Angelo Ogbonna è stato convocato da Cesare Prandelli per sostituire in Nazionale Alberto Aquilani, ma per lui quella della Nazionale Azzurra è una chiamata speciale. calciomercato.it Ecco perchè il difensore del Torino – nigeriano d’ origine ma nato e cresciuto sempre in Italia – si dichiata contento ed emozionato, “perchè mi sono sempre sentito italiano, anche perchè per fortuna non ho mai subito quella che io chiamo ignoranza e non razzismo” . L’inserimento nel gruppo Azzurro, poi, è stato molto positivo, con Chiellini e Ranocchia, che conosce fin dai tempi dell’ Under 21, sono quelli che lo hanno aiutato maggiormente Dopo la soddisfazione della chiamata Azzurra, per Ogbonna potrebbe essere tempo di un’altra chiamata importante, magari da una big di serie A, lasciando il Torino che ha fallito la qualificazione alla zona play off, anche se il suo contratto scadrà nel 2013. Inevitabile, poi, un commento sullo scandalo scommesse che si sta rivelando ancora più ampio del previsto e che lui, giocando in serie B quest’ anno sente ancor di più vicino: ” Come tutti sto leggendo cosa sta succedendo e non mi sono fatto una idea ben precisa, ma forse non è stato una campionato di serie B falsato, diciamo che questa non è la parola giusta “.
Il Napoli, ancora a secco di colpi in questa fase del mercato di riparazione, sta accelerando i tempi per portare all’ombra del Vesuvio un difensore che vada a prendere il posto nello scacchiere di Mazzarri dello sfortunato Grava, operatosi nella giornata di ieri al ginocchio sinistro per la rottura dei legamenti crociati (stagione finita).
Il ds Bigon, vista l’impossibilità di arrivare a Britos che il Bologna ha praticamente blindato, sta trattando da diverso tempo con il Torino per portare il difensore, classe ’88, Angelo Ogbonna a Napoli.
La trattativa per l’ex nazionale Under 21 è però complicata dal continuo rialzo che sta attuando in queste ore Cairo: il presidente granata infatti ha alzato le sue richieste a 10 milioni di euro mentre il numero uno pertenopeo De Laurentiis nei giorni scorsi aveva fatto intendere che non si sarebbe mosso dai 7 offerti. L’infortunio occorso a Grava potrebbe però convincere il produttore cinematografico a mettere sul piatto qualche milioncino in più per soddisfare, almeno in parte, le richieste di Cairo e regalare a Mazzarri il primo rinforzo che dovrebbe precedere l’arrivo di uno tra Inler o Kharja per tentare l’assalto alla Champions League e, perchè no, allo scudetto.
Il calciomercato è ormai entrato nel vivo e Mino Raiola, agente, tra gli altri, di Mario Balotelli, si esprime sulle possibilità del Napoli riguardo al potenziamento della squadra. Dopo la vittoria contro la Juventus ed il secondo posto solitario in classifica a -4 dal Milan, l’entusiasmo a Napoli e dintorni è cresciuto a dismisura e De Laurentiis è stato invitato a più riprese dai tifosi ad intervenire sul mercato per piazzare qualche colpo importante e consentire così di fare quel salto di qualità tanto auspicato e utile per giocarsi tutte le carte possibili per proseguire l’ottimo cammino fin qui fatto.
Raiola, che ha elogiato il lavoro svolto dal direttore sportivo Bigon, non si sbilancia sui nomi, ma dice che si tratta di due calciatori fortissimi che non giocano nel campionato italiano. Intanto, mentre il presidente dice di non avere fretta e che bisogna mantenere i piedi per terra, proseguono, secondo indiscrezioni, le trattative per Inler e Ogbonna. Tra Napoli e Udinese, l’ostacolo sembrerebbe essere rappresentato dalla cifra dell’accordo (15 milioni di euro la richiesta, 10 l’offerta) e non si esclude che il tutto possa essere rinviato a giugno.
Rispetto al granata, invece, si attendono nuove valutazioni dal Torino e, nell’attesa, è stata congelata l’operazione che porterà, presumibilmente, Santacroce al Lecce. Un’ultima voce, ha poi riguardato un eventuale interesse del Napoli per il centrocampista della Roma Matteo Brighi, voce però smentita dall’agente del calciatore.
L’ under 21 di Gigi Casiraghi, riesce, con un grande secondo tempo ad evitare la sconfitta contro i pari età della Danimarca. Nell’ultimo test prima delle due gare decisive per la qualificazione all’Europeo contro Bosnia e Galles, pareggiando alla fine per 2-2. Sotto di due reti in virtù dei gol Lyng e Lasse Nielsen. Nella ripresa reazione azzurra con Paloschi che sigla il 2-1 ed il pareggio di Ranocchia, alla fine migliore in campo della compagine azzurra.
La Danimarca parte forte e dopo 20′ va in vantaggio: cross dalla destra e stoccata vincente di Lyng, che ruba il tempo a Ogbonna e beffa Mannone. Pochi minuti prima c’era stata l’unica vera azione pericolosa dell’Italia nei primi 45′, con Okaka che aveva sprecato addosso a Lossl un buon suggerimento in contropiede di Barillà. Orribile primo tempo dell’Italia con il centrocampo sempre in difficoltà e in avanti, dove l’assenza di Balotelli si fa sentire, si vive di spunti personali.
Nel secondo tempo Casiraghi rivoluziona la compagine Italiana e gli azzurri vanno subito vicini alla rete con un colpo di testa di Ranocchia che però si stampa sulla traversa. Al 7′ però un’altra leggerezza difensiva dell’Italia porta alla seconda rete danese, con Lasse Nielsen più lesto di tutti nel ribattere in rete un pallone che era stato respinto sulla linea dalla difesa azzurra dopo un iniziale colpo di testa. Pasquato e D’Ambrosio danno qualcosa in più all’Italia ma la squadra di Casiraghi è senza idee e non riesce a imporre il proprio gioco. La rete di Paloschi, al 19′, arriva per merito di Albaek, che compie un retropassaggio degno della migliore puntata di “mai dire gol” e l ‘attaccante del Parma ne approfitta e insacca. Il momento è comunque favorevole per l’Italia che chiude i danesi nella propria metacampo e al 25′ coglie un’altra traversa dopo il colpo di testa di Okaka. L’Italia sale di tono e dopo un paio di occasioni arriva al pareggio: è il 36’ quando Ranocchia di testa indirizza in rete l’ennesimo spiovente in area. Buona la reazione degli azzurrini che alla fine rischiano addirittura di vincere la partita, ma il pareggio è il risultato più giusto.
Finisce in parità e tra gli sbadigli del pubblico dell’Olimpico il big match della 36esima giornata di Serie B tra Torino e Cesena giocato eccezionalmente di sabato sera, scontro valido per la promozione diretta nalla massima serie. Un pareggio che fa più comodo ai romagnoli che raggiungono nuovamente il Brescia al secondo posto in classifica a quota 59 e a 5 punti dalla capolista Lecce, mentre i granata continuano la loro scalata dopo un pessimo avvio di stagione.
Una partita che ha regalato ben poche emozioni, soprattutto nel primo tempo dove si sono visti molti falli, gara molto nervosa, e poco gioco e che registra solo un tiro in porta, quello del Cesena direttamente su calcio di punizione con Giaccherini parato da Sereni.
La ripresa si apre con il gol del Toro con Ogbonna, al suo primo gol in carriera, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, per poi sfiorare il raddoppio con Pià. Il pari giunge ad un quarto d’ora dal termine grazie a Ceccarelli, anche lui al primo gol in carriera in Serie B, che fissa sull’1-1 il risultato finale. La squadra di Bisoli può così continuare a sognare la Serie A.
Il Torino con un gol per tempo supera la Reggina nell’anticipo dell’undicesima giornata di serie B evidenziando ulteriormente il momento nero della squadra dello Stretto e a questo punto propiziando l’esonero dell’ex tecnico granata Walter Novellino.
Primo tempo più equilibrato tra le due squadre e con l’occasione migliore sui piedi di Brienza ad inzio del match, per il resto nessuna azione degna di nota fino allo scadere quando Berlingeri regala il vantaggio ai granata. Nella ripresa la reazione della Reggina sbatte sull’ottima difesa degli uomini di casa guidata magistralmente dal giovane Under 21 Ogbonna. A chiudere la partita ci pensa l’ex Rolando Bianchi al 67′ con una rovesciata su calcio d’angolo.
Colantuono potrà festeggiare al meglio il compleanno con questi tre punti che fanno superare del tutto il periodo di appannamento e agguantando momentaneamente la seconda posizione, è invece crisi nera per i calabresi in piena zona play-out e con Novellino sempre più in bilico
Urbano Cairo dagli errori del passato vuol costruire il futuro del suo Toro. Dopo aver studiato il calcio per tutti questi anni si è deciso a cambiar strategia, in risposta a tutti quelli che ipotizzavano la vendita della società a fine stagione. Quello che si è visto in questi anni di sua presidenza granata è una gran voglia di esser a servizio del Torino e dei suoi tifosi, il presidente è sempre stato disposto a sacrifici e grossi investimenti per il suo amore granata ma alla fine i risultati non sono mai arrivati, di anno in anno solo rosicate salvezze. Adesso, confessa a Tuttosport, la struttura societaria è quella che sognavo da sempre, Rino Foschi è stato sempre un uomo che ammiravo e anche il lavoro di Pederzoli è ottimo seppur dietro le quinte. Insieme a loro si può costruire il futuro: in primo luogo la cosa fondamentale è la salvezza, Camolese insieme a tutti i ragazzi farà il massimo per centrarla, per il futuro sogno un Torino stabilmente nella colonna sinistra della classifica tra le prime dieci squadre del campionato italiano:”il senso di appartenenza sta crescendo: non solo tra i dirigenti, pure in squadra. Molti nostri giocatori hanno capito che cosa vuol dire giocare nel Toro: ci può dare quel quid in più, nel futuro. Intanto, però, dobbiamo essere tutti da Toro in queste nove partite”.
Per il futuro granata “siamo tutti convinti: non c’è investimento migliore che puntare sui giovani“. Passa per i vivai il futuro del calcio ed è per questo che abbiamo investito tanto in quel settore, i talent-scout granata cercano di scovare i giovani talenti in tutte le parti del mondo. Gia adesso il duro lavoro inizia a dar i suoi frutti con Ogbonna in pianta stabile in prima squadra,Suciu e Gomis stanno affacciandosi, D’Onofrio e Nitride hanno buone potenzialità.