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  • Horford rinnova con gli Hawks, Josh Smith è in bilico

    Horford rinnova con gli Hawks, Josh Smith è in bilico

    E’ Arrivata finalmente l’estensione di Al Horford (24 anni) con gli Atlanta Hawks.
    Il centro ha siglato un contratto che lo legherà alla franchigia della Georgia per altri 5 anni per un totale di 60 milioni di dollari:

    • Ho voluto questa estensione per rendere facile il lavoro di tutti senza distrarre la squadra, adesso che è tutto sistemato non ho preoccupazioni per la stagione

    Ha dichiarato Horford subito dopo la firma. Adesso tutte le attenzioni degli Hawks si spostano su Jamal Crawford, con il quale vi sono stati ripetuti screzi in Estate in merito dell’estensione del contratto.
    Inoltre nelle ultime ore vi sono parecchie voci in merito a Josh Smith, il quale potrebbe lasciare gli Hawks a febbraio ma non per volontà sua, ma per necessità di bilancio. Smith è appetito da moltissime squadre vista la sua versatilità ed il suo atletismo (al momento è anche il miglior stoppatore in NBA con 4,3 di media a partita. Il numero 5 dei “Falchi” si trova bene ad Atlanta ed il progetto vincente messo sù dalla squadra gli piace molto, ma nell’NBA la volontà di un giocatore non conta quasi nulla quando si è sotto contratto con una franchigia: ci si può ritrovare da un giorno all’altro dalla migliore squadra NBA alla peggiore senza dover battere ciglio per impedirlo.

    Oltre ad Horford (terza scelta assoluta del Draft 2007 dietro solo a Greg Oden e Kevin Durant) sono da menzionare anche i rinnovi di Mike Conley (quarta scelta assoluta sempre del 2007) con Memphis (45 milioni di dollari in 5 anni) e di Jared Dudley con i Phoenix Suns (22,5 milioni di dollari in 5 anni).

    Ancora nessuna novità invece in merito ad Aaron Brooks, playmaker degli Houston Rockets, che ha fatto sapere di non gradire la situazione creatasi in merito al suo rinnovo contrattuale.

    Anderson Varejao intanto (28 anni) ha fatto sapere che vorrebbe lasciare Cleveland. E non è il solo visto che anche Mo Williams ed Antawn Jamison hanno la medesima idea. Se tutto ciò accadesse, Cleveland in pochi mesi avrebbe perso quattro quinti (ci sarebbe da aggiungere anche LeBron James) del quintetto titolare che la scorsa stagione raggiunse il miglior record della Lega.

  • NBA, free agent: Le ultime voci di mercato e trattative [2 luglio 2010]

    Sono tante le voci che si rincorrono nella NBA dopo l’apertura del mercato avvenuta ieri, 1 luglio 2010.
    La più rilevante riguarda il probabile accordo che il capitano dei Boston Celtics, Paul Pierce, avrebbe trovato con la franchigia del Massachusetts.
    Secondo alcune fonti l’accordo avrebbe durata quadriennale, con 3 anni garantiti e l’ultimo anno di contratto a discrezione della dirigenza biancoverde. Le cifre ancora non sono state rese note ma si parla di un accordo superiore ai 20 milioni di dollari all’anno. Pierce, e comunque questo pare certo, nella stagione 2010-2011 percepirà uno stipendio non inferiore ai 21,5 milioni.
    Sul capitano dei Celtics nelle ultime ore si era fatto forte il pressing dei Dallas Mavericks ma a quel punto Danny Ainge, G.M. di Boston, avrebbe chiuso l’affare con la sua stella in un incontro molto rapido e amichevole che ha lasciato Pierce molto soddisfatto. Molto probabilmente il capitano chiuderà la carriera in biancoverde. Come cambio dalla panchina per Pierce, la dirigenza starebbe pensando a 2 nomi: uno è quello di Antoine Wright in scadenza con i Toronto Raptors, ottimo difensore e tiratore discreto dalla lunga distanza, l’altro nome è quello di Rasual Butler, a fine contratto con i Los Angeles Clippers, tiratore fenomenale ma poco attento in difesa, fisico longilineo che può essere utilizzato anche come ala grande e guardia tiratrice. ne sapremo di più nelle prossime ore.

    Importante anche il rumors che sta venendo fuori prepotentemente dal Texas dove gli Houston Rockets stanno cercando di operare un “sign and trade” con i Raptors per ottenere le prestazioni sportive di Chris Bosh: a Toronto andrebbe un pacchetto di giocatori molto vantaggioso per i canadesi. I nomi sono quelli di Shane Battier, Luis Scola ma soprattuto Trevor Ariza, arrivato solo un anno fa a Houston per essere la nuova stella della franchigia texana. Occorre più tempo per verificare l’attendibilità della notizia ma pare che ci siano effettivamente i fondamenti per la trattativa.

    Altra notizia importante viene da atlanta dove gli Hawks hanno prposto a Joe Johnson, la stella della squadra, un rinnovo di 6 anni a 20 milioni di dollari, il massimo che possono permettersi in Georgia. I 120 milioni per Johnson sono un grosso sacrificio economico, ma gli Hawks puntano in alto e non vogliono perdere il loro leader. Johnson è comunque impegnato a ricevere le delegazioni di altre squadre NBA per verificare tutte le offerte.

    Passiamo ai Phoenix Suns con 2 notizie molto importanti: la prima riguarda il rinnovo di Channing Frye con la franchigia dell’Arizona per 5 anni a 30 milioni di dollari. Tassello molto importante questa stagione nella squadra di coach Alvin Gentry, Frye ha favorevolmente sorpreso e impressionato sia lo staff dirigenziale (che lo ha strappato nella scorsa Estate ai Portland Trail Blazers) che i tifosi meritandosi ampiamente il rinnovo.
    La seconda notizia, se possibile, è ancora più importante e riguarda il probabile accordo di Amar’è Stoudemire con i Suns: “Stat” è corteggiatissimo in queste ore (Houston, New York, Miami in prima fila) ma è molto legato a Phoenix e se le cose andranno per il verso giusto potrebbe esserci nei prossimi giorni il lieto fine.

    Abbiamo già dato l’anticipazione nell’articolo precedente di John Salmons che nelle ultime ore si è riavvicinato ai Milwaukee Bucks e potrebbe restare in rossoverde. La conferma della fortissima guardia tiratrice darebbe una nuova dimensione ai “Cervi” grazie alle ultime acquisizioni di Maggette, Douglas-Roberts e Gooden che diventano una delle formazioni più forti, complete e insidiose di tutta la Eastern Conference. Ottimo il lavoro del G.M. John Hammond.

    I Memphis Grizzlies, dopo l’accordo con Rudy Gay, stanno tentando di ottenere dai New Orleans Hornets il fortissimo playmaker Chris Paul che ha fatto sapere che gradirebbe un trasferimento adn una squadra di vertice. Il problema qui sta nel fatto che i Grizzlies non lo sono, ma possono offrire agli Hornets una contropartita interessante come O.J.Mayo, giocatore molto gradito alla dirigenza della Louisiana. Paul è corteggiato da mezza NBA e la situazione è in costante evoluzione, non mancano le pretendenti al titolo quali Lakers e Magic ma non è da sottovalutare l’ingaggio di Byron Scott da parte dei Cleveland Cavaliers che è stato l’allenatore che ha lanciato Paul agli Hornets ed è legato al giocatore da un rapporto indissolubile. Anche in questa ottica si spiega l’inserimento nella lista dei cedibili dei Cavs di Mo Williams e Delonte West, 2 playmaker che diverrebbero inutili. La possibile trattativa per Paul potrebbe riavvicinare LeBron James a Cleveland, visto che a quel punto ma ncherebbe trovare solo un’ala grande di valore assoluto, magari inserendo Jamison in una possibile trattativa. Scenari interessanti che potrebbero avere degli sviluppi da seguire con attenzione.

    Una delle situazioni più complicate in NBA è quella di Carlos Boozer, ala grande degli Utah Jazz: tutti lo vogliono ma nessuno alla fine sferra l’attacco decisivo. Negli ultimi giorni ci sono stati contatti con Miami Heat e Chicago Bulls ma si è rimasti molto sul vago. I Jazz comunque sarebbero ben lieti di tenersi la loro ala, ma a cifre molto ragionevoli e sicuramente non superiori ai 20 milioni di dollari che sono richiesti da Boozer.

    Anche i Lakers si stanno muovendo, alla ricerca di un playmaker e di un tiratore. Per il ruolo di play, oltre a voler rifirmare Derek Fisher, su espressa richiesta di coach Phil Jackson , si sta facendo avanti l’ipotesi Steve Blake, svincolato dai cugini dei Clippers. Per quanto riguarda il tiratore invece il nome è quello di Mike Miller, seguito però anche dai rivali Cleveland Cavaliers che stanno cercando di muoversi il più rapidamente possibile per cercare di convincere LeBron James a restare in Ohio con acquisizioni di primo piano.

    Denver è in cerca di un lungo: i Nuggets sarebbero interessatissimi a portare in Colorado il centro lituano dei Golden State Warriors Andris Biedrins, ma i californiani non sono disposti a svenderlo.

    Ultimissima che riguarda uno dei mager rimasti senza lavoro dopo il licenziamento dei Cavaliers: Danny Ferry sarebbe in trattativa con i Portland Trail Blazers, dato che pochi giorni fa la franchigia dell’Oregon ha dato il benservito, dopo tantissimi anni di stretta collaborazione, al G.M. Kevin Pritchard

  • NBA: La Draft Lottery premia Washington, seconda scelta per Philadelphia, solo terzi i Nets che avevano il peggior record

    Nella notte c’è stata la Draft Lottery NBA, uno degli eventi più seguiti negli Stati Uniti, che rende ufficiali tramite un sistema di lotteria, l’ordine delle squadre che al Draft potranno scegliere i migliori giocatori provenienti dalle Università e dall’Europa. Ovviamente partecipano a questa selezione solo le 14 squadre non qualificate per la post season, che ovviamente hanno bisogno di “aiuto” per riemergere dopo un anno da dimenticare. Dopo queste 14 squadre, infatti, l’ordine di scelta per chi ha ottenuto la qualificazione ai playoff, segue l’ordine del record di vittorie-sconfitte in stagione (esempio i Cavaliers avranno la 30esima scelta perchè hanno ottenuto il miglior record, Orlando la 29esima visto che è stata la seconda migliore squadra della Lega in stagione regolare, i Lakers la 28 esima e così via)

    C’era tanta attesa per i Nets che avevano avuto in stagione il peggior record (12 vittorie e 70 sconfitte), pronti a rifondare la squadra con la possibile prima scelta e con il mercato dei giocatori free agent visto l’enorme spazio salariale a disposizione.
    Identica situazione per Minnesota, che in regular season aveva ottenuto qualche vittoria in più rispetto ai disastrati Nets.

    E invece la “follia” delle palline nell’urna ha premiato una delle squadre più sfortunate nell’intero anno cestistico, ovvero i Washington Wizards, che tra cessioni illustri per motivi di bilancio (Antawn Jamison ai Cavaliers di James e Caron Butler ai Mavericks di Nowitzki) e guai con la legge per l’esuberanza di alcuni giocatori della franchigia capitolina (vedi caso Gilbert Arenas per la famosa faccenda delle armi da fuoco portate nello spogliatoio dei Wizards durante gli allenamenti della squadra, gesto che è costato sospensione per tutto l’anno sportivo più multa e ore di servizi sociali al numero 0 di Washington) ha invece ricevuto in dote dalla fortuna la serie di numeri che dà la possibilità di sceglier per primi nel prossimo Draft del 24 giugno. I Wizards avevano il quinto peggior record e hanno compiuto quindi un prodigioso balzo in avanti avendo solo l’8,8% di aggiudicarsi il primo posto, scavalcando New Jersey Nets, Minnesota Timberwolves, Sacramento Kings e Golden State Warriors.
    Altra squadra baciata dalla buona sorte sono stati i Philadelphia 76ers che hanno ottenuto la seconda scelta assoluta benchè la posizione di partenza fosse la sesta. Troppo esigue le percentuali dei Toronto Raptors di Andrea Bargnani (0,6%) di arrivare primi, veramente un’inezia al confronto degli altri.

    Poi nessun’altra sorpresa con i Nets appunto che sono scalati al terzo posto (con una grandissima delusione), Minnesota al quarto, Sacramento al quinto, Golden State al sesto e via dicendo.
    Grande opportunità quindi per Wizards e 76ers che si spartiranno i 2 migliori talenti Universitari, ovvero il fenomeno John Wall (talentuosissimo play-guardia di Kentucky University in odore di essere scelto come primo assoluto) ed Evan Turner (guardia-ala piccola tuttofare di Ohio State University che eccelle in ogni singola statistica di gioco, dai punti, agli assist, ai rimbalzi per finire alle stoppate e alle palle rubate). Sono loro i premi per Washington e Philadelphia che potranno tranquillamente ricostruire nel giro di pochi anni su questi 2 fenomeni!

    Di seguito riportiamo l’ordine di probabilità delle squadre di ottenere la prima scelta assoluta a seconda del loro (peggiore) piazzamento in stagione (che fa riferimento alla regular season 2009-2010):

    1 New Jersey Nets: 250 combinazioni, 25% di probabilità di poter avere la prima scelta
    2 Minnesota Timberwolves: 199 combinazioni, 19.9% di probabilità
    3 Sacramento Kings: 156 combinazioni, 15.6% di probabilità
    4 Golden State Warriors: 119 combinazioni, 11.9% di probabilità
    5 Washington Wizards: 88 combinazioni, 8.8% di probabilità
    6 Philadelphia 76ers: 63 combinazioni, 6.3% di probabilità
    7 Detroit Pistons: 43 combinazioni, 4.3% di probabilità
    8 Los Angeles Clippers: 28 combinazioni, 2.8% di probabilità
    9 Utah Jazz (ricevuta dai New York Knicks): 17 combinazioni, 1.7% di probabilità
    10 Indiana Pacers: 11 combinazioni, 1.1% di probabilità
    11 New Orleans Hornets: 8 combinazioni, 0.8% di probabilità
    12 Memphis Grizzlies: 7 combinazioni, 0.7% di probabilità
    13 Toronto Raptors: 6 combinazioni, 0.6% di probabilità
    14 Houston Rockets: 5 combinazioni, 0.5% di probabilità

    E ora riportiamo l’ordine del Draft dopo la “Lottery”:

    1. Washington Wizards
    2. Philadelphia 76ers
    3. New Jersey Nets
    4. Minnesota Timberwolves
    5. Sacramento Kings
    6. Golden State Warriors
    7. Detroit Pistons
    8. Los Angeles Clippers
    9. Utah Jazz
    10. Indiana Pacers
    11. New Orleans Hornets
    12. Memphis Grizzlies
    13. Toronto Raptors
    14. Houston Rockets

    Appuntamento al 24 giugno con il Draft, dunque, primo grande appuntamento per iniziare a capire i destini delle squadre per la stagione 2010-2011!

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: I Celtics eliminano i Cavs, ora Cleveland cade nella paura

    I Boston Celtics compiono l’impresa di eliminare i favoriti al titolo, i Cleveland Cavaliers di LeBron James e accedono alla Finale di Conference che disputeranno contro gli Orlando Magic di Dwight Howard.
    Nonostante vari allunghi nei primi 2 quarti, i padroni di casa vengono sempre ripresi dagli avversari trascinati da un buon avvio di partita di Mo Williams (20 punti) e all’intervallo i biancoverdi hanno solo 2 punti di vantaggio: 51-49.
    Nella ripresa Cavs che partono forte ma pian piano Boston inizia ad aggiustare la mira dall’arco dei 3 punti che manda i Celtics sul +12. Mo Williams scompare dal match segnando solo 2 punti nel terzo parziale (e saranno anche gli ultimi della sua gara) dopo i 20 dei primi 2 quarti, lasciando da solo James che inizia a combattere contro tutti gli avversari complice anche la disastrosa prova dell’altra “spalla” Antawn Jamison. James cerca in tutti i modi di riaprire la gara con 2 tiri da 3 che portano i Cavaliers a -4 ma lo sforzo di dover fare tutto per conto proprio costa caro perchè alla fine della partita registrerà ben 9 palle perse, con l’ovvio risultato di essere decisamente stanco negli ultimi decisivi minuti, dove i Celtics riallungano e chiudono i conti: finisce 94-85 e ora per la franchigia dell’Ohio si apre un baratro sul futuro, per via di questa eliminazione non preventivata.
    Per Boston, una grande perfomance di Garnett (22 punti, 12 rimbalzi) mentre Rondo chiude in doppia doppia (21 punti, 12 assist, 5 steal) e Tony Allen dà l’ennesima dimostrazione di essere un grande difensore, marcando egregiamente James. Wallace aggiunge 13 punti. Per i Cavs, 38% dal campo, ben 24 palle perse ed un Lebron James in tripla doppia con 27 punti, 19 rimbalzi, 10 assist (ma 9 palle perse come già detto). Williams inesistente nella ripresa dopo un grande primo tempo mentre la gara 6 di Jamison si chiude con 5 miseri punti.
    Boston è attesa in Florida per la sfida ai Magic e ad Howard.
    Cleveland ritorna a casa distrutta, con mille interrogativi sul futuro. Questa per i Cavs potrebbe essere ben più di una sconfitta, visto che la città ora trema all’idea che James potrebbe lasciare la squadra per cercare fortuna altrove.
    Il parere personale di chi scrive comunque vede nei fallimenti degli orogranata una cattiva gestione di risorse e una mancanza di attitudine a vincere da parte di un allenatore incompetente che oltre a portare la squadra a primeggiare in regular season (che vale tanto quanto!) vive solo sugli schemi inventati in campo dal numero 23. Troppo poco per una squadra che ambiva al titolo e che grazie agli errori proprio di coach Brown ora rischia di perdere e salutare per sempre il suo leader, il giocatore più forte attualmente in circolazione sul pianeta. Cleveland, sia con LeBron che senza, dovrebbe ripartire con un nuovo allenatore!

    Risultati NBA del 14 maggio 2010

    Boston Celtics – Cleveland Cavaliers 94-85
    –> Bos: Garnett 22, Rondo 21, Wallace 13, Pierce 13 – Cle: James 27, Williams 22, O’Neal 11

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 2-4 (Celtics alla Finale di Conference)
    Magic-Hawks 4-0 (Magic alla Finale di Conference)
    Lakers-Jazz 4-0 (Lakers alla Finale di Conference)
    Suns-Spurs 4-0 (Suns alla Finale di Conference)

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Boston passeggia a Cleveland

    I Boston Celtics umiliano i Cleveland Cavaliers e si portano avanti 3-2 nella serie con la possibilità di chiudere il conto in gara 6 da disputare in casa.
    Partita equilibrata fino all’intervallo, dove Cleveland chiude il primo quarto sul +3 per poi subire (dopo essersi trovata anche a guidare sul +8 nel secondo quarto) un parziale di 16-0 che fa andare al riposo i Celtics sul +6. Nel secondo tempo è tutta un’altra partita con Boston che prende il largo soffrendo solo i pick ‘n roll tra O’Neal e Williams. Il terzo quarto dice 30-19 Celtics e il match sembra già in ghiacciaia, ma i biancoverdi non paghi del risultato arrotondano fino al + 32 segnando ben 40 punti nell’ultimo periodo infliggendo ai Cavs e a James una vera e proprie umiliazione, spostando l’inerzia della serie e conseguentemente del futuro della franchigia dell’Ohio se dovesse arrivare un’inaspettata eliminazione (ciò vorrebbe dire addio alle speranze di rifirmare LeBron James e si inizierebbe a ricostruire tutto dall’inizio). Biancoverdi che infliggono agli avversari la più pesante sconfitta interna nei playoff della loro storia ridando pan per focaccia dopo l’umiliazione subita in casa in gara 3 che ha prodotto il medesimo risultato a parti invertite.
    Inguardabile James che chiude con 15 punti, 6 rimbalzi e 7 assist ma 3/14 dal campo, migliore per i Cavs il positivo (in tutta la serie ma molte volte lasciato inspiegabilmente troppo in panchina da coach Mike Brown) Shaquille O’Neal con 21 punti 4 rimbalzi e 4 stoppate. Male Williams e Jamison con 9 punti per entrambi. Parker chiude con 14 punti ma la sua buona prestazione ovviamente non serve quasi a nulla.
    Per i Celtics c’è uno stellare Ray Allen con 25 punti e 6/9 dalla lunga distanza, capitan Pierce, da antologia, aggiunge 21 punti, 11 rimbalzi e 7 assist, 18 punti per Garnett, 16 per Rondo e 15 provengono da un ispirato Glen Davis.
    Gara 6 è in programma giovedì 13 a Boston con i padroni di casa pronti a chiudere la serie e a mandare a casa molto prima del previsto i favoriti al titolo, occasione troppo invitante da lasciarsi sfuggire, ma onestamente al momento tra le 2 squadre non c’è storia con i biancoverdi letteralmente dominatori.
    Cavaliers, ora, con le spalle al muro e soprattutto coach Mike Brown dovrà cercare di invertire la rotta con qualche nuova idea se quest’Estate vorrà essere confermato sulla panchina dei Cavs, visto che molte sue decisioni, non solo in questi playoff, ma nell’arco di tutta la stagione, hanno fatto storcere il naso a molti tifosi di Cleveland, nonostante la squadra abbia ottenuto il miglior record della Lega.

    Risultati NBA dell’11 maggio 2010

    Cleveland Cavalies – Boston Celtics 88-120
    –> Cle: O’Neal 21, James 15, Parker 14 – Bos: R. Allen 25, Pierce 21, Garnett 18

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 2-3
    Magic-Hawks 4-0 (Magic alla Finale di Conference)
    Lakers-Jazz 4-0 (Lakers alla Finale di Conference)
    Suns-Spurs 4-0 (Suns alla Finale di Conference)

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Rondo batte i Cavs, i Suns chiudono la serie contro gli Spurs

    Uno strepitoso e incredibile Rajon Rondo quasi da solo riesce a battere i Cleveland Cavaliers di LeBron James e porta i suoi Boston Celtics di nuovo in parità nella serie di semifinale di Eastern Conference.
    Gara pazzesca del playmaker con il numero 9 che realizza la sua quarta tripla doppia nei playoff con numeri difficilmente eguagliabili: 29 punti, 18 rimbalzi e 13 assist, prestazione veramente da alieno che oscura tutto e tutti, anche la super stella LeBron James.
    Cleveland parte forte aprendo il match con un 7-0 di parziale ma Boston non si disunisce come in gara 3 ed addirittura va in fuga per il +9 di fine 1° quarto con 31 punti a referto ed un Rondo già a quota 11. James non è in forma come nel match precedente dove da solo ha letteralmente fatto a pezzi la difesa biancoverde e così i Celtics mantengono il vantaggio anche all’intervallo.
    Nella ripresa Cavs più aggressivi e tonici che riescono ad impattare anche il match sul 67-67 a circa 2 minuti dalla fine del terzo periodo, pare l’avvio di una rimonta di Cleveland ma l’inizio dell’ultimo periodo spazza i dubbi con il 10-0 di Boston che si riporta sulla doppia cifra di vantaggio. La ditta James-Varejao non s’arrende ed il gioco da 3 punti del brasiliano consente ai Cavs di avvicinare ancora una volta gli avversari sul -2 a meno di 5 minuti dalla fine. Ma è l’ultimo canestro dal campo per Cleveland. Rondo riprende il suo dominio, Pierce schiaccia sulla testa degli avversari anche se alla fine avrà solo 9 punti e Boston conquista meritatamente una fondamentale gara 4. Oltre alla super prestazione di Rondo ci sono i 18 punti a testa per Garnett e Ray Allen, buono il contributo dalla panchina di Tony Allen che segna 15 punti.
    Cleveland ha tutto il quintetto in doppia cifra con James a guidare lo score con 22 punti (a cui aggiunge 9 rimbalzi e 8 assist per sfiorare un’altra tripla doppia), 14 punti per Jamison, 13 per Williams e 10 per Parker. Ottima la prova di O’Neal con 17 punti, 5 rimbalzi e 2 stoppate ma coach Brown ancora una volta lo esclude nelle fasi calde della gara, cosa che sa alquanto di inspiegabile!
    Pessime le percentuali al tiro da 3 delle 2 squadre (addirittura 1/14 per i Celtics) ma il dominio a rimbalzo (47-33) è netto per i padroni di casa e la pessima prova della panchina dei Cavs (solo 11 punti) permette ai biancoverdi di vincere la gara. Prossima partita a Cleveland martedì 11.

    I Suns piegano ancora una volta in casa gli Spurs e si prendono la vendetta dell’ultima serie playoff disputata contro i Texani tra mille polemiche e danno il benservito agli avversari con un bel “cappotto” per 4-0!
    Come successo in gara 3 gli Spurs partono meglio con Phoenix che va sotto anche di 9 lunghezze ma che prontamente recupera con 9 punti consecutivi del duo Barbosa-Dudley. Phoenix schiaccia sull’acceleratore e mette la freccia con due triple di fila di Nash e Dudley.
    Nel terzo periodo i Suns volano sul +11 con due triple ravvicinate di Frye mentre Nash è costretto ad uscire dal campo per un colpo all’occhio ricevuto involontariamente da Tim Duncan (e sembrano rivedersi i fantasmi di qualche anno fa quando fu Parker a infortunare il playmaker arancioblu). San Antonio non molla e trascinata da Parker trova il vantaggio con il 2/2 dalla lunetta di Ginobili. Steve Nash però rientra in campo con un occhio semi chiuso dal gonfiore e mette in scena un incredibile show che trascina i Suns verso la finale di Conference: una tripla, due stupende penetrazioni, due assist per Stoudemire, un no look pass per il gioco da 3 punti di Dudley. Dopo lo show di Nash, la tripla di Richardson (+10) sembra chiudere definitivamente gara 4 e la serie ma va in scena l’ultimo sussulto degli Spurs che con il gioco da 4 punti di Hill si riportano incredibilmente a -2. Phoenix però è glaciale dalla lunetta, Ginobili sbaglia la tripla e Phoenix si toglie dalla spalle lo spauracchio San Antonio dopo le ultime 4 eliminazioni consecutive.
    Ottimo Stoudemire con 29 punti, Nash ne aggiunge 20 con 9 assist e dalla panchina fondamentale l’apporto di Dudley con 16 punti (3/3 da oltre l’arco dei 3 punti). Per gli Spurs, 15 punti, 6 rimbalzi, 9 assist e 5 recuperi per un Ginobili che chiude con 2/11 dal campo, 22 punti di Parker, Duncan e Hill ne portano 17 a testa alla causa ma non bastano per battere questi Suns. Potrebbe essere stata la partita che ha segnato la fine del ciclo vincente dei San Antonio Spurs. Phoenix ora molto probabilmente attenderà che i Lakers chiudano i conti contro i Jazz per una Finale di Conference che preannuncia scintille!

    Risultati NBA del 9 maggio 2010

    Boston Celtics – Cleveland Cavaliers 97-87
    –> Bos: Rondo 29, Garnett 18, Ray Allen 18 – Cle: James 22, O’Neal 17, Jamison 14
    San Antonio Spurs – Phoenix Suns 101-107
    –> SA: Parker 22, Duncan 17, George Hill 17 – Pho: Stoudemire 29, Nash 20, Dudley 16

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 2-2
    Magic-Hawks 3-0
    Lakers-Jazz 3-0
    Suns-Spurs 4-0

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: I Cavs distruggono Boston a domicilio, Suns ad un passo dalla qualificazione

    I Cleveland Cavaliers espugnano Boston con una prova autoritaria e si riprendono il vantaggio del fattore campo. Boston che subisce la sconfitta più pesante nella sua storia nei playoff NBA! Dopo la magra figura in gara 2 LeBron James ritorna sui consueti livelli e trascina i suoi compagni alla vittoria. Il numero 23 dei Cavs è assolutamente devastante nei primi 2 quarti, e nessuno degli avversari riesce a limitarlo, fornendo una prova di assoluto livello che fuga i dubbi anche sulle sue condizioni fisiche dopo gli ultimi giorni di apprensione per via dei dolori al gomito destro.
    Il primo periodo fa capire in che modo è indirizzata la partita e i Cavs sommergono i Celtics con un parziale di 37-19 dove James mette assieme più punti di tutti gli avversari (21-17!).
    Cleveland mantiene sempre la testa dell’incontro dal primo all’ultimo secondo, batte i Celtics in ogni singolo quarto, e non regala neanche le briciole, prova veramente di forza che manda chiari messaggi a chi aveva osannato Boston in gara 2 e dati per finiti i giocatori dell’Ohio.
    James chiude con 38 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, Jamison in doppia doppia con 20 punti e 12 rimbalzi, ottimo Delonte West con 14 punti, mentre Williams manda a referto 12 punti e 7 assist e O’Neal 12 e 9 rimbalzi segno che forse in gara 2 coach Brown lo ha tolto dai giochi con troppa fretta!
    Boston letteralmente annientati, uniche luci Garnett con 19 punti e Rondo con 18, poi poco altro con un Paul Pierce inguardabile.
    Il dominio dei Cavs è evidente in ogni statistica di gioco: 60% dal campo contro il 42% degli avversari, 41% da 3 contro un misero 27% dei biancoverdi, dominio a rimbalzo con 45 rimbalzi contro i 30 dei Celtics, insomma quasi un massacro tendente all’umiliazione per far capire chi è la vera squadra regina della Lega (i Cavs) e chi è il “Re” (LeBron James), non solo a Boston ma anche ad Orlando che in questi giorni sta strappazzando ben benino gli Hawks, e ai Lakers che guidano facilmente 2-0 la serie contro Utah. Gara 4 è in programma domenica e ovviamente si attende la reazione di Boston. una vittoria per i rossooro chiuderebbe quasi i conti e il ciclo dei Celtics di queste ultime stagioni.

    I Phoenix Suns espugnano San Antonio e mettono l’ipoteca sul passaggio del turno per la Finale di Conference, visto che nella storia della NBA mai nessuna squadra è riemersa da un 3-0 per poi vincere 4-3. A trascinare la squadra dell’Arizona un insospettabile Goran Dragic che in soli 17 minuti segna ben 26 punti, una prestazione da incorniciare per il talento europeo, una delle migliori da quando gioca in NBA e sicuramente la più importante visto il delicato match.
    Spurs che partono benissimo, attenti in difesa e concentrati in attacco che chiudono avanti di 9 lunghezze il primo quarto. Nel secondo periodo il divario arriva anche sulle 18 lunghezze, ma da quel momento arriva il lento ma inesorabile recupero per i Suns che chiudono a -6 il primo tempo. Nel terzo parziale Phoenix arriva a chiudere sul-1 grazie ai primi punti di Dragic che ad un solo minuto dalla fine piazza la prima tripla della sua formidabile gara. Quello che succederà nell’ultimo quarto di gioco entra di diritto nella storia del basket americano: 23 punti per il 24enne sloveno di Ljubiana che distrugge gli Spurs e uccide letteralmente l’incontro propiziando un parziale di 24 punti in meno di 6 minuti. Nash rientrerà solo a 3 minuti dalla fine con i Suns che hanno un comodissimo vantaggio di 11 punti. Ginobili è l’ultimo a volersi arrendere (ed anche uno dei pochi a giocare in verità come dimostrano cifre e immagini) ma la tripla di Frye, la schiacciata di Hill e l’ultimo tiro dall’arco infilato da Dragic chiudono il conto e probabilmente la serie. Fatale ai padroni di casa i 39 punti subiti nell’ultimo quarto, così come le pessime percentuali ai liberi, Ginobili (27 punti) ha provato a guidare i suoi compagni ma non è bastato, Duncan chiude con 15 punti e 13 rimbalzi, Parker solo 10 punti. Orrendo Jefferson che dopo questa prova molto probabilmente ha chiuso la sua avventura agli Spurs (4 punti con 1/9 dal campo).
    Ai Suns non è servito Stoudemire (7 punti e 8 rimbalzi), che ha potuto rilassarsi per una gara, visto che Nash con 16 punti, 8 rimbalzi e 6 assist e Richardson (21 punti) hanno tenuto a galla gli Spurs prima del tornado Dragic che con i suoi 26 punti (5/5 da 3 punti per la perfezione assoluta) si scatenasse nell’ultimo quarto. Grande ancora una volta l’apporto di Grant Hill con 18 punti. Gara 4 è in programma domenica con Phoenix che proverà a chiudere la serie per poter magari aver qualche giorno in più di riposo in vista dei Lakers.

    Risultati NBA del 7 maggio 2010

    Boston Celtics – Cleveland Cavaliers 95-124
    –> Bos: Garnett 19, Rondo 18, Robinson 11, Pierce 11 – Cle: James 38, Jamison 20, West 14
    San Antonio Spurs – Phoenix Suns 96-110
    –> SA: Ginobili 27, Duncan 15, McDyess 12 – Pho: Dragic 26, Richardson 21, Grant Hill 18

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 2-1
    Magic-Hawks 2-0
    Lakers-Jazz 2-0
    Suns-Spurs 3-0

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Cleveland Cavaliers – Boston Celtics

    La serie tra i Cleveland Cavaliers e i Boston Celtics nelle semifinali di Eastern Conference vede risvolti molto interessanti: da una parte una squadra, quella dei Cavs, che pende dalle magie di LeBron James, dall’altra invece ci sono 4 giocatori da cui dipendono le fortune dei Celtics e stiamo parlando in primis di Paul Pierce, poi di Kevin Garnett, di Ray Allen, e di Rajon Rondo che citiamo per ultimo ma sembra essere il vero ago della bilancia dei biancoverdi.

    La sfida che partirà stasera è la ripetizione di quella di 2 anni or sono quando sempre in semifinale di Eastern Conference i Celtics, poi campioni NBA, eliminarono i Cavs solo a gara 7 (memorabili le prestazioni nell’ultima gara di James e Pierce ad oltre 40 punti!) e sudando più del necessario contro una squadra che era molto James dipendente.
    Ora le cose sono molto cambiate visto che i Cavs per puntare al titolo hanno messo sotto contratto giocatori di valore che possono aiutare il fenomeno in maglia 23 in ogni frangente di gioco, levandogli parecchia pressione e in alcuni casi diventando molto poco decifrabili. Il perno della squadra resta LeBron ma ad infilare il canestro avversario c’è un gran supporting cast fatto da gente navigata ed esperta che ha dato finora e continuerà a dare il suo contributo.
    Boston dal canto suo è sempre formazione insidiosissima, lo dimostra il fatto di aver eliminato i sempre pericolosi Miami Heat nel primo turno in sole 5 gare quando c’erano molti addetti ai lavori che pronosticavano addirittura un’eliminazione clamorosa per mano dei rossoneri della Florida. E invece nel momento più importante dell’anno i biancoverdi si sono compattati e hanno superato tutte le difficoltà.
    Certamente i “Big Three” sono sul viale del tramonto ma non per questo sono giocatori finiti, riuscendo in un gioco corale di squadra ad esprimersi ancora a livelli altissimi.

    In stagione la serie si è chiusa in parità, sul 2-2, con una vittoria esterna per parte. Fa sensazione però la sconfitta dei Cavs nell’ultima partita giocata al Garden, dove sotto di oltre 20 punti, hanno ricucito il divario dai rivali in pochi minuti del quarto periodo passando anche a condurre per alcuni istanti, ma arrendendosi alla fine per 2 soli punti sul tiro da 3 finito sul ferro di James all’ultimo secondo.
    Forse questa gara è lo specchio della reale forza delle 2 squadre, con i Cavaliers che possono passare il turno giocando al loro consueto livello. Per Boston il discorso si presenta più articolato visto che per estromettere i favoriti al titolo tutto dovrà essere perfetto e girare a meraviglia.

    Cleveland molto probabilmente partirà con questo quintetto: Mo Williams ed Anthony Parker come guardie, LeBron James e Antawn Jamison come ali e Shaquille O’Neal nel ruolo di centro.
    Dalla panchina potrebbero risultare decisivi alcuni giocatori, in primis Anderson Varejao, J.J. Hickson, Delonte West, Jamario Moon, Leon Powe mentre sembra non ingranare più il centrone lituano Illgauskas.
    Boston con ogni probabilità schiererà Rajon Rondo e Ray Allen come guardie, Paul Pierce e Kevin Garnett come ali e Kendrick Perkins nel ruolo di centro. Dalla panchina sarà fondamentale l’apporto di Nate Robinson, la difesa di Tony Allen, i “piazzati” di Michael Finley, la freschezza fisica di Glen Davis e il presumibile riscatto dopo una stagione veramente deludente da parte di Rasheed Wallace.

    La chiave della serie sarà, come al solito, cercare di limitare James (annullarlo del tutto non si può, a meno che non giochi!): contro i Bulls il 23 ha avuto medie stratosferiche da 31.8 punti, 9.2 assists e 8.2 rimbalzi) ma preoccupa il suo dolore al gomito che non accenna a scomparire. Il fenomeno però ha tranquillizzato tutti dicendo che ciò non influirà sul suo gioco. Importante anche il duello tra ali grandi che vede contrapporsi Garnett e Jamison. Da qui poi potrebbero svilupparsi altre variabili che al momento non paiono però influenzare in modo decisivo l’esito della serie. Anche Shaq O’Neal potrebbe avere il suo peso in campo, anche in vista di una specie di “preparazione” per il duello nella eventuale finale di Conference contro il nemico Dwight Howard.

    Cleveland favorita quindi ma occhio all’orgoglio degli ex campioni NBA!

    Si parte oggi alle 2.00 ora italiana. Questo il programma completo:
    Gara 1: Boston Celtics @ Cleveland Cavaliers sabato 1 maggio 8.00 pm (2.00 italiane)
    Gara 2: Boston Celtics @ Cleveland Cavaliers lunedì 3 maggio 8.00 pm (02.00)
    Gara 3: Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics venerdì 7 maggio 7.00 pm (01.00)
    Gara 4: Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics domenica 9 maggio 3.30 pm (9.30)
    Se necessarie:
    Gara 5: @ Cleveland martedi 11 maggio
    Gara 6: @ Boston giovedi 13 maggio
    Gara 7: @ Cleveland domenica 16 maggio

  • Cleveland non sbaglia, Boozer trascina i Jazz, Wade stratosferico

    Cleveland sbaglia una partita, non 2 di fila: battuti i Bulls a Chicago con la quinta tripla doppia nei playoff di un sensazionale LeBron James da 37 punti, 12 rimbalzi e 11 assist. La svolta sul finire del secondo quarto quando l’ultimo tiro di LeBron sulla sirena dà la doppia cifra di vantaggio (72-62) che i Cavs non molleranno più ma che addirittura dilateranno nei 2 quarti successivi. James si rende protagonista anche di un favoloso canestro da metà campo sulla sirena del terzo periodo che annienta le flebili speranza di Chicago di portare la serie sul 2-2 (99-76). Ultimo quarto chiuso in scioltezza e ora si torna in Ohio per chiudere la serie. Jamison ottimo chiude con 24 punti e Williams ne aggiunge 19. Cleveland domina nel tiro da 3 (12/25), chiude con il 53% abbondante dal campo e limita i rossoneri dell’Illinois ad un misero 37%. Bulls che vincono la lotta a rimbalzo (49-41) ma non può bastare se non si segna. Noah chiude con 21 punti e 20 rimbalzi, Rose ne piazza 21 e Deng 16, ma non serve contro lo strapotere di questi Cavaliers. Gara 5 per chiudere la serie è in programma martedì 27 aprile a Cleveland.

    Miami batte Boston e spera nel colpaccio in trasferta in gara 5 per riaprire la serie che comunque sembra già scritta. Ottima partenza per gli Heat che chiudono il primo quarto sul 31-18. Celtics che però iniziano a macinare gioco dopo il massimo vantaggio per i padroni di casa (+18 sul 42-24) e che recuperano punto su punto fino a passare in vantaggio con 2 liberi di Rondo (66-64) a 3 minuti dalla fine del terzo periodo. Il pericolo dell’eliminazione con un sonoro “cappotto” da 4-0 sveglia i rossoneri della Florida, che trascinati da Wade iniziano a distruggere il canestro avversario da 3 punti nell’ultimo quarto. Wade ne infila 4 su 4 tentativi (5/7 in totale) e piazza 19 punti dei suoi 46 risultando pressochè immarcabile. Il numero 3 è assistito da Quentin Richardson con 20 punti e Beasley con 15. Ai Celtics quindi non bastano i 23 di Rondo, visto che negli ultimi 2 minuti i biancoverdi sbagliano 5 tiri liberi sui 5 tentati (incredibili gli errori di Ray Allen che in carriera viaggia ad oltre il 90% dalla linea della carità!). Da segnalare il record in negativo per Jermaine O’Neal che con il suo 6/34 complessivo (in 4 partite) eguaglia 2 record per percentuali più basse dal campo degli anni ’60! Gara 5 è in programma a Boston martedì 27 aprile. Celtics che proveranno a chiudere il discorso.

    Ancora una battaglia a San antonio e ancora una volta dalla lotta senza esclusione di colpi emergono gli Spurs: neroargento che ringraziano il trio Hill-Ginobili-Jefferson che segna 61 dei 92 punti totali. Spurs che riemergono in un sensazionale terzo quarto dopo essere stati sotto di 15 lunghezze. Fondamentale per la vittoria la tripla dall’angolo di Ginobili sull’86-84 ad 1 minuto e 50 secondi dalla fine del match. +5 (89-84) e partita che scorre via sul 3-1 Spurs che ora si trovano 3 match point. Nowitzki limitato a soli 17 punti, non brilla neanche Duncan (4 punti e 11 rimbalzi in 37 minuti di impiego). Da segnalare alcuni falli al limite del regolamento, in particolare quello che costa l’espulsione a Najera ad inizio quarto periodo che fa insorgere la panchina di San Antonio (coach Popovich in testa) visto il pericolo per Ginobili che già gioca con una vistosa fasciatura al naso per la botta subita da Nowitzki in gara 3. Martedì 27 si torna tutti a Dallas, probabilmente in un clima infuocato dove i Mavs cercheranno di rimanere ancora in vita e gli Spurs vorranno ridare ai padroni di casa la stessa delusione subita da loro nella serie playoff dello scorso anno.

    Utah non si cura degli infortuni e batte ancora una volta i Nuggets. L’accoppiata Deron Williams-Carlos Boozer va a meraviglia (24 punti e 13 assist per il playmaker, 31 punti e 13 rimbalzi per l’ala grande) e Denver non riesce atrovare le adeguate contromisure. Buoni i contributi di Miles e Matthews (rispettivamente 21 e 18 punti) più in ombra il protagonista di gara 3 Paul Millsap (12 punti) che lascia il palcoscenico al compagno Boozer. I Nuggets dopo un piccolo vantaggio iniziale sono stati costretti ad inseguire per tutto l’incontro, stando sempre sulla doppia cifra di ritardo. Nell’ultimo periodo si sono trovati 2 volte sul -7 ma avere un regista come Williams permette alla squadra di gestire non solo i vantaggi ma anche le rimonte degli avversari. Anthony mette a referto 39 punti (4/4 da 3) con 11 rimbalzi ma non è bastato a fare la differenza anche perchè Billups gioca alquanto male in questom periodo. Solo 14 punti per il numero 1 biancoceleste e uscita per raggiunto limite di falli a 4 minuti dalla fine, segno del nervosismo di non riuscire ad arginare il suo dirimpettaio Williams che sta letteralmente dominando la serie. Si ritorna in Colorado con Denver che deve necessariamente riaprire i giochi mercoledì 28. Sarebbe un’ eliminazione clamorosa dopo che lo scorso anno fecero sudare i Lakers poi campioni NBA nella finale della Western Conference. L’assenza di coach George Karl sta pesando come un macigno, anche se Denver è al completo con tutti i suoi giocatori: quando si dice “l’importanza di un coach!”

    Risultati NBA del 25 aprile 2010

    Chicago Bulls – Cleveland Cavaliers 98-121
    –> Chi: Rose 21, Noah 21, Deng 16 – Cle: James 37, Jamison 24, Williams 19
    Miami Heat – Boston Celtics 101-92
    –> Mia: Wade 46, Richardson 20, Beasley 15 – Bos: Rondo 23, Garnett 18, Pierce 16
    San Antonio Spurs – Dallas Mavericks 92-89
    –> SA: Hill 29, Ginobili 17, Jefferson 15 – Dal: Nowitzki 17, Butler 17, Marion 14
    Utah Jazz – Denver Nuggets 117-106
    –> Uta: Boozer 31, Williams 24, Miles 21 – Den: Anthony 39, Martin 14, Billups 14

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 3-1
    Hawks – Bucks 2-1
    Celtics – Heat 3-1
    Nuggets – Jazz 1-3
    Lakers – Thunder 2-2
    Magic – Bobcats 3-0
    Mavs – Spurs 1-3

    Suns – Trail Blazers 2-2

  • NBA, playoff 2010, primo turno: James fa 40, i Jazz sbancano Denver

    Cleveland si porta 2-0 nella serie contro Chicago grazie ad una prova superba del suo fenomeno LeBron James. Il nativo di Akron scrive a referto ben 40 punti conditi da 8 assist e 8 rimbalzi e aggiunge anche 2 spettacolari stoppate che trascinano i Cavs e spezzano via la resistenza dei Bulls che fino a pochi minuti dalla fine speravano nel colpaccio.
    Partita equilibrata fino alla fine del terzo quarto (77-77), poi breve allungo di Chicago che viene annullato da LeBron. A quel punto si scatena Jamario Moon con 3 tiri da 3 punti, Chicago non ha più la forza di reagire e partita che scorre via senza patemi. L’impatto di Moon è stato determinante soprattutto se si considera che il tiro dalla lunga distanza non è proprio la sua specialità. Alla fine per l’ex Toronto Raptors e Miami Heat ben 12 punti (tutti da oltre l’arco con un notevole 4/5). E proprio qui si è giocata la partita visto che i Cavs hanno messo assieme un 10/20 da 3 mentre Chicago si è fermata a 4/13. Buono il contributo delle altre 2 stelle dei rossooro con Jamison che chiude con 14 punti e Mo Williams con 12. Un pò in ombra rispetto a gara1 Shaq O’Neal che colleziona solo 8 punti e 7 rimbalzi in 15 minuti di gioco a causa di problemi di falli. Derrick Rose infila 23 punti aggiungendo 8 assist, Noah è il top scorer dei Bulls con la doppia doppia da 25 punti e 13 rimbalzi, Luol Deng non si tira indietro e porta alla causa 20 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. Ma è il resto della squadra che manca e che lascia isolati i 3 fenomeni della franchigia dell’Illinois. Ora ci si trasferisce tutti a Chicago per gara3 in programma giovedì 22.

    Utah compie una vera e propria impresa ed espugna il parquet dei Denver Nuggets poche ore dopo aver saputo che il suo centro titolare Okur dovrà operarsi al tendine d’achille rotto in gara1 contro i Nuggets e starà fuori fino alla prossima stagione. Partita equilibrata fin dalle prime battute basti pensare che per ben 15 volte le 2 squadre sono state in parità e i controsorpassi ben 17. La svolta è il tiro di Kyle Korver ad 1 minuto e 28 secondi dal termine che da dietro l’arco punisce la difesa dei Nuggets e regala il vantaggio che non sarà più recuperato. A 3 secondi dalla fine tiro della disperazione di Billups da 3 punti ma questa non è stata certamente la sua serata e così Denver si inchina alla squadra più forte. Protagonisti della vittoria i soliti Deron Williams e Carlos Boozer: 33 punti e 14 assist per il primo, 20 punti e 15 rimbalzi per il secondo, ben coadiuvati dai 18 punti di Paul Millsap e dai 17 di Miles. Ottimo anche il tiratore specialista Korver con 13 punti e l’enorme merito del tiro già citato che ha spaccato in 2 la partita a favore dei Jazz. Denver ha visto la solita prova di Melo Anthony da 32 punti (ma con 25 tiri tentati), Billups ne ha aggiunti 17 con 11 assist, Nenè e Martin, i 2 lunghi, rispettivamente 18 e 15 ma è stato insufficiente per bloccare i motivatissimi Jazz che sperano di battere anche la sfortuna visto che Kirilenko (altra pedina fondamentale nello scacchiere di coach Jerry Sloan) non potrà disputare neanche una partita di questa serie ma casomai lo si rivedrà al prossimo turno se i Jazz andranno avanti. Denver ha un grosso vantaggio, quello di essere al completo per quanto riguarda i giocatori, anche se l’assenza momentanea di coach George Karl in panchina si fa sentire. Prossima gara a Salt Lake City, nello Utah, venerdì 23 aprile. Chi vincerà avrà un grande vantaggio per le successive gare!

    Risultati NBA del 19 aprile 2010

    Cleveland Cavaliers – Chicago Bulls 112-100
    (Cle: James 40, Jamison 14, Moon 12, Williams 12 – Chi: Noah 25, Rose 23, Deng 20)
    Denver Nuggets – Utah Jazz 111-114
    (Den: Anthony 32, Nenè 18, Billups 17 – Uta: Williams 33, Boozer 20, Millsap 18)

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    PRIMO TURNO:

    Cavs-Bulls 2-0
    Hawks-Bucks 1-0
    Celtics-Heat 1-0
    Nuggets-Jazz 1-1

    Lakers-Thunder 1-0
    Magic-Bobcats 1-0
    Mavs-Spurs 1-0
    Suns-Trail Blazers 0-1