In un contesto di calciomercato per le squadre italiane veramente noioso e per certi versi anche imbarazzante, la Juventus è l’unica squadra capace di movimentare le trattative soprattutto in entrata con gli acquisti di Carlitos Tevez, Fernando Llorente ed Angelo Ogbonna. (altro…)
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Juventus, Manchester United su Mirko Vucinic
Sembra davvero un paradosso ma la Juventus, per colmare l’enorme lacuna nel reparto offensivo denotata nell’ultima seppur trionfale stagione, potrebbe cedere l’attaccante che mister Antonio Conte ha sempre considerato insostituibile ed inamovibile per l’intero campionato di serie A. Infatti il montenegrino Mirko Vucinic potrebbe lasciare la Mole lusingato dalle continue sirene inglesi e con la possibilità di vestire la maglia del Manchester United che si fa, giorno dopo giorno, sempre più credibile. Ci sarebbero addirittura le cifre dell’accordo già formulate e formalmente accettate dalla Vecchia Signora: Diciotto milioni cash ed un contratto quadriennale di tre milioni di euro per Vucinic, ingaggio che supererebbe di poco i 2,7 milioni che percepisce attualmente in bianconero.
Sicuramente l’addio di Vucinic per le casse bianconere sarebbe una vera e propria svolta considerato che il fuoriclasse con le pantofole fu prelevato dalla Roma per 15 milioni di euro. Vucinic ha sicuramente dimostrato anche in bianconero di poter calcare determinati palcoscenici ma la sua cronica scarsa vena realizzativa potrebbe aver convinto Antonio Conte a sacrificare un suo pupillo per un bene superiore.
Bene superiore chiamato Gonzalo Higuain, l’attaccante del Real Madrid ha infatti trovato ieri l’accordo economico con la dirigenza bianconera volata a Madrid per l’occasione ed adesso c’e’ da convincere il Real Madrid che ha già rifiutato l’offerta di 18 milioni più Stephan Lichsteiner presentata da Beppe Marotta. I sogni bianconeri per un attacco a prova di Champions non si fermeranno con il probabile arrivo del “Pipita”, la pista Stefan Jovetic è infatti sempre caldissima con l’offerta bianconera che potrebbe alzarsi a venti milioni più la metà del cartellino di Marrone e tutto il cartellino di Fabio Quagliarella, gradito a Vincenzo Montella, come contro partite tecniche. In difesa la pista più credibile è rappresentata dal difensore granata Ogbonna mentre a centrocampo l’arrivo di Diamanti non è certamente una chimera con Ciro Immobile pronto a sbarcare in rossoblù per un altro anno in prestito, ma con la certezza di giocare titolare.
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Calciomercato Milan: vertice Galliani-Allegri, consigli per gli acquisti
Tornato dal Brasile appena in tempo per vedere il suo Milan vincere per 2-1 contro il Siena ultimo in classifica, Adriano Galliani ha annunciato ai microfoni di Milan Channel che quest’oggi incontrerà il tecnico Massimiliano Allegri per decidere le mosse future da attuare in sede di mercato durante le ultime tre settimane di gennaio. Fin qui ha lasciato Milanello soltanto Alexandre Pato, direzione Corinthians. Nei piani della dirigenza rossonera sarebbe dovuto mancare all’appello anche l’altro brasiliano, Robinho, ma l’ex Manchester City ha detto a chiare lettere di volere solo il Santos, denigrando così le spiagge di Rio e la maestosa copacabana, sacrilegio ai più, non però per gli intenditori delle spiagge di San Paolo. E così Binho ha fatto ritorno a Milano, da dove non si schioderà fino a quando il Peixe non avanzerà un’offerta economica importante per il giocatore, sebbene l’ultimo acquisto di Montillo lasci pensare ad una fumata nera anche nei prossimi giorni, con il rischio per il Milan di perdere il verdeoro a parametro zero il prossimo anno, sempre in questi stessi giorni.
Consigli per gli acquisti
CENTROCAMPO – Nel caso non partisse Robinho quindi, in Via Turati ci penserebbero su due volte prima di acquistare un altro attaccante, dal momento che in rosa figurano già cinque calciatori in quel ruolo, con la stellina Niang pronta a brillare in questo girone di ritorno, insieme all’ex blaugrana Bojan, sbloccatosi ieri nel match contro il Siena. Va da sé che il Milan investirebbe i soldi ricavati dalla cessione di Pato in un altro reparto. Per il momento una delle urgenze più evidenti per i rossoneri è quella della diga a centrocampo, la cui casella è restata miseramente vuota dopo la partenza dell’olandese Van Bommel. Chi dunque meglio di Strootman per rimpiazzare il maestro? Il costo al momento non pare proibitivo (10 milioni, più o meno), e le finanze del Milan possono, se lo vogliono, permettersi questo investimento, dal momento che non stiamo parlando di una scommessa ma di un calciatore dal presente già importante e da un futuro ancora più luminoso.
DIFESA – Sistemato il centrocampo, arriva la difesa, che anche nella partita di ieri contro il modesto Siena ha palesato una paura difficilmente leggibile negli sguardi di altre squadre come Juve, Barcellona e quant’altro (non citiamo il Manchester United perché da quest’anno Vidic e compagnia bella si stanno prendendo vacanze piuttosto lunghe, abbonandosi al segno over fin da inizio stagione). Consigliato Strootman a centrocampo, non possiamo non esimerci dal suggerire a Galliani e Allegri il nome di Angelo Ogbonna, potenzialmente il difensore centrale più forte su cui la Nazionale di Prandelli potrà contare nei prossimi anni. Prezioso diamante del Torino, presente a Euro 2012, costo del cartellino non impossibile (siamo ai livelli di Strootman, euro in più euro in meno), Ogbonna andrebbe a raccogliere l’eredità di un certo Nesta, la cui assenza quest’anno se sommata a quella di Thiago, si è fatta sentire eccome.
ATTACCO – Volendoci spingere ulteriormente avanti, sebbene già i nomi di Strootman e Ogbonna possano apparire di per sé sufficienti per una seria rimonta nel girone di ritorno, consigliamo anche il nome di Muriel, gioiellino dell’Udinese tornato finalmente a risplendere dopo i problemi muscolari che l’hanno bloccato all’inizio. Il nuovo Ronaldo (quello brasiliano) della Colombia, così è stato ribattezzato in patria, per le sue movenze in campo e un’esplosività negli arti inferiori eclatante, ieri ha fatto a pezzi la difesa nerazzurra con le sue accelerazioni, costituendo con Di Natale una magnifica coppia di contropiedisti. Voi direte, con che soldi il Milan potrebbe prendere Muriel? Quelli in teoria ci sono già, basterebbe dire sì allo Zenit e allo Spartak per Abate, Acerbi, Antonini. AAA, 18-20 milioni di euro dal nulla, e la difesa ringrazia.
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Juventus-Torino formazioni: Chiellini out Conte torna al 4-3-3
A tre anni di distanza torna il derby della Mole. Juventus-Torino, questa sera, si sfideranno in una delle stracittadine più storiche d’Italia. La permanenza dei granata in Serie B per diverse stagioni non aveva permesso la disputa di questa sfida negli ultimi anni, e per la prima volta le due compagini si affronteranno, tra andata e ritorno, in stadi diversi. Stasera toccherà allo Juventus Stadium accendere i riflettori e ospitare una gara come al solito sentitissima nel capoluogo piemontese. Nonostante tutto però Conte, alla sua ultima gara da squalificato in campionato, farà un po’ di turnover risparmiando Vidal e Asamoah in vista del decisivo incontro di mercoledi contro lo Shakhtar Donetsk che potrebbe valere l’accesso agli ottavi di finale di Champions League.
Al loro posto pronti Pogba, Giaccherini e Matri. In difesa, dove non ci saranno Chiellini e Caceres, si torna a 4 con l’ingresso di De Ceglie. Torna titolare anche Lichtsteiner, con Isla che siederà in panchina dopo la sciagurata prova di San Siro. Dall’altro lato Ventura recupera Basha ma dovrà rinunciare a Bakic. Per il resto dovrebbe essere confermata la solita formazione con Ogbonna regolarmente in difesa e con un solo dubbio in attacco: chi giocherà tra Sansone e Meggiorini accanto a Bianchi? Il rebus probabilmente verrà sciolto appena prima del match anche se Meggiorini sembra l’indiziato numero uno ad ottenere una maglia da titolare. Previsto, ovviamente, il tutto esaurito.
Le probabili formazioni di Juventus-Torino:
JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, De Ceglie; Pogba, Pirlo, Marchisio; Giaccherini, Vucinic, Giovinco. In panchina: Storari, Marrone, Isla, Asamoah, Padoin, Lucio, Pepe, Vidal, Bendtner, Matri, Quagliarella. Allenatore: Alessio
TORINO (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio; Basha, Gazzi; Cerci, Bianchi, Meggiorini, Santana. In panchina: L. Gomis, Di Cesare, Rodriguez, Agostini, Masiello, Stevanovic, Brighi, Birsa, Vives, Verdi, Sgrigna, Sansone. Allenatore: Ventura -
Torino-Parma, Ventura e Donadoni non si fidano
Appaiate in classifica a 9 punti, Torino e Parma non si fidano della classifica per potersi approcciare senza ansie a questo match, e non si fidano dei rispettivi avversari i due tecnici, Giampiero Ventura e Roberto Donadoni.
Trend altalenante quello delle due compagini, con il Parma reduce dal trionfo casalingo con la Sampdoria di domenica scorsa, ottenuto dopo la sconfitta a Catania, e col Torino reduce da un pari sudatissimo sul campo del Palermo e da un tonfo casalingo per 0-1 col Cagliari. Statistiche alla mano, il Parma è nettamente in vantaggio negli scontri con i granata, in virtù di due pareggi e tre vittorie gialloblù negli ultimi cinque incontri.
Ne ha viste troppe Ventura, una vita a lottare nelle zone calde della classifica, per fidarsi di questo Parma, e il suo messaggio in conferenza stampa è chiaro: “La squadra di Donadoni ha qualità e concede poco. Ogni partita ha la sua difficoltà e dobbiamo affrontarle una alla volta”; il tecnico granata ha poi ribadito il concetto di gruppo, valore chiave per un Toro che facendo leva su di esso, ad esempio, è uscito indenne dalla trasferta di domenica scorsa a Palermo, dove si era presentato con una difesa praticamente inedita. Il tecnico ha sottolineato come nello scorso match il Parma abbia variato modulo, ignorando però se il cambio proseguirà anche oggi: l’avversario a detta del tecnico è di qualità e concede poco ai rivali in campo, ed è pertanto da non sottovalutare, pur tenendo conto delle qualità granata, e basandosi dalle cose buone fatte vedere nelle precedenti gare.
Confermatissimo tra i pali l’eroe di Palermo, Gillet, peserà ancora l’assenza di Ogbonna in difesa, assente anche domenica scorsa: in fase di recupero il difensore centrale, salterà comunque la sfida con i gialloblù, tornando presumibilmente a disposizione per la prossima sfida. In difesa quindi spazio a Rodriguez accanto a Glik, con D’Ambrosio e Masiello sulle corsie laterali. In mezzo al campo dovrebbe ricomporsi la coppia d’interdizione Brighi-Gazzi, supportati sulle fasce dai tornanti Cerci, in ripresa, e Stevanovic; di punta spazio ancora a Bianchi, non infallibile sotto porta a Palermo, probabilmente distratto dalla vicenda del rinnovo contrattuale, e ballottaggio Meggiorini-Sansone per il ruolo di partner d’attacco.
Sulla sponda Parma i gialloblù, sconvolti ancora dall’infortunio di Galloppa (la squadra giocherà anche per lo sfortunato centrocampista, che rimarrà fermo a lungo), sono chiamati all’ordine da Donadoni, che non escludendo un cambio di modulo, invita i suoi alla concentrazione, temendo uno scontro con i granata basato sul ritmo e sull’intensità, e col Parma non dovrà essere da meno. Il messaggio è quello di affrontare una pari classifica con le sue stesse armi, ragionando come fa l’avversario in termini di squadra prima che di singoli.
L’undici titolare dovrebbe prevedere quindi Pavarini tra i pali (Mirante è squalificato), trio di difesa con i confermatissimi Zaccardo, Paletta e Lucarelli; centrocampo a cinque con Biabiany e Gobbi sulle corsie esterne, in mezzo spazio a Parolo, Valdes e Marchionni (quest’ultimo in ballottaggio con Acquah); in avanti si attendono conferme di prestazioni e goal da Amauri e Pabon (quest’ultimo comunque in ballottaggio con Belfodil). Fischietto affidato a Giacomelli.
PROBABILI FORMAZIONI TORINO-PARMA
TORINO (4-2-4): Gillet, D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, Masiello; Brighi, Gazzi; Cerci, Bianchi, Meggiorini, Stevanovic.
A disposizione: Gomis, Di Cesare, Agostini, Darmian, Caceres, Basha, Vives, Sgrigna, Sansone, Birsa.
Allenatore:Ventura.PARMA (3-5-2): Pavarini, Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Biabiany, Parolo, Valdes, Marchionni, Gobbi, Belfodil, Amauri.
A disposizione: Bajza, Fideleff, Benalouaune, Sansone, Acquah, Rosi, Morrone, Musacci, Ninis, Palladino, Pabon.
Allenatore: Donadoni -
Palermo-Torino, Miccoli e Ogbonna ko
Palermo-Torino, sfida tra profondo Nord e profondo Sud si presenta, almeno ai nastri di partenza, a posizioni di classifica invertite rispetto alle aspettative e di fatto rappresenta già un importante scontro salvezza. I padroni di casa, precipitati malamente al penultimo posto in classifica a 5 punti, ospitano un Torino a 8 punti che probabilmente non si aspettava di precedere gli isolani a questo punto del campionato; d’altra parte il Palermo è in trend positivo (vittoria casalinga col Chievo e buon pareggio a Genova), più altalenante l’andamento dei granata, sconfitti nel precedente turno in casa dal Cagliari, e capaci di alternare in trasferta grigie prestazioni a fragorosi risultati (ad esempio l’ 1-5 di Bergamo).
Sarà probabilmente lo scontro dei grandi assenti; sfuma infatti il duello tra i giocatori simbolo delle due compagini, Angelo Ogbonna, giovane difensore in ascesa e uomo mercato granata, e Fabrizio Miccoli, esperto folletto rosanero e goleador della squadra. Il difensore, fermatosi per un risentimento muscolare durante la rifinitura non è partito per Palermo, mentre Miccoli, a causa di qualche acciacco, sarà in forse sino all’ultimo. Statistiche alla mano, gli ultimi 5 incontri tra Palermo e Torino hanno visto un trionfo rosanero, due pareggi e due vittorie granata, e ad eccezione dell’1-3 del 10 febbraio 2008, le sfide non sono mai state ricchissime di goal.
PALERMO – L’assenza del numero dieci rosanero farebbe perdere di estro e imprevedibilità la manovra rosanera e Gasperini lo sa bene, che nelle intenzioni era orientato a riproporre l’undici titolare che aveva pareggiato a Genova prima della sosta. Ritorna disponibile Brienza, ma dovrebbe spuntarla comunque Giorgi, che assieme ad Ilicic sosterranno un’unica punta: se non sarà Miccoli, con l’infortunato di lungo corso Hernandez, sono in ballottaggio dal primo minuto Dyabala e Budan. A centrocampo confermato il quartetto Morganella, Barreto , Rios e Garcia; in difesa Ujkani in porta col trio Munoz, Donati e Von Bergen.
TORINO – Ventura, che non è l’ultimo arrivato, non si fida del Palermo, convinto di andare ad affrontare un avversario più forte di quanto dica la classifica: Miccoli o non Miccoli, il tecnico ha dichiarato di temere comunque l’avversario e l’ambiente caldo che si respira di solito nelle sfide al Barbera. Dovrà essere come sempre un Torino votato al sacrificio e con la mentalità giusta quello che dovrà scendere in campo per potersela giocare anche a Palermo. Senza Ogbonna e Darmian, Ventura dovrà scegliere tra il 4-2-4 e il 4-3-3; probabile la riconferma del primo modulo con Gillet confermatissimo in porta, quattro di difesa con D’Ambrosio e Masiello sulle fasce, Rodriguez come vice-Ogbonna al fianco di Glik, fresco di goal all’Inghilterra, diga di centrocampo composta da Brighi e Gazzi; davanti sulle ali Cerci e Stevanovic, al centro dell’attacco confermatissimo Bianchi e ballottaggio per chi lo affiancherà tra Meggiorini e Sansone.
PROBABILI FORMAZIONI PALERMO-TORINO
PALERMO (3-4-2-1): Ujkani, Munoz, Donati, Von Bergen ; Morganella, Barreto, Rios, Garcia, Ilicic, Giorgi, Miccoli.
A disposizione: Benussi,Brichetto, Cetto, Labrin, Pisano,Kurtic,Viola,Bertolo, Sanseverino, Dyabala,Budan, Brienza.TORINO (4-2-4):Gillet, D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, Masiello; Brighi, Gazzi; Cerci, Bianchi, Meggiorini, Stevanovic.
A disposizione: Gomis, Di Cesare, Agostini, Caceres, Basha, Vives, Sgrigna, Sansone, Birsa. -
Torino-Inter Juan Jesus e difesa a tre per domare il Toro?
Dopo la caduta contro la Roma di Zeman, Stramaccioni e la sua Inter sono pronti al riscatto nel posticipo di stasera contro il Torino di Ventura. Statistiche alla mano, giocare fuori casa per i nerazzurri diventa un vantaggio, considerando come nelle trasferte europee (Spalato e Vaslui) e in quella contro il Pescara, l’undici interista abbia sempre portato a casa i 3 punti, dimostrando al tempo stesso anche una notevole solidità difensiva. Il trend negativo invece porta proprio il nome di San Siro, dove l’Inter invece di tranre vantaggio diventa una squadra piccola e poco efficace sottoporta. La pausa forzata per le nazionali, dovrebbe aver fatto rigenerare qualche giocatore non proprio al top, e concesso due settimane di buon lavoro al tecnico nerazzurro per provare le sue idee tecnico tattiche sui nuovi arrivi. Una cosa è certa, Ventura e il suo Torino in casa, non sono un avversario facile, e sicuramente non renderanno la vita facile ai nerazzurri.
TORINO- Il tabellino stagionale granata parla chiaro: un pari e una vittoria con zero gol subiti, sono sicuramente un buon inizio di stagione. Stasera c’è bisogno di confermare quanto di buono visto nelle prime uscite stagionali. Ventura dovrebbe a questo punto confermare il suo modulo ultra offensivo, con 4 punte, schierando un 4-2-4 tutto ali e tanta corsa. Nell’undici iniziale: Gillet tra i pali, con davanti linea a quattro uomini composta da Glik e la rivelazione Ogbonna al centro, e l’ex rossonero Darmian e Masiello sulle corsie laterali. Ovviamente in mediana spazio per Brighi e Gazzi, con compiti prevalentemente difensivi, mentre sulle ali è attesa la corsa e la spinta di Vives e l’ex nerazzurro Stevanovic. Davanti prima punta il bomber Rolando Bianchi affiancato da un ispiratissimo Sgrigna.
INTER- Stramaccioni deve dimostrare come la sconfitta casalinga contro la Roma sia stata solo una deviazione di percorso, un errore, un black-out non ripetibile. La strada dei tre punti deve essere ritrovata sin da subito, e con essa quella del bel gioco, anche perché tra campionato e Europa League incombe un tour de force a livello di partite da giocare non indifferente. Stramaccioni a questo punto avrebbe in mente qualche idea particolare in merito al modulo da schierare in campo: se dovesse scegliere di lasciare tutto invariato, spazio al 4-3-1-2 con l’innesto di Samuel al centro della difesa e con Pereira in mediana invece che sulla corsia difensiva. Mentre sta circolando nell’aria (soprattutto guardando le ultime indicazioni negli allenamenti) la possibilità di una difesa a tre con l’inserimento di Juan Jesus, e una mediana più folta per tamponare le offensive delle ali granata. Da segnalare il rientro del portiere Handanovic, dopo l’intervento al menisco e il recupero lampo di Rodrigo Palacio, con Stramaccioni, che dovrebbe comunque schierare Cassano nuovamente dal primo minuto in coppia fissa con il bomber Milito.
PROBABILI FORMAZIONI TORINO INTER:
TORINO (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, Masiello; Brighi, Gazzi; Stevanovic, Sgrigna, Bianchi, Vives. A disposizione: L. Gomis, D’Ambrosio, Rodriguez, Di Cesare, Basha, Santana, Cerci, Verdi, Sansone, Meggiorini. Allenatore: Ventura
INTER (4-3-1-2): Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Samuel, Nagatomo; Guarin, Cambiasso Pereira; Sneijder; Milito, Cassano. A disposizione: Castellazzi, Belec, Silvestre, Juan Jesus, Jonathan, Bianchetti, Alvarez, Gargano, Duncan, Coutinho, Livaja, Palacio. Allenatore: Stramaccioni
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Mesbah al Torino, il Milan poggia le basi per Ogbonna
Secondo quanto trapelato nelle ultime ore, Mesbah sarebbe vicino al Torino. Il trasferimento del difensore rossonero ai granata avrebbe la benedizione del tecnico Ventura, al quale piace molto. Arrivato al Milan soltanto 6 mesi fa a parametro zero dal Lecce, l’algerino non ha convinto Massimiliano Allegri, nonostante si fosse reso protagonista di un buon avvio, salvo poi calare vistosamente nel finale di stagione, finendo ai margini della squadra. Mesbah andrà ad occupare il ruolo di terzino sinistro, dove il Torino rischia di trovarsi scoperto qualora Salvatore Masiello venisse squalificato per le note vicende del calcio-scommesse. Per l’algerino la stagione 2012-2013 sarà la terza consecutiva in Serie A, dopo i due anni al Lecce e la sfortunata esperienza in rossonero.
L’affare Mesbah è soltanto l’ultimo di una serie di operazioni che hanno visto Torino e Milan alleate. Quest’anno tre rossoneri hanno disputato il campionato di Serie B con il club di Cairo: Simone Verdi, Oduamadi e Ferdinando Coppola. Tutti e tre hanno ricoperto un ruolo di primo piano nella cavalcata del Torino targato Ventura, conclusasi con la promozione diretta in Serie A. Per Simone Verdi è stata rinnovata la comproprietà di un altro anno. Su Oduamadi invece i granata non hanno voluto esercitare il diritto all’acquisizione della metà del suo cartellino, con il nigeriano quindi che è tornato a Milanello. Insieme a lui anche il portiere Ferdinando Coppola, dal momento che Ventura ha scelto di puntare forte su Gillet (l’anno passato al Bologna).
E’ importante sottolineare come Galliani sia riuscito ad instaurare nello spazio di 18 mesi un asse decisamente interessante con il Torino (ricordiamo anche l’esperienza del giovane Darmian in maglia granata sempre nello scorso anno, con il giocatore in comproprietà tra Milan e Palermo). Facile ipotizzare il fine dell’ad rossonero: costruire una corsia preferenziale con i granata per l’ingaggio dei giocatori di maggiore talento del Toro.
Tutti gli indizi portano ad Angelo Ogbonna. Il 24 enne, che ha partecipato alla spedizione di Euro 2012 con la Nazionale italiana, è uno degli obiettivi “sensibili” del Milan per il dopo Nesta. Non è follia ritenere possibile un’eventuale accordo tra Milan e Torino per la comproprietà del talentuoso Ogbonna.
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La Roma di Zeman, Totti al centro del progetto
È cosa ormai fatta per il ritorno di Zeman alla Roma. Il tecnico boemo dopo essere tornato alla ribalta con la promozione in Serie A del suo Pescara, attraverso un calcio divertente e spettacolare come suo specifico marchio di fabbrica, prepara il suo rientro nel club giallorosso dopo l’addio del 1998 con il quinto posto in bacheca, e la successione di Capello. Le ultime parole pronunciate sul palco nel bel mezzo della festa per la promozione del Pescara in A, avevano fatto presagire ai tifosi un addio imminente, con la Roma, unica società che avrebbe potuto realmente far vacillare il tecnico boemo. Manca ancora l’ufficialità, sia chiaro, ma dalle parole rilasciate in una recente intervista all’emittente sportiva Sky Sport 24, lo stesso Zeman fa trapelare come per sancire il nuovo matrimonio giallorosso manchino solo la firma e i dettagli. La voglia di rivincita, e di riscatto saranno il catalizzatore di un progetto Roma che dopo l’annata fallimentare di Luis Enrique dovrà iniziare a dare i suoi frutti, riportando i giallorossi nei posti alti della classifica.
ACCORDO RAGGIUNTO – L’incontro con Franco Baldini di lunedì ha portato i frutti sperati. La conferma arriva attraverso le stesse parole del boemo che in merito al suo futuro ha spiegato di aver parlato con la società giallorossa e di essere a buon punto. Il ritorno a Roma è visto da Zeman come una sorta di rivincita e un’opportunità di tornare ad allenare nel calcio che conta dopo un’uscita di scena per motivi ‘esterni’ al mondo del calcio:
“Per me questa avventura rappresenta tante cose, una rivincita e una nuova occasione. Sono uscito dalla Roma perché dovevo uscire. Sono uscito per un problema politico, non per il rendimento. Nel 1998, dopo lo scandalo (doping, ndr), la Roma ha perso più di venti punti per le decisioni di altri. Con venti punti in più, la squadra sarebbe stata competitiva. Continuando con me, l’anno dopo la Roma non avrebbe fatto meglio quindi è stato giusto cambiare”.
TOTTI E I GIOVANI – La Roma del futuro inizierà a prendere forma verosimilmente già da venerdì, data in cui ci sarà un altro incontro tra Zeman e Baldini per porre la firma sul contratto e l’ufficialità al nuovo tecnico giallorosso. Sul capitolo Totti, Zeman ha spiegato come se il capitano della Roma continuerà a dimostrare il suo valore, giocherà titolare, anche nel ruolo di prima punta. Filosofia chiara e senza possibilità di fraintendimenti: gioca chi merita, senza considerare la carta d’identità dei calciatori, nonostante il tecnico boemo spesso riesca a ottenere i suoi migliori risultati proprio con i più giovani.
MERCATO – Ovviamente è prematuro parlare di mercato prima della firma di Zeman, ma le primissime indiscrezioni giornalistiche parlano di alcune precise preferenze del boemo. Nella lista dei desideri spunta il nome di Angelo Ogbonna, giovanissimo difensore del Torino in ottica Nazionale azzurra e sui cui sono forti gli interessi anche di altri importanti club di Serie A. Occhio anche ai fedelissimi del Pescara che potrebbero e magari vorrebbero seguire Zeman alla Roma, tra cui Verratti e Insigne. Difficilissimo per gli ultimi due con Verratti che a scanso di sorprese rimarrà un altro anno a Pescara e Insigne probabilmente con l’addio di Lavezzi vestirà l’azzurro di Napoli. Rimane apertissimo il discorso su Destro, ma c’è da battere la concorrenza di Juventus e Inter che al momento sembrano essere in vantaggio.