atleti, però, anche l’utilizzo di tali banali farmaci decongestionanti può rivelare delle pericolose insidie, considerando quanto accaduto all’attaccante del Sassuolo capolista nella serie cadetta, Leonardo Pavoletti, che è stato sospeso in via cautelare dal Coni in attesa delle contro analisi, a seguito di un controllo anti-doping effettuato lo scorso 26 Dicembre dopo la gara di Serie B tra Livorno e Sassuolo, in cui Pavoletti era risultato positivo al tuaminoeptano, a seguito dell’assunzione di Rinoflumucil, uno spray nasale con effetti vasocostrittori adoperato come decongestionante delle vie respiratorie in caso di raffreddore. L’Ufficio anti doping del Coni, infatti, a seguito delle analisi effettuate nei laboratori di Roma, ha riscontrato nelle urine del calciatore tracce di tuaminoeptano tipicamente attribuibili a quel farmaco, e dunque ha ritenuto opportuno sospenderlo in attesa di ulteriori riscontri.

    Leonardo Pavoletti positivo all'anti-doping a causa di spray nasale | © Dino Panato/Getty Images
    Leonardo Pavoletti positivo all’anti-doping a causa di spray nasale | © Dino Panato/Getty Images

    Nonostante siano chiari gli effetti decongestionanti per le vie nasali tipicamente attribuiti al Rinoflumucil, questo risulta essere inserito nella “Lista nera” per cui è considerato doping dal Wada (World Anti Doping Agency) ma può essere adoperato per scopi terapeutici dietro comunicazione da parte del calciatore e della squadra di appartenenza e, così, sia Leonardo Pavoletti che il Sassuolo avevano comunicato l’utilizzo di Rinoflumicil nei giorni precedenti il match del giorno di Santo Stefano.

    Tutto in regola, dunque? No, perchè Leonardo Pavoletti avrebbe ingenuamente superato il dosaggio previsto incorrendo, così, nella positività al test anti-doping.

    Un’ingenuità che, dunque, potrebbe costare davvero molto cara a Pavoletti, anche il Sassuolo ha già comunicato di essere intenzionato a presentare ricorso d’urgenza contro la sospensiva appellandosi proprio al fatto che, tale farmaco era stato “prescritto da uno specialista di otorinolaringoiatria indicato dalla società e regolarmente dichiarato dall’ atleta e dal medico sociale del Sassuolo in sede di controllo antidoping”.

  • Ciclismo, Hamilton: Armstrong positivo nel 2001 con l’Uci complice

    Ciclismo, Hamilton: Armstrong positivo nel 2001 con l’Uci complice

    Continuano le confessioni di Tyler Hamilton contro il suon ex capitano nonché compagno di squadra in tanti Tour, Lance Armstrong.

    Le rivelazioni dell’ex campione olimpico a cronometro 2004 (medaglia restituita la settimana scorsa all’antidoping Usa) sono arrivate per intero dopo le anticipazioni dei giorni scorsi a 60 minutes, storica trasmissione di inchiesta giornalistica andata in onda domenica sera negli Stati Uniti. A 60 minutes Hamilton, racconta anche di una positività di Armstrong a un controllo antidoping effettuato durante il Giro di Svizzera 2001, che il texano correva per preparare quello che sarebbe stato il terzo dei suoi sette Tour consecutivi. “Me lo disse Lance stesso, ma non era affatto preoccupato – ricorda Hamilton -. Era tranquillissimo e ci rideva sopra. Quel suo atteggiamento mi aiutò tantissimo a non preoccuparmi: io pensavo che se fosse risultato positivo la squadra avrebbe perso la sponsorizzazione e io e almeno altre 50-60 persone il lavoro. C’è tanto da perdere risultando positivi. Ma Lance aveva fatto un accordo con l’Uci e ci pensarono loro a risolvere la situazione”.

    Ancora Hamilton: “Ho visto personalmente Lance doparsi, era il corridore più importante in squadra e aiutava anche gli altri a farlo. Usava farmaci proibiti come facevano tutti, era quella la cultura del ciclismo in quel periodo. Era il leader, e per far parte della squadra, per esempio quella del Tour del 1999, si aspettava da te che fossi disposto a tutto per aiutarlo a vincere: era l’unico obiettivo”. Hamilton racconta dei sistemi usati dalla U.S. Postal: le sostanze dopanti venivano distribuite in sacchetti bianchi per il pranzo; i prelievi del sangue venivano fatti prelevando i corridori direttamente in aeroporto e le sacche riutilizzate in seguito. “Ricevere quei sacchetti bianchi era una sorta di onore, ti faceva pensare di essere forte abbastanza da far parte della squadra migliore”.

    Dalle accuse Armstrong si difende, attraverso i suoi avvocati ed Internet, definendo Hamilton un “bugiardo in cerca di soldi per scrivere un libro” che ha sempre negato di aver preso sostanze dopanti anche quando è risultato positivo.

    Sta di fatto che ormai le ombre sul texano re di sette Tour, ancora sotto indagine federale per cospirazione e frode, sono sempre più lunghe anche se si corre seriamente il rischio che ormai, di queste vicende, il pubblico sia completamente stufo e disinteressato verso uno sport che non concede più margini di credibilità agonistica.

    Foto: Ap

  • Riccò, confermata l’ autotrasfusione. Il commento del presidente della Wada John Fahey “Caso tragico e disperato”

    Riccò, confermata l’ autotrasfusione. Il commento del presidente della Wada John Fahey “Caso tragico e disperato”

    Purtroppo i sospetti e le dichiarazioni fatte nei giorni scorsi, sono confermate dai primi esami clinici a cui è stato sottoposto l’ ormai ex corridore Riccardo Riccò. Il modenese ha rischiato di morire per un autotrasfusione probabilmente con sangue trattato male se non addirittura scaduto situazione questa, che ha suscitato grande sdegno soprattutto dai suoi ex colleghi che gli hanno fatto ricordare come Aldo Sassi, prima di morire di cancro, avesse puntato sul suo recupero tendendogli una mano quando nessuno voleva aiutarlo ad uscire dal tunnel della depressione.

    Duro è anche il commento del presidente della Wada, l’ agenzia internazionale per il controllo antidoping, John Fahey che definisce Riccò “un caso tragico e disperato”. Sempre lo stesso Fahey ha confermato che si stanno studiando nuove sanzioni per combattere il doping ma che purtroppo, la vittoria sarà molto difficile perché la natura umana porta naturalmente verso l’ inganno e la truffa.

    Adesso per Riccò arriveranno altri problemi, accantonata la sua carriera sportiva il modenese, appena si sarà ripreso, dovrà rispondere se l’ autotrasfusione è stata fatta con l’ aiuto di altre persone oppure da solo come dichiarato al dottore durante il primo soccorso in ospedale.

  • Il Coni sospende Mutu. Il rumeno positivo anche dopo Fiorentina – Lazio di Coppa Italia

    Il Coni ha sospeso in via cautelare l’attaccante della Fiorentina Adrian Mutu, risultato positivo alla sibutramina ad un controllo antidoping dello scorso 10 gennaio dopo la partita di campionato contro il Bari. Il rumeno è risultato positivo alla stessa sostanza anche 10 giorni dopo al termine della partita dei quarti di finale di Coppa Italia contro la Lazio in cui segnò una doppietta portando i viola in semifinale.

    Intanto la mamma dell’attaccante si assume le responsabilità dell’accaduto dichiarando di aver portato in Italia lei stessa il farmaco comprato in un’erboristeria rumena. In difesa di Mutu intervengono anche i connazionali Chivu e Popescu che lo definiscono un ossessionato della linea e delle cure lassative visto che la sibutamina è utilizzato per curare l’obesità.
    A favore dell’attaccante il fatto che sul foglio illustrativo del farmaco non viene menzionata la parola subitramina e che viene venduto come prodotto naturale al 100%. Inoltre il precedente di una giocatrice di pallamano risultata positiva alla stessa sostanza e poi assolta perchè sulla confezione non era specificata la presenza della subitramina fa ben sperare per il giocatore e per la società viola. La subitramina è stata inserita nella lista nera solo pochi giorni fa dopo che in Italia ne era stata vietata la vendita ristretta solo sotto prescrizione di uno specialista.
    E’ strano pensare come un giocatore che ha già passato dei guai con sostanze stupefacenti (Mutu era risultato positivo alla cocaiana quando militava nel Chelsea e successivamente squalificato per 7 mesi) possa ricadere nello stesso sbaglio. Forse la sua colpa è stata la troppa sufficienza ad assumere il farmaco senza chiedere parere allo staff medico del suo club.

  • Caso Mutu: staff medico ignaro. Una settimana per decidere se effettuare le controanalisi

    Secondo quanto riportato da Radio Blu il medico ufficiale della Fiorentina il dottor Manetti ha confermato che lo staff medico della società è estraneo alla somministrazione del farmaco contenente la sibutramina per Adrian Mutu e che quindi il giocatore avrebbe agito per un’iniziativa personale: “Non somministriamo sostanze illegali ai nostri effettivi” ha dichiarato il dottor Manetti.
    Il giocatore, risultato positivo al controllo antidoping effettuato dopo la partita vinta con il Bari dello scorso 10 gennaio, non si aspettava nulla di tutto ciò e ora ha una settimana di tempo per decidere se sottoporsi alle controanalisi o meno rischiando una squalifica da 1 a 4 anni.
    A momenti è atteso un comunicato ufficiale della società viola.

  • Juve: Cannavaro positivo all’antidoping

    Juve: Cannavaro positivo all’antidoping

    Fabio CannavaroLa Procura antidoping del Coni ha reso noto attraverso un comunicato che il capitano della Nazionale e difensore della Juventus Fabio Cannavaro è risultato positivo ad un controllo antidoping subito dopo la partita Roma – Juventus del 30 agosto scorso.
    Cannavaro aveva assunto un farmaco a base di cortisone per evitare un possibile shock anafilattico a causa di una puntura di una vespa. La società bianconera aveva inoltrato al Coni la richiesta di esenzione ma nella stessa mancava un documento che poi ha portato il difensore napoletano a sostenere il test antidoping nel dopo gara risultando così positivo.

    Di seguito il comunicato stampa della Procura antidoping del Coni:

    In relazione a una richiesta di esenzione a fini terapeutici, inviata in base alla normativa antidoping, da parte di un tesserato della Federazione Italiana Giuoco Calcio, per somministrazione effettuata in condizioni di emergenza, il Comitato per l’Esenzione ai Fini Terapeutici (Ceft) del Coni ha richiesto, come previsto, con raccomandata A.R. l’integrazione, con certificato del medico che ha effettuato la terapia o del Pronto Soccorso, della documentazione inviata”. Nel frattempo l’atleta è stato sottoposto a controllo antidoping con esito avverso. Pertanto, in base alle vigenti norme antidoping, il Procuratore Capo dell’Ufficio di Procura Antidoping, Ettore Torri, ascolterà quanto prima l’atleta e il medico curante. All’esito la Procura adotterà i provvedimenti del caso“.

    Cannavaro potrebbe rischiare una squalifica temporanea fino a quando il fatto non sarà chiarito definitivamente.