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  • Brasile 2014: Argentina a fatica ai quarti, ci pensa Di Maria

    Brasile 2014: Argentina a fatica ai quarti, ci pensa Di Maria

    Nel penultimo ottavo di finale di Brasile 2014, con un gol di Di Maria a due minuti dalla fine del secondo tempo supplementare, l’Argentina sconfigge 1-0 la Svizzera e approda ai quarti di finale dove affronterà il Belgio. La squadra di Hitzfeld tiene botta all’Argentina, ma un sontuoso Messi semina il panico nella difesa avversaria e serve l’assist per il gol del centrocampista del Real Madrid.

    E’ il momento dei giocatori importanti, decisivi, è il momento di quelli che da soli vincono le partite. La Svizzera tiene botta fino all’ultimo ma alla fine a passare è l’Argentina. Grazie a due grandi giocatori: il primo è Angel Di Maria, che trova al 118′ la rete decisiva, ma soprattutto grazie a Lionel Messi. La selecion però si dimostra solo e soltanto Messi dipendente; il resto sembrano comparse. Higuain non si vede per tutto il match, Di Maria va a sprazzi,Lavezzi quasi. La Svizzera fa il suo: Drmic si mangia l’impensabile ad inizio gara, Shaqiri da solo tiene a galla tutto il fronte offensivo, dietro si copre in maniera  ordinata. Solo una giocata di un grande campione poteva spostare l’equilibrio del match

    Argentina - Brasile 2014Al 12′ é Angel Di Maria a provare la sventagliata per Higuain che però manca l’appuntamento con il pallone. Al 22′ bello spunto di Leo Messi che supera due avversari, serve sulla corsa Gonzalo Higuain ma il passaggio non va a buon fine. Al 24′ sul pallone va Messi che mette in mezzo la palla, colpo di testa di Higuain ma la palla va alta. Al 27′ grande parata di Romero: tiro a botta sicura dall’area di rigore, ma il portiere ci mette il piedone e para. Al 28′ conclusione di Lichsteiner da fuori ma Romero para in due tempi. Al 29′ dal corner va di testa Garay ma non arriva in tempo all’appuntamento sulla sfera sull’uscita a vuoto di Benaglio. Al 34′ Mehmedi mette in mezzo su punizione ma Romero sventa con i pugni. Al 37′ occasione Svizzera: Shaqiri lo serve solo davanti al portiere, ma l’attaccante prova un tocco sotto che però diventa un passaggio per il portiere: clamoroso errore di Drmic. Al 39′ ennesima percussione centrale di Messi, nessuno lo ferma, palla a Di Maria che passa la sfera a Benaglio: tiro centrale e bloccato dal portiere.

    Al 50′ Romero la sta per combinare grossa: dalla punizione, palla passata a Romero che in 4 tempi para. Al 55′ bel cross di Rojo su cui Benaglio è bravo ad uscire con i pugni: sul rimpallo va Di Maria ma Rodriguez lo mura. Al 58′ diagonale di Rojo, Benaglio respinge la sfera. Al 62′ dalla fascia sinistra cross e Higuain di testa colpisce ma Benaglio mette in corner. Al 67′ controllo e sinistro di Messi, di un soffio alta sopra la traversa. Al 77′ tiro di sinistro di Messi e Benaglio blocca la palla sulla linea. Al 91′ punizione di Inler e Schar di testa la mette alta. Al 92′ bravissimo Benaglio in uscita su corner a togliere la palla dalla testa di Garay. Al 94′ Palacio di testa ma bravo Benaglio a bloccare la sfera. Al 108′ botta di Di Maria ma Benaglio respinge.Al 117′ Messi si fa metà campo da solo, serve sulla destra Di Maria che di sinistro fa gol: 1-0 Argentina. Al 120′ l’occasione capita a Dzemaili che di testa da un metro dalla porta la mette sul paolo e poi nel rimpallo la mette fuori.

    ARGENTINA-SVIZZERA: (0-0) 1-0

    Argentina (4-3-3): Romero; Zabaleta, Fernández, Garay, Rojo (105′ Basanta); Gago (106′ Biglia), Mascherano, Di María; Messi (c), Higuaín, Lavezzi (74′ Palacio).

    Svizzera (4-2-3-1): Benaglio; Lichtsteiner, Schär, Djourou, Rodríguez; Inler (c), Behrami; Shaqiri, Xhaka (65′ Fernandes), Mehmedi (114′ Dzemaili); Drmić (81′ Seferovic)

    AMMONITI: 35′ Xhaka; 73′ Fernandes; 89′ Rojo; 119′ Di Maria; 123′ Garay

  • Sanchez, Drogba, Morata tanti nomi per la Juventus

    Sanchez, Drogba, Morata tanti nomi per la Juventus

    La Juventus vuole rinforzarsi sul mercato per cercare di competere in Europa oltre che in Italia, Antonio Conte l’aveva fatto capire al termine della scorsa stagione e il suo rinnovo pare probabilmente collegato all’accontentare, almeno dove possibile, le richieste del tecnico.

    Ovviamente essendo a fine maggio il festival dei nomi si fa ricco giorno dopo giorno, si passa da Sanchez a Morata, senza dimenticare il quasi impossibile Di Maria, Didier Drogba ed il più abbordabile ma duttile Roberto Pereyra dell’Udinese.

    Proviamo quindi a fare un resoconto, su tutti quei nomi che sono stati accostati alla Juventus e che potrebbero vestire bianconero o rimanere utopia.

    La super prestazione fornita nella finale di Champions contro l’Atletico Madrid ha cancellato, se per caso ce ne fosse stata la minima possibilità, la speranza di vedere Angel Di Maria con la maglia della Juventus, l’argentino viene considerato assolutamente incedibile dalle Merengues e al momento la Juventus, ed il calcio italiano non avrebbero nemmeno il potere economico per ingolosire il Real.

    Alexis Sanchez
    Alexis Sanchez

    Situazione decisamente opposta quella di Alexis Sanchez. Il neotecnico dei blaugrana Luis Enrique, secondo il portale spagnolo Sport.es, non riterrebbe fondamentale nel suo gioco il cileno che quindi dopo i mondiali potrebbe finire sul mercato. El Niño Maravilla sarebbe uno dei primi nomi sulla lista che Conte avrebbe presentato a Marotta, il problema però è l’accordo economico da trovare con il Barcellona. I catalani chiedono 25 milioni, la Juventus non è intenzionata a salire oltre i 20, si tratterà.

    Il nome di Drogba è senza dubbio affascinante ma ha i suoi pro ed i suoi contro, l’ivoriano sarebbe quel tocco d’esperienza in più in vista della prossima Champions League ma gli anni passano anche per lui e quindi potrebbe non garantire le presenze e la continuità di un tempo. Il nodo principale però è legato alla durata del contratto, si dice che Drogba vorrebbe un biennale ma la Juventus sarebbe disposta ad un anno di contratto, ne sapremo di più dopo l’incontro previsto in questi giorni tra la dirigenza bianconera e lo staff del calciatore.

    Il nome delle ultime ore è quello di Morata, il Real Madrid sembra si sia fatto avanti con la Juventus per avere Vidal, nell’eventuale cessione del centrocampista cileno potrebbe venir inserito il giovane attaccante dei Blancos.

    Veniamo quindi al caso Pereyra, l’argentino dell’Udinese sembrava ad un passo dal vestire il bianconero della Juventus ma ancora pare ci sia da lavorare, Pozzo pare interessato ad uno tra Zaza e Berardi e la Juventus sarebbe disposta ad inserire Zaza nella trattativa Pereyra e a lasciare Berardi un altro anno al Sassuolo.

    Per quanto riguarda gli altri rientri continua a far notizia il caso Immobile, con il Borussia Dortmund pronto ad alzare l’offerta, Juventus e Torino attendono fiduciose di incassare liquidità da investire nel mercato. Anche Boakye e Gabbiadini rientreranno quasi certamente alla base ma è il secondo che ha le maggiori possibilità di restare a Torino.

  • Bale manda al tappeto il Barcellona, la Coppa del Re è del Real Madrid

    Bale manda al tappeto il Barcellona, la Coppa del Re è del Real Madrid

    Alla fine l’ha decisa lui, l’uomo che quest’estate aveva fatto storcere la bocca a molti per l’enorme cifra, si parla di circa 100 milioni, versata dal Real Madrid al Tottenham per accaparrarsi le sue prestazioni, questa sera il gallese Gareth Bale ha tirato fuori dal cilindro una grandissima giocata che a 6 minuti dalla fine ha dato il colpo del K.O. al Barcellona consegnando la Coppa del Re 2013/2014 ai Blancos di Madrid.

    Un trionfo quello degli uomini di Carlo Ancelotti che permette alle Merengues di sognare ancora di realizzare un triplete e che rende amarissima la stagione di un Barcellona che nel 2014, a meno di clamorosi recuperi in Liga, rischia di non alzare alcun trofeo, fatto assai raro per i blaugrana.

    Martino conferma 10/11 della formazione prevista alla vigilia con l’eccezione di Fabregas, al posto di Pedro, insieme a Messi e Neymar nel trio offensivo. In difesa come preannunciato c’è Bartra accanto a Mascherano con Dani Alves ed Alba sugli esterni, a centrocampo Xavi, Iniesta e Busquets.

    Ancelotti, dovendo rinunciare a Cristiano Ronaldo, anzichè il 4-3-3 inizia la gara con un 4-2-3-1 decisamente offensivo con Casillas tra i pali, Carvajal, Pepe, Ramos e Coentrao in difesa, Modric e Xabi Alonso mediani e poi davanti Bale, Isco e Di Maria alle spalle di Benzema.

    Prova a partire forte il Barcellona che cerca di tenere ritmi alti ma le prima chance capitano a Bale che va al tiro due volte non riuscendo a centrare il bersaglio grosso, ma il gol è nell’aria e al 11° ripartenza rapida del Real con Bale che imbecca Di Maria, l’argentino s’invola e batte Pinto per il vantaggio Blancos. Il gol è uno schiaffo pesante per il Barcellona che non trova la reazione ma anzi subisce ancora uno scatenato Bale che con la sua rapidità nelle innumerevoli ripartenze che gli vengono concesse mette paura ai catalani. Messi è praticamente un fantasma si segnala un suo tiro solo al 41°, il primo tempo intanto si chiude sul 1-0 per il Real Madrid.

    Il tecnico del Barcellona prova a cambiar qualcosa inserendo prima Adriano per Jordi Alba e  poi Pedro per Fabregas ma nel primo quarto d’ora è sempre Bale a far paura. Al 66° prima conclusione insidiosa del Barcellona con Casillas costretto alla respinta sul tiro da fuori di Bartra, passano due minuti ed il difensore catalano è abile a liberarsi dalla marcatura di Pepe e a trovare un incredibile ed insperato pareggio.

    L'esultanza di Gareth Bale
    L’esultanza di Gareth Bale

    A questo punto il Barcellona cresce ed il Real pare un po’ stanco, gli uomini di Martino paiono fare la partita ma ecco che al 84° arriva la perla di Bale: il gallese parte dalla sua metà campo vicino alla linea laterale, si lancia avanti il pallone e dopo aver bruciato  in velocità Bartra si presenta davanti a Pinto e lo batte per il nuovo vantaggio Merengues, un gol meraviglioso da stropicciarsi gli occhi. Tutto finito? Assolutamente no, al 89° Neymar avrebbe il pallone del pareggio ma la palla anzichè depositarsi in fondo al sacco si schianta sul palo demolendo così tutte le speranze del Barcellona e permettendo al Real di tirare un sospiro di sollievo e di poter esultare sollevando la Coppa del Re sotto il cielo di Valencia.

     

    BARCELLONA – REAL MADRID 1-2 (0-1) (11° Di Maria (R), 68° Bartra (B), 84° Bale (R).

    BARCELLONA (4-3-3): Pinto; Dani Alves, Bartra (87° Sanchez), Mascherano, Jordi Alba (46° Adriano); Xavi, Busquets, Iniesta; Neymar, Messi, Fabregas (59° Pedro).

    Allenatore: Gerardo Martino.

    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Coentrao; Xabi Alonso, Modric; Bale, Isco (88° Casemiro), Di Maria (87° Illarramendi); Benzema (89° Varane).

    Allenatore: Carlo Ancelotti.

    Arbitro: Matheu Lahoz.

    Ammoniti: Isco (R), Neymar (B), Pepe (R), Mascherano (B), Xabi Alonso (R)

     

     

  • Liga: Real Madrid bloccato dal Valencia, Barcellona a -4

    Liga: Real Madrid bloccato dal Valencia, Barcellona a -4

    Real Madrid Valencia 0-0, è questo il finale dal Bernabeu; questa Liga non finisce mai! Dopo il vantaggio massimo di 10 punti raggiunto dai madrileni questo inverno, i punti di distacco aggiornati ad oggi sono solo 4, con un Barcellona motivato a centrare il sogno “remuntada”.

    Grande atmosfera al Bernabeu. Madrileni a caccia del successo che garantirebbe tranquillità a poche giornate dalla fine. Il Valencia, dal canto suo, lotta per un posto in Champions League e per questo motivo la partita appare subito entusiasmante. Parte a mille il Real. Cristiano Ronaldo dopo pochi minuti “incendia” Guaita dalla distanza, ma il suo tiro si infrange sul palo. Feghouli risponde al portoghese, spaventando Casillas con un tiro da fuori area che esce abbondantemente a lato. Il Real aumenta il ritmo, il Valencia si limita sostanzialmente al contropiede e si affaccia dalle parti di Casillas in altre due occasioni, ma i risultati sono praticamente nulli. Ozil prova ad infiammare il Bernabeu, ma la sua conclusione ravvicinata è facile preda di Guaita. Nente da fare per i padroni di casa. Il primo tempo va così in archivio.

    Cristiano Ronaldo © DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images

    La ripresa vede Mourinho cimentarsi subito in un cambio: fuori Higuain dentro Di Maria. La gara continua su ritmi elevati. Il copione è sempre lo stesso, padroni di casa all’attacco e ospiti pronti ad agire di rimessa. Ma è il Valencia ad andare vicino al goal con Tino Costa che centra l’incrocio dei pali della porta difesa da Casillas. Grande spavento per il popolo madrileno. Benzema prova ad accendere la luce, ma il suo doppio tapin al minuto 78′ è sventato ancora una volta da super Guaita, vero e proprio eroe della serata. Il Real si innervososce, rischiano grosso Di Maria e il solito Pepe ma l’arbitro li grazia. Il finale è di marchio ospite. Jordi Alba, lanciato a rete da Soldado si presenta dinanzi a Casillas, che prontamente devia in corner. Il finale è un vero e proprio assedio Merengues: prima Di Maria poi Benzema provano a battere Guaita, ma il portiere del Valencia dice ancora no.

    Finisce 0-0 e Liga potenzialmente riaperta. Il Barcellona ora insegue a -4.

    Video Real Madrid – Valencia

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  • Coppa del Re, Barcellona Real Madrid, Mou rinuncia a Di Maria

    Coppa del Re, Barcellona Real Madrid, Mou rinuncia a Di Maria

    Si giocherà stasera alle 22 al Camp Nou il quinto confronto stagionale tra Barcellona e Real Madrid. Il match, valevole per il ritorno dei quarti di finale di Coppa del Re, vedrà di fronte due squadre che arrivano con stati d’animo differenti. Tanta tensione in casa madridista dove il tecnico portoghese Jose Mourinho, nelle ultime ore accostato nuovamente all’Inter in vista della prossima stagione, è finito sotto accusa della stampa e non solo, visto che dopo la lite con Sergio Ramos anche parte dello spogliatoio è contro lo Special One. Una vittoria nel match più atteso dai tifosi potrebbe essere la chiave per la risoluzione di tutti questi problemi, considerando che nei quattro precedenti stagionali il bilancio è tutto dalla parte dei blaugrana che hanno vinto per tre volte concludendo un solo match in parità. Ma servirà un’impresa per centrare il passaggio del turno visto il 2-1 targato Puyol e Abidal venuto fuori dal confronti di andata al Bernabeu. Sarà necessario dunque vincere con due gol di scarto. Molto più tranquillo invece il clima in casa Barcellona. La qualificazione alla semifinale ad un passo ha favorito il lavoro di Guardiola che però punta al successo pieno davanti al pubblico amico.

    Jose Mourinho e Josep Guardiola | © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Consueto 4-3-3 per Guardiola che davanti al portiere Pinto schiererà una difesa formata da Dani Alves e Abidal laterali con Piquè e Puyol al centro. In mezzo al campo spazio a Xavi, Busquets e Fabregas mentre Iniesta e Sanchez agiranno accanto al Pallone d’oro Leo Messi.

    Mou dovrebbe schierare una formazione per buona parte simile a quella dell’andata. Davanti a Casillas difesa a quattro con Sergio Ramos e Pepe, protagonista nel match di andata per i diversi comportamenti antisportivi, centrali, mentre sugli esterni agiranno Arbeloa e Marcelo. Diarra, Xabi Alonso e Coentrao saranno i tre di centrocampo mentre in avanti toccherà a Ozil e Cristiano Ronaldo, quest’ultimo in gol nel confronto del Bernabeu, assistere la punta centrale Benzema. Fuori Kakà, Di Maria e Higuain.

    PROBABILI FORMAZIONI BARCELLONA REAL MADRID

    BARCELLONA (4-3-3) Pinto; Dani Alves, Piquè, Puyol, Abidal; Xavi, Busquets, Fabregas; Iniesta, Messi, Sanchez. A disp: Valdes, Mascherano, Adriano, Cuenca, Thiago, Pedro. All. Guardiola
    REAL MADRID (4-3-3) Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Pepe, Marcelo; Diarra, Xabi Alonso, Coentrao, Ozil, Benzema, C. Ronaldo. A disp: Adan, Varane, Callejon, Kakà, Di Maria, Higuain. All. Mourinho

  • Aguero rialza l’Argentina, tris alla Costa Rica

    Aguero rialza l’Argentina, tris alla Costa Rica

    L’incubo è stato scacciato l’Argentina trova il riscatto contro la volenterosa Costa Rica e stacca il biglietto per i quarti di finale. Dai fischi di Santa Fe si passa alla festa di Cordoba dove i 56mila del Mario Kempes si schierano sin dal primo minuto da parte di Messi e compagni innegiando alla Pulce con cori e innumerevoli striscioni. Batista rivoluziona l’attacco della Seleccion inserendo al fianco dell’intoccabile Messi, Aguero e Di Maria mentre Higuain ha fatto da boa come unica punta.

    Sergio "El Kun" Aguero | © ANtonio Scorza/Getty Images
    L’avvio dell’Argentina è rabbioso, c’è da dimostrare di non esser un flop, e dopo pochi minuti Higuain è pericolosissimo. La partita è un monologo con la giovane Costa Rica costretta alla difesa ad oltranza, a metà primo tempo è Burdisso a rendersi pericoloso, la sua incursione però termina sulla traversa. Allo scadere, bordata di Gago respinta a fatica da Moreira e tapin vincente di Aguero. Il Kun si ripete al 7′ della ripresa su assist di Lionel Messi, e ancora la stella blaugrana propizia la terza rete di Di Maria. L’Argentina convince sia per gioco di squadra che per le individualità di Aguero, capocannoniere con tre centri, che di Messi autore finalmente di una partita convincente impreziosita dai due assist. L’Argentina si qualifica come seconda alle spalle della Colombia e questa sera conoscerà l’avversario che sarà Cile, Uruguay o Peru. SPECIALE COPPA AMERICA RISULTATI, CLASSIFICHE, CURIOSITA’

  • Argentina – Costa Rica, adesso tocca a Messi. Le probabili formazioni

    Argentina – Costa Rica, adesso tocca a Messi. Le probabili formazioni

    Stasera non si può sbagliare, stasera o si vince e si convince, o anche se arriva la qualificazione, le speranze di arrivare ad un traguardo importante in questa manifestazione sono veramente basse. Anche se sulla carta non è una partita da dentro o fuori, in quanto potrebbe bastare anche un pareggio agli uomini di Batista per passare ai quarti di finale, addirittura come terza, un’onta che la torçida albiceleste non vuole nemmeno prendere in considerazione, essendo una competizione importante per di più disputata in casa con il pubblico a sostegno e con in campo fenomeni del calibro di Messi, Teveze, Aguero e Di Maria, gente che fa la fortuna di mezza europa calcistica e che quando arriva in nazionale pare perdere tutto il proprio talento.

    © ANTONIO SCORZA/AFP/Getty Images
    Il tecnico Batista dovrebbe cambiare formazione e presentare un modulo più offensivo, con l’inserimento di Gonzalo Higuain, di Angel Di Maria e di Aguero, al posto di Cambiasso, Lavezzi e Tevez. Un 4-2-3-1 con Romero e i 4 di difesa, Zabaleta Burdisso, Milito e Zanetti confermati in blocco e con Mascherano e verosimilmente Banega, in ballottaggio con Gago, a fare di diga al terzetto composto da Di Mari, Messi e Aguero che agirà alle spalle del Pipita Higuain. Argentina (4-2-1-3) – Romero; Zabaleta, Burdisso, Milito, Zanetti; Mascherano, Banega; Di Maria, Messi, Aguero; Higuain. In casa Costa Rica dopo la vittoria contro la Bolivia non è proibito sognare, per il tecnico Ricardo La Volpe il dubbio più grosso riguarda l’uomo a cui affidare il compito di limitare Leo Messi, la scelta potrebbe ricadere su Calvo o Duarte, ma a conti fatti l’undici che ha battuto la Bolivia e che ha permesso di continuare ad avere una speranza di qualificazione anche in caso di sconfitta dovrebbe essere confermato in blocco. 3-5-2, quindi che in fase di ripiegamento diventa un 5-3-2 più coperto, con Moreira in porta, trio di difesa formato da Acosta, Duarte e Calvo. In mediana agiranno Salvatierra e Madrigal sugli esterni e Leal, Guzman e Mora al centro, in attacco solita coppia Martinez e Campbell, quest’ultimo osservato speciale anche di qualche grande club europeo. Costa Rica (3-5-2) – Moreira; Acosta, Duarte, Calvo; Salvatierra, Leal, Guzman, Mora, Madrigal; Campbell, Martinez.

  • Ozil vicinissimo al Real Madrid. Mourinho boccia Kaka

    Ozil vicinissimo al Real Madrid. Mourinho boccia Kaka

    Real Madrid e Barcellona lo scorso anno svaligiarono il nostro campionato soffiando a Milan e Inter le loro stelle più importanti. Acquisti in pompa magna e stagione al di sotto delle attese potrebbero però costringerli anche quest’anno alla partenza verso nuovi lidi.

    Se lo svedese appare prigioniero di un ingaggio stratosferico, il brasiliano potrebbe trovar un rifugio al Chelsea dell’amico Carlo Ancelotti. Il nuovo corso del Real Madrid targato Josè Mourinho potrebbe di fatto escludere l’ex milanista prediligendo una squadra più dinamica e portata al sacrificio.

    Gli arrivi di Di Maria, Pedro Leon e nei prossimi giorni di Mesut Ozil chiudono praticamente la porta a Kaka. Il tedesco di origine sarà un vero affare peri Galatticos di Florentino Perez, il Werder Brema è costretto a cedere il giocatore per non rischiare di perderlo la prossima estate per la scadenza del contratto.

  • Mondiali 2010: Argentina – Germania, la storia attende…

    Se non è la sfida che racchiude la storia del calcio, comunque poco ci manca!
    Stiamo parlando di Argentina-Germania che oggi pomeriggio alle 16 si affronteranno a Città del Capo, gara valida per i quarti di finale del Mondiale di Sudafrica 2010.
    C’è in gioco un posto tra le prime 4 squadre al mondo, c’è in gioco la possibilità di andare avanti nel Mondiale per cercare di scrivere per l’ennesima volta il nome della propria Nazione sull’albo d’oro della coppa del mondo.
    Insomma esaminando la situazione non manca niente: tecnica, forza fisica, agonismo, fantasia, tenacia, voglia di vincere e anche “qualche” polemica alla vigilia dell’attesissimo match. Nessuno dei protagonisti le ha mandate a dire, le punzecchiature sono state fatte e poi rispedite al mittente da ambo le parti. Il clima è stato surriscaldato abbastanza, speriamo però che in campo ci sia la massima correttezza.

    Complessivamente è una sfida da 5 titoli mondiali, 2 squadre che tra metà anni 80 e inizio anni 90 non avevano rivali come dimostrano le 2 finali consecutive a Messico 1986 e Italia 1990. 2 sfide finite in parità con la vittoria in Messico dell’Argentina per 3-2 (seconda coppa del mondo per l’albiceleste) e la vendetta tedesca di Roma 4 anni dopo con il rigore di Andreas Brehme quasi a tempo scaduto per l’1-0 teutonico (terzo trionfo per la Germania in un Mondiale).
    Ma a rendere l’ambiente infuocato è il passato più recente, ovvero la sfida di 4 anni fa in Germania dove i padroni di casa eliminarono i sudamericani e non mancarono gli strascichi polemici sia in campo che fuori. Le parole della vigilia evidenziano ancora di più questo punto:

    • Non abbiamo tempo di pensare a Schweinsteiger. I giocatori si stanno concentrando sulla partita perché vogliono vendicarsi dopo l’eliminazione del 2006“.

    Maradona, come al solito, non ha mezzi termini e carica i suoi in vista della sfida, dopo le dichiarazioni del mediano del Bayern Monaco, che ha definito gli Argentini come dei “provocatori” ricordando la rissa dell’ultimo Mondiale.

    • La Germania è più forte del Messico ma noi scenderemo in campo con i giocatori giusti per batterli“.

    Ha poi sottolineato il C.T., una frase che apre la strada verso una novità, cioè il potenziale inserimento di Pastore nell’undici titolare al posto di Di Maria, anche se al momento il neoacquisto del Real rimane favorito.
    Il successo di 4 anni fa dei tedeschi ai rigori rappresenta uno stimolo enorme per l’argentina, che spera di ritrovare, nel momento più importante, anche i gol di Leo Messi, per tornare tra le prime 4 squadre al Mondo, un traguardo che all’Argentina manca dai tempi delle “notti magiche italiane” di 20 fa. Da Maradona a Maradona, insomma!

    La Germania da parte sua non cambierà nulla rispetto al trionfo contro l’Inghilterra. Anche Özil e Podolski partiranno dal primo minuto nonostante i guai muscolari che li hanno infastiditi in settimana: sono troppo importanti per poter essere sostituiti proprio nel momento della verità. Perché se è vero che la Germania è la squadra che probabilmente ha sviluppato il gioco migliore in assoluto in Sudafrica, è anche vero che gli scommettitori sono ancora pronti a puntarle contro.

    • Guardando le due squadre sulla carta, i giocatori argentini sono più forti di noi, ma la situazione era simile anche contro l’Inghilterra“.

    Ha detto Miroslav Klose, che in questo match taglierà il traguardo delle 100 presenze in nazionale.
    La lettura tattica del match sembra piuttosto semplice: due attacchi potenzialmente pirotecnici metteranno a dura prova le difese avversarie in un quarto di finale che si annuncia veramente equilibrato e divertente.

    • Non potremo permetterci nessun errore. L’Argentina gioca un calcio molto fisico ai limiti del consentito. I sudamericani sono gente adorabile, di grande cuore, e sul campo giocano un calcio molto aggressivo, giocano con tutto il corpo, questo fa parte della loro mentalità ed è uno dei loro punti di forza“.

    Ha poi confermato il Commissario Tecnico Joachim Löw.
    2 squadre di grande carattere, 2 tecnici diversissimi ma ugualmente motivati e desiderosi di tornare sul tetto del mondo. Alcuni infatti hanno dipinto Argentina-Germania già come una finale anticipata: probabilmente un’esagerazione, ma quanto basta per far comprendere la tensione che precede questa attesissima rivincita.
    E la storia attende…!

    GERMANIA-ARGENTINA
    Queste le probabili formazioni di Argentina-Germania, partita valida per i quarti di finale in programma sabato (ore 16) a Città del Capo.
    Germania (4-2-3-1): 1 Neuer, 16 Lahm, 3 Friedrich, 17 Mertesacker, 20 Boateng, 6 Khedira, 7 Schweinsteiger, 13 Mueller, 8 Ozil, 10 Podolski, 11 Klose. (12 Wiese, 22 Butt, 14 Badstuber 5 Tasci, 2 Jansen, 4 Aogo, 18 Kroos,, 21 Marin, 15 Trochowski, 23 Gomez, 9 Kiessling). All.: Loew.
    Argentina (4-2-3-1): 12 Romero, 15 Otamendi, 2 Demichelis, 4 Burdisso, 6 Heinze, 8 Veron, 14 Mascherano, 7 Di Maria, 10 Messi, 11 Tevez, 9 Higuain. (1 Pozo, 21 Andujar, 3 Clemente Rodriguez, 13 Samuel, 12 Garce, 15 Otamendi, 5 Bolatti, 20 Maxi Rodriguez, 23 Pastore, 16 Aguero, 18 Palermo, 19 Milito). All.: Maradona.
    Arbitro: Irmatov (Uzbekistan)

    GUARDA LO SPECIALE MONDIALI 2010

  • Real Madrid: ufficiale Angel Di Maria. Il primo rinforzo per Mou

    Dopo un estenuante corteggiamento il Real Madrid è riuscito a strappare al Benfica il talento Angel Di Maria. L’argentino, punto fermo dello scacchiere tattico di Maradona in Sudafrica ha firmato un contratto di sei anni e alla società portoghese andranno 25 milioni di euro, ben dieci in meno di quelli richiesti in un primo momento.

    Primo acquisto, dunque, per Josè Mourinho che a breve potrebbe avere anche Maicon.