Tag: Angelo Zomegnan

  • Giro d’Italia 2011: cancellato il Crostis, oggi lo Zoncolan

    Giro d’Italia 2011: cancellato il Crostis, oggi lo Zoncolan

    Doveva essere la tappa regina di questa edizione del Giro d’Italia e invece lo sarà solo per metà perchè è arrivata stamane la decisione dell’UCI, l’Unione Ciclistica Internazionale, di cancellare la salita del Monte Crostis, una delle più dure in assoluto, e la conseguente discesa accorciando la 14esima tappa di oggi di 210 km con partenza prevista da Lienz con arrivo sullo Zoncolan di una trentina di km. La motivazione, secondo quanto riporta la direzione gara del Giro immotivata, per la mancanza di sicurezza lamentata dalla maggior parte dei direttori sportivi delle squadre che partecipano al Giro nella discesa seguente la scalata del Crostis nonostante l’organizzazione abbia messo in sicurezza nei giorni scorsi il percorso “incriminato” con cuscini e materassi lungo tutta la discesa in questione.

    Pronta la polemica del direttore del Giro Angelo Zomegnan che punta il dito sui direttori sportivi e sull’UCI secondo il quale non si possono prendere decisioni di tale importanza, riferendosi all’organizzazione mondiale del ciclismo, senza ne conoscere a fondo nè il percorso nè le misure di sicurezza adottate. Forse la morte del ciclista belga Wouter Weylandt durante la terza tappa della corsa rosa nella discesa di Passo del Bocco che portava al traguardo di Rapallo ha inciso molto su questa decisione anche se l’incidente è stato provocato da una disattenzione del ciclista e non dalla pericolosità della discesa stessa.

    Il percorso quindi subirà una deviazione nei pressi di Ovaro da dove si prenderà direttamente la terribile salita dello Zoncolan quando mancheranno soltanto 10 km all’arrivo. Dieci chilometri che dureranno un’eternità per i vari Nibali, Scarponi, Arroyo e Kreuziger ma non per il dominatore del Giro Alberto Contador che ieri ha ripetuto l’exploit dell’Etna staccando tutti i rivali sulla salita del Grossglockner e lasciando la vittoria al venezuelano Rujano, l’unico capace di rimanere attaccato alla sua ruota.

    Foto credits Gazzetta dello Sport

  • Giro d’Italia, Contador un padrone “positivo” o “negativo” per il ciclismo?

    Giro d’Italia, Contador un padrone “positivo” o “negativo” per il ciclismo?

    Con l’arrivo di Tropea e la scalata dell’Etna, Alberto Contador ha fatto capire ai suoi diretti avversari di essere di un altro pianeta e che, a meno di cadute o crisi profonde, difficilmente la maglia rosa verrà sfilata dalle sue spalle.

    Tuttavia, mettendo da parte la forza comunque riconosciuta al “pistolero” spagnolo capace di vincere fino ad ora qualsiasi corsa a tappe cui abbia partecipato, il problema si pone sulla legittimità della sua partecipazione al Giro d’Italia, considerando la tanto famosa vicenda che lega il corridore spagnolo ad un possibile uso di una sostanza proibita, il Clenbuterolo, riscontrata nel Tour 2010 e giustificata da Contador a causa di una bistecca un po’ troppo calorica. È ovvio che la presunzione d’innocenza è un principio cardine in qualsiasi stato di Diritto che si rispetti, ma per il corridore spagnolo sono state usate due pesi e due misure. Marzio Bruseghin ed Alessandro Ballan non sono stati convocati dalle loro squadre, la Movistar e la BMC a causa dell’ inchiesta Lampre che vede loro coinvolti ed indagati dalla procura di Modena ed inoltre, non vi è dubbio che Contador sia venuto al Giro perché consapevole che gli organizzatori del Tour De France difficilmente lo avrebbero voluto vedere sulle strade francesi.

    Zomegnan si è assunto una grossa responsabilità consentendo a Contador di disputare la corsa rosa infatti, qualora il Tas di Losanna dovesse dar ragione all’ Uci ed alla Wada sull’ inchiesta “Clenbuterolo” allora il Giro dovrà essere tolto a Contador, sempre qualora il corridore spagnolo riuscisse a vincerlo, ma allora bisogna chiedersi, cosa rischiamo di vedere nei prossimi giorni, finzione o realtà?

    Un’ altra situazione paradossale è rappresentata dalla lista dei sospetti pubblicati dall’Equipe sui 192 partenti del Tour 2010. Fra loro si staglia la figura del russo Denis Menchov finito terzo, che è il solo ad avere un bel 9 in pagella: è infatti terzo anche fra i più sospettati, dal momento che il 10 lo meritano soltanto lo spagnolo Barredo e l’ucraino Popovych. Con 8 segue una lista nutrita di corridori fra i quali il primo italiano, Nocentini. Petacchi e Santambrogio sono fra quelli che hanno 6, Ballan 5 come il vincitore del Tour Contador. Quinziato ha 4 come Lance Armstrong; Ivan Basso è fra i 3 con Cunego, Da Dalto, Felline e Tiralongo. Seguono gli «insospettabili» che hanno 2, 1 o addirittura zero in pagella come lo svizzero Cancellara e gli italiani Bellotti e Malori.
    La lista era estremamente riservata, L’Equipe l’ha pubblicata avanzando l’ipotesi che – visti i voti bassi dei primi classificati – forse l’Uci ha sbagliato i calcoli. Ma che senso ha pubblicare una lista di “sospetti” e poi per quale motivo renderla pubblica solo ora?

    È opinione di che vi scrive che la lotta al doping va fatta si, a 360°, ma con certezza ed assoluta chiarezza altrimenti si corre seriamente il rischio di rivedere un nuovo caso come quello successo al nostro povero, ma mai dimenticato, Marco Pantani.

  • Giro d’Italia 2011. Tappa neutralizzata, la Leopard sola al traguardo

    Giro d’Italia 2011. Tappa neutralizzata, la Leopard sola al traguardo

    Angelo Zomegnan (direttore del Giro) e Michele Acquarone (direttore di Rcs Sport) hanno preso la decisione forse più giusta ma sicuramente quella più sofferta, e cioè continuare la corsa rosa, senza clamore, senza festa, senza musica ma con rispetto verso una vita che non c’e’ più ed un vuoto impossibile da colmare.

    Il Giro d’Italia edizione 94 non sarà la corsa di Nibali e di Contador, purtroppo sarà la corsa di Weylandt, la corsa di un magnifico ragazzo che a settembre avrebbe ricevuto la gioia più grande di un uomo, e cioè quella diventare padre e che ora guarderà tutti noi dal cielo.

    La quarta tappa della carovana rosa che partirà da Genova sarà all’ insegna del cordoglio e della commozione, come accadde nel 1995 al Tour de France dopo la morte di Fabio Casartelli. I corridori andranno a passo ridotto, per rispetto del loro collega e del dolore dei suoi famigliari. Ed è probabile che sul traguardo di Livorno sfili l’intera Leopard-Trek, appunto la squadra di Wouter Weylandt che ha deciso di proseguire la corsa rosa assecondando la richiesta del padre di Wouter di correre in memoria del figlio tragicamente perso a causa di un destino crudele ed a volte dannatamente inspiegabile.