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  • Esce NBA 2K16, ecco le novità di quest’anno

    Esce NBA 2K16, ecco le novità di quest’anno

    NBA 2K16 non tarda l’appuntamento e come ogni anno a fine Settembre, quando i videogame di basket e calcio si affacciano con nuove edizioni, arriva sul mercato con interessanti novità.
    Ufficialmente in vendita dal 29 Settembre, per le piattaforme Playstation 4, Playstation 3, Xbox360, XboxOne e PC, prodotto da 2K Games che non ha negli ultimi mesi mancato di rilasciare informazioni. Il videogame della serie NBA 2K si presenta ancora una volta come il concorrente da battere nelle simulazioni di pallacanestro, con sempre maggiori funzionalità, un realismo sempre più intenso ed una aderenza al basket giocato sempre più vera.

    NBA_2K15_PS4_FOB_CURRY_ITA

    La prima novità di NBA 2K16 è visibile già dall’esterno, sono infatti ben tre le cover dedicate a tre tra i migliori atleti dello scorso anno, a rappresentare i giocatori del basket americano quest’anno la sorte è toccata a Stephen Curry (l’MVP della stagione 2014/15) dei Golden State Warriors, James Harden degli Houston Rockets e Anthony Davis dei New Orleans Pelicans, con una novità essenziale, le copertine saranno distribuite in modalità del tutto casuale, però in ogni confezione saranno presenti le altre due in modo da poter scegliere quella che più aggrada i fan.

    Inoltre ci sarà una edizione speciale, la Michael Jordan Special Edition che conterrà, oltre naturalmente al videogioco, il poster di Michael Jordan NBA 2K16, un mini Fathead da muro ispirato a Jordan, le scarpe Jordan XIV per il Mio Giocatore. la T-shirt Jordan per il Mio Giocatore, la Divisa Jordan per il Mio Giocatore, 30.000 punti VC, MioTeam VIP+, 3 pacchetti smeraldo e l’esclusiva Moment Card.

    A livelli cinematografici con La Mia Carriera – A Spike Lee Joint

    La modalità La Mia Carriera cambia ancora, questa volta con il nome di La Mia Carriera – A Spike Lee Joint, fa capire subito che NBA 2K16 assume anche una connotazione cinematografica, con la storia della modalità a singolo giocatore scritta e diretta dal regista di “He Got Game”, infatti Spike Lee non è un novellino del settore, oltre ad essere tifoso dei New York Knicks ha avuto anche già l’esperienza diretta alla guida del film sopracitato.
    La narrativa porterà il videogiocatore a vestire i panni di un ragazzo, che uscito dalla High School cercherà di realizzare il suo sogno di giocare e diventare una stella nella NBA. Le sfide in campo si arricchiscono dell’interazione con la vita di tutti i giorni, ponendo anche un confronto con le persone che circondano il personaggio e mettendolo alla prova nel prendere le decisioni migliori per il proseguo della carriera.

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    La rivoluzione nel multiplayer con 2K Pro-Am

    La modalità Il Mio giocatore si arricchisce di una nuova caratteristica che rivoluziona il gioco, parliamo di 2K Pro-Am, il modo per giocare online con il massimo delle personalizzazioni, che permette di essere subito operativi, con zero tempi di attesa ed il matchmaking praticamente immediato grazie al fatto che  ad una lobby possono collegarsi fino a 40 giocatori contemporaneamente. Grazie a 2K Pro-Am sarà possibile giocare partite 5 vs 5, con le regole della NBA, oppure giocare nella crew degli amici.
    All’interno di questa modalità sarà possibile personalizzare moltissimi aspetti, a partire dalle maglie, con propri loghi e colori, fino ad arrivare al parquet, senza dimenticare il nome della squadra. Il proprio contributo online sarà riportato in una apposita classifica aggiornata giornalmente ed utile ad affrontare utenti di pari livello.

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    La colonna sonora più grande della storia dei videogame (e con i migliori DJ)

    In NBA 2K la musica è sempre stata una componente fondamentale, tutto è iniziato nel in NBA 2K13, alla cui realizzazione ha partecipato Jay-Z, seguendo dopo la playlist di NBA 2K14 a cura di LeBron James e quella di NBA 2K15 a cura di Pharrel Williams, oggi in NBA 2K16 la colonna sonora raggiunge un livello superiore, grazie alla collaborazione in produzione di tre tra i migliori DJ al mondo: il leggendario produttore hip hop DJ Premier, il rinominato DJ Khaled ed il produttore rap-pop DJ Mustard. Saranno presenti olre 50 canzoni tra cui 6 tracce esclusive.
    La colonna sonora di NBA 2K16 è suddivisa in 6 diverse playlist, oltre alle 3 curate personalmente da DJ Premier, DJ Khaled e DJ Mustard, ci sarà la playlist denominata “Around the World” che conterrà successi internazionali, la 2K Classics Mixtape che riproporrà le canzoni già presenti nelle passate edizioni del videogame preferite dai fan, ed infine una playlist globale contenente ben 50 canzoni di tutti i generi.
    Da notare che per la prima volta sarà presente un brano di artisti italiani, si tratta di “Fragili” dei Club Dogo (feat. Arisa).

     

    Giocare come se fosse reale

    Come ogni anno sono stati migliorati i movimenti e le animazioni, aumentando la fluidità e guadagnandone in realismo. La fisica della palla sul ferro viene gestita ancora meglio, i giocatori interagiranno tra loro in diversi modi, sono evidenziate le caratteristiche personali, le singole giocate e i tratti distintivi, l’intelligenza artificiale degli avversari è più veritiera. La novità più importante però in tali termine è forse quella dei 30 allenatori che avranno il loro personale modo di allenare, chiamare gli schemi e posizionare in campo la squadra, tra l’altro adattando nei vari momenti e di partita in partita le loro tattiche.

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    Tra EuroLeague e Leggende Moderne

    Torna anche quest’anno l’EuroLeague, dove ci saranno le 25 migliori squadre d’Europa, con 8 nuove squadre, oltre alle italiane Dinamo Banco di Sardegna Sassari ed EA7 Emporio Armani Milano ci saranno ad esempio Real Madrid, Fenerbache Ulker, Alba Berlino e CSKA Mosca.
    Un’altra novità molto gradita ai fan più giovani è l’introduzione dei Team Leggenda degli ultimi quindici anni, ben 12 nuove squadre per deliziare tutti.  Avremo così, tra le altre, modo di giocare con i Miami Heat del 2012/13 che guidati da LeBron James, Dwayne Wayde e Chris Bosh conquistarono il secondo titolo consecutivo, oppure potremo giocare con i Cleveland Cavaliers del 2006/07 o ancora con i i Phoenix Suns del 2004/05.

    Nell’attesa del 29 Settembre 2015, data di uscita ufficiale di NBA 2K16, le premesse ci sono tutte, ora non ci resta altro che averlo in mano e testarlo, ma siamo sicuri che non deluderà le aspettative.

     

  • NBA, Barcellona stende Dallas. Anthony Davis brilla con gli Hornets

    NBA, Barcellona stende Dallas. Anthony Davis brilla con gli Hornets

    Nell’ultimo appuntamento dell’NBA Europe Live Tour 2012 colpaccio del Barcellona che imita il Fenerbahce di Simone Pianigiani (vittorioso qualche giorno fa contro i mitici Boston Celtics) e supera gli ex campioni NBA dei Dallas Mavericks per 99-85. Si conclude con un sostanziale pareggio il viaggio in Europa delle franchigie americane con 2 vittorie e 2 sconfitte per parte.

    Nel successo dei catalani da segnalare però l’assenza del leader dei texani Dirk Nowitzki messo KO dal ginocchio (problema risolvibile in qualche giorno), una mancanza che si è fatta sentire tra i Mavs apparsi davvero sterili in attacco. Nel primo quarto il Barcellona prova la fuga, ma Dallas impatta sulla sirena per il provvisorio 21 pari.

    I problemi offensivi degli ospiti vengono mitigati da una buona difesa di squadra che permette di andare al riposo lungo sotto di soli 2 punti (42-40). Il primo strappo al match degli spagnoli arriva ad inizio ripresa grazie alla grande regia di Huertas che porta la sua squadra sul 53-45. Carlisle chiama timeout ma le cose non cambiano molto e Navarro con una tripla fissa il provvisorio 64-51. Il quarto si chiude con il Barcellona avanti per 74-56 e la gara sembra ormai in archivio.

    Nell’ultimo periodo Dallas alza la pressione e si porta sul -10 nei primi minuti, Collison e Carter guidano un altro parziale per il provvisorio -6 (83-77 a 5 minuti dal termine) ma quando i Mavs ormai sembrano rientrati in partita ci pensa Pete Mickeal (aiutato dal solito Navarro) a chiudere i conti: a fine gara 19 punti per entrambe le stelle catalane, tra le fila degli americani 14 punti di Collison e doppia doppia di Kaman da 15 punti e 10 rimbalzi. Dopo Philadelphia 76ers (2006) e Los Angeles Lakers (2010) il parquet di Barcellona miete un’altra vittima illustre.

    Anthony Davis | © Ronald Martinez Getty Images

    Nelle altre gare della notte, successo che dà morale ai Bulls (in attesa del recupero dall’infortunio ai legamenti del ginocchio di Derrick Rose) che superano i Grizzlies per 92-88. Bene anche i Milwaukee Bucks che stendono i Cleveland Cavaliers (reduci ieri dal successo stentato contro la Montepaschi Siena) con il risultato di 97-80.

    Bella partita tra New Orleans e Charlotte, dove gli occhi erano puntati tutti sulla sfida tra le prime 2 scelte assolute all’ultimo Draft, ovvero Anthony Davis (centro degli Hornets) e Michael Kidd-Gilchrist (ala piccola dei Bobcats). Successo dei padroni di casa della Louisiana con Davis che vince anche il confronto diretto con il rivale, ex compagno di squadra lo scorso anno a Kentucky University. Davis è il miglior realizzatore del match con 22 punti e 9 rimbalzi, mentre l’ala di Charlotte chiude con soli 10 punti (in aggiunta 3 rimbalzi e 4 assist). Da segnalare per New Orleans la doppia doppia dell’altro lungo Robin Lopez (18 punti e 13 rimbalzi), 15 i punti del neo acquisto Ryan Anderson dai Magic (tutti su tiro da 3, con 5/6 per lui). Per i Bobcats il top scorer è Ben Gordon con 15 punti, seguìto da Mullens con 14. Attenzione agli Hornets che nonostante la giovane età della squadra presentano una formazione molto interessante e ricca di talento capace di dare fastidio a chiunque in vista della stagione NBA. L’agguerrita Western Conference sforna un altro team molto futuribile e dalle potenzialità illimitate.

  • Draft NBA 2012, Anthony Davis prima scelta assoluta di New Orleans

    Draft NBA 2012, Anthony Davis prima scelta assoluta di New Orleans

    Alla fine il pronostico e le previsoni sono state rispettate: Anthony Davis, giocatore fenomenale di Kentucky University, è la prima scelta assoluta del Draft NBA 2012. Il centro approda ai New Orleans Hornets che potranno così pensare di costruire una squadra molto valida in vista delle prossime stagioni. In Louisiana arriva anche Austin Rivers, con la decima chiamata. Austin è il figlio di Doc, attuale head coach dei Boston Celtics, che hanno fato di tutto, non riuscendoci, per prendere la guardia e riunire padre e figlio per tentare di tornare lo squadrone vincente della stagione 2008 che portò il titolo in Massachusetts.

    L’Università di Kentucky stabilisce un record per la NBA: infatti anche la seconda scelta proviene dai Wildcats campioni NCAA. Michael Kidd-Gilchrist, ala piccola dalle potenzialità spaventose, finisce ai Charlotte Bobcats che guardano ora al futuro con molto più ottimismo. Mai nella storia della Lega americana di basket 2 compagni di squadra all’Università avevano occupato le prime 2 posizioni di scelta. Alla fine ben 6 giocatori di Kentucky vengono selezionati al Draft 2012 (eguagliando il record di UNLV nel 1977), con 4 selezioni al primo giro e 2 al secondo.

    Washington alla posizione numero 3 si “accontenta” di Bradley Beal, tiratore mortifero di Florida. La prima sorpresa arriva alla posizione numero 4 dove i Cavaliers prendono Dion Waiters, sesto uomo di lusso di Syracuse University, ma in un Draft molto ricco come questo la scelta pare davvero sprecata, c’era molto di meglio a disposizione.

    Sacramento (quinta posizione) e Detroit (nona posizione) rafforzano il pacchetto lunghi rispettivamente con Thomas Robinson (da molti pronosticato come scelta numero 2 fino a pochi minuti prima del Draft) ed Andre Drummond, centro vecchio stile che con Monroe è pronto a fare meraviglie in area pitturata.

    Harrison Barnes, che secondo gli addetti ai lavori ricorda molto per facilità di tiro il fortissimo Kevin Durant, finisce ai Warriors, i Toronto Raptors di Bargnani acquisiscono Terrence Ross. Per restare in tema di italiani i Denver Nuggets di Gallinari puntano sul francese Evan Fournier, sicuramente si poteva prendere qualcosa di più sostanzioso.

    Anthony Davis e Michael Kidd-Gilchrist, prime 2 scelte al Draft | © Elsa/Getty Images

    Un possibile colpaccio lo realizzano i Boston Celtics che perso Austin Rivers si consolano col duo sottocanestro Sullinger-Melo che in altre annate non sarebbe andato oltre le prime dieci posizioni (qui sono stati scelti alla 21 ed alla 22!). Occhio anche ai Thunder che prendono un giocatore fortissimo ed incredibilmente scartato da tutti come Perry Jones III alla posizione numero 28: in attesa del rinnovo di coach Brooks (sempre più problematico) Oklahoma City si cautela in vista dell’eventuale partenza di Ibaka nella prossima stagione, Jones non è uno stoppatore puro come lo spagnolo di origini congolesi ma ha un tiro affidabilissimo quasi da guardia tiratrice, una rarità per un’ala grande (similitudini con Kevin Garnett). Bene anche Phoenix che si cautela in vista della probabile partenza di Steve Nash con il miglior playmaker del college basket, ovvero Kendall Marshall.

    Poche le trade tra le squadre che di solito nella notte del Draft abbondano: quella più rilevante, ma non ancora ufficiale è questa: Lamar Odom dovrebbe tornare ai Clippers (da Dallas che libera spazio salariale per fare un’offerta a Deron Williams), con Mo Williams che proprio i Clippers spediscono a Utah.

    QUESTO L’ELENCO COMPLETO DELLE SCELTE DEL PRIMO GIRO:

    1 New Orleans: Anthony Davis C
    2 Charlotte: Michael Kidd-Gilchrist SF
    3 Washington: Bradley Beal SG
    4 Cleveland: Dion Waiters SG
    5 Sacramento: Thomas Robinson PF
    6 Portland: Damian Lillard PG
    7 Golden State: Harrison Barnes PF
    8 Toronto: Terrence Ross SG
    9 Detroit: Andre Drummond C
    10 New Orleans: Austin Rivers PG
    11 Portland: Meyers Leonard C
    12 Houston: Jeremy Lamb SG
    13 Phoenix: Kendall Marshall PG
    14 Milwaukee: John Henson PF
    15 Philadelphia: Moe Harkless SF
    16 Houston: Royce White SF
    17 Cleveland: Tyler Zeller PF
    18 Houston: Terrence Jones PF
    19 Orlando: Andrew Nicholson PF
    20 Denver: Evan Fournier SG
    21 Boston: Jared Sullinger PF
    22 Boston: Fab Melo PF
    23 Atlanta: John Jenkins SG
    24 Dallas: Jared Cunningham SG
    25 Memphis: Tony Wroten PG
    26 Indiana: Miles Plumlee C
    27 Philadelphia: Arnett Moultrie PF
    28 Oklahoma City: Perry Jones III PF
    29 Chicago: Marquis Teague PG
    30 Golden State: Festus Ezeli C

  • Draft NBA 2012, scocca l’ora di Anthony Davis

    Draft NBA 2012, scocca l’ora di Anthony Davis

    Manca ormai veramente poco e poi scoccherà l’ora del Draft NBA 2012, uno degli appuntamenti più interessanti ed uno degli eventi più seguiti non solo dal pubblico americano ma anche nel resto del Mondo. Domani, giovedì 28 giugno, al Prudential Center di Newark, nel New Jersey, casa abituale dei Nets (ma ora abbandonata dato che la squadra dal prossimo anno giocherà a Brooklyn), andrà in scena la selezione dei migliori prospetti universitari ed europei, scelte che sono molto importanti per le franchigie NBA visto che questa del Draft è una delle tappe fondamentali per poter costruire squadre competitive.

    Sarà uno dei Draft più ricchi di talento della storia, i team avranno l’imbarazzo della scelta nella selezione dei prospetti. Proprio a causa della grande quantità di talenti a disposizione a prima vista è molto difficile fare un pronostico e riuscire a mettere tutte le tessere del puzzle al posto giusto. Solo una cosa è certa al 100%: Anthony Davis, lungo di Kentucky University, sarà la prima scelta assoluta. Il centro dei Wildcats ha dominato l’intera stagione NCAA mettendo a segno 14,2 punti a partita con 10,4 rimbalzi e quasi 5 stoppate di media. Alla fine del torneo è stato nominato anche migliore giocatore della competizione e numerosi sono stati i riconoscimenti vinti per le sue qualità difensive. Il suo punto forte infatti è la difesa (come dimostrano le 5 stoppate di media per incontro), mentre per la fase offensiva dovrà lavorare ancora su alcuni fondamentali per diventare un vero e proprio top player in NBA. L’altezza non è proprio notevole per districarsi bene nel ruolo di centro tra i professionisti ma compensa la mancanza di qualche centimetro (è alto 2 metri e 08, caratteristica fisica che ne fa più un’ala grande) con 2 braccia lunghissime che gli permettono di arrivare per primo sui rimbalzi e di proteggere al meglio il proprio canestro con stoppate terrificanti. In molti, per queste caratteristiche fisiche e tecniche, lo hanno paragonato a Dwight Howard, il centro degli Orlando Magic, che è attualmente il migliore nel ruolo in NBA.

    La destinazione di Davis (figlio d’arte) è scontata: andrà ai New Orleans Hornets che nella notte della Draft Lottery sono stati molto fortunati a salire dalla quarta posizione alla prima scavalcando in serie Cleveland Cavaliers, Washington Wizards ma soprattutto Charlotte Bobcats, rimasti molto delusi dato che puntavano sul fenomeno di Kentucky per rilanciarsi dopo la stagione orrenda che li ha eletti peggior team della storia della NBA per percentuale di vittorie.

    Anthony Davis | © Ronald Martinez Getty Images
    Le ultime voci vogliono proprio i Bobcats interessati a scambiare la loro seconda scelta: i team che si stanno muovendo per acquisire il pick di Charlotte sono i Cavaliers (per mettere a disposizione del rookie of the year Kyrie Irving un altro talento importante) e gli Houston Rockets che stando alle ultime voci, una volta presa la seconda scelta assoluta, potrebbero fare un bel pacchetto regalo agli Orlando Magic per avere in cambio Dwight Howard.

    Dietro a Davis nulla è dato per scontato: in molti dicono che il numero 2 sarà Thomas Robinson, ala di Kansas University, che ha dato battaglia proprio a Davis nella Finale NCAA. Altri pensano che in questa posizione verrà chiamato Michael Kidd-Gilchrist, ala piccola e compagno di squadra di Davis a Kentucky, prospetto dai margini di miglioramento spaventosi. In discesa le quotazioni di Harrison Barnes che fino a qualche anno fa era dato come prima scelta assoluta in qualsiasi anno si fosse dichiarato per il Draft NBA. Le opache stagioni (2) con North Carolina University però hanno fatto scendere l’appeal. Peccato perchè nel vederlo tirare riporta alla mente il grande Kevin Durant. Chissà però che non riesca a rilanciarsi in NBA, Lega forse più adatta al suo stile di gioco rispetto al college basket.

    In ascesa le quotazioni di Bradley Beal, terribile guardia tiratrice di Florida University, e di Andre Drummond, centrone vecchio stampo che fa gola a molti per coprire i buchi a centro area. Il suo punto debole sono i tiri liberi, percentuale orrenda dello 0,295. Per avere un buon futuro dovrà migliorare questo aspetto.

    Tra tutti gli altri menzioniamo Austin Rivers, figlio di Doc Rivers attuale coach dei Boston Celtics: una guardia molto talentuosa che la franchigia del Massachusetts cercherà in ogni modo di acquisire per permettere a papà Doc di allenare il figlio Austin.

    Ancora poche ore e poi sapremo tutte le scelte delle squadre NBA.

  • NBA, Draft Lottery premia New Orleans Hornets con la prima scelta

    NBA, Draft Lottery premia New Orleans Hornets con la prima scelta

    La NBA Draft Lottery 2012 premia i New Orleans Hornets. Il sorteggio effettuato nella notte, che assegna le posizioni di scelta per il Draft vero e proprio (in programa il prossimo 28 giugno), ha dato il suo esito. La squadra della Louisiana, dove gioca anche il nostro Marco Belinelli (che però è free agent e potrebbe anche firmare per un’altra squadra) è salita dal quarto posto al primo, beffando in primis i Charlotte Bobcats, team che aveva più possibilità di avere la prima scelta assoluta avendo avuto in regular season il peggior record della Lega (e per la precisione il peggiore di tutta la storia della NBA con 0,106%) e poi anche i Washington Wizards ed i Cleveland Cavaliers.

    Per gli Hornets si tratta della seconda prima scelta assoluta della loro storia, dopo quella del lontano 1991, anno in cui gli allora Charlotte Hornets (la franchigia si trasferì successivamente a New Orleans) scelsero l’ala Larry Johnson. Destino curioso ha voluto che la nuova città in cui giocano gli Hornets abbia beffato la città da cui i “Calabroni” ebbero vita, ovvero Charlotte.

    La Lottery ha riservato poche sorprese nel sorteggio dalla 14esima alla quinta posizione, poi il rimescolamento con i Cavs che sono scesi dal terzo al quarto posto, i Wizards dal secondo al terzo, i Bobcats dalla prima alla seconda posizione ed infine è saltata fuori la “cartella” degli Hornets del nuovo proprietario Benson (che possiede già i Saints a New Orleans) apparso raggiante per la fortuna ricevuta.

    Continua la maledizione per le squadre che si presentano al sorteggio con il peggior record ed in pole position per ricevere la prima scelta assoluta: è dal 2004, quando gli Orlando Magic poterono usufruire del primo pick per selezionare il centro Dwight Howard, che la franchigia più disastrata dopo la regular season non riceve come premio la prima scelta al Draft, 8 lunghi anni in cui la Lottery ha riservato sempre tantissime sorprese.

    Gli Hornets con ogni probabilità potranno chiamare Anthony Davis, un giocatore eccezionale destinato a diventare uno dei migliori nella NBA ed usufruiranno anche della scelta numero 10, arrivata dai Minnesota Timberwolves tramite i Los Angeles Clippers nell’affare Chris Paul. In un Draft che si presenta davvero ricco di talenti come questo del 2012, a New Orleans hanno davvero fatto centro, potendo abbinare al formidabile Davis anche un altro giocatore di pronto impatto e dal futuro luminoso, 2 scelte che daranno ai tifosi della Louisiana tanti motivi per dimenticare il già citato Paul, l’ex stella della squadra ormai volato a Los Angeles. Inoltre grazie a questi 2 pick, la dirigenza potrà costruire su solide basi la formazione del futuro che si spera possa poi arrivare a competere per il titolo.

    L’avventura in NBA di Anthony Davis partirà dalla stessa città dove ha avuto conclusione la sua stagione universitaria, ovvero proprio da New Orleans dove qualche settimana fa si era laureato campione NCAA con Kentucky University (battuta in finale Kansas) venendo eletto anche M.V.P. della Finale.

    Delusione nel clan Bobcats del proprietario Michael Jordan: prova a sdrammatizzare il General Manager Rich Cho che confida comunque nella buona sorte:

    Quando ero a Seattle (assistente del G.M. Sam Presti negli ex SuperSonics) con la seconda scelta al Draft del 2007 decidemmo di prendere Kevin Durant!

    Anche questo è vero, la seconda scelta non e da buttare, ma perdere un talento come Anthony Davis è una bella mazzata per le ambizioni della squadra che deve risollevarsi da una stagione disastrosa.

    Questo l’ordine di scelta definitivo per il Draft NBA 2012 (prime 14 posizioni):

    1)  NEW ORLEANS HORNETS
    2)  CHARLOTTE BOBCATS
    3)  WASHINGTON WIZARDS
    4) CLEVELAND CAVALIERS
    5) SACRAMENTO KINGS
    6) PORTLAND TRAIL BLAZERS
    7) GOLDEN STATE WARRIORS
    8) TORONTO RAPTORS
    9) DETROIT PISTONS
    10) NEW ORLEANS HORNETS
    11) PORTLAND TRAIL BLAZERS
    12) MILWAUKEE BUCKS
    13) PHOENIX SUNS
    14) HOUSTON ROCKETS

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    NBA: Stanotte la Draft Lottery, è caccia alla prima scelta assoluta

    Nella notte italiana (alle ore 2 precisamente), avrà luogo la NBA Draft Lottery 2012, il sorteggio che la Lega effettuta ogni anno per assegnare le posizioni di scelta alle franchigie NBA in vista del Draft vero e proprio (quello dove si scelgono i migliori giocatori provenienti dall’Università o dall’Europa). Coinvolte, come al solito, le 14 squadre rimaste escluse dai playoff che con l’innesto di potenziali campioni possono sperare di migliorare il record dell’anno precedente.

    Ad ogni squadra vengono assegnate delle combinazioni di numeri (dallo 0 fino a 1000), e tra queste serie di numeri vengono sorteggiate 3 combianzioni vincenti che decreteranno l’ordine delle prime 3 scelte. Ovviamente la squadra peggiore della regular seasson avrà più possibilità di portare a casa il diritto a scegliere per prima, visto che le vengono assegnate ben 250 combianzioni su 1000 (ovvero il 25% di vittoria della lotteria). A scalare di percentuale seguono le assegnazioni dalla seconda peggiore classificata, fino alla prima squadra esclusa dai playoff che ha poche combinazioni (solo 5 su 1000) per tentare la clamorosa scalata.

    Sperano tantissimo nella buona sorte i Charlotte Bobcats, che partono, per così dire, in “pole position”: team reduce da un’annata disastrosa che ha eletto la formazione del proprietraio Michael Jordan come la peggiore della storia NBA con una percentuale di vittoria dello 0,106% data dal record di 7 vittorie e 59 sconfitte.

    I Bobcats, nonostante il maggior numero di possibilità di strappare il primo posto assoluto, non sono per niente tranquilli: è dal lontano 2004 infatti che la squadra con il peggior record non riceve come premio la “first overall pick” (allora furono gli Orlando Magic che poi selezionarono un mese più tardi il centro Dwight Howard).

    Sperano di sovvertire il pronostico in primis i Washington Wizards (secondi in graduatoria), che già nel 201o balzarono davanti a tutti selezionando poi John Wall, ma anche i Cleveland Cavaliers ed i New Orleans Hornets di Marco Belinelli (rispettivamente terzi e quarti). Via via tutte le altre squadre, che comunque vada potranno essere lo stesso molto soddisfatte dato che il Draft di questa stagione si prospetta ricchissimo di giovani talenti e potenziali campioni e rischia di passare davvero alla storia NBA come uno dei migliori di sempre.

    Nba | foto tratta dal web

    Il premio per la squadra che vincerà la Draft Lottery sarà Anthony Davis, il fenomeno di Kentucky University, che secondo molti addetti ai lavori verrà senza dubbio scelto come numero 1 assoluto e sposterà gli equilibri della Lega nei prossimi anni. Un centro con un potenziale fisico-atletico notevole e con un talento fuori dal noramle che potrebbe anche risollevare da subito le sorti dei disastrati Bobacts qualora avessero la fortuna di assicurarsi la prima posizione di scelta.

    Ma non vanno trascurati neanche gli altri giovani: a partire da Thomas Robinson, avversario di Davis nella Finale NCAA con Kansas University, per passare dai vari Michael Kidd-Gilchrist, Terrence Jones, Doron Lamb e Marquis Teague (tutti compagni di squadra di Davis a Kentucky) per finire con Andre Drummond, Harrison Barnes, Perry Jones III, Bradley Beal, Jared Sullinger ed Austin Rivers (figlio del coach dei Boston Celtics Doc Rivers). Sperando di non dimenticarne qualcun’altro!

    Insomma, ce n’è per tutti, basta saper scegliere, ricordando poi i vari atleti sottovalutati, che finiscono nelle posizioni più basse ma che poi esplodono puntualmente al loro ingresso in NBA.

    Sarà una Lottery tutta da vivere in attesa del 28 giugno 2012, il giorno in cui i giocatori saranno poi scelti dalle varie franchigie.

    Questo l’ordine di partenza della Draft Lottery NBA 2012 con le percentuali di arrivare alla prima scelta assoluta:

    1) CHARLOTTE BOBCATS 25%
    2) WASHINGTON WIZARDS 19,9%
    3) CLEVELAND CAVALIERS 13,8%
    4) NEW ORLEANS HORNETS 13,7%
    5) SACRAMENTO KINGS 7,6%
    6) PORTLAND TRAIL BLAZERS 7,5% (la scelta va ai Nets se arriva nelle prime 3)
    7) GOLDEN STATE WARRIORS 3,6% (la scelta va ai Jazz se scende sotto il 7)
    8) TORONTO RAPTORS 3,5%
    9) DETROIT PISTONS 1,7%
    10) NEW ORLEANS HORNETS 1,6% (scelta presa da Minnesota)
    11) PORTLAND TRAIL BLAZERS 0,8%%
    12) MILWAUKEE BUCKS 0,7%
    13) PHOENIX SUNS 0,6%
    14) HOUSTON ROCKETS 0,5%

  • Basket NCAA, Kentucky batte Kansas e vince l’ottavo titolo

    Basket NCAA, Kentucky batte Kansas e vince l’ottavo titolo

    Come da pronostico: Kentucky University trionfa nel College basket e conquista l’ottavo titolo NCAA della sua gloriosa storia dopo un digiuno di 14 anni. Nella finalissima di New Orleans i Wildcats hanno battuto Kansas University per 67-59 rispettando così il ruolo di squadra favorita numero 1 della stagione, un team dal talento immenso che, ribadiamo ancora una volta, molti addetti ai lavori avrebbero visto benissimo anche nella NBA nonostante la giovane atà essendo tutti gli atleti studenti universitari.

    I Jayhawks hanno lottato e messo in campo tutto quello che era nelle loro possibilità ma non c’è stato nulla da fare al cospetto del talento immenso dei ragazzi di John Calipari, coach alla quarta Final 4 della sua carriera e tutte con squadre differenti. Per il condottiero di Kentucky è il primo titolo universitario conquistato. La squadra costruita per vincere ha portato a termine la sua missione.

    Gara sempre in controllo per Kentucky che spezza l’equilibrio già dopo i primi minuti portandosi sulla doppia cifra di vantaggio. Spinta dalle giocate offensive dei suoi fenomeni e dalla difesa dell’incredibile Anthony Davis il primo tempo si chiude con un vantaggio di 18 punti per i Wildcats.

    Kentucky University | © Ronald Martinez Getty Images

    Anche nella ripresa l’incontro non sembra cambiare piega fino a quando i giocatori di Calipari mollano l’intensità sul parquet e Kansas ne approfitta in parte ricucendo il divario dal -16 fino al -5 negli ultimi 5 minuti d gioco (62-57 con 100 secondi sul cronometro). Gli ‘Hawks avrebbero anche l’opportunità di pareggiare ma sprecano 2 azioni fondamentali e così subendo i falli tattici Kentucky chiude il discorso con i tiri liberi.

    Alla fine è decisivo Doron Lamb, miglior realizzatore dela match con 22 punti ma l’M.V.P. viene dato al super Anthony Davis, ormai eletto come prima scelta assoluta al prossimo Draft NBA: per il centro, figlio d’arte, gara sottotono in attacco con soli 6 punti (solo un canestro dal campo) ma presente in ogni altra zona del parquet con 16 rimbalzi, 6 stoppate, 5 assist e 3 recuperi.

    E’ probabile che tutto il quintetto di partenza di Kentucky l’anno prossimo giocherà in NBA , in molti scommettono che tutti e 5 i giocatori verranno scelti al primo giro (Davis ha già assicurata la chiamata da numero 1 assoluto), per il resto tra le fila di Kansas si segnalano Taylor con 19 punti e Robinson, mostruoso con 18 punti e 17 rimbalzi, che al momento sembra il candidato principale a prendersi la seconda scelta assoluta dietro al talento del già citato Davis.

    Finale NCAA 2012: 1 Kentucky-2 Kansas 67-59 (41-27)

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    Basket NCAA, la Finale sarà Kentucky-Kansas

    Sarà Kentucky University contro Kansas University la Finale del College basket, ultimo appuntamento della stagione NCAA che si disputerà nella notte italiana tra lunedì e martedì a New Orleans.

    Kentucky, grande favorita nella corsa al titolo visto l’enorme talento a disposizione in squadra (in primis la probabile prima scelta assoluta al prossimo Draft, Anthony Davis) ha battuto nel sentito derby Louisville (i 2 atenei distano appena un’ora di machhina l’uno dall’altro) per 69-61, mentre Kansas dopo una gran rimonta ha avuto la meglio su Ohio State per 64-62.

    KENTUCKY-LOUISVILLE: La squadra di Calipari vince l’infuocato derby contro Louisville (guidata in panchina dal rivale Pitino) in un match che è stato gestito al meglio dai Wildcats. Partita sempre in controllo per Kentucky nonostante la tanta grinta ed il grandissimo cuore dei Cardinals che hanno fatto di tutto e messo in campo tutte le risorse possibili per contrastare una squadra che secondo molti esperti non sfigurerebbe neanche in NBA, questo per far capire il livello di talento del roster di Kentucky che probabilmente vedrà tutti i titolari lasciare a fine anno per trasferirsi nella NBA. Una spanna sopra gli altri il fenomenale Anthony Davis, destinato alla prima chiamata assoluta nel Draft di giugno, che ha spazzato via quasi da solo gli avversari con una prova da 18 punti, 14 rimbalzi e 5 stoppate. A dare man forte al lungo dei ‘Cats è stato l’altro talento Kidd-Gilchrist, atleta sensazionale che sa far tutto sia in attacco che in difesa.

    Anthony Davis | © Ronald Martinez Getty Images

    KANSAS-OHIO STATE: Gara dai 2 volti quella invece giocata tra Jayhawks e Buckeyes. Il primo tempo è appannaggio di quest’ultimi ed Ohio State vola sul +13 al 14esimo e chiude sul +9 all’intervallo. Nella ripresa però Kansas riemerge dall’inferno e guidata da Thomas Robinson (19 punti ed 8 rimbalzi) e Johnson inizia a limare il distacco e grazie alle intuizioni di coach Bill Self (che chiude i rifornimenti sotto canestro alla stella di Ohio Jared Sullinger) trova la parità a 2 minuti e mezzo dal termine con Releford. Johnson porta a +3 i Jayhawks e gli ultimi disperati tentativi di Ohio State non servono per portare a casa la semifinale.

    Come già detto in precedenza, lunedì sera negli States ci sarà l’atto conclusivo ed a meno di miracoli sarà impossibile fermare Davis, Kidd-Gilchrist ed i Kentucky Wildcats.